“Don’t stop” all’improvviso: è il ritorno degli Oasis?

Musica
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A quanto pare il 2020 regala anche qualche gioia.

Alle 23.59 del 29 Aprile tanti erano i fan che aggiornavano le varie piattaforme musicali in attesa del rilascio del singolo Don’t stop.

Per i pochi che non li conoscessero, ripercorriamo brevemente la storia del gruppo.

Gli Oasis nascono a Manchester nel 1991 da un progetto dei fratelli Noel e Liam Gallagher a cui presero parte Paul “Bonehead” Arthurs, Paul “Guigsy” McGuigan e Tony McCarroll. È questa la prima formazione che, nel corso degli anni, ha visto cambiare diversi componenti (Alan White, Gem Archer, Andy Bell, Zak Starkey), mantenendo al centro dell’attenzione l’eccentrica coppia Gallagher.

“Don’t Look Back in Anger”, “Wonderwall”, “Champagne Supernova” sono solo alcuni dei brani che li hanno consacrati come band di riferimento del Britpop, movimento musicale inglese che ha caratterizzato gli anni ’90. L’apice venne raggiunto nel 1995 quando si resero protagonisti della storica band battle con i Blur (vago ricordo all’analoga contesa tra Beatles e Rolling Stones), uscendone vincitori e sopravvivendo allo stesso movimento, grazie anche all’esplosione oltre oceano dei primi anni 2000.

Il 2002 segna <<una nuova era>> per la band, come detto dal fratello maggiore stesso con brani del calibro di Stop Crying Your Hearth Out e Little by Little.

In totale la loro carriera conta più di 70 milioni di dischi in tutto il mondo e vanta numerosi riconoscimenti sia per i singoli che per la band, che si è aggiudicata per due anni consecutivi nel 1995 e 1996 (come Noel Gallagher) il prestigioso riconoscimento Song writers of the year.

Il sipario calò su di loro a seguito dello scioglimento, a tre date dal termine del tour mondiale, nell’agosto 2009 con una lite accesa tra i due fratelli (due chitarre ne furono vittime), che vide Noel annunciare la sua definita uscita dal gruppo e l’inizio della sua carriera da solista.

«È con un po’ di tristezza e grande sollievo che vi dico che questa notte lascio gli Oasis. La gente scriverà e dirà quello che vorrà, ma semplicemente non riuscirei a lavorare con Liam un giorno di più. Le mie scuse a tutte le persone che avevano comprato i biglietti per Parigi, Costanza e Milano.»

Sono passati 11 anni durante i quali i fan hanno sempre coltivato il sogno di una reunion, a volte alimentata anche dallo stesso Liam, ma sempre prontamente smentita, spesso in modo ironico e colorito, dal fratello maggiore.

Capite bene quindi che per gli appassionati leggere rumors su un nuovo singolo, abbia riacceso la speranza.

Liam con un tweet criptico lasciava presagire imminenti novità paragonabili al passaggio dell’asteroide che in questi giorni si è avvicinato alla terra.

Ma è stato proprio Noel a ritrovare in una tranquilla giornata di pulizia di quarantena questo reperto storico, già noto ai fedelissimi, risalente ad un soundcheck del concerto di Hong Kong di 15 anni prima e mai ufficialmente pubblicato.

Ecco così svelato l’arcano mistero.

Don’t stop

Se da una parte le sonorità ci portano indietro nel tempo ai vecchi e buoni Oasis, dall’altra il testo della canzone risulta tristemente attuale:

Bye bye my friend, I’m leaving
I’m gonna feast on the stars in the sky
And while I’ll be gone, don’t stop dreaming
And don’t be sad and don’t cry

al contempo però lascia aperto un invito alla speranza, a non arrendersi davanti alle avversità:

Don’t stop being happy
Don’t stop your clapping
Don’t stop your laughing

e ad aggrapparsi alla vita per allontanare “la notte”, come a voler allontanare “il buio” di questo brutto periodo:

Take a piece of life, it’s alright

To hold back the night.

Che sia stato forse il coronavirus a fare da paciere e a dare l’input per un concerto, magari benefico?

Non sembra, purtroppo, questo il caso.

Ad infrangere i sogni dei fan ci hanno pensato gli stessi fratelli – chi prima, chi dopo – lasciandosi andare su Twitter o tramite interviste a vari giornali ad un ping pong di dichiarazioni al veleno, che vanno avanti oramai da anni. Nonostante entrambi siano ben consapevoli che le loro carriere da solisti non raggiungeranno mai i numeri che toccavano insieme, non ne vogliono proprio sapere.

Anche un momento di condivisione come il lancio di “Don’t stop” ha lasciato emergere questi dissapori.

Liam stesso (sempre stato il più nostalgico dei due)  in un primo momento si è lasciato prendere dai ricordi che suscita la canzone (primo tweet), per poi ritrattare ed attaccare Noel a distanza di poco tempo (secondo tweet). Ha inoltre sfidato il fratello a pubblicare anche “Step Out” un brano da lui scritto e di cui il primogenito sarebbe geloso, consapevole del fatto non vedrà mai la luce.

Ma, come si dice, la speranza è sempre l’ultima a morire, nonostante i “tweet” siano avversi e probabilmente i due Gallagher starebbero ad un metro (forse più) di distanza anche senza l’ordine del distanziamento sociale!

Eppure, come disse Noel stesso:

<<La forza più grande degli Oasis era la relazione tra me e Liam. E alla fine è anche ciò che ha messo in ginocchio la band>>.

Forse basterebbe seppellire l’ascia di guerra e don’t look back in anger?

 

                                                                                                                    Claudia Di Mento e Luca Giunta