West Side Story: ritorna la storia d’amore più romantica di sempre

Steven Spielberg no ne sbaglia una e rende “suo” un classico come “West Side Story”- Voto UVM: 5/5

Chi rinnega l’amore, chi odia San Valentino, chi è single “per scelta”, non può però non amare Romeo e Giulietta, una delle storie d’amore più belle mai scritte. No, cari lettori, non parleremo della struggente vicenda dei due innamorati di Verona, ma del musical ad essa ispirato che trasferisce il dramma shakespeariano nei quartieri e vicoli di New York degli anni ’50.

Verso la fine del 2021, nelle sale cinematografiche è arrivato West Side Story, remake del fortunato film del 1961 diretto da di Robert Wise e Jerome Robbins, che decisero di crearne una pellicola dopo che videro a Broadway l’omonimo musical del 1957, che vinse vari Tony Awards.

Richard Beymer e Natalie Wood in “West Side Story” (1961). Fonte: Seven Arts Productions, Dear Film

Il film del ’61 ebbe un successo stratosferico: ottenendo 11 candidature agli Oscar e vincendone 10; al Box Office in Italia guadagnò tremila euro, una cifra modesta se guardiamo a campioni di incassi come Avatar, Spiderman No Way Home e tanti altri. Ai quei tempi però era un vero e proprio record.

La pellicola, infatti, entrò nella storia del cinema, tanto che un “qualunque”  regista di nome Steven Spielberg decise di farne un remake, chiudendo il 2021 in bellezza.

Trama

Cari lettori, non preoccupatevi, non ci saranno spoiler dato che il film è ispirato all’opera di William Shakespeare. La storia è ambientata nella New-York degli anni ’50, tra foto in bianco e nero, gonne lunghe, nastri e outifit che fanno sognare. In quelle strade, camminando, possiamo incrociare due gang rivali: da una parte abbiamo i Jets ( alias Montecchi– famiglia di Romeo),un gruppo di ragazzi di origine Europea, e gli Sharks ( rivisatazione dei Capuleti– casata di Giulietta),  immigrati dal colorato Portorico. I due gruppi si contendono il territorio, tanto che molte volte deve intervenire la polizia per fermali.

Nel frattempo i ragazzi si preparano per l’imminente ballo, dove si incontreranno i futuri innamorati: l’affascinante Tony (Ansel Elgort) e la bella Maria (Rachel Zegler).

A  sinistra i “Jets”, a destra gli “Sharks” mentre si sfidano tra balli e canzoni. Fonte: Disneyplus

Proprio durante la scena del ballo, possiamo notare la bravura degli attori, dei veri e propri artisti. Voci, passi, colori … Niente è fuori posto, Tanto che lo spettatore sembra che guardi dei quadri animati che prendono vita. Durante la sfida di ballo, Tony e Maria si vedono per la prima volta: è amore a prima vista. Non si staccano gli occhi dI dosso, e dopo nemmeno due minuti si incontrano sotto la gradinata per non farsi notare. Già sanno che il loro amore non verrà mai riconosciuto, ma – si sa – al cuor non si comanda. Da quel momento in poi, per i due inizierà una storia d’amore clandestina. Mi fermo qui cari lettori, dovrete gustarvi la pellicola.

Valentina : La vita è importante, perfino più dell’amore

Tony: Sono la stessa cosa.”

Musiche

Lo sappiamo, non tutti amano i musical, personalmente li adoro. West Side Story è un film pieno di canzoni entrate nella storia, da Tonight ad America, canzoni scritte dal compositore Leonard Bernstein per il musical di Broadaway del lontano 1957.

Steven Spielberg non ne sbaglia una: nel suo remake ogni voce non solo si armonizza col personaggio, ma anche con la canzone stessa. La colonna sonora risulta così un capolavoro, sotto la supervisione di David Newman e l’orchestra diretta da Gustavo Dudamel.

Il sogno colorato di Spielberg

Steven Spielberg, non ha bisogno di presentazioni: i suoi lavori fatti di dinosauri, bici volanti e squali hanno segnato la storia del cinema e la nostra infanzia. Quando sentiamo il suo nome, la nostra mente ritorna indietro di 20 anni ( per qualcuno di meno), a quei sabato sera passati davanti alla tv, dopo aver mangiato la pizza fatta in casa o ordinata . Il regista sognatore, ha sempre amato West Side Story, e solo lui poteva riportare in scena un tale capolavoro, facendolo suo e aggiudicandosi ben 7 nomination agli oscar, tra cui – ovviamente- quella di miglior regia.

l film è “pieno” nei colori, negli oggetti di scena, nel cast, nelle musiche e in tanto altro ancora: tutto è studiato nei minimi dettagli, la firma del regista si vede anche dal punto più nascosto.

Spielberg ha dichiarato di amare la diversità, forse perché attraverso quest’ultima l’essere umano non smette mai di conoscere. West Side Story non è solo una storia d’amore, ma anche un film in cui si parla di xenofobia, la paura del diverso. Questa parola non viene adoperata all’interno del lungometraggio, ma possiamo coglierne il significato, osservando le due gang rivali, che non si odiano solo perché sono avversari, tesi a far prevalere la legge del più forte, ma si detestano perché provengono da  due Paesi diversi.

Steven Spielberg non è solo uno tra i più grandi registi mai esistiti, ma anche un pedagogo che con la sua arte educa il pubblico.

“Mi piace l’idea che all’interno della stessa sala cinematografica si generino diversi nuclei di spettatori: quelli che lo spagnolo lo conoscono e quelli che, invece, ne rimangono esclusi come i Jets

Steven Spielberg, dietro la cinepresa. Fonte: RollingStone

Verso gli Oscar

Oltre a quella già citata di “miglior regista”, il film concorrerà agli Oscar con ben altre 6 nominations: miglior film, fotografia, scenografia, costumi, sonoro e migliore attrice non protagonista. Per l’ultima categoria è in gara la bellissima e talentuosa Ariana DeBose, per l’interpretazione di Anita, uno dei personaggi più amati.

Anita: Se vai con lui, nessuno ti perdonerà più

L’attrice ha svolto un ottimo lavoro, rubando la scena ai due protagonisti (e non parlo dei personaggi!). Anita, che da sempre è stata vista come la “dama di corte” della bella innamorata, qui è tutt’altro. Non è solo un personaggio secondario, ma una ragazza forte e determinata, che con la sua voce incanta il pubblico, rendendo il film immortale. Molti critici hanno infatti ammirato di più la performance di Ariana che quella dei due attori principali.

 

Ariana DeBose in una scena del film. Fonte: DisneyPlus

 

Quella di West Side Story è una delle storie più romantiche mai scritte e viste, che ci ha fatto sognare e innamorare. Perché nel profondo tutti vorremmo trovare la nostra Maria ( Giulietta) o il nostro Tony ( Romeo ), per vivere quei momenti in cui ti dimentichi di essere nel mondo e davanti a te ritrovi solo la tua metà.

Ma chi sei tu, che avanzando nel buio della notte, inciampi nei miei più segreti pensieri?

Alessia Orsa

“Molto rumore per nulla”, l’opera di Shakespeare ambientata a Messina

La locuzione “molto rumore per nulla” viene frequentemente utilizzata nel linguaggio comune per indicare un’esagerazione o un’assurdità riferita ad un fatto del tutto trascurabile o inconsistente. Eppure, non tutti sanno che questa espressione trae origine dal titolo di una famosa commedia di William Shakespeare, scritta tra il 1598 e il 1599 e ambientata a Messina.

Genere e influenze principali

Opera breve e brillante, “Molto rumore per nulla” rientra nel novero delle tragicommedie, nelle quali l’elemento comico si fonde a quello tragico e propriamente drammatico.

Il nucleo dell’intera commedia è riconducibile a una novella di Matteo Bandello, precisamente la XXII del primo libro delle Novelle, di cui Shakespeare lesse la traduzione francese, mantenendo anche il nome di alcuni personaggi.

Un’altra opera italiana che presenta caratteristiche comuni è l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, pubblicato quasi un secolo prima del dramma di Shakespeare.

Considerata a lungo commedia romantica per i temi amorosi e per la struttura ricca di elementi farseschi, l’opera è stata fortunata sul versante della rappresentazione teatrale, restando nei secoli una delle commedie shakespeariane più conosciute e portate sulle scene.

Fonte: shakespearitalia.com

Ambientazione

La scelta di Shakespeare di ambientare la commedia a Messina è stata molte volte argomento di discussione fra gli storici e gli intellettuali locali e non. Qualcuno sostiene addirittura che Shakespeare fosse originario di Messina, mentre altri affermano che lo scrittore abbia solo immaginato la città, senza mai vederla. Sta di fatto che nessuno ha mai fornito prove inconfutabili per potere dimostrare una delle ipotesi.

Il dato certo è che all’epoca in cui il drammaturgo inglese scrisse la commedia, Messina era una città molto conosciuta all’estero, perché ricca, fiorente e politicamente importante. Il contesto storico nel quale si inserisce la commedia non è ben delineato. Dato il carattere giocoso dell’opera, non è stata data una forte caratterizzazione reale all’ambientazione, rappresentata da una città assolata e accogliente agli occhi degli ospiti che vi giungono in seguito a un’impresa d’armi.

Nel periodo di composizione dell’opera, intorno alla fine del XVI secolo, la Sicilia era sotto la dominazione spagnola. Per questo motivo alcuni personaggi, più precisamente il principe Pedro d’Aragona ed il suo seguito, sono evidentemente di nazionalità spagnola e legati da rapporti di amicizia con il governatore di Messina, Leonato.

Il cast della rappresentazione teatrale di “Molto rumore per nulla” del regista messinese Giampiero Ciccò, in scena al Teatro Vittorio Emanuele dal 22 al 24 ottobre 2021 – Fonte: messina.gazzettadelsud.it

Trama

La commedia si apre a Messina, dove il principe Pedro d’Aragona si reca in visita al governatore Leonato. Al seguito del principe vi sono il conte fiorentino Claudio, il giovane Benedetto di Padova e Don Juan, fratello illegittimo del principe.

L’opera vede lo sviluppo di due vicende parallele: quella principale della relazione tra Claudio ed Ero, figlia del governatore, e quella tra Benedetto e Beatrice, nipote di Leonato.

Claudio, innamoratosi di Ero, la chiede in sposa, mentre Benedetto, personaggio misogino e sprezzante delle relazioni amorose, instaura con Beatrice un rapporto di scherni e battibecchi. È a questo punto che entrano in gioco una serie di stratagemmi, complotti ed equivoci posti in essere dai personaggi della vicenda, alcuni con lo scopo di allontanare i due innamorati, altri con quello di far innamorare i giovani (apparentemente) opposti.

Benedetto e Beatrice vengono portati, attraverso alcuni espedienti, a rivelare i loro sentimenti, mentre Don Juan convince Claudio dell’infedeltà di Ero che, accusata di tradimento il giorno delle nozze, finge la sua morte.

La morte di Ero rappresenta la climax della vicenda, l’elemento tragico che mette a repentaglio il lieto fine della commedia a cui, tuttavia, si approda grazie alla confessione del braccio destro di Don Juan. Claudio accetta di sposare una cugina di Ero che si rivela essere la giovane amata, ancora viva, e Benedetto chiede a Beatrice di sposarlo.

La commedia si chiude con una danza degli amanti che celebrano il doppio matrimonio.

Fonte: shakespearitalia.com

Il potere della parola

in “Much Ado About Nothing” il vero cuore pulsante della commedia è la parola. William Shakespeare orchestra una magistrale beffa giocata sul sentito dire, sul riportare informazioni errate o una frase ascoltata in segreto, dimostrando che spesso la realtà che crediamo tangibile altro non è che l’immagine creata da ciò che diciamo.

In questa farsa, dove tutto quello che si vede è in realtà una costruzione, la parola è la vera divinità che gioca con i personaggi, modificandone il comportamento e il destino. È sufficiente una semplice diceria, un “niente” per passare da una commedia giocosa a una tragedia, causando tutto l’inutile “rumore”.

Il genio di Shakespeare si esprime in questa commedia soprattutto nelle schermaglie, negli scambi arguti, nelle battute vivaci e taglienti, a eterna riprova che può più la parola della spada e che la vita altro non è che un piccolo mondo di fittizie contrapposizioni che in un attimo il Caso dissolve nel nulla.

Una scena del film “Much Ado For Nothing” (1993), diretto da Kenneth Branagh – Fonte: programma.sorrisi.com

 

Santa Talia

 

Fonti:           

shakespeareinitaly.it/

scuola-e-cultura.it/

spiegato.com/

it.wikipedia.org/  (fonte immagine in evidenza)