Eventi del fine settimana

VENERDÌ 7

  • ATELIER DI SCRITTURA

DOVE: Libreria FioriGialli ecospiritualshop – Via Dei Verdi 38

QUANDO: dalle ore 18:30 alle ore 20:00

COSA: l’Atelier di scrittura è un luogo in cui si gioca e si sperimenra con le parole; è uno spazio aperto a tutti coloro che amano scrivere e non è necessario avere particolare esperianza.

Si rivolge a tutti coloro che coltivano il desiderio di migliorare la forma della scrittura ma anche a chi non ha mai intrapreso la scrittura creativa.

Gli Atelier si articoleranno in 4 incontri (venerdì e lunedì) a tematiche diverse, al costo di €100, mentre per il singolo incomtro è di €30.

Per info e prenotazioni: 090/9432068 – 347/6207866

  • FIRMA COPIA ” VULCANO” CON CLEMENTINO

DOVE: La Feltrinelli Point – Via Ghibellina, 32

QUANDO: dalle ore 14:00 alle ore 16:00

COSA: Clementino firmerà le copie del suo nuovo album “Vulcano”! Acquistane una copia, al modico prezzo di € 14,99 presso la feltrinelle Point e avrai diritto ad un pass per il firma copie con il cantante.

  • IURIS PARTY

DOVE: Cosmopolitan Discoclub – Via Don Blasco

QUANDO: dalle ore 23:00

COSA: I rappresentati degli studenti di Giurisprudenza sono lieti di invitarvi alla festa universitaria più attesa!

In consolle, suoneranno Miko Branca e Dj Alefio accompagnati dalla voce del Profeta.

Le modalità di ingresso ed i prezzi sono le seguenti:

• invito comprensivo di consumazione alcolica €10;

• tavoli con postazione nel privè, bottiglia superalcolico e bottiglia di prosecco €120 con 8 exit .

Gli inviti possono essere acquistati e i tavoli prenotati dai vostri rappresentati o organizzatori di fiducia.

(La direzione si riserva il diritto di selezione all’ingresso)

  • MOSTRA “STREET FLOWERS”

DOVE: Salone degli specchi di Palazzo dei Leoni – Corso Cavour

QUANDO: inaugurazione alle ore 18

COSA: Daniele Falanga è un artista ben consolidato nel panorama dell’ arte contemporanea e i suoi 25 lavori inediti vogliono essere un dono per la sua terra. La mostra è curata da Mosè Previti con la direzione artistica di Marcello Bottari.

  

 

SABATO 8

  • CORSO IN PROGGETTAZIONE INTEGRATA E PARTECIPATA – II EDIZIONE

DOVE: Eira “ Centro di Salute Integrata” – Via geraci 23, Is. 78, Pal.D Angolo Viale San Martino.

QUANDO: dalle ore 9:00

COSA: il corso, accreditato all’ordine degli Assistenti sociali, con il riconoscimento di 25 CFU e la concessione del gratuito patrocinio, fornisce le competenze di base per individuare un metodo di lavoro che consentirà di attraversare le diverse fasi del ciclo di vita del progetto, partendo dal disegno dell’idea iniziale,alla determinazione delle risorse, allo sviluppo per avviarsi poi alla conclusione.

Durata: 5 incontri articolati in lezioni frontali ed esercitazioni pratiche che si svolgeranno dalle 9 alle 14 c.a. e un venerdì dalle 15 alle 19; le date sono: 8 – 21 e 29 Aprile e 13 e 20 Maggio.

Il corso ha un costo di €100 + iva, comprensivo di materiale didattico e rilascio di attestato di frequenza.

  • PULI-AMO IL GIARDINO DI MONTALTO- ATTO IV

DOVE: Santuario della Madonna di montalto – via Dina e Clarenza, 16

QUANDO: dalle ore 9:30

COSA: Proseguono i lavori di pulizia del giardino di Montalto, lo splendido polmone verde del centro della città che domina il colle della Caperrina.

Anche questo quarto intervento vedrà la preziosa collaborazione di ATO3 che metterà a disposizione due scarrabili per il riciclo e la trasformazione del verde in risorsa. Per partecipare all’evento, non è necessario iscriversi ma presentarsi all’ingresso del giardino in data e ora prefissate.

 

  • NIENTE SESSO SIAMO INGLESI

DOVE: Teatro Annibale Maria di Francia – Piazza Spirito Santo, 5

QUANDO: dalle ore 17:30 alle ore 21:00

COSA: una macchina comica perfetta costruita su scambi di battute, campanelli trepidanti, porte rumorose e bizzarri personaggi.

Il costo del biglietto è di €12 euro al botteghino e €10 in prevendita.

Domenica 9

  • CAMMINO DELLO JEDI

DOVE: Via Consolare Pompea

QUANDO: dalle ore 13:00 alle ore 18:00

COSA: workshop di spada laser e tecniche di combattimento ispirato a Starwars.

Costo di € 10  a persona ed indispensabile la prenotazione.

Codice abbigliamento: maglietta nera o a tema Starwars e pantaloni scuri.

Jessica Cardullo

Arianna De Arcangelis

 

CUS fermo al palo

Non va oltre lo 0-0 un buon Cus Unime in una delle trasferte più impegnative del campionato di Terza Categoria di Messina. Dinnanzi a una calorosa cornice di pubblico, a Gaggi (ME), alle 16,00 di sabato 1 aprile, il Sig. Garzo dà il via alla diciottesima giornata che vede affrontarsi Kaggi e Cus Unime.

Primo tempo: primi 45 minuti caratterizzati da tanta intensità a centrocampo ed equilibrio. Entrambe le compagini appaiono concentrate e determinate nell’attenzione sin dall’inizio. Il Kaggi prova a fare qualcosa in più del Cus Unime nella prima mezz’ora, ma senza mai riuscire a impensierire alcuna volta l’estremo difensore ospite. Nell’ultimo quarto d’ora della prima frazione di gara il Cus va vicino al vantaggio prima con Vinci che viene fermato sul più bello negli ultimi dieci metri dopo una prodigiosa serpentina e poi con Papale su punizione dal limite, ma la palla termina fuori, per pochi centimetri sopra la traversa.

Secondo tempo: il copione non cambia, anzi è praticamente lo stesso. Il Cus detta i tempi di gioco e il Kaggi prova qualche ripartenza, ma nessuna delle due squadre riesce a concretizzare le azioni create, merito soprattutto di un’elevata attenzione dei reparti difensivi.

Tuttavia il Cus ha da rammaricare con la sfortuna le più nitide occasioni; ci prova prima Creazzo dalla sinistra, ma il suo mancino viene salvato sulla linea da un difensore del Kaggi con un colpo di testa quasi d’istinto. La più grande palla-gol della partita capita sul destro di Di Bella, il bomber universitario, infatti, si procura un interessante calcio di punizione ai limiti dell’area di rigore avversaria e s’incarica lui stesso della battuta, ma il suo missile terra-aria centra in pieno il palo per poi spegnersi sul fondo.

Dopo le rituali sostituzioni e 4 minuti di recupero, arriva il triplice fischio arbitrale. Un pari che non serve a nessuna delle due squadre, ma che forse è il risultato più giusto.

Importante prova di carattere della squadra di Mister Smedile, che in qualche modo ha ben figurato dopo lo scivolone interno dello scorso match. Questa volta a mancare è stata la fortuna e non la prestazione dei giocatori in campo.

Così il Cus muove leggermente la classifica nelle zone alte della classifica, visto che tutte le altre squadre che stanno in testa non hanno disputato le rispettive gare a causa dell’impraticabilità dei terreni di gioco vittime del maltempo.

Domenica prossima, al Bonanno, alle ore 12,00, il Cus Unime ospiterà lo Stromboli, ultima partita prima della lunga sosta di tre settimane.

FORMAZIONE CUS (4-5-1): 1 Zito; 2 Rodà, 4 Iacopino, 5 Monterosso, 3 Insana; 11 Papale, 7 Vinci, 6 Fiorello, 8 Lombardo, 10 Creazzo; 9 Di Bella.

Panchina: 12 Faranda, 13 Costa, 14 Smedile, 15 Cardella, 16 Tiano, 17 Oliva, 18 Russo.

Allenatore: Smedile.

CLASSIFICA:

Ludica Lipari* 34

Cus Unime 33

Sc Sicilia* 33

Real Zancle 33

Arci Grazia 31

Fasport 29

Kaggi 25

Casalvecchio* 24

Stromboli* 23

Città di Antillo 13

Cariddi* 11

Malfa* 10

*una partita in meno

PAGELLE:

Zito 6: Dalle sue parti circolano pochi pericoli, quei palloni che arrivano nel suo territorio li disinnesca senza grossi problemi. Giornata tutto sommato tranquilla nella quale si fa notare per degli occhiali da vista bizzarri. RAY CHARLES

Roda 6: Il solito GMR che gioca senza fronzoli. Dalle sue parti si soffre poco ma difficilmente riparte l’azione in maniera pulita. Leggermente appannato nella ripresa dove soffre leggermente di più ma nel compenso una prestazione sufficiente. SOLDATINO

Iacopino 6.5: Non la sua migliore prestazione e ad essere sinceri qualche buco lo fa anche, ma giocare con una caviglia delle dimensioni di una noce di cocco è un alibi più che sacrosanta. SURVIVOR

Monterosso 7: Migliore in campo in assoluto, gioca con ordine al centro della difesa sbagliando praticamente nulla. Forse siamo arrivati ad una certezza, il suo nuovo ruolo è quello di libero vecchio stampo. BEPPE BERGOMI

Insana 6.5: Un moto perpetuo a sinistra. A inizio partita il mister gli raccomanda di contenere gli avversari dal suo lato e Pipo non se lo fa dire due volte. Tutti gli attacchi avversari si sbattono contro un muro, talvolta potrebbe osare anche di più in sovrapposizione ma per il resto una partita da incorniciare. PICCOLO GRANDE PIPO

Creazzo 6+:Grande, grandissima corsa ma talvolta un po confusionario. Nel primo tempo è sicuramente il più pericoloso del Cus con le sue sgroppate che mettono in apprensione la retroguardia avversaria. In riserva nella ripresa dove commette qualche errore prima del cambio. STREMATO

Papale 5.5: Per caratteristiche potrebbe essere un’arma devastante, anche grazie alle praterie che i suoi avversari lasciano sulla sua corsia. Papo però si limita al compitino quando forse avrebbe potuto osare un po’ di più. Alterna momenti in cui sembra in partita ad altri in cui scompare. SVOGLIATO

Fiorello 6.5: Dopo uno stop di tanti mesi, rieccolo al centro del campo. Paga ogni tanto la condizione fisica approssimativa, commettendo qualche errore (anche gravi) di lucidità ma è quello che dà ordine in mezzo al campo in un primo tempo in cui il Cus sembra padrone. Crollo giustificato nella ripresa prima del cambio. BENTORNATO APU

Lombardo 6-: Gioca un buonissimo primo tempo, con spunti interessanti quando si fa vedere tra le linee. Pecca di cattiveria negli ultimi 20 metri con qualche tiro degno dello 0-0 finale. Anche per lui crollo fisico nella ripresa. PIEDI DI BAMBOLA

Vinci 6.5: Anche per lui rientro dopo uno stop forzato. Primo tempo di ottimo livello con inserimenti costanti e grande grinta. Poco cattivo sotto porta in una circostanza che poteva dare il vantaggio ai cussini. Nonostante il calo fisico comprensibile è tra i pochi che conferma la buona prestazione nel secondo tempo. BENTORNATO MANU

Di Bella 6.5: Atteso a Gaggi come il tacchino nel giorno del ringraziamento, Fafo disputa una partita coraggiosa. Picchiato dal primo minuto, non si risparmia mai ed è sempre pronto a dettare il passaggio ai compagni nonostante i continui falli dei centrali difensivi. Grida vendetta quel palo preso su punizione che avrebbe ammutolito tutta Gaggi. NO FEAR

Tiano 6-: Sostituisce Fiorello ma fatica a trovare la posizione in campo con conseguente sofferenza in fase di non possesso. Periodo un po’ di appannamento, ha bisogno di ritrovare un pizzico di tranquillità. CICLO MESTRUALE

Oliva 6: Entrato forse troppo tardi per dare una mano a Fausto lì davanti, non incide come dovrebbe e non riesce a dare la scossa sperata.

Mister Smedile 6: Le idee ci sono ma un po’ la sfortuna (vedi forfait di Iamonte) e un po’ la settimana storta, finiscono per portare un pareggio a casa che sa più di beffa. TARANTOLATO

Mirko Burrascano 

Alfano in visita all’UniMe: “Il governo abbatterà le tasse universitarie”

Si è svolto presso l’Aula Magna del Rettorato l’incontro intitolato “60 anni di Europa con un futuro da disegnare”, organizzato dall’Università degli Studi di Messina in occasione delle celebrazioni per 60° anniversario dei Trattati di Roma ed a cui ha partecipato anche il Ministro agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano….

….E pure voi che ci credete. Buon pesce d’aprile dalla redazione di UniVersoMe.

Ai tempi dell’università (a)Social: Instagram.

Sicura è solo la morte, diceva mia nonna. Cara nonnina, se tu ci fossi ora penseresti che siamo degli imbecilli (già lo pensavi all’epoca di MSN, quindi figurati).

Sicura è solo la morte… E gli studenti che procrastinano le loro giornate sui social. Quelli sono sicuri forse più dell’amica friz, là.

E qua subentriamo noi. In un momento di intesa riflessione shakespeariana, essere o non essere, dormire o non dormire, mangiare o mangiare fino a scoppiare, ci siamo chieste…

Facebook o Instagram? Questo è il problema.

Un problema davvero esistenziale (si vede che non ne abbiamo tanti di problemi, no?). Beh, guardiamo in faccia la realtà: è così.

Le nostre giornate di studio oscillano tra momenti di noia e dolore, con piccoli picchi di ‘’questa la pubblico su Instagram o su Facebook?’’

E, quindi, la vera domanda è: e TU, si tu, lettore di UniVersoMe… Che studente sei?

 

Lo Studente su Instagram:

  • L’instagrammer ‘’Solo Nature Morte’’

Questa è una delle categorie più atroci che descriveremo.

L’instagrammer “solo nature morte” vive in diretta streaming manco fosse al Grande Fratello speciale Università. Il suo profilo instagram è costantemente aggiornato; Foto, foto, foto e ancora foto ovunque e comunque. Se vi dicessi che il soggetto in questione vive costantemente con lo smartphone in mano, sarei banale (chi di noi non lo fa, dai.. su)

La sua particolarità, però, è quella di tenere sempre attiva la fotocamera. La mattina si sveglia? Foto del libro accanto alla tazza di premuta d’arancia. SCATTATO E POSTATO. Deve dare un esame? Foto del prima e del dopo al libretto (Anche qui… Scattato e Postato) Arriva in facoltà? Foto di sedie, banchi, penne, matite, cattedra e professore.. #LessonTime.

Si, perché gli hashtag sono forse la parte peggiore. Rigorosamente in inglese giusto per sentirsi un po’ più vicini ai colleghi di Oxford, che poi vorrei proprio vederlo uno che ad Oxford utilizza un hashtag del genere (Amici di Oxford vi lanciamo una sfida. Tutti con l’hashtag #ItaliansDoItBetter)

Il posto preferito degli Instagrammer “solo nature morte”? Senza dubbio le biblioteche, il miglior punto di ritrovo per gli scatti da 30 e lode.

  • L’influencer instastories compulsivo

Dai, ammettiamolo: a chi di noi non è piaciuta l’idea delle InstaStories? Quando MARK ZUCKENBERG, sempre il solito simpaticone, ha aggiornato l’app ha fatto un passo in avanti verso la nostra completa rovina (sono quasi sicura che faccia parte di un complotto internazionale per lavarci il cervello a tutti).

 

Da quel momento le persone si sono divise: chi ha continuato a postare in tranquillità e chi ha iniziato ad avere l’InstaStory compulsiva.

E qua entriamo in gioco noi studenti: similmente all’amichetto del punto 1, lo studente ossessionato dalle InstaStories mostra ogni singolo minuto della sua giornata di studio.

Autoproclamandosi regina delle celebrità (no bella, no magnifica MA senza pietà per noialtri), lo studente influencer ci rende perennemente aggiornati dei suoi spostamenti.

 

Non solo: fa l’update come le app. Si aggiorna. Prima erano solo video o foto di lui a lezione/mentre studia/ in biblioteca/ #pausacacca! Poi sono subentrati gli effetti. E i Boomerang. E i video da lontano che tanto c’è l’opzione senza mani (manco fossimo alle giostre). E gli adesivi. E gli adesivi con la posizione. E gli adesivi con l’orario. MA BASTA MARK TI PREGO ABBI PIETA’.

 

Speriamo solo che le sue conoscenze non si eliminino dopo 24h come le sue amate storie, sennò mi sa che finisce a #18&sto.

  • Il Chiara Ferragni dei Poveri

Ah meraviglia. Loro non sono studenti, sono degli sculati. VE LO GIURO. Sono i nostri Chiara Ferragni: viaggiano, ogni notte fanno serata, si rilassano con lo shopping e #Sushino?, che non guasta mai.

 

Che tu guardi i loro post e ti chiedi: MA COME CAZZO FAI, AMICO?

Sui loro profili l’università non è esistente, zero. Solo nuovi outfit, nuovi piatti, nuovi luoghi con #landascape da sogno. Ma PERCHE’?

 

Eppure studiano, vengono a lezione. Come lo sai? Perché LI VEDI. Cavolo, sempre abbronzati e rilassati, pronti per il prossimo hashtag, mentre tu fai schifo e ti sei ridotto come un verme insonne che dalla vita non ha niente.

 

ChiarE Ferragni: vogliamo sapere il vostro segreto. VI PREGHIAMO. Rendereste la nostra vita migliore.

 

  • L’incoerente

Avete presente quello che “no, le Nike le odio”, e poi le compra. “No, io a quella festa? Mai” e poi ci va. “No, io con quella non ci uscirei mai” e poi ci si fidanza (vabbè, diciamo che questo nei film succede tipo sempre)

 

L’incoerente è incoerente sempre, ma anche e soprattutto sui social. Odia e percula tutti quelli che ne fanno un utilizzo spropositato “Compà, cazzo ti posti?”. Finge di essere completamente disinteressato all’universo di like e commenti, si perché FINGE.

 

Prova particolare ribrezzo per coloro i quali sputtanano l’#UniversityLife su Instagram. Ma, ve l’ho già detto… FINGONO, FINGONO SEMPRE.

Con un po’ di attenzione riuscirete a scovare la loro reale ma segreta passione.

 

L’incoerente ha iniziato a seguire Università degli Studi di Messina, UniVersoMe, Vita Universitaria e Lo Studente Modello (con tutte foto di studenti a petto nudo in passerella) L’incoerente ha messo “mi piace” a una foto di Pietro Navarra. Ha lasciato un commento su una foto di “Studenti Disperati”… “Chi non si dispera non piglia CFU” ha scritto…

 

Poi si laurea e… Corone d’alloro, tesi di laurea, torte, champagne e regali. #AdMaiora. No… #AdFanculo.

 

“Ma io uso di più Facebook”… Non ti preoccupare, caro lettore. Arriverà anche il tuo momento, basta che aspetti la prossima settimana.

@elegram18  ( Elena Anna Andronico)

@vanemuna ( Vanessa Munaò)

Il peso della libertà

Con i miei occhi vedo il grigio della città, sento sulla pelle il freddo di quello che qui chiamano inverno, sento il profumo e il gusto di un pasto, diverso ogni giorno, e il rumore dell’acqua che scorre lentamente dal rubinetto di un lavandino; quando sciacquo il viso, sento la freschezza e la limpidezza poggiarsi sul mio volto ed apprezzo ogni singola goccia che riga la guancia.

Da bambino credevo che tutto il mondo avesse gli occhi grandi, le case sfasciate monocolore e lo credevo tutto giallo come i lineamenti caldi del deserto e marrone. Allora, sembrava quasi non importarmi del ‘’sapore’’ lurido dell’acqua dei pozzi dispersi o delle giornate passate a non mangiare: a me piaceva giocare con quel pallone di pezza, insieme ai miei amici.

Ma da piccolo non sai che le leggende sui bianchi e sulla loro ricchezza, sulle terre verdi e sui palazzi alti, sono più che semplici storielle.

Un giorno, mi ricordo, i miei mi svegliarono nel cuore della notte – è arrivato il momento – mi dissero; così presi l’unica cosa che possedevo: la mia palla di stracci.

Se chiudo gli occhi vedo ancora la moltitudine di stelle che si riflettevano sul mare e poi quel barcone; vedo ancora tutta quella massa di gente, accalcata e stipata in una ‘’nave’’ che non ci avrebbe potuto sorreggere tutti.

Una volta salitoci su, mi sentivo schiacciato dagli omoni che erano almeno tre volte più alti di me e sentivo il mare dondolare sotto i piedi scalzi: eravamo delle bestie guidate da una chimera.

Non so quanto durò quel viaggio, che tutti chiamano ‘’della speranza’’, ma per noi, poveri animali in fuga, era una traversata della disperazione.

Il sole rinsecchiva le pelli, le labbra asciutte chiedevano acqua e gli occhi lucidi si rassegnavano alle onde del mare distanti dal nostro miraggio; la gente moriva lentamente cullata da una speranza naufragata nelle acque salate; i corpi affondavano giorno dopo giorno e sul quel barcone c’era un’inspiegabile senso di sollievo nel trovare più spazio per appoggiarsi a quella che ormai era la nostra precaria casa galleggiante.

Quando i miei genitori morirono sfiniti da quell’infinito tragitto, sentii che ci sarei morto anche io là sopra e che non avrei mai più visto la terraferma.

Fortunatamente, mi sbagliai.

Poche ore dopo vidi in lontananza una nave che probabilmente ci avrebbe salvato, ma nessuno di noi lì aveva la voce per urlare né la speranza di avere ancora un briciolo di speranza.

 

 

Subito dopo lo sbarco, ricordo ben poco.

Ma la sensazione di aver perso la mia dignità, di non avere più un’identità, mi accompagna ancora.

Adesso sono libero. Libero da quella ‘’puzza di oriente’’ che sembrava distinguermi dall’odore della leggendaria terra dei bianchi; libero di vivere; libero di sentire il peso della mia libertà.

 

Jessica Cardullo

Feud – Bette & Joan.

E’ sempre un azzardo valutare una serie tv dai primi episodi , specialmente se è una novità.
Feud è l’ultima “figlia” di Ryan Murphy , il re di FX e una delle menti più valide che ci siano nel panorama c.d. seriale.

Dopo il successo di American Crime Story: OJ Simpson (arriverà a breve il ciclo basato sulla storia dell’uragano Katrina) si è imbarcato in questo nuovo progetto che racconta storiche faide. Murphy ha già dichiarato che il ciclo di Feud non avrà sempre al centro lo showbiz e che la seconda stagione vedrà protagonisti i reali inglesi Diana e Charles.

Feud in questa prima stagione racconta il leggendario conflitto fra le iconiche attrici Bette Davis e Joan Crawford rispettivamente interpretate da Susan Sarandon e Jessica Lange.

Il primo episodio si incentra sul momento di crisi che Joan Crawford affrontò alla soglia dei suoi 60  anni perché non le venivano offerte parti, scoperto il libro “Che fine ha fatto Baby Jane?” propone al regista Robert Aldrich (Alfred Molina) , anche lui in un momento di difficoltà, la trasposizione cinematografica. Propone inoltre di scritturare come sua contro parte Bette Davis (anche lei in quel periodo non se la passava bene faceva la caratterista al teatro)

(a sinistra Davis e Crawford a destra Sarandon e Lange)

Già allora i tabloid marcavano la rivalità fra donne e una loro vociferata reciproca antipatia , la Crawford propose la parte alla Davis per smorzare questi pettegolezzi e far tornare entrambe sotto la luce dei riflettori.
Come ci dice Catherine Zeta-Jones / Olivia de Havilland : “le faide non riguardano mai l’odio. Le faide riguardano il dolore”.

La Hollywood cattivissima , uno spietato Jack Warner (Stanley Tucci) , puniscono queste due donne per il loro desiderio di continuare a lavorare a progetti validi a “ben” cinquanta anni.
Bette Davis era una donna che non si piegava alle logiche hollywoodiane, voleva essere libera di scegliere i progetti sulla base di ciò che riteneva più adatto per sé. Joan Crawford era una donna molto dura con se stessa e nel corso degli episodi vediamo anche la tua “relazione” con la vodka.
Quindi cos’è che accomunava queste due donne? La loro incapacità a sottomettersi, andarono contro l’industria e ne pagarono le conseguenze alcune volte.

Bette Davis, Jack Warner, Joan Crawford

Ryan Murphy è molto scrupoloso, quasi maniacale nelle ricostruzioni scenografiche e negli eventi. C’è una attenzione enorme all’estetica, tratto distintivo nella serie American Horror Story. 

Molto del materiale nozionistico utilizzato per le ricostruzioni degli eventi sono frutto di lunghe ricerche e anche delle quattro ore di intervista che lo stesso Murphy ebbe con Bette Davis negli ultimi anni della sua vita. Alcuni fatti sono certi come la cena a casa della giornalista di gossip Hedda Hopper (una eccelsa Judy Davis) la quale voleva degli scottanti scoop ma le due attrici mantennero un atteggiamento molto amichevole. Nessuno sa cosa successe ad un certo punto delle riprese , qualcosa si incrinò colpevoli anche i tabloid, quindi la ricostruzione non si affida a notizie certe.
E’ Hollywood allo stato puro, raccontato in maniera schietta e romanzando lievemente.

 

Cede molto alla critica sociale, il paragone con la situazione delle donne nel mondo del lavoro odierna è facile, affronta la misoginia, l’invecchiare e la relazione con la società e il sessismo. C’è una frase significativa in cui Robert Aldrich si lamenta del fatto che Crawford e Davis si sono alleate contro di lui e fa un paragone con Jack Palance e Lee Marvin i quali non si sarebbero mai comportati così e la moglie gli risponde “No, non ne avrebbero avuto bisogno perché sono uomini”.
Murphy , che è un rivoluzionario e da sempre voce per un cambiamento per quanto riguarda le discriminazioni, ha voluto che per questa antologia la metà degli episodi fossero diretti da registe donne inoltre il cast (stellare come sempre) conta 15 personaggi fra principali e non di donne tutte over 40.

Jessica Lange torna ad essere diretta dall’uomo che anni fa la rilanciò con l’antologia di AHS , un ruolo che le calza a pennello ma la donna sorprendente è Susan Sarandon la quale è la perfetta Bette Davis, sarà anche la somiglianza ma recita magnificamente.

FEUD — Pictured: Susan Sarandon as Bette Davis. CR: FX


Poi ci sono Kathy Bates, Judy Davis, Sarah Paulson, Jackie Hoffman, Alfred Molina, Stanley Tucci insomma “ che ve lo dico a fa’ “ .
Ryan Murphy si circonda sempre di attori di altissimo livello, trovando le perfette combinazioni.

E’ un prodotto ottimo, curato fino all’ultimo dettaglio.
Forse molto più incentrato sulla critica sociale che su Bette Davis e Joan Crawford ma siamo solo alla terza puntata ancora non ci si può esprimere completamente.
Certo è che è una serie da vedere, anche solo le prime due puntate.

Arianna De Arcangelis

Abbatti Lo Stereotipo- Gli studenti di Farmacia

Passano le settimane e i nostri viaggi tra i vari dipartimenti continua. Vento in poppa, noi, paladini della giustizia, non ci fermiamo mai.  Con le nostre tutine in silicone e i mantelli che si trascinano tutta la lordìa dei marciapiedi, prendiamo a pugni gli stereotipi di tutto il mondo abbattendoli per sempre.

E oggi, studenti e studentesse di ogni dove, abbattiamo gli stereotipi sugli Studenti in Farmacia.

 

  • Sei un po’ in ritardo, dunque? Farmacia è 3 anni.

‘’Veramente sarebbero 5 gli anni, Farmacia è una magistrale, sono assolutamente in corso.’’

“SE VABBE’.”

Ma se vabbè cosa, ignorante e troglodita? Allora, ve lo diciamo chiaro e tondo una volta per tutte: FARMACIA È CINQUE, C-I-N-Q-U-E, five, cinq, cinco, vyf (detto in africano antico, secondo google traduttore) ANNI. Ci sono, ovviamente, i corsi di specializzazione, i master, i dottorati e tutto quanto ma sono cinque lunghi, temibili, estenuanti anni.

Chiaro il concetto? Noi lo facciamo per voi, prima che uno studente in farmacia vi stacca gli occhi e decide di vedere cosa succede se prova ad adeguarli alla funzione di supposta.

 

  • Ma quindi la tua più grande aspirazione è fare il commesso?

E la tua più grande aspirazione, invece, è alitare in giro senza un motivo apparente? Ora, analizziamo la cosa per bene. Se la mia più grande aspirazione fosse fare il commesso, fermo restando che è pur sempre un lavoro e quindi, come tale, santo e benedetto; SECONDO IL TUO CERVELLINO DA SCIMMIA RIMBAMBITA, avrei studiato tutto questo tempo?

Per dire, eh.

Con tutto il rispetto, avrei mandato a 18 anni il curriculum da Zara e bon. Fine.

Avete idea delle conoscenze che bisogna avere per gestire e lavorare in una farmacia? Per potere vendere determinati prodotti, sì anche cosmetici, o determinati farmaci? (veramente nemmeno io l’avevo, ecco la bellezza DELL’INFORMAZIONE, scimmiette adorate)

Avete idea che bisogna conoscere le molecole che compongono ognuno di essi, le loro funzioni e i loro effetti collaterali o di interazione, prima di venderli ad un cristiano?!

O pensate che ci si limita a dare scatole ad muzzum? E certo, no? Tanto, se ti do il viagra per combattere la diarrea è la stessa cosa.

 

  • Aaah, ma quindi sei ricco, hai una farmacia!

Beh, no, non si ha per forza una farmacia. E quando si dice questo, ‘’no, non ho una farmacia’’, il seguito del discorso è il punto 2.

Sicchè, l’ebete di turno, dalla sua genuina ignoranza, chiede ‘’e cosa ci fai allora, con la laurea?’’

Coriandoli. Sono un appassionato del carnevale quindi mi diletto a prendere lauree a caso così da poter trasformare libri, tesi e pergamene in coriandoli.

CI FARO’ ALTRO, NO? Avete mai sentito parlare di informatore farmaceutico? Dei rappresentati? O di farmacia clinica? Avete presente quelle grandi strutture dove dentro ci stanno le persone malate che hanno bisogno di farmaci? Pensate, forse, che c’è un grande Dio che li sparge a ondate dal cielo? Oppure, i ricercatori? La formula ‘’studi condotti sui topi’’, non vuol dire che sono i topi a sperimentare nuove molecole, giusto per essere chiari.

(ma anche se avessi una farmacia e fossi ricco sfondato, mi chiedo quanto devo aspettare prima che ti fai i c***i tuoi)

  • Perciò ve lo insegnano a leggere la scrittura dei medici?

Ovvio. C’è una materia che si chiama ‘’Medichese’’ e, allegato, il vocabolario medichese- italiano e italiano- medichese.

Questa domanda è proprio la battuta dell’anno. Decine e decine di simpaticoni pensano che sia il modo più simpatico per rompere il ghiaccio. Perché è, per noi tutti, TERRIBILMENTE DIVERTENTE passare ore a decifrare la scrittura di quei colleghi COSI’ PIGRI da non avere nemmeno la decenza di scrivere un minimo per bene.

No, loro si stancano, sono di fretta e quindi fanno 4 segni. E bisogna capirli. E, NO, non lo insegna nessuno a decifrarli, se non il sudore freddo che scorre dietro il collo le prime volte, con il terrore di dare al paziente l’augumentin invece che il losartan.

 

  • Un giorno, quindi, potrai passarmi i farmaci ‘’BUONI’’ sotto banco?

Quel giorno ti passerò un farmaco tanto buono che non ti sveglierai mai più.

 

Elena Anna Andronico

Le onde gravitazionali: questi miti!

Eistein aveva predetto l’esistenza di queste onde sin dal secolo scorso, purtroppo non aveva l’adeguata strumentazione per poterle captare. Sono state rilevate per la prima volta solo il 14 settembre 2015 e annunciate l’11 febbraio del 2016 da LIGO, negli USA, che ha misurato le onde gravitazionali causate dalla collisione di due buchi neri.

 

 

Altri fenomeni fisici per introdurre le onde gravitazionali

 

 

Possiamo definire genericamente e banalmente un’onda come la propagazione di energia nello spazio. Un sasso che cade in un lago, cede la sua energia cinetica alle molecole di acqua, queste, a loro volta, la trasferiscono alle molecole vicine, generando quel fenomeno che in termini macroscopici prende il nome di onda.

 

 

Un’ onda elettromagnetica è un fenomeno simile. La luce emanata da una lampadina o dal sole non sono altro che un fascio di queste specifiche onde.

 

Come possiamo vedere, a seconda della lunghezza dell’onda elettromagnetica, possiamo identificare: onde radio, microonde, raggi X…ecc

Attraverso le onde elettromagnetiche gli esperti  riescono a determinare le sostanze di cui sono fatti i pianeti e le stelle senza mai doverci mettere piede. Infatti uno specifico elemento, colpito da un fascio elettromagnetico, emette un’onda con una lunghezza specifica per quella determinata sostanza. Questo significa che se è oro, il materiale compito, questo emetterà un’onda elettromagnetica specifica per l’oro. Stesso discorso per ossigeno, piombo, azoto, carbonio, e tutti gli elementi della tavola periodica.

 

 

Onde gravitazionali

 

Le onde gravitazionali sono una scoperta incredibile ed importantissima per il futuro della Scienza. Dobbiamo immaginare l’intero Universo formato da 4 dimensioni: 3 per lo spazio (lunghezza, larghezza e profondità) e il tempo. Questo sistema a 4 dimensioni viene chiamato spaziotempo. Come possiamo vedere dall’immagine, qualsiasi corpo con massa m, devia il piano spaziotempo. Se avviene lo spostamento di grandi quantità di massa, si generano le onde gravitazionali.

 

E’ un fenomeno fisico molto simile alle onde generate dal sasso che cade nel lago. In entrambi abbiamo la propagazione di energia sotto forma di onda. Qualsiasi corpo, anche noi stessi, distorce lo spaziotempo circostante, quindi, attraverso un suo brusco spostamento, otteniamo la formazione di un’onda gravitazionale. Tuttavia è impossibile misurare l’onda gravitazionale generata da una mano in movimento o da un qualsiasi corpo sulla terra. Questo perché le onde gravitazionali di questi corpi hanno una lunghezza d’onda troppo bassa per poterle misurare. Ecco perché misuriamo le onde gravitazionali generate dalle collisioni di corpi celesti provvisti di masse infinite, se confrontate alla Terra.

 

La scoperta delle onde gravitazionali è un evento memorabile che scriverà e cambierà nettamente la storia dell’astronomia e della Scienza. Quello che abbiamo scoperto non è un semplice elemento da aggiungere alla sfera del conoscibile, come se fossero 10 semplici pagine da aggiungere al libro di Scienza delle superiori. Le onde gravitazionali sono un nuovo modo per osservare e studiare l’universo e i suoi fenomeni.

L’immagine sopra riprende il Professor Farnsworth, celeberrimo personaggio della nota serie Futurama, mentre osserva l’Universo con un particolare telescopio. Tale strumento permette, a chi lo utilizza, di annusare l’odore proveniente da una specifica zona dell’universo. Questo è ovviamente impossibile nel mondo reale, tuttavia, con le onde gravitazionali, è come se gli scienziati avessero acquisito un senso in più, una modalità in più per relazionarsi con l’Universo. Adesso uno scienziato avrà la possibilità di studiare una specifica zona dell’universo non sono con le onde elettromagnetiche, ma anche con le onde gravitazionali e magari confrontare i dati ricavati da entrambi i tipi di onde. Quindi pensate alle milioni di scoperte che si potranno fare nel prossimo futuro, le bellezze che potremo scoprire grazie a questo nuovo modo di studiare lo spazio. Insomma ancora non potremo annusare l’odore di Marte o di Giove, ma poco ci manca.

Francesco Calò

Game Of Thrones: il gioco delle sedie.

Premetto che non riassumerò la trama, perché sarebbe un grossissimo spoiler oltre che un’impresa impossibile. Se dovessi improvvisarmi MYmovies, darei a questa serie tv almeno quattro stelle e mezzo. Uno 0,5 lo teniamo perché l’ultima stagione, la settima, ancora non è uscita. 

George R.R. Martin: dopo aver visto sei stagioni da dieci episodi ciascuna,  proverete anche voi ad immaginare cosa può avere in testa quest’uomo. Non tanto per ‘prevedere’ l’esito degli episodi successivi, ma per capire come possa essere arrivato a sviluppare una trama tanto ingarbugliata.

Game of Thrones è il gomitolo con cui gioca il gatto della nonna. Ogni volta è lì lì per sbrogliarsi, e ogni volta la nonna (in questo caso il nostro George) lo riavvolge come se nulla fosse.
Ho iniziato questa serie tv una di quelle sere vuote di Settembre, quando inizi a sentire il fiato sul collo della sessione che arriva winter is coming” (cit.), e c’è bisogno di smettere di crogiolarsi nelle paranoie almeno un’ora o due.
Probabilmente Game of Thrones (abbreviato in GOT) mi è piaciuta per questo motivo, perché rappresentava a fine giornata un modo di evadere dalla mia piccola realtà fatta di esami e scadenze, ed essere assorbita in un mondo di gente che fa a pugni per una sedia.
E quindi divano, pc sulle gambe, copertina, compagnia di Elena, ed è iniziata la prima stagione.

Considerato il mio scetticismo iniziale devo dire che la prima stagione non mi ha delusa, ma neanche entusiasmata, anzi, un paio di volte mi sono anche addormentata mentre era ancora in riproduzione.
E’ una stagione introduttiva, in cui è fondamentale cercare di capire la dinamica della serie tv, la natura dei rapporti tra i vari personaggi, piuttosto che focalizzarsi sugli eventi.
Un pò come quando apri il libro la prima volta e ti metti ingenuamente a contare le pagine per sapere quanto studierai ogni giorno, senza prestare attenzione agli argomenti.
E così in circa quattro giorni, con l’aiuto del buon mega drive abbiamo finito di vedere la prima stagione.

Dopo qualche giorno di pausa ho iniziato la seconda stagione.
Da qui fino alla sesta stagione (e in particolare la quinta che è la mia preferita) è stato un susseguirsi di colpi di scena, uccisioni random, relazioni amorose (piccolo spoiler) davvero poco convenzionali.
Ho iniziato ad apprezzare il motivo della  della sigla iniziale, sentito la gioia, l’umiliazione, e le piccole rivincite dei personaggi come se fossi lì con loro.
Ho capito che sicuramente non è una serie tv adatta ai più piccoli, l’atmosfera è cruda, gli arti mozzati di netto, e le teste (si, le teste) e i petti trafitti sono parecchi.
Anche Jack lo Squartatore ci penserebbe due volte prima di andare a vivere a Westeros. In generale l’80% dei personaggi assumono quei comportamenti che già da bambini evitavamo e condannavamo.
Ad esempio anche un bambino sa che la porta del bagno è meglio chiuderla, potrebbe arrivare qualcuno armato di balestra e scoccare il dardo in un momento deputato a tutt’altro.

Qualunque azione in GOT diventa necessaria, lecita, persino la più spregevole, perché in ultima analisi si finisce per comprendere e conoscere colui che l’ha compiuta. C’è chi sembra il perno attorno al quale ruota la storia e poi scompare. C’è chi sembra insignificante e poi si ritrova protagonista.

A proposito dei personaggi potrei aprire una piccola parentesi descrittiva, ma la mia opinione è costruita sulla visione di sei stagioni complete, ed essendo tutti i personaggi molto dinamici, costituirebbe una scomoda anticipazione. Come se dicessi che Piton in realtà è un tenero a chi non ha ancora visto/letto gli ultimi capitoli di Harry Potter.
E rimanendo in tema HP, Gazza (alias David Bradley) interpreta in questa serie tv un ruolo tanto irritante quanto quello che interpretava in HP.

Ora alcuni consigli pratici. Come ben sappiamo la lingua originale di parecchie serie tv è l’inglese (al momento l’unica eccezione che mi viene in mente è Narcos), e chi ne mastica un pò si fa sempre la stessa domanda: sarà meglio guardarla direttamente in italiano, o sub ita?
Per Game of Thrones io ho preferito il doppiaggio italiano alle voci originali, che a volte risultavano meno spontanee di quelle dei doppiatori.

Giulia Garofalo

GLI EVENTI DEL FINE SETTIMANA

WORKSHOP SU LINKEDIN-COME FARSI TROVARE DALLE AZIENDE:

Dove: GarHub114 – via Garibaldi, 114 – Messina

Quando: venerdì 17 dalle ore 18:30 alle 20:00

Cosa: “Linkedin, fatti trovare!” inaugura la serie di workshop dedicati alla comunicazione personale e d’impresa.
La giornata di venerdì 17 marzo a partire dalle ore 18:30 sarà dedicata al mondo di Linkedin, scopriremo come poter usare al meglio il Social Business, sviluppare contatti, acquisire nuovi clienti, trovare lavoro e mettere in campo strategie per essere scelti dalle aziende.

ARTIST ENSAMBLE

Dove: Palazzo della cultura Antonello da Messina – Viale Boccetta – Messina

Quando: venerdi 17/03 dalle ore 20:30 alle 23

Cosa: Il Balletto dello Stretto diretto da Mimma Cubeta, il Centro Danza diretto da Genny Ruggeri ed il Centro Formazione Danza diretto da Milena Freni sono lieti di invitarvi allo spettacolo ARTISTS ENSEMBLE. I giovani ballerini, sul palcoscenico, insieme ad importanti artisti messinesi, simbolo della cultura musicale della nostra città. Si esibiranno infatti come special guests dello spettacolo Christian Gravina, accompagnato in una delle sue performance da Riccardo Ferro, ed il Quartetto Atipico Danzarin. Sarà anche presente David Carfì, autore delle musiche di alcune coreografie che verranno rappresentate sul palcoscenico del Palacultura.
Artist Ensemble, una serata di beneficenza a favore di Missione Kenia, una Clinica a Kasue per bimbi e mamme meno fortunati di noi.

WORKSHOP TEATRALE LE 13 LUNE-  PRIMO INCONTRO “SOGNO E INTUIZIONI”

Dove: Centro Rén – via Nicola Fabrizi, 3 – Messina

Quando: sabato 18/03 Orari: 15:00 – 20:00
Domenica 19/03: 10:00 – 13:00

Cosa: “Le tredici Lune” è un ciclo di tre appuntamenti nati dal desiderio di lavorare, attraverso il teatro, sul mondo onirico, sulla ciclicità femminile e sul viaggio dell’eroe/eroina.
E’ possibile partecipare anche ad un solo incontro e non sono richieste esperienze precedenti.
Primo incontro: “Sogni e intuizioni”
OBBLIGATORIA PRENOTAZIONE ENTRO GIOVEDI’ 16 MARZO
Il workshop è legato ad un’idea di rito, comunione tra persone diverse e simili, forme materiali e invisibili, linguaggi, codici e ritmi e ha il fine di riprendere contatto con alcune zone assopite dell’universo femminile.
Partendo dall’analisi di simboli e archetipi dell’immaginario femminile andremo a lavorare sul mondo onirico legato alla nostra naturale ciclicità. Iniziando un viaggio nelle profondità del nostro essere scardineremo tabù opprimenti per liberare creativamente i nostri corpi. Sperimentando insieme tecniche del teatro di ricerca nutriremo sogni, intuizioni e daremo voce ad immagini antiche.

YOMBE LIVE AT RETRONOUVEAU:

Dove: Retronouveau

Quando: sabato 18/03 ore 22:30

Cosa:  Tra le band più “esotiche” che sono uscite fuori negli ultimi anni dal panorama indie dance, Yombe ha dalla sua un’ originalissima visione estetica pregna di black music: WorldBassTrapHouseHip Hop e ancora tribalismi assortiti e ricchi di groove.
Nessun barocchismo smodato, tutto si interlaccia elegante e sinuoso verso percorsi dance che ricordano i Disclosure o in stilosi vortici etnobass astratti e ipnotici, conditi dalla voce di Cyen in bilico fra ricercatezza soul e brividi pop.

Ticket €5
Promo entro le 23.45 birra in omaggio.
Aftershow Dj set Davide Patania

 

 

Jessica Cardullo

Arianna De Arcangelis