Ennio Morricone annuncia l’addio alla musica per il cinema: “i tempi sono cambiati”

Redazione Attualità
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C’è chi vede solo la punta dell’iceberg e chi invece, immergendosi, si accorge anche della parte più celata, sofferta.

Ennio Morricone lo sa benissimo e ne ha dato dimostrazione a una cerimonia tenutasi al Colosseo, dove ha ricevuto il premio “Presidio Culturale Italiano”, organizzato dall’associazione Cultura Italiae.

A consegnargli il riconoscimento è stato il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli.

Nella stessa occasione il 90enne musicista ha reso noto che non comporrà più musica per il grande schermo, salvo per il regista siciliano Giuseppe Tornatore.

“L’ispirazione non esiste, o meglio nel mio lavoro c’è per l’1%, il resto è traspirazione, sudore”. Così, con le parole di Thomas Edison, il compositore ammette la fatica che ha permesso alla sua arte di essere premiata con 2 Oscar, 6 Bafta e 10 David Di Donatello.

“Sono molto emozionato” dice ai giornalisti, e nel dialogo che precede la premiazione lascia uno spazio anche alle frecciatine verso il cinema di oggi: “Ora i tempi sono cambiati, il lavoro è meno perché si chiamano spesso per le colonne sonore dei dilettanti che magari usano pure i sintetizzatori. Oggi è difficile che si faccia uso di musiche originali, solo i grandi registi non ci rinunciano”.

L’artista, inoltre, più che della frustrazione ha parlato della gioia che si dovrebbe provare quando si compone musica per una pellicola. E di quanto sia importante che quest’ultima abbia un alto livello di qualità, perché, a suo parere, “una buonissima musica non può riuscire a fare nulla per un brutto film”.

Non mancano nemmeno gli elogi del ministro Bonisoli, il quale sostiene che per Morricone i premi non sono mai abbastanza, che lui rappresenta molto per la nostra cultura e che “cambiando, evolvendosi, rispecchiando anche le tematiche della nostra società negli anni è stato una delle ragioni per cui il nostro cinema ha avuto successo. Lui l’ha accompagnato, lo ha valorizzato in quanto patrimonio”.

 

Antonino Giannetto