SOCIAL GOSSIP: DALLA CHIACCHIERA DI CORTILE AL WEB PETTEGOLEZZO

Vita Universitaria
pettegolezzoCom’è cambiato il pettegolezzo dal cortile ai social?

A questa domanda risponde il libro “Social Gossip”, presentato ieri presso il Rettorato dell’Università di Messina, dalla Prof.ssa Antonia Cava e dal Prof.re Francesco Pira, entrambi docenti dell’Ateneo peloritano, e supportato dal Comitato Scientifico Pic­AIS.

A presenziare l’incontro è stato il Prof.re M. Bolognari, direttore del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, che durante il suo intervento ha descritto il libro come geniale e brillate: “Tratta argomenti facenti parte della vita comune, che aprono la strada a studi multidisciplinari”.

Il Prof.re M. Centorrino, docente di sociologia, dopo aver portato i saluti da parte del Magnifico Rettore P. Navarra, ha sottolineato il grande contributo del Comitato Scientifico Pic­AIS, guidato dal Prof.re D. Carzo, alla ricerca sociologica.

Di natura diversa sono stati gli interventi della Prof.ssa C. Barilaro e del Prof.re D. Carzo: la primasi è soffermata soprattutto sull’argomento “cyberbullismo”; il secondo, attraverso un vasto excursus, ha parlato del pettegolezzo come forma del giudizio/pregiudizio tipico dei cortili, dei paesini e della società di qualche decennio fa.

Gli ultimi a prendere parola sono stati i due autori. “Non esiste un solo testo, esistono tanti testi per quanti decidono di interpretare quel testo” così, citando Umberto Eco, Antonia Cava ha ringraziato gli intervenuti e ha continuato parlando del tema fondamentale dell’incontro, evidenziando come oggi il pettegolezzo sia estremamente importante nel sistema mediale: “Ci avvicina ai personaggi pubblici, li rende reali; la stessa politica diventa del singolo personaggio, si spettacolarizza e personalizza”.

Francesco Pira si è soffermato sulla necessità attuale dei media di trasmettere emozioni, sulla responsabilità genitoriale nei confronti dei minori che si affacciano al mondo del web e su come ormai i social contengano pezzi importanti della nostra vita.

“Ci siamo creati un giardino perfetto, abbiamo questo mondo dove siamo soli anche se connessi con il mondo, escludiamo chi non ci piace e includiamo chi ci piace: questo giardino ci farà soffrire” ha detto Pira citando il sociologo Z. Bauman, aggiungendo infine “con questo libro vogliamo lanciare un messaggio di consapevolezza, che stiamo perdendo”.

Marta Picciotto