Duello, il nuovo libro di Antonio Talia

La cattura del tamunga

Sono passati ormai 4 anni dall’arresto, questa volta definitivo, del boss latitante Rocco Morabito, esponente di spicco della mafia calabrese, conosciuta anche come ‘ndrangheta. Il boss è riuscito a sfuggire al proprio arresto per oltre vent’anni, fino al 2021, anno in cui è stato arrestato in America Latina. Nel 2024 è stato estradato in Italia. Ma chi è questa persona? E cosa ha fatto di talmente grave? Sono riuscito a intervistare Antonio Talia, giornalista d’inchiesta esperto di criminalità organizzata, che mi ha informato meglio sull’accaduto e, grazie al suo racconto, ho compreso quanto, anche la mafia, sia all’avanguardia nelle tecnologie. 

A tu per tu con l’autore

Come ha seguito questo caso?

Ho letto diversi documenti, sentenze. Sono partito dalla ricostruzione della vicenda su base processuale, quindi principalmente dalla sentenza Fortaleza, ma ho seguito anche altre operazioni riguardanti il clan ‘ndranghetista. Ho collaborato con il colonnello della Ros (Reparto operativo speciale) e il Procuratore Bombardieri. Il boss è stato una figura di spicco della criminalità calabrese. Oggi Matteo Messina Denaro è raccontato come il capo di “Cosa Nostra”, ma non penso sia cosi. Quando lui è stato catturato non gestiva grandi traffici internazionali, aveva una catena di supermercati. Rocco Morabito è una figura diversa.

Il boss Morabito era già stato arrestato nel 2017, dopo 23 anni di latitanza, in America. Insolito, dato che in genere i latitanti trascorrono la loro latitanza a “casa”. Ciò è quanto sostengono le narrazioni.

Morabito da giovane aveva già rapporti con il narcotraffico internazionale. Sua moglie possiede la cittadinanza angolana. Era riuscito a sfuggire all’Operazione Fortaleza ed era protetto in America Latina. Anche in questi ultimi giorni sono stati arrestati due boss calabresi in Germania.

Morabito è riuscito a evadere dal carcere uruguagio nel 2019. C’è un precedente, in quanto anche El chapo, altro noto criminale, è evaso per ben due volte dalle carceri del Sud America, per poi venire finalmente arrestato ed estradato direttamente negli Usa. C’è qualcosa che non torna nelle carceri sudamericane?

Sulla sua fuga ci sono molte teorie, sicuramente ha avuto a disposizione dei particolari telefoni cellulari. Il boss è risultato essere in contatto anche con la famiglia Bellocco, di Rosarno. Ma non sappiamo tutta la verità. L’Uruguay non è un paese completamente sotto il controllo criminale, è anche riuscito a collaborare al successivo arresto del latitante. Molte persone hanno avuto rapporti con il boss, tra queste anche un ex campione della nazionale di calcio uruguagia, Marcelo Saralegui, il quale ha affermato di averlo incontrato ben 17 volte. Ma non si è ancora capito che ruolo abbia avuto Saralegui con il boss.

Ma è possibile che ci sia un collegamento tra il collaboratore di giustizia Vincenzo Pasquino e l’arresto di Morabito? Ricordiamo anche che Pasquino, di recente, ha fatto rivelazioni importanti sui collegamenti tra la mafia calabrese e quella sudamericana.

Vincenzo Pasquino è il responsabile dell’arresto del boss Morabito, altrimenti il boss sarebbe stato arrestato molto tempo dopo. Anche Pasquino aveva contatti con vari cartelli sudamericani. Sulle sue rivelazioni bisogna però attendere i riscontri giudiziari. Pasquino è una figura meno solida di Morabito.

Morabito può contare su molto sostegno, era anche capace di trattare direttamente con la mafia sudamericana. Quanto era pericoloso?

Adesso questo è difficile da capire. Lui rimane tutt’ora rispettato nella mafia ed è divenuto, purtroppo, una figura d’ispirazione per altri criminali. Anche se, probabilmente, nel ruolo che ricopriva è già stato sostituito.

Che cosa sono i criptofonini Encrochat e a cosa servono?

Sono telefonini creati da alcune case di software e sono letteralmente a prova d’intercettazione. I criminali non potevano fare telefonate, ne inviare video o foto, ma potevano solo messaggiare. Questi telefonini erano inizialmente stati inventati per proteggere la privacy. C’era inoltre un pulsante rosso per cancellare i messaggi. Si tratta di telefoni usati da tutti i criminali del mondo, ma il boss Morabito era sempre molto prudente, anche quando utilizzava questi strumenti.

Il procuratore capo della procura di Napoli, Nicola Gratteri, ha lanciato l’allarme su queste nuove tecnologie e su come la mafia sia avanti rispetto alla magistratura. Gratteri ha sostenuto il bisogno, per l’Italia, di investire nel settore delle nuove tecnologie.

Ci sono molte tecnologie sfruttate dalla mafia. Nel campo delle criptovalute, dei token usati per il riciclaggio. Oggi, purtroppo, la ‘ndrangheta è all’avanguardia in questo settore. Anche se, personalmente, non credo che l’Italia sia cosi arretrata. Certo, un aiuto importante nell’operazione che ha portato all’arresto del boss l’ha dato la Francia, questo va riconosciuto. L’Italia deve sicuramente investire di più, ma è sulla buona strada. Per chi vuole approfondire meglio la storia che ha condotto all’arresto del boss Morabito, può leggere il mio ultimo libro, Duello, nelle librerie da domani 18 Febbraio. 

Roberto Fortugno

Fonti:

https://www.corrieredellacalabria.it/2024/12/14/ndrangheta-i-racconti-inediti-di-vincenzo-pasquino-laffiliazione-nel-2011-la-droga-e-il-viaggio

 

 

 

Pluralismi: al via la quinta edizione con Cinema e Spettacolo

Il 6 Marzo avrà inizio la quinta edizione di Pluralismi – Riflessioni su corpi, politiche e rappresentazioni di genere, il ciclo di seminari sul genere promosso dall’Università di Messina.

L’inaugurazione si terrà nella sede centrale di Piazza Pugliatti (Rettorato), nell’Aula Cannizzaro alle ore 15:30.

L’apertura della nuova edizione

Il primo incontro di “Pluralismi” si aprirà con i saluti della Magnifica Rettrice dell’Università di Messina Giovanna Spatari, della Presidente del Comitato Unico di Garanzia Vittoria Calabrò, della Consulente di Fiducia Mariella Crisafulli e del direttore del Dipartimento COSPECS Carmelo Maria Porto.

A seguire, l’incontro sarà coordinato da Milena Meo, Sociologa politica e delegata per le questioni di genere (Dipartimento COSPECS), con l’introduzione di Antonia Cava, Sociologa della Comunicazione e coordinatrice CDS Magistrale in Servizio Sociale e Ricerca Sociale. Inoltre, è previsto l’intervento di Ninni Panzera, direttore artistico Messina Opera Film Festival.

Grazie alla collaborazione con il Festival Internazionale Corto di Sera, saranno proiettati alcuni cortometraggi tematici.

A concludere il primo incontro  sarà Maria Andaloro, ideatrice di Posto Occupato, campagna di sensibilizzazione sociale, virale e gratuita contro la violenza sulle donne.

 

Fonte: pluralismi.unime.it
Fonte: pluralismi.unime.it

 

Il programma di Pluralismi 2025

Il programma di Pluralismi 2025 riprende la suddivisione utilizzata negli anni precedenti in due tipologie di eventi: Seminari e Dialoghi.

I Seminari, dedicati a temi di approfondimento,  si terranno:

  • il 20 marzo con ospite Marica Spalletta, sociologa della comunicazione (Università Unilink Roma), protagonista dell’incontro Stereotipi di genere e dinamiche di potere nella serialità crime italiana. Il caso Mare Fuori;
  • il 20 maggio con ospite Cecilia Robustelli, linguista (Università di Modena e Reggio Emilia), per il seminario Gender e lingua italiana.

I Dialoghi, incentrati sulla presentazione di libri, si svolgeranno:

  • il 26 marzo con ospite Rita El Khayat per Lo schiaffo (Ed. Mediter Italia);
  •  il 3 Aprile con Edoardo Lombardi Vallauri per Le guerre per la lingua (Ed.Einaudi).

Novità dell’edizione 2025 sarà la Mostra di immagini e parole, dal titolo Ecce Mulier – Saperi, società, immagini, che si terrà presso il Dipartimento COSPECS da Aprile a Maggio.

La conclusione degli eventi è prevista per il 20 Maggio.

 

Fonte: pluralismi.unime.it
Fonte: pluralismi.unime.it

 

Rosanna Bonfiglio

 

Fonte: https://pluralismi.unime.it/

 

 

 

 

Tramonto

Luccica il mare
e le sue onde
cullano le barche.
Esse si fanno guidare
dal soffio di vento
che le spinge
verso mete sconfinate.
Il cielo dorato
lascia esplodere
sfumature calde
e le nuvole si avvicinano
pronte ad abbracciarlo.
Guardo davanti a me
e lascio volare via
le mie emozioni,
come fanno i gabbiani
che sferzano l’aria
con le loro ali.
Assaporo il tepore
di quel timido paesaggio,
che come un sipario
si apre davanti al sole
che diventa protagonista.
Il tramonto e la sua magia
mi portano lontano
e sfiorano la mia mente
lasciandola abbandonare
ad uno spettacolo
che il cuore può cambiare.

Alda Sgroi

DISTURBI D’ANSIA E DEPRESSIONE GIOVANILE: LA 2A DELL’ISTITUTO “ENZO DRAGO” LANCIA L’APPELLO AL MINISTERO PER LE CURE GRATUITE

Sono oltre 19 mila le firme raccolte nell’appello lanciato su change.org dagli alunni della 2A dell’Istituto Comprensivo “Enzo Drago” di Messina. Con questa iniziativa, i ragazzi si rivolgono al Ministero della Salute, chiedendo l’esenzione delle spese mediche per gli adolescenti che soffrono di ansia e depressione.

Nel testo della petizione emerge la preoccupazione degli studenti in merito alla crescente diffusione dei disturbi dell’umore che colpiscono i più giovani. Viene fatto particolare riferimento al periodo pandemico, evento che ha condizionato fortemente la psiche dei ragazzi.

Un nostro compagno – scrivono gli studenti della Enzo Drago – ha deciso di condividere con la classe la storia di una persona a lui cara che soffre di attacchi di panico. Una sera, è stato portato di corsa al Pronto Soccorso dove ha aspettato per più di un’ora e mezza per ricevere, al termine della visita, una semplice terapia.  Alcuni giorni dopo, la sua famiglia ha ricevuto un pagamento di 36 € per la prestazione sanitaria ricevuta. Questa vicenda ci ha aiutato a riflettere come per lo Stato i soldi siano più importanti della nostra salute. Infatti, informandoci a riguardo, abbiamo scoperto che solo chi ha una patologia grave ha l’esonero totale dal pagamento del ticket e delle cure sanitarie.

Una petizione che dunque rivolge un chiaro segnale alle istituzioni: non abbandonare i propri giovani. Ciò che i ragazzi chiedono è un impegno concreto, affinché venga tutelato il diritto alla salute mentale, abbattendo ogni forma di ostacolo economico.

Un problema diffuso tra i giovani

I dati parlano chiaro: è in crescita il numero di adolescenti affetti da disturbi di ansia e depressione. Il rapporto UNICEF “La condizione dell’infanzia nel mondo: Nella mia mente” mostra che il 19 % dei ragazzi europei fra i 15 e i 19 anni soffre di problemi legati alla salute mentale. In totale sarebbero nove milioni i giovani che convivono con un disturbo psicologico. Proprio ansia e depressione rappresentano oltre la metà dei casi. Anche in Italia la situazione è preoccupante: il 49.4 % dei giovani tra i 18 e i 25 anni afferma di aver sofferto di problemi simili. Un’emergenza mondiale quindi, aggravata dal periodo pandemico. Il lockdown ha avuto una forte incidenza sugli adolescenti, aumentando il senso di solitudine e l’insicurezza verso il futuro. Diversi studi evidenziano una stretta correlazione tra comportamenti suicidari e i disturbi dell’umore. Il suicidio è la seconda causa di morte fra i giovani, preceduto soltanto dagli di incidenti stradali. Queste turbe psichiche, se non riconosciute e trattate tempestivamente, possono condurre a una profonda disperazione, l’anticamera del gesto estremo.

Il ruolo delle istituzioni e il tabù da sfatare

Di fronte a questo scenario delicato, è fondamentale garantire ai giovani vicinanza e ascolto. Sia le famiglie che i coetanei si possono rivelare un sostegno importantissimo per chi combatte un malessere interiore. A volte però, il supporto di amici e genitori può non bastare: è indispensabile che i ragazzi vengano aiutati da professionisti, che sappiano fornire loro i giusti strumenti per affrontare il dolore emotivo. Ma spesso gli adolescenti preferiscono isolarsi, poiché i problemi psichici sono accompagnati da un forte senso di vergogna. Parlare di argomenti come ansia, depressione o pensieri suicidari diviene cruciale per sfatare un tabù che permane ancora oggi. Le istituzioni giocano un ruolo fondamentale in questa vicenda. Occorre finanziare sportelli di supporto psicologico nelle scuole, agevolare i percorsi terapeutici e promuovere campagne di sensibilizzazione. Il messaggio da lanciare è che richiedere aiuto non è segno di debolezza, ma di forza e consapevolezza. Soltanto attraverso un impegno collettivo, che coinvolge famiglie, professionisti e istituzioni, sarà possibile offrire ai giovani un futuro sereno.

 

 

Link per consultare la petizione su Change.org:
https://www.change.org/p/chiediamo-cure-e-ticket-gratuiti-per-la-depressione-adolescenziale 

 

GIOVANNI GENTILE PATTI

L’Amore salverà il mondo: torna il Premio Internazionale “Maria Celeste Celi”

Al via la quarta edizione del Premio Internazionale di Poesia, Narrativa e Arti “Maria Celeste Celi“, poetessa e benefattrice messinese, madre dell’attuale Presidente del C.I.R.S , ente fondato dalla scrittrice nel 1957 come Casa Famiglia per donne e bambini in stato di disagio socio economico o vittime di violenza.

L’iniziativa benefica, promossa dal Comitato Italiano per il Reinserimento Sociale (C.I.R.S.), si terrà il 28 marzo 2025 al Palacultura di Messina, con il patrocinio dell’Università di Messina e del Comune di Messina, con la collaborazione degli Assessorati all’Istruzione e alle Politiche Sociali, nonché dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Il concorso è aperto a poeti, scrittori e artisti maggiorenni di qualsiasi nazionalità, agli studenti  universitari e delle scuole d’istruzione secondaria che dovranno inviare, entro il 15 marzo 2025, un elaborato (sezioni: poesia, narrativa, fotografia, prodotti multimediali ecc.), seguendo le indicazioni del bando.

L’amore come forma artistica

«L’amore salverà il mondo». Le parole che fanno bene al cuore

Questo è  il tema prescelto per il concorso, che si pone come obiettivo la prevenzione della violenza in ogni sua forma, in particolare quella di genere, attraverso «l’approfondimento e la consapevolezza di emozioni, sentimenti e azioni positive, in contrasto con l’attuale, pessima comunicazione, descrittiva e particolareggiata, di efferati delitti che servono solo a rendere “normali” la violenza e l’omicidio e provocano nelle menti malate emulazione».

Il concorso si propone di valorizzare gli artisti contemporanei, ma anche di sensibilizzare le giovani generazioni all’arte e alla cultura in generale. L’ obiettivo è quello di riaccendere la speranza nel cambiamento attraverso il contributo di ciascuno, di manifestare sentimenti positivi senza paura di mostrarsi deboli e di mostrare che nel mondo esiste l’amore, in un mondo in cui odio e aggressività sembrano essere le uniche armi possedute dall’uomo.

 

Modalità del concorso

Il concorso si articola nelle seguenti sezioni:

  • poesia
  • narrativa
  • pittura
  • fotografia
  • grafica
  • social

Il tema potrà essere sviluppato con qualsiasi modalità: frasi, filmati, disegni, progetti di classe che dimostrino cos’è l’amore, come si manifesta quello sano e quando, invece, si trasforma in amore malato, quello che vuole possedere anziché liberare.

Al primo classificato di ogni sezione saranno assegnati una targa e/o altri premi, tra cui il corso per conseguire l’Eipass (certificazione europea informatica), buoni libro e corsi attinenti alle sezioni in concorso che saranno tenuti da esperti dei vari settori.

Un’iniziativa quella del C.I.R.S che mette al centro i giovani e le emozioni. Maria Celeste Celi rappresenta il più grande esempio di una vita spesa per gli altri, attraverso la cura e l’attenzione necessari per donarsi senza misura. In una società dove questo messaggio è più che mai necessario, è fondamentale formare una generazione attenta ai sentimenti altrui e che si faccia promotrice di una sana intelligenza emotiva.

 

Elisa Guarnera

 

Qui il bando completo: https://www.unime.it/notizie/cirs-premio-internazionale-di-poesia-narrativa-e-arti-maria-celeste-celi-0

Sanremo 2025: le origini del mito vincono a Sanremo

La 75ª edizione del Festival di Sanremo si è conclusa e ha visto trionfare Olly, con la sua Balorda Nostalgia, seguito da Lucio Corsi, con Volevo essere un duro, e Brunori Sas, con L’albero delle noci.

Questi moderni cantori sembrano incarnare, in chiave moderna, archetipi senza tempo: Olly, come un novello Orfeo, canta la tragedia dell’amore perduto e della dipendenza affettiva; Lucio Corsi, simile a un Ercole contemporaneo, affronta le sfide dell’identità e della fragilità; mentre Brunori Sas, come un saggio Dedalo, esplora le paure e dubbi di un padre di fronte le sfide della vita.

Olly/Orfeo – La “balorda nostalgia” della perdita

Dopo la perdita di Euridice, Orfeo si trova intrappolato in un dolore che non riesce a superare. Incapace di immaginare un futuro senza di lei, il musicista mitologico vede la propria esistenza svuotarsi di senso. Il suo amore si trasforma in un’ossessione che lo spinge oltre ogni limite, trascinandolo in una spirale di disperazione. Quella che avrebbe potuto essere una storia di rinascita si tramuta così in una tragedia senza ritorno.

Scende negli Inferi armato solo della sua musica struggente, capace di commuovere dèi e ombre. Il suo viaggio è un atto di speranza e disperazione, mosso dall’illusione di poter riabbracciare l’amata.

Allo stesso modo, il protagonista della canzone di Olly è avvolto da una nostalgia profonda, come se il ritorno a un passato idealizzato potesse colmare il vuoto lasciato dalla perdita, come se la sua identità fosse inscindibilmente legata a un’altra persona.

Tornare a quando ci bastava ridere, piangere, fare l’amore.

Come Orfeo, anche Olly canta per colmare il vuoto lasciato dall’assenza. L’intero testo è un tentativo di evocare la persona amata, proprio come Orfeo prova a riportare Euridice tra i vivi. Ma c’è un tragico dubbio che incombe:

Magari non sarà nemmeno questa sera la sera giusta per tornare insieme.

Questo verso riecheggia il destino di Orfeo, il cui amore è condizionato da un vincolo insormontabile. La scena in cui il protagonista della canzone continua a cercare tracce dell’amata:

Ti cerco ancora in casa quando mi prude la schiena, e metto ancora un piatto in più quando apparecchio a cena.

Qui non c’è un inferno mitologico, ma una casa che risuona di assenze e abitudini spezzate.

 

 

E infine, la rassegnazione:

Magari è già finita, però ti voglio bene ed è stata tutta vita.

Se Orfeo, devastato dal dolore, rinuncia alla vita e si lascia morire cantando, Olly accetta, seppur con sofferenza, che l’amore possa sopravvivere alla fine di una relazione.

Il parallelismo con Orfeo mette in luce il rischio di smarrire se stessi all’interno di una relazione, quando l’altro diventa l’unico riferimento per la propria esistenza.

La canzone esplora con intensità una sorta di dipendenza affettiva, delineando un desiderio insaziabile e mai del tutto soddisfatto. La ripetizione insistente di “vorrei” diventa il simbolo di un bisogno incessante, mentre l’altro viene idealizzato come unica fonte di appagamento. Ne emerge un’illusione pericolosa: quella di un amore vissuto come unico significato dell’esistenza, in un equilibrio fragile tra passione e smarrimento.

Lucio Corsi/Ercole – L’arte di essere invincibili

Nel brano sanremese, Lucio Corsi mette in scena un profondo conflitto interiore, dando voce a una tensione universale: il desiderio di incarnare un modello di forza imposto dalla società e la consapevolezza della propria vulnerabilità. Il protagonista della canzone aspira a essere un “duro”, un individuo invulnerabile e sicuro di sé, sulla scia degli eroi mitologici e degli stereotipi maschili dominanti. Tuttavia, nel corso del brano, il sogno si scontra con la realtà. Alla fine, il personaggio si arrende all’evidenza: l’immagine idealizzata di sé è irraggiungibile. Con un’ammissione sincera, riconosce la propria autenticità, accettando la fragilità come parte integrante della sua identità:

Non sono altro che Lucio.

Il conflitto tra forza e fragilità trova un interessante riflesso nella figura di Ercole, l’eroe della mitologia greca celebre per la sua forza sovrumana e le leggendarie dodici fatiche. Al di là dell’immagine di invincibilità che lo circonda, la sua storia è segnata da sofferenza, senso di colpa e profonde vulnerabilità, rivelando così il lato più umano di un simbolo di potenza assoluta. Nonostante la sua potenza fisica, Ercole è un eroe tormentato, costretto a espiare le proprie colpe e a confrontarsi con il peso del suo destino.

Nonostante il desiderio di apparire forte, il protagonista della canzone ammette:

Però non sono nessuno / Non sono nato con la faccia da duro / Ho anche paura del buio.

Questa confessione mette in luce la discrepanza tra l’immagine desiderata e la realtà personale. Tuttavia, si rende conto che questi modelli non gli appartengono.

Nel momento in cui smette di inseguire un ideale di mascolinità imposto e accetta la propria identità con tutte le sue sfumature, al di là delle aspettative esterne, emerge qui la sua vera forza, evidenziando come essa risiede nell’abbracciare la propria autenticità.

 

           

Brunori Sas/Dedalo – La responsabilità di essere padre

La canzone di Brunori Sas, L’albero delle noci, affronta temi come la paternità, il passare del tempo e le paure legate alla genitorialità. Questi elementi trovano un interessante parallelo nel mito di Dedalo e Icaro, che esplora il rapporto padre-figlio, l’aspirazione e le conseguenze delle proprie scelte.

Nel mito, Dedalo è un abile inventore e artigiano che costruisce ali di cera e piume per sé e per suo figlio Icaro, con l’obiettivo di fuggire dal labirinto in cui sono imprigionati. Questo atto rappresenta il desiderio di un padre di proteggere e guidare il proprio figlio, fornendogli gli strumenti per affrontare il mondo.

Allo stesso modo, Brunori riflette sulla sua esperienza della paternità, esprimendo sia l’amore profondo, che le preoccupazioni legate al crescere un figlio:

Sono passati veloci questi anni feroci / E nel mio cuore di padre il desiderio adesso è chiuso a chiave.

Dedalo avverte Icaro di non volare troppo vicino al sole per evitare che il calore sciolga la cera delle ali, ma Icaro, preso dall’entusiasmo del volo, ignora il consiglio paterno e cade nel mare.

Questo episodio simboleggia le preoccupazioni di un genitore riguardo alle scelte e ai rischi che il proprio figlio potrebbe affrontare. Brunori Sas esprime un sentimento simile quando canta:

Vorrei cantarti l’amore, amore / Il buio che arriva nel giorno che muore / Senza cadere / Nella paura di farti male

Qui, il cantautore desidera proteggere la figlia dalle oscurità della vita, ma riconosce anche la necessità di permettergli di fare le proprie esperienze, senza lasciarsi paralizzare dalla paura.

 

 

Il mito di Dedalo e Icaro evidenzia come le esperienze condivise tra padre e figlio possano portare a una profonda trasformazione personale.

Dopo la perdita di Icaro, Dedalo è costretto a confrontarsi con il dolore e le conseguenze delle proprie azioni. Analogamente, Brunori Sas riflette su come la paternità abbia cambiato la sua percezione della vita e del mondo:

E tutta questa felicità forse la posso sostenere / Perché hai cambiato l’architettura e le proporzioni del mio cuore.

 

Gaetano Aspa

 

Fonte: Post Facebook di Nicole Teghini in data 16/02/2025

 

Il Laureato: La rivoluzione come unica via di fuga

L’alienazione di un uomo comune. Voto UVM: 5/5

Il laureato (the graduate) è un film diretto dal grande Mike Nichols nel 1967. Il maestro Nichols si basò sull’omonimo romanzo di Charles Webb del 1963. Il film viene tutt’ora considerato tra i più rivoluzionari degli anni 60 e presenta un cast tanto sperimentale quanto potente e innovativo con Anne Bancroft, Katharine Ross ed un giovanissimo e strabiliante Dustin Hoffman. In oltre come co-protagoniste troviamo le iconiche colonne sonore di Simon & Garfunkel con i brani “The Sound of Silence”, “Mrs. Robinson” e “Scarborough Fair”.

LA TRAMA

Il laureato racconta la vita di Benjamin Braddock (Dustin Hoffman) un neolaureato che, una volta ritornato a casa a Los Angeles dopo il college, si rende conto di non saper cosa fare della sua vita. Egli inizierà ad avvicinarsi a Mrs Robinson (Anne Bancrof) la moglie del socio di suo padre. Inizialmente Benjamin si auto convincerà di star proseguendo la strada corretta ma con il passare del tempo e l’arrivo di Elaine (Katharine Ross), la figlia di Mrs. Robinson, il giovane laureato si sveglierà dal suo limbo e tenterà di prendere in mano la propria vita.

L’ALIENAZIONE INARRESTABILE

Il giovane Benjamin, nonostante sia riuscito a completare il suo percorso di laurea con soddisfazioni e successo, si trova a fare necessariamente i conti con una realtà che, grazie a tutti gli impegni della sua vita, era riuscito a chiudere in un cassetto. La pressione di Benjamin, che lo porterà ad alienarsi con la realtà, non si consuma solo all’interno dei suoi dubbi. La sua pressione si fortifica con la presenza dei suoi genitori e della società, che come delle sanguisughe vogliono succhiare via da lui tutto ciò che non riguarda la fantomatica carriera che dovrebbe perseguire.

I DUE MONDI DI BENJAMIN

Benjamin è costretto a vivere con una maschera pirandelliana con tutte le persone con cui si relaziona, vediamo che lui riesce a mettersi a nudo soltanto tramite la sua piscina, immerso in quella vita blu lui riesce ad alienarsi completamente dal mondo; vediamo esplicitamente come l’acqua riesce a separare i due mondi dove vive Benjamin, e che ogni adolescente è costretto a vivere per poter trovare la propria stabilità ovvero quello sociale, dove è costretto a vivere con le persone con cui si sente a disagio, e quello intimo dove lui può vivere solo senza dover dare conto e ragione a qualcuno.

Dustin Hoffman in piscina durante le riprese de Il laureato
Dustin Hoffman in piscina durante le riprese. “Il laureato” (1967) di Mike Nichols. Produzione: Embassy Pictures

MRS ROBINSON: LA PRESUNTA CURA

Come abbiamo già detto, anche se la piscina permette al nostro ragazzo di crearsi una propria vita dove esiste lui e nient’altro che lui, egli stesso si rende conto di non poter vivere in eterno sopra un materassino; ed è qui che entra in gioco la nostra Mrs. Robinson una donna complessa ed intrigante che, per via dell’infelicità del suo matrimonio, riesce ad intrappolare Benjamin all’interno del suo nido di ragno. Inizialmente forse vedeva quel giovane come un passatempo, ma iniziando a vedersi sempre più spesso e confessandosi reciprocamente le proprie frustrazioni, entrambi riescono a trovare nel rispettivo amante la soluzione ai propri mali. Essi sono diventati le loro rispettive medicine. Ma come ogni farmaco prescritto dal medico, le dosi sono necessariamente limitate per non rischiare di avere effetti collaterali opposti. Il segnale divino per far capire ai nostri protagonisti di smettere nel prendere quella pericolosa medicina fu l’arrivo di Elaine. Purtroppo però il foglietto illustrativo dei medicinali non sempre vien letto…

Benjamin e Mrs. Robinson in hotel ne Il laureato
Benjamin e Mrs. Robinson in hotel. “Il laureato” (1967) di Mike Nichols. Produzione: Embassy Pictures

IL GAP GENERAZIONALE E LA RIVOLUZIONE

Benjamin Braddock si fa carico, senza saperlo, della crisi della gioventù in conflitto con le generazioni precedenti. Il giovane laureato non riesce a conformarsi con l’ipocrisia dei propri genitori; egli non riesce a seguire quella strada perché ha bisogno di trovare il suo posto nel mondo. Paradossalmente Benjamin è il ragazzo con la più grande voglia di vivere che però non riesce a sputare fuori o per lo meno non riuscirà mai a farlo da solo. Solo condividendo la sua angoscia con qualcuno riuscirà a farsi strada tra le iene per poter arrivare alla vetta. Elaine, la figlia di Mrs. Robinson, sarà la donna che farà scattare l’allarme dentro Benjamin: finalmente ha capito, lui non potrà morire per mano delle generazioni precedenti, lui vuole diventare il condottiero dei suoi coetanei scaraventando il macigno che imprigionava chissà quanti giovani. Dopo innumerevoli insidie, i 2 giovani innamorati prenderanno il pullman che li porterà verso la rivoluzione.

Benjamin ed Elaine in fuga verso una nuova vita ne Il laureato
Benjamin ed Elaine in fuga verso una nuova vita. “Il laureato” (1967) di Mike Nichols. Produzione: Embassy Pictures

IL MOVIMENTO DEL 68

Precisamente un anno dopo l’uscita in sala del Il laureato, avvengono delle ondate di proteste, principalmente studentesche e operaie, che prenderanno il nome di “Movimento rivoluzionario del 68”. Le proteste si espanderanno a macchia d’olio e dureranno per tutti gli anni 70. La domanda che ci poniamo è, dove fu concepito il malessere giovanile che rivoluzionò gli anni a venire? Sicuramente i fattori politici, economici e sociali non mancarono ma la cosa che più si palesava era la necessità da parte dei giovani di cambiare vita, di staccarsi da quel cordone ombelicale materno che non riescono a riconoscere come proprio ed è in questo contesto che Mike Nichols un anno prima, con “Il laureato” firma la prefazione di una delle più grandi rivoluzioni del secondo dopo guerra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sanremo: Esibizioni e Pagelle degli inediti

Eccoci nel vivo dell’edizione 2025 di Sanremo, il Festival vede il ritorno di Carlo Conti alla conduzione con la straordinaria partecipazione di Gerry Scotti. Prime serate molto intense partendo dagli omaggi realizzati al maestro Ezio Bosso, a Fabrizio Frizzi e dalla continua presentazione di brani molto variegati. Ecco le esibizioni degli artisti secondo UniVersoMe:

 

Brunori SasCanzone molto toccante e ben scritta, Brunori ha mostrato quello che i suoi fan già conoscono.

Simone CristicchiCanzone intensa e intima su una situazione familiare complessa.

Massimo Ranieri Massimo dimostra di essere ancora o in grado di essere vocalmente elastico.

Lucio Corsi 8- Un brano che va capito, che affronta il tema della diversità e dell’alienazione.

Fedez Ha affrontato un tema che non tutti portano, l’ansia, in chiave rap, riuscendo a farla uscire orecchiabile e trasparente.

Joan Thiele Ciò che ci si aspetterebbe da una artista poliedrica come lei, molto originale, una boccata d’aria fresca all’Ariston.

Achille LauroAchille sguazza nel glam anche quest’anno, con la sua voglia di gioventù

Willie Peyote 7- Ha fatto pezzi più belli ma è sempre lui a mettere un pizzico di politica a Sanremo

Elodie 7- Molto orecchiabile, Elodie è cresciuta molto negli anni e ancora potrebbe dare di più, una canzone che starebbe bene per l’Eurovision.

Shablo feat Guè, Joshua e Tormento 6 1/2  Hanno portato l’old school a Sanremo nel 2025, molto apprezzabile.

The Kolors 6 1/2 Classico brano per l’estate, niente da dire.

Tony Effe 6 1/2  Difficile da inquadrare, sembra volersi pulire la coscienza, scimmiottando Gianni Bismark o Califano.

Rose Villain 6+ Copia spudorata della canzone dell’anno scorso.

Modà 6+ Qualcosa in più, rispetto agli anni passati, Kekko ha dato una buona esibizione nonostante l’incidente sulle scalinate.

Francesca Michielin 6+ Una semplice ballata pop, che ha cercato di arricchire con tecniche di canto graffiato.

Olly 6+  Canzone monotona.

Serena Brancale Canzone afrobeat arricchita dal suo accento particolare, probabilmente la risentiremo spesso alla radio e ai lidi.

Rocco Hunt Sempre nei suoi toni, sempre simile ad altre canzoni che ha portato.

Rkomi Canzone caruccia, anche questa una mezza ballata da radio.

Gaia 6   Esibizione particolare ma forse troppo sulla scia latina di Angelina Mango

Bresh 6   Canzone molto da radio, al solito di Bresh, caruccia.

Noemi 6-  Brava ma niente di che quest’anno, un’altra delle tante ballate.

Giorgia 6-  Canzone abbastanza deludente da parte sua, ci si aspettava di più.

Marcella Bella 5 1/2   Un Inno al femminismo ma poteva venire meglio.

Clara 5 1/2  Meglio dell’anno scorso, molto più sicura di se, ma la solita solfa.

Sarah Toscano 5 1/2  Giovane, ha tanto ancora da imparare.

Irama 5 1/2  Non si stacca dal suo solito stile.

Gabbani 5+ Non particolarmente originale, canzone orecchiabile ma niente di che.

Coma_Cose 5+ Canzone palesemente da hit parade, cacofonica.

 

Giovanni Calabrò

Sanremo 2025: ci siamo. Ecco tutto quello che c’è da sapere

CI SIAMO. Uno degli eventi più attesi dell’anno è arrivato: la 75° Edizione del Festival di Sanremo. Sarà un’edizione ricca di novità e sorprese e già sta facendo parlare di sé, tra gossip e per la presenza degli artisti in gara. Ecco tutto quello che c’è da sapere

Quando inizia Sanremo 2025 e dove vederlo?

Dopo cinque edizioni condotte da Amadeus, sul palco dell’Ariston torna Carlo Conti, che aveva già condotto Sanremo per tre volte di fila (dal 2015 al 2017). Durante le cinque serate della manifestazione di quest’anno vedranno in gara 29 cantanti “big”, più 4 nuove proposte. Oltre ai big con le loro canzoni, ci saranno anche tanti ospiti e ci sarà anche spazio per la Serata delle Cover. Il festival della canzone italiana si svolgerà come tradizione in cinque serate, tra l’11 e il 15 febbraio 2024. Sarà possibile seguire il festival di Sanremo in diretta televisiva su Rai 1, in diretta radio su Rai Radio2 e anche in streaming su RaiPlay.

 

fonte: lumsanews.it

I concorrenti: big e nuove proposte

• Achille Lauro con il brano Innocenti giovani
• Gaia con il brano Chiamo io chiami tu
• Coma_Cose con il brano Cuoricini
• Francesco Gabbani con il brano Viva la vita
• Willie Peyote con il brano Grazie ma no grazie
• Noemi con il brano Se t’innamori muori
• Rkomi con il brano Il ritmo delle cose
• Modà con il brano Non ti dimentico
• Rose Villain con il brano Fuorilegge
• Brunori Sas con il brano L’albero delle noci
• Irama con il brano Lentamente
• Clara con il brano Febbre
• Massimo Ranieri con il brano Tra le mani un cuore
• Sarah Toscano con il brano Amarcord
• Fedez con il brano Battito
• Simone Cristicchi con il brano Quando sarai piccola
• Joan Thiele con il brano Eco
• The Kolors con il brano Tu con chi fai l’amore
• Bresh con il brano La tana del granchio
• Marcella Bella con il brano Pelle diamante
• Tony Effe con il brano Damme ‘na mano
• Elodie con il brano Dimenticarsi alle 7
• Olly con il brano Balorda Nostalgia
• Francesca Michielin con il brano Fango in paradiso
• Lucio Corsi con il brano Volevo essere un duro
• Shablo feat Guè, Joshua e Tormento con il brano La mia parola
• Serena Brancale con il brano Anema e core
• Rocco Hunt con il brano Mille vote ancora
• Giorgia con il brano La cura per me

 

E in più ci saranno ben 4 artisti provenienti da Sanremo Giovani: Settembre, Maria Tomba, Alex Wyse e Vale LP e Lil Jolie. I quattro si esibiranno con due sfide a eliminazione nella serata di mercoledì 12, mentre giovedì 13 tra i due rimanenti sarà decretato il vincitore della sezione Nuove Proposte.

Fonte: La Repubblica

Programma e Regolamento

Nella prima serata di martedì 11 si esibiscono tutti i cantanti in gara, votati dalla Giuria Sala stampa, tv e web (alla fine della serata saranno resi noti, in ordine sparso, i primi cinque classificati).
Mercoledì 12 e giovedì 13 i cantanti si esibiranno nuovamente, ma saranno divisi equamente e quindi ci sarà la metà degli artisti in ciascuna serata (la prima metà mercoledì e la seconda giovedì). Saranno tutti valutati in questo caso dal Televoto e dalla Giuria delle Radio (al 50% ciascuno): in ogni sera saranno svelati sempre i primi cinque classificati.
Venerdì 14 i duetti saranno valutati da Televoto (34%), Radio (33%) e Sala stampa (33%) ma quest’anno la graduatoria risultante non influirà sul risultato della finale della sera successiva.
Nella finale di Sabato 15, si esibiranno di nuovo tutti i cantanti. Saranno votati da Televoto (34%), Radio (33%) e Sala stampa (33%). Saranno rivelati a fine serata le posizioni dalla 6 alla 29 e poi i primi cinque classificati in ordine sparso. Questi ultimi saranno rivotati e da lì ci sarà il vincitore.

Fonte: Corriere Della Sera

Gli ospiti

Nel corso della prima serata, il superospite sarà Jovanotti A seguire, ci saranno anche la cantante israeliana Noa e la palestinese Mira Awad per cantare Imagine in un invito alla pace. Antonella Clerici e Gerry Scotti affiancheranno Conti.

Mercoledì 12, sono attesi Damiano David, Vittoria Puccini e l’intero cast del nuovo film di Paolo Genovese, Follemente, in uscita il 20 Febbraio. Il cast è composto da Edoardo Leo, Pilar Fogliati, Emanuela Fanelli, Maria Chiara Giannetta, Claudia Pandolfi, Vittoria Puccini, Marco Giallini, Maurizio Lastrico, Rocco Papaleo e Claudio Santamaria. Qui Conti sarà affiancato da Bianca Balti, Cristiano Malgioglio e Nino Frassica.

Nella terza serata di giovedì 13 ci saranno i Duran Duran e il cast della quinta stagione di Mare Fuori. Inoltre, ci sarà un momento dedicato a Iva Zanicchi che riceverà il premio Città di Sanremo. Tre saranno le co-conduttrici accanto a Conti: Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa.

Nella quarta serata di giovedì 14, sarà dedicata alle Cover e ai duetti. Mahmood e Geppi Cucciari alla co-conduzione.
Infine, nella finale di sabato 15, è attesa come ospite l’attrice Valeria Scalera e Antonello Venditti riceverà il premio alla carriera. Carlo Conti sarà affiancato da Alessia Marcuzzi e Alessandro Cattelan.

Fonte: SkyTg24

Si preannuncia un’edizione piuttosto interessante e sicuramente ci sarà tanto da vedere. Pronti all’evento musicale italiano più atteso dell’anno ? Appuntamento da martedì 11 Febbraio alle 20:40 su Rai Uno e Radio Due.

Giorgio Maria Aloi