Oltraggio in Tv a Falcone e Borsellino: è bufera per la Rai

Nella prima puntata di ‘Realiti’, il programma condotto da Enrico Lucci su Rai 2, il cantante neomelodico 19enne, Leonardo Zappalà ha esordito dicendo:

“Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita sanno quali sono le conseguenze: come piace il dolce, deve piacere anche l’amaro”.

L’affermazione, del tutto fuoriluogo, era riferita ai due magistrati simbolo dell’antimafia.

La RAI prende ovviamente le distanze dalla frase e dal programma; ma la bufera ormai è scoppiata.

Nel mirino direttore, autore e conduttore che non si sono resi conto, secondo i vertici aziendali, di manovrare materiale sensibile e delicato per la coscienza collettiva.

Grande sdegno da parte di tutti.

La famiglia Borsellino ha così commentato: «vergogna, questo paese è alla deriva ma a tutto c’è un limite».

L’amministratore delegato, Fabrizio Salini chiede scusa ai parenti di Falcone e Borsellino.

Il presidente della commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini, invece, accusa l’omesso controllo.

Benedetta Sisinni

 

Morto suicida Davide Scarinci, ex giornalista de Il Caffè

 

Il 31enne Davide Scarinci, ex giornalista de ‘Il Caffè‘, è stato ritrovato morto nelle acque del porto di Santa Marina di Salina, isole Eolie (ME), la notte del 3 Giugno.

Si tratta di suicidio.

Il corpo senza vita, con indosso ancora gli abiti da lavoro, è stato rinvenuto all’interno dell’auto del giovane, colata a picco nel mare.

Davide era originario di Marino; per lungo tempo aveva svolto l’attività di cronista tra le pagine del giornale romano Il Caffè. Aveva poi abbandonato la professione e deciso di dedicarsi all’attività di barman in un locale nel centro di Roma. Dopo qualche anno, il trasferimento in Sicilia.

Nel suo operato giornalistico Davide si era fatto notare per una serie di inchieste, su temi scottanti, svolte ai Castelli. 

L’onestà, la voglia di raccontare il vero e la passione per il giornalismo, erano le caratteristiche che contraddistinguevano il giovane cronista, ma al tempo stesso sono state fatali per lui e la sua carriera.

Indagato, accusato e giunto a processo dopo aver raccontato la verità su un politico plurinquisito, Davide aveva deciso di abbandonare la carriera da giornalista, consapevole dell’impossibilità di svolgere questo lavoro onestamente. In seguito alla faccenda, che lo aveva profondamente segnato, c’era stato un primo tentativo di suicidio.

Che l’insano gesto compiuto adesso, sia in qualche modo collegato al passato nessuno può dirlo con certezza, ciò che invece è certo è la perdita di un’importante giovane penna del giornalismo italiano.

Benedetta Sisinni

 

 

 

 

Ennio Morricone annuncia l’addio alla musica per il cinema: “i tempi sono cambiati”

C’è chi vede solo la punta dell’iceberg e chi invece, immergendosi, si accorge anche della parte più celata, sofferta.

Ennio Morricone lo sa benissimo e ne ha dato dimostrazione a una cerimonia tenutasi al Colosseo, dove ha ricevuto il premio “Presidio Culturale Italiano”, organizzato dall’associazione Cultura Italiae.

A consegnargli il riconoscimento è stato il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli.

Nella stessa occasione il 90enne musicista ha reso noto che non comporrà più musica per il grande schermo, salvo per il regista siciliano Giuseppe Tornatore.

“L’ispirazione non esiste, o meglio nel mio lavoro c’è per l’1%, il resto è traspirazione, sudore”. Così, con le parole di Thomas Edison, il compositore ammette la fatica che ha permesso alla sua arte di essere premiata con 2 Oscar, 6 Bafta e 10 David Di Donatello.

“Sono molto emozionato” dice ai giornalisti, e nel dialogo che precede la premiazione lascia uno spazio anche alle frecciatine verso il cinema di oggi: “Ora i tempi sono cambiati, il lavoro è meno perché si chiamano spesso per le colonne sonore dei dilettanti che magari usano pure i sintetizzatori. Oggi è difficile che si faccia uso di musiche originali, solo i grandi registi non ci rinunciano”.

L’artista, inoltre, più che della frustrazione ha parlato della gioia che si dovrebbe provare quando si compone musica per una pellicola. E di quanto sia importante che quest’ultima abbia un alto livello di qualità, perché, a suo parere, “una buonissima musica non può riuscire a fare nulla per un brutto film”.

Non mancano nemmeno gli elogi del ministro Bonisoli, il quale sostiene che per Morricone i premi non sono mai abbastanza, che lui rappresenta molto per la nostra cultura e che “cambiando, evolvendosi, rispecchiando anche le tematiche della nostra società negli anni è stato una delle ragioni per cui il nostro cinema ha avuto successo. Lui l’ha accompagnato, lo ha valorizzato in quanto patrimonio”.

 

Antonino Giannetto

C’eravamo tanto amati – Ettore Scola

 

Un racconto dolceamaro dell’Italia all’indomani della Resistenza. Voto UvM: 5/5

 

 

 

 

Italia del dopoguerra.

Antonio lavora come portantino in un ospedale di Roma e nel tempo libero milita nei partiti di sinistra, Nicola è un insegnante di provincia e appassionato di cinema e trova in quest’ultimo la migliore arma politica, Gianni è invece tirocinante in uno studio legale della capitale.

Cosa accomuna questi tre personaggi dal retroterra così diverso? La passione per Luciana, aspirante attrice, ma ben più significativa l’amicizia maturata combattendo fianco a fianco nei giorni della Resistenza.

I tre si ritroveranno tutti assieme quasi trent’anni dopo quando ormai lo scenario nazionale è ben cambiato e gli alti ideali di rivoluzione sociale si sono ormai scontrati col muro della dura realtà quotidiana.

 

 

Se le vite dei primi due non hanno subito grandi rivolgimenti, quella di Gianni è stata la tipica parabola del self made-man, del giovane avvocato che si avvia alla carriera con la speranza di essere diverso dagli altri, salvo poi rivelarsi anche peggio e trasformarsi nel nemico per cui i tre avevano tanto combattuto in passato: un padrone.

In C’eravamo tanto amati la microstoria, quella dei nostri personaggi, si intreccia alla macrostoria, quella delle vicende nazionali ( la resistenza, la liberazione, gli anni del dopoguerra con i cambiamenti politici ed economici), nonché a quella che ormai è la storia del cinema italiano, che il regista omaggia con vari riferimenti.

Notevoli a questo proposito i cameo di Marcello Mastroianni, Federico Fellini e Vittorio de Sica, a cui la pellicola è dedicata. Scola si distacca però dal padre del Neorealismo per diversi aspetti.

Gioca innanzitutto col passaggio dal bianco e nero al colore per raccontare lo scorrere del tempo.

Ferma l’azione per svelare i pensieri dei personaggi e fa parlare questi con lo spettatore proprio come accade a teatro.

Ciò gli è permesso grazie alla bravura magistrale di attori come Nino Manfredi, Aldo Fabrizi, Stefano Satta Flores e un impareggiabile Vittorio Gassman.

 

 

Una satira amara dai dialoghi brillanti sul naufragio del sogno di un’Italia diversa, sulla cultura in mano al perbenismo dominante, su tanta sinistra che stenta a decollare perché frammentata da polemiche sterili e lotte interne, impegnata a fare a botte mentre il ricco si abbevera beato alla fontana del benessere.

Ma …“ il vero nemico sono io- dice Gianni- con me ve la dovete prendere!” Il vero nemico è il fascismo che ancora resiste, che si nasconde dietro l’ombra del sopruso e della corruzione e grida “Io nun Moro”.

Se Gianni e Nicola – il ribelle imborghesito e il radical chic- rappresentano il fallimento degli ideali della Resistenza, una speranza è forse riposta nell’uomo comune, Antonio, nelle rivoluzioni quotidiane scandite dalle note della splendida colonna sonora di Trovajoli.

 

 

Ma forse anche nel cinema, capace di rispecchiare più di ogni altra cosa lo spirito del tempo.

Angelica Rocca

 

Estate 2019: dove (e come) vanno in vacanza gli Italiani?

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Con la chiusura delle scuole per molte famiglie è cominciato il conto alla rovescia per iniziare le vacanze.

L’istituto demoscopico, Noto Sondaggi, ha condotto una ricerca per approfondire i comportamenti degli italiani al momento di dover scegliere la propria destinazione, definire un tetto di spesa e prenotare le proprie vacanze.

Per quanto riguarda la durata media, si tiene conto che il 61% della popolazione passerà almeno una notte fuori casa.

Se è dunque alta la percentuale di popolazione che ha già programmato la propria vacanza estiva, al contempo è da notare che il periodo vacanziero si riduce sempre di più.

Per il 25% non supera addirittura i 3 giorni, mentre per un ulteriore 29% le ferie si allungheranno fino a una settimana.

Solo il 10% sarà in vacanza per un periodo fino a tre settimane.

Insomma, giornate di riposo per tutti ma con meno tempo: la durata della permanenza fuori casa è fortemente condizionata dal costo.

Dall’analisi si evince inoltre che la maggior parte degli italiani pianifichi con largo tempo di anticipo l’organizzazione delle vacanze, dato che ad oggi soltanto il 5% ancora non ha deciso come trascorrerà il periodo estivo.

Probabilmente questo è un altro comportamento finalizzato al risparmio in quanto, per esempio, per i biglietti aerei e gli hotel prenotando last minute si corre il concreto rischio di avere un prezzo più alto.

Per quanto riguarda invece le destinazioni preferite, più della metà dei cittadini passerà le vacanze nel nostro Paese, contro il 25% che ha scelto di visitare mete europee e l’8% che invece viaggerà verso destinazioni extra-europee.

Il mare si attesta come località preferita da una netta maggioranza (64%), mentre soltanto il 9% trascorrerà le ferie in montagna.

Pochi scelgono come meta estiva le città d’arte, ma il 12% preferisce la vacanza “in movimento”, mescolando diversi tipi di destinazione e presumibilmente cultura e svago.

Soffermandoci sul tipo di alloggio preferito, sebbene il 32% della popolazione predilige la tradizionale vacanza in hotel, con tutti i servizi e i comfort che questa scelta comporta, non è da sottovalutare il trend sempre in crescita di B&B e case vacanza.

Quest’ultimo si può considerare un vero e proprio fenomeno che sta rivoluzionando il mercato rispetto a pochi anni fa, tanto che spesso le catene alberghiere denunciano pubblicamente la concorrenza di queste strutture che hanno meno costi e maggiori benefici fiscali. Infatti, non è un caso che la seconda soluzione scelta è appunto questa tipologia di ospitalità (19%), quasi alla pari con la casa in affitto o di proprietà (18%); sistemazioni che consentono di risparmiare sui pasti e di ospitare più persone.

Un ulteriore 10%, invece, sceglie di trascorrere le ferie in un villaggio turistico.

Per prenotare le proprie vacanze, il 69% degli italiani ha preferito utilizzare servizi online, in quanto sicuramente consentono un notevole risparmio rispetto alle agenzie di viaggi, utilizzate soltanto dal 7%.

Il 18%, invece, per prenotare le ferie si rivolge direttamente alla struttura scelta. Infine, la spesa pro capite per le vacanze estive di quest’anno: il 48% degli italiani spenderà un massimo di 500 euro a persona, mentre il 34% arriva a raggiungere una spesa massima per persona di un migliaio di euro. Soltanto il 7% sborsa una cifra superiore a 1.500 euro.

Altro dato interessante: il 16% ha chiesto un finanziamento per poter pagare le proprie vacanze.

Santoro Mangeruca

I Diritti Conquistati dalle Donne

 

Le Donne hanno incominciato ad avere Diritto di voto, quando fu esteso il Suffragio Universale Femminile, ricordandoci questo movimento, femminista con le “Sufraggette”.
La Donna incomincia ad avviarsi come “Cittadina” del mondo, sia nell’ambito sociale che nell’ambito politico da come ci narra la storia .

Ma sfortunatamente tutt’oggi, il ruolo della Donna nell’ambito “Sociale –politico” viene rappresentata come “Antagonista” della sua vita, dimenticandosi che essa ha un ruolo “Storico –Rivoluzionario”

Un genere che ha sempre lottato per i suoi Ideali e che tutt’oggi , ogni giorno affronta le piccole “Disuguaglianze” che ancora la nostra società rileva in maniera eccessiva, senza notare che il “Ruolo Femminile” resterà sempre quella rivelazione che nessuno si aspettava prima d’ora .

Hanno intrapreso battaglie per un futuro migliore. Essere Donna non significa essere diverse ma essere unicamente forti.

 

Dalila De Benedetto

Torino: tetraplegico recupera l’uso delle mani grazie a un nuovo intervento

La procedura, eseguita in pochi centri ospedalieri al mondo e per la prima volta in Italia, prevede di aggirare la lesione del midollo spinale ricollegando i nervi ancora sani con quelli non più in funzione, permettendo un più ampio recupero delle capacità motorie e sensitive.

Un ex pasticcere di 52 anni, rimasto tetraplegico a causa di un incidente d’auto, recupererà la funzione delle mani grazie a un innovativo intervento effettuato presso l’ospedale Cto della Città della Salute di Torino. Il paziente è stato sottoposto ad una nuova metodica, la quale bypassa la lesione del midollo spinale ricollegando, come fili elettrici, i nervi sani a nervi non più funzionanti. In questo modo, come spiegato anche dai sanitari stessi, è stato possibile reinnervare interi distretti muscolari precedentemente non recuperabili.

L’operazione, durata circa tre ore e mezza, è stata eseguita su entrambi gli arti superiori dai chirurghi Bruno Battiston, Diego Garbossa, Paolo Titolo e Andrea Lavorato.

Il paziente aveva subito una lesione midollare completa a livello cervicale in seguito a un incidente avvenuto circa sei mesi fa, che gli aveva procurato la perdita della capacità di aprire e chiudere le dita delle mani, e al tempo stesso, rendendogli impossibili semplici azioni quotidiane, come afferrare gli oggetti o provvedere alla propria cura personale.

La chirurgia utilizzata prevedeva e basava la propria attenzione sul trapianto di tendini, ma ciò consentiva solo un recupero parziale della funzione motoria. La nuova tecnica, invece, permette un recupero maggiore e più fisiologico della capacità motoria e sensitiva degli arti.

L’intervento è riuscito perfettamente e si è concluso senza alcuna complicanza.

Nei prossimi mesi il paziente sarà sottoposto a trattamenti fisioterapici, possibili solo in centri di riferimento, in cui il recupero della funzione motoria che solitamente necessita di molti mesi, sarà facilitato dalle moderne cure atte a preservare e favorire la motilità dei diretti interessati.

Gianluca Vitale

                                    

 

 

Il Senato approva la mozione sul clima, ma dice no allo stato di emergenza climatica

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Respinte le mozioni di PD, FI e LeU. Approvata quella del M5S

Si è svolta proprio in occasione della Giornata dell’Ambiente, lo scorso 5 giugno, la seduta del Senato avente all’ordine del giorno la discussione delle mozioni sui cambiamenti climatici. Il resoconto? Il problema c’è, ma non l’emergenza

Quattro le mozioni che sono state presentate dai diversi gruppi parlamentari. Quella del PD chiedeva al Governo di dichiarare lo stato di emergenza ambientale, quella di FI rivendicava la necessità di interventi urgenti per non incorrere in procedure di infrazione da parte dell’UE, garantendo al contempo un’autonomia finanziaria agli enti locali per investimenti nel settore. LeU ha invece proposto di rivedere le imposte sull’energia e sull’uso delle risorse ambientali, nella direzione della sostenibilità. Il Senato ha deciso di respingere tutte e tre le proposte delle opposizioni per approvare mozione di maggioranza:

“Richiamando in premessa l’allarme sugli effetti irreversibili dei mutamenti climatici, nella consapevolezza che il fenomeno del “global warming” richieda azioni incisive per contrastarlo, la mozione di maggioranza impegna l’Esecutivo ad accelerare la transizione energetica verso la riduzione delle emissioni inquinanti e la progressiva decarbonizzazione dell’economia promuovendo un nuovo modello energetico-ambientale; a ricorrere all’eco-design; a favorire l’autoproduzione distribuita di energia da fonti rinnovabili; a promuovere campagne di sensibilizzazione/informazione rivolte ai cittadini in sinergia con gli enti locali, anche mediante l’introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole“.

Secondo le opposizioni, la mozione di maggioranza si limiterebbe a elencare dichiarazioni di principio. Non sono d’accordo i padri della mozione vincente, che rivendicano: “abbiamo individuato piccole azioni, ma concrete”.

Immediata la reazione – negativa – delle associazioni ambientaliste.

https://www.facebook.com/FridaysItalia/posts/442128503253042

 

Secondo Fridays For Future Italia, l’emergenza climatica va dichiarata per rendere le persone consapevoli. “I politici e i media hanno trattato il cambiamento climatico come una semplice lotta ambientalista”, denunciano su Facebook. E continuano: “Dovete cambiare il modo di trattare la crisi climatica e dovete chiamarla per quello che è: un’emergenza”. Nel frattempo alcuni comuni tra cui Milano, Lucca, Napoli e Aosta hanno dichiarato lo stato di emergenza climatica. Altri comuni ci stanno lavorando. L’obiettivo è quello di mettere alle strette il Parlamento “dal basso”: “Siamo convinti che con migliaia di comuni in emergenza climatica il Governo non potrà più mettere la testa sotto la sabbia”, affermano ancora i Fridays For Future su Facebook.

Negli stessi giorni la Finlandia si è posta l’obiettivo di raggiungere la neutralità di emissioni nette di carbonio entro il 2035. Determinanti saranno la piantumazione delle foreste, la tutela del patrimonio naturale e l’abbandono dei carburanti fossili.

 

Francesco D’Agostino

 

Lolita – Vladimir Nabokov

Un libro che ami o che odi, non ci sono vie di mezzo per Lolita. Voto UvM : 5/5

 

 

 

 

Lolita, la ninfetta che fa perdere la testa professor Humbert.

Non appena pubblicato, il libro creò subito scandalo per via della storia che lega i nostri due protagonisti: un uomo maturo innamorato di una bambina di soli 11 anni. Tutto questo va oltre la morale che lega ogni essere umano.

Humbert farà di tutto per avere la sua giovane fanciulla.

Quest’opera ci fa entrare dentro la mente di un pedofilo e capiamo che questa è una malattia orribile, ma è un’azione involontaria; il lettore prova disgusto ma allo stesso tempo compassione verso il professore.

L’autore, Vladimir Nabokov, ci fa comprendere che l’amore è l’entità più strana al mondo e ti porta a fare cose fuori dall’ordinario andando contro la società in cui vivi.

Ed è proprio il lettore il giudice di questo libro.

                                             Alessia Orsa

Cinque studenti UniMe in trasferta nella caput mundi per il FRU 2019

Il countdown è ufficialmente finito. Tutto pronto per il FRU 2019. Oggi si è dato inizio ai lavori del FRU, il festival delle radio universitarie italiane, che si concluderà il 9 giugno. L’evento è organizzato da RadUni, l’associazione che riunisce gli operatori dei media radiofonici universitari italiani, la cui mission è quella di rispondere a un’esigenza di legame e di condivisione di buone pratiche tra i promotori delle prime esperienze di web radio universitarie italiane. A distanza di un anno, per la seconda volta consecutiva, l’Università degli Studi di Messina rinnova l’adesione al festival giunto alla tredicesima edizione, inviando una delegazione di cinque studenti universitari, membri della redazione UniVersoMe, la testata giornalistica degli studenti UniMe, nonché tutti e cinque speaker radiofonici di Radio UniVersoMe, la web radio di UniVersoMe.

Dopo l’entusiasmante esperienza del FRU 2018 a Cagliari, Radio UVM presenzia ancora all’affezionato appuntamento, ma con diversi partecipanti e in una diversa location. È la capitale, nell’Università Roma Tre, lo scenario scelto per ospitare lo svolgimento dell’edizione 2019 del FRU. Quest’anno tocca agli studenti Francesco Burrascano, Giuseppe Cannistrà, Alessio Caruso, Elena Perrone e Ilaria Piscioneri, che saranno protagonisti attivi, insieme ai rappresentanti di altre emittenti universitarie provenienti da tutta Italia, di quattro intense giornate che prevedono un programma fitto di attività, consultabile nel seguente link al sito: https://www.raduni.org/fru19/.

Dalle conferenze e i dibattiti sui temi della radiofonia, delle nuove tecnologie e della comunicazione, agli workshop interattivi, i nostri inviati avranno modo di confrontarsi con altri appassionati aspiranti radiofonici e giornalisti, e di prendere parte a momenti altamente formativi di incontro con relatori d’eccellenza e professionisti esperti del settore che sveleranno alcuni segreti del mestiere. Ma non finisce qui. La manifestazione rappresenterà anche un banco di prova stimolante in cui poter esercitare e dimostrare le proprie competenze, cimentandosi in delle sfide, le cosiddette speaker challenge. Durante il festival saranno premiati il miglior format radiofonico universitario e la migliore voce. Ultimo ma non meno importante elemento immancabile sarà la musica, componente fondamentale non solo in radio, ma anche come forma di intrattenimento che farà da cornice ad alcune serate, grazie ad artisti del panorama musicale nazionale che si esibiranno in concerti dal vivo.

Le anticipazioni possono bastare. Non si può rivelare troppo. Il resto dovrete scoprirlo leggendoci sul sito https://universome.unime.it. Per restare aggiornati e non perdervi contenuti inediti in diretta da Roma, collegatevi sui canali social di UniVersoMe:

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Giusy Boccalatte