Classifica di valutazione degli Atenei: il Sud riprende piede, in testa l’Unime

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Negli ultimi giorni si è riunita l’Agenzia di Valutazione degli Atenei vigilata dal ministero di Istruzione al fine di valutare gli atenei stessi, in particolar modo nell’ambito della ricerca.

In otto mesi sono stati testati 118.000 lavori di 60mila persone tra docenti e ricercatori.

Le aree valutate sono state 16, 450 gli esperti valutatori. Sono stati consegnati dei lavori ai quali sono stati attribuiti punteggi da eccellente ad accettabile, accompagnati da un breve giudizio scritto.

Ovviamente i primi posti della classifica lasciano spazio alle ‘’classiche’’ università italiane che rappresentano l’elitè del nostro paese: Trento (al primo posto), Padova, Ca’ Foscari, Milano Bicocca e Bologna.

La ripresa del sud è forte e dinamica, superiore alle attese. Secondo il secondo (scusate il gioco di parole) rapporto della valutazione della qualità della ricerca proprio l’Università di Messina è in testa, essendo cresciuta nel punteggio complessivo del 17% (era a -30% nella prima tornata, quella dal 2004 al 2010). L’ateneo resta comunque nella seconda metà della classifica degli atenei, però questi dati prevedono un buon indice di ripresa e quindi di risalita.

Tali, a quanto si evince dai dati, da far guadagnare anche finanziamenti pubblici per potere aiutare i settori di ricerca dell’ateneo. 

Secondo i commentatori, primo tra tutti il prof. Graziosi (presidente dell’Anvur), la ripresa del sud sarebbe avvenuta grazie al funzionamento della legge Gelmini sul versante management. La non rieleggibili dei rettori e i cda più stabili hanno consentito politiche rigorose sui bilanci, un buon recupero di fondi comunitari e migliori assunzioni.

Elena Anna Andronico