Uragano Netflix

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netflix-everywhereAvevo iniziato a scrivere questo articolo per recensire una delle migliori serie comiche che abbia visto negli ultimi anni, “Grace & Frankie”, e mentre scrivevo ho avuto una sorta di rivelazione.

Mia nonna di 88 anni mi ha chiesto cosa fosse  quella cosa che sentiva spesso nominare da me: Netflix.

Con uno sguardo fisso e un tono serio le ho risposto , senza pensarci due volte “Nonna, Netflix è il futuro”.

Dopo averle spiegato più o meno cosa fosse e come funzionasse, la mia cara nonna ha annuito ed approvato la mia affermazione.  

 

Nata nel 1997 inizialmente l’azienda noleggiava dvd e videogiochi; nel 2008 la svolta quando venne attivato il servizio di streaming online on demand. Nel 2010 furono avviate le produzioni originali.

Nel 2013 la produzione due serie tv che diverranno immediatamente dei cult: House of cards con Kevin Spacey nei panni del politico spietato Frank Underwood e Orange is the new black che , ispirato dall’omonimo libro di Piper Kerman ed ideato dal genio di Jenji Kohan, racconta le vite delle donne nel carcere femminile di Litchfield.

Fiumi di candidature e vittorie fra Emmy, Golden Globes e SAG per i protagonisti di entrambe le serie.

 

Dall’ottobre 2015 Netflix è arrivato anche in Italia e nel gennaio del 2016 il servizio streaming è ormai accessibile in più di 190 paesi con 74 milioni di utenti.

L’offerta è enorme: dalle serie tv ai film , come “Beast of no nation” con Idris Elba che è stato presentato l’anno scorso al festival di Venezia. Giorno 29 luglio sarà disponibile sulla piattaforma “Tallulah” che vede protagoniste Ellen Page e Allison Janney.

Passando dal drama di “Sens8” e “Narcos” alla comicità di “Unbreakable Kimmy Schmidt” ideata dalla comica Tina Fey (SNL, 30 Rock) e Robert Carlock e “Master of None” creata da Aziz Ansari altro rinomato stand up comedian americano.

Ma Netflix non si ferma e per voi amanti dei fumetti ha fatto entrare nella sua famiglia anche i supereroi della Marvel in primis con “Jessica Jones” interpretata da Krysten Ritter e “Daredevil” che è già alla sua terza stagione.

Fresche notizie dal Comic-Con di San Diego sono “Luke Cage” e “Iron Fist” e il teaser di “The Defenders” con tutti i difensori uniti. Uscite previste per il 2017.

Insomma un sodalizio forte e produttivo.

Per non parlare dei documentari fra i quali spiccano “What happened Miss Simone?” “Virunga” e “The Square”.

C’è anche un tv show : “Chelsea” di Chelsea Handler , conduttrice rinomata per la sua schiettezza e satira.

I prodotti originali non prevedono cast con protagonisti solo americani : in “Marco Polo” , rinnovata per una seconda stagione, troviamo Lorenzo Richelmy nei panni del mercante e Pierfrancesco Favino in quelli del padre.

 

Oltre alle produzioni originali il catalogo comprende una quantità di film che spaziano dal “Buio oltre la siepe” a “Suburra” passando per “Persepolis” La terrazza” “Nella casa” “Moliere in bicicletta” “Broken flowers”. Produzioni varie, da tutto il mondo e di tutte le epoche.

E’ un catalogo che sicuramente andrà espandendosi.

Proprio in tema di accordi recentissima notizia è l’annuncio del primo accordo globale con la 20th Century Fox Television per la concessione in licenza dello streaming video on demand, il cui primo contenuto oggetto dell’intesa sarà “American Crime Story”, la serie più seguita del 2016 sui canali via cavo ed ha ottenuto il numero massimo di candidature agli Emmy di quest’anno.

 

La caratteristica delle opere di Netflix è la libertà, non ci sono limiti all’espressione sia nel linguaggio che negli argomenti trattati.

E’ questo che la rende una piattaforma innovativa e di successo. Non ci sono limiti.

Si producono lavori di alta qualità e vengono prodotti i lavori di persone che io definirei menti aperte e  probabilmente visionarie.

Diversità di prodotti e di soggetti che stanno davanti e dietro la telecamera.

Il cast di OITNB ne è la prova tangibile, le quali per ben due volte si sono aggiudicate il SAG award (i premi assegnati dalla gilda degli attori) come “Miglior cast in una serie commedia” facendo urlare Laura Prepon sul palco “This is what we talk about when we talk about diversity”.

 

Jenji Kohan, Martha Kaufmann, Beau Willimon, Tina Fey,  Aziz Ansari, Chris Brancato, Melissa Rosenberg, Brian Bendis sono solo alcuni dei nomi delle penne dietro i vari show.

Per non parlare degli interpreti delle serie tv: Kevin Spacey, Jane Fonda , Lily Tomlin, Kate Mulgrew, Uzo Aduba, Taylor Schilling, Laura Prepon, Danielle Brooks, Kyle Chandler, Natasha Lyonne, Samira Wiley, Lea DeLaria, Titus Burgess, Jane Krakowsi, Carol Kane.

Diversi di questi hanno raggiunto la notorietà proprio grazie ai ruoli che interpretano per le serie in questione. Dire che sono dei bravi attori è riduttivo.

 

Oggi, nonostante i grandi passi avanti nell’industria dell’intrattenimento per l’uguaglianza fra sessi orientamenti sessuali e religione, mi sono chiesta quale altro network avrebbe prodotto una serie tv su due 70enni e la vita a quella età? Una serie tv che è già alla sua terza stagione e che quest’anno ha acquistato ancora più successo.

Chi avrebbe finanziato quattro episodi in uno dei quali la conduttrice prova in diretta gli effetti delle iterazioni delle droghe e farmaci con l’alcol e non solo? La cui conduttrice ha ora un show tutto suo sulla stessa piattaforma. Probabilmente nessuno, né in Italia né in USA.

Anche se i premi non sono elementi molto validi su cui basarsi , sei nomination e sei vittorie ai premi Peabody vorranno pur dire qualcosa.

Senza fare troppo rumore le loro produzioni si sono insinuate nella cultura di massa divenendo dei cult, insomma chi non ha mai sentito parlare di Frank Underwood o ha letto qualche sua frase sui social? Questo per fare un piccolo esempio.

Oppure basta guardare una qualsiasi intervista di Uzo Aduba o Danielle Brooks in cui raccontano l’istantaneo cambiamento della loro quotidianità , venendo spesso fermate per strada per una foto.

 

La libertà di internet che spesso è un’arma a doppio taglio Netflix l’ha utilizzata per la diffusione di cultura ed intrattenimento con la possibilità di raggiungere veramente ogni parte del mondo trattando qualunque tipo di argomento e raccontando qualunque tipo di storia.

E questo è solo l’inizio.

 

Netflix è il futuro. E lo dice anche mia nonna.

 

Arianna De Arcangelis