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Alla scoperta degli Oscar: Jojo rabbit, il film rivelazione dell’anno

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Voto UVM: 4/5

Locandina del film – Fonte: mymovies.it

Jojo Rabbit è il nuovo film diretto dal regista neozelandese Taika Waititi, tratto dal romanzo del 2004 “Come semi d’autunno” della scrittrice Christine Leunens.

Il film ha come protagonista Jojo Betzler, un ragazzino tedesco di 10 anni cresciuto in pieno Terzo Reich e appartenente alla Gioventù Hitleriana, il cui più grande desiderio è quello di diventare un giorno la guardia del corpo del Führer.  Jojo è un bambino acuto e intelligente, che mette a servizio le sue doti a favore della grande Germania. Nonostante il suo fanatico e infantile amore verso il nazismo, non possiede quella freddezza d’animo nel compiere quei gesti che sono propri dei nazisti; viene quindi considerato un codardo e da qui si conquisterà l’appellativo di “rabbit”, ovvero coniglio. Il ragazzino vive insieme alla madre Rosie e ad Elsa, una ragazza ebrea che Rosie tiene nascosta in casa e di cui neanche Jojo era a conoscenza; tra i due nascerà una grande amicizia.

Scarlett Johansson (Rosie) e Roman Griffin Davis (Jojo)  – Fonte: nonsolocinema.com

La pellicola racconta, diversamente da come è stato finora fatto, la dittatura nazista, la guerra e le persecuzioni contro gli ebrei e gli oppositori del regime. Waititi sceglie dunque di partire dalla satira per “smontare” il regime hitleriano e l’ideale nazista davanti agli occhi dello stesso protagonista, che come in un crescendo prende pian piano consapevolezza della grande illusione in cui crede.

Il regista quindi ridicolizza tutto ciò che appartiene ideologicamente e materialmente al Terzo Reich: oggetti, simboli, slogan propagandistici, mimica e gestualità, tutto ciò che noi storicamente colleghiamo alla Germania nazista. Pare dunque difficile non notare con quale enfasi in molte scene viene utilizzato fino alla noia il classico saluto “Heil Hitler” ovvero “Salute Hitler” con tanto di braccio destro in alto.

Senza troppo impressionare Waititi non lascia nulla all’immaginazione dello spettatore, facendo ben vedere cosa significasse vivere nel Terzo Reich per gli oppositori di regime, per un’ebrea come Elsa e per un fanatico nazista quale Jojo. Alla stregua de “La vita è bella” con cui Benigni raccontò l’orrore dei lager, Waititi con una commedia drammatica mostra l’illusione del sogno hitleriano nell’ultimo anno di guerra, che si manifesta in personaggi buffi quali il capitano Klenzendorf.

Sam Rockwell (sinistra) nei panni del capitano Klenzendorf – Fonte: masedomani.com

Oltre la satira verso il regime nazista, il regista mostra un background di altre tematiche quali la solitudine; il protagonista infatti ricorre ad un amico immaginario molto singolare. Non passa di certo inosservato il ruolo di Rosie che apparentemente in un primo momento sembra assecondare la devozione di Jojo per il regime, tanto da rivolgersi al figlio chiamandolo “feld maresciallo Jojo”. Un personaggio carico di tenacia e dolcezza quello di Rosie che lascia intravedere la sensibilità del regista verso il mondo femminile, che ha fatto guadagnare a Scarlett Johansson la nomination come miglior attrice non protagonista.

Originale infine la scelta di brani classic rock che aprono e chiudono la pellicola. Presente all’inizio “Komm, gib mir deine hand” versione tedesca di “I want to hold your hand” dei Beatles e in chiusura “Helden” versione tedesca di “Heroes” di David Bowie. Meritano considerazione i colori vividi della fotografia, diversamente da quanto accade nella filmografia dedicata al nazismo in cui prevalgono colori più cupi.

Il film è ambientato nella Germania del 1945, sebbene sia stato girato interamente a Praga. Taika Waititi firma regia e sceneggiatura, ottenendo la candidatura all’Oscar nella categoria miglior film e migliore sceneggiatura non originale. In lizza per l’ambito premio anche costumi, scenografia e montaggio, caratterizzato dall’assenza di piano sequenza e dunque da numerosi stacchi nelle inquadrature.

Riuscirà il film a portare a casa qualche statuetta?

Di certo la concorrenza è tanta, ma Jojo Rabbit ha saputo sorprendere grazie a un nuovo e originale modo di fare satira sul regime nazista.

                                                                                                                                                                         Ilenia Rocca