Si va verso la fase 2: tutte le questioni sul tavolo della riapertura

Redazione Attualità
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Per la fase 2 rimangono in vigore autocertificazioni e distanza di sicurezza, uguale apertura delle imprese commerciali in tutta Italia.

Accenni di ripartenza per l’Italia che dopo le forti restrizioni dell’ ultimo periodo causa Covid-19, cerca in maniera progressiva di rimettersi in piedi attraverso delle misure omogenee per tutte le regioni. Tutto ciò, afferma il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà un ”piano nazionale” basato principalmente sulla prudenza, si continueranno ad utilizzare mascherine e distanze di sicurezza che sarà, adesso, estesa fino a due metri, ”le precauzioni verranno utilizzate finchè non si troverà un farmaco o un vaccino capace di combattere il virus” ha confermato a Palazzo Madama il Premier.

Le discussioni ufficiali sulla fase 2 inizieranno il 4 Maggio, nel frattempo si cerca di creare un piano omogeneo che preveda la graduale riapertura delle attività commerciali rimaste chiuse, continuando ad attenzionare la curva dei contagi. L’omogeneità di questo piano lascia intendere che non ci saranno misure diverse regione per regione, ma se in alcune realtà locali dovessero presentarsi particolari situazioni di pericolo, i provvedimenti potrebbero essere modificati a favore di un ritardo delle aperture degli esercizi commerciali o isolando alcune zone ritenute ad alto rischio contagio. Si era presentata, negli ultimi giorni, la possibilità di riaprire alcune imprese commerciali prima della fine del lockdown tenendo conto delle esigenze economiche e della voglia di ripartire dei cittadini, ipotesi però smentita dal  Presidente Del Consiglio: ”molti cittadini vorrebbero un allentamento delle misure anti-contagio, piacerebbe anche a me riaprire tutto subito, ma sarebbe irresponsabile”. Ma non si esclude per alcune aziende forti nell’export a basso rischio di contagio – come le aziende di moda e mobilificio- una riapertura per il 27 Aprile. 

 

Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio.

Dopo il 4 Maggio le attività che sicuramente si appresteranno ad una riapertura sono quelle manufatturiere, il commercio all’ingrosso e le costruzioni mentre momentaneamente si resta prudenti per quanto riguarda i negozi di vendita al dettaglio dove la riapertura non sarà prevista prima di metà Maggio. Una nota lieta è che si potrà ritornare a fare sport ma solo a livello individuale nelle prime settimane, è consigliato quindi evitare assembramenti di qualsiasi tipo soprattutto nel primo periodo.

Un altra questione che sta tenendo banco nelle ultime settimane è l’utilizzo dell’ App ”Immuni”, lo scopo di questa app è quello di creare un tracciamento dei contatti, ovvero un procedimento in cui una volta individuata una persona infetta si cerca di ricostruire tutte le sue azioni e incontri precedenti per verificare le persone che a sua volta potrebbero essere state contagiate. Esplodono le proteste sui social contro questa App governativa scelta da una task force ministeriale di ben 74 esperti. In primo piano è stata messa la questione del tracciamento degli spostamenti che ha scatenato non poche polemiche tra i cittadini. Nel frattempo è stata creata un App rivale chiamata ”Sm-Covid 19”, gratuita e soprattutto già a disposizione degli utenti, tale piattaforma sta già avendo un grosso seguito, risultano infatti già molti dowload  negli store Apple e Android. 

Sono nate molte polemiche conseguenti alla creazione dell’ app e il rischio di poter mettere a repentaglio la Fase 2, Conte ha chiamato a fare chiarezza i Ministri Speranza e Pisano, sui troppi sospetti alimentati dalla poca trasparenza che caratterizza la struttura dell’app. Il premier dopo  i chiarimenti effettuati dal Ministro dell’Innovazione e della salute decide di metterci la faccia al Senato dichiarando che: ”l’app sarà sicura, volontaria, e a prova di privacy, e verrà autorizzata con una norma di rango unitario”.

   

Nonostante il duro lavoro da parte delle istituzioni governative per affrontare la fase 2, la situazione dei contagi è ancora molto preoccupante, come si può  notare dal grafico seguente:

fonte La Repubblica
Situazione contagi in Italia regione per regione

Vediamo come ancora nelle regioni del nord Italia la situazione sia preoccupante, soprattutto in Lombardia e Piemonte, preoocupa soprattutto Milano dove nelle ultime 24 ore ci sono stati più di 960 positivi, la media nel capoluogo milanese è da incubo, risulta infatti di media un contagio su dieci persone. Nonostante i contagi siano ancora molteplici, lievi notizie arrivano dai reparti di terapia intensiva dove i ricoverati sono calati di 50 persone, per arrivare ad un totale di 851 persone. Numeri in parte incoraggianti ma allo stesso tempo tragici, considerando la disperazione che affligge le aree ospedaliere, le famiglie colpite dai decessi e le zone alte di contagio dove la luce in fondo al tunnel resta ancora utopica nonostante la voglia e la forza del popolo di ripartire.

Piero Inferrera