The hurt locker: il miglior (non) film di guerra

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“The hurt locker: rompere gli schemi convenzionali del film di guerra”

Voto UvM: 5/5

 

Fermi lì!

Devo avvisarvi: se non avete preso sul serio il titolo dell’articolo vi sconsiglio anche solo di guardare il trailer del film in questione.

Questo non è un classico film di guerra, ricco d’azione e “God bless America”.

Non esalta figure di soldati strafighi e virili, eroi che risolvono tutti i problemi o salvatori del mondo.

Non è neanche un film storico, la seconda guerra mondiale non c’entra proprio nulla.

Quest’opera non segue le etichette tradizionali della sua categoria, potrebbe trattarsi di un caso unico nel suo genere.

Per cui, se non siete pronti ad affrontare le novità (tematiche, narrative e stilistiche), ma anzi preferite il solito film d’azione che ha il solito finale e la solita sceneggiatura, lasciate perdere immediatamente. Non fa al caso vostro.

Detto questo…iniziamo da qualche dato tecnico.

The hurt locker è un film del 2008 diretto da Kathryn Bigelow e scritto dal giornalista Mark Boal, risultato vincitore di 6 premi Oscar nel 2010 (miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro, miglior regista e miglior film).

Racconta le vicende di un gruppo di artificieri dell’esercito americano in Iraq, impegnato nella localizzazione e neutralizzazione delle mine. Protagonista indiscusso è il sergente Will James, interpretato da Jeremy Renner.

Ciò nonostante, in parallelo, vengono sviluppate le vicende esistenziali dei due suoi compagni, il sergente JT Sanborn e lo specialista Eldridge, per poi confluire in un’unica trama.

 

I tre sono accomunati dal desiderio -o dalla necessità- di sopravvivere in uno scenario pieno di ingiustificate atrocità, davanti alle quali si è soltanto impotenti.

Il montaggio delle scene e le inquadrature comunicano la drammaticità della situazione.

Vi capiterà di restare col cuore in gola e provare emozioni forti.

Tutto questo è reso possibile grazie ad una strana sensazione di sentirsi in pericolo anche nei momenti in cui questo non esiste.

Non a caso, il titolo del film si riferisce ad un’espressione militare per indicare “un luogo particolarmente rischioso i cui risvolti sono imprevedibili”.

 

Cosa puoi aspettarti dalla visione di questo film? Perchè dovresti guardarlo?

 

 

 

  • L’adrenalina che trasmette il protagonista

Il sergente James è un soldato un po’ folle. Imparerai a conoscerlo insieme ai suoi compagni di squadra, i quali si troveranno in pericolo diverse volte a causa delle scelte azzardate del collega.
Ricorda che stiamo parlando di artificieri…e dunque di disinnesco bombe.
Stiamo parlando di un un “folle”, non in senso psichiatrico, che disinnesca ordigni: trai le tue conclusioni.

Come già detto, il montaggio delle scene ti permetterà di provare adrenalina insieme al protagonista e ansia insieme ai suoi compagni. Ne uscirai scosso, garantito!

  • La drammaticità della guerra, quella vera

Inutile dire sempre le stesse cose: lo sanno tutti che la guerra la vediamo solo attraverso la televisione e non possiamo comprenderla davvero.

Qui vengono colti solo alcuni scorci del conflitto armato.

Sì pochi, ma buoni.

Potrai confrontarti con i sentimenti di chi, normalmente, è il buono, l’eroe.

Capirai che dietro gli eserciti ci sono uomini, e dietro di loro emozioni troppo difficili da spiegare a parole.

  • Il finale, fortemente controintuitivo, a cui non potrai più smettere di pensare

Tutti i motivi che ti ho elencato e i complimenti fatti a questo film non possono eguagliare il finale.

Resterai stupito e anche fortemente colpito nel profondo.

Dopo aver “vissuto” il film insieme ai protagonisti ti sembrerà di esserne colpito in prima persona.

Proverai a capire, a immedesimarti ma, a differenza di quanto accadrà lungo tutto il film, nell’ultima scena non ci riuscirai.

Sta’ attento, perchè potrebbe creare dipendenza.

Capirai dopo aver visto. Buona visione!

Trailer qui

Angela Cucinotta