Aladdin – Tra realtà e magia

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Il remake di un grande classico. Voto UvM: 5/5

 

 

 

Già da un po’ di tempo la Disney ci sta deliziando con un percorso di remake dei grandi classici di animazione che attirano nelle sale cinematografiche grandi e piccoli.

Nel 2019 abbiamo visto Dumbo, ma ci allontaniamo dalla drammaticità tipica di questa fiaba per arrivare a un misto di azione e romanticismo in Aladdin, il live-action diretto da Guy Ritchie basato sul grande classico del 1992.

La storia la conosciamo tutti e inizia con un ladruncolo di città che si innamora di una principessa e percorre una serie di avventure tra bazar di spezie e seta nelle vie della città di Agrabah .

 

 

Aladdin è interpretato da Mena Massoud, che riesce perfettamente a incarnare un personaggio genuino, un ladro gentile dall’animo puro che attraversa momenti tormentati ma riesce ad affrontare le tentazioni rimanendo sempre fedele ai suoi principi e con la furbizia tipica del protagonista.

Nei panni della bellissima principessa Jasmine troviamo invece Naomi Scott, perfetta nel ruolo di donna forte che vuole affermare la sua posizione in un mondo dove il giudizio maschile predomina, affrontando questo importante tema prima ancora di dare spazio alle questioni romantiche.

 

 

Tale romanticismo trova spazio naturalmente nel lieto fine, ma si esprime pienamente nella scena che vede i due protagonisti viaggiare sul tappeto volante sulle note di “Il mondo e mio”, canzone vincitrice del premio Oscar per la migliore canzone nel 92.

Protagonista indiscusso dell’intero film è sicuramente il Genio della Lampada, interpetato da Will Smith, quale degno erede del suo predecessore Robin Williams. Smith sostituisce perfettamente la parlantina spedita di Williams con genuina ironia portando un velo di comicità anche alle scene più drammatiche. L’arrivo del genio introduce anche le scene più spettacolari cantate e ballate con grande spettacolarità.

Personaggi tutti estremamente adatti, compreso Jafar (Marwan Kenzari), inaspettatamente giovane ma capace di dare all’intero film un velo di azione e drammaticità indispensabile, specialmente nelle scene che precedono il lieto fine.

La scenografia coinvolge gli spettatori nel mondo orientale che vede strade ricche di bazar, scenari esotici che includono scimmie, tigri ed elefanti. Il tutto si mescola con la parte magica della storia resa perfettamente attraverso effetti speciali che rendono tappeti volante e incantesimi estremamente reali. In questo modo si mantiene quell’atmosfera incantata necessaria per un film che è principalmente diretto ai più piccoli.

 

 

Nuovamente la Disney non ci delude e riesce ad allontanare i suoi spettatori dalla tradizione, stravolgendo gli elementi tecnici del film, ma rimanendo ancorati alla bassa narrativa e incantata della storia, senza rendere questo distacco traumatico ma anzi estremamente piacevole che ci rende desiderosi di andare al cinema per il prossimo remake che vede nelle sale, a partire dal 21 agosto, la meravigliosa storia de Il re leone.

Federica Cannavo