Brexit,tra perplessità e contraddizioni: stop agli europei in cerca di lavoro

Redazione Attualità
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“Dopo la Brexit non sarà più possibile per le persone di arrivare dall’Europa nella remota possibilità che possano trovare un lavoro” a renderlo noto è il premier britannico Theresa May sul suo profilo Facebook personale.

 

 

 

 

 

 

A distanza di due anni dal voto che ha deciso l’estromissione della Gran Bretagna dall’UE, le trattative per la Brexit rimangono aperte. Il 12 luglio scorso la premier britannica, Theresa May, ha pubblicato sul suo profilo Facebook una nota in cui parla del futuro del Paese post Brexit. In giornata è stato presentato anche il cosiddetto “Libro bianco” che stabilisce le condizione previste per il divorzio dall’Unione.

Non sarà più permesso alle persone arrivare qui da tutta Europa nella remota possibilità che possano trovare un lavoro. Accoglieremo sempre i professionisti qualificati che aiutano il nostro paese a prosperare, da medici e infermieri a ingegneri e imprenditori – chiarisce – Ma per la prima volta da decenni, avremo il pieno controllo delle nostre frontiere. Sarà il Regno Unito, non Bruxelles, a decidere a chi dovrebbe essere permesso di vivere e lavorare qui.

Il documento propone, insomma, una Brexit morbidissima, già ribattezzata “soft-Brexit“, decretando le anticipate dimissioni dell ministro degli Esteri, Boris Jhonson, e di quello della Brexit, David Davis, suscitando parecchia stizza tra le fila degli euroscettici.

Non mi pare che i britannici avessero votato per questo!

A fare il punto della situazione, con la solita – forse troppa – franchezza, è il Presidente USA, Donald Trump, sottolineando come, l’uscita di Londra dall’Europa assomigli sempre più ad una messa in scena. Siamo di fronte ad una “libertà di circolazione sotto altro nome“, come sostengono i pro-Brexit. Ed in effetti, pare che sul piano economico, il governo May, intenda restare soggetta alle regole del mercato unico, per quanto riguarda industria e agricoltura; mentre in merito a servizi finanziari e digitali, il Paese sarà svincolato dalle leggi dell’Unione, camminando solo.

Cosa succederà effettivamente ancora non ci è dato saperlo. Tra perplesssità e contraddizioni, il treno Brexit pare correre sempre più veloce, anche se non si è ben capito verso quale direzione.

Elisa Iacovo