“Mamma non ho rifatto il letto… e menomale!”

Redazione UniVersoMe
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Se fino a questo momento la scusa più accreditata da giovani sfaticati per non dover rifare il letto ogni mattina era: “Che lo sistemo a fare che tanto stasera devo tornarci?”, da oggi la Scienza corre in vostro soccorso: fare il letto potrebbe non essere così salutare come si pensa.

Letto sfatto – Giovanni Graziani

Le faccende domestiche sono da molti viste come un obbligo ed una tortura. Pochi sono infatti coloro i quali non possono iniziare bene la giornata se non è tutto al suo posto. I maniaci dell’ordine sapranno sicuramente come il primo passo per una camera sistemata è rifare il letto, vuoi perché è l’oggetto più in vista vuoi perché è quello che occupa più spazio.

Ma per quanto l’occhio voglia la sua parte, rimettere le coperte in ordine appena svegli potrebbe essere controproducente, in particolar modo per i soggetti allergici.

Uno studio condotto dal team del dottor Stephen Pretlove dell’Università di Kingston ha dimostrato come lasciare il letto disfatto impedisca la proliferazione degli acari della polvere ed aiuti, inoltre, ad ucciderli.

Dermatophagoides pteronyssinus – Acaro della polvere

Gli acari della polvere, primo fra tutti il Dermatophagoides pteronyssinus, sono dei microrganismi causa della famosa allergia alla polvere, che spesso si complica, nei soggetti predisposti, con frequenti riniti che possono evolvere in asma, o con reazioni cutanee ed arrossamento oculare accompagnato da bruciore e frequente lacrimazione.

Il loro ciclo vitale e la loro sopravvivenza si basa sulle caratteristiche igrotermiche dell’ambiente che colonizzano e cioè sulla concentrazione di vapore acqueo e quindi di umidità nel loro habitat.

Le condizioni ideali al loro sviluppo sono:

  • Temperature superiori ai 20 °C
  • L’umidità relativa tra il 60% e l’80%. Un ambiente secco ne inibisce infatti la crescita, facendo disidratare l’acaro e portandolo a morte.

Le coperte, viene da sé, sono un luogo caldo ed il “richiuderle” appena svegli, col calore del corpo che le ha rese accoglienti, favorirebbe la creazione di un microclima ideale per la loro proliferazione che invece non sarebbe possibile se si lasciasse un letto sfatto a prendere aria.

Basti pensare alle nostre nonne e alle bisnonne che all’alba mettevano cuscini e coperte sui davanzali delle finestre per “fare prendere aria” alle stesse suppellettili oltre che alla stanza. Metodi antichi che sostituivano i climatizzatori estivi o i deumidificatori invernali dei nostri giorni.

Lo studio della Kingston Univeristy è stato inoltre stimolo per numerose aziende e per diversi ingegneri edili per progettare delle abitazioni con sistemi di riscaldamento, ventilazione ed isolamento finalizzati al monitoraggio delle condizioni di umidità, basandosi sempre sulle caratteristiche igrotermiche di idoneità.

Cari lettori, da oggi avete una scusa in più per sottrarvi alle faccende casalinghe, ma usatela con moderazione per non fare arrabbiare le vostre mamme! A tal proposito, meglio scappare dalla mia prima che si accorga di questo articolo e del mio letto sfatto!!

 

                                                                                                                                                                      Claudia Di Mento