Le risposte ai dubbi del 4 maggio: sì ai fidanzati, no agli amici. Inizia la riapertura

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Mancano poche ore alla “ripartenza” dell’Italia. Dopo due mesi di lockdown, il tanto atteso 4 maggio, data indicata per la cosiddetta Fase 2 è alle porte. Tutte le regole del day after: visite consentite ai parenti ma non agli amici

Il nuovo dpcm del 26 aprile – che sarà valido dal 4 fino al 17 maggio – ha portato con sè non pochi dubbi. Tantissime sono le domande dei cittadini su ciò che si potrà o non potrà fare. Il decreto ministeriale stabilisce come si dovranno comportare le regioni dettandone le linee guida lasciando spazio, però, alle interpretazioni.

Prima fra tutte, la tanto discussa questione dei “congiunti”.

Chi sono questi congiunti?  E tra loro rientrano gli amici?

Vediamo un pò di chiarire la situazione.

La questione ha destato non poche polemiche, ma a meno di 24 ore dall’inizio della Fase 2 sono arrivati i tanto attesi chiarimenti. Con congiunto – spiega il governo – si indicano i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (ad esempio i figli dei cugini tra loro)  specificando che gli amici non rientrano tra gli affetti stabili.

Decisione alquanto discutibile se vogliamo dirla tutta, considerando che spesso l’affetto per un  amico caro non è  inferiore rispetto a quello per i consanguinei. Inoltre non sarà necessario rivelare il nome della persona dell’incontro , nel caso di fermo dalle forze dell’ordine , per tutelare questioni  legate alla privacy.

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Vediamo insieme le altre disposizioni stabilite attraverso il decreto.

E’ necessario portare la mascherina?

La mascherina risulta necessaria in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico ( mezzi di trasporto , esercizi commerciali). Ed anche durante gli incontri con i parenti. Durante le cerimonie funebri , dove è previsto un massimo di 15 persone.

Si potrà farne a meno in strada o per svolgere attività sportiva. Queste sono le linee generali del governo, a cui seguono ordinanze più restrittive da parte di alcune regioni, è il caso della Lombardia che ne prevede l’uso anche all’aria aperta.

Risultano esentati dall’obbligo di indossarla solamente i bambini di età inferiore ai 6 anni e individui con forme di disabilità incompatibili con l’uso continuato della mascherina. Inoltre per far crescere consapevolezza tra i più piccoli e rendere più allettante la questione, sono state creati dei modelli di protezione individuale raffiguranti cartoni animati, che in breve tempo dovrebbero essere messi sul mercato.

Le seconde case

Questo è uno dei punti più volte rivisti. Nel decreto non è più presente il divieto di trasferirsi nelle seconde case a patto che si svolga per necessità e all’interno della propria regione. Su pressioni del Ministro Speranza mostratosi sfavorevole si è cambiata idea.  Fonti del governo precisano: “I motivi che rendono legittimi gli spostamenti restano quelli del lavoro, della salute e della necessità. Spostarsi alla seconda casa non è una necessità”. Ma visto che nel decreto un divieto non c’è, Sicilia e Sardegna hanno invece autorizzato il trasferimento stagionale.

Attività motoria

Si potrà svolgere attività motoria liberamente anche distanti dalla propria abitazione, spostandosi con un mezzo per raggiungere il luogo desiderato. Dunque non solo è permesso andare a correre , ma è previsto anche l’uso della bicicletta per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che proseguono l’attività di vendita. È inoltre consentito utilizzare la bicicletta per svolgere attività motoria all’aperto, rientrano anche il nuoto , canoa e surf e tennis per la regione Sicilia. Il tutto mantenendo sempre le distanze di sicurezza che prevedono un metro in caso di passeggiata e due metri in caso di sport.

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Trasporti e lavoro

Sono consentiti tutti i mezzi di trasporto; ma si invita alla prudenza e si scoraggia fortemente l’uso di di quelli pubblici per evitare un affollamento eccessivo di autobus e metropolitane soprattutto nelle grandi città , che non permetterebbero di rispettare le norme di sicurezza. Molti comuni si sono attivati mettendo dei segnali per terra che indicano la posizione in cui devono stare le persone che si trovano in piedi.

Attività commerciali e cibi da asporto

Limitata la ripresa delle attività commerciali. Restano aperte librerie, cartolerie e negozi per bambini, oltre ovviamente ai negozi alimentari . Bar, gelaterie, ristoranti , pub, pizzerie resteranno chiusi, ma con una novità: oltre al delivery sarà consentito anche l’asporto. Bisognerà sempre rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro, con il divieto di consumare il cibo all’interno del locale o in prossimità di questo. Spetterà poi alle singole regione stabilire in maniera più dettagliata il quadro, fermo restando l’obbligo di indossare guanti e mascherine per il personale.

Rientro dei fuori sede

E’ previsto il ritorno nelle proprie regioni a tutti coloro che a causa del lockdown sono rimasti bloccati. Una volta fatto lo spostamento non sono consentiti via vai ripetitivi fuori dalla ragione in cui ci si trova se non per comprovate esigenze lavorative, di salute o urgenza. Inoltre molto governatori delle regioni meridionali richiedono l’obbligo di quarantena per chi arriva da altre regioni.

Messe e cimiteri

Sarà consentita la riapertura dei cimiteri e lo spostamento per raggiungerli all’interno della propria regione, sempre rispettando l’obbligo di distanziamento e ingressi razionalizzati. Riguardo alle messe il quadro non è ancora chiaro. Una prima data per la riapertura sembra essere impostata per l’11 maggio. Resta comunque uno dei temi più divisori tra chi è favorevole al ripristino delle messe e chi contrario. Anche se il pontefice attraverso un appello ha ricordato la necessità di rispettare le norme affinché la pandemia non torni.

“In questo tempo nel quale si comincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e dell’obbedienza alle disposizioni perché la pandemia non torni” ha dichiarato il Papa nell’introduzione della messa a Santa Marta.

         

                                                                                                                                                                                                                                                                                               Eleonora Genovese