Chernobyl – La serie

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Una serie destinata a diventare un classico. Voto UvM: 4/5

 

 

 

In onda su Sky Atlantic la miniserie Chernobyl, coprodotta da Sky UK e da HBO.

Chernobyl è una drammatizzazione degli eventi intorno al disastro nucleare che avvenne nell’omonima città, in Unione Sovietica, il 26 aprile 1986.

Negli Stati Uniti, dove è già andata interamente in onda, ha stregato critica e pubblico.

La serie è stata molto ben recensita, ha riacceso un certo interesse nei confronti dell’energia nucleare e in particolare di Chernobyl (le richieste per visitare l’area sono in netto aumento) e oggi ha il miglior voto di sempre sul sito IMDb (9,6 su 10).

Il primo episodio di Chernobyl si apre con una scena ambientata due anni dopo il disastro, con un discorso sulle bugie e sul loro costo.

 

Poi, l’espediente del flashback permette di tornare indietro a «due anni e un minuto prima» e già nei primissimi minuti del primo episodio vediamo l’incidente: in piena notte, all’una e 23 minuti e 45 secondi, esplode il reattore 4° della centrale nucleare.

Da lì in poi, la serie racconta soprattutto due punti di vista: quello degli eroi che, spesso inconsapevoli di quello che stava accadendo, cercano di capire e risolvere il problema, e quello di chi ha potere e cerca di nascondere la verità per non compromettere l’immagine dell’Unione Sovietica o per scaricare le responsabilità su qualcun altro.

L‘oggettiva potenza emotiva della storia racconta fin dal principio le cose per le quali è stata più apprezzata: la recitazione, la ricercatezza dei dettagli, la capacità di ricostruire e spiegare con efficacia comunicativa eventi complessi, la fotografia, la capacità di alternare diversi livelli di narrazione, in particolare quello delle vittime ignare e quello dei potenti consapevoli.

Il Guardian ha scritto che la serie sarà destinata a «diventare un classico».

 

Nonostante la miniserie sia co-prodotta da HBO, una società associata ad alcune delle migliori serie tv di sempre, questo successo è una sorpresa.

La lezione di Chernobyl è che non è l’energia nucleare moderna a essere pericolosa, ma le bugie, l’arroganza e la repressione delle critiche.

Le riprese sono durate 16 settimane e sono state fatte per la maggior parte in Lituania, in un quartiere periferico della capitale Vilnius. Successivamente si sono spostate alla centrale di Ignalina, oggi non più in funzione, che era nota anche come “la sorella di Chernobyl” per la sua somiglianza con l’impianto dell’incidente.

Si è parlato anche dell’attendibilità storica della serie, soprattutto in Russia, dove uscirà un’altra serie su Chernobyl che dovrebbe ipotizzare il coinvolgimento della CIA nel disastro.

Diversi giornali e programmi filo-governativi hanno pesantemente criticato la serie per il modo in cui è stata rappresentata l’Unione Sovietica e in particolare la gestione del disastro.

Sono state fatte tante analisi sull’accuratezza storica delle vicende mostrate dalla serie e dei personaggi.

La serie fa ovviamente delle semplificazioni, ma racconta una verità basilare, cioè che il disastro ebbe a che fare più con le bugie, con gli inganni e con il marcio sistema politico sovietico che con l’ingegneria.

Il nuovissimo successo, firmato ancora una volta HBO, non è dunque solo un caso televisivo, ma si intreccia con la vita e con lo svelamento delle verità scomode ma necessarie affinché l’umanità non ripeta certi errori.

Antonio Mulone