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Cosa sono i sogni? Perché sogniamo?

Universome Redazione
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Scienza & Salute
Benessere Freud giovani Jung Psicopatologico

Un uomo durante la sua vita, sogna in media circa sei anni.

I sogni diminuiscono con l’avanzare dell’età.

Sebbene il sogno sia una funzione fisiologica comune studiata da tempo, ancora vi sono moltissimi punti interrogativi riguardo ad essa.

La teoria convenzionale ritiene che i sogni si sviluppino durante la fase del sonno REM, la fase caratterizzata dai rapidi movimenti oculari, dove si registra un cambiamento nel tracciato elettroencefalografico e si rileva un’attività cerebrale paragonabile a quella della veglia.

 Alcuni studi recenti stanno smentendo l’idea, affermando che i sogni avvengano anche in altre fasi del sonno.

Molto spesso si crede di non sognare nulla, in realtà è perché il soggetto si sveglia in fase non REM.

La zona del cervello deputata ai sogni qual è?

La nostra “Fabbrica dei sogni” sembra risiedere nella parte posteriore del cervello, zona correlata alla gestione di emozioni e memorie visive. La medicina dimostra come pazienti colpiti da ictus in queste aree siano diventati incapaci di sognare.

Sogno e neurotrasmettitori

Il ciclico passaggio al sonno REM e al sogno è dovuto a un crollo delle monoamine e all’aumento rapido dell’acetilcolina. Il ritorno al sonno non REM e quindi alla veglia è dato dal processo inverso.

E’ l’elevato livello di acetilcolina di alcune strutture profonde encefaliche, associato al crollo delle monoamine, ad attivare o inibire altre strutture cerebrali collegate. Ciò determina tutte caratteristiche “psicopatologiche del sogno”.

La perdita della volontà, la non consapevolezza di stare sognando, il difetto di logica e di memoria derivano dall’inibizione della corteccia frontale dorsale.

Tale inibizione attiva le strutture temporali limbiche, donde l’elevata emozionalità del sogno. Infine, le allucinazioni visive e di movimento (l’elemento più caratteristico del sogno) sono dovute all’attivazione della corteccia parietale e occipitale. Se tali episodi si verificassero durante la veglia sarebbero senza alcun dubbio espressione di una condizione psicopatologica. 

Il Sogno è una funzione utile?

Il fatto che il sonno REM sia individuato e descritto in tutti gli uccelli e i mammiferi, uomo incluso, indica la presenza del sonno REM come una condizione favorita sul piano evoluzionistico. Secondo alcuni scienziati il sogno protegge il sonno dagli stimoli sensoriali (salvo quando questi ultimi superano una certa soglia).

Secondo altri è un’attività cerebrale senza scopo, utile comunque alla fisiologia neurale.

Curiosità: Cosa sognano i ciechi?

Quando si pensa ad un sogno in genere si pensa ad un’immagine, avviene subito un’associazione in ambito visivo. Ma è sempre così? I Sogni sono la rielaborazione del nostro vissuto e dei nostri ricordi. Ce lo spiegano diverse testimonianze, ad esempio la storia di un madre lingua italiano trasferitosi a Londra da circa 10 anni, il quale sogna persone inglesi pronuncianti frasi miste in italiano e in inglese.

 «I sogni dei non vedenti tanto quelli dalla nascita quanto quelli diventati ciechi sono per lo più ispirati a suoni, odori, tatto, gusti».

 I ciechi presentano nei loro sogni e nella loro vita l’elaborazione di immagini, potremmo definire ciò come “impressione di sogno visivo” o semplicemente “creazione di un’immagine virtuale”. L’immagine virtuale è costruita su narrazioni, poiché immaginano persone e luoghi ogni giorno attraverso le descrizioni narrative degli altri (processo comune anche per chi vede, ad esempio quando si deve immaginare un luogo che non si conosce, o come quando si legge un libro e si immaginano i protagonisti e le scene).

Inoltre alcuni studi dimostrano che durante il sogno si attivano le stesse aree cerebrali correlate anche alla vista anche nei ciechi dalla nascita, si pensa possa esistere una “banca di immagini” innata. I soggetti diventati ciechi nell’arco della vita sognano ricordando immagini più sfumate secondo la testimonianza di Stephen Kuusisto (uomo nato prematuro e affetto da una retinopatia che gli ha tolto la vista, lasciandogli solo nell’infanzia la capacità di percepire alcune forme e colori. )

«Un sogno di un cieco sarà più simile a un quadro di Monet. Avrà persone e luoghi al suo interno, ma sarà più astratto o impressionista, meno legato a una rappresentazione fedele o fotografica di ciò che una persona vedente potrebbe avere».

 I sogni nella storia

Il significato dei sogni è un dilemma che da sempre ha affascinato menti eccezionali come Omero, Dante e Shakespeare.

Nell’antichità si credeva che i sogni fossero ispirati dagli dei, durante l’illuminismo vennero trascurati, ritenuti assurdi o privi di logica, nel ‘900 avvenne il loro riscatto tramite la psicoanalisi. Oggi il sonno e i sogni sono ancora oggetto di studio di molti ricercatori, neurologi, fisiologi, psicologi, e psichiatri, usati come riferimento per l’approccio psicoterapeutico.

 Interpretazione dei sogni secondo i padri della psicoanalisi

La visione dei sogni secondo Freud e Jung, i padri della psicanalisi, assume un significato molto importante. Per Freud il sogno è: “Il soddisfacimento allucinatorio di un desiderio mascherato.”

 Un atto inconscio sottoposto ad azione censurante dalla coscienza e quindi rimosso. Può essere un ricordo, un’impressione fugace di un evento passato.

 «Tutto il materiale che costituisce il contenuto del sogno deriva in qualche modo da ciò che abbiamo vissuto e viene riprodotto, ricordato nel sogno». La prospettiva freudiana privilegia soprattutto gli aspetti legati alla sessualità.

Per Jung il sogno è qualcosa di più complesso.

 «Le figure del sogno sono certi aspetti della personalità del sognatore…Dobbiamo maneggiare i sogni con sfumature, come un lavoro di arte, non logicamente o razionalmente, come uno può dare un giudizio».

 Poiché il sogno rivela l’inconscio, ha una struttura e dei contenuti disordinati, illogici e spesso diametralmente opposti alla coscienza.

 Per cui al sogno non possono essere applicati rigidi schemi logici, propri di quest’ultima.

Oltre all’ individualità del soggetto Jung si sofferma sul contesto. Nel contesto tra i sogni di diversi pazienti, riscontra analogie, simbolismi, legati alla storia dell’umanità, alla cultura, presenti nelle leggende, nei miti.

Scoprendo quest’affinità tra la mitologia antica e la psicologia dei primitivi Jung interpreta questi sogni, definendoli “archetipici”. Sogni che presuppongono l’esistenza di un inconscio individuale e collettivo (uno strato più profondo dell’inconscio).

 Funzioni dei sogni, riassunto di molteplici studi

  • Lettere a noi stessi, avvertimenti

Il sogno ha una funzione di “compensazione”, e questo accade tutte le volte che il sognatore, nella vita cosciente, non ha valutato tutte le possibilità. In questo caso il sogno permette di integrare e arricchire fatti, persone, cose.

  • Equilibrio mentale è uno sfogo di pulsioni, aggressività, pensieri che durante la giornata sono rimossi e soppressi, se non presenti nel sogno sfocerebbero in psicosi.
  • Sogniamo per dimenticare

Alcuni sostengono che il sogno serva “all’ecologia del cervello”, rimuovere tutto ciò che non ci è utile, selezionare le informazioni necessarie per il giorno successivo, come uno “spazzino dell’attiva intellettuale”.

  • Sogno e creatività

E’ noto da secoli il potere dei sogni di creare, ispirare, fornire soluzioni a problemi complessi, apparentemente irrisolvibili durante l’attività diurna.

Soluzioni emerse al risveglio dopo una bella dormita, sono una costante comune nelle vite di artisti e scienziati in grado di comunicare col proprio inconscio. Basti pensare alla incredibile storia di Kekulé che tramite il sogno di un serpente elaborò la struttura ciclica del benzene.

 Non a caso gli antichi dicevano: «La notte porta consiglio».

  • Benessere mentale e formazione dei ricordi

Sembra che i sogni e la qualità del sonno siano importantissimi per il benessere mentale.

Un soggetto che si astiene dal sonno avrà delle allucinazioni e dei comportamenti psicopatologici analoghi a quelli compiuti durante il sogno. Per Kant «Il pazzo è un sognatore sveglio».

Inoltre la memorizzazione e i ricordi si formano durante il sonno nelle fasi REM per cui si pensa che i sogni sebbene non direttamente connessi, siano implicati nella memorizzazione.

Consigli:

  • Tenere un diario dei sogni

Annotare il sogno ogni mattina appena svegli, aiuta a riequilibrare la psiche, anche se si è incapaci di capirne il significato. Consigliato per conoscersi meglio.

Il sogno è la chiave di accesso all’inconscio. Ciò consente di evitare lapsus, irruzioni brusche dell’inconscio nella vita quotidiana. La trascrizione dei sogni è un approccio terapeutico usato in psicologia clinica.

I sogni rimangono comunque individuali, meravigliosi e misteriosi!

 …In attesa di nuove scoperte: Non smettete di sognare!

Daniela Cannistrà