Silence – la religiosità di Scorsese e l’intimità del suo ultimo lavoro

Universome Redazione
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silence-locandina-lowIl 12 gennaio 2017, esce nelle sale il nuovo film di Martin Scorsese, che prende ispirazione dal capolavoro letterario giapponese “Silenzio” di Shusaku Endo.

Nel 17° secolo, in un Giappone tormentato da violenze e persecuzioni di natura religiosa, due missionari gesuiti, padre Rodriguez (Andrew Garfield) e padre Garupe (Adam Driver) provenienti dal Portogallo, partono alla ricerca del loro padre spirituale di cui è stata annunciata la scomparsa. Il viaggio si rivelerà lungo e doloroso, e talvolta anche la fede più indissolubile sembrerà sul punto di venire meno.

Scorsese affronta ancora una volta il tema dei misteri della fede, di Dio e dell’uomo. Il silenzio è proprio quello di un Dio che abbandona i suoi fedeli, che non risponde alle loro domande.
Punto centrale del film è il conflitto interiore dei due missionari che si trovano costretti a “dover scegliere” tra la vita di tanti innocenti e la professione della loro fede.

Film dall’alto valore morale e dal forte messaggio spirituale, eccellente per le qualità estetiche e tecniche.
L’interpretazione dei due attori principali è magistrale, con un Garfield in piena simbiosi col suo personaggio e un Driver smunto in maniera impressionante. silence-martin-scorsese-andrew-garfield
Sono profondi e toccanti : lo spettatore è completamente coinvolto, vivendo le loro avversità, il loro dolore come se fosse sulla propria pelle.

Scorsese crea ancora una volta un capolavoro, che diventerà una futura colonna portante del cinema.

Benedetta Sisinni