Il Ministero della Salute dice stop alle sigle misteriose sulle ricette

Redazione Attualità
REDAZIONE ATTUALITÀ
Attualità
#Attualità #UvM #UniVersoMe

Il Ministero della salute si pronuncia su un argomento, che se pur talvolta oggetto di ilarità, in realtà ha dei risvolti molto importanti che potrebbero incidere negativamente sulla nostra salute. Oggetto delle nuove raccomandazioni sono proprio le modalità di prescrizione delle ricette da parte dei medici. Ad essere messe sotto accusa, in primis, la famosa grafia indecifrabile dei dottori. L’ammonizione viene rivolta anche a tutte le abbreviazioni, agli acronimi, alle sigle, le diciture “al bisogno” troppo generiche e le sbrigative prescrizioni al telefono. Stop a tutto ciò che potrebbe trarre in inganno o ad un errore nella terapia, con conseguenze negative sulla nostra salute. Questa l’allerta lanciata dal Ministero della Salute, che si è prodigato nella pubblicazione di raccomandazioni ben precise per prevenire sbagli nelle terapie dei pazienti, a partire dall‘indicazione di utilizzare lo stampatello in caso di prescrizioni a mano.
Il ministero ha precisato, che “risulta fondamentale, al fine di prevenire gli errori in terapia, che i medici, farmacisti e infermieri adottino un linguaggio comune con acronimi, sigle e simboli standardizzati” e quindi non personalizzati.
A questo scopo, il documento di raccomandazioni, fornisce una serie di indicazioni pratiche proprio per omologare le modalità di prescrizione: oltre allo stampatello si invita a scrivere il nome del principio attivo per esteso, a lasciare uno spazio tra il nome e il dosaggio, ad usare i numeri arabi e non quelli romani e a specificare chiaramente la posologia senza ricorrere a indicazioni generiche come “un cucchiaino”.

Anche dai sistemi di Incident reporting delle Aziende sanitarie appare evidente che abbreviazioni e simboli possono influenzare negativamente la comunicazione.
Inoltre, il ministero rileva che le prescrizioni telematiche abbatterebbero di gran lunga le possibilità di errore, e bisognerebbe quindi disporre di sistemi informatizzati con apposita legenda che aiuti a decifrare, per esempio, gli acronimi.
Si raccomanda quindi alle Regioni, di diffondere tali raccomandazioni e includere nelle valutazioni dei Direttori generali delle aziende sanitarie anche le attività di monitoraggio sulle nuove indicazioni.
Un glossario è stato predisposto dall‘European Society of Clinical Pharmacy (ESCP), proprio per favorire la diffusione di una terminologia standardizzata.

 

Giusi Villa