Festa di Pasqua al CAV: si impara giocando

Martedì 16 aprile 2019. Ore 16.30. Policlinico – Locali del Centro Aiuto alla Vita. Messina. L’evento è stato organizzato dall’associazione CESES regionaleun’associazione professionale di docenti, dirigenti scolastici, operatori, cultori e utenti nel campo della cultura, dell’educazione, della formazione iniziale, continua e professionale, che non ha scopo di lucro e si obbliga al reimpiego di ogni eventuale provento derivante dallo svolgimento della proprie attività nel finanziamento della stessa – in collaborazione con i ragazzi che attualmente frequentano il corso OSA Ed3939 avviso 2/2018, coordinati dal Dott. Francesco Puglisi.

I ragazzi hanno animato il pomeriggio per i piccoli del CAV con giochi di varia natura ed hanno distribuito loro dei pensierini realizzati a mano con la tecnica del riciclo creativo. Nello specifico, dei portapenne a forma di coniglietti pasquali con all’interno ovetti di cioccolato.

Dietro ad una “semplice” attività ludico-ricreativa si nascondono grandi gesti e grandi significati. Soprattutto se pensiamo che oggigiorno la luce abbagliante dei tablet assorbe completamente i nostri bambini, estraniandoli dalla realtà. Semplici giochi di squadra, come quelli realizzati martedì, richiedono di partecipare al mondo in modo attivo. Non sono solo un mezzo utilizzato per riuscire ad intrattenere contemporaneamente un vasto numero di bambini, ma un vero e proprio strumento utile per poter educare.

I grandi lavorano divertendosi, i piccoli giocano lavorando su sé stessi inconsciamente. Del resto, giocare è una delle attività più importanti per lo sviluppo dei bambini. «Il gioco è fondamentale perché è il modo in cui i bimbi conoscono il mondo e crescono. Non è qualcosa che riempie dei vuoti tra un’attività e l’altra, ma è l’attività per eccellenza che loro utilizzano per scoprire tutto ciò che li circonda»

Poter giocare alla “vecchia maniera” è importante, significa lavorare sui bambini, aiutandoli a sviluppare il loro senso creativo, si traduce in primis in un investimento per il futuro, finalizzato a coltivare cittadini migliori e non automi.

Ѐ possibile insegnare, in modo implicito, a relazionarsi e a confrontarsi con gli altri e spesso, soprattutto per mezzo dei giochi di squadra, viene anche trasmessa l’importanza di ascoltare il prossimo e di collaborare con i propri compagni. Si insegna come molte volte sia svantaggioso agire e procedere di testa propria senza interpellare gli altri partecipanti, l’importanza di seguire le regole, si mostra anche la rilevanza di aiutarsi a vicenda dal momento in cui all’interno di un team, ciascun individuo, nel suo piccolo, può essere di grande aiuto a tutte le altre “creature” del gruppo stesso.

Alla fine di tutte le attività ludiche, vi è stato uno scambio di auguri con succhi di frutta e Colomba Pasquale.

Gabriella Parasiliti Collazzo

Giochi olimpici di primavera: una grande opportunità per incoraggiare la coesione sociale

Domenica 14 aprile 2019. Ore 15:30. Briga Marina. Messina. Il Centro Sportivo “Nino Blasi” ha ospitato la prima edizione dei giochi olimpici di primavera. Le Olimpiadi, aperte a tutta la cittadinanza, sono state organizzate dagli operatori volontari del Servizio Civile in collaborazione con le ACLI provinciali Messina, US ACLI Messina, i Giovani delle ACLI Messina e l’ASD AGA Messina – scuola calcio.

Circa una ventina i bambini partecipanti, di età compresa fra i 5 e gli 8 anni: ogni squadra ha rappresentato una Nazione diversa e si è cimentata con entusiasmo ed eccitazione nelle varie prove sportive proposte dagli OV come il salto dell’ostacolo, la corsa o lo slalom fra i birilli.

“Lo spirito olimpico esalta e unisce in un insieme equilibrato le qualità del corpo, della mente e della volontà”

Così recitava lo slogan della locandina dei mini giochi olimpici. Infatti, l’obiettivo preposto e proposto è stato quello di sviluppare una mentalità sportiva, in condivisione con le famiglie, educando i ragazzi ad una sana competizione. Proporre ai bambini un percorso di esperienze corporee e pratiche intendendo il corpo come una delle espressioni della personalità nei suoi vari aspetti: come condizione funzionale, relazionale, cognitiva, comunicativa e pratica. I bambini sono stati stimolati e coinvolti in diversi giochi che hanno avuto, tra l’altro, lo scopo di avvicinarli alla conoscenza del proprio corpo, coinvolgendoli in modo gioioso e divertente. Il gioco ha simboleggiato lo strumento metodologico che ha accompagnato i numerosi percorsi. Inoltre, tali attività, essendo state svolte in comunità, si sono rivestite di un’importanza sociale, determinando un coinvolgimento emotivo-affettivo, condiviso con tutti i bambini. Le proposte sono state tutte pensate per rendere i bambini consapevoli e cooperativi tra loro. Un’occasione per conoscersi e riconoscersi.

Alla fine della kermesse si è tenuta una premiazione con tanto di medaglie e attestati di partecipazione. Non solo uno spettacolo, ma un metodo alternativo per scoprire una passione per lo sport praticato che non immaginavano di avere. E chi sa che da questi giochi non nascano i campioni di domani!

 

Gabriella Parasiliti Collazzo

Grande successo per l’evento del SISM di Messina: “La salute scende in piazza”

 

Sabato 16 febbraio dalle ore 9:30 sino alle 19:30 a Messina, a Piazza Cairoli, si è tenuto un evento fortemente voluto da diverse associazioni no profit messinesi (SISM, Cambiamenti APS, Croce Rossa Messina, Admo, Aido, Avis, Unicef, UICI, AISO, A.G.D. Messina e Nonno Ascoltami).

È Roberta Minasi, presidentessa del Sism Messina, a fornirci delucidazioni in merito all’evento:

“Già da tempo, grazie anche al prezioso aiuto del policlinico di Messina, il SISM Messina organizza iniziative di sensibilizzazione su tematiche specifiche con lo scopo di educare la popolazione alla conoscenza di alcune tematiche attuali di rilievo nell’ambito della salute e della sanità pubblica.

Il SISM, come ogni anno, si è fatto portavoce de “La salute scende in piazza”, un evento di salute pubblica, che si pone l’obiettivo di portare all’attenzione della cittadinanza sia il vero significato di “salute”, sia i suoi principali determinanti. In tal modo si rende la popolazione capace di conoscere e di conseguenza riconoscere eventuali comportamenti nocivi, facendo sì che gli stessi cittadini diventino fautori della diffusione di tale ideale.

Si tratta di un evento dedicato non solo all’intera popolazione, dai progetti per i più piccini agli screening per adulti ed anziani, ma mirato anche alla crescita e formazione degli studenti di medicina, consapevoli dell’importanza della prevenzione.

Numerose le associazioni che, già da tempo, hanno lavorato e lavorano in sinergia con il SISM e che sono scese in piazza, come la Cri Messina, che in occasione della giornata di sensibilizzazione è presente con un importante progetto: “Non sono un bersaglio”.

Il presidente del Comitato di Messina della Cri, Dottor Dario Bagnato, dichiara attraverso un’intervista che:

Sono 3.000 i casi di violenza a operatori sanitari italiani registrati nel 2018, a fronte di sole 1.200 denunce all’Inail: aggressioni a medici e infermieri in ospedale, nei Pronto Soccorso e nei presidi medici assistenziali.

Altro drammatico aspetto è quello delle aggressioni agli operatori delle ambulanze e dei danneggiamenti ai mezzi stessi. Basta leggere i giornali e troviamo frammentate ma cicliche notizie al riguardo, da nord a sud.

Ecco perché, tenendo conto dei logici distinguo, la Croce Rossa Italiana ha deciso di realizzare una campagna per denunciare, oltre a quanto accade in scenari internazionali, una realtà pressoché sconosciuta o spesso sottovalutata che ci coinvolge da vicino e che riguarda anche (e non solo) i volontari CRI: quella delle violenze ai danni dei nostri operatori e/o strutture sanitarie. Così nasce “Non sono un bersaglio”.

Il Dottor Bagnato ricorda che chi aggredisce un operatore socio-sanitario si sta precludendo la possibilità di essere curato. È come se si stesse aggredendo da solo, come suggerisce l’immagine stessa scelta per la loro locandina. Pertanto, fa appello alla coscienza di ogni cittadino onde evitare il perpetuarsi di altre violenze.

I volontari delle varie Onlus partecipanti hanno realizzato dei punti informativi affinché ogni cittadino potesse avere tutte le notizie desiderate sulle attività svolte dai gruppi associativi e più in generale sulla tutela del bene salute. Durante la giornata è stato possibile effettuare vari test di screening come quello dell’HIV (sia ematico sia salivare). È stata inoltre dedicata una particolare attenzione a due progetti, interamente indirizzati ai più piccini: lo Smile-X (progetto dei dottor clown, che effettuano ogni giovedì clown therapy al policlinico), e l’Odp, cioè l’Ospedale Dei Pupazzi: un progetto di sensibilizzazione volto a ridurre il timore dei più piccoli nei confronti del camice bianco e dell’ambiente ospedaliero: la paura viene esorcizzata attraverso dei peluche che vengono curati dai più piccoli su dei tavoli da gioco.

 

 

Gabriella Parasiliti Collazzo