Il grande ritorno del drive-in: i cinema all’aperto potrebbero salvare il mondo dell’intrattenimento

Redazione Attualità
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Drive-in uvm

Il famoso Paramount Drive-In in California

Come scriviamo oramai da quasi due mesi a questa parte, l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha inevitabilmente segnato la storia delle nostre vite.  Dalla sfera più intima della quotidianità fino alla semplice modalità di fruizione di prodotti e servizi. Anche in quest’ottica ci ritroviamo a dover ripensare, ma soprattutto a prevedere, quali saranno gli effetti del coronavirus e ancor di più i cambiamenti che ci attendono nell’imminente Fase 2 dove inevitabile sarà il distanziamento sociale che comporterà l’impossibilità di stare in luoghi affollati.

Questo comporterà alla rinuncia di qualche divertimento. O forse no.

Per questo c’è chi già pensa a delle soluzioni alternative per non rinunciare in toto a cinema, concerti e teatri.

La prima proposta avanzata è quella di un ritorno in grande stile del drive-in come possibile soluzione per non rinunciare all’intrattenimento, ovvero della messa a punto di cinema all’aperto dove chi segue la pellicola puó stare comodamente seduto nella propria auto. Una modalità vintage che, volendo, sarà applicabile anche per quel che riguarda i teatri ed i concerti.

Affidarsi al passato per progettare il futuro.
Si tratterebbe appunto di un ritorno di fiamma nel mondo dell’intrattenimento: i drive in, infatti, nacquero negli Stati Uniti tra gli anni Cinquanta e Sessanta diventando luoghi in qualche modo mitici, immortalati in numerosi film.
Adesso, invece, potrebbero addirittura diventare una soluzione per concerti e spettacoli che, altrimenti, non potrebbero tenersi per la necessità di mantenere una distanza di sicurezza tra le persone, causando una grande perdita per gli ambienti della settima arte, del teatro e della musica.
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L’obiettivo, infatti, è anche e soprattutto quello di sostenere tutta la filiera di cinema, teatro e musica live, ad oggi in ginocchio con più di 300mila lavoratori disoccupati e perdite per decine di milioni di euro ogni settimana.

Con le sale chiuse, l’industria cinematografica aveva già pensato di correre ai ripari proponendo le nuove uscite in streaming. Ma è una soluzione parziale e in ogni caso altri impiegati del settore, con la chiusura delle strutture, sarebbero costretti a subire ancora a lungo gli effetti della crisi. La formula drive-in appare dunque ideale: sia per garantire la sicurezza degli spettatori, sia per rimettere in moto le attività dei cinema. E non si parla di un’idea, bensì di un progetto che ha già raggiunto uno stato avanzato di realizzazione e che mira ad esser condiviso con quante più realtà locali possibili: Comuni, Assessorati, promoter locali che stanno aderendo con grande entusiasmo e partecipazione.

Il primo progetto avanzato è  “Live Drive In“, un’idea per l’estate 2020 che mira a trasformare alcune location in spettacolari drive-in attrezzati con mega schermi e palcoscenici. Il format nasce da un’idea di Utopia Srl, Zoo Srl, Italstage, e 3D Unfold, aziende leader nei rispettivi campi legati alla produzione, all’allestimento e alla progettazione di eventi.

Le città che finora hanno aderito al progetto sono: Milano, Roma, Firenze, Torino, Bologna, Napoli, Verona, Catania, Genova, Bari, Cagliari, Cosenza, Mantova, Avellino, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Lido di Camaiore, Olbia, San Benedetto del Tronto e Palermo. Cosi come già sperimentato in Norvegia e in Germania, dove i primi passi verso questa direzione sono stati già mossi, “Live Drive In” è una risposta concreta al bisogno di divertimento all’aperto, di leggerezza, di positività e speranza nel futuro, per ricominciare a vivere le nostre città nel rispetto delle misure di distanziamento sociale necessarie a farci sentire tutelati. Dunque la domanda è: Come accoglieremo quest’iniziativa tanto affascinante quanto anacronistica? La risposta risiede nel buon senso e nella capacità di adattamento, che ancora una volta gli italiani affronteranno con diligenza.

Santoro Mangeruca