Autovelox e scout a Messina

 

Messina, 20-11-2019.

Nuova settimana di controlli. La polizia municipale torna sulle strade della città con autoveloxscout per la prevenzione degli incidenti stradali a causa dell’alta velocità e per il rilevamento delle varie infrazioni del codice della strada.

I servizi saranno attivi fino a sabato 23 novembre 2019 in diverse zone della città, soprattutto nelle tratte più interessate al traffico. Pertanto il controllo con autovelox si svolgerà sulla Strada Statale 114 a Mili Marina, Santa Margherita e Galati; via Consolare Pompea; viale della Marina Russa; Raccordo Galleria San Jachiddu; S.S 113 a Spartà.

Il dispositivo scout invece monitorerà la Strada Statale 114, nel tratto tra il bivio Zafferia e la rotatoria “Alfio Ragazzi”; via Marco Polo; viale S. Martino, da villa Dante a Piazza Cairoli; via Industriale (tratto Samperi – S. Cecilia); piazza della Repubblica; via La Farina, tra le vie S. Cosimo e Cannizzaro; piazza Duomo (isola pedonale); viale della Libertà, dal viale Giostra sino alla Prefettura; viale Boccetta, dalla via Garibaldi al viale Principe Umberto; via Garibaldi, dalla Prefettura sino a piazza Cairoli; via T. Cannizzaro, tra il corso Cavour e il viale Italia; piazza della Repubblica; via C. Battisti, dalla rotatoria del viale Europa a via Garibaldi; via I Settembre (tratto Battisti – San Martino); via Consolato del Mare – piazza Duomo (isola pedonale); viale della Libertà, tra la rotatoria Annunziata e Giostra; corso Cavour, dal viale Boccetta sino alla via T. Cannizzaro; via Tommaso Cannizzaro, tra le vie La Farina e Battisti; viale della Libertà, dalla rotatoria Annunziata alla Prefettura; via Garibaldi, dalla Prefettura al viale Giostra; Torre Faro.

La polizia municipale raccomanda agli automobilisti di guidare responsabilmente, rispettando i termini previsti dal codice della strada per evitare incidenti e disagi al traffico cittadino.

 

Piero Cento

 

Prefettura di Messina, conferenza sulla destinazione dei beni confiscati alla mafia

Strettoweb.com

 

Si è svolta nel pomeriggio di ieri la conferenza di servizi finalizzata a formalizzare le manifestazioni di interesse all’acquisizione di beni confiscati alla criminalità organizzata.

Alla riunione, presieduta dal Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), Prefetto Bruno Frattasi ed alla presenza del Prefetto di Messina, dr.ssa Maria Carmela Librizzi, e del Procuratore Distrettuale Antimafia dr. Maurizio De Lucia, hanno partecipato i vertici della Magistratura e delle Forze dell’Ordine della provincia e i rappresentanti dei Comuni nei cui territori sono situati i beni oggetto della conferenza.

Nel corso dell’incontro, è stata ribadita la centralità, nel complesso degli strumenti di lotta alla mafia, degli istituti di legge che consentono l’aggressione ai patrimoni accumulati dalle consorterie criminali.

Fra questi, il sequestro, la confisca e la successiva assegnazione per le finalità previste dalla legge dei beni già posseduti dalla mafia costituiscono un momento fondamentale attraverso il quale le comunità ferite dalla presenza della criminalità organizzata entrano in possesso di nuovi spazi pubblici ove poter fare crescere il seme della legalità.
Messina ha dato il suo placet a 15 beni su 18.

Questi ultimi sono composti da terreni o immobili la cui ristrutturazione non può essere affrontata economicamente dal Comune in questa fase.

Barcellona ha detto si ad alcuni appartamenti, una villa e alcuni terreni, Basicó si è detto disponibile per riconvertire un terreno agricolo, e Gaggi invece trasformerà un appartamento in ostello, il ricavato sarà destinato a politiche sociali.

Furnari acquisirà tre immobili che destinerà ad attività sportive, Letojanni un immobile, Rometta un terreno agricolo.

C’è stata l’apertura da parte dei presenti alla destinazione dei terreni confiscati alle mafie per associazioni come Legambiente o altro tipo di realtà che potrebbero ridare nuova vita a questi beni offrendo anche un risvolto sociale.

Alla conferenza di servizi ha assistito un gran numero di studenti dei Licei Ainis, Bisazza La Farina e Maurolico, dell’Istituto Alberghiero Antonello e dell’Istituto Nautico Duilio.

 

Antonio Gullì

“Non mi bevo il cervello”: nuovo codice per la Movida Messinese

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Gazzettadelsud.it

 

A distanza di una settimana ritorniamo a parlare della Movida Messinese.

Nuova stretta per la vita notturna nella città capoluogo.

Adesso è tutto nero su bianco.

Un nuovo codice di autoregolamentazione, col nome-slogan “Non mi bevo il cervello”, che si tradurrà in una seconda ordinanza sul tema in questione.

Dopo il Codice e l’ordinanza di un anno fa, quando furono posti una serie di paletti soprattutto per la diffusione della musica, gli orari e il calendario settimanale dei locali in centro, arriva la “stretta” anche per le discoteche.

Conseguenza, evidentemente, dei frequenti blitz di cui abbiamo ampliamente parlato nelle ultime settimane.

Il “Codice” – riporta la Gazzetta del Sud – è stato sottoscritto ieri dal Comune e dalle associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato) e prevede una serie di regole sulle quali dovranno essere gli stessi esercenti a fornire garanzie. Il principio è identico a quello che ha ispirato il Codice di autoregolamentazione del dicembre di un anno fa, anche se i residenti (ieri alla prima parte della riunione a Palazzo Zanca hanno partecipato il comitato “Centro storico vivibile” e l’associazione “Centro storico”) lamentano che troppe sono le violazioni.

L’Amministrazione, da par suo, ha ribadito che chi viola le regole viene sanzionato (la multa è di 450 euro) e rischia, reiterando nelle stesse violazioni, il ritiro della licenza.

Ecco il dettaglio del nuovo Codice per le discoteche: «Ogni esercente – è la premessa – indicherà un referente ed un recapito telefonico che sarà inserito in una chat amministrata da un rappresentante dell’Amministrazione comunale, che con immediatezza comunicherà tramite la chat eventuali violazioni del Codice da chiunque segnalate».

Alla terza comunicazione di violazione, però, l’esercente sarà espulso dalla lista degli aderenti al protocollo “Non mi bevo il cervello” e sarà obbligato a rimuovere la vetrofania con i simboli del Comune e delle organizzazioni di categoria che sarà fornita a tutti coloro i quali sottoscriveranno il Codice.

 

Santoro Mangeruca

Razzismo: la fiamma dell’ignoranza arde ancora

“Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perché l’amore, per il cuore umano, è più naturale dell’odio.” 

                                                Nelson Mandela

 

Verona: domenica 3 novembre 2019, allo Stadio Marcantonio Bentegodi, si sta disputando uno dei match dell’undicesima giornata del Campionato di Serie A. I padroni di casa, dell’Hellas Verona, conducono 1-0 sugli avversari del Brescia, grazie ad un gol realizzato al 50’ dall’attaccante italiano, classe 2001, Salcedo. La partita scorre normalmente tra un tiro a fil di palo, qualche intervento scomposto da parte dei difensori di entrambe le squadre, ed anche un intervento del VAR che nega un rigore alla formazione scaligera. Una partita come tante altre, se non fosse che ad un tratto il gioco viene interrotto, non dall’arbitro…ma bensì dal centravanti bresciano Mario Balotelli.
L’attaccante della Nazionale, nato proprio nel comune lombardo, intorno al 55’, dopo essere stato fischiato ed aver ricevuto cori offensivi a sfondo razzista da alcuni ultras veronesi, prende il pallone e lo scaglia contro la curva che beceramente lo stava insultando per il colore della sua pelle (lo stesso di Salcedo, loro beniamino).
I tifosi gialloblù inveiscono verbalmente contro l’ex giocatore di Milan ed Inter, che sconfortato e sconvolto per ciò che sta accadendo, minaccia di lasciare il terreno di gioco per tornare negli spogliatoi. Il direttore di gara, l’arbitro Mariani, accortosi dell’episodio, interrompe subito il gioco ed invita lo speaker dello stadio ad annunciare la possibile sospensione della partita; mentre i giocatori di entrambe le squadre convincono Balotelli a restare in campo.
I cori cessano, il gioco riprende, vince il Verona per 2-1 (con Balotelli che segna il gol della bandiera per i biancazzurri); ma perde – ancora una volta – lo sport.                                                                                          E con esso perdiamo tutti noi.                                                                                                                             Perdono gli ideali di milioni di persone. Perdono tutti coloro che hanno lottato per raggiungere una condizione di parità sociale, fino ad alcuni decenni fa inimmaginabile. Perde chiunque consideri lo sport come un mezzo di socializzazione, di aggregazione, un mezzo che deve unire popoli, etnie e culture diverse – in armonia e fratellanza – superando qualsiasi stupido pregiudizio.
Purtroppo questo non è il primo caso di razzismo che si verifica sui campi di Serie A, tanto amati dagli italiani. Se andiamo indietro con la memoria possiamo ancora sentire gli ululati razzisti contro il difensore giallorosso Zoro, durante Messina-Inter del 2005; o gli insulti al centrocampista ghanese Kevin-Prince Boateng nel 2013, durante un’amichevole tra Milan e Pro Pratia, con il giocatore che ebbe la stessa reazione di Balotelli, scagliando il pallone verso quelli che possiamo definire pseudotifosi; fino ad arrivare al “caso Koulibaly”, del dicembre 2018, quando durante Inter-Napoli il difensore senegalese venne fischiato dai sostenitori interisti e, dopo aver applaudito ironicamente l’arbitro per la mancata interruzione del gioco, venne addirittura espulso da quest’ultimo.
L’episodio suscitò moltissimo scalpore ed ebbe una risonanza mediateca senza precedenti; tanto da far intervenire anche i vertici della UEFA, che si schierarono dalla parte del giocatore.

 

Fonte – uefa.com

 

 

Ogni volta che assistiamo a questi tristi episodi, le domande che ci poniamo sono sempre le stesse.
Come verranno puniti gli autori di tale gesto? Quanto sarà lungo il DASPO che riceveranno? Quanto sarà costosa la multa che verrà inflitta alla società? Per quante giornate verrà chiusa la curva nella quale hanno avuto luogo gli insulti?
Tutte domande che trovano risposta grazie alle sentenze del Giudice Sportivo della Lega Calcio.

Mentre, purtroppo, non si riesce a rispondere alla domanda più importante: “Cosa spinge qualcuno che sta assistendo ad una semplice partita di calcio ad avere tale comportamento?”
Non lo sappiamo. Non riusciamo a capire cosa possa passare nella mente di chi da vita a questi cori offensivi. Non capiamo il gusto che vi può essere nell’offendere la dignità di una persona, che non ha fatto assolutamente nulla per meritarsi tale trattamento. Una persona uguale in tutto e per tutto a noi, con i nostri stessi diritti, con la sola “variabile” – se può essere definita così – di avere il colore della pelle diverso dal nostro.
Eppure, se la storia ci ha insegnato qualcosa, dovremmo aver ben chiaro che non è la pelle di un uomo a definire chi è questo.
Un uomo può essere considerato per le sue azioni, per le sue idee, per le sue parole, per ciò che da e ha dato al mondo. E se valutiamo soltanto questi aspetti, ci rendiamo conto che sono stati proprio grandi uomini di colore, quali: Nelson Mandela, Martin Luther King, Mahatma Gandhi; a lasciare un segno indelebile nella storia dell’umanità.

 

Fonte – atistoria.ch

 

È grazie alle loro idee ed alle numerose battaglie portate avanti da milioni di persone in tutto il mondo, che condividono gli stessi ideali di uguaglianza e parità sociale, che oggi troviamo in tutti gli ordinamenti giuridici nazionali ed internazionali articoli atti a condannare il razzismo in qualsiasi sua forma.
Articoli che, come l’Art. 3 della Costituzione Italiana e l’Art. 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, riconoscono la pari dignità sociale a tutti i cittadini e vietano qualsiasi forma di discriminazione fondata su sesso, razza, colore della pelle, origine etnica, ecc.                                                Ma nonostante ciò, nonostante leggi, articoli e manifestazioni….il razzismo sembra non avere fine.
Nulla sembra cambiare.
Tutto si ripete.
Ed ogni volta che si assiste ad un evento del genere all’interno di uno stadio, si pensa, e si spera, che quello sia l’ultimo episodio.
L’ultima volta che una partita debba essere ricordata, non per il risultato finale o per un eurogol, ma per gli ululati indegni di alcuni delinquenti.
L’ultima volta che un uomo che fa solo il proprio lavoro debba uscire in lacrime per colpa dei pregiudizi e dell’ignoranza.
L’ultima volta che le parole razzismo e sport vengano associate.
E invece no!
Purtroppo continuiamo a sentire, a leggere ed a vedere situazioni del genere, non solo in Italia, ma un po’ ovunque, sui campi di calcio – ed anche di altri sport – di qualsiasi nazione.
Continuiamo ad assistere ad atti di vile ignoranza, messi in atto da “uomini” che non meritano di essere definiti tali. “Uomini” che, se non verranno fermati al più presto, continueranno imperterriti a diffondere odio e razzismo, negli stadi, così come nella società; continuando ad alimentare la fiamma dell’ignoranza che, se non spenta in tempo, potrebbe bruciare tutto ciò che trova sul suo cammino.

Perché se insulti un “avversario”, o qualunque altro individuo, per il suo colore della pelle, non sei un uomo: sei un vigliacco!

 

Giuseppe Cannistrà

Letojanni, si apre il cantiere a quattro anni dalla frana

Quattro anni fa, causa un alluvione d’ottobre, 60.000 metri cubi di terra finivano sulla corsia lato monte della A/18 all’altezza di Letojanni.

La collina tagliata 50 anni fa per far passare l’autostrada cedette riversandosi sulla striscia d’asfalto, per fortuna senza fare vittime.

 

A distanza di oltre 49 mesi: «Venerdì consegneremo i lavori per l’avvio dei lavori di ripristino dell’autostrada».

Ad annunciarlo Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture, chiudendo la prima fase di un iter, oggettivamente, lunghissimo.

Il raggruppamento temporaneo di imprese è composto dalla Sgromo costruzioni srl di Maida (CZ) e dalla Cospin srl di Catania. Il costo, è sceso da 20,3 milioni della base d’asta ai 15 di reale spesa, di cui 4 a carico della Protezione civile regionale e 11 del Cas.

 

Alberto Cavarra

Messina, arrestato 30enne che molestava e stalkerava l’ex compagna

Tempostretto.it

 

Messina, 13-11-2019. A causa di continue telefonate e appostamenti sotto casa, la polizia ha condotto agli arresti domiciliari un 30enne di Messina per stalking maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna.

La polizia, mediante le indagini, ha evidenziato una lunga storia divenuta poi un incubo per lei e per i figli, i quali spesso assistevano a scene di violenza.

I poliziotti delle Volanti hanno eseguito la misura cautelare emessa dal GIP per le indagini preliminari presso il Tribunale di Messina.

L’uomo, che presentava già problemi di dipendenza da droghe,  nello scorso agosto aveva raggiunto l’ammonimento dal Questore di Messina, ma dopo un mese ricominciò a molestare e perseguitare la donna.

Fra gli atteggiamenti violenti dell’uomo oltre a quelli sopracitati anche minacce a persone vicine all’ex e sottrazione del cellulare ai fini di controllare messaggi e chiamate della donna.

 

Piero Cento

 

Presentato a Messina il Ciak Scuola Film Fest

Messinaora.it

 

Ieri 11 novembre, presso la sede dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Messina si è svolta la conferenza stampa della decima edizione di Ciak Scuola Film Fest.

Si prevede l’allestimento presso il Palacultura Antonello di un villaggio espositivo “Ciak Sicilia” del cinema e della creatività giovanile, con la collaborazione partecipativa dei alcune scuole, operatori del cinema, enti e associazioni.

Una zona sarà dedicata anche al Comics e games.

Come ogni anno, il Teatro Vittorio Emanuele ospiterà la cerimonia di premiazione, durante la quale la giuria premierà i migliori lavori di pubblicità sociale realizzati dai ragazzi degli istituti partecipanti.

La manifestazione intende promuovere il valore formativo del messaggio cinematografico e dallo scorso anno è parte del “Piano Nazionale Cinema per la Scuola” di Miur e Mibac, riconoscimento che inserisce il concorso tra gli eventi più prestigiosi a livello nazionale.

Lo ha ribadito anche il presidente Sergio Bonomo in apertura: “In termini di valenza siamo subito dopo il Giffoni, e il messaggio che vogliamo dare alla città, in condivisione con le istituzioni locali e regionali, è che se si fa rete, ciascuno per la propria competenza, può dare un apporto significativo a questa iniziativa.

Il Ciak Scuola Film Fest avrà dall’edizione conclusiva di quest’anno l’impronta tipica di un festival per adulti, coinvolgendo in masterclass, dibattiti e incontri una serie di professionalità che accrescono ancora di più il valore di questa iniziativa”.

A tale proposito, il giornalista Marco Bonardelli, organizzatore di cast artistico e masterclass, ha sottolineato il valore del confronto con i cineasti, creatori di storie per immagini e autori di scelte narrative capaci di guidare le stesse scelte dei giovani studenti alla ricerca di un modo per narrare se stessi tramite modelli validi di identificazione. “Il dialogo con l’autore, il regista o l’attore – ha detto – favorisce quei processi di apprendimento guidato che consentendo al giovane di riflettere sui valori interni ai ruoli rappresentati”.

Antonio Gullì

Messina, smantellata casa di incontri ed effettuati oltre 15 mila euro di sanzioni nel week end

 

Messinaoggi.it

Il sindaco Cateno De Luca, tramite la sua pagina Facebook, fa il resoconto dei controlli in centro città nello scorso weekend, da parte della Polizia Municipale.

Impegnate le sezioni Annona, Polizia Giudiziaria, Radiomobile e Viabilità.

Scoperta un’altra casa d’appuntamenti, stavolta in viale Regina Elena, dove sono state identificate due donne, per esercizio della prostituzione, il proprietario, a cui sarà “contestato lo sfruttamento della prostituzione” e un cliente. Trovati 5 mila euro, considerati frutto di attività illecita.

A piazza Duomo, invece, sequestrati nove banchi di merce in vendita.

Denunciato il titolare di un ritrovo sul Corso Cavour, al cui esterno i clienti hanno allestito l’accensione di una batteria di fuochi d’artificio.

In centro storico 43 multe alle auto, mentre 23 sono state portate via col carro attrezzi.

Sequestrato un motorino per mancata revisione e un’auto per guida con patente sospesa, con multa da 5 mila euro per disturbo della quiete pubblica con impianto stereo irregolare.

Il totale delle sanzioni sfiora i 10 mila euro.

Alcune irregolarità da approfondire in un locale di Larderia, mentre a tre locali in centro è stata contestata l’occupazione di suolo pubblico senza autorizzazione.

Santoro Mangeruca

Truffe Inps a Messina

 

Messina, 08-11-2019. Mediante un’indagine nata quasi per caso dai carabinieri risultano trentasei gli indagati, fra cui falsi invalidi, medici e professionisti privati, che passano al vaglio preliminare dell’ultima inchiesta da parte della Procura di Messina per quanto concerne le truffe Inps.

La titolare del caso Rossana Casabona dopo lunghi mesi di accertamenti contesta una variegata tipologia di reati, dal peculato alle varie tipologie di falso, dalla truffa alla frode processuale, fino ad arrivare a casi di corruzione ed estorsione. Pertanto la Casabona ha proceduto formulando la richiesta di rinvio a giudizio, che sarà successivamente esaminata dal Giudice Salvatore Mastroeni. Il magistrato ipotizza che quindici di loro facciano parte di un’associazione a delinquere finalizzata proprio per truffe Inps. L’indagine riguarda fatti risalenti al periodo fra il 2009 e il 2014, in cui i medici qui in questione operavano presso le strutture pubbliche di MessinaMilazzoBarcellona e Patti.

I capi di imputazione elencati dalla Procura sono ben 296 tra cui alcuni coperti dagli omissis. Mentre in alcuni dei reati contestati visibili vengono a galla nomi di altri indagati per i quali si procede separatamente. Ciò vuol dire che l’inchiesta non è finita qui e promette dunque ulteriori sviluppi.

 

Piero Cento

Il Pop-rap in 1002 degli Psicologi

 

Psicologi è il progetto innovativo del duo Drast, rapper e producer napoletano, e di Lil Kaneki, rapper romano conosciuto anche come Caravaggio. Dopo alcuni lavori pubblicati su Youtube, raggiungono la notorietà con Bomba Dischi; per essere chiari: etichetta romana che ha lanciato artisti come Calcutta, Carl Brave, Franco126 e Giorgio Poi.

L’album o EP, presenta delle collaborazioni con sei producer diversi, spiccano nomi molto interessanti nel panorama rap-trap come Zef (producer di I love you di Ghali), Mr.Monkey (ha prodotto interamente l’ultimo disco di Tredici Pietro, figlio d’arte di Gianni Morandi) e del buon Sick Luke(producer di moltissime hit come Stamm Fort di Luchè feat. Sfera Ebbasta).

Il titolo 1002 si riferisce all’EP precedentemente pubblicato col nome di 2001 scritto inverso, infatti la copertina viene presentata coi colori invertiti.

TRACKLIST :
“Robin Hood” (Prod. Fudasca)
“Ancora sveglio” (Prod. Zef)
“Stanotte” (Prod. Sick Luke)
“Non mi piace” (Prod. Greg Willen)
“Festa” (Prod. Mr. Monkey)
“2001” (Prod. Voga)

 

Francesco Lui