Coronavirus, netto calo dei contagi e Conte rassicura: “non sarà un’estate in quarantena”

Redazione Attualità
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Calo evidente della curva epidemica in Italia, diminuisce anche il numero dei morti ma tiene banco la situazione in Lombardia che conta 502 nuovi positivi che in solitaria ha la metà dei contagiati di tutto il paese.

Notizie positive giungono dal bollettino della protezione civile dopo la prima settimana post-lockdown, infatti i nuovi dati epidemici ci fanno notare che sono scesi da quota 1327 a quota 1083 i nuovi casi di covid-19, ed è calata anche la percentuale dei morti scesi dai 243 di ieri ai 190 di oggi. Respirano anche i reparti di terapia intensiva con 132 posti letti liberati, complessivamente le persone contagiate in data odierna sono circa 80000 mentre solo il 24 aprile erano addirittura 106mila.

Più nel dettaglio vediamo come in Liguria il numero dei contagi scende da 78 a 15 in un solo giorno, scendono anche i casi presenti in Piemonte, ma a preoccupare è ancora la situazione in Lombardia dove da sola conta  502 contagi che numericamente rappresentano la metà dei nuovi casi in tutta Italia. In Veneto invece prosegue la discesa dei ricoveri in terapia intensiva, diminuiscono i nuovi positivi +22 rispetto ai +65 di ieri.

Spostandoci verso il Sud Italia vediamo 47 nuovi positivi nel Lazio rispetto ai 39 di ieri, più nel dettaglio vediamo che a Roma i contagi sono oggi 27 contro i 31 di ieri. Da sottolineare la situazione parzialmente rassicurante in Basilicata, infatti ieri è stato il terzo giorno di fila senza alcun contagio, a testimoniarlo è stata la task force della regione dopo aver analizzato più di 600 tamponi.

In Sicilia sono attualmente più di 2mila le persone positive al Covid-19, numeri in calo con 47 contagiati in meno rispetto a ieri, nelle varie città della regione siciliana sono stati effettuati nella giornata di ieri 2800 tamponi che fa salire il numero totale a oltre 101mila tamponi eseguiti. Le notizie tanto attese del post-lockdown per il momento hanno fatto riscontrare dati e statistiche positive sulla pandemia in corso, la fase 2 ha avuto un inizio incoraggiante in termini di rispetto delle norme anti contagio sia da parte dei singoli cittadini che dalle grandi fabbriche e aziende che hanno ripreso la loro attività, un senso di responsibilità a cui il premier Conte ha chiamato tutti gli italiani per uscire il meno danneggiati possibile da questa situazione.

Tabella contagi covid-19 (fonte La Stampa)

Uscendo dal confine nazionale invece i dati dimostrano come nel mondo ci siano stati oltre 275mila morti a causa della pandemia di cui l’85% di origine europea o statunitense. Gli USA ad oggi si confermano come il paese con più vittime, 77280, mentre in Europa il numero complessivo di decessi è di 155mila, le nazioni con più con più vittime sono il Regno Unito (31241), Italia (30201), Spagna (26478) e Francia (26230).

 

    Presidente del Consiglio Conte

In queste ora sono arrivate anche delle dichiarazioni importanti da parte del Premier Giuseppe Conte sulla questione ”vacanze estive”, il Presidente del Consiglio rassicura gli Italiani sostenendo che non sarà un estate in quarantena, su questo argomento Conte si esprime dicendo: ”quest’estate non staremo al balcone e la bellezza dell’Italia non rimarrà in quarantena, si potrà andare al mare o in montagna e sarebbe bello se gli italiani trascorressero le ferie in Italia, anche se tutto si svilupperà in modo diverso con regole e cautele’‘, tutto ciò è stato affermato dal Presidente del Consiglio che si reputa ”felice” dei leggeri miglioramenti riguardanti la pandemia ma allo stesso tempo sostiene che ci aspetteranno ”mesi difficili’‘ soprattutto dal punto di vista economico.

Conte si espresso anche sul potere decisionale delle regioni ”con linee guida che ci permettono di controllare la curva dei contagi, ci potremmo permettere anche delle differenziazioni geografiche ma senza procedere in maniera avventata’‘. Per quanto riguarda il tema scolastico il Premier sostiene che il rientro deve essere gestito in modo unitario in tutta la nazione, quanto alle possibili aperture di parrucchieri ed estetisti si potrebbe concordare con le regioni un anticipazione delle riaperture al 18 Maggio piuttosto che l’1 Giugno.

Piero Inferrera