Isis: maxi sequestro di droga da oltre 1 miliardo di euro al porto di Salerno

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Napoli, sequestrate 14 tonnellate di amfetamine prodotte dall'Isis ...

Duro colpo quello sferrato stamane dalla Guardia di Finanza di Napoli all’Isis. Il maxi sequestro comprende ben 14 tonnellate di amfetamine e 84 milioni di pasticche prodotte in Siria col logo “Captagon”.

Il Captagon – spiegano in una nota le fiamme gialle – viene smerciato in tutto il Medio Oriente ed è diffuso sia tra i combattenti per inibire paura e dolore sia tra i civili perché non fa sentire la fatica. Prodotta inizialmente soprattutto in Libano e diffusa in Arabia Saudita negli anni ’90, questa sostanza stupefacente è ricomparsa nei covi dei terroristi – come ad esempio nell’attacco al Bataclan di Parigi nel 2015 – ed è perciò stata soprannominata la “droga dell’Isis” o la “droga della Jihad”. Secondo la Dea americana (Drug Enforcement Administration), l’Isis ne fa largo uso in tutti i territori su cui esercita l’influenza e ne controlla lo spaccio. Una volta avviati gli impianti chimici di produzione, è facile per Isis produrre ingenti quantitativi anche per il mercato mondiale delle droghe sintetiche. Due settimane fa, sempre nel porto di Salerno, gli specialisti del Gico di Napoli avevano intercettato un container con un carico contenente 2.800 kg di hashish e 190 kg di amfetamine con lo stesso identico simbolo (captagon).
(Fonte Il Sole 24 Ore)

La droga è una delle principali fonti di finanziamento del gruppo terroristico di Daesh, conosciuto appunto con l’acronimo di Isis. Grazie ad un decreto di perquisizione emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Napoli, in collaborazione con gli investigatori internazionali, le fiamme gialle son riuscite a scoprire il traffico di droga, che da tempo rappresenta uno dei “canali” di rifornimento economico di Daesh, che con la vendita di stupefacenti, tra cui anche il Captagon, finanzia i gruppi combattenti in Siria. Il valore della merce sul mercato è di oltre 1 miliardo. Dallo sviluppo degli indizi emersi nel corso dell’investigazione ed in particolare da altri sequestri effettuati in precedenza, i finanzieri hanno tracciato tre container sospetti in arrivo al porto di Salerno, contenenti cilindri di carta per uso industriale e macchinari.

 

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Dopo il sequestro, le fiamme gialle hanno trasferito i container in un luogo attrezzato per procedere all’ispezione interna, con l’aiuto di tecnici specializzati e con la collaborazione della Sezione Antifrode della Agenzia delle Dogane di Salerno. I cilindri di carta, alti circa 2 metri e del diametro di 140 cm – verosimilmente costruiti in Germania – sono stati congegnati in multistrati in grado di celare allo scanner il contenuto, riposto negli strati interni, di circa 350 kg di pasticche per ogni cilindro.
(Fonte Il Tempo)

Quanto alla destinazione finale, è verosimile che sia coinvolto un “consorzio” di gruppi criminali, sia per il valore totale delle spedizioni, sia per la distribuzione sui mercati di riferimento (85 milioni di pasticche possono soddisfare un mercato di ampiezza europea). L’ipotesi è che durante il lockdown, dovuto all’emergenza epidemiologica mondiale, la produzione e distribuzione di droghe sintetiche in Europa si sia praticamente fermata e quindi alla ripresa molti trafficanti, anche in consorzio, si siano rivolti alla Siria, la cui produzione invece non pare aver subito rallentamenti. Sono in corso ulteriori indagini per l’individuazione dei responsabili che, proprio in relazione all’ingente quantitativo sequestrato, potrebbero operare per conto di un “cartello” di clan di camorra in grado di commercializzare le sostanze in ambito internazionale. Si tratta del più grande sequestro di amfetamine a livello mondiale.

Santoro Mangeruca