L’appello di Zuckerberg, nuove regole e governi più attivi

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“Internet ha bisogno di nuove regole”.

È questo l’appello di Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, in una lettera aperta pubblicata dal Washington Post, quotidiano statiunitense del collega Jeff Bezos, proprietario di Amazon.

Forse scottato dagli ultimi scandali che hanno visto debole il suo social network su fake news e sicurezza degli utenti, Zuckerberg esorta ora i governi a un “ruolo più attivo” contro i “contenuti dannosi” e per “garantire l’integrità del processo elettorale, la privacy della gente e la portabilità dei dati”.

Sulla protezione degli utenti, il numero uno di Facebook è per “un quadro armonizzato globale” e per questo ha invitato tutti i paesi ad adottare un regolamento completo sulla privacy come il GDPR (General Data Protection Regulation, ndr) dell’Unione Europea:

“Dovrebbe proteggere il diritto di scegliere come vengono utilizzate le tue informazioni, consentendo alle aziende di utilizzarle per scopi di sicurezza e di fornitura di servizi. Non dovrebbe richiedere che i dati siano conservati localmente, che li rende più vulnerabili. E dovrebbe stabilire un modo per considerare le aziende come Facebook responsabili imponendo sanzioni nel caso facciamo degli errori. Credo anche che un quadro globale comune piuttosto che regolamento che varia significativamente per paese e paese garantirà che internet non si sfilacci, che gli imprenditori possano fare il loro lavoro, e tutti ottengono le stesse protezioni. Abbiamo bisogno di regole chiare”.

Zuckerberg vorrebbe inoltre rendere più semplice e sicura la portabilità dei dati per dare la “scelta alle persone” e per permettere agli sviluppatori di “innovare e competere”, ma anche questo “richiede regole chiare su chi è responsabile di proteggere le informazioni quando l’utente si muove tra i vari i servizi”.

Il CEO di Facebook parla poi di “proteggere le elezioni” – data l’influenza che un social potrebbe avere se usato in maniera scorretta – e di “garantire l’efficacia dei sistemi di revisione dei contenuti”, dato che “le aziende dovrebbero essere responsabili dell’osservanza delle norme sui contenuti dannosi”.

“La tecnologia – scrive sempre Zuckerberg – è una parte importante della nostra vita, e le aziende come Facebook hanno enormi responsabilità”.

Antonino Giannetto