Gotham: tra corruzione e James Gordon

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Aspettiamo che questa serie ci sorprenda ancora per valutarla al massimo. Voto UvM: 4/5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lunedi 1 aprile è uscita su Netflix la quarta stagione di Gotham, sorprendentemente nuova, con i classici toni ironici ma con un livello più alto riguardo i personaggi e l’intreccio della storia.

Partendo dal principio, la serie rappresenta un prequel concentrato sull’origine dei personaggi, buoni o cattivi, che ruotano attorno all’universo di Batman.

Non è una serie che propone un’alternativa televisiva ai fumetti, ma un nuovo punto di vista, molto più umano e interessante anche per chi non ha una passione per i supereroi della DC, poiché racconta, in modo preciso e attento, l’evoluzione dei numerosi personaggi che quasi si affollano sullo schermo.

 

 

Essendo un prequel relativo al mondo del Cavaliere Oscuro, possiamo tutti immaginare che la storia inizia con l’omicidio di Thomas e Martha Wayne, genitori del giovane Bruce che, rimasto orfano si affida alla figura del suo maggiordomo Alfred.

La storia di Bruce Wayne (David Mazouz), destinato a diventare Batman, è raccontata e approfondita seguendo il punto di vista di un bambino traumatizzato che durante tutte le puntate cerca di vendicare l’assassinio dei suoi genitori e si affatica verso la ricerca di una propria identità.

In questa situazione risulta fondamentale la figura di Alfred (Sean Pertwee), l’immortale maggiordomo/tutore/maestro di vita di Bruce, che ritroviamo nella serie con un forte carattere, irruento e decisamente coinvolgente.

 

 

In realtà il vero protagonista non è il giovane Batman, ma la serie si presenta come un giallo in cui il detective James Gordon (Benjamin McKenzie) tenta di combattere il crimine fortemente radicato nelle fondamenta della città, cercando di rimanere aggrappato alla parte del giusto.

Accanto a lui vediamo il comandante della GCPD Harvey Bullock (Donal Logue), un personaggio che non riesce mai ad allontanarsi definitivamente dalla malavita e rimane, almeno all’inizio, quasi debole ma sempre estremamente divertente.

La malavita a Gotham è un problema che sembra non risolversi mai e durante tutta la serie viene gestita da diversissimi personaggi, ognuno con una propria storia e un proprio modo di agire. Da Don Falcone a Fish Mooney, l’unico che sembra essere sempre presente è Oswold Cabblepot (Robin Lord Taylor), il fantastico Pinguino, in continua lotta contro chi vorrebbe prendere il suo trono.

Ogni personaggio ha un proprio spazio nella serie.

 

 

Di ogni personaggio, che sia per due intere stagioni o per due sole puntate, si comprende l’evoluzione psicologica, il passato quasi sempre traumatico, ma importantissimo.

È da queste vicende che nasceranno infatti i cattivi o gli eroi che noi tutti conosciamo: è interessante notare il rapporto morboso di Oswald con l’adorata madre; la continua ricerca da parte di Selina Kyle, l’evidentissima futura Catwoman, di qualcuno di cui fidarsi; o le tragiche storie d’amore finite decisamente male di Edward Nigma, che già nelle puntate alterna la sua personalità con quella del cattivo Enigma; o ancora le vicende all’interno del manicomio di Arkham (in cui tutti sono entrati e da cui tutti sono poi magicamente usciti) di un morto e poi resuscitato Jerome Valeska (Cameron Monaghan), (ma riguardo al principale antagonista di Batman ci fermiamo qui per evitare pesanti Spoiler).

D’altra parte non è possibile dimenticare quello che tra tutti questi personaggi è il protagonista, ed è altrettanto impossibile non notare la sua continua e difficile lotta verso il male che non rispecchia solo la citta di Gotham, ma anche il suo stato d’animo.

Insomma vediamo una città piena di super cattivi, di pazzi, di corrotti contro cui James Gordon e tutta la sua squadra ha limitate possibilità.

Chissà quindi se al termine della serie riusciremo a vedere Bruce con maschera e mantello, o se Gordon riuscirà da solo a sconfiggere tutti i disastri che come funghi spuntano a Gotham.

La serie non si conclude però con la quarta stagione, dobbiamo attenderne una quinta, appena uscita negli Stati Uniti e che uscirà in Italia il 5 maggio, sulla piattaforma Mediaset Premium.

 

Federica Cannavò