The Flash: anche la DC arriva nel Multiverso ma è un fallimento!

The Flash
The Flash: un film godibile per passarsi un paio d’ore ma che allo stesso tempo lascia qualche delusione. – Voto UVM: 2/5

 

The Flash è un film DC del 2023 appena arrivato nelle sale cinematografiche. Il film è diretto da Andy Muschietti ed è appartenente al DC Extendend Universe (DCEU) iniziato nel 2013 con Man Of Steel (L’Uomo D’Acciaio). È il primo film stand-alone del Velocista Scarlatto ed ha come protagonista Ezra Miller. Nel cast sono presenti anche Michael Keaton, Sacha Calle, Michael Shannon, Ben Affleck, ecc.

Trama

Barry Allen/Flash (Ezra Miller) scopre che con la sua velocità può tornare indietro nel tempo ed ha intenzione di cambiare il passato, per evitare che si verifichi una tragedia che lo ha segnato. Il suo amico Bruce Wayne/Batman (Ben Affleck) cercherà di farlo ragionare ma Barry non lo ascolterà.

La manipolazione del tempo da parte di Barry porterà ad una collisione di diversi mondi paralleli e farà si che il protagonista si ritrovi in un universo in cui non esistono i Metaumani.

Come se non bastasse è minacciato dal Generale Zod (Michael Shannon), il villain che Superman ha sconfitto nel suo mondo. Solo che in questo, Superman non è mai arrivato sulla Terra. Barry cercherà di fermarlo e, visto che non esistono i membri della Justice League che conosce, si ritroverà degli alleati inaspettati: un Batman (Michael Keaton) diverso da quello che conosce e ritirato a vita privata, Supergirl (Sacha Calle), cugina di Superman e un’altra versione di sé stesso con i suoi stessi poteri

The Flash: il migliore film della DC?

Assolutamente no! La frase “The Flash è il miglior cinecomic DC, al pari del Cavaliere Oscuro” si è rivelata un’esagerazione, una strategia di marketing fallimentare.

The Flash è un film che se viene preso così com’è può rivelarsi un prodotto d’intrattenimento buono giusto per passarsi due orette e mezza. È un film divertente, abbastanza coinvolgente, a tratti drammatico e che lascia un bell’insegnamento.

“Le nostre ferite ci rendono chi siamo. Non dobbiamo tornare indietro a sistemarle. Non farti definire dalla tua tragedia”.

La frase detta dalla versione di Batman interpretata da Ben Affleck racchiude ciò che insegna questo film. Ed è proprio da qui che Barry parte per tentare di cambiare il passato ma questo porterà ad un impatto non indifferente per il Multiverso.

Un altro film sul multiverso?

Da un po’ di tempo a questa parte, quella del multiverso è una delle tematiche principali di molte case di produzione. Se n’è appropriato, con non poca fatica, il Marvel Cinematic Universe, ad esempio, con Ant-Man And The Wasp Quantumania (qui la mia recensione); è presente nella trama del premio Oscar 2023: Everything Everywhere All At Once (ne parliamo qui), riuscendo a sorprendere (o meglio, “sconvolgere”) il pubblico.

Anche la DC, ora, è entrata nel Multiverso e tutto sommato lo fa discretamente, dando delle spiegazioni piuttosto sensate e ripescando alcuni volti iconici della storia del cinema che faranno riaccendere la nostalgia alle vecchie generazioni.

I camei presenti…FAN SERVICE?

E qui ci si avvicina ad un enorme paradosso: nonostante The Flash insegni che il passato fa parte dell’uomo e che è fondamentale superarlo per andare avanti, nello stesso film si punta anche ad un effetto nostalgia ripescando personaggi che hanno fatto la storia dei cinecomics.

Per esempio, il Batman di Michael Keaton: chi è nato e cresciuto negli anni 80 e 90, ricorda i due film di Tim Burton molto fumettistici, con le colonne sonore di Danny Elfman e con un protagonista come Keaton che si è saputo calare nel personaggio ed ancora oggi, ci riesce. I fan noteranno di sicuro il citazionismo ed allo stesso tempo, altri penseranno che sia un Fan-service non necessario.

Non è questo il caso, perché il ruolo di Keaton è contestualizzato. Interpreta un Batman stanco, maturo ma allo stesso tempo demotivato. Sarà l’arrivo di Barry che gli farà ritrovare la motivazione per uscire dalla sua bat-caverna.

Allo stesso tempo e nonostante appaia solo per pochi minuti, anche il Batman di Ben Affleck fa la sua bella figura, sia nelle scene action coinvolgenti che nei dialoghi. Si presenta come una figura più equilibrata e più saggia rispetto al Batman di Keaton. Peccato per il suo limite di tempo!

Entrambi si presentano al pubblico con due versioni di Batman interessanti e rientrano nella natura del personaggio nonostante il passato simile e la storia differente. Ma la presenza dei due Batman non toglie il piacere di vedere altri camei inaspettati di personaggi amati dal pubblico.

The Flash
Poster del film “The Flash”. Prodotto da: DC Studios.

Ne vale la pena?

Il film è “godibile” ma presenta dei difetti che rendono impossibile chiudere un occhio. Per via dei lunghi tempi di produzione, del continuo aumento del budget per la realizzazione del film, delle modifiche della sceneggiatura, dei passaggi di ruolo dei pezzi grossi della Warner e dei problemi psicologici (e legali) dell’attore protagonista, si vede che la pellicola è stata soggetta a vari cambiamenti.

Ma non può essere questa una giustificazione: basti guardare la pessima CGI!

Allo stesso tempo, però, ci sono dei pregi come la colonna sonora, una regia gestita abbastanza bene da Muschietti e la buona scrittura di personaggi come i due Batman e la Supergirl di Sacha Calle.

Il protagonista Ezra Miller, invece, se la cava nel suo ruolo, ma certe volte è fin troppo sopra le righe.
Se non ci si fa aspettative è un film divertente che però, viste le dichiarazioni recenti, ha lasciato delle delusioni.

Quale sarà il futuro della DC?

Oltre ad averlo etichettato come il miglior film della DC dai tempi del Cavaliere Oscuro (anche meno!), il neo-presidente dei DC Studios James Gunn ha dichiarato che “The Flash” sarebbe stato una sorta di soft-reboot per “chiudere” il vecchio universo condiviso dei personaggi DC che si è visto negli ultimi anni e gettare le basi per quello nuovo che sarà gestito da Gunn stesso.

Ebbene, non è così. Il finale è strano e non apre a nessun reboot. Inoltre, c’è dell’amaro in bocca per via della scarsa gestione del vecchio universo nei confronti di tutto quel potenziale sprecato!

Staremo a vedere, in futuro, cosa Gunn avrà in serbo per noi!

 

Giorgio Maria Aloi

Innamorarsi di nuovo

Costantemente
Con gli occhi pieni di sogni
Con gli occhi pieni di lei
Un sorriso sul volto
Solo si disegna
Costantemente
Vibra il cuore e va
A ballare felice ove nessuno lo vede
Mentre negli occhi suoi profondi
Beato lentamente mi perdo
Mentre la dolcezza del suo animo
Tacita mi solletica
Mentre attorno a noi il mondo
Seguitava i suoi giri
Noi la meraviglia della nostra danza
Delicati proseguiamo
Soli in una piazza gremita di nulla
Soli mentre il resto dell’universo scompare
Costantemente
Il desiderio di averla tra le braccia
Dei miei baci farle dolce dono
Costantemente
Volano alti il cuore e la mente
Nel trapunto romantico cielo
Di stelle e di sogni
Mentre la voce sua calda
Delicata mi parla
Mentre l’onda dei suoi capelli corti
Silente contemplo
Mentre il suo solo radioso sorriso e la sua risata
All’istante in ogni momento mi accendono
Di nuovo mi innamoro

La Divina Commedia di Tedua: l’attesa ne è valsa la pena?

Tedua ritorna sulla scena mostrandosi più maturo, superando la prova a metà. Voto UVM: 4/5

 

Nell’era digitale, considerando la concezione accelerata del tempo e del consumo sfrenato, se non si produce costantemente un prodotto (in questo caso un album musicale) si rischia di finire nel dimenticatoio, e nella dimensione dei meme.

Questo è il caso di Tedua, rapper genovese al secolo Mario Molinari (1994) che è tornato sulla scena rap italiana con il nuovo album La Divina Commedia, il cui titolo è un chiaro omaggio all’opera di Dante Alighieri.

Anticipato nel 2020 con un freestyle pubblicato su YouTube, sarebbe dovuto uscire nel 2021 dopo aver rilasciato Vita Vera Mixtape, anch’esso un progetto anticipatorio. Sono passati, dunque, tre anni, dove però lo vediamo più maturo, intento ad allargare i suoi orizzonti musicali senza rinunciare a una narrazione evocativa, come ha già fatto in Mowgli (2018).

La discesa negli inferi

Tedua
Tedua nel video de “Intro La Divina Commedia”. Fonte: youtube.it

“In questo disco attraverso Inferno e Purgatorio, quindi la parte di sofferenza e poi di espiazione della stessa. C’è tanta autocritica e tanto esame di coscienza perché è quello che il Purgatorio richiede. Quindi nel disco non c’è ancora quel senso di appagamento e soddisfazione”. (Tedua in un’intervista per “GQ Italia”)

Il disco è composto da 16 tracce e tutte seguono un filo conduttore: il percorso di Tedua verso la redenzione.
Il Paradiso, però, non viene rappresentato del tutto. Lo si evince anche dalla copertina (realizzata da David LaChapelle) liberamente ispirata da Vortice degli amanti di William Blake. Tuttavia, le prime 8 tracce mostrano la faccia “dannata” per così dire del rapper.

Intro La Divina Commedia ripercorre gli esordi musicali e la difficile vita passata a metà tra la strada e gli assistenti sociali. Paradiso Artificiale ft. Baby Gang e Kid Yugi che cita quasi tutto l’Inferno dantesco e Hoe ft. Sfera Ebbasta (la canzone è stata scritta anche da Ghali), sono le hit più aggressive che probabilmente rappresentano la lussuria. Malamente oltre a rappresentare la seconda parte di Sangue Misto contenuta in Mowgli, affronta le ferite e la bufera mentale in cui si è ritrovato.

Nella foga, però, c’è spazio anche per l’introspezione in Angelo all’Inferno (con Salmo e Federica Abbate) e Mancanze Affettive (con Geolier), dove Tedua riflette sul passato e su quanto sia paradossale una vita fatta di soli eccessi e di quanto sia noiosa la vita da borghese.

La vida loca o ti insegna o è un’insegna per il Paese dei balocchi
Torni con le orecchie d’asino come chi ci è rimasto sotto con i cartoni 

Tentativo di redenzione

Nella seconda metà del disco i toni cambiano: Tedua mostra il suo lato più umano e nostalgico, rimanendo sempre fedele alla sua tecnica sia stilistica, sia di introspezione. Tra le più incidenti citiamo Diluvio A Luglio (con Marracash, featuring di diamante del disco), Soffierà, Lo-fI For U, Bagagli (Improvvisazione) e Outro (Purgatorio). 

Eravamo già abituati a sentire la malinconia nelle sue canzoni (basti pensare a Pensa se piove rmx in Orange County California (2017), Acqua in Mowgli, Polvere, Purple e Sailor Moon in Vita Vera Mixtape (2020), ma in questo disco vediamo un giovane ragazzo che, riprendendo il concept del secondo disco, si è fatto uomo e durante il percorso, ha incontrato una serie di ostacoli.

Nonostante tutto, decide di mettersi a nudo non semplicemente per riprendersi la scena o per smentire le voci di chi, una volta, lo accusava di andare fuori tempo. Si tratta della sua voglia irrefrenabile di redimersi, abbandonare il passato per abbracciare il presente che, forse, lo porterà verso la luce del Paradiso.

Ok il concept…ma è convincente?

Tedua
Cover di “Inferno”, rivelata il 22 maggio 2023 sul profilo Instagram del rapper e opera di David LaChapelle.

C’è da dire, però, che alcuni si aspettavano un disco decisamente diverso. Certamente Tedua non è come tutti gli altri rapper e guai a chi lo definisce tale. La sua scrittura, fatta di continui incastri complessi e rime intercambiabili tra di loro, è probabilmente un fenomeno unico nella scena rap attuale. Egli è rimasto fedele alla sua concezione della musica, al punto tale da invocare il perdono per averla tralasciata durante il lockdown:

E mi son fatto il sangue marcio per la tecnica, la metrica, l’America
La verità è che mi sentivo affranto
Mettendo le mie debolezze in vendita
Stavo dimenticando il metodo, la pancia
Il figlio di puttana quale sono

Pur ammettendo le proprie fragilità e anticipando una probabile deluxe del disco nell’ultima traccia, al primo ascolto l’album risulta inconcludente e alcune tracce, forse, si potevano anche scartare.

Non presenta riferimenti espliciti all’opera dantesca, è pieno di hit radiofoniche e per i club, non va più fuori tempo!

Insomma, è un disco accettabile? Probabilmente la risposta rimane un po’ a metà, eppure ciò che si potrebbe dire è che con il suo stile non è passato inosservato. Tedua non piace a tutti perché non è di nicchia, però chi sa guardare oltre il personaggio e va anche oltre le parole dei testi, può sentire quanta passione mette in quello che fa.

Il mio Inferno è stato diventare famoso con il conseguente scontro fra le esigenze dell’industria e la mia creatività libera. Il Purgatorio è l’oggi, è l’essere passato dal vivere in strada al potermi permettere un’esistenza diversa grazie alla musica. Il Paradiso sarà un nuovo stato di consapevolezza. (Tedua in un’intervista per “Il Secolo XIX”)

L’inferno delle incertezze e della lussuria è stato lasciato alle spalle, il purgatorio è adesso, il paradiso è il futuro da conquistare. Con questo disco, probabilmente non finisce qui. Speriamo solo che non ci faccia aspettare ancora!

 

Federico Ferrara

Il Conte di Vendramin

Il Conte di Vendramin era noto per la sua inestimabile bellezza e per il suo insulso desiderio di solitudine. Si diceva che un tempo il Conte avesse amato una donna che lo condusse alla rovina e che si fosse ritirato ormai da anni nella sua tenuta.

Un giorno, un bimbo di nome Malcom si inoltrò nella vasta proprietà di Vendramin, pensando di stare esplorando una selva sconosciuta. Al centro del territorio era situato un castello logoro e consumato, che agli occhi del bambino appariva imponente e spaventoso, con i rami degli arbusti che intrecciavano le due torri e i fiori appassiti che si rampicavano sulla porta, quasi a volerne impedire l’accesso.

Aleggiava, intorno alla fortezza, un clima tenebroso. Malcom, essendo stato ben educato, pensò di bussare prima di addentrarsi nel castello. Batté il pugno tre volte nell’unico spazio risparmiato dai fiori rampicanti.

Dopo qualche minuto di attesa, indugiando sulla soglia, Malcom pensò di non essere il benvenuto e credette di doversene andare senza poter raccontare a sua sorella nessuna straordinaria avventura. Improvvisamente i gigli appassiti si ritirarono dall’uscio, facendo scricchiolare la porta che lentamente s’apriva.

Il bimbo, con le labbra appena dischiuse per lo stupore, avanzò nel buio e le candele di un candelabro posto in alto al centro della sala, presero fuoco.

Il battito cardiaco di Malcom accelerò e la sua brama di avventura crebbe tanto da sovrastare il timore. “Quando ero solo un bambino, proprio come te, non avevo molti amici.” -disse una voce solenne dall’alto. Malcom alzò gli occhi per scoprire da chi provenisse ma sulle scale che portavano al piano superiore non vi era nessun signore, tantomeno un illustre Conte.

“La mia fedele compagna era la musica. Riusciva ad alleviare ogni mio dispiacere.” -proseguì la voce. “Qualche tempo più avanti, quando ero appena un giovane, ereditai la proprietà dei Vendramin, alla morte del mio anziano padre… ma perché non vi sedete giovanotto? Se siete giunto fin qui vorrete pur conoscere la disavventura di questo caro vecchio Conte.”

Il bambino obbedì e si sedette su una seggiola in legno anche se non si aspettava di dover raccontare a sua sorella un’impresa con un protagonista diverso da lui. La voce prese un respiro profondo e disse: “Ero un ragazzo solitario che godeva della vita a modo suo. Mi piaceva suonare il piano ma non avevo la pretesa che agli altri piacessero i miei componimenti , dunque non li riproponevo ai teatri, né chiedevo il consiglio dei grandi maestri; semplicemente conservavo in un cassetto il mio spartito per ogni volta che avrei sentito il bisogno di suonarlo.

In quel periodo venne a trovarmi la duchessa Lola di Ivanov per porgermi le sue condoglianze. Una donna caparbia, elegante e poco più grande di me. Si trattenne per la cena e durante il pasto mi rivelò il secondo motivo della sua visita: un matrimonio.

Pensava che se io l’avessi presa in moglie l’avrei salvata dal suo triste declino economico e che, così facendo, avrei onorato una promessa fatta al duca di Ivanov da mio padre.

Io risposi che non ero al corrente dell’accordo stipulato tra i nostri padri e che non era mio compito onorare alcuna promessa che non fosse mia. Lola cercò di convincermi ma la mia decisione fu irrevocabile: Non desidero avere alcuna compagna al mio fianco né per il momento, né per il futuro. In altre parole, non intendo sposarmi, né ora né mai duchessa.

Lola accolse il rifiuto come si accoglie una pugnalata alle spalle e mi avvertì: Il suo insulso desiderio di solitudine le costerà caro, giovane Conte.

“Ma signor Conte, perché mai le sarebbe costato caro non prendere una donna in moglie?”-lo interruppe Malcom. Vendramin non rispose e continuò il suo racconto.

“Passarono anni e il fascino della mia giovinezza s’andava dissolvendo. E ogni pomeriggio che sentivo cupo e desolato, mi sedevo al pianoforte con lo spartito sul leggio. Giorno dopo giorno le melodie mi risuonavano alle orecchie più come vibrazioni che come musica. Compresi, dopo qualche mese, che le mie orecchie stavano perdendo la percezione, non solo della musica ma di qualsiasi altro genere di suono.

Durante la vecchiaia mi resi conto che ero rimasto da solo e che nemmeno la musica mi avrebbe più tenuto compagnia. Lola di Ivanov, quando ero solo uno stolto giovanotto, voleva intendere che la solitudine non può che essere un desiderio assai sciocco per uno che nella vecchiaia l’avrebbe vissuta più come una punizione che come un’aspirazione.

E così anche la mia fedele compagna mi abbandonò, l’unica donna di cui mi fossi mai innamorato, l’unica che se avesse assunto le sembianze di un’umana, non avrei rifiutato a sposare.”

Malcom, incantato da una parte e dispiaciuto dall’altra per la disavventura di Vendramin, sentì il peso dell’impotenza poiché qualsiasi parola di conforto avesse pronunciato non sarebbe giunta alle sue orecchie e soprattutto non gli avrebbe restituito la sua amata devota. “Nessuno era più venuto a trovarmi in questi anni, se vi fa piacere, tornate pure. Conosco molte storie da potervi raccontare, sebbene io non possa più udirle.” Da quel giorno i gigli, che avevano ripreso un po’ di colore, lasciavano entrare Malcom ogni volta che si presentava alla porta battendo tre colpi su di essa e stando ben attento a bussare nello spazio non ricoperto dai fiori, naturalmente.

Alessandra Cutrupia

*Immagine in evidenza: illustrazione di Marco Castiglia.

*Il Conte di Vendramin è il primo di una serie di racconti.

Un nuovo testo per regolare le intelligenze artificiali

Pochi giorni fa, a Strasburgo, il Parlamento Europeo ha approvato l’Artificial Intelligence Act (AI Act), il nuovo regolamento riguardante le intelligenze artificiali, accolta con 499 voti favorevoli, 28 contrari, e 93 astenuti.

Fra le proposte: l’istituzione di quattro livelli di rischio, il divieto per l’utilizzo di sistemi di Intelligenza artificiale per la sorveglianza biometrica nei luoghi pubblici e per la polizia predittiva. Sotto regolamentazione anche ChatGpt, con l’obbligo di dichiarare se un contenuto è stato generato dall’AI.

computer AI
Fonte: pexels

Intelligenze artificiali: standard Europei

Fra gli obiettivi prioritari che l’UE ha voluto assicurare fanno riferimento agli standard che i sistemi di intelligenza artificiale devono sottostare in termini di sicurezza, trasparenza, tracciabilità, soprattutto non discriminatori e rispettosi dell’ambiente. Il suo utilizzo sotto stretta supervisione degli esseri umani, per evitare conseguenze irreversibili.

Si è discusso tanto di regolamentare anche dei metodi d’utilizzo dell’intelligenza artificiale per combattere la discriminazione digitale, prevenendo la disinformazione e limitando l’utilizzo di deepfake: una tecnica basata su machine learning che permette di manipolare immagini al computer, spesso impiegata nella creazione di fake news.

“Un primo passo verso il futuro”, come afferma il Presidente di PTP Privacy Tech Professionals Rocco Panetta:

“Si tratta di una prima regolamentazione sull’intelligenza artificiale, una regolamentazione che copra da qui in avanti tutto quello che l’AI potrà anche generare e produrre, ma è parzialmente vero che sia la prima perché al momento non siamo senza rete. Abbiamo infatti già una o più regolamentazioni in grado di disciplinare l’intelligenza artificiale a partire dal GDPR e tutte le norme collegate”.

I quattro livelli di rischio delle intelligenze artificali

I fornitori e coloro che utilizzano i sistemi IA, nelle loro attività, devono prendere in considerazione un nuovo approccio basato sul rischio che può generare. Vietati, quindi, quei sistemi di IA con un livello di rischio inaccettabile per la sicurezza delle persone.

  • Rischio inaccettabile

Quei sistemi considerati una minaccia per le persone e, quindi, vietati. Sono inclusi:

  1. Manipolazione cognitivo-comportamentale di persone o specifici gruppi vulnerabili
  2. Punteggio sociale: classificare le persone in base al comportamento, allo stato socio-economico o alle caratteristiche personali
  3. Sistemi di identificazione biometrica remota e in tempo reale
  • Rischio alto

Quei sistemi che incidono negativamente sulla sicurezza o sui diritti fondamentali. Sono divisi in:

  1. Sistemi di intelligenze artificiali utilizzati nei prodotti soggetti alla legislazione dell’UE sulla sicurezza dei prodotti.
  2. Sistemi di AI che rientrano in otto aree specifiche che dovranno essere registrate in una banca dati dell’UE:
  1. Identificazione biometrica e categorizzazione delle persone fisiche
  2. Gestione e funzionamento delle infrastrutture critiche
  3. Istruzione e formazione professionale
  4. Occupazione, gestione dei lavoratori e accesso al lavoro autonomo
  5. Accesso e fruizione dei servizi privati essenziali e dei servizi e benefici pubblici
  6. Applicazione della legge
  7. Migrazione, asilo e gestione dei controlli alle frontiere
  8. Assistenza nell’interpretazione giuridica e nell’applicazione della legge.

Tutti i sistemi di Intelligenza Artificiale ad alto rischio saranno valutati prima di essere immessi sul mercato e anche durante il loro ciclo di vita.

  • Rischio limitato

I sistemi di Intelligenza Artificiale che comportano un rischio limitato dovrebbero comunque rispettare requisiti minimi di trasparenza che consentiranno agli utenti di prendere decisioni informate. Dopo aver interagito con le applicazioni, l’utente potrà quindi decidere se desidera continuare a utilizzarle.

Gli utenti dovrebbero essere informati quando interagiscono con l’IA, includendo, quindi, i sistemi di intelligenza artificiale che generano o manipolano contenuti di immagini, audio o video.

  • Rischio minimo

I sistemi IA che prevedono un rischio minimo non sono del tutto regolamentati, ma dovranno osservare obbligatoriamente i principi di trasparenza, di privacy e data protection. Sebbene molti sistemi di intelligenza artificiale comportino un rischio minimo, dovranno essere comunque valutati.

livelli rischio IA
Piramide con i quattro livelli di rischio. Fonte: startmag

I divieti agli usi e abusi di ChatGPT

Tra gli articoli del regolamento, il Parlamento Ue ha promosso il divieto tassativo all’uso intrusivo e discriminatorio dell’intelligenza artificiale: tra questi, i sistemi di identificazione biometrica remota “in tempo reale” e “a posteriori” negli spazi pubblici e il cosiddetto “scraping“, ovvero l’estrazione non mirata di dati biometrici da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale basati su caratteristiche sensibili (il genere, l’etnia, la religione e l’orientamento politico).

Non solo: il testo respinge anche i sistemi di polizia predittiva, fondati su profilazione, ubicazione o comportamenti criminali passati, e i programmi di riconoscimento delle emozioni sfruttati dalle forze dell’ordine nei luoghi di lavoro, negli istituti d’istruzione e alle frontiere.

In questa prospettiva, per promuovere l’innovazione dell’AI e sostenere le piccole e medie imprese, i deputati hanno aggiunto delle esenzioni per le attività di ricerca e i componenti dell’AI forniti con licenze open source, a codice sorgente aperto. Vengono ulteriormente promossi i cosiddetti sandbox normativi, o ambienti di vita reale, istituiti dalle autorità pubbliche per testare l’intelligenza artificiale prima che venga implementata.

In materia di ChatGPT, i parlamentari puntano a rafforzare il diritto dei cittadini di presentare reclami sui sistemi di intelligenze artificiali e ricevere spiegazioni delle decisioni basate su sistemi ad alto rischio che incidono in modo significativo sui loro diritti fondamentali. Riformato anche il ruolo dell’Ufficio AI dell’Ue, che avrà il compito di monitorare l’attuazione del regolamento sull’AI.

Il regolamento specifica che il sistema di AI generativa dovrà rispettare i requisiti di trasparenza: per farlo, sono tenuti a rendere noto tramite una dichiarazione che “i contenuti sono stati generati dall’IA”. Questo permetterà di distinguere le immagini deepfake da quelle reali, contrastando anche la produzione e diffusione di contenuti illegali.

Victoria Calvo

Il Tezenis Summer Festival arriva a Messina: un’estate a ritmo di musica

Inizia domani, 16 giugno, la lunga e ricca estate che vedrà Messina palcoscenico di concerti ed eventi che faranno cantare, ballare e divertire i cittadini della città metropolitana pronti a scatenarsi a ritmo di musica: ad aprire le danze, il tanto atteso Tezenis Summer Festival.

Il Tezenis Summer Festival

Si svolgerà domani alle ore 20:00 in Piazza Duomo lo show musicale promosso da Radio 105 e dall’Amministrazione comunale nell’ambito del piano promozionale e di comunicazione “Messina Città della Musica e degli Eventi”. Lo spettacolo permetterà alle migliaia di persone che affolleranno la Piazza e le zone limitrofe di ascoltare le decine di artisti italiani e internazionali che durante la serata si esibiranno sul palco. Il festival sarà gratuito ma con capienza limitata a 9.400 persone. Inoltre, ingressi e uscite avverranno attraverso dei varchi prestabiliti.
A condurre lo spettacolo saranno Mariasole Pollio, attrice e conduttrice italiana che vanta ruoli di spicco in varie fiction tv (tra le quali Don Matteo) e che ha già condotto la scorsa estate il Coca-Cola Summer Festival; e Rebecca Staffelli, conduttrice e speaker radiofonica di Radio 105.

Rebecca Staffelli e Mariasole Pollio – fonte: Instagram

I cantanti

A esibirsi saranno volti noti e nuovi del panorama musicale italiano e non solo.
Tra gli artisti più attesi c’è sicuramente la “cantante del momento”: Annalisa. Venuta alla ribalta dopo la partecipazione al talent show Amici nel 2011, la cantante ligure sta vivendo il momento più splendente della propria carriera dominando le classifiche musicali con i brani Bellissima, Mon Amour e Disco Paradise, quest’ultimo cantato insieme al rapper Fedez e agli Articolo 31.

Annalisa – fonte: Instagram

Fermento anche per vedere e ascoltare artisti del calibro di Elettra Lamborghini e Rocco Hunt, ormai due figure di spicco del panorama pop italiano. Attesa anche per le esibizioni di Ana Mena, Emma, Capo Plaza, Irama, Rose Villain, Rkomi e molti altri che movimenteranno la serata con le loro hit.
A completare il tutto ci saranno anche le performance di alcuni dei grandi protagonisti dell’ultimo Festival di Sanremo: Colapesce e Dimartino, Rosa Chemical e Mr. Rain.
Spazio anche per alcuni volti emergenti come Piccolo G e Wax che hanno partecipato all’ultima edizione di Amici.

L’elenco completo: Alvaro de Luna, Ana Mena, Annalisa, Ava, Anna & Capo Plaza, Benji + Finley, Berna, Biondo & Astol, Colapesce Dimartino, Elettra Lamborghini, Emma, Federica, Il Pagante, Il Tre, Irama, Leo Gassman, Lorenzo Fragola & Mameli, Mr. Rain, Myss Keta, Piccolo G, Rkomi, Rocco Hunt, Rosa Chemical, Rose Villain, Silent Bob & Sick Budd, Wax.

Dopo Messina, le altre date del Festival saranno il 23 giugno a Paestum e il 30 giugno a Genova.
L’evento verrà trasmesso in diretta su Radio 105, Radio 105 TV (canale 66), app e live sui social di Radio 105.

Ordinanze e divieti

Mappa del centro storico di Messina. Fonte: geoplan.it

Alla luce della numerosa affluenza, come riportato dalla Gazzetta del Sud, in molte vie limitrofe Piazza Duomo vigerà il divieto di sosta, con zona rimozione coatta, dalle ore 15:00 di venerdì sino alle 2:00 di sabato e di transito veicolare, dalle 17:00 di venerdì sino alle 2:00 di sabato, nelle seguenti strade:
a) controviale sud di piazza Duomo, compreso tra via Università e corso Cavour;
b) via Università, nel tratto compreso tra via della Zecca ed il controviale sud di piazza Duomo;
c) via Venezian, nel tratto compreso tra via della Zecca ed il controviale sud di piazza Duomo;
d) corso Cavour nel tratto compreso tra le vie San Camillo e della Zecca;
e) tutta l’area di piazza Antonello;
f) via Loggia dei Mercanti nel tratto compreso tra via Colombo e corso Cavour;
h) via Colombo nel tratto compreso tra le vie Consolato del Mare e Loggia dei Mercanti;
i) via Consolato del Mare nel tratto compreso tra via Argentieri e piazza Antonello;
j) via Sant’Agostino nel tratto compreso tra piazza Antonello e via Oratorio della Pace.

Inoltre, il sindaco della città metropolitana, Federico Basile, tramite l’ordinanza n. 115 del 13 giugno 2023 ha vietato la vendita di bevande alcoliche superiori al 5% e la vendita di bevande o di qualsiasi altro prodotto in lattine e/o contenitori di vetro – di cui viene comunque vietato l’utilizzo anche se di provenienza personale – all’interno del perimetro di Piazza Duomo e nelle aree limitrofe. Il divieto scatterà dalle 19 di venerdì 16 giugno alle 01.00 di sabato 17 giugno.

L’estate in musica continua: RDS Summer Festival 2023

Il Tezenis Summer Festival non sarà l’unico evento musicale che si svolgerà in città durante l’estate. Infatti, il 21 e 22 luglio andrà in scena un altro festival: RDS Summer Festival 2023, che si svolgerà a Capo Peloro e porterà sul palco artisti del calibri di AKA 7even, Baby K, M¥SS KETA, Coma_Cose, Tommaso Paradiso e molti altri.

Fonte: rds.it

Altri concerti estivi a Messina

Non finisce qui! Il 4 luglio Tiziano Ferro si esibirà presso lo Stadio Franco Scoglio (San Filippo). Il 26 sarà la volta di Fabri Fibra che darà vita al suo show presso l’Arena Capo Peloro. Infine, il 30 luglio toccherà ai Pinguini Tattici Nucleari che, sempre al Franco Scoglio, si esibiranno nell’unica tappa del loro tour prevista in Sicilia.

Giuseppe Cannistrà

Questo Mondo Non Mi Renderà Cattivo: il ritorno di Zerocalcare

Zero Calcare
Una Serie Animata che rispecchia lo stile di Zerocalcare, superandosi a sua volta. Consigliatissima! Voto UVM: 4/5

 

Questo Mondo Non Mi Renderà Cattivo è la seconda serie animata di Netflix scritta e diretta da Zerocalcare (autore di fumetti come La Profezia Dell’Armadillo, Un Polpo Alla Gola, Macerie Prime, Kobane Calling, ecc.). Quasi tutti i personaggi sono doppiati da Zerocalcare stesso, mentre l’Armadillo (la coscienza di Zero) è doppiato da Valerio Mastandrea (un noto attore che ha recitato in film come Diabolik, Diabolik – Ginko All’Attacco, Perfetti Sconosciuti, Il Primo Giorno Della Mia Vita, ecc.)

Trama

Un vecchio amico di Zerocalcare, Cesare, torna nel quartiere dopo diversi anni di assenza e fa fatica ad ambientarsi di nuovo. Zerocalcare vorrebbe fare qualcosa per lui ma si rende conto di non essere in grado di aiutarlo a sentirsi di nuovo a casa e a fare la scelta giusta per trovare il suo posto nel mondo.

Nel frattempo un gruppo di migranti arrivati dalla Libia viene trasferito in un centro di accoglienza proprio nel quartiere scatenando l’ira degli intolleranti e dei razzisti che vedono in quelle persone indifese e segnate dalla paura e dal dolore una minaccia, chiedendo alle istituzioni di mandarli via, ma per Zerocalcare e i suoi amici questa è un’ingiustizia e non resteranno a guardare.

E’ il sequel di Strappare Lungo I Bordi?

E’ facile pensare che possa essere considerata una seconda stagione e un seguito della Serie Animata uscita nel 2021, ma in realtà non è il sequel di Strappare Lungo I Bordi.

Anche se sono realizzate dallo stesso autore ed abbracciano totalmente il suo stile, con quasi tutti gli stessi protagonisti, in realtà sono due serie distinte e separate. Si può benissimo vedere questo nuovo prodotto di Zerocalcare, senza aver letto un suo fumetto o aver visto la prima serie animata (che si può anche recuperare, in caso).

La differenza tra le due serie sta un po’ nel comparto tecnico e soprattutto, nel movente che hanno.

Cos’hanno in comune le due Serie Animate?

La presenza degli stessi protagonisti quasi tutti doppiati in dialetto romanesco dallo stesso Zerocalcare e i continui riferimenti storici, politici, attuali e alla Cultura Pop, che possono essere chiamati Easter Egg.

Una delle specialità di Zerocalcare è riempire le sue storie di queste citazioni e di saperle gestire, senza risultare forzato e lo spettatore informato si diverte a coglierli, mentre chi disconosce quel prodotto, grazie a lui lo scopre e gli fa venire voglia di saperne di più (è anche una forma di marketing?).

Altri punti in comune sta anche nei significati nascosti dietro alcune scene, nel giusto equilibrio tra commedia e drammaticità (portando prima alla risata e poi alla riflessione, addirittura facendo piangere) e nei dialoghi tra il protagonista e la coscienza in forma di Armadillo, doppiato incredibilmente da Valerio Mastandrea.

zerocalcare
Frame di “Questo mondo non mi renderà cattivo”. Distribuzione: Netflix

Lui è noto più per essere un attore ed ha un buon curriculum come tale ma nonostante non sia un doppiatore professionista è riuscito a calarsi perfettamente nell’Armadillo, facendo suo il personaggio. Anzi, sembra più di vedere e sentir parlare Mastandrea stesso, che l’Armadillo stesso.

Una considerazione va fatta anche alle animazioni, che qui sono molto più fluide rispetto alla volta precedente, ed alla colonna sonora composta da molte canzoni iconiche che le generazioni degli anni 80 e 90 si divertiranno a sentire.

Zerocalcare e le differenze tra le sue serie animate?

Nonostante l’autore e lo stile siano gli stessi, ci sono allo stesso tempo anche delle differenze. Strappare Lungo I Bordi era più una sorta di autobiografia di Zero e rappresentava una serie di sue situazioni personali apparentemente scollegate tra loro ma con una trama che poco a poco si è sviluppata e che ha collegato tutto.

Il titolo era una metafora al percorso di vita che ognuno cerca di seguire correttamente ma col rischio che si esca fuori dai bordi per via di alcune deviazioni della vita. Le situazioni rappresentate parlavano di Zero ma in realtà ognuno ci si poteva rispecchiare.

Questo Mondo Non Mi Renderà Cattivo, invece, si presenta con una trama più lineare che si è sviluppata nel corso dei sei episodi (ciascuno dalla durata di 30 minuti) e toccando anche qui le questioni personali ma su un contesto specifico.

Zerocalcare si è voluto spingere oltre ed ha trattato un argomento più maturo, toccando anche il profilo politico ed una tematica molto delicata che divide in linea di massima le opinioni pubbliche.

Di cosa parla esattamente “Questo Mondo Non Mi Renderà Cattivo”? Ne vale la pena?

Qui Zerocalcare ha voluto trattare in modo dettagliato ed approfondito alcuni temi presenti nella maggior parte delle sue opere, come gli ideali, il suo impegno civile, la sua visione della società, uno spaccato di essa e della vita in generale.

Parla anche qui di molte cose frequenti come il lavorare per colmare un vuoto, o colmare un vuoto nei modi più sbagliati, arrancare per realizzare i propri sogni e rimanere indietro rispetto agli altri, rispetto a un mondo che corre veloce in cui sono sempre più forti le pressioni sociali, in cui si ride “per non sentire i mostri dentro”.

In quest’opera specifica, Zerocalcare mette in risalto anche le domande che tutti si sono fatte, almeno una volta nella vita:

“Siamo capaci di distinguere tra ciò che è giusto o ciò che è sbagliato?”, “Quanto dobbiamo far valere i propri principi morali?”, “Dobbiamo dar retta ai propri valori o andare contro di essi, essendo egoisti e fregando gli altri?”, “Esistono solo cose completamente giuste e completamente sbagliate?”, “Chi siamo noi per definire ciò?” ecc…

Ecco il senso del titolo e ciò che il fumettista vuole far capire è che “Questo Mondonon deve renderci cattivi! Anche se, purtroppo, non vale per tutti e non tutti sono abbastanza forti da mettere in pratica questo).

Zerocalcare, i migranti salvali tu!

Tutto questo si svolge all’interno di un argomento molto delicato e trattato da ormai molti anni, nel nostro Paese: l’accoglienza dei migranti.

Una tematica che tende a dividere l’opinione pubblica e dopo la visione di questa serie, la diatriba potrebbe divenire sempre più accesa. Ma quello che Zerocalcare vuole far presente (e c’è una scena specifica che lo mostra) è il marcire sopra a quest’argomento, usandolo come mezzo politico per acchiapparsi i voti e dando argomentazione ai media. Ciò che a molti sfugge è che questi migranti sono prima di tutto degli esseri umani.

In conclusione, ci sono le giuste motivazioni per dare una possibilità a questa serie animata, in cui Zerocalcare si è superato!

 

Giorgio Maria Aloi

Spider-man: Across the Spider-Verse vuole battere Raimi

Questo sequel riesce a battere Spider-man: Un nuovo universo, regalandoci una storia matura e ben raccontata. Il multiverso e le citazioni fanno solo da condimento ad un piatto già perfetto di per sè. Voto UVM: 5/5

Era il 2018 quando arrivò in sala un prodotto d’animazione fuori dalle righe. Spider-man: Un nuovo universo si presentò con una tecnica sviluppata dalla Sony Pictures Animation, talmente rivoluzionaria da vincere un Oscar come miglior film d’animazione e introdurre un nuovo paradigma nel suo genere ( Arkane e il Gatto con gli Stivali 2 hanno ripreso questa tecnica). Il punto di forza di quella pellicola non si trovava solo nell’animazione: la storia regalava nuovi spunti sul personaggio dell’uomo ragno. Questo primo capitolo (il primo di una trilogia che si concluderà a Marzo 2024) ci introduce un adolescente di Brooklyn di origini ispano-dominicane e la sua ascesa in quanto supereroe. Si presenta come una nuova genesi che vuole insegnare a tutti cosa significhi essere un uomo ragno, ma soprattutto quanto in ognuno di noi ci sia un potenziale paladino della giustizia.

Questo sequel ha il compito di approfondire questo concetto espandendolo e concentrandosi su quanto il destino possa essere duro con noi stessi.

Spider-Gwen diventa protagonista

Si pensava che la tecnica sviluppata per l’animazione di questa serie non potesse evolversi oltre. Invece, l’inizio di questo secondo capitolo non fa altro sbalordire visivamente per l’ennesima volta. Gli autori hanno voluto dedicare buona parte della storia alla migliore amica (e forse amata) di Miles Morales.

Le scene su Gwen Stacy si fanno di tinte rosee, violacee e azzurre nonostante la sua storia sia tutt’altro che vivace. Veniamo a conoscenza del suo triste passato, delle sue perdite e del suo rapporto con suo padre, il capitano George Stacy. Nonostante i suoi trascorsi e la vita da teenager, la vita da Spider-woman complica le cose e la mancanza di qualcuno che riesca a comprenderla si fa sempre più forte. A causa di una incursione nella sua città degli Spider-people provenienti da altri universi, Gwen decide di far parte del team allo scopo di tornare dal suo più caro amico Miles.

Gwen e il padre George Stacy nell’Universo di Spider-Gwen. Fonti: Sony

Il multiverso non è un gioco da ragazzi

Grazie allo scienziato messicano Miguel O’Hara, nonché lo Spider-man di un futuro utopistico collocato nel 2099, scopriamo qualcosa in più sul Multi-verso. I congegni sofisticati e Lyla, una intelligenza artificiale che sottoforma di un ologramma segue Miguel nelle sue missioni, hanno permesso a questo uomo ragno futuristico di viaggiare nei vari universi. A sue spese Miguel ha compreso quanto sia delicato interferire in  realtà differenti, da lui chiamate “poli-multi-universo aracno-umanoide” (rinominato da Miles più facilmente “Spider-verso”). Forse troppi “spiegoni” sono stati spesi al riguardo, ma come sappiamo “il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco”. Giusto perché spiegare delle realtà fisicamente impossibili non è proprio semplice.

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La rete del multiverso. Da sinistra: Peter B. Parker, Miles Morales, Miguel O’Hara, Gwen Stacy. Fonti: Marvel Italy

Spider-man: molto più maturo di quanto si pensi

“Dovremmo essere noi i buoni” (Spider-Gwen)

In ogni caso, lo Spider-verso e i vari Uomini Ragno che incontreremo non sono che uno sfondo a una storia fatta per mettere in discussione l’esistenza dei nostri protagonisti. Il precedente capitolo di questa saga ci introduceva ad una nuova ed ennesima genesi senza banalizzarne lo sviluppo. Miles – come anche Gwen – è un adolescente che è stato “accidentalmente” morso da un ragno radioattivo. Come ogni supereroe, la sua ascesa è segnata dalla redenzione o dalla responsabilizzazione dei suoi poteri. La vita dei due protagonisti ci viene mostrata nella loro complicata segretezza, ma in questa pellicola anche questo aspetto viene messo in discussione rendendo le cose ancor più difficili a causa proprio dello spider-verso. Come se non bastasse, la nemesi di questa storia renderà la vita ancor più difficile ai nostri supereroi.

I cinecomic possono solo accompagnare

La caratterizzazione e lo sviluppo delle due nemesi (alla fine ne incontreremo un terzo imprevisto) riescono ad eclissare la maggior parte delle nemesi che in passato abbiamo incontrato nel Marvel Cinematic Universe. Un villain sempliciotto come la Macchia – capace di generare dei portali neri intorno a sé – riesce a giustificare il suo profondo odio nei confronti di Miles e motivando la sua condotta da supercattivo. Inoltre, metteremo in discussione anche la condotta di Miguel O’Hara che scatenerà la sua forza prorompente verso il giovane di Brooklyn .

Vogliamo poi spende due parole su Spider-Gwen: questa Spider-woman sposa al 100% la difesa dei più deboli. La perdita del suo Peter, preso di mira dai bulli, è la causa della sua redenzione. Lei si assume le sue responsabilità di eroina proteggendo gli anelli più deboli della società.  Il suo è un esempio di personaggio che simboleggia un femminismo sano, quel girl power che molti film vorrebbero ostentare cadendo, però, il più delle volte in sempliciotte soluzioni.

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Frame del film Spider-man: Across the spider-verse. Miles Morales in volo. Fonti; Marvel Italy

Forse il cinecomic perfetto?

Potremmo ancora parlare degli affascinanti co-protagonisti di questa serie animata (tra questi adorerete Spider-Punk nel suo spirito ribelle, anticonformista e anche un po’ incoerente), ma vi rovineremmo la bellezza di una narrazione più matura e reale rispetto al precedente Spider-man: Un nuovo universo. Le citazioni faranno solo da contorno e si  apprezzeranno le “tavole fumettistiche” che coloreranno gli scenari nei vari universi. Vi suggeriamo di non perdervi questo gioiellino dell’animazione. Probabilmente anche voi alla fine della visione rimarrete affamati di multiverso, ma con un retrogusto di amaro in bocca.

Salvatore Donato

Nicola Sturgeon sotto arresto, l’ex primo ministro scozzese è accusata di corruzione

Nicola Sturgeon è stata la prima donna a occupare le cariche di Primo ministro della Scozia e leader del Partito Nazionale Scozzese dal 2014 al 2023. Nel 2021 e nel 2023, è stata classificata da Politico Europe tra le 28 personalità europee più potenti d’Europa.

Le dimissioni

A febbraio, dopo otto anni in carica, ha annunciato le dimissioni per motivi personali. 

Sostiene di essere diventata una figura troppo divisiva, sia nel suo partito, che nella politica scozzese e solo con le sue dimissioni si potrebbe riprendere un dialogo più civile. 

Ho lottato con questa decisione per diverse settimane, ho capito che la natura della politica moderna è molto brutale, ben più di quando io ho iniziato a fare politica. Per trent’anni sono stata Nicola Sturgeon la politica, ora vorrei essere Nicola Sturgeon essere umano

Ha affermato inoltre che il suo è «il miglior lavoro del mondo, ma è importante sapere quasi istintivamente quando è il momento giusto per far posto a qualcun altro».

Seppur lo abbia negato, i motivi che hanno spinto Sturgeon a prendere questa decisione potrebbero essere stati la bocciatura da parte della Corte Suprema del Regno Unito di riproporre un referendum per l’indipendenza della Scozia, un tema a cui il partito della Sturgeon tiene molto.

Inoltre, l’ex premier è da sempre a sostegno dei diritti LGBTQ+, tanto da promulgare la legge sull’autodeterminazione di genere “Gender Recognition Reform Bill”.

In cosa consiste?

Questa legge renderà più semplice alle persone trans di 16 anni, quindi non solo chi ha già raggiunto la maggiore età, poter richiedere il cambio di genere sui documenti.

La Scozia è l’unico paese del Regno Unito ad aver approvato una riforma simile, considerata fino ad oggi di competenza esclusiva del Parlamento del Regno Unito. Il governo ha già dichiarato che si opporrà con un veto alla promulgazione, se non verranno modificati determinati punti.

Shona Robison, Ministra della Giustizia Sociale, ha definito «un passo importante per una Scozia più equa, dove le persone trans siano validate, incluse, ed emancipate».

Queste le parole di Nicola Sturgeon:

Una voce per l’inclusione, l’uguaglianza, i diritti umani e la dignità. Sono stata e sarò sempre una femminista. Combatterò per i diritti delle donne e mi opporrò a chi minaccia tali diritti ogni giorno che avrò fiato in corpo. Ma difenderò anche qualsiasi gruppo stigmatizzato, discriminato, emarginato e vulnerabile nella società. Chiamatemi ottimista, ma credo che queste cose debbano, in qualsiasi società progressista, liberale e inclusiva, trovare il modo di coesistere. Qualunque sia il ruolo che svolgerà in politica nel prossimo futuro, cercherò sempre di fare tutto il possibile per trasformarlo in realtà.

Adesso si pensa che chiunque prenda il posto dell’ex premier possa abbandonare i diritti delle persone transgender, per evitare lo scontro con il governo del Regno Unito.

Operazione Branchform

Si tratta di un’indagine della polizia scozzese su accuse e sospetti di corruzione che va avanti da mesi e che continua a destabilizzare lo Scottish National Party (partito leader di Nicola Sturgeon).

Sturgeon è stata accusa di aver speso in modo improprio oltre 600mila sterline donate al Partito Indipendentista scozzese. Tramite il suo account Twitter ha dichiarato la sua innocenza.

Sturgeon non è l’unica ad essere stata arrestata. Il 5 aprile è stato preso in custodia il marito, Peter Murrell per 24 anni è stato amministratore dello Scottish National Party – rilasciato dopo 12 ore di interrogatorio.

Nicola Sturgeon a fianco del marito Peter Murrell. Fonte: The Independent

Anche Colin Beattie, tesoriere del partito è stato interrogato per gli stessi motivi il 18 aprile e successivamente rilasciato. Si è dimesso dal suo incarico il giorno successivo.

Sono stati tutti e tre rilasciati, senza accusa, in attesa di indagini.

Gabriella Pino

Catena di lana

Viaggia
Coperto dal vento il tuo ricordo,
Ed io non so
Se mi è compagno
Se mi è nemico
Perché mi sorregge
E al contempo mi intrappola,
Mi fa vivere il presente
Ma mi àncora al passato.
Ed io non so
Se ciò che mi avvolge
È una coperta di lana
O una catena d’acciaio.

Francesco Pullella

*Immagine in evidenza: illustrazione di Giovanni Pullella