Game Of Thrones: il gioco delle sedie.

Film
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Premetto che non riassumerò la trama, perché sarebbe un grossissimo spoiler oltre che un’impresa impossibile. Se dovessi improvvisarmi MYmovies, darei a questa serie tv almeno quattro stelle e mezzo. Uno 0,5 lo teniamo perché l’ultima stagione, la settima, ancora non è uscita. 

George R.R. Martin: dopo aver visto sei stagioni da dieci episodi ciascuna,  proverete anche voi ad immaginare cosa può avere in testa quest’uomo. Non tanto per ‘prevedere’ l’esito degli episodi successivi, ma per capire come possa essere arrivato a sviluppare una trama tanto ingarbugliata.

Game of Thrones è il gomitolo con cui gioca il gatto della nonna. Ogni volta è lì lì per sbrogliarsi, e ogni volta la nonna (in questo caso il nostro George) lo riavvolge come se nulla fosse.
Ho iniziato questa serie tv una di quelle sere vuote di Settembre, quando inizi a sentire il fiato sul collo della sessione che arriva winter is coming” (cit.), e c’è bisogno di smettere di crogiolarsi nelle paranoie almeno un’ora o due.
Probabilmente Game of Thrones (abbreviato in GOT) mi è piaciuta per questo motivo, perché rappresentava a fine giornata un modo di evadere dalla mia piccola realtà fatta di esami e scadenze, ed essere assorbita in un mondo di gente che fa a pugni per una sedia.
E quindi divano, pc sulle gambe, copertina, compagnia di Elena, ed è iniziata la prima stagione.

Considerato il mio scetticismo iniziale devo dire che la prima stagione non mi ha delusa, ma neanche entusiasmata, anzi, un paio di volte mi sono anche addormentata mentre era ancora in riproduzione.
E’ una stagione introduttiva, in cui è fondamentale cercare di capire la dinamica della serie tv, la natura dei rapporti tra i vari personaggi, piuttosto che focalizzarsi sugli eventi.
Un pò come quando apri il libro la prima volta e ti metti ingenuamente a contare le pagine per sapere quanto studierai ogni giorno, senza prestare attenzione agli argomenti.
E così in circa quattro giorni, con l’aiuto del buon mega drive abbiamo finito di vedere la prima stagione.

Dopo qualche giorno di pausa ho iniziato la seconda stagione.
Da qui fino alla sesta stagione (e in particolare la quinta che è la mia preferita) è stato un susseguirsi di colpi di scena, uccisioni random, relazioni amorose (piccolo spoiler) davvero poco convenzionali.
Ho iniziato ad apprezzare il motivo della  della sigla iniziale, sentito la gioia, l’umiliazione, e le piccole rivincite dei personaggi come se fossi lì con loro.
Ho capito che sicuramente non è una serie tv adatta ai più piccoli, l’atmosfera è cruda, gli arti mozzati di netto, e le teste (si, le teste) e i petti trafitti sono parecchi.
Anche Jack lo Squartatore ci penserebbe due volte prima di andare a vivere a Westeros. In generale l’80% dei personaggi assumono quei comportamenti che già da bambini evitavamo e condannavamo.
Ad esempio anche un bambino sa che la porta del bagno è meglio chiuderla, potrebbe arrivare qualcuno armato di balestra e scoccare il dardo in un momento deputato a tutt’altro.

Qualunque azione in GOT diventa necessaria, lecita, persino la più spregevole, perché in ultima analisi si finisce per comprendere e conoscere colui che l’ha compiuta. C’è chi sembra il perno attorno al quale ruota la storia e poi scompare. C’è chi sembra insignificante e poi si ritrova protagonista.

A proposito dei personaggi potrei aprire una piccola parentesi descrittiva, ma la mia opinione è costruita sulla visione di sei stagioni complete, ed essendo tutti i personaggi molto dinamici, costituirebbe una scomoda anticipazione. Come se dicessi che Piton in realtà è un tenero a chi non ha ancora visto/letto gli ultimi capitoli di Harry Potter.
E rimanendo in tema HP, Gazza (alias David Bradley) interpreta in questa serie tv un ruolo tanto irritante quanto quello che interpretava in HP.

Ora alcuni consigli pratici. Come ben sappiamo la lingua originale di parecchie serie tv è l’inglese (al momento l’unica eccezione che mi viene in mente è Narcos), e chi ne mastica un pò si fa sempre la stessa domanda: sarà meglio guardarla direttamente in italiano, o sub ita?
Per Game of Thrones io ho preferito il doppiaggio italiano alle voci originali, che a volte risultavano meno spontanee di quelle dei doppiatori.

Giulia Garofalo