Francia: pacco bomba esploso a Lione. Si indaga per Terrorismo

L’esplosione è avvenuta in una zona pedonale della città, dove sembra che l’ordigno sia stato lasciato da un uomo, poi fuggito in bicicletta.

Almeno 13 persone sono rimaste lievemente ferite in un’esplosione nel centro di Lione, in Francia; tra i feriti risulta anche una bambina di 8 anni e undici di loro sono stati portati in ospedale, ma fortunatamente nessuno desta preoccupazione.

Secondo la procura si tratterebbe di un pacco bomba e l’inchiesta è stata affidata all’antiterrorismo.

I media locali parlano di un congegno, potenziato e riempito con chiodi, viti e bulloni, abbandonato in strada con il semplice scopo di creare più danni possibili.

La polizia ha sottolineato che si tratta di “un individuo pericoloso”, rilasciando informazioni, anche grazie ad un’immagine catturata da una telecamera di sicurezza nella zona dell’attentato, riguardo gli indumenti dell’uomo, non rilasciando però, informazioni riguardo l’origine o la carnagione.

Importanti, a tal proposito, le dichiarazioni rilasciate dal presidente francese Emmanuel Macron e dal ministro della giustizia francese Nicole Belleoubet.

Troppo presto per parlare di atto di terrorismoIn effetti è stato incaricato dell’indagine il procuratore dell’Antiterrorismo ed è stata aperta un’indagine per associazione a delinquere terroristica ma bisogna attendere gli esiti di questa indagine“, queste le dichiarazioni  della ministra.

Scusate il ritardo, ma c’è stato un attacco a Lione“. Così si è scusato, arrivando tardi a un intervista con uno youtuber di 22 anni, il capo di Stato francese, aggiungendo: “Non faccio bilanci. Al momento ci sono soltanto feriti e non vittime. Penso a loro e alle loro famiglie.”

Questo attacco, avvenuto in prossimità delle elezioni europee, ha scosso enormemente e riportato nel terrore la Francia, nazione sempre più colpita e vittima di episodi del genere.

Gianluca Vitale

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                             

Villa Dante: vandali defecano nella piscina appena inaugurata e distruggono un albero

atti vandalici villa dante

Gli atti vandalici si sono consumati nel pomeriggio di giovedì 23, a meno di ventiquattro ore dall’inaugurazione della nuova piscina.

A smorzare l’entusiasmo di chi, il giorno prima, aveva gioito per l’inaugurazione della nuova piscina, ci hanno pensato in maniera particolare: defecandoci dentro.

E, a corredo, distruggendo anche un piccolo albero piantato lo scorso anno in occasione della Giornata dell’Albero.

Gli eventi hanno avuto luogo nel pomeriggio di giovedì 23, a poco più di ventiquattro ore dall’inaugurazione della nuova piscina di Villa Dante.

A denunciarli è stata “Fare per Cambiare“, associazione che possiede la custodia dell’area interessata dagli attacchi vandalici. Sconosciute, al momento, le identità dei vandali.

«Mai ci saremmo aspettati che, dopo un anno, e proprio in concomitanza con l’avvio della programmazione delle più ampie opere di riqualificazione, avvenisse un simile fatto, in pieno giorno. Siamo ben coscienti del contesto in cui insiste la Villa e siamo ancor più fermamente convinti che l’attività di educazione tramite gli esempi palesi, l’attività costante ed il coinvolgimento attivo risulti la più efficace, ciò che ci sconcerta è che, fatti di questo tipo, non sono nuovi all’interno del polmone verde della città e che, ancora una volta, si ha dimostrazione di come non vengano poste in essere misure adeguate atte ad evitare tali avvenimenti e sanzionare chi opera tali disastri», scrive Letteraemme riportando la testimonianza dell’associazione.

atti vandalici villa dante
Ciò che rimane del piccolo albero

 

Telecamere rubate, custodi lasciati in balia di se stessi e forze dell’ordine assenti: questi gli ingredienti principali del degrado di Villa Dante secondo i membri di Fare per Cambiare. Dalle parole dei rappresentanti dell’associazione traspare chiaramente un senso di abbandono da parte delle istituzioni locali. La voglia di “fare qualcosa per cambiare le cose” (come recita lo stesso nome dell’associazione) si scontra brutalmente con un lassismo generale e con la totale mancanza di senso civico da parte di molti messinesi. L’esempio, di certo, non è dato da chi dovrebbe farlo: lo stesso sindaco de Luca ha pensato bene di inaugurare la nuova piscina tuffandosi con camicia, pantalone e calze, e – ovviamente – senza cuffietta, in barba a qualsiasi norma igienica (e comportamentale) del contesto.

Nonostante ciò, i volontari concludono così il loro intervento: «Noi ci siamo e continueremo ad esserci, continueremo ed avvieremo nei prossimi mesi una massiccia riqualificazione dell’Area, dando un netto sprint al progetto di riqualificazione, che vedrà la partecipazione anche di altre diverse Associazioni cittadine» (letteraemme.it).

Villa Dante è da sempre vittima di atti vandalici di qualsiasi genere e di una generale incuria. È evidente l’urgenza di andare oltre la promozione di singole iniziative di riqualificazione e strutturare un piano di azioni coerente nel tempo, che possa salvaguardare Villa Dante con continuità.

 

Francesco D’Agostino

 

L’ultimo viaggio di Niki Lauda

 

E’ morto all’età di 70 anni il tre volte campione del mondo di f1 Niki Lauda.

Il lutto che lunedì ha sconvolto la Formula 1 ha visto mancare uno dei piloti più importanti della sua storia: Andreas Nikolas Lauda.

L’ex pilota si è spento in seguito ad un trapianto di reni che gli prolungò la vita da Agosto fino a questo tragico lunedì.

Nato il 22 febbraio del 1949 da una ricca famiglia di banchieri viennesi, Lauda si interessò all’automobilismo fin da giovane.

I suoi genitori, però, non intendevano supportarlo, in quanto ritenevano che ciò li avrebbe screditati agli occhi dell’alta società. Nel 1968 decise di abbandonare gli studi universitari e, dopo aver preso in prestito del denaro da alcune banche del Paese, comprò la sua prima vettura per concorrere a competizioni automobilistiche.

Partecipò quindi al campionato di Formula Vee e successivamente passò alla Formula 3. La sua carriera, però, sembrava essere ormai a un punto morto, quando, grazie a un altro grosso prestito bancario, garantito anche da una polizza di assicurazione sulla vita, riuscì a garantirsi un posto presso il team March in Formula 2.

Da li in poi un successo dietro l’altro fino all’approdo a Maranello nel regno di Enzo Ferrari.

Era soprannominato “il computer” per la precisione con la quale metteva a punto la sua vettura e per la freddezza con cui scendeva in pista.

Al primo anno in Ferrari vinse due gran Premi (Spagna e Olanda) e arrivò quarto nella classifica piloti.

Nel 1975 riportò il cavallino rampante alla vittoria di un titolo mondiale che mancava dal 1964.

Una vita da film, quella di Niki, come ricostruito bene anche nell’ultima e fortunata pellicola ‘Rush’, sconvolta dal terribile incidente al Nurburgring che lo lasciò sfigurato: fu estratto incosciente, ma vivo, e con ustioni di terzo grado su tutto il corpo dall’abitacolo della sua monoposto dal collega italiano Arturo Merzario, si salvò e ricominciò a correre 42 giorni dopo.

Oltre alle fiamme che ne segnarono il volto per sempre, il pilota austriaco fu fiaccato dalle inalazioni dei velenosi fumi di benzina che evidentemente ne danneggiarono i polmoni.

Lauda tra l’altro dopo il suo ritiro si dedicò alla vita da imprenditore fondando e dirigendo due compagnie aeree, la Lauda Air e la Niki.

Inoltre volle rimanere in F1 ricoprendo il ruolo di dirigente sportivo con la Jaguar per due stagioni, e dal 2012 fino alla sua scomparsa di presidente non esecutivo della scuderia Mercedes AMG F1.

                 Antonio Gullì

Adaline – L’eterna giovinezza

Una storia romantica e paranormale. Voto UvM: 5/5

 

 

 

 

Adaline, una giovane fanciulla nata a cavallo del 20esimo secolo viene resa senza età dopo un tragico incidente stradale.

Dopo anni di vita solitaria, incotra un uomo per cui forse varrà la pena perdere la sua immortalità.

Adaline Bowman, all’età di 29 anni è vittima di un incidente che le cambierà, anzi le fermerà la vita, rendendola immortale.

Dal quel momento la protagonista smetterà di invecchiare, vedrà passare la vita della figlia, e quando ha raggiunto  l’età di una signora anziana, Adaline ha imparato a non innamorarsi di nessuno.

Ma i suoi piani falliranno con l’arrivo di un giovane amore che cambierà tutto.

 

 

Un film ispirato a “Il curioso caso di Benjamin Button”; un film romantico dai risvolti “paranormali”.

In italia al Box Office “Adaline – L’eterna giovinezza” ha incassato nelle prime settimane di programmazione €3,3 milioni.

Dalila De Benedetto

Amazon sbarca in carcere: aprirà un nuovo polo a Torino e Roma

Amazon, colosso americano fondato da Jeff Bezos, sbarca in carcere a Roma e Torino.

L’intesa è stata annunciata dal direttore del penitenziario delle Vallette di Torino, Domenico Minervini, il quale ha dichiarato a Repubblica che: “Si tratta di un importante accordo, con un’azienda internazionale e seria”.

Ma non solo, si prevede anche la realizzazione di un polo di servizio targato Amazon a Rebibbia (Roma).

Il patto che sarà firmato il 30 maggio al dipartimento di amministrazione penitenziaria, prevede che alcuni detenuti vengano impiegati come magazzinieri e supporto alla logistica sia a Torino sia a Roma.

Nel carcere di Torino saranno messi al lavoro per Amazon una decina di detenuti, che svolgeranno le proprie mansioni in un capannone, in cambio di una retribuzione, la quale ancora non è stata specificata a quanto ammonterà e a chi sarà destinata, non essendo noti i dettagli di chi farà parte del progetto.

Eleonora Genovese

L’aracnofobia

Chiunque ne soffra in maniera lieve o grave sa come ci si sente quando si nota quel minuscolo, o un po’ più grande, insetto con 8 gambe che si dimenano.

Un brivido, misto schifo, misto paura ti assale.

Noi aracnofobici siamo dei grandi osservatori: riusciamo ad individuare la bestiola nel giro di un minuto su una superficie quadrata di 12 km. Abbiamo un radar. E quando finalmente lo scorgiamo sono due le possibilità: o ci allontaniamo con fare sospettoso, cambiando casa o automobile oppure passiamo all’attacco, mai direttamente, ma incitando gli altri a fare qualcosa.

Grazie a questa diffusissima paura, si riescono a stringere forti legami con il genere umano che, per una volta nella vita, si presenta affabile e ben educato, quasi.

Due volte mi capitò di vedere un ragno sul parabrezza della moto.

La prima volta ho rischiato di andare a sbattere perché guardavo quell’insetto demoniaco e non la strada. Mi sono fermata e ho chiesto ad una passante, sulla sessantina, dai modi poco fini, se avesse paura dei ragni e se potesse uccidere quello che si trovava lì, sul mio bolide. La signora in tutta eleganza si è tolta la ciabatta e ha dato un colpo così forte al parabrezza che anche il ragno ha detto “ao, guarda che lo rompi”.

Preferivo il ragno.

La seconda volta, per lo stesso motivo, ho chiesto ad un giovane della mia facoltà se potesse far qualcosa per allontanare il ragno, e lui, senza perdere l’occasione prima ha cacciato l’animale e poi si è dato al corteggiamento più sfrenato. È circa due mesi che siamo amici.

La situazione cambia un po’ se il ragno lo vedete a casa o comunque coi parenti, perché non c’è potenza di farlo uccidere, preferiscono muoia tu perché il ragno porta bene, tu sei inutile.

Poi ci sono i simpatici “e in Australia come fai?” “E in Congo come fai?” “E in Nicaragua come fai?” MA CHI CI VUOLE ANDARE?!

Oltre che sono povera ma poi, secondo voi, sapendo che posso incontrare un ragno grande come un gatto ho interesse a visitare il posto? Che per carità meriterà pure, ma anche mai.

Una volta persi il telefono per un ragno. Stavo guardando uno di quei video dove un ragazzo cerca di prendere un ragno grande quanto il Molise, ma la bestiola salta e finisce sulla fotocamera. Mi è partito il telefono ed è caduto fuori dalla finestra. Ma si può?! Voglio i danni.

Per l’aracnofobico puro non esistono peluche carini, giocattolini, video teneri. Quella bestiaccia rimane sempre uno strumento del Signore per punirci.

In questo caso, più che in altri, è proprio vero che le dimensioni non contano.

A tutti i ragni che ci stanno leggendo: sappiate che non vi detestiamo, cioè potete anche condividere il pianeta con noi, chiaramente, ma, possibilmente e ve ne preghiamo, sull’altro emisfero dell’equatore.

 

Paola Puleio 

“The Game of Thrones”: soffrite il senso di abbandono da fine serie? Creato servizio di supporto psicologico online

Dopo 8 anni è calato il sipario sulla serie HBO che ha appassionato milioni di fan in tutto il mondo, i quali si ritrovano adesso a dover fare i conti con il senso di abbandono da serie tv, più sentito che mai.

Dovranno dire addio alle congetture, profezie, dolori e guerre di Westeros.

Un addio che sembra non essere facile per nessuno, ma c’è chi sta vivendo la fine della serie come un vero e proprio lutto.

Il problema della fine della famosa serie, lunga 8 stagioni, per gli appassionatissimi cultori, non è solo lo sconforto di dover dire addio alla serie tv, iniziata il 17 aprile 2011 e finita il 19 maggio 2019, ma anche il finale che non ha soddisfatto del tutto.

Un vero trauma, a tal punto che c’è chi ha pensato bene di mettere in piedi un servizio di supporto psicologico, per aiutare a metabolizzare il distacco con gli intrighi e le avventure dei Sette Regni.

Il sito inglese, Barak.com, che ha avuto l’inconsueta idea, mette a disposizione un servizio di consulenza psicologica via Skype, attraverso cui si potrà parlare con un esperto che, conoscendo tutto de “Il trono di spade“, potrà far scendere a patti con la “tragedia” della sua fine. Il Servizio di supporto sarà a pagamento, alla cifra di 25 dollari per una sessione da mezzora e 50 per una da un’ora. I fan hanno già potuto prendere parte ad un servizio di counseling specifico su Game of Thrones, da prima della messa in onda del finale.

Una situazione abbastanza singolare e ai limiti del paradossale, che ha persino superato l’ironia del post del sito satirico Lercio che recitava “A Oslo il primo progetto di sostegno per superare il senso di abbandono alla fine di una serie tv“.

In questo caso, si può certamente dire che la realtà ha superato la fantasia.

Giusi Villa

 

La profezia del 1962 sui telefoni del 2000

Ultimamente è stata diffusa la notizia di una profezia rilasciata in un’intervista nel 1962 da tre ingegneri statunitensi, J.H. Felker, C.M. Mapes e il dr. H.M. Boettinger, all’emittente radiofonica americana C.B.S.

Durante il programma “Dimension” i tre ingegneri, (dirigenti pertanto dell’American Telephone and Telegraph Company, poi AT&T) parlarono della la loro “visione” del futuro in tema di telefonia.

Oggi è facile per noi individuare apparecchi come tablet e smartphone, applicazioni simili a Skype e siti di vendita come Amazon, ma parliamo di interviste avvenute più di 50 anni fa, quando la loro mente immaginò una rete molto simile a quella moderna, focalizzandosi anche sull’utilizzo di questa per la diffusione di notizie.

La testata Trapani Nuova è davvero esistita e lo stile dell’articolo è quello dell’epoca. Ma com’è possibile questa incredibile predizione del futuro?

Eppure questi tre ingegneri ci sono riusciti. Incredibile vero?

Oppure siamo noi a farla sembrare così precisa, solo perché la leggiamo con gli occhi di oggi?

Solo suggestioni? A ciascuno il proprio pensiero su questa notizia interessante ricordando però che tutto ciò che è stato citato in quest’articolo è facilmente verificabile mediante una ricerca su internet o semplicemente attraverso una lettura specifica sull’argomento.

Carmela Caratozzolo

Planetario di Castroreale, per toccare il cielo con un dito

e Culturale ANDROMEDA

Fonte: AssociazioneCulturaleAndromeda.jpg

 

Visita a CASTROREALE(ME) e al Planetario Astronomico.

 

Nell’ambito degli interventi di promozione turistica del territorio, l’Associazione “ANDROMEDA” di Castroreale segnala che è operativo da oltre dieci anni un PLANETARIO ASTRONOMICO” digitale.

Una visita a Castroreale, uno dei Borghi più belli d’Italia, cittadina ubicata su una lussureggiante collina ai piedi dei Colli Peloritani, a pochi chilometri da Barcellona P.G., è l’occasione per conoscere uno dei paesi medievali meglio conservati della provincia tirrenica messinese.

E’ possibile visitare i musei e le chiese all’interno dei quali sono custodite opere d’arte di notevole pregio, godere di un impareggiabile panorama, conoscere la sua storia e il suo territorio, gustare i prodotti locali, apprezzare l’ospitalità dei cittadini.

Una delle unicità presenti nella provincia di Messina di cui vi vogliamo parlare oggi è la presenza a Castroreale di un Planetario Astronomico Digitale ubicato nel centro storico al n. 1 di via G. Siracusa, di proprietà dell’Associazione “ANDROMEDA”, associazione di astrofili per lo sviluppo turistico integrato del territorio, la divulgazione della scienza e dell’astronomia.

Fonte: ProLocoArtemisia.jpg

 

Il planetario è gestito dal suo presidente, e noto planetarista, ing. Paolo Faranda. L’ing. Paolo Faranda è progettista e costruttore a misura di cupole e sistemi di proiezione su superfici sferiche ed è il responsabile del settore “Astronomia” della APOLAB SCIENTIFIC S.r.l., società che si occupa della progettazione e distribuzione di apparecchiature per laboratori di Fisica, Chimica, Scienze ed Astronomia per scuole, università, INAF,CNR ecc. d’Italia.

Dunque, vi starete chiedendo cos’è di preciso un planetario e come funziona…

Il planetario è un simulatore della volta celeste. Ciò che si vede sull’intradosso della cupola non è reale ma ricostruito con immagini reali. E’ una struttura costituita da una cupola sotto la quale, attraverso opportuni proiettori, è possibile osservare i corpi celesti (circa 23.000). Aiutati dagli operatori, è possibile riconoscere le principali costellazioni, apprendere il nome delle stelle. E’ possibile osservare il cielo come si presentava migliaia d’anni fa e come si presenterà nel futuro, simulando il fenomeno noto come precessione degli Equinozi. Si può inoltre visionare, in tempo reale, il cielo a latitudini diverse, come si vedrebbe all’equatore, al polo nord o al polo sud o in qualsiasi altra località della Terra.

E’ possibile simulare il moto apparente del Sole e dei Pianeti, l’alternarsi delle stagioni, le eclissi di Sole o di Luna, osservare galassie, costellazioni, stelle doppie, stelle di neutroni, assistere alla nascita, vita e morte di una stella, il tutto corredato da spiegazioni ed illustrazioni che vi consentiranno di ottenere risposte ai vostri quesiti di natura scientifica, storica e filosofica, attraverso un viaggio tra la mitologia greca e romana. Insomma, una visita al planetario non solo non vi deluderà, ma arricchirà i visitatori di tutte le età dal punto di vista culturale.

Ma un planetario non è solo questo, è anche uno strumento spettacolare perché riesce a coinvolgere gli osservatori facendo loro dimenticare di essere nel chiuso di una stanza, sotto una cupola, creando l’impressione di essere dei navigatori nell’universo.

Ciò che differenzia il tipico, e più conosciuto, “telescopio” dal planetario è la possibilità, che ha quest’ultimo, di poter far osservare la volta celeste a più persone contemporaneamente e trasportarli quasi in una dimensione di sogno, in cui scienza e immaginazione si fondono, per un’esperienza unica e inimitabile.

Fonte: Filippo Celi- evento presso l’AssociazioneCulturaleAndroma

Filippo Celi

– 2 alla Piazza dell’Arte 2019

A causa della triste vicenda della scorsa settimana, l’associzione Morgana, da sempre particolarmente sensibile ai fatti cittadini, ha ritenuto necessario posticipare a Martedi 21 maggio la settima edizione della Piazza dell’Arte Universitaria, che si terrà presso la Scalinata del Rettorato dell’Università degli Studi di Messina organizzata dalla stessa Associazione Morgana in collaborazione con la Consulta Provinciale degli Studenti di Messina, l’Ersu Messina, l’Università degli Studi di Messina e il Liceo Artistico Basile.

L’evento si inserisce quest’anno nell’Unime Sustainaibility Day, rappresentando la chiusura di quella che è un’importante manifestazione sulla sostenibilità ambientale.

Piazza Dell’Arte inizierà alle ore 21:00 con il LiveShow che prevede numerosissime esibizioni di Canto, Recitazione, Danza e tanto altro.

Al termine dello spettacolo un Dj set d’eccezione coinvolgerà tutti i presenti in pista fino a tarda notte.

Impreziosirà l’evento la consegna di alcuni premi del noto concorso fotografico Michelangelo Vizzini.

Sarà inoltre allestita una mostra dal nome “Messina com’era” curata dalla famiglia dello storico fotoreporter messinese e verranno esposte le opere realizzate dagli studenti del liceo artistico Basile nella mattinata del 7 Maggio.

Durante la manifestazione sarà offerta una piccola area ristoro.

UniVersoMe, la testata giornalistica universitaria degli studenti UniMe, è media partner dell’evento. Sarà presente per seguirlo in diretta e svelarne dettagli e curiosità attraverso video e foto che immortaleranno i momenti salienti. Seguiteci sui canali social uvm_universome (Instagram) e UniVersoMe (facebook) per restare aggiornati. Si rimanda al sito www.universome.eu per gli articoli di approfondimento.

Per avere maggiori informazioni, si allega qui di seguito il link dell’evento facebook: https://www.facebook.com/events/1998133770291637/