Massima Flessibilità: l’UE pronta a sostenere l’Italia. Ecco le misure

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Ieri pomeriggio il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen hanno discusso – tramite videoconferenza- dell’emergenza Coronavirus.

I due leader si sono confrontati sulla situazione attuale trovandosi concordi sulla necessità di una risposta forte e compatta da parte di tutta l’unione, la quale nei prossimi giorni presenterà il suo piano d’azione.

Siamo pronti ad aiutare l’Italia con tutto quello di cui ha bisogno e in tutto quello che chiederà in questo momento in cui è colpita severamente dal virus ha rassicurato Ursula Von der Leyen.

La commissione ha riconosciuto la posizione difficile in cui si trova il nostro paese, impegnato ad affrontare conseguenze dal punto di vista sanitario, sociale ed economico ed è pronta ad attivare la clausola di salvaguardia per l’intera Unione (general crisis escape clause) del Patto di Stabilità che consentirà una politica di sostegno fiscale più generale, dato che le previsioni stimano una recessione dell’1% della Eurozona nel 2020. Il prossimo, infatti, potrebbe essere un altro Stato membro.

Le misure concrete che l’Europa adotterà saranno presentate all’eurogruppo il 16 marzo. Fino ad allora la commissione si è già pronunciata su alcuni punti a nostro favore:

Avvenire.it

-Ogni spesa necessaria per far fronte all’emergenza sarà esclusa dal calcolo del deficit strutturale

Cosa significa? Il deficit è la situazione contabile dello Stato che si verifica quando le uscite superano le entrate (Wikipedia). Quindi significa che il debito di cui stiamo per farci carico avrà meno valore.

-Ci sarà una sospensione momentanea dei vincoli di bilancio 

Cosa significa? 

Ogni membro Ue deve rispettare dei vincoli di bilancio. Il bilancio statale deve rientrare infatti in certi parametri. Per far fronte all’emergenza l’Italia avrà più tempo per rimanere negli standard previsti

-Finanziamenti:

Verrà messo a disposizione 1 miliardo di euro per il Fondo europeo per gli investimenti come garanzia per l’economia

Una proposta, ancora da approvare, riguarda la sospensione della restituzione dei fondi strutturali non spesi:  l’Ue infatti mette sempre a disposizione dei membri dei fondi strutturali per finanziamenti interni alla vita dell’usato. Per dare sostegno a chi si trova in difficoltà verrà stabilito che chi ha già preso questi fondi e non li ha ancora spesi potrà non restituirli. Parliamo di un totale di 8 miliardi.

«Non parlerei di stimolo fiscale — ha detto il vicepresidente Dombrovskis  — ma di risposta alla crisi attuale: usiamo la flessibilità per permettere agli Stati di finanziare l’emergenza sanitaria, sostenere le imprese e le persone colpite dalle conseguenze economiche della crisi del coronavirus, in questo senso c’è un stimolo, ma il nostro compito adesso è fronteggiare l’emergenza».

 La gaffe di Christine Lagarde, governatore della Banca centrale Europea ha generato un vero e proprio giovedì nero.

BlogSicilia.it

La funzionaria francese infatti, in conferenza stampa aveva dichiarato :

Non siamo qui per chiudere gli spread. Ci sono altri strumenti e altri attori per gestire queste questioni”.

E ancora:

Nessuno dovrebbe attendersi che sia la Bce a essere la prima linea nella risposta al Coronavirus”.

Come hanno reagito i mercati?

I titoli di stato italiani sono stati immediatamente venduti.

I titoli di Stato sono obbligazioni emesse periodicamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per conto dello Stato con lo scopo di finanziare il proprio debito pubblico (Wikipedia). Chi li aveva acquistati, vedendo la situazione di precarietà economica ha subito deciso di liberarsene.

E poi lo spread ha subito un’impennata.

Lo spread “indica la differenza di rendimento tra due titoli (azioni, obbligazioni, titoli di stato) dello stesso tipo e durata, uno dei quali è considerato un titolo di riferimento. Nel caso dei titoli di Stato, spesso i titoli di riferimento sono i Bund emessi dallo stato tedesco” (Wikipedia).

Cosa significa?

Con queste dichiarazioni, i nostri titoli hanno perso valore.

Insomma un’Europa doubleface nei nostri confronti.

Una pandemia non è certo facile da gestire, in ogni settore.

Le nazioni si sono ritrovate impreparate davanti ad un fenomeno così fuori controllo.

La disorganizzazione  e gli improvvisi cambi di rotta sono perciò fisiologici.

Adesso non resta che collaborare e preparare contromisure dettate da un comune spirito europeo, perchè l’emergenza Coronavirus non è un problema solo italiano.

 

Angela Cucinotta