Bagno di folla per Henry Cavill e Catherine Deneuve: la nostra seconda giornata al Taormina Film Festival

Il Taormina Film Festival continua con un secondo giorno (vedi qui come è andato il day 1) davvero intenso per chi – come noi – aspettava col cuore in gola il proprio beniamino ai lati del tappeto rosso. Non lo nasconderemo, tra Henry Cavill e Catherine Deneuve, passando per la it-couple italiana Ranieri-Zingaretti, noi di UVM eravamo tutte un fremito. 

Dialogo con l’uomo d’acciaio

Li abbiamo seguiti sin dalla mattina: dopo un gelato a colazione, siamo corse al Palacongressi di Taormina ad accogliere il divo britannico da tutti conosciuto per aver interpretato il Man of Steel dei fumetti: Henry Cavill, però, non si è mai presentato alla sua masterclass. Ma niente paura, sapevamo che ci saremmo rifatte alla grande sul red carpet, poco più tardi.

L’attore, infatti, non ci ha concesso solo una domanda, ma anche un bellissimo autografo rosso vivo, che flexeremo fino alla fine dei nostri giorni.

All of them” è stata la sua risposta, in un elegante accento british, quando gli abbiamo chiesto a quale dei suoi personaggi si ritenesse più simile. 

Taormina Film Festival, Henry Cavill
Asia Origlia © 2025

Il Taormina Film Festival accoglie Catherine Deneuve

La nostra mattinata è proseguita in conferenza stampa con Catherine Deneuve. L’icona del silver screen francese è apparsa in sala di fretta, con aria indispettita, e ha preso posto inondata di applausi e flash. Una domanda di qua, un aneddoto di là: è sembrato trascorrere solo un attimo e Catherine era già sparita. 

Rapidissima anche la sua comparsa sul carpet di piazza IX Aprile dove, con giacca luccicante ed occhiali da sole, ha concesso qualche scatto ai fotografi.

Ebbene, “rapidità” è stata la parola d’ordine anche per Luca Zingaretti, giunto al Palacongressi in mattinata e andato via nemmeno un’ora dopo, causa l’assalto di ammiratori, curiosi, fotografi e giornalisti.

Taormina Film Festival, Catherine Deneuve
Asia Origlia © 2025

Taormina è rosa: “Le Donne, non le Dive”

Tutt’altra filosofia ha seguito il panel “Le donne, non le Dive”, che si è tenuto all’Hotel San Domenico prima di pranzo.

Presenti in sala tutte le donne del Festival: le giudici, la madrina, la direttrice artistica e molte altre ospiti. Ognuna di loro si è presa tutto il tempo di raccontare la propria esperienza personale con le discriminazioni di genere nell’ambiente professionale e, soprattutto, nell’industria cinematografica. Lo scopo era diffondere consapevolezza sull’importanza delle pari opportunità, sulle vere potenzialità delle donne nel lavoro e sui loro contributi fondamentali alle grandi imprese della società.

Parlare di “quote rosa” – dice Tiziana – non è il massimo, ma è fondamentale assicurargli presenza e voce in capitolo, anche in un contesto come il FilmFest, in cui la giuria è stata appositamente  formata da donne all’80%.

Il red carpet

Il red carpet è stato il coronamento di un giorno in cui Taormina era in fibrillazione. Centinaia le persone con carta e penna in mano, macchine fotografiche abbaglianti, e c’era persino chi si è portato la testa staccata dall’action figure di Superman da farsi autografare.

Idee raccapriccianti a parte, ogni ospite è stato unico: Luisa Ranieri, Clara, Roberto Lipari in frak, Luca Zingaretti, Denise Tantucci, Enrico Brignano e Flora Canto, Donatella Finocchiaro e Dave Franco.

Taormina Film Festival, Clara
Asia Origlia © 2025

La premiazione Teatro Antico

Un boccone al volo e via al Teatro Antico per la premiazione di Zingaretti e di Charles “Chuck” Roven, omaggiati alla carriera sullo sfondo del patrimonio artistico taorminese.

Un discorso da Oscar, il suo, per esaltare il suo legame affettivo con Taormina, rimasta nel cuore anche alla moglie Stephanie.

«Italians do it better» ci ha detto, e non solo in cucina, ma nell’arte, nella moda e nel cinema. «You’ve set the standard for everyone else.» 

Ancora una volta, torniamo a casa con il cuore pieno di gratitudine e incredule per le esperienze indimenticabili che il Taormina Film Festival ci sta regalando.

Domani si prospetta un giorno di assoluto delirio, quindi sarà bene arrivare cariche ed agguerrite. Al prossimo aggiornamento!

Carla Fiorentino

 

“La casa degli sguardi”: Luca Zingaretti per la prima volta alla regia

“La casa degli sguardi” ci insegna a rielaborare un dolore facendo pace con la vita. Voto UVM: 4/5

 

L’11 Aprile è uscito al cinema “La casa degli sguardi”, un film in cui vediamo Luca Zingaretti, uno degli attori italiani più amati, in una posizione diversa dal solito, ovvero quella di regista oltre che di attore. Questa sua opera prima, presentata in anteprima alla Festa del cinema di Roma, è tratta dal romanzo d’esordio (oltre che autobiografico) di Daniele Mencarelli (pubblicato nel 2018), stessa penna di “Tutto chiede salvezza”, dal quale è stata tratta la serie Netflix di grande successo, divisa in due stagioni (la prima uscita nel 2022 e la seconda nel 2024) per la regia di Francesco Bruni.

Trama de “La Casa degli Sguardi”

Marco (interpretato da una delle “nuove leve” del cinema italiano, Gianmarco Franchini), 23enne romano rimasto solo col padre dopo la perdita della madre avvenuta qualche anno prima, causa un incidente con il rischio di finire in galera. A seguito di ciò, proprio grazie al padre (Luca Zingaretti) e un suo amico editore (Filippo Tirabassi) riuscirà a trovare un lavoro da inserviente presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Proprio sul posto, dopo un accoglienza non proprio calorosa, conoscerà i suoi compagni di lavoro e/o di turno, che inizialmente lo metteranno alla prova, ma che presto si riveleranno essere anche degli amici, ovvero Giovanni (Federico Tocci), Claudio (Alessio Moneta), Luciano (Riccardo Lai) e Paola (Chiara Celotto).

Fonte: Today
Fonte: Today

Tra le varie amicizie di Marco c’è quella con un bambino (di nome Alfredo detto “Toc Toc”) ricoverato nella struttura. I due riescono a comunicare dalla finestra della sua stanza, attraverso disegni e/o gesti. Non si conoscono molto bene, ma questo non impedisce all’affetto di prendere il sopravvento.

L’elaborazione del dolore

“Secondo me questa storia parla della capacità straordinaria che hanno tutti gli esseri umani di rialzarsi dopo che la vita gli ha dato una bastonata”

Così l’attore e regista si è espresso durante la presentazione del suo film a Messina. La storia di Marco, impersonificato strepitosamente da Gianmarco Franchini (conosciuto per il ruolo di Manuel in “Adagio”, diretto da Stefano Sollima, uscito nel 2023) può essere la storia di ognuno di noi. Questo, prima ancora di Zingaretti con il film, lo fa intendere molto bene Daniele Mencarelli con il romanzo, poiché è proprio grazie alla storia del protagonista che lui racconta un momento difficile della sua vita.

La vita di Marco, a seguito della perdita della madre, è un pendolo che oscilla tra l’abuso di alcool e droga e la passione per la poesia. A causa della dipendenza, sviluppa uno stato di incoscienza così profondo da non lasciar trasparire nemmeno l’angoscia di esistere. Si ritrova ad essere un ragazzo in fuga da se stesso prima ancora che dal dolore, e proprio per questo viene abbandonato dagli amici e dalla fidanzata. A stargli accanto, nonostante le difficoltà, c’è il padre, che prova ad aiutarlo in ogni modo possibile.

Fonte: Lucky Red
Fonte: Lucky Red

 

La Casa degli Sguardi: fare pace con la vita

Quello che “La casa degli sguardi” ci insegna, attraverso la penna di Mencarelli prima e la regia di Zingaretti poi, è che osservare da vicino il dolore può aiutare ognuno di noi a riappacificarci con la vita. E’ proprio attraverso l’accettazione del dolore, parte ineludibile della nostra esistenza, che è possibile ritrovare  la voglia di vivere e di andare avanti, inseguendo i nostri sogni e le nostre passioni. Non è poi un caso se il film si conclude con un pezzo, composto appositamente da Michele Brega, dal titolo “Fate largo ai sognatori”, lasciando così nessuna certezza ma grandi speranze per un ragazzo che ha voglia di riprendere in mano le redini della sua vita.

 

 

Rosanna Bonfiglio

Sicilia: obbligo di quarantena per chi arriva dalle zone rosse

L’ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e in fase di notifica ai nove prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell’Isola

“Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento”.

Il governatore richiama le competenze comuni a tutte le regioni italiane e quelle previste dallo Statuto siciliano, che conferiscono al presidente della Regione il potere di disporre delle forze di polizia in caso di necessità.

Milano Porta Garibaldi – il riformista.it

“Se tutti manteniamo la calma e il senso di responsabilità, riusciremo a gestire e superare anche questo particolare momento. Noi siciliani abbiamo affrontato ben altre calamità e non ci arrendiamo. Ma ognuno faccia la propria parte”, ha dichiarato Musumeci, al momento in autoisolamento domiciliare in via precauzionale, in virtù dell’incontro di mercoledì a Roma con il leader PD Zingaretti. Il primo tampone è risultato negativo, quindi ne seguirà un altro tra due giorni.

Di seguito il reportage di Fanpage alla stazione Milano Porta Garibaldi.