Eruzione Stromboli: una vittima, tanta paura e ritorno verso la normalità

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Nella giornata di mercoledì 3 luglio, alle 16.46, due esplosioni hanno scosso lo Stromboli, il vulcano siciliano dell’arcipelago delle Eolie, provocando tanta paura, alcuni feriti e la morte di un escursionista.

La vittima, di 35 anni, è un messinese originario di Milazzo (ME), che al momento dell’esplosione si trovava nella zona di Ginostra, la più colpita, in compagnia di un amico brasiliano, il quale è rimasto ferito in maniera non grave.

La paura, dilagata in tutta l’isola, ha portato gli abitanti e i turisti a cercare riparo come potevano, barricandosi in casa o allontanandosi in barca.

I turisti quelli ad essere più impressionati e spaventati dall’evento, molti dei quali si sono lanciati letteralmente in mare per sfuggire alla pioggia di lapilli, che ha provocato diversi incendi nella zona dei canneti.
Sono proprio turisti le 70 persone che sono state fatte evaquare dalla zona di

Una nube enorme di fumo dopo l’esplosione del vulcano a Stromboli, 3 luglio 2019.

 

Ginostra, la frazione maggiormente colpita dall’eruzione, le quali per paura non hanno voluto trascorrere la notte sull’isola.

Il direttore dell‘Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Eugenio Privitera, afferma che le esplosioni “sono tra le più forti mai registrate da quando è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, cioè dal 1985“.

Erano 34 anni che il vulcano non eruttava in modo così violento.

Privitera spiega che, nonostante sui vulcani sia attivo un sistema di monitoraggio multi-parametrico che monitora costantemente i parametri significativi dell’attività, non esistono segnali precursori che annunciano questi eventi.

Il fenomeno esplosivo si può considerare sostanzialmente concluso – dice Privitera – ma non è possibile prevedere se ci saranno delle repliche. Sono fenomeni imprevedibili, di conseguenza non si possono fare scenari“.

Come specifica una nota dell’Ingv, le esplosioni hanno interessato l’area centro – meridionale della terrazza craterica dello Stromboli e sono state precedute “da trabocchi lavici da tutte le bocche attive della terrazza craterica”.

Le esplosioni hanno dato luogo ad una colonna eruttiva che si è alzata per circa due chilometri sopra i crateri.

Il fenomeno inoltre è stato accompagnato da numerosi segnali geofisici, sia a livello sismico, che di deformazione del suolo.

Dal tracciato sismico infatti è possibile riconoscere circa 20 eventi esplosivi minori oltre ai due eventi maggiori.


La macchina dei soccorsi, coordinata dalla protezione civile, si è attivata tempestivamente, anche grazie ai trascorsi dell’isola, che nel 2002, con un distacco di due milioni di metri cubi di pietra lavica, provocò uno tsunami alto 20 metri, da allora l’isola è costantemente monitorata.

Un elicottero dei pompieri decollato da Salerno è impegnato nel salvataggio di due escursionisti che sarebbero caduti e non possono muoversi, con difficoltà operative per il gran fumo.

Sull’isola è stato inviato un secondo elicottero da Catania e anche la motobarca dal nucleo di Messina.

I vigili del fuoco e i Canadair sullo Stromboli per spegnere gli ultimi focolai, provocati dalla pioggia di lapilli incandescenti, che non hanno coinvolto abitazioni.

Gli aerei stanno lavorando sulle zone meno accessibili dell’isola. La situazione sembra tornare alla normalità sopratutto per gli abitanti di Stromboli, i quali sono rimasti sull’isola, mentre molti turisti hanno preferito lasciare l’arcipelago con traghetti e aliscafi diretti a Milazzo.

In zona si trova anche la motonave Helga della Caronte & Tourist Isole Minori Inviata dalla Regione Sicilia su richiesta del sindaco di Lipari come misura precauzionale, in caso di necessità di evaquazione di massa, ipotesi al momento esclusa.

L’isola risulta ora coperta di detriti e da uno strato di pomice nera alto alcuni centimetri.

Gli abitanti dicono di essere già al lavoro per spalare via i detriti, mentre sono rimasti attivi alcuni piccoli focolai, la situazione pare, in generale, sotto controllo.

Giusi Villa