Arriva il “Super Green pass”: ecco cosa cambierà dal 6 dicembre

Il nuovo decreto, in vigore dal 6 dicembre, ha istituito il Super Green pass che spetterà ai vaccinati e ai guariti dal Covid-19. Saranno previste restrizioni per i No Vax e ulteriori regole per la sicurezza.

Super Green pass -Fonte:siviaggia.it

Il Consiglio dei Ministri (Cdm) ha varato, mercoledì 24 novembre, un decreto che sdoppierebbe il certificato verde. La svolta ha come obiettivo l’introduzione di nuove restrizioni per i non vaccinati dal 6 dicembre, attraverso l’attuazione di un provvedimento “salva Natale” che resterà in vigore fino al 15 gennaio 2022, salvo proroghe successive.

Super Green pass

Il provvedimento distingue il classico certificato verde dal “Super Green pass”, posto a disposizione di chi è vaccinato contro il Covid-19 o di chi è guarito dalla malattia ed ha durata di 9 mesi; non spetta a chi risulta negativo a un tampone. Sarà necessario anche per le regioni in zona bianca, oltre che in quelle gialle, arancioni e rosse. In quest’ultime, qualora venissero riapplicate nei territori nazionali, le chiusure varranno anche per i possessori del Super Green pass.

I No Vax verranno tagliati fuori da innumerevoli attività in cui servirà la certificazione rafforzata. Non potranno accedere a: spettacoli, eventi sportivi, bar e ristoranti al chiuso, per entrare alle feste e nelle discoteche. Questi saranno altresì protagonisti di ulteriori limitazioni, previste invece per le eventuali zone arancioni.

Super Green pass: ecco cosa cambia dal 6 dicembre -Fonte:ravennawebtv.it

Dal 15 dicembre, si introdurrà l’obbligo vaccinale per alcune categorie professionali, come per il personale amministrativo della sanità, per docenti e personale amministrativo della scuola, militari, forze di polizia, soccorso pubblico e saranno istituite nuove regole per la sicurezza.

Differenze tra “Green pass”

Green pass base e Super Green pass -Fonte:quotidiano.net

La ramificazione del Green pass in “Green pass base” e “Green pass rafforzato” prevede che:

  • Il Green pass base venga dato a chi si sottopone a tampone molecolare (valido 72h) o antigenico (valido 48h). Questo sarà obbligatorio, dal 6 dicembre, anche per il trasporto ferroviario, sia regionale che interregionale, per il trasporto pubblico locale, per alberghi e spogliatoi e per ogni attività sportiva.
  • Il Green pass rafforzato (Super Green pass) sarà fornito ai vaccinati o ai guariti da Covid 19, con una validità di 9 mesi, calcolato dall’ultima somministrazione di vaccino oppure dal certificato di avvenuta guarigione da Covid-19. Ciò servirà ad accelerare e aumentare il numero dei richiami. Verrà richiesto per l’ingresso a spettacoli, eventi sportivi, bar e ristoranti al chiuso, feste e discoteche, cerimonie pubbliche consentiti in zona bianca e gialla.

Le nuove limitazioni

  • Uso della mascherina: resta obbligatoria al chiuso solo nelle zone bianche. Scatta l’uso della stessa all’aperto dalla zona gialla, senza che vi siano eccezioni.
Norme anti-covid -Fonte:forlitoday.it
  • Palestre e piscine: l’accesso non è precluso a chi non è vaccinato. Per allenarsi basta avere un Green pass in corso di validità, rilasciato anche a seguito di tampone negativo effettuato 48 (nel caso di tampone rapido) o 72 ore (per il tampone molecolare) prima. Questa regola continuerà a valere sia per la zona bianca sia per quella gialla, e sarà così anche con l’entrata in vigore del nuovo Decreto. Dunque, palestre e piscine restano fuori dalle attività per cui è richiesto il Super Green pass, che invece diventerà indispensabile per allenarsi al chiuso solo in zona arancione.
  • Spogliatoi: i non vaccinati possono continuare ad allenarsi anche se posseggono solo la certificazione rilasciata da un tampone negativo. La delibera del Cdm estende però gli ambiti in cui diventa obbligatorio il Green pass base, essenziale per l’accesso agli spogliatoi anche quando l’attività sportiva sia svolta all’aperto.
Impianti sciistici:restrizioni -Fonte:ladige.it
  • Impianti sciistici: servirà in zona bianca e gialla il Green pass base. In zona arancione, invece, vi potrà accedere solo chi possiede il Super Green pass. In zona rossa si prevede altresì la chiusura degli impianti.
Ristoranti al chiuso -Fonte:corriere.it
  • Bar e ristoranti: se attualmente bastava la certificazione di base, dal 6 dicembre, il Green pass rafforzato servirà per accedere a bar e ristoranti al chiuso, discoteche (in zona bianca con capienza del 75% all’aperto e al 50% al chiuso), cinema, teatri, matrimoni, cerimonie pubbliche, concerti, stadi (con capienza al 75% per quelli all’aperto e al 60% per quelli al chiuso).
Trasporti pubblici -Fonte:altroconsumo.it
  • Trasporti: il nuovo Decreto legge renderà obbligatorio il certificato verde su tutti i mezzi di trasporto locali, dunque su bus, tram e metropolitane. Servirà il Green pass base anche per salire sugli autobus o sui convogli della metropolitana.

I controlli del Governo

Mario Draghi -Fonte:ansa.it

L’insistenza dell’Esecutivo sul tema dei controlli servirà a porvi un più generale irrigidimento degli stessi, attraverso l’istituzione di nuove risorse messe a disposizione per tal fine.

Ha così affermato il premier Mario Draghi:

“C’è la sensazione che questi controlli vadano rafforzati, c’è tutta una aneddotica sui mancati controlli, bisogna potenziarli. Tutte le forze di sicurezza, i vigili urbani, saranno impiegati con un impianto diverso dal passato.”

Entro 3 giorni dall’entrata in vigore del Decreto, i Prefetti dovranno sentire il Comitato provinciale ordine e sicurezza, per predisporre e adottare in 5 giorni, un nuovo piano che coinvolga tutte le forze di polizia e che relazioni periodicamente gli accertamenti sul Green pass.

Giovanna Sgarlata

 

Falsati i dati dei contagi in Sicilia per scongiurare la zona rossa. Razza chiede le dimissioni

Una dirigente della Regione Sicilia e due suoi collaboratori sono accusati di aver falsificato i dati dei contagi inviati all’Istituto superiore di sanità per mantenere la situazione epidemiologica sotto le soglie di allerta.

Sono finiti ai domiciliari, per falso materiale e ideologico, ben tre appartenenti al Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (Dasoe) dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana; indagato invece l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza.

Il Gip: “Disegno politico scellerato, presidente Musumeci estraneo anzi tratto in inganno”.

(fonte: akronos)

Com’è nata l’indagine

L’inchiesta è scaturita dopo il blitz dei carabinieri nel laboratorio di analisi di Alcamo, in provincia di Trapani. Il sospetto nasce da un’altra indagine effettuata sui risultati errati di centinaia di tamponi esaminati lo scorso autunno: il laboratorio era finito nel mirino della procura trapanese per queste irregolarità, in quanto, oltre a far pagare i tamponi ad un prezzo eccessivo ed utilizzare macchinari non certificati per lo screening, avrebbe consegnato diversi tamponi negativi a pazienti in seguito rivelatisi positivi.

I PM hanno deciso di fare un approfondimento all’assessorato regionale alla Sanità, attivando alcune intercettazioni, da cui sono emerse alcune conversazioni sospette in cui la dirigente e i suoi collaboratori parlavano dell’alterazione dei tamponi per modificare i dati giornalieri dei contagi.

Sono state effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di sette indagati alla ricerca di materiale informatico e documenti utili alle indagini. Infine, sono state acquisite e-mail e dati presso i server dell’assessorato Regionale alla Salute e Dipartimento.

Secondo i militari del N.A.S., che conducono l’inchiesta, “sebbene non emerga ancora compendio investigativo grave, è emerso il parziale coinvolgimento di Razza nelle attività delittuose del Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (D.A.S.O.E.)”.

L’indagine che coinvolge Razza ha portato oggi a tre arresti accusati di aver alterato, in svariate occasioni, il flusso dei dati diretti all’Iss sulla pandemia modificando il numero dei positivi e dei tamponi e a volte anche quello dei decessi.

Esemplare è conversazione telefonica tra l’assessore Razza e Maria Letizia Di Liberti dello scorso novembre, dopo la decisione del Governo di mettere la Sicilia in “zona arancione”, dove si era pianificato di “spalmare” i numeri sui decessi da Covid in più giorni per non far sembrare troppo drammatica la situazione in Sicilia e scongiurare la zona rossa:

(fonte: Palermolive)

“I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?”, chiede lei non sapendo di essere intercettata. “Ma sono veri?”, chiede Razza. “Si, solo che sono di 3 giorni fa”, risponde. E Razza dà l’ok: “Spalmiamoli un poco”. La dirigente prosegue: “Ah, ok allora oggi gliene do uno e gli altri li spalmo in questi giorni, va bene, ok. Mentre quelli del San Marco, i 6 sono veri e pure gli altri 5 sono tutti di ieri… quelli di Ragusa, Ragusa 5! E questi 6 al San Marco sono di ieri.. perché ieri il San Marco ne aveva avuti ieri altri 5 del giorno prima, in pratica. Va bene?” “Ok”, risponde l’assessore Razza.

Insomma, mentre l’Isola era travolta dalla pandemia e dai contagi, venivano comunicati a Roma dati truccati, camuffati “in un caos assoluto – scrive il Gip di Trapani – e nella totale inattendibilità dei dati trasmessi, che sembrano estratti a sorte e la cui dimensione reale appare sfuggita agli stessi soggetti che li alterano”.

Le conseguenze delle dichiarazioni del G.I.P.

La Sicilia avrebbe barato sui dati sui contagi per non fare scattare la zona rossa: le accuse mosse dalla procura di Trapani nei confronti dei vertici dell’assessorato alla Salute regionale sono quelle di falso materiale e ideologico.

Dal mese di novembre sarebbero circa 40 gli episodi di falso documentati dagli investigatori dell’Arma, l’ultimo dei quali risalirebbe al 19 marzo 2021.

Con questa accusa i carabinieri del Nas di Palermo e del Comando Provinciale di Trapani stanno eseguendo un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti della dirigente generale del Dasoe Maria Letizia Di Liberti, del funzionario della Regione Salvatore Cusimano e di un dipendente di una società che si occupa della gestione informatica dei dati dell’assessorato Emilio Madonia; fra gli indagati, riporta l’Ansa, anche l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza, Ferdinando Croce e Mario Palermo, direttore del Servizio 4 del Dipartimento retto da Maria Letizia Di Liberti.

Anche l’esponente del governo Musumeci oggi ha ricevuto un invito a comparire con avviso di garanzia.  Sebbene nei suoi confronti non emergano profili di una certa gravità, sarebbe stata accertato il suo parziale coinvolgimento nelle attività delittuose del Dasoe.

Secondo il giudice per le indagini preliminari, però, quello messo in atto è «un disegno politico scellerato a cui sembra estraneo il presidente della Regione Musumeci -pur essendo coinvolto il suo “delfino” Razza-, che anzi pare tratto in inganno dalle false informazioni che gli vengono riferite».

(fonte: Ragusaoggi

Ma nonostante le false informazioni di Razza sui dati sulla reale emergenza coronavirus in Sicilia, il governatore Musumeci lo difende. Invita alla prudenza e difende l’assessore alla Salute: «Leggo dichiarazioni di rappresentanti politici che fanno accapponare la pelle, questa è una terra di giustizialisti: è una vergogna. Abbiamo visto quanti indagati poi sono usciti dalle inchieste. Quindi, calma calma calma – dice a Omnibus su La7–. Questa terra dà fastidio quando non alimenta le cronache giudiziarie, abbiamo tenuto lontano in questi anni la Sicilia dalle inchieste. Ho fiducia in Razza, ed estrema fiducia nella magistratura: sono convinto che i fatti saranno chiariti».

Di opinione opposta Presidente della Commissione Antimafia regionale siciliana Claudio Fava il quale esorta Razza a delle dimissione che “vanno pretese stamattina come primo atto di decenza morale” Riferendosi poi a Musumeci:«se davvero non sapeva, l’inettitudine di un Presidente incapace di controllare la gestione dell’emergenza è colpa grave e imperdonabile. Una colpa che non gli permetteremo di nascondere lanciando la palla in tribuna, come è uso fare da tre anni a questa parte».

Non tardano ad arrivare le dichiarazioni dell’ “oggetto della polemica”, Ruggero Razza. «Alla luce della indagine della Procura di Trapani che mi vede indagato, nel confermare il massimo rispetto per la magistratura, desidero ribadire che in Sicilia l’epidemia è sempre stata monitorata con cura» enfatizzando la severità dei provvedimenti emanati tal volta anticipando quelli stabiliti dalla Capitale, in quanto “non avevamo bisogno di nascondere contagiati o di abbassare l’impatto epidemiologico”. Conclude: «Per sottrarre il governo da inevitabili polemiche ho chiesto al presidente della Regione di accettare le mie dimissioni».

Manuel De Vita

Coronavirus: cresce l’allerta per le varianti. Istituite nuove zone rosse locali

Sono stati emanati nuovi provvedimenti per le singole regioni con l’obiettivo di arrestare la corsa delle varianti da coronavirus. Alcune località italiane tornano in zona rossa.

Covid-19: Situazione in Italia –Fonte:salute.gov.it

Sebbene il “Bel Paese” presenti in prevalenza aree gialle, da inizio settimana non sono mancati degli spruzzi di colore rosso che testimoniano la presenza di comuni necessitanti forme di contenimento più stringenti rispetto a quelle previste nella grande fetta del territorio nazionale. La motivazione che ha portato alla riformulazione di “micro zone rosse locali” risiede nell’intenzione del ministro della salute Roberto Speranza di tutelare l’intera nazione al contenimento di forme diverse di coronavirus, come la variante “inglese”, “brasiliana” e “sudafricana”.

Attualmente le aree sotto i riflettori si trovano situate in Umbria, Alto Adige, Abruzzo, Molise, Toscana e Sicilia.

Parametri per determinare il colore delle regioni

 Il Consiglio dei ministri ha approvato il 16 gennaio un decreto legge valido fino al 5 marzo, che delinea i criteri per classificare le regioni ai diversi livelli di rischio epidemiologico.

Analisi del rischio dell’epidemia –Fonte:quotidiano.net

Vengono, così considerate tre macro aree:

  • Incidenza settimanale di contagi ogni 100 mila abitanti: la cui soglia è pari a 50 casi
  • Livelli di rischio: basso, medio e alto
  • Quattro scenari

Esistono così ben 24 combinazioni differenti, che vengono fuori dall’analisi di 21 indicatori, la cui valutazione si stabilisce attraverso nuovi focolai individuati grazie ai tamponi, all’andamento degli accessi al pronto soccorso per coronavirus, al tasso di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive e all’efficienza del sistema di contact tracing. A determinare gli scenari è l’indice Rt che rappresenta il numero medio delle infezioni prodotte da ciascun individuo infetto, dopo l’applicazione delle misure di contenimento dell’epidemia stessa.

I quattro scenari –Fonte:lasicilia.it
  • Con indice Rt inferiore a 1 si va nello scenario 1
  • Con indice Rt tra 1 e 1,25 si va nello scenario 2
  • Con indice Rt tra 1,25 e 1,5 si va nello scenario 3
  • Con indice Rt superiore a 1,5 si va nello scenario 4

La presenza di varianti del coronavirus

A far preoccupare gli scienziati risultano essere proprio le varianti. Queste causano una maggiore propagazione del virus rispetto alla versione “originale”. Da ciò si testimonia la necessità di circoscrivere aree nazionali, con livelli di diffusione dell’epidemia differenziata. Secondo i ricercatori la mutazione del virus sarebbe stata registrata tra novembre e dicembre dello scorso anno, attraverso analisi di materiale genetico prelevato da alcuni soggetti. Uno di questi condotto nel Regno Unito ha portato alla scoperta del B.1.1.7 e che obbligò il Governo britannico alla reintroduzione di dure restrizioni e lockdown per il contenimento dei contagi in crescita.

Variante Covid-19 –Fonte:quotidiano.net

Il 501Y.V2 , invece, noto come variante africana, è stato scoperto nella provincia del Capo Orientale tra le zone più povere del Sudafrica. Anche questa, come la precedente, aveva la capacità di “colpire” più rapidamente gli individui in un’area.

Mutazioni coronavirus –Fonte:huffingtonpost.it

La trasmissibilità di queste due mutazioni è pari al 50% in più rispetto alle altre varianti di coronavirus presenti nel mondo. Ci si è chiesti cosa abbia causato queste trasformazioni e la risposta è stata trovata nei processi di replicazione del codice genetico, che non sempre avviene in modo corretto. Quando questo viene copiato, può crearsi un refuso che si trasmette alle generazioni successive. Rassicuranti sono le analisi condotte sul siero (porzione di sangue che contiene gli anticorpi prelevati da un soggetto affetto da Covid-19) che non hanno segnalato alcuna minore capacità di sviluppare una reazione immunitaria, che sottolinea l’efficacia dei vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna.

Divieti da zone rosse

Le “micro zone rosse locali” presentano delle restrizioni simili a quelle della zona rossa nazionale. È così previsto:

  • Divieto di uscire dalla propria abitazione se non per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità urgente
  • Chiusura delle scuole di ogni ordine e grado
  • Chiusura di attività commerciali come negozi, bar e ristoranti
Covid, nelle zone rosse scattano più divieti –Fonte:tgcom24.mediaset.it

Oltre a ciò vige una certa “libertà” per le regioni di stabilire la necessità di applicare misure più stringenti o più permissive. È necessario perciò consultare adeguatamente i siti ufficiali dei propri comuni o delle regioni.

Quali sono le località rosse in Italia

Sul territorio nazionale le macchie rosse sono presenti in:

Provincia di Bolzano –Fonte:qualitytravel.it

Alto Adige nella provincia autonoma di Bolzano, il cui provvedimento preso dal presidente Arno Kompatscher ha valenza fino al 28 febbraio, ricoprendo tutti i comuni della provincia. Secondo gli ultimi dati registrati, è stata individuata la più alta incidenza in Italia di positivi, aggravata a seguito delle vacanze natalizie. Lo stesso presidente della Provincia Autonoma di Bolzano conferma che:

“Nonostante questo, abbiamo dovuto constatare che negli ultimi giorni la curva non si è piegata. Pensavamo che dopo le feste ci sarebbero stati degli innalzamenti fisiologici ma poi un abbassamento. Purtroppo c’è stato un lieve ma continuo aumento, legato anche a delle novità”

Umbria, mappa dei divieti –Fonte:lanazione.it

In Umbria le misure restrittive, previste per due settimane, abbracciano la città di Perugia e sei comuni nella provincia di Terni: Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, San Venanzo, Lugnano in Teverina e Montegabbione. Dal confronto con il comitato tecnico scientifico nazionale e l’Istituto Superiore di Sanità, la presidente della regione Donatella Tesei ha deciso di applicare il principio di massima precauzione per “evitare che il virus possa dilagare anche nel resto dell’Umbria e alle regioni limitrofe”.

Comune di Chiusi –Fonte:comune.chiusi.si.it

In Toscana, il presidente Eugenio Giani, ha ordinato la zona rossa solo nel comune di Chiusi, per il notevole aumento di contagi dalle varianti “brasiliana” e “sudafricana”. È stato già previsto uno screening di massa per individuare i positivi e isolarli nel comune infetto.

Zona rossa in Basso Molise –Fonte:rainews.it

28 sono i comuni del Basso Molisano a subire restrizioni fino al 21 febbraio. Rispetto alle altre aree nel territorio italiano, qui ancora non è stata accertata la presenza di varianti, ma il notevole aumento di contagi e ricoveri hanno convinto Donato Toma della necessità di dichiararle aree a rischio maggiore.

Abruzzo in zona rossa –Fonte:comune.manoppello.pe.it

In Abruzzo i tamponi effettuati hanno riscontrato la presenza della variante inglese, i cui divieti toccano i comuni di Atessa, San Giovanni Teatino (CH) e Tocco da Casauria (PE). Marsilio Marco ha così firmato l’ordinanza correttiva valida per una settimana, in cui sono consentiti solo gli spostamenti per motivi di lavoro.

…e in Sicilia?

 

Coronavirus: aggiornamento della situazione –Fonte:tortorici.gov.it

Da venerdì 5 a lunedì 14 febbraio, il comune Tortorici in provincia di Messina sarà segnato dal colore rosso, mentre il resto della regione rimane zona arancione. L’ordinanza del Presidente della regione Nello Musumeci, stabilita insieme all’assessore alla salute Ruggero Razza prevede:

  • Divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale, con mezzi pubblici o privati; fatta eccezione per gli spostamenti dovuti da comprovate esigenze lavorative, di salute o necessità;
  • Sarà consentito il transito agli operatori sanitari e socio-sanitari, al personale impegnato nell’assistenza alle attività inerenti l’emergenza, nonché il fruire dell’ingresso e dell’uscita di prodotti alimentari, sanitari e di beni e servizi essenziali;
  • Sospensione in presenza delle attività scolastiche e didattiche di ogni ordine e grado, degli uffici pubblici tranne quelli necessari per l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
  • Chiusura di strutture di vendita, fatta eccezione per generi alimentari e di prima necessità;
  • Rimangono aperte edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie che seguono il loro ordinario orario di lavoro.

Provvedimenti nazionali

Istituto Superiore di Sanità –Fonte:ciriesco.it

Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza, durante la conferenza tenutasi lo scorso venerdì sull’analisi dei dati regionali, ha fatto riferimento della “corsa contro il tempo” e dell’attivazione di un sistema di “sorveglianza epidemiologica e molecolare basato sui centri di riferimento regionale e altri laboratori, tra cui quelli universitari, per aumentare la capacità di monitoraggio”. Ed è proprio grazie a questi studi che è possibile prendere provvedimenti più rapidi affinchè la presenza di varianti possa essere circoscritta attraverso “mini lockdown temporanei”.

Giovanna Sgarlata