NextGenerationME: Alessia Merlino, tra metamorfosi sonore e carriera universitaria

Nel corso di questi anni abbiamo narrato, in diverse occasioni, la storia di celebri personalità del passato legate alla città di Messina. Pur considerando importante continuare su questo percorso, abbiamo deciso di intraprenderne un altro parallelamente, dando spazio ai giovani talenti messinesi, per dimostrare che la nostra comunità non è ancorata esclusivamente ai fasti del suo passato, ma è una realtà viva, nutrita dalla linfa delle nuove generazioni.

Oggi vi parliamo di Alessia Merlino, cantautrice barcellonese con all’attivo 8 inediti – di cui 4 su Spotify -, 14.480 follower sul suo profilo Instagram, 2871 like nella propria pagina Facebook e un canale YouTube particolarmente seguito.

alessia merlino
Screnshoot dell’intervista ad Alessia Merlino

Buongiorno Alessia, in breve, cosa dici di te per presentarti a chi non ti conosce?

Sono nata all’inizio del ’98 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Nella vita sono una studentessa dell’Università degli Studi di Messina e frequento con amore il secondo anno del CdL di Scienze della formazione. Prima di ciò ero iscritta alla facoltà di Giurisprudenza, ma poi ho capito che era giunto il momento di non accontentare più gli altri e fare ciò che davvero il mio cuore desiderava. Ci riesco e anche con ottimi risultati; per me studiare è soprattutto uno sfogo. Per quanto riguarda l’altra mia carriera, ovvero quella musicale, diciamo che vale un po’ lo stesso concetto: canto, ringrazio e sono grata a chi ha collaborato con me e mi ha spinta fin dove sono attualmente arrivata, ma ora è il momento di volare e cimentarmi in quest’arte da sola. Se potessi descrivere ciò che mi è successo negli ultimi anni, direi che la mia persona ha subito una vera e propria metamorfosi, mi piace usare questa metafora.

alessia merlino
Copertina del singolo “Resti dentro”

Concentriamoci dunque sulla tua carriera musicale. Quando hai iniziato a cantare? Che genere di musica produci?

Ho iniziato a cantare ad 8 anni; la mia prima apparizione ufficiale risale al luglio del 2006. Da lì sono succeduti numerosi festival come Pub Italia del messinese Franco Arcoraci, o un altro in cui sono salita sul podio insieme ad Alberto Urso, oppure la mia esibizione ad Amici davanti al maestro Vessicchio. A proposito di questo, situazione Covid permettendo, a giugno vorrei andare a Roma per partecipare ai casting del talent. Il mio primo seguito ufficiale l’ho avuto però dopo l’uscita del primo singolo “Resti dentro”. Ho studiato canto e vorrei continuare per perfezionare il lato tecnico di questa mia passione. Purtroppo il Covid, oltre a negarmi la frequenza delle lezioni universitarie in presenza, mi ha contemporaneamente levato la possibilità di continuare a studiare canto. Se mi devo identificare in un genere musicale, dico sicuramente musica leggera. 

alessia merlino
Alessia durante la registrazione del singolo “Mentre te ne vai”

Dove possiamo ascoltare la tua musica?

Trovate alcune delle mie esibizioni e il mio canale su YouTube. Le mie canzoni sono su tutti i Digital Stores, su Spotify, e le potete condividere anche attraverso la sezione “musica” delle Instagram stories.

A proposito di Instagram! Ho notato che il tuo account conta più di 14mila followers. E’ un buon risultato considerando che sei un’artista emergente. Approfondiamo l’argomento?

Assolutamente sì, ringrazio i miei follower che mi seguono in tutto ciò che faccio e che condividono le mie canzoni. Ultimamente ho anche iniziato collaborazioni con diverse aziende, è una bella esperienza. Spero di crescere sempre di più perché se i numeri aumentano, ovviamente significa che la mia musica piace ed è appagante per un’artista.

Una delle esibizioni di Alessia nel 2019

Oltre i casting di Amici, quali sono i tuoi progetti futuri?

Ho un nuovo inedito interamente scritto da me pronto ad uscire presto, intitolato “Senza voce”, ed inoltre vorrei provare a fare uscire una hit un po’ più estiva rispetto alle sonorità a cui è abituato chi mi ascolta. I miei modelli di ispirazione sono Ultimo e Alessandra Amoroso, ma se devo sognare, un giorno mi piacerebbe molto duettare con Shade, e se devo allargare ulteriormente il sogno, mi vedo sul palco di Sanremo. Credo che sarebbe l’apice. Eppure, per quanto fondamentale sia la musica per me, il mio principale obiettivo è laurearmi col massimo dei riconoscimenti, lavorare al più presto e chissà, un giorno fare un dottorato di ricerca in pedagogia.

 

Alessia Merlino è bravissima a raccontarsi da sola e io da redattrice non ho potuto far altro che armonizzare i contenuti e riportare a voi il fulcro della nostra piacevole intervista. Quel che mi viene da aggiungere, raccogliendo in poche misere battute ciò che questa cantautrice è riuscita a trasmettermi, potrei sintetizzarlo con una nota citazione: “non conta da dove vieni, ma dove stai andando”.

Alessia è molto fiera e legata alla sua terra natale, ma parte da zero. Nonostante la sua condizione iniziale ha le idee ben chiare sulla strada che vuole intraprendere e crede in se stessa, elemento fondamentale per perseguire qualsiasi carriera. Non ha paura di darsi, di dare e di far sentire la sua voce.

Uno spunto per chi come lei, magari, vuole provare ad emergere tra la moltitudine delle nuove proposte musicali, di cui l’era dei social ci bombarda ogni giorno.

 

Corinne Marika Rianò

 

Alessia sui social:

instagram/_alessiamerlino

facebook/alessiaaamerlino

youtube.com/AlessiaMerlino

open.spotify/artist/

 

 

Progetto UniCoRe: UniMe ospiterà rifugiati etiopi

Opportunità e solidarietà sono due temi di straordinaria attualità che trovano terreno fertile in una società e in un ambiente universitario sano come quello di UniMe.

Infatti, l’Università degli Studi di Messina è tra i 24 atenei italiani che ospiteranno 43 rifugiati Etiopi. Si tratta di studenti ai quali, in base al merito e ad opportune motivazioni, sarà data la possibilità di proseguire gli studi in Italia. Questi saranno supportati durante il percorso biennale da una rete di partner locali che favoriranno la loro integrazione nella vita universitaria.

Il progetto (nato nel 2019 con la partecipazione di soli 2 atenei e 6 studenti) prende il nome di University Corridors for Refugees (UniCoRe) e offre ai rifugiati etiopi un arrivo nel nostro paese in maniera sicura e regolare, con l’obiettivo primario di rafforzarne i canali di ingresso e dare loro un futuro.

Inoltre, UniCoRe si trova in linea con le nuove linee guida europee secondo le quali gli stati membri sono invitati a creare nuovi percorsi di ingresso e accoglienza per i rifugiati (programmi di studio, lavoro) e vede spiccare tra i collaboratori: il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, Centro Astalli e Gandhi Charity. 

Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, ha dichiarato:

Sono giovani determinati che aspirano legittimamente a costruire un futuro in dignità e vogliono dare il loro contributo alla società, e grazie a progetti come UNICORE, all’impegno degli atenei italiani e dei partner, queste aspirazioni ora possono diventare realtà. Consentire ai rifugiati di arrivare in sicurezza ed esprimere il proprio talento è oggi ancora più importante alla luce della situazione preoccupante in Etiopia, dove la sicurezza ed il benessere dei rifugiati e di migliaia di civili sono oggi in pericolo.

Il bando, che scadrà in data 1 Aprile 2021, può essere consultato sul sito dell’Ateneo.

Giovanni Alizzi 

 

UniMe e Cittadella Sportiva: accesso gratuito agli studenti

Buone notizie per gli studenti amanti dello sport!

Si è svolta ieri la riunione del Comitato Sportivo Universitario CSASU con la quale è stata approvato il Piano Sportivo Universitario e Finanziario per l’anno 2021. L’importo totale ammonta a € 932. 250.00.

L’Ateneo peloritano d’intesa con il CUSI si occuperà della gestione delle attività sportive a favore della comunità studentesca.

Le novità

Il piano sportivo prevede l’ingresso gratuito a tutti gli impianti per tutti gli studenti UniMe regolarmente iscritti, ai quali sarà inoltre offerto il sostegno della doppia carriera se decideranno, parallelamente al loro percorso di studi presso l‘Ateneo peloritano, di intraprendere la carriera sportiva agonistica, senza intaccare quella universitaria.

Tra gli altri vari obiettivi c’è anche uno spazio dedicato ad iniziative sportive indirizzate al coinvolgimento della partecipazione di studenti diversamente abili dedicando attività motorie e del tempo libero che provvedano all’inclusione a 360° nella vita accademica.

Elenco attività sportive praticate e relativo impianto sportivo

  • Arrampicata: Cittadella Sportiva Universitaria
  • Atletica leggera: Campo comunale “Cappuccini”
  • Baseball: Stadio Baseball “Primo Nebiolo”
  • Calcio: Campo polivalente Cittadella Sportiva Universitaria
  • Calcio a 5: Palazzetto “Primo Nebiolo”
  • Equitazione: Maneggio Cittadella Sportiva Universitaria
  • Fitness: Palazzetto Ginnastica artistica e Palazzetto “corpo A” – PalaFitness
  • Fitness in acqua: Piscine comunali “Cappuccini” Piscine Cittadella Sportiva Universitaria
  • Hockey su prato: Campo polivalente Cittadella Sportiva Universitaria
  • Ginnastica artistica: Cittadella Sportiva Universitaria
  • Judo, Karate e Lotta: Cittadella Sportiva Universitaria
  • Nuoto: Piscine Cittadella Sportiva Universitaria
  • Pallacanestro: Palazzetto “Primo Nebiolo” e Cittadella Sportiva Universitaria
  • Pallanuoto: Piscine comunali “Cappuccini”, Piscine Cittadella Sportiva Universitaria
  • Pallavolo: Palazzetto “Primo Nebiolo” e Cittadella Sportiva Universitaria
  • Parkour: Cittadella Sportiva Universitaria
  • Softball: Stadio Baseball “Primo Nebiolo”
  • Tennis: Cittadella Sportiva Universitaria

Campionato di serie A2 

Risalgono ad una settimana fa invece le buone notizie per la pallanuoto universitaria. A soli 20 giorni dell’insediamento del Consiglio di amministrazione della SSD UniMe (la nuova Società Sportiva Dilettantistica subentrata al CUS UniMe nella gestione degli impianti sportivi della Cittadella), è stato acquisito il titolo di categoria che consentirà alla squadra studentesca di confrontarsi in massima serie.

Questo traguardo testimonia l’impegno sinergico messo in campo dall’Ateneo e dalla neonata SSD UniMe, che ha compiuto così il primo atto ufficiale della nuova gestione della Cittadella Sportiva.

Anche noi studenti siamo ricchi di speranza, quella di poter tornare presto alla normalità e a godere delle strutture che abbiamo e dello sport universitario, parte integrante del concetto di mens sana in corpore sano.

Giovanni Alizzi

Policlinico: oggi il via alla campagna vaccinale anti-Covid-19

Questa mattina ha avuto inizio la campagna vaccinale anti Covid-19 presso il Policlinico Universitario “G. Martino”.

In Sicilia sono giunte nei giorni scorsi le prime 54 990 dosi e ciascuna confezione è poi stata inviata ai vari centri di somministrazione delle varie Aziende Sanitarie ed Ospedaliere.

Rappresenta la speranza e bisogna avere grande rispetto per la ricerca e per chi ha realizzato questa importante arma contro la pandemia.

Queste le parole in merito al vaccino del Magnifico Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea, tra i primi a ricevere la somministrazione oggi, assieme al Commissario straordinario Giampiero Bonaccorsi, al Direttore sanitario Antonino Levita e tutti i Direttori di Dipartimento assistenziale.

Il personale sanitario e il Commissario straordinario Giampiero Bonaccorsi, il Direttore sanitario Antonino Levita e il Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea

Il lavoro del personale sanitario continuerà attentamente  e con costanza nei prossimi giorni. In particolar modo la struttura dell’UFA, grazie al lavoro del dott. Pellegrino e degli infermieri Gallo e Carbone, si occuperà di preparare le singole dosi da somministrare agli operatori.

Vacciniamoci  è molto importante.

Presso il nosocomio inoltre, saranno realizzate specifiche aree ambulatoriali per la somministrazione del vaccino, alle quali potranno affluire inizialmente (dopo relativa prenotazione) ed esclusivamente il personale che a qualsiasi titolo opera al suo interno, gli studenti del Cdl in Medicina e Chirurgia, di Medicina generale, delle professioni sanitarie e specializzandi, come dichiarato da specifica nota.

Rientri tra le categorie sopracitate e non sai come prenotarti?

Scopri come iscriverti alla preadesione alla campagna vaccinale nella nostra guida dettagliata: Vaccinazione anti Covid-19: il via alle preadesioni.

Giovanni Alizzi

Professori UniMe nella top 100.000 dei ricercatori mondiali

Uno dei criteri di fondamentale importanza nella valutazione di una Università e del suo prestigio è la ricerca, le cui qualità e quantità ci parlano sicuramente dello status dello stesso Ateneo.

E se è vero che a fine anno siamo tutti soliti tirare le somme del nostro operato, UniMe può essere più che soddisfatta! Infatti è stato pubblicato un recentissimo studio bibliometrico sulla rivista Plos Biology che classifica alcuni dei docenti dell’Ateneo messinese nella top 100.000 dei ricercatori mondiali.

Fonte: twitter.com/plosbiology

Lo studio bibliometrico

La bibliometria si occupa di analizzare quantità, qualità e diffusione delle pubblicazioni all’interno delle comunità scientifiche, sfruttando scienze matematiche e statistiche. Il suddetto lavoro  si basa sulla raccolta (a maggio 2020, con gli indicatori di citazioni standardizzati all’anno 2019) di informazioni dal database di ricerca scientifica mondiale Scopus. Questo vede coinvolti ben 7 milioni di scienziati provenienti da tutto il globo, suddivisi in 22 campi scientifici e 176 sottocampi. Ad effettuarlo, il prof. John Ioannidis (della Stanford University) con Kevin Boyack e Jeroen Baas.

UniMe in classifica

L’Ateneo Peloritano, in particolare, vanta 43 tra i migliori ricercatori al mondo per l’impatto scientifico dei loro studi durante la carriera (considerando un arco di tempo che va dal 1996 al 2019) e, di questi, lo studio firmato dalla Standford University inserisce nei primi 100.000 ben 13 professori UniMe: Salvatore Cuzzocrea, Gabriele Centi, Vincenzo Ficarra, Giovanni Neri, Sebastiano Campagna, Luigi Mondello, Antonio Persico, Gabriele Bonanno, Edoardo Spina, Salvatore Benvenga, Giovanni Raimondo, Joannes Christian Bart e Guido Ferlazzo.

Una seconda classifica prevede invece l’impatto degli studi soltanto nell’ultimo anno preso in considerazione, quindi il 2019, e vede in classifica 20 tra i professori dell’ateneo nei primi 100.000 a livello globale!

La notizia non può far altro che rendere fieri i diretti interessati, noi studenti che da loro apprendiamo e l’Università tutta. Il Magnifico Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea ha così commentato l’importante traguardo:

Anche questo risultato è frutto di un lavoro certosino fatto da tutta la Comunità Accademica per far crescere la qualità della ricerca. Come ho già detto in passato, nel complimentarmi con tutti i colleghi per questo eccellente riscontro, questo ci deve spingere a continuare a lavorare con passione e impegno per fare crescere sempre di più il nostro Ateneo. È un impegno preciso che ho assunto quando sono stato eletto e insieme a tutta la governance stiamo lavorando per qualificare sempre di più la ricerca, la didattica e i servizi. E anche la pandemia non ci ha fatto arretrare di un millimetro. Un grazie quindi ai docenti, ai ricercatori e a tutto il personale tecnico amministrativo per quanto hanno fatto e stanno facendo.

Giovanni Alizzi

Gli auguri del Magnifico Rettore alla stampa

Si è tenuto questa mattina alle ore 10 nell’Aula Magna del Rettorato l’incontro tra il Magnifico Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea e la stampa cittadina. Un’occasione quella di oggi, per porgere gli auguri dopo un anno particolarmente difficile, ma anche per riassumere i traguardi e l’impegno che l’Ateneo Peloritano ha messo al servizio della comunità non solo studentesca, ma anche cittadina. Segno di una istituzione universitaria che ha saputo reagire e rispondere alle difficoltà ed alle esigenze del periodo senza abbattersi.

Dopo un video introduttivo che ha ripercorso i momenti salienti di questo 2020, tappa dopo tappa, il Rettore ha consegnato 5 buoni creati con i soldi raccolti dall’iniziativa #donaunoradeltuolavoro a 5 enti cittadini, che li hanno ritirati personalmente tramite dei loro rappresentanti: la Comunità di Sant’Egidio, la Caritas, le Piccole Sorelle dei Poveri, la Croce Rossa Italiana, la Comunità di Sant’Antonio.

Significativa la frase scelta a chiusura del video, con le parole di Papa Francesco che rinvigoriscono quella speranza che i tempi hanno, forse, affievolito:

Colti da una tempesta inaspettata e furiosa, fragili e disorientati, ma importanti e necessari, siamo tutti chiamati a rimanere assieme. Restiamo uniti.

Siamo riusciti anche a scambiare due parole con il Rettore che, come sempre si è dimostrato disponibile.

Il Magnifico Rettore ai microfoni di UniVersoMe

Cominciamo con il farLe le nostre congratulazioni per il ruolo di Vicepresidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) che Le è stato conferito giorno 16. Un traguardo importante che porta l’Università di Messina ancora di più in prima linea a livello nazionale. Che significato ha per l’Ateneo?

Essere prima stato eletto nella giunta della CRUI ed ora Vicepresidente è un segno di apprezzamento non soltanto per la mia persona, che sarebbe limitativo, ma per il lavoro fatto dall’Università di Messina, da Università siciliane e da quelle del sud Italia. I numeri dicono che stiamo lavorando molto bene e stiamo portando avanti dei risultati. Avere circa 8000 immatricolati non è qualcosa da poco, con un tasso che si avvicina, ad oggi, al + 30%.

Quello che sta per chiudersi è stato un anno particolarmente difficile per tutti, anche per l’Università che però ha saputo difendersi ed aiutare anche la comunità cittadina. Per gli studenti e per garantire la didattica a distanza, sono state acquistate lavagne multimediali, computer e attrezzature che hanno garantito e tutelato il diritto allo studio. Cosa auspica per il 2021?

La risposta più semplice e spontanea che posso dare è: la normalità. Trovarvi in aula, trovare gli studenti che possano usufruire delle aule che abbiamo allestito in maniera molto avanzata, poter accedere al campus che stiamo costruendo, è quello che spero, ma è chiaro che dobbiamo ancora aspettare. Sono convinto che saremo al fianco dei nostri ragazzi perché loro possano continuare ad inseguire i propri sogni nel modo migliore. Sono veramente molto orgoglioso dei miei studenti, di quello che hanno fatto e di come ha risposto tutta la comunità accademica. Non ci siamo difesi come Università, ma abbiamo fatto bene il nostro mestiere che è quello di formare i nostri ragazzi, seppur in modo strano.

Questo è sicuramente un Natale diverso, forse più vero, dove abbiamo riscoperto il piacere della famiglia, degli affetti, la difficoltà di non poter raggiungere i propri nonni, i propri anziani. Probabilmente meno amenità e più famiglia è quello che posso augurare a tutti. Perché l’Università è la seconda famiglia, la prima è quella a casa. Per cui un grosso abbraccio alle vostre famiglie ed un grazie particolare proprio a loro che ci affidano le vostre vite e il vostro futuro e che hanno creduto in noi e continuano a farlo.

Redazione UniVersoMe

L’Accademia dei Pericolanti nell’Unione Accademica Nazionale

L’Accademia cittadina dei Pericolanti è entrata a far parte di un’importante famiglia: l’Unione Accademica Nazionale (UAN), che comprende numerose accademie e istituti nazionali culturali.

La notizia è stata così accolta dal Magnifico Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea, che per Statuto presiede l’Accademia:

Esprimo il mio compiacimento per l’ingresso, a pieno titolo, dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti fra i ranghi della prestigiosa Unione Accademica Nazionale.

L’Accademia Peloritana dei Pericolanti

(Fonte: Unime.it)
Fonte: unime.it

Risale all’8 agosto del 1729 la costituzione formale dell’Accademia dei Pericolanti di Messina su iniziativa del messinese Paolo Aglioti, che nell’aprile del 1727 invia una lettera a Ludovico Antonio Muratori, personaggio di spicco del panorama culturale del tempo, in particolare dello scenario modenese. L’obiettivo di Aglioti era uno, come egli stesso scrive:

[…] riunire i buoni ingegni di Messina nel…fine di cooperare all’incremento degli studi non solo letterari…ma anche scientifici.

La sua sala, situata all’interno della sede centrale dell’Università degli Studi di Messina, da sempre ospita presentazioni di libri, tavole rotonde, lectiones magistrales, seminari di studi, simposi, convegni nazionali e internazionali. Si occupa inoltre di promuove l’istituzione di premi, come il Magister Peloritanus, e collabora da diversi anni con l’Ateneo Peloritano, nell’attivazione della Scuola di Eccellenza, periodo di formazione e di crescita dedicato agli studenti meritevoli distintisi durante le loro carriere universitarie.

L’Accademia conta attualmente 500 soci fra onorari (Premi Nobel e Premi Oscar), emeriti, ordinari, aggregati e corrispondenti, raggruppati in quattro classi:

  1. Classe di Scienze fisiche, matematiche e naturali
  2. Classe di Scienze medico-biologiche
  3. Classe di Scienze giuridiche, economiche e sociali
  4. Classe di Lettere, Filosofia e Belle Arti

La realtà dell’Unione Accademica Nazionale

L’Unione Accademica Nazionale raccoglie:

  • L’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma
  • L’Istituto delle Scienze di Torino
  • L’Istituto veneto delle Scienze, Lettere e Arti di Venezia
  • L’Accademia Nazionale Virgiliana di Mantova
  • L’Accademia della Crusca
  • L’Accademia etrusca di Cortona
  • La Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Napoli.

Si tratta di un ente sottoposto alla vigilanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che si pone l’obiettivo di offrire la collaborazione italiana alle ricerche e alle pubblicazioni promosse dall’Union Académique Internationale nell’ordine delle Scienze filologiche, archeologiche, storiche, morali, politiche e sociali.

Insomma un altro grande traguardo per il mondo culturale messinese.

Maria Cotugno

Fonte Immagine  in evidenza: filodirettonews.it

Intervista a Liliana Di Napoli: “un’influencer di cultura”

Risale all’8 novembre scorso il primo video su Instagram di Liliana Di Napoli, giovane dottoranda UniMe in Filologia e cultrice di letteratura greca, e ad oggi il suo profilo conta già più di 1000 followers.

La sua pagina Mellichomeidos (Μελλιχόμειδος) si propone come uno strumento nuovo ed innovativo per fare conoscere e apprezzare il greco, tramite appuntamenti settimanali.

Abbiamo avuto il piacere di “entrare” nella sua cameretta, set dei suoi video, per fare una chiacchierata con lei e ne siamo rimaste piacevolmente colpite: conosciamola assieme.

Liliana Di Napoli direttamente dalla sua cameretta – © Liliana Di Napoli

Domanda che sicuramente ti avranno fatto e rifatto, ma come nasce la tua passione per il mondo greco? Hai frequentato un liceo classico? Cosa ci puoi dire sul tuo percorso scolastico prima e universitario dopo?

In realtà no, io ho frequentato un liceo scientifico. È una cosa che non mi piace sottolineare perché può essere interpretata in due modi: da una parte c’è chi inizialmente mi ha sottovalutata per questo, soprattutto agli inizi; dall’altra potrebbe sembrare che io me ne voglia vantare, in entrambi i casi c’è un errore di fondo. Il tutto è cominciato alle scuole medie dove mi sono perdutamente innamorata dell’epica, leggendo l’Iliade e l’Odissea. Ho molto apprezzato le versioni tradotte da Rosa Calzecchi Onesti e mi sono detta «io da grande voglio fare quello che fa questa signora!». A 13 anni, però, è difficile prendere una decisione che condiziona poi gli anni a venire. Molti professori mi consigliavano di seguire la strada del liceo classico, ma al contempo mi fu detto che lo scientifico mi avrebbe preparata meglio a tutte le facoltà Universitarie. Vi posso dire che non è affatto così. Studiare lingue antiche non è soltanto utile dal punto di vista culturale. C’è tutto un modo di ragionare dietro la traduzione, lo studio della morfologia; diventi più analitico nella vita e questa capacità la puoi poi applicare alla chimica, alla fisica, all’ingegneria. In questo senso è una scuola che ti prepara a tutto, ma non ti da nulla di concreto alla fine. Adesso c’è la cultura del “tutto e subito” ed è per questo che il liceo classico sta perdendo consensi: è preferibile un sapere che ti dia qualcosa di concreto nell’immediato, cosa che il liceo scientifico fa maggiormente.

Gli studi classici ti distruggono e ti ricostruiscono, ti rinnovano, ti cambiano, alla fine non sei più lo stesso.

Ai tempi mi sono fidata del consiglio e per questo mi sono ritrovata in un liceo scientifico. Ero molto studiosa e mi sono diplomata con il massimo dei voti; non ho sofferto, ma ho capito già dopo il primo anno che non ero nel posto giusto per me. Per questo ho deciso di aggiustare il tiro all’Università. Qui ho scelto lettere classiche, perché nonostante al liceo mi fossi innamorata del latino, grazie anche alla passione della mia insegnante, era giusto che conoscessi il mondo antico in toto. Da latinista convinta, il greco è stato un colpo di fulmine.

“Incontrare” il greco è stato come essere stati fidanzati da una vita con un uomo, credendo di amarlo, e poi conoscere l’altro e capire che in vita tua non avevi mai amato.

Come ti è venuta l’idea di diventare “un’influencer di cultura”?

Io non mi definirei proprio influencer per via della connotazione che questo termine oggi ha assunto. Anche se in realtà questo anglismo è una vox media, non ha una valenza né positiva, né negativa. Inoltre l’influencer per antonomasia è colui che ha tanti seguaci, non è questo il mio caso né tantomeno il mio obbiettivo. L’idea è nata facendo le mie lezioni di tutorato su Teams e registrandole affinchè gli studenti potessero riascoltarle. Poi ho collaborato con un collega che insegna in un liceo classico di Pescara, facendo un intervento sulla Medea di Euripide durante una sua lezione. Voleva dimostrare ai suoi studenti, prossimi alla maturità, che proseguire i loro studi scegliendo un percorso come lettere antiche, non fosse una scelta polverosa, ma piuttosto un mondo vissuto e condiviso da giovani. Lì ho avuto la scintilla ed ho unito le due cose. È stato tutto molto naturale: in una notte ho girato il primo video e l’indomani l’ho pubblicato sulla pagina.

Io sono molto sensibile al valore della bellezza, intesa non nella sua accezione puramente fisica. Già nelle mie pagine social personali postavo poesie, citazioni di libri, musica. Ho sempre voluto diffondere bellezza, l’ho sempre sentita come una mia vocazione, vorrei che gli altri vedessero la bellezza che vedo io con i miei occhi.

 

Il tuo username “Mellichomeidos” cioè “dal sorriso di Miele” è il nome con cui Alceo decanta Saffo, come mai lo hai scelto?

Durante il primo lockdown ad aprile, ho partecipato ad una diretta con la pagina “La setta dei poeti estinti”. Avevano organizzato una serie di incontri per sfruttare al meglio il tempo che avevamo a disposizione e nello specifico io ho fatto una lettura sui lirici greci. Tra i tanti brani ho letto proprio questo frammento di Alceo in cui apostrofa Saffo come «dal sorriso di miele». Dopo la diretta ho ricevuto molti complimenti e tra questi uno in particolare mi ha fatta proprio emozionare: «Liliana, quando racconta in greco, ha proprio il sorriso di miele di Saffo». Mi fa piacere che si veda tutto l’amore che ci metto, non è sempre così scontato.

Molti scelgono di lasciare la propria città per studiare fuori, tu hai scelto di restare a Messina e puntare tutto su UniMe. Ci puoi raccontare la tua esperienza?

Io sono molto legata alla Sicilia, sono una «siciliana di scoglio» – per citare Camilleri – e non ho mai sentito l’esigenza di andarmene. Quando mi sono iscritta all’Università di Messina ho capito che effettivamente avevo preso una scelta giusta. Qui ho trovato una qualità che altrove non c’è, e lo dico perché ho avuto modo di confrontarmi con altri ragazzi che hanno seguito il mio stesso percorso di studi in Atenei di città diverse; quindi sono doppiamente contenta. Spesso andarsene è una moda, un’esterofilia, e sono sempre dell’idea che sia giusto fare esperienze fuori per poi tornare e arricchire la nostra terra.

Se gli intelletti più promettenti se ne vanno, non potremo mai risorgere, questa è la cosa triste.

Che messaggio vorresti mandare ai liceali e alle matricole che si affacciano per la prima volta al mondo del greco antico e della letteratura classica?

Innanzitutto non bisogna avere paura della fatica, a prescindere dall’indirizzo di studi, perché la fatica e lo studio fondamentalmente sono le uniche cose che possono portare ovunque.

Bisogna avere il coraggio di affaticarsi ed avere coraggio ad avere paura.

Io stessa ho avuto paura, uscendo da un liceo scientifico, di approcciarmi a lettere classiche e sicuramente non è stato facile. Però credo fortemente che per certe cose si nasca. Io, grazie al greco, mi sono riscoperta, mi ha aiutata a capire chi fossi. Se qualcun altro che non abbia fatto degli studi classici, sentisse il richiamo, dovrebbe intraprendere questo percorso di studi. Alle matricole voglio dire che i latini dicevano “per aspera ad astra” cioè “attraverso la fatica si raggiungono le stelle”. Voglio rassicurarvi: le stelle ci sono, arriveranno, dovete solo avere l’audacia di intraprendere questa strada, che per quanto faticosa, darà gioie grandissime.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?

Sicuramente finire il dottorato il prossimo anno. Nel periodo che siamo costretti a vivere è molto duro fare ricerca, avere contatti con l’esterno o fare convegni. Non disprezzo la figura del professore, anzi, però la ricerca è la mia più grande passione e vorrei continuare a farla.
Dalla pagina invece, non mi aspetto nulla; mi richiede molto tempo e io ho già un lavoro. Cerco di aggiornarla nel tempo libero, magari il sabato sera non potendo uscire causa Covid, e mi piacerebbe anche ampliarla con uno spazio sulla letteratura, oltre quello già dedicato alla grammatica. In maniera molto tranquilla continuerò a condividere contenuti senza pretese, non voglio di certo diventare la nuova Chiara Ferragni del greco.

Non cerco popolarità e ritengo che per far innamorare bisogna essere innamorati, ed io sono innamorata del greco.

Giuseppina Simona Della Valle e Claudia Di Mento

SISM: al via la Campagna scambi 2020/2021

Il SISM (Segretariato Italiano Studenti in Medicina) è un’associazione attiva su tutto il territorio nazionale, creata da e per studenti di Medicina.

Il SISM Messina è una delle 39 realtà locali del SISM Nazionale, che a sua volta fa parte dell’IFMSA (International Federation of Medical Students’ Associations), federazione di studenti di Medicina provenienti da tutto il mondo, riconosciuta come Associazione Non Governativa presso le Nazioni Unite e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Fonte: messina.sism.org

Campagna scambi: Professional e Research Exchange

Fra le varie opportunità che la nostra associazione e sede locale offre, spicca il progetto Professional e Research Exchange, un periodo di 4 settimane di tirocinio all’estero, al quale si ha accesso tramite la Campagna scambi. Il tutto è reso possibile grazie all’affiliazione del SISM all’IFMSA.

Lo studente di Medicina ha modo di conoscere e comprendere realtà e culture diverse, avendo l’opportunità di accrescere e perfezionare allo stesso tempo le proprie abilità professionali. Attraverso un’attività professionalizzante in un altro Paese, il futuro medico apprende abilità e conoscenze in un ambito da lui selezionato, che arricchiscono il suo bagaglio culturale per lo svolgimento della professione.
Il contatto stretto e continuo con gli studenti dell’altro Paese permette di calarsi in prima persona nella realtà di quel territorio, tramite esperienze dirette, e di viverlo con il doppio sguardo di uno “studente in mobilità” e di un “ragazzo del posto”.

Chi può partecipare

Possono aderire alla Campagna scambi e alle relative graduatorie del Professional Exchange e Research Exchange:

  • gli studenti di tutti gli anni del CdL in Medicina e Chirurgia;
  • gli studenti di tutti gli anni del CdS in Medicine and Surgery.

Novità di quest’anno

Da questo anno associativo, la partecipazione alla Campagna Scambi è legittimata da un Protocollo di Intesa stipulato tra il SISM Messina e l’Università degli Studi di Messina: a tutti gli outgoings saranno conferiti 4 CFU extracurriculari (degli 8 totali) ed eventualmente punti laurea.

Scopri tutte le informazioni nel Webinar dedicato

Sabato 14.11.2020 alle ore 19.00 tramite piattaforma Teams (qui il link per accedere al Teams) avrà luogo il Webinar per presentare ufficialmente la Campagna scambi 2021/2022 e per rispondere a tutte le domande e le curiosità degli studenti interessati.

È inoltre possibile accedere alla chat Telegram (qui il link) per ricevere le informazioni aggiornate in tempo reale e nel quale trovate il re-indirizzamento al bot per inviare le vostre domande ai ragazzi del SISM.

Livio Milazzo

 

UniMe tra gli sviluppatori di PACE, tool software per la lotta alla Covid-19

PACE: è questo il nome del tool software sviluppato dalle Università di Messina e Catania in sinergia con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per contrastare l’epidemia da Covid-19.

PACE è stato pensato per essere uno strumento di supporto ai radiologi nella lotta al COVID-19.

Per l’Università di Messina hanno preso parte alla ricerca il prof. Giovanni Finocchio del Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e della Terra (MIFT), il prof. Michele Gaeta e il dr. Giuseppe Cicero del Dipartimento di Scienze biomediche, odontoiatriche e delle immagini morfologiche e funzionali.

Per l’Università di Catania il lavoro di ricerca è stato svolto dal prof. Aurelio La Corte del Dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica e l‘ing. Giulio Siracusano, assegnista di ricerca presso lo stesso Dipartimento.

In pazienti Covid-19, la valutazione radiologica di lesioni polmonari è necessaria per il monitoraggio dell’evoluzione della malattia e fornisce risposte per specifiche terapie.

  • Il software aiuta a rendere meno complicata la valutazione radiologica in pazienti che, nella fase acuta della malattia, sono non collaborativi e\o in terapia intensiva.
  • La capacità di PACE di supportare il monitoraggio dell’immagine dello stato di salute dei pazienti COVID-19 è stata testata in 79 pazienti.
  • Da un punto di vista clinico, il miglioramento dell’immagine indotto dal metodo implementato in questo lavoro ha dato origine ha una più rapida rilevazione delle lesioni polmonari.

PACE ottimizza il contrasto delle immagini radiografiche del torace.

Attualmente, è stato applicato a immagini di pazienti Covid-19 del Policlinico Universitario “G. Martino”, mostrando la capacità di migliorare significativamente la lettura del radiogramma da parte del radiologo.

AOU “G. Martino” – Fonte: unime.it

Il prof. Giovanni Finocchio, dal punto di vista tecnico, ha spiegato come una delle difficoltà maggiori nello sviluppo del tool software sia stata la riduzione dei tempi di calcolo. La prima versione impiegava 30-40 minuti di tempo per l’elaborazione delle immagini, attualmente, il software fornisce la risposta in circa 3-4 minuti.

L’algoritmo combina lo stato dell’arte di tool numerici di elaborazione delle immagini, quali la decomposizione empirica bi-dimensionale, il filtro omomorfico e l’equalizzazione adattiva dell’istogramma in modo opportuno.

Dal punto di vista clinico, è stato importante trovare un modo per verificare che le informazioni aggiuntive osservate nelle immagini post-processate fossero reali. A tal proposito, ha sottolineato il prof. Michele Gaeta, l’elaborazione delle immagini sono state effettuate di pari passo alle radiografie del torace ed alle TAC, metodiche ampiamente in uso.

La mia sorpresa principale è stata quella di vedere come le lesioni aggiuntive osservate nelle immagini elaborate con PACE fossero confermate dalle TAC.

I risultati della ricerca sono a disposizione liberamente della comunità medica e non, liberamente, sulla rivista scientifica Sustainability 2020, 12(20), 8573.

PACE ha un impatto significativo sulle applicazioni mediche e, poiché la qualità dell’assistenza sanitaria incide direttamente sulla qualità della vita di un paziente, l’utilizzo dell’imaging per migliorare le prestazioni degli specialisti medici è una questione prioritaria.

Maria Cotugno