Il governatore della follia

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Oggi il compianto Heath Ledger avrebbe compiuto 41 anni. Uno degli attori più promettenti della sua generazione ci ha lasciato troppo presto, scioccandoci con una morte improvvisa che ha spento tutte le aspettative createsi dal suo enorme potenziale attoriale.

Oggi l’attore viene ricordato principalmente per la sua magistrale interpretazione del Joker nel film Il cavaliere oscuro (2008) di Cristopher Nolan.

Andiamo a scoprire come è stato creato uno dei personaggi più iconici e discussi del cinema contemporaneo.

Heath Ledger – Fonte: tg24.sky.it

Le basi

Per prepararsi al ruolo è risaputo che Heath Ledger abbia trascoso 6 settimane rinchiuso in una stanza d’albergo, dove guardava film horror ed annotava il suo lavoro all’interno di un diario.

Essere isolati dal mondo crea indubbiamente una mutazione nella natura dell’individuo (lo notiamo in piccola parte anche noi che siamo – da poco più di 20 giorni – in quarantena).

Stare un mese e mezzo in una singola stanza, senza mai uscire, crea già di per sé un nucleo centrale di sentimenti negativi che sorgono spontaneamente nella psiche dell’uomo.

Se a ciò si aggiunge la visione di film e la lettura di libri e fumetti grotteschi e dell’orrore, attorno al nucleo i sentimenti si tramutano in vere e proprie emozioni più complesse che destabilizzano il carattere umano.

Una volta creata questa sorgente di oscurità emotiva, l’attore ha potuto concentrarsi per costruire la mentalità del personaggio.

Heath Ledger completamente immerso nei panni di Joker – Fonte: pinterest.it

La formazione del carattere

Una delle principali fonti d’ispirazione per la nascita del Joker, è stata la figura del drugo Alex DeLarge del film Arancia Meccanica (1971) diretto da Stanley Kubrick.

Heath Ledger da quel personaggio ha prelevato tutta la violenza che il drugo sfogava per le strade di Londra ed al posto di esternala l’ha immagazzinata dentro sé stesso. Associando la violenza a quel nucleo di emozioni fortemente negative, Heath ha ottenuto la formula per far emergere  il male peggiore che può affliggere un uomo: la pazzia.

L’attore non è andato a visitare manicomi o centri per la riabilitazione di soggetti affetti da forme di malattie psichiatriche, ma lui stesso ha creato la pazzia dentro di sé e così ha ottenuto l’elemento che governa l’essenza del Joker, il suo principio cardine.

Joker in procinto di farsi saltare in aria in una scena del film Il cavaliere oscuro – Fonte: youtube.com

Jack Nicholson che in precedenza aveva già interpretato il ruolo del Joker nel film Batman (1989), lo ammonì facendogli presente di porre attenzione a quel ruolo; infatti, disse: “il Joker ti divora da dentro”.

Ma sfatiamo immediatamente il mito secondo il quale il personaggio del Joker sarebbe stato l’unico responsabile della prematura scomparsa dell’attore.

Sul set del cavaliere oscuro a detta dei suoi colleghi e del regista stesso, nella pause tra una scena e l’altra l’attore non rimaneva dentro il personaggio, anzi scherzava e sorrideva assieme agli altri membri del cast; che poi dopo le riprese Heath abbia affrontato un periodo segnato da depressione è comprensibile, data l’intensità e lo sforzo emotivo a cui è andato incontro.

Non a caso, ha ricevuto la regolare prescrizione di alcuni farmaci ansiolitici, analgesici e sedativi: proprio alcuni di essi sono stati ritrovati in circolo dopo l’autopsia e l’effetto combinato sarebbe stato responsabile della morte, e non un overdose a scopo suicida, come molti pensano.

Affermare che Heath sia impazzito a causa del suo Joker è semplicemente del becero gossip ed un vero e proprio insulto al lavoro svolto dall’attore, in quanto così viene messo in secondo piano quello che è stato il principale merito di Heath Ledger: di richiamare a sé tutta la follia del personaggio ed esternarla completamente quando le telecamere erano accese.

Concretamente l’attore è stato capace di governare a proprio piacimento l’indomabile pazzia.

Aspetti esteriori

Una volta terminato questo dettagliatissimo processo di introspezione, Heath Ledger si è potuto concentrare sugli altri aspetti del proprio personaggio.

La postura del Joker appare leggermente ingobbita, il quanto basta per rendere ancor più raccapricciante la sua figura.

Per quanto concerne la voce, l’attore ha deciso di ricrearne una caratterizzata da una lieve tonalità nasale che suscita timore nei suoi interlocutori.

I discorsi effettuati dal personaggio vengono spesso interrotti da alcune risate deliranti e da momenti in cui mastica il nulla in maniera palese (e questo della masticazione forse è il dettaglio che più contraddistingue il Joker di Heath Ledger, dato che evidenzia un palese disturbo psichiatrico).

Una delle risate disturbanti del Joker di Heath Ledger – Fonte: sylg1.wordpress.com

Tutti questi fattori hanno contribuito a creare uno dei personaggi migliori della storia del cinema.

Heath Ledger è riuscito ad interpretare un uomo esuberante, privo d’empatia, altamente megalomane ed eccessivamente violento in maniera magistrale, tanto che è stato premiato con l’Oscar per il miglior attore non protagonista nel 2009. Purtroppo alla cerimonia non era presente data la sua prematura scomparsa avvenuta nel gennaio del 2008.

 

Un interprete incredibile, pieno di talento e dall’incredibile forza di volontà. Attori così dediti al proprio lavoro di rado se ne trovano ed Heath Ledger era una pietra preziosa, non solo per Hollywood, ma per il cinema mondiale.

Chissà cosa sarebbe stato capace di fare quest’uomo se non se ne fosse andato così presto. Resta un grande vuoto ed un profondo rammarico per tutti gli amanti della settima arte.

Vincenzo Barbera