Le tre mete perfette da visitare a luglio

Quali saranno le mete perfette da visitare a luglio?

 

1. Santa Cristina d’Aspromonte: il torrente Calivi è anche conosciuto come Fiumara Galati ed è uno dei quattro torrenti (o fiumare) che interessano il comune di Santa Cristina d’Aspromonte (insieme al Duverso, al Lago e al Calabretto) e che segna il confine con il comune di Oppido Mamertina.Il Calivi si trova poco più a monte di Santa Cristina, raggiunta la quale è sufficiente proseguire per qualche chilometro sulla strada provinciale 112 fino a raggiungere il “ponte calivi”; lo si riconosce per via dei resti di un ponte più antico, spazzato via dalla furia del torrente.

A quel punto si lascia l’auto e inizia l’escursione!

Un piccolo sentiero al lato del ponte conduce direttamente sul greto del torrente e si puó notare la presenza di una briglia di contenimento, letteralmente sventrata dalla corrente.

Come quasi tutti i torrenti Aspromontani del lato tirrenico, il Calivi è insediato in una forra ricca di vegetazione e apparentemente ostile.

Ad uno sguardo più attento, accompagnato da una buona preparazione fisica e materiale (abbigliamento e accessori per l’escursione), si scopre poco a poco che quella che all’inizio sembrava ostilità è, in realtà, l’ennesima prova di natura pressochè incontaminata che si riscontra in Aspromonte.

La risalita del torrente è un’esperienza entusiasmante, caratterizzata da una totale immersione nella natura, tra la rigogliosa vegetazione e le acque cristalline.

Sul percorso del torrente, infatti, si formano numerosi laghetti dai colori cangianti tra il verde smeraldo e il blu cobalto che durante i mesi estivi sono meta di alcuni gruppi di irriducibili bagnanti. Dopo circa 20-30 minuti di cammino, alternandosi sulle due sponde del torrente e su tratti appena accennati di sentiero, si giunge in vista di un pianoro, c.d. “Piano Calivi“, sul quale insistono le vestigia di un’area probabilmente dedicata ad attività ortive, sulla quale si rinvengono numerosi muretti a secco.

Secondo il glottologo Rohlfs il toponimo “calivi” significa “piccole capanne” (dal grecanico), dunque potrebbe essere che i muretti visibili fossero sovrastati da una copertura in legno della quale, per questo, non è rimasta traccia. Tutta la zona circostante e sovrastante il torrente, in realtà, presenta tracce del passaggio umano: muretti e resti di antiche costruzioni, tra le quali l’antico abitato di Santa Cristina, distrutto dal terremoto del 1783 (Cocuzzolo dei Diavoli). I torrenti aspromontani sono affascinanti ma richiedono attenzione e preparazione. In assenza di un vero e proprio sentiero da seguire, come nel caso del torrente Calivi, è necessario sapersi orientare e procedere con cautela, fissando dei punti di riferimento per il ritorno. La direzione da seguire è quella del torrente, ma non è sempre possibile attraversarne il greto; in alcuni punti la parete rocciosa impedisce il passaggio e bisogna cambiare sponda, in altri ci sono accenni di sentiero che, però, potrebbero portare fuori strada. Mantenete sempre alta l’attenzione e scegliete il punto più facile ed al contempo più vicino al torrente. Dal punto di vista fisico è necessaria una discreta attitudine ai percorsi accidentati ed una buona agilità: alcuni punti richiedono piccole arrampicate e attraversamenti precari sulle rocce del fiume. E’ buona norma dotarsi di scarponi impermeabili.

2. Il santuario di Santa Maria dell’Isola a Tropea.

Riaperta al culto dopo 9 anni, la chiesa di Santa Maria dell’Isola sorge su un bellissimo isolotto che è riconosciuto come simbolo di Tropea nota località turistica della Calabria che si affaccia sul Tirreno calabrese. Probabilmente in passato poiché l’isolotto era staccato dalla terra ferma era divenuto meta di intrepidi eremiti, successivamente a seguito del sisma del 1783 e dell’onda anomala scaturita da esso l’isola di Santa Maria venne allineata all’arenile Tropeano. Sulla chiesa dell’isola che da poco è stata riaperta al culto c’è molto da dire, immersa nella tipica vegetazione mediterranea accompagnata da aiuole e panchine dove ristorarsi e godere di una vista spettacolare, si erge maestosa questa basilica voluta dai Benedettini.

3. Al Castello Ruffo di Scilla si svolgerà il Summer Camp dal titolo “Emisferando: equilibri, ponti, incontri, scoperte”.

Dal 18 al 20 luglio 2019, presso il Castello Ruffo di Scilla (RC), si svolgerà il Summer Camp dal titolo “Emisferando: equilibri, ponti, incontri, scoperte”, su iniziativa del Dipartimento DIGIES dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, diretto dal prof. Massimiliano Ferrara, in collaborazione con il Laboratorio Italiano di Ricerca e Intervento per lo sviluppo del Potenziale, del Talento e della Plusdotazione dell’ Università di Pavia, diretto dalla prof.ssa Maria Assunta Zanetti. L’iniziativa scaturisce dall’esigenza fortemente avvertita sul territorio di valorizzare la sinergia Scuola-Famiglia-Università per sensibilizzare la Comunità educante sul tema dell’alto potenziale cognitivo, incrementare l’inclusione scolastica e la possibilità di gestire l’eterogeneità delle classi attraverso curricola orientati alla formazione dei talenti e strategie didattiche differenziate, adattive e personalizzate, capaci di rispondere alle esigenze di tutti gli studenti e sviluppare il potenziale di ciascuno. Pur essendo quello della plusdotazione un tema assai attuale, il sistema scolastico italiano non prevede delle azioni dedicate al riconoscimento e alla valorizzazione dei bambini ad alto potenziale cognitivo, spesso a rischio di disagio socio-relazionale, noia, distrazione, isolamento e drop-out. Durante il Summer Camp si svolgeranno, in parallelo attività di formazione, offerta sulla piattaforma Sofia del Miur– rivolta a docenti della scuola pedagogisti, educatori; attività di parent training, tre Laboratori specificatamente rivolti a bambini ad alto potenziale cognitivoCompletamente isolato, il castello Ruffo di Calabria, universalmente noto con il nome di castello di Scilla, è situato su uno sperone di promontorio all’imbocco dello Stretto di Messina, in posizione dominante sia verso la costa che verso la città.

Da fonti storiche risulta che il sito fu utilizzato come postazione strategica già dagli Etruschi (VII secolo a.C), per divenire poi oggetto di opere di fortificazione durante il periodo magnogreco quando, come riferisce Strabone, venne munito di strutture difensive da Anassila, tiranno di Reggio, in seguito ampliate nel periodo romano. Le prime strutture murarie rintracciate dagli scavi risalgono all’impianto del monastero di San Pancrazio, edificato intorno alla metà del IX secolo dai Padri Basiliani per difendersi dalle incursioni dei Saraceni provenienti dalla Sicilia.Nel 1060 Scilla fu conquistata da Roberto il Guiscardo, che attestò sulla rocca un presidio militare.

Nel XIII secolo il castello fu ulteriormente fortificato da Carlo d’Angiò e nel 1469 fu concesso da Ferrante I a un cavaliere vicino alla corte aragonese, Gutierre De Nava, che fece eseguire nuovi interventi di ampliamento e di restauro.

Nel 1533 il castello fu acquistato da Paolo Ruffo che restaurò anche il palazzo baronale annesso; nel 1578 i Ruffo ottennero il titolo di principe.

Il 5 febbraio 1783 fu danneggiato da un forte sisma e nel 1810 fu restaurato; subì gravi danni anche dal terremoto del 1908.

Dal 1808 il castello è di proprietà demaniale dello Stato. Negli anni 1970-1980 è stato adibito a Ostello della Gioventù e recentemente è stato nuovamente restaurato ed è un importante centro culturale (Centro regionale per il recupero dei centri storici calabresi) e sede di mostre e convegni. La struttura sorge su un promontorio roccioso che divide le due marine, Maria Grande e Chianolea, e presenta una pianta irregolare con edifici di diverse epoche (tra cui anche il faro), ma che nel suo complesso conserva ancora la configurazione del forte, con cortine, torrioni e feritoie. Attraverso un ponte si accede alla fabbrica il cui accesso principale è costituito da un portale in pietra con arco a sesto acuto sormontato dallo stemma nobiliare dei Ruffo e da una lapide che ne ricorda il restauro cinquecentesco. Quindi, attraverso un androne a volta ribassata, si accede ad un cortile, dove uno scalone esterno conduce all’ingresso della residenza baronale. Poiché il castello era di proprietà di una delle più ricche e importanti casate del regno, è dotato di ampi e bei saloni, un tempo sede di una collezione di quadri voluta da Tiberio Ruffo e di una armeria.

Organizzate una mappa con tutte le mete da visitare e partite all’avventura!

Carmela Caratozzolo

Caos a New York, in 72mila senza luce e metro in tilt

Ha del clamoroso ció che è successo a New York, una delle città più all’avanguardia del mondo.

La notte di sabato 13 Luglio durante lo spettacolo del Manhattanhenge avvenimento che prevede l’allineamento del sole tramontante con le strade e i grattacieli di Midtown si è verificato un colossale black out senza precedenti con Times Square e l’Empire State Bilding rimasti totalmente al buio per parecchie ore, in tilt anche i semafori e le metro, da segnalare anche l’annullamento del concentro di Jennifer Lopez al Madison Square Garden e il relativo intervento di tutte le forze dell’ordine per ristabilire la calma tra i cittadini fino al ritorno della corrente elettrica.

Pietro Inferrera

La “scelta” della felicità!

“Cosa vuoi fare da grande?”
Quante volte ci hanno fatto questa domanda? Cento volte!? Forse duecento!? Diciamo anche mille!
Quando questo quesito ci veniva posto da bambini, la maggior parte di noi iniziava ad elencare i lavori più disparati: dal calciatore alla ballerina, dall’avvocato alla maestra, dal dottore alla modella, e moltissi altri.
Tuttavia, c’era sempre un bambino che non diceva che lavoro volesse fare da grande, ma semplicemente diceva: “Voglio essere felice!”

Questa è la frase che riassume al meglio lo scopo dell’esistenza umana.
Un’esistenza che, citando Arthur Schopenhauer, può essere paragonata ad un pendolo che oscilla incessantemente tra la noia e il dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia (che tristezza Arthur!).
E sono proprio questi intervalli che l’uomo, fin dagli arbori, ricerca durante la sua vita. Seguendo la dottrina dell’eudemonismo, che considera la felicità come principio naturale della vita umana e assegna a questa il compito di raggiugere tale stato d’animo.

L’importanza che viene attribuita a questa emozione così complessa, ma indispensabile nella nostra vita, è così tanta che essa viene celebrata in una giornata ben precisa, il 20 marzo. Infatti, in questo giorno, l’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha istituito nel 2012 la Giornata Internazionale della Felicità, per promuovere tale sentimento e il benessere, sia mentale che fisico, di tutta la popolazione mondiale.
Inoltre, la felicità è talmente rilevante, ed alla base dei principi morali dell’uomo, da essere stata inserita, dai padri fondatori, nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America, con queste parole: “[…] tutti gli uomini sono stati creati uguali, essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità ”.

Ma che cos’è la felicità?
Certamente, ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si sarà posto questa domanda, si sarà chiesto cosa sia realmente questo stato d’animo, e cosa ci rende felici.
Se cerchiamo in internet, la definizione che troveremo reciterà: “La felicità è lo stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti i propri desideri. L’esperienza di gioia, contentezza e benessere positivo, unito alla sensazione che la propria vita sia buona, significativa e utile ”.

Però definire cos’è la felicità è più complesso di quel che crediamo.
Persino i più grandi filosofi ed i più grandi poeti si sono trovati in difficoltà nel descriverla con una semplice frase.
Tuttavia, alcuni di questi si sono soffermati sull’argomento esprimendo il loro pensiero.

Facendo un excursus storico, si possono citare le parole del filoso greco Epicuro.
Quest’ultimo affermò che la felicità è strettamente correlata al “piacere”, e che questo dovrebbe essere l’unico scopo a cui ogni azione dell’uomo dovrebbe tendere. Piacere inteso come il non patire dolore nel corpo e il non essere turbati nell’anima; quindi essere in salute ed in pace con se stessi.
Ma basta solo questo per essere felici? Certo che no!
La felicità non dipende solo dal non provare alcun tipo di dolore, perché si può essere infelici pur godendo di ottima salute.

Questa ha un significato molto più profondo e intimo.

Per capire bene cosa sia, ho chiesto ad alcuni miei colleghi ed amici cosa fosse per loro la felicità.
Ecco cosa hanno risposto:
-“Per me felicità è sinonimo di libertà. Non avere catene, poter scegliere liberamente, mostrarsi per ciò che si è”.
-“Felicità equivale a star bene con se stessi, bastare a se stessi”.
– “Riuscire a raggiungere e superare i propri limiti, migliorando giorno dopo giorno”.
– “La felicità è amare ed essere amati senza nessun freno, senza nessuna inibizione”.

Voglio soffermarmi un attimo su quest’ultima frase, e sottolineare che, anche se a volte cerchiamo di negarlo, non possiamo non ammettere che la felicità è strettamente correlata all’amore, in qualunque sua forma.
L’amore che porta alla felicità è, innanzitutto, l’amore per la vita; per le emozioni che essa ci fa provare, per le occasioni che ci dà, per le situazioni che ci fa affrontare, per i momenti che ci fa vivere, grazie ai quali cresciamo e maturiamo ogni giorno.

Questo rapporto di simbiosi tra amore e felicità può essere riassunto attraverso una celebre frase di Hermann Hesse: “Felice è chi sa amare“.
Felice è chiunque riesce a donare amore verso il proprio partner, la propria famiglia, i propri amici; senza chiedere nulla in cambio, senza nessuno scopo.
Soltanto con l’intenzione che questo amore così sincero, genuino, disinteressato, che viene dal cuore, riesca a rendere altrettanto felice chiunque lo riceva.

Ritornando alle risposte dei mie amici; queste sono solo alcune delle tante che ho ricevuto, e – com’è evidente – nessuna risulta uguale alle altre.
Ragion per cui mi sento in dovere di citare Aristotele, il più grande filosofo di tutti i tempi, che affermò: “La felicità dipende da noi stessi “; – e aggiungo io – dalle nostre azioni, dalle nostre reazioni, dai nostri pensieri, dal nostro modo di vedere e affrontare la vita.
Ed è per questo che ognuno di noi ha la propria idea di felicità, un’idea soggettiva, unica.

Perciò, definire con una frase “universale” cos’è la felicità è impossibile!

Tuttavia, credo che una definizione che metta tutti d’accordo esiste:                                                                  “La felicità si trova nelle piccole cose”.

Certo, sembra la solita frase fatta (una di quelle che si scrivono sui social per prendere più like possibili); ma se ci fermassimo un attimo a riflettere, capiremmo che questa è la pur verità.
Perché la felicità nasce ed è racchiusa in ogni piccolo gesto: – anche il più semplice e spontaneo – un sorriso ricambiato, un abbraccio inaspettato, un bacio rubato.
La si può trovare nel guardare un tramonto in riva al mare, nel sentire il tepore del sole sulla pelle e la brezza tra i capelli, la si può leggere nel sorriso di un bambino che scarta il regalo di compleanno, la si può scorgere nello sguardo fiero di una madre che guarda i propri figli,  la si può sentire nel suono di una risata, la si può vedere negli occhi della persona che amiamo.

La felicità è fatta di attimi unici, e sono proprio questi che la distinguono dalla normalità, danno senso alla nostra vita e fanno splendere la nostra anima.
Perché come dice Alex Hitchens (àlias Will Smith) nel film “Hitch”:
“[…] Il numero di respiri che fate in vita vostra è irrilevante, quello che conta veramente sono i momenti che il respiro ve lo tolgono ”.

E come afferma Roberto Benigni: “[…] Dobbiamo sempre pensare alla felicità. Se qualche volta essa si scorda di noi, noi non dobbiamo mai scordarci di lei, fino all’ultimo giorno della nostra vita ”.

Perciò, quando vi chiederanno, per l’ennesima volta, “Cosa vuoi fare da grande?
Fate come quel bambino all’inizio dell’articolo, rispondete sempre “Voglio essere felice!
Perchè la felicità è ovunque e in chiunque, basta saper coglierla, alimentarla, proteggerla, viverla!

 

                                                                                                                                                                                 Giuseppe Cannistrà

 

Respirare – Ad una fine esisterà un nuovo inizio?

 

Respirare è il primo libro della trilogia dei romanzi della scrittrice Carmen Caratozzolo (Respirare, Vivere, Impazzire).

Il romanzo è nato ed è stato pubblicato nel 2018 sulla piattaforma online “Wattpad”, per poi essere pubblicato anche in formato cartaceo dalla casa editrice Ilmiolibro.it.

 

La storia tratta di Cara l’adolescente sensibile, difficile, complicata, rimasta invisibile per troppo tempo dentro una società tutta uguale.

Quello di cui aveva bisogno era qualcuno che la riportasse a casa, qualcuno per cui valesse la pena amare ogni dettaglio: espressioni, degli sguardi, di un neo particolare sul viso o su qualsiasi altra parte del corpo.

Un suo particolare era la nostalgia, di tutto quello che non ha mai dato ma che avrebbe voluto ricevere.

Harry al contrario, un ragazzo dannato con un passato alle spalle inciso sulla pelle che cerca di scappare da se stesso, sperando di essere fermato prima o poi da qualcuno.

Tra Harry e Cara nasce un “patto”che li cambierà per sempre, lei così innocente difronte a così tanta violenza, lui senza regole e senza timori.

La passione rovente, paesaggi quasi incantati, chiazze di colori che macchiano la pelle, tutto diventa arte poetica di una vita reale.

Ad ogni inizio c’è sempre una fine, ma ad ogni fine esisterà un nuovo inizio?

 

“Le mani le porti al viso quando piangi o ridi, due opposti ma con qualcosa in comune”.

 

Edizione Wattpad gratuita: https://www.wattpad.com/story/148565673-respirare-ad-una-fine-esister%C3%A0-un-nuovo-inizio 

Edizione Cartacea/Ebook: https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/420690/respirare/

 

 

14 Luglio. Francia festeggia la Presa della Bastiglia

La Francia celebra il giorno della Presa della Bastiglia.

La distruzione della Bastiglia, castello parigino adibito a carcere per gli oppositori della monarchia, avvenuta il 14 luglio 1789, segnò l’inizio della Rivoluzione francese.

A Parigi le celebrazioni sono tradizionalmente aperte da una grande parata militare.

Oltre 4.000 soldati, 197 veicoli, 237 cavalli, 69 aerei e 39 elicotteri sfilano sugli Champs Élysées sotto il segno della cooperazione militare europea.

Sono presenti infatti anche i rappresentanti dei 10 Paesi membri dell’Iniziativa Europea d’Intervento creata nel 2018 e voluta dal presidente francese Emmanuel Macron.

Dopo la parata, Macron riceverà a pranzo all’Eliseo una decina di leader europei, tra i quali la cancelliera tedesca, Angela Merkel e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.

Non ci sarà invece la premier dimissionaria britannica, Theresa May, rappresentata dal vicepremier David Lidington.

Il presidente Emmanuel Macron, alla sua terza sfilata dall’elezione nel maggio 2017, è sceso lungo il famoso viale parigino a bordo di un’auto, prima di salire sul palco presidenziale a Place de la Concorde; ed è stato fischiato, al grido di ”dimissioni, dimissioni”, da un gruppo di manifestanti.

Secondo quanto riporta l’emittente televisiva pubblica France 2, a protestare contro il presidente è stato un gruppo di 20-50 persone che si era mischiato alla folla degli spettatori: il gruppetto ha fatto volare i palloncini gialli, come simbolo della protesta dei jilets jaunes.

Secondo le Figaro, fra loro c’era anche Eric Drouet, uno dei leader dei gilet gialli.

L’uomo volante sugli Champs-Elysees, il campione francese di jet-ski, Franky Zapata, ha volteggiato a diversi metri d’altezza, con il fucile tra le mani, sul suo Flyboard, una piattaforma volante azionata da cinque motori a reazione.

Lo spettacolo mozzafiato ha aperto la parata militare.

Secondo il ministero della Difesa, la Flyboard Air potra’ avere un utilizzo versatile per i militari, ‘come piattaforma logistica volante o d’assalto’.

 

Santoro Mangeruca 

Diario di una fuorisede superstar 9° parte

La mattina dell’esame…

Penelope aveva dormito poco e male, era in piena sessione da settimane, ma l’esame che si sarebbe svolto quella mattina era il più importante dell’anno.

Bevve un sorso di caffè bollente ed ebbe quasi un attacco di gastrite. Aveva la nausea. Neppure il cornetto con cui fece colazione servì a tranquillizzarle lo stomaco. Le sue viscere sembravano un aggrovigliato disastro.

Raccolse i libri, gli schemi, gli appunti, temeva di perdere l’autobus e le altre coincidenze.

Sui mezzi stette con le cuffie alle orecchie, non voleva sentire altri rumori o chiacchiericci inutili.

Arrivò nel corridoio davanti allo studio del Prof., era vuoto; lei era arrivata con un’ora in anticipo, giusto quello necessario a rivedere tutto.

Pian piano, altri studenti cominciarono a prender posto sia sulle sedie che per terra. Cominciarono la mattinata con le solite ansia, le solite frasi, i luoghi comuni.

“Io non so niente, ma come va va”

“Ho studiato tre mesi, è la quarta volta che la provo”

“Se non prendo almeno 29, mi rovino la media”

Penelope stava avendo un attacco nervoso e del Prof. non c’era ancora traccia.

Nico, sebbene frequentassero corsi differenti, aveva in comune con lei quella materia e, quindi, quell’esame.

Arrivò incurante del fatto che fosse l’ultimo, ormai il corridoio era pieno; arrivò ormai incurante di lei…

Ilaria Piscioneri 

Se ti piace il Make up devi assolutamente conoscere Haus Laboratories

 

Ad oggi le Pop Star americane non si limitano più alle sole canzoni ma si sono riversate anche sulla moda, ad esempio, o sul beauty con Inglot di Jennifer Lopez o Fenty di Rihanna.

Proprio a quest’ultima categoria si è aggiunta l’Hause Laboratories di Lady Gaga.

Proprio qualche giorno fa, infatti, la Germanotta ha pubblicato un video che lanciava la sua prima linea beauty che possiamo dire è veramente WOW! Gaga ha voluto creare una linea di prodotti adatta a tutti per fornire alla comunità LGBQTI uno strumento in cui esprimersi e mostrare la propria creatività.

Il Italia sarà possibile acquistare i prodotti tramite Amazon durante il Prime Day, ovvero il 15 e il 16 luglio, o sul sito ufficiale, ma purtroppo bisognerà aspettare settembre 2019 prima di ricevere l’ordine.

Sul sito www.hauslabs.com è stata pubblicato il video della spettacolare campagna della linea, la quale è stata curata dalla make up artist Sarah Tanno, la stessa che ha curato il make up di Lady Gaga per A Star is Born e che collabora con la cantante dal 2009.

 

Il fashion director del video è invece Nicola Formichetti, il founder di Nicopanda.

Per questo primo lancio sono state pensate tre tipologie di prodotti disponibili in vari set.
Ci saranno 6 Haus Collections che comprenderanno un Glam Attack, un cream-to-powder pigmentato e multiuso, un RIP Lip Liner, una matita labbra dalla texture cremosa come quella di un rossetto, e Le Riot Lip Gloss, un lucidalabbra super scintillante.

Le combinazioni disponibili sono le seguenti e avranno un prezzo di 52 euro.

– HAUS of Chained Ballerina;

– HAUS of Goddess;

– HAUS of Rose B*tch;

– HAUS of Rockstar;

– HAUS of Dynasty;

– HAUS of Metal Head.

Saranno inoltre disponibili nove Limited-Time Duo Set di ciascun prodotto nei giorni del 15 e del 16 luglio.

I Glam Attack Shimmer Powder Duos a un prezzo di 36 euro:

– Glam Attack Shimmer Powder Duo – Speed Queen;

– Glam Attack Shimmer Powder Duo – Give ‘Em Heaven;

– Glam Attack Shimmer Powder Duo – Downtown Punk.

i RIP Lip Liner Duos a un prezzo di 26 euro:

– RIP Liner Duo – Floor It;

– RIP Liner Duo – Royalty;

– RIP Liner Duo – Slay Me.

i Le Riot Gloss Duos a un prezzo di 32 euro:

– Le Riot Gloss Duo – Laced;

– Le Riot Gloss Duo – Seductress;

– Le Riot Gloss Duo – Hypocrite.

Andrea Sangrigoli

Referendum bis in Inghilterra?

Jeremy Corbyn, il leader dell’opposizione britannica, si schiera ufficialmente a favore d’un secondo referendum e si impegna a sostenere l’opzione Remain se il prossimo governo Conservatore si arrenderà all’idea di un nuovo voto popolare, contro qualunque ipotesi di divorzio no deal come pure contro qualunque “dannoso” accordo di uscita dall’Ue di marca Tory.

La decisione, rinviata nelle settimane scorse, è stata ratificata oggi dal governo ombra e annunciata in una lettera aperta.

Nella lettera aperta inviata da Corbyn agli iscritti del Partito Laburista, il leader rompe gli indugi superando buona parte delle esitazioni che il fronte anti Brexit (maggioritario, ma non unanime nelle file della sua formazione) gli aveva finora contestato.

E sollecita chi fra Boris Johnson e Jeremy Hunt sia destinato a subentrare a Theresa May come prossimo primo ministro del Regno ad accettare un nuovo voto popolare sulla separazione da Bruxelles.

«Chiunque diventi primo ministro, deve avere la fiducia di tornare dal popolo e sottoporre a un voto pubblico il suo accordo o un no deal», scrive Corbyn.

Fortunato Grillo

Aladdin – Tra realtà e magia

Il remake di un grande classico. Voto UvM: 5/5

 

 

 

Già da un po’ di tempo la Disney ci sta deliziando con un percorso di remake dei grandi classici di animazione che attirano nelle sale cinematografiche grandi e piccoli.

Nel 2019 abbiamo visto Dumbo, ma ci allontaniamo dalla drammaticità tipica di questa fiaba per arrivare a un misto di azione e romanticismo in Aladdin, il live-action diretto da Guy Ritchie basato sul grande classico del 1992.

La storia la conosciamo tutti e inizia con un ladruncolo di città che si innamora di una principessa e percorre una serie di avventure tra bazar di spezie e seta nelle vie della città di Agrabah .

 

 

Aladdin è interpretato da Mena Massoud, che riesce perfettamente a incarnare un personaggio genuino, un ladro gentile dall’animo puro che attraversa momenti tormentati ma riesce ad affrontare le tentazioni rimanendo sempre fedele ai suoi principi e con la furbizia tipica del protagonista.

Nei panni della bellissima principessa Jasmine troviamo invece Naomi Scott, perfetta nel ruolo di donna forte che vuole affermare la sua posizione in un mondo dove il giudizio maschile predomina, affrontando questo importante tema prima ancora di dare spazio alle questioni romantiche.

 

 

Tale romanticismo trova spazio naturalmente nel lieto fine, ma si esprime pienamente nella scena che vede i due protagonisti viaggiare sul tappeto volante sulle note di “Il mondo e mio”, canzone vincitrice del premio Oscar per la migliore canzone nel 92.

Protagonista indiscusso dell’intero film è sicuramente il Genio della Lampada, interpetato da Will Smith, quale degno erede del suo predecessore Robin Williams. Smith sostituisce perfettamente la parlantina spedita di Williams con genuina ironia portando un velo di comicità anche alle scene più drammatiche. L’arrivo del genio introduce anche le scene più spettacolari cantate e ballate con grande spettacolarità.

Personaggi tutti estremamente adatti, compreso Jafar (Marwan Kenzari), inaspettatamente giovane ma capace di dare all’intero film un velo di azione e drammaticità indispensabile, specialmente nelle scene che precedono il lieto fine.

La scenografia coinvolge gli spettatori nel mondo orientale che vede strade ricche di bazar, scenari esotici che includono scimmie, tigri ed elefanti. Il tutto si mescola con la parte magica della storia resa perfettamente attraverso effetti speciali che rendono tappeti volante e incantesimi estremamente reali. In questo modo si mantiene quell’atmosfera incantata necessaria per un film che è principalmente diretto ai più piccoli.

 

 

Nuovamente la Disney non ci delude e riesce ad allontanare i suoi spettatori dalla tradizione, stravolgendo gli elementi tecnici del film, ma rimanendo ancorati alla bassa narrativa e incantata della storia, senza rendere questo distacco traumatico ma anzi estremamente piacevole che ci rende desiderosi di andare al cinema per il prossimo remake che vede nelle sale, a partire dal 21 agosto, la meravigliosa storia de Il re leone.

Federica Cannavo

Messina: blitz all’ex Gil

Nella giornata di ieri sono state fatte delle indagini da parte del sindaco di Messina Cateno De Luca che ha fatto visita al plesso dell’ex Gil sito in via A. Salandra.

Lo scopo della visita del sindaco era quello di capire le reali motivazioni sottostanti al degrado a cui è esposto il centro sportivo nonostante recentemente gli interni e anche la parte esterna del campo siano stati messi a nuovo.

Il nostro sindaco è solito fare i cosiddetti Blitz in luoghi dove ritiene che non vi sia abbastanza cura da parte dei lavoratori preposti; tali blitz anno quindi lo scopo di “smascherare” eventuali mancanze e dunque provvedere spostando il personale incapace in altri luoghi o licenziandolo come avvenuto ieri in seguito alla scena a cui De Luca ha assistito.

Appena arrivato la mancanza di personale al Front office l’ha messo in allarme ed è entrando nella stanza del portiere ha sentito dei rumori provenienti da dietro un armadio, quelli di una televisione. Ha quindi visto il custode rilassato davanti alla TV.

Quasi immediato il video di denuncia su Facebook da parte del sindaco che annuncia severi provvedimenti disciplinari.

Dalle prime ore di questa mattina il dipendente comunale si era posto sul tetto dell’ex Gil minacciando di buttarsi.

Quasi subito è intervenuto il personale del comune che ha provveduto a garantire al ragazzo un incontro con il sindaco per chiarire la situazione.

Si aspettano ulteriori aggiornamenti.

Paola Puleio