Questo Mondo Non Mi Renderà Cattivo: il ritorno di Zerocalcare

Zero Calcare
Una Serie Animata che rispecchia lo stile di Zerocalcare, superandosi a sua volta. Consigliatissima! Voto UVM: 4/5

 

Questo Mondo Non Mi Renderà Cattivo è la seconda serie animata di Netflix scritta e diretta da Zerocalcare (autore di fumetti come La Profezia Dell’Armadillo, Un Polpo Alla Gola, Macerie Prime, Kobane Calling, ecc.). Quasi tutti i personaggi sono doppiati da Zerocalcare stesso, mentre l’Armadillo (la coscienza di Zero) è doppiato da Valerio Mastandrea (un noto attore che ha recitato in film come Diabolik, Diabolik – Ginko All’Attacco, Perfetti Sconosciuti, Il Primo Giorno Della Mia Vita, ecc.)

Trama

Un vecchio amico di Zerocalcare, Cesare, torna nel quartiere dopo diversi anni di assenza e fa fatica ad ambientarsi di nuovo. Zerocalcare vorrebbe fare qualcosa per lui ma si rende conto di non essere in grado di aiutarlo a sentirsi di nuovo a casa e a fare la scelta giusta per trovare il suo posto nel mondo.

Nel frattempo un gruppo di migranti arrivati dalla Libia viene trasferito in un centro di accoglienza proprio nel quartiere scatenando l’ira degli intolleranti e dei razzisti che vedono in quelle persone indifese e segnate dalla paura e dal dolore una minaccia, chiedendo alle istituzioni di mandarli via, ma per Zerocalcare e i suoi amici questa è un’ingiustizia e non resteranno a guardare.

E’ il sequel di Strappare Lungo I Bordi?

E’ facile pensare che possa essere considerata una seconda stagione e un seguito della Serie Animata uscita nel 2021, ma in realtà non è il sequel di Strappare Lungo I Bordi.

Anche se sono realizzate dallo stesso autore ed abbracciano totalmente il suo stile, con quasi tutti gli stessi protagonisti, in realtà sono due serie distinte e separate. Si può benissimo vedere questo nuovo prodotto di Zerocalcare, senza aver letto un suo fumetto o aver visto la prima serie animata (che si può anche recuperare, in caso).

La differenza tra le due serie sta un po’ nel comparto tecnico e soprattutto, nel movente che hanno.

Cos’hanno in comune le due Serie Animate?

La presenza degli stessi protagonisti quasi tutti doppiati in dialetto romanesco dallo stesso Zerocalcare e i continui riferimenti storici, politici, attuali e alla Cultura Pop, che possono essere chiamati Easter Egg.

Una delle specialità di Zerocalcare è riempire le sue storie di queste citazioni e di saperle gestire, senza risultare forzato e lo spettatore informato si diverte a coglierli, mentre chi disconosce quel prodotto, grazie a lui lo scopre e gli fa venire voglia di saperne di più (è anche una forma di marketing?).

Altri punti in comune sta anche nei significati nascosti dietro alcune scene, nel giusto equilibrio tra commedia e drammaticità (portando prima alla risata e poi alla riflessione, addirittura facendo piangere) e nei dialoghi tra il protagonista e la coscienza in forma di Armadillo, doppiato incredibilmente da Valerio Mastandrea.

zerocalcare
Frame di “Questo mondo non mi renderà cattivo”. Distribuzione: Netflix

Lui è noto più per essere un attore ed ha un buon curriculum come tale ma nonostante non sia un doppiatore professionista è riuscito a calarsi perfettamente nell’Armadillo, facendo suo il personaggio. Anzi, sembra più di vedere e sentir parlare Mastandrea stesso, che l’Armadillo stesso.

Una considerazione va fatta anche alle animazioni, che qui sono molto più fluide rispetto alla volta precedente, ed alla colonna sonora composta da molte canzoni iconiche che le generazioni degli anni 80 e 90 si divertiranno a sentire.

Zerocalcare e le differenze tra le sue serie animate?

Nonostante l’autore e lo stile siano gli stessi, ci sono allo stesso tempo anche delle differenze. Strappare Lungo I Bordi era più una sorta di autobiografia di Zero e rappresentava una serie di sue situazioni personali apparentemente scollegate tra loro ma con una trama che poco a poco si è sviluppata e che ha collegato tutto.

Il titolo era una metafora al percorso di vita che ognuno cerca di seguire correttamente ma col rischio che si esca fuori dai bordi per via di alcune deviazioni della vita. Le situazioni rappresentate parlavano di Zero ma in realtà ognuno ci si poteva rispecchiare.

Questo Mondo Non Mi Renderà Cattivo, invece, si presenta con una trama più lineare che si è sviluppata nel corso dei sei episodi (ciascuno dalla durata di 30 minuti) e toccando anche qui le questioni personali ma su un contesto specifico.

Zerocalcare si è voluto spingere oltre ed ha trattato un argomento più maturo, toccando anche il profilo politico ed una tematica molto delicata che divide in linea di massima le opinioni pubbliche.

Di cosa parla esattamente “Questo Mondo Non Mi Renderà Cattivo”? Ne vale la pena?

Qui Zerocalcare ha voluto trattare in modo dettagliato ed approfondito alcuni temi presenti nella maggior parte delle sue opere, come gli ideali, il suo impegno civile, la sua visione della società, uno spaccato di essa e della vita in generale.

Parla anche qui di molte cose frequenti come il lavorare per colmare un vuoto, o colmare un vuoto nei modi più sbagliati, arrancare per realizzare i propri sogni e rimanere indietro rispetto agli altri, rispetto a un mondo che corre veloce in cui sono sempre più forti le pressioni sociali, in cui si ride “per non sentire i mostri dentro”.

In quest’opera specifica, Zerocalcare mette in risalto anche le domande che tutti si sono fatte, almeno una volta nella vita:

“Siamo capaci di distinguere tra ciò che è giusto o ciò che è sbagliato?”, “Quanto dobbiamo far valere i propri principi morali?”, “Dobbiamo dar retta ai propri valori o andare contro di essi, essendo egoisti e fregando gli altri?”, “Esistono solo cose completamente giuste e completamente sbagliate?”, “Chi siamo noi per definire ciò?” ecc…

Ecco il senso del titolo e ciò che il fumettista vuole far capire è che “Questo Mondonon deve renderci cattivi! Anche se, purtroppo, non vale per tutti e non tutti sono abbastanza forti da mettere in pratica questo).

Zerocalcare, i migranti salvali tu!

Tutto questo si svolge all’interno di un argomento molto delicato e trattato da ormai molti anni, nel nostro Paese: l’accoglienza dei migranti.

Una tematica che tende a dividere l’opinione pubblica e dopo la visione di questa serie, la diatriba potrebbe divenire sempre più accesa. Ma quello che Zerocalcare vuole far presente (e c’è una scena specifica che lo mostra) è il marcire sopra a quest’argomento, usandolo come mezzo politico per acchiapparsi i voti e dando argomentazione ai media. Ciò che a molti sfugge è che questi migranti sono prima di tutto degli esseri umani.

In conclusione, ci sono le giuste motivazioni per dare una possibilità a questa serie animata, in cui Zerocalcare si è superato!

 

Giorgio Maria Aloi

Spider-man: Across the Spider-Verse vuole battere Raimi

Questo sequel riesce a battere Spider-man: Un nuovo universo, regalandoci una storia matura e ben raccontata. Il multiverso e le citazioni fanno solo da condimento ad un piatto già perfetto di per sè. Voto UVM: 5/5

Era il 2018 quando arrivò in sala un prodotto d’animazione fuori dalle righe. Spider-man: Un nuovo universo si presentò con una tecnica sviluppata dalla Sony Pictures Animation, talmente rivoluzionaria da vincere un Oscar come miglior film d’animazione e introdurre un nuovo paradigma nel suo genere ( Arkane e il Gatto con gli Stivali 2 hanno ripreso questa tecnica). Il punto di forza di quella pellicola non si trovava solo nell’animazione: la storia regalava nuovi spunti sul personaggio dell’uomo ragno. Questo primo capitolo (il primo di una trilogia che si concluderà a Marzo 2024) ci introduce un adolescente di Brooklyn di origini ispano-dominicane e la sua ascesa in quanto supereroe. Si presenta come una nuova genesi che vuole insegnare a tutti cosa significhi essere un uomo ragno, ma soprattutto quanto in ognuno di noi ci sia un potenziale paladino della giustizia.

Questo sequel ha il compito di approfondire questo concetto espandendolo e concentrandosi su quanto il destino possa essere duro con noi stessi.

Spider-Gwen diventa protagonista

Si pensava che la tecnica sviluppata per l’animazione di questa serie non potesse evolversi oltre. Invece, l’inizio di questo secondo capitolo non fa altro sbalordire visivamente per l’ennesima volta. Gli autori hanno voluto dedicare buona parte della storia alla migliore amica (e forse amata) di Miles Morales.

Le scene su Gwen Stacy si fanno di tinte rosee, violacee e azzurre nonostante la sua storia sia tutt’altro che vivace. Veniamo a conoscenza del suo triste passato, delle sue perdite e del suo rapporto con suo padre, il capitano George Stacy. Nonostante i suoi trascorsi e la vita da teenager, la vita da Spider-woman complica le cose e la mancanza di qualcuno che riesca a comprenderla si fa sempre più forte. A causa di una incursione nella sua città degli Spider-people provenienti da altri universi, Gwen decide di far parte del team allo scopo di tornare dal suo più caro amico Miles.

Gwen e il padre George Stacy nell’Universo di Spider-Gwen. Fonti: Sony

Il multiverso non è un gioco da ragazzi

Grazie allo scienziato messicano Miguel O’Hara, nonché lo Spider-man di un futuro utopistico collocato nel 2099, scopriamo qualcosa in più sul Multi-verso. I congegni sofisticati e Lyla, una intelligenza artificiale che sottoforma di un ologramma segue Miguel nelle sue missioni, hanno permesso a questo uomo ragno futuristico di viaggiare nei vari universi. A sue spese Miguel ha compreso quanto sia delicato interferire in  realtà differenti, da lui chiamate “poli-multi-universo aracno-umanoide” (rinominato da Miles più facilmente “Spider-verso”). Forse troppi “spiegoni” sono stati spesi al riguardo, ma come sappiamo “il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco”. Giusto perché spiegare delle realtà fisicamente impossibili non è proprio semplice.

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La rete del multiverso. Da sinistra: Peter B. Parker, Miles Morales, Miguel O’Hara, Gwen Stacy. Fonti: Marvel Italy

Spider-man: molto più maturo di quanto si pensi

“Dovremmo essere noi i buoni” (Spider-Gwen)

In ogni caso, lo Spider-verso e i vari Uomini Ragno che incontreremo non sono che uno sfondo a una storia fatta per mettere in discussione l’esistenza dei nostri protagonisti. Il precedente capitolo di questa saga ci introduceva ad una nuova ed ennesima genesi senza banalizzarne lo sviluppo. Miles – come anche Gwen – è un adolescente che è stato “accidentalmente” morso da un ragno radioattivo. Come ogni supereroe, la sua ascesa è segnata dalla redenzione o dalla responsabilizzazione dei suoi poteri. La vita dei due protagonisti ci viene mostrata nella loro complicata segretezza, ma in questa pellicola anche questo aspetto viene messo in discussione rendendo le cose ancor più difficili a causa proprio dello spider-verso. Come se non bastasse, la nemesi di questa storia renderà la vita ancor più difficile ai nostri supereroi.

I cinecomic possono solo accompagnare

La caratterizzazione e lo sviluppo delle due nemesi (alla fine ne incontreremo un terzo imprevisto) riescono ad eclissare la maggior parte delle nemesi che in passato abbiamo incontrato nel Marvel Cinematic Universe. Un villain sempliciotto come la Macchia – capace di generare dei portali neri intorno a sé – riesce a giustificare il suo profondo odio nei confronti di Miles e motivando la sua condotta da supercattivo. Inoltre, metteremo in discussione anche la condotta di Miguel O’Hara che scatenerà la sua forza prorompente verso il giovane di Brooklyn .

Vogliamo poi spende due parole su Spider-Gwen: questa Spider-woman sposa al 100% la difesa dei più deboli. La perdita del suo Peter, preso di mira dai bulli, è la causa della sua redenzione. Lei si assume le sue responsabilità di eroina proteggendo gli anelli più deboli della società.  Il suo è un esempio di personaggio che simboleggia un femminismo sano, quel girl power che molti film vorrebbero ostentare cadendo, però, il più delle volte in sempliciotte soluzioni.

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Frame del film Spider-man: Across the spider-verse. Miles Morales in volo. Fonti; Marvel Italy

Forse il cinecomic perfetto?

Potremmo ancora parlare degli affascinanti co-protagonisti di questa serie animata (tra questi adorerete Spider-Punk nel suo spirito ribelle, anticonformista e anche un po’ incoerente), ma vi rovineremmo la bellezza di una narrazione più matura e reale rispetto al precedente Spider-man: Un nuovo universo. Le citazioni faranno solo da contorno e si  apprezzeranno le “tavole fumettistiche” che coloreranno gli scenari nei vari universi. Vi suggeriamo di non perdervi questo gioiellino dell’animazione. Probabilmente anche voi alla fine della visione rimarrete affamati di multiverso, ma con un retrogusto di amaro in bocca.

Salvatore Donato

Nicola Sturgeon sotto arresto, l’ex primo ministro scozzese è accusata di corruzione

Nicola Sturgeon è stata la prima donna a occupare le cariche di Primo ministro della Scozia e leader del Partito Nazionale Scozzese dal 2014 al 2023. Nel 2021 e nel 2023, è stata classificata da Politico Europe tra le 28 personalità europee più potenti d’Europa.

Le dimissioni

A febbraio, dopo otto anni in carica, ha annunciato le dimissioni per motivi personali. 

Sostiene di essere diventata una figura troppo divisiva, sia nel suo partito, che nella politica scozzese e solo con le sue dimissioni si potrebbe riprendere un dialogo più civile. 

Ho lottato con questa decisione per diverse settimane, ho capito che la natura della politica moderna è molto brutale, ben più di quando io ho iniziato a fare politica. Per trent’anni sono stata Nicola Sturgeon la politica, ora vorrei essere Nicola Sturgeon essere umano

Ha affermato inoltre che il suo è «il miglior lavoro del mondo, ma è importante sapere quasi istintivamente quando è il momento giusto per far posto a qualcun altro».

Seppur lo abbia negato, i motivi che hanno spinto Sturgeon a prendere questa decisione potrebbero essere stati la bocciatura da parte della Corte Suprema del Regno Unito di riproporre un referendum per l’indipendenza della Scozia, un tema a cui il partito della Sturgeon tiene molto.

Inoltre, l’ex premier è da sempre a sostegno dei diritti LGBTQ+, tanto da promulgare la legge sull’autodeterminazione di genere “Gender Recognition Reform Bill”.

In cosa consiste?

Questa legge renderà più semplice alle persone trans di 16 anni, quindi non solo chi ha già raggiunto la maggiore età, poter richiedere il cambio di genere sui documenti.

La Scozia è l’unico paese del Regno Unito ad aver approvato una riforma simile, considerata fino ad oggi di competenza esclusiva del Parlamento del Regno Unito. Il governo ha già dichiarato che si opporrà con un veto alla promulgazione, se non verranno modificati determinati punti.

Shona Robison, Ministra della Giustizia Sociale, ha definito «un passo importante per una Scozia più equa, dove le persone trans siano validate, incluse, ed emancipate».

Queste le parole di Nicola Sturgeon:

Una voce per l’inclusione, l’uguaglianza, i diritti umani e la dignità. Sono stata e sarò sempre una femminista. Combatterò per i diritti delle donne e mi opporrò a chi minaccia tali diritti ogni giorno che avrò fiato in corpo. Ma difenderò anche qualsiasi gruppo stigmatizzato, discriminato, emarginato e vulnerabile nella società. Chiamatemi ottimista, ma credo che queste cose debbano, in qualsiasi società progressista, liberale e inclusiva, trovare il modo di coesistere. Qualunque sia il ruolo che svolgerà in politica nel prossimo futuro, cercherò sempre di fare tutto il possibile per trasformarlo in realtà.

Adesso si pensa che chiunque prenda il posto dell’ex premier possa abbandonare i diritti delle persone transgender, per evitare lo scontro con il governo del Regno Unito.

Operazione Branchform

Si tratta di un’indagine della polizia scozzese su accuse e sospetti di corruzione che va avanti da mesi e che continua a destabilizzare lo Scottish National Party (partito leader di Nicola Sturgeon).

Sturgeon è stata accusa di aver speso in modo improprio oltre 600mila sterline donate al Partito Indipendentista scozzese. Tramite il suo account Twitter ha dichiarato la sua innocenza.

Sturgeon non è l’unica ad essere stata arrestata. Il 5 aprile è stato preso in custodia il marito, Peter Murrell per 24 anni è stato amministratore dello Scottish National Party – rilasciato dopo 12 ore di interrogatorio.

Nicola Sturgeon a fianco del marito Peter Murrell. Fonte: The Independent

Anche Colin Beattie, tesoriere del partito è stato interrogato per gli stessi motivi il 18 aprile e successivamente rilasciato. Si è dimesso dal suo incarico il giorno successivo.

Sono stati tutti e tre rilasciati, senza accusa, in attesa di indagini.

Gabriella Pino

Catena di lana

Viaggia
Coperto dal vento il tuo ricordo,
Ed io non so
Se mi è compagno
Se mi è nemico
Perché mi sorregge
E al contempo mi intrappola,
Mi fa vivere il presente
Ma mi àncora al passato.
Ed io non so
Se ciò che mi avvolge
È una coperta di lana
O una catena d’acciaio.

Francesco Pullella

*Immagine in evidenza: illustrazione di Giovanni Pullella

Luci ed ombre di un Genio al tramonto dei suoi tempi

Uno straordinario e suggestivo viaggio tra gli eccessi e le follie del più grande artista del Novecento nel momento del suo declino- Voto UVM: 5/5

Il nuovo mese di giugno si apre con un infinità di straordinarie sorprese nel mondo del cinema e dell’intrattenimento, a cominciare dall’uscita nelle sale dell’attesissimo live action de La Sirenetta a proseguire con il lancio su Netflix della nuova stagione di Zerocalcare (Questo mondo non mi renderà cattivo), ma uno dei titoli più eccentrici e originali è senza alcun dubbio Dalíland il biopic sulla vita del grande artista Salvador Dalí con la regia di Mary Harron.

L’Artista e i suoi ultimi folli colpi di coda

Uscito nelle sale il 25 maggio, il film è riuscito in pieno nell’intento di stravolgere il pubblico, così come ci riuscì il suo protagonista nel corso della sua lunga e stravagante vita artistica.

Uno straordinario Ben Kingsley (Shutter Island) interpreta alla perfezione i panni di un decadente ma sempre follemente eccentrico Salvador Dalí. La storia racconta di quello che fu il buio e insidioso tramonto di una delle figure più irriverenti della Storia dell’arte.

Siamo a New York e nell’aria si respira quell’atmosfera frizzante che contraddistingue gli anni ’70 nella frenetica “Grande Mela” e nel contesto di questo clima euforico tra le stanze del Hotel Ritz si nasconde un vecchio Salvador Dalí nel pieno della sua “parabola ascendente”, nel tentativo di realizzare la sua prossima mostra, costantemente spronato e ispirato dalla sua Gala (Barbara Sukowa). La nascita forzata di nuovi dipinti sembra limitare la creazione del pittore andaluso, quand’è che ad un certo punto James (Christopher Briney), un giovane ragazzo preso come assistente da Dalí, avrà da quel momento la fortuna di entrare nel suo folle mondo conoscendo a fondo la figura di uno degli artisti più influenti del Novecento e non solo.

Plaion Pictures
Dalí in una delle sue folli feste in una scena del film. Fonte: magnolia pictures, plaion pictures.

Dalí: l’uomo oltre l’artista 

Ecco quello che questa pellicola ci vuole mostrare: ciò che fu l’uomo oltre l’artista, i segreti più oscuri negli ultimi anni di vita di un artista fuori dalle righe, sempre più ossessionato dalla morte che secondo le sue parole angosciate continua a girargli intorno. Il tutto è visto dai giovani occhi di un ragazzo che si sente catapultato in un altro universo, strano, folle, ma al tempo stesso intrigante, colorato e festoso. Al fianco di un Dalí pressoché distrutto e consumato sia economicamente che emotivamente.

Mary Harron riesce dunque nella difficile impresa di offrirci un quadro perfettamente delineato di un personaggio talmente complesso da aver fatto del suo stesso genio artistico un prodotto del suo caos. E’ riuscito a scandagliare le due facce dell’artista fondendo la figura di Dalí come personaggio con quella di Dalí come uomo, la figura a tutti nota con il suo lato più torbido e oscuro.

Tra luci ed ombre, genio e sregolatezza, al pubblico si mostra un grande straordinario visionario al crepuscolo dei suoi tempi. Egli compulsivamente si aggrappa alla vita, che trova nel suo mondo, il Dalíland, il suo harem, il luogo della sua ispirazione che porterà avanti imperterrito fino alla fine, quando ormai attorno a lui non vi sarà altro che il vuoto.

Plaion Pictures
Dalí e Gala in una scena del film. Fonte: magnolia pictures, plaion pictures.

Dalíland: non il solito biopic

Sono tanti gli straordinari biopic che si sono susseguiti nel corso della Storia del cinema degli ultimi anni, tra questi si annoverano, Bohemian Rhapsody dedicato al frontman dei Queen Freddie Mercury, Elvis dedicato alla rivoluzionaria figura di Elvis Presley e tanti altri.

Ciò nonostante però, Daliland si distacca dal coro. Ciò che lo rende un biopic di nuovo respiro non è ovviamente soltanto l’eccentrica figura del suo protagonista, bensì la struttura del racconto. Si tratta dell’ultimo arco di vita dell’immenso e sempre più decadente Dalí; con i suoi eccessi e le sue follie è visto, e in qualche modo raccontato, dagli occhi di un semplice ragazzo (James, nella realtà mai esistito) che entra timidamente nella sua fantasmagorica vita, nel suo travolgente mondo fatto di feste, colori e ossessioni. E’ proprio questo piccolo dettaglio che riesce incredibilmente a fare la differenza.

Cos’altro aggiungere, il tocco registico di Mary Harron, illuminato dal genio indiscusso del grande Dalí, ha dato vita a quello che possiamo tranquillamente definire un grande capolavoro ispirato ad una storia vera che tutti gli appassionati dell’arte, tutti gli amanti di Dalí ma non solo, non possono assolutamente perdere!

Marco Castiglia 

 

Frammenti di quotidianità

I miei occhi, nomadi, ingoiano raggi di luna,
andati di traverso per la gola
e si incastrano nella pupilla dell’infinito.

Un uomo, trascinandosi il cielo in spalla,
si nasconde dietro il sole in silenzio,
inventa passi di luna e mi strizza l’anima dal pianto.

Vene rotte mi cadono a terra, brontolano le mani,
strappo le viscere del cielo e me le infilo in tasca,
mi brucia la pelle, sento le stelle battermi nelle vene.

Sbircio dentro: ho lo stomaco pallido e l’universo in subbuglio.

Domenico Leonello

Buon Compleanno, Capitan Johnny Depp!

Johnny Depp, classe 1963, è un attore, regista, produttore cinematografico e musicista statunitense del Kentucky. Nel corso della sua carriera camaleontica ha vinto un Golden Globe per Sweeney Todd e ha ottenuto tre candidature al premio Oscar per La maledizione della prima luna, Neverland e Sweeney Todd. Depp è, secondo la rivista Forbes, tra gli attori più pagati di Hollywood e, infatti, tra il giugno 2009 e il giugno 2010, ha guadagnato ben 75 milioni di dollari, raggiungendo la medesima cifra nel 2012.

Il 9 giugno 2023 spegne ben 60 candeline…!

Johnny depp
Johnny depp in la fabbrica di cioccolato. Fonte: konbini.com, Warner Bros. Pictures

Johnny Depp: l’ascesa ad Hollywood

I suoi primi piccoli ruoli arrivarono negli anni 80’ tra cui Platoon di Oliver Stone, dopo che Depp ha già fondato la sua prima rock band, The Kids, chiamata ad aprire i concerti di star come i Talking Heads e Iggy Pop.

I primi veri successi importanti sono arrivati, però, nel decennio successivo grazie al sodalizio con  Tim Burton (Johnny è il padrino dei due figli del regista Tim Burton e dell’attrice Helena Bonham Carter). Il regista lo ha diretto in film come Edward mani di forbice, una vera favola in cui manca soltanto il lieto fine, ma per il resto ha proprio tutto: poesia e divertimento, magia e tristezza (Johnny ha ammesso di aver pianto come un bambino quando ha letto per la prima volta la sceneggiatura). Edward è una creatura fantastica che ha delle forbici al posto delle mani, nata nel laboratorio di uno scienziato geniale che s’innamora della bellissima Kim, interpretata da Winona Ryder ; Johnny ebbe una relazione con l’attrice e si era anche tatuato “Winona Forever’’, trasformandolo poi in ‘’Wino Forever’’, ossia “Ubriaco per sempre”.

 “Come fai a sapere che lui è ancora vivo?”
“Non lo so, non ne sono sicura ma io credo che lo sia. Vedi, prima che lui venisse in questa città la neve non era mai caduta, ma dopo il suo arrivo è caduta. Se ora lui non fosse lassù, non credo che nevicherebbe così. A volte può vedermi ancora ballare tra quei fiocchi”. (Kim)

Qual è la rotta Capitano?

Dal 1998 al 2012 è stato sentimentalmente impegnato con l’attrice e cantante francese Vanessa Paradis, con cui diventa padre di Lily-Rose e Jack John Depp ed ha interpretato uno dei personaggi più famosi del cinema: Jack Sparrow.

Il problema non è il problema. Il problema è il tuo atteggiamento rispetto al problema. -Jack Sparrow.

La saga fantasy de “I pirati dei Caraibi”, composta da 5 film (2003 – 2017), narra le vicende dell’affascinante, leggendario quanto eccentrico pirata nobile dei Caraibi e dei sette mari capitan Jack Sparrow . Un capitano di dubbia moralità sobrietà ma scaltro, brillante ed intelligente oltre che imprevedibile e attento solo al raggiungimento dei propri interessi personali. La ciurma della sua amata Perla Nera è composta  dall’eroico Will Tuner (Orlando Bloom), dalla coraggiosa Elizabeth Swann (Keira Knightley), dal Hector Barbossa (Geoffrey Rush) e dal fedele Joshamee Gibbs (Kevin McNally).

La trama è un mix perfetto di storia e leggenda, mito e fantasia che prende spunto da un parco di divertimenti e dai cartoon che Johnny guardava insieme a sua figlia Lily-Rose: lo stesso Johnny Depp ha affermato di essere molto legato al suo personaggio, tant’è che ne ha risentito (in meglio) in suo look “quotidiano”, perché gli ha permesso di divertirsi come faceva da bambino.

Johnny depp
Jack Sparrow che scappa dagli indigeni. Fonte: cinema.everyeye.it, buena vista international, walt disney pictures

Tutti i migliori sono matti

Nell’ultimo decennio indossa i panni del Cappellaio Matto ( nell’Inghilterra vittoriana c’era il modo di dire ‘’mad as a hatter’’, ‘’ossia matto come un cappellaio’’, per gli effetti del mercurio usati nella lavorazione dei tessuti) nella saga dark fantasy di “Alice in Wonderland” (2010) e ‘’Alice attraverso lo specchio’’ (2016). Riprendendo la favola sull’omonimo romanzo di Lewis Carroll e dell’omonimo classico d’animazione del 1951 della Disney, i due film raccontano del ritorno dell’ormai diciannovenne Alice (Mia Wasikowska) nel Paese delle Meraviglie. Quegli stessi luoghi dove da bambina ha vissuto le incredibili avventure e conosciuto i magici personaggi di cui, a differenza nostra, non ricorda più nulla. Luoghi che purtroppo il nostro Johnny Depp non ha “fisicamente” conosciuto perché ha interpretato il suo personaggio (creato in 3D) da solo davanti a un green screen

Alcuni degli insegnamenti che possiamo trarre dalla storia di Alice sono: imparare a crescere e gestire gli alti e bassi della vita (Alice impara a poco a poco a  gestirli e a non trovarsi troppo in balia degli aventi) e che ogni lato che ci caratterizza è speciale, e ognuno ha le sue stranezze e debolezze che rendono ogni essere umano unico!

-Cappellaio Matto: sono diventato matto?

-Alice: Temo di si, sei assolutamente svitato. Ma ti rivelo un segreto: tutti i migliori sono matti!

Sessant’anni di fascino e successo

Sex-symbol dal fascino irresistibile e attore di talento indiscusso, Johnny Depp è da un quarantennio (e lo rimarrà, con ogni probabilità, per i prossimi 40 anni e più) una stella hollywoodiana, una di quelle che fanno parlare di sé nel bene e nel male, di quelle che dopo i flop al botteghino realizzano film che il botteghino lo svuotano, di quelle che suscitano la stima – e un po’ l’invidia – dei colleghi e dei fan (e le fan, nel suo caso…) di tutto il mondo.

Johnny Depps star on Hollywood Walk of Fame https://creativecommons.org/publicdomain/zero/1.0/ https://www.rawpixel.com/image/6113765 Autore: rawpixel.com Ringraziamenti: rawpixel.com

Caro Capitan Johnny, buon compleanno!

Che tu possa avere, sempre, il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle

 

Carmen Nicolino

Angelica Terranova

Approvato il DDL contro violenza sulle donne: cosa prevedono le misure

Nel pomeriggio di mercoledì 7 Giugno il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo disegno di legge che introduce misure più dure per contrastare la violenza sulle donne. Tra le nuove misure: priorità nei processi, arresti in “flagranza differita“, braccialetto elettronico applicato di norma e obbligo di rispettare la distanza minima di avvicinamento di 500 metri dalla vittima. Non solo, anche un ampliamento delle fattispecie di reato per cui si possono applicare le misure cautelari, tra cui anche revenge porn e sfregio del viso con l’acido.

Il tema della violenza sulle donne in Parlamento

Già nell’agenda politica di governo da qualche mese, le misure volte a contrastare la violenza sulle donne diventano disegno di legge. Ad averne velocizzato l’approvazione il caso di Giulia Tramontano, uccisa a 29 anni dal fidanzato quando era incinta di sette mesi, una fra le quasi 129 donne che nei primi sei mesi del 2023 sono state uccise in Italia.

Il disegno di legge non entrerà subito in vigore, che sarà presto consegnata al Parlamento, per poterla discutere e successivamente approvare. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio dichiara, per quanto riguardano le tempistiche, che:

Il governo chiederà al Parlamento la procedura urgenza per l’approvazione del disegno di legge sulla violenza contro le donne, procederemo nel modo più rapido possibile. Sappiamo che queste cose non possono essere regolate con decreto legge, però vi sarà una corsia preferenziale, una dichiarazione di urgenza. Si tratta di provvedimenti che devono avere l’attuazione più rapida possibile, soprattutto per l’aspetto procedurale

A sostegno del ministro Nordio, la ministra per le pari opportunità e della Famiglia Eugenia Roccella afferma che «queste misure sono utili, ma non bastano: serve un cambiamento culturale. Per questo, con il ministero dell’Istruzione faremo una campagna di informazione, sia sulle nuove norme, sia portando nelle scuole le vittime di violenza per raccontare la loro esperienza».

panchina rossa violenza sulle donne
Una panchina rossa per ricordare tutte le donne vittime di violenza, iniziativa per la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, sito davanti al Palazzo Chigi Zondadari, San Quirico d’orcia (SI). Fonte: wikipedia

  • Rafforzamento delle misure di ammonimento

L’articolo 1 del ddl prevede il “rafforzamento delle misure in tema di ammonimento da parte del questore”, una misura di prevenzione prevista per tutelare le vittime di atti di violenza domestica, cyberbullismo o stalking. Lo scopo è quello di garantire una tutela rapida e anticipata rispetto alla definizione dei processi penali tipici. Ad oggi, si estendono i casi in cui si può applicare l’ammonimento, tra cui i cosiddetti reati-spia, che avvengono nel contesto delle relazioni familiari ed affettive: percosse; lesione personale; violenza sessuale; violenza privata; minaccia grave; atti persecutori; diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti; violazione di domicilio; danneggiamento.

  • Arresto in flagranza differita

Per flagranza differita si considera “sulla base di documentazione video fotografica dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto” [Fonte: Gazzetta Ufficiale]

In virtù di ciò, l’articolo 9 del DLL disciplina l’arresto in flagranza differita prevedendo che anche i video e le foto possano essere utilizzati per far scattare l’arresto in flagranza differita nei casi di maltrattamenti in famiglia.

  • L’uso del braccialetto elettronico

Previsto nel disegno di legge anche l’utilizzo del braccialetto elettronico e al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Mentre prima il braccialetto elettronico veniva applicato solo su richiesta del magistrato, ora lo sarà di norma tranne che il magistrato ritenga che non vi sia una reale necessità, e comunque con il consenso della persona interessata.

In particolare, si disciplina l’utilizzo del braccialetto elettronico con la prescrizione di ”mantenere una determinata distanza comunque non inferiore a 500 metri dalla casa familiare e da altri luoghi determinati abitualmente frequentati dalla persona offesa, salvo che la frequentazione sia necessaria per motivi di lavoro”. Si prevede, inoltre, l’applicazione della misura cautelare in carcere non solo nel caso di trasgressione alle prescrizioni degli arresti domiciliari ma anche nel caso di manomissione dei mezzi elettronici e degli strumenti di controllo disposti, e per il delitto di lesioni personali.

  • Velocizzazione dei processi

Si assicura, d’altronde, il rapido svolgimento dei processi in materia di violenza sulle donne, ampliando le fattispecie per le quali è assicurata priorità, includendo: costrizione o induzione al matrimonio; deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa; diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti; stato di incapacità procurato mediante violenza; lesione personale. Sarà assicurata priorità anche alla richiesta e trattazione delle richieste di misura cautelare personale.

Non solo: c’è anche l’intenzione di formare dei magistrati che si occupino di violenza sulle donne con continuità. Inizialmente, si cercherà di affidare sempre agli stessi giudici i casi di violenza domestica. In più, è previsto che le donne che subiscono violenza ricevano tempestivamente tutte le informazioni sui centri antiviolenza presenti sul territorio.

Si inserisce, nel Codice di procedura penale, un nuovo articolo, con la previsione che il pubblico ministero abbia un massimo di 30 giorni dall’iscrizione della persona indagata nell’apposito registro per valutare se richiedere l’applicazione delle misure cautelari. Ulteriori 30 giorni al massimo saranno a disposizione del giudice per la decisione sull’istanza. Anche qualora il pubblico ministero non ravvisi i presupposti per la richiesta delle misure cautelari, dovrà proseguire le indagini preliminari.

Victoria Calvo

Noel Gallagher mostra se stesso in “Council Skies”

Il disco più maturo e più curato della carriera di Noel Gallagher. – Voto UVM: 5/5

 

Se si potesse tornare indietro nel tempo, sceglieremmo una data: 1995. Sono gli ultimi anni del ventesimo secolo, vanno ancora di moda i jeans Levi’s a gamba lunga, l’Ajax batte il Milan in finale di Champions (ci scuseranno i tifosi accaniti), e altri eventi particolari.

In ambito musicale, si affermano due band britanniche che daranno vita al movimento Britpop: i Blur (che torneranno con un nuovo album) e gli Oasis. La band, formata dai fratelli Liam e Noel Gallagher, ha coltivato una serie di successi finché non si è sciolta nel 2009.

Da lì, ognuno ha intrapreso una strada da solista. Liam è stato poco fortunato, al contrario Noel ha avuto maggior successo. Con la sua band High Flying Birds, il cantante ha pubblicato venerdì 2 giugno il suo quarto album in studio Council Skies, lontano dallo stile di Who Built The Moon (2017) che risulta essere il meno riuscito della sua carriera.

Struttura

L’album che vuole essere un omaggio a Manchester, sua città natale, è composto da 11 tracce (l’ultima è una bonus track, ma non troppo) e ruotano intorno ad un concetto cardine: la nostalgia.

L’artista ha dichiarato, in diverse interviste, di averlo scritto nel 2020, durante il periodo della pandemia in piena solitudine (in quel periodo si è anche separato dalla moglie Sarah MacDonald). Ha un tono molto riflessivo — quasi richiamando i toni di Chasing Yesterday (2015) — e cupo. Lo si evince non soltanto dalle chitarre leggere (che a volte regalano assoli decisi come in Easy Now e Pretty Boy), ma anche dalla scelta di inserire strumenti ad archi, trombe e vari. Risulta decisiva, dunque, la presenza del co-produttore Paul Stacey, collaboratore storico che è stato determinante per fare in modo che le tracce suonassero in modo lineare.

Non si può dire che sia un pandemic album (ci abbiamo fatto il tarlo), né tantomeno un disco rock pesante da digerire, tutt’altro. I continui richiami al passato e la profonda introspezione dei testi, mostrano un Noel Gallagher che spera di ritornare al mondo di prima, anche se è consapevole che niente sarà come prima:

I can lend you a dream
‘Til we meet again
I’m dead to the world
I don’t know where I’ve been (Dead To The World)

Noel Gallagher
Noel Gallagher. Fonte: 1057thepoint.com

Uno sguardo nostalgico

Nonostante la forza prorompente in I’m Not Giving Up Tonight, il coraggio di affrontare sé stesso in Open The Door, See What You Find (che probabilmente è la seconda parte di The Ballad Of The Mighty I in Chasing Yesterday), la malinconia si fa sentire molto. In Dead To The World, Noel affronta il tema della fine di una relazione ponendosi un passo indietro, come se cercasse di accettarla con la riserva di poter rimediare, consapevole che se decide di lasciare andare via tutto, potrebbe cadere in un sonno dogmatico abbandonando il mondo.

Questo senso ritorna in Trying To Find A World That’s Been And Gone Pt.1, la più significativa probabilmente del disco, dove si avverte la voglia di ritornare all’età dell’oro della musica e, probabilmente, della sua stessa vita:

You give me the will to carry on
In a place where I belong
As we try to find a world that’s been and gone
(Trying To Find A World That’s Been And Gone Pt.1)

La chitarra accompagna fino alla fine la canzone, e nel momento in cui irrompe la batteria, una nuova coscienza prende vita in Easy Now, posta non a caso al centro del disco. Le difficoltà, si sa, arrivano quando meno ce lo aspettiamo. Solo bisogna avere fiducia nel corso delle cose e trovare il coraggio di andare avanti, cavalcando la tempesta per arrivare alla destinazione, probabilmente la redenzione.

Quest’ultima, traspare maggiormente in We’re Gonna Get There In The End, le cui sonorità omaggiano lo stile dei Beatles (grande fonte di ispirazione per Noel).

La forza di andare avanti mostrando sé stessi

Noel Gallagher
Cover del dico “Council Skies”. Casa discografica: Gallagher Sour Mash Records.

La formula segreta che probabilmente rende la personalità dell’artista britannico e la sua musica così originale, di album in album, è quella di rimanere sé stesso.

Se già nell’album omonimo (Noel Gallagher’s High Flying Birds, 2011) e nel successivo Chasing Yesterday abbiamo visto una personalità esuberante e riflessiva, Who Built The Moon è stato una sorta di intervallo poiché ha voluto sperimentare nuovi sound, non ottenendo forse il risultato che si aspettava. Council Skies invece, sembra davvero il suo capolavoro non solo come artista, ma anche e soprattutto come uomo. Non è sempre facile, considerando che è rimasto radicato in un genere. Ciò nonostante, ha scelto di riattraversare le sue origini dalle quali è impossibile prendere le distanze, rimanendo coerente alla sua poetica.

Il rock non è ancora morto, e forse Noel Gallagher non ha intenzione di abbandonare la scena britannica, portando ancora avanti lo stile degli Oasis al di là delle spiacevoli vicende. Magari tornano, chissà. Nel frattempo, godiamoci questo viaggio introspettivo.

 

Federico Ferrara

India: catastrofe ferroviaria. Deraglia un treno, centinaia i morti e feriti

288 morti e oltre 1000 feriti. È questo il tragico bilancio dell’incidente ferroviario che lo scorso venerdì, 2 giugno, ha sconvolto l’India e tutto il mondo.

Un disastro senza precedenti, verificatosi nello Stato di Orissa, quello che ha coinvolto un treno passeggeri che deragliando ha investito altri due convogli ferroviari, provocando questa immane tragedia nei pressi della città di Balasore.

Incidente ferroviario India – fonte: La Stampa

La tragedia

Secondo le prime ricostruzioni, poco dopo le ore 19, un treno passeggeri, il Coromandel Express con a bordo 1.250 persone, in viaggio tra le città di Shalimar a Chennai ha colpito un treno merci fermo in una stazione nella quale il Coromandel non doveva fermarsi. La violenza dell’impatto – oltre 130 km/h – ha fatto sì che quest’ultimo uscisse dai binari per scontrarsi, sfortunatamente, con un altro treno che viaggiava da Yeswanthpur verso Howrah e che sopraggiungeva, quindi, nella direzione opposta: l’Howrah Superfast Express che trasportava ben 1039 passeggeri.

I soccorsi

Lo scontro è stato devastante”.

Queste le parole di alcuni testimoni che si trovavano nei pressi dell’incidente e che hanno letteralmente visto volare e poi ribaltarsi le carrozze dei treni in questione. Uno scenario a dir poco apocalittico quello che si sono trovati davanti gli oltre due mila soccorritori che sono accorsi sul posto nelle ore successive l’impatto.

Detriti ovunque e corpi senza vita che adesso dovranno essere riconosciuti e riportati alle famiglie affinché venga data loro una degna sepoltura. Per capire la drammaticità dell’evento basti pensare che per trasportare questi ultimi, e anche i feriti, sono state mobilitate non solo tutte le ambulanze ma anche moltissimi autobus della zona.

Le parole del Premier

In seguito all’incidente, il primo ministro indiano Narendra Modi si è subito recato sul luogo e, successivamente, ha rilasciato le prime dichiarazioni tramite un tweet:

Le parole non possono catturare il mio profondo dolore. Ci impegniamo a fornire tutta l’assistenza possibile alle persone colpite. Lodo tutti coloro che lavorano 24 ore su 24, sul campo e aiutano nel lavoro di soccorso”.

Tweet Narendra Modi – fonte: Twitter

Modi ha anche affermato che le indagini saranno portate avanti dal Central Bureau of Investigation, la principale agenzia pubblica indiana di investigazioni che ha subito mobilitato i propri ispettori per verificare come siano andati realmente i fatti.

L’ipotesi dell’errore umano

Tuttavia, nelle ultime ore il The Times of India, citando un rapporto investigativo preliminare, ha riportato che alla base della collisione vi sia un “errore umano” nel sistema di segnaletica. Infatti, secondo il quotidiano indiano il Coromandel era stato autorizzato a circolare sul binario principale ma, successivamente, è stato deviato sulle rotaie dove si trovava il treno merci, andando così a scontrarsi con lo stesso.

Anche Ashwini Vaishnaw, il ministro indiano dei trasporti ferroviari, si è esposto rilasciando una dichiarazione all’Agenzia di stampa Ani:

Abbiamo identificato la causa dell’incidente e le persone responsabili“.

Soccorsi incidente ferroviario India – fonte: Il Post

I precedenti

Non è il primo incidente del genere che si verifica nel paese; la triste lista, purtroppo, è molto lunga.
Prima di questo, l’ultimo disastro ferroviario risale al novembre del 2016, in quell’occasione 147 persone morirono nel deragliamento di un treno nello Stato dell’Uttar Pradesh. Ancor prima nel 1999 due convogli si scontrarono vicino a Kolkata provocando la morte di almeno 285 persone; altre 350 morirono nel 1995 in seguito a un altro scontro a Nuova Delhi. Mentre nel 1981, in quello che viene ricordato come il “disastro ferroviario del Bihar”, sette carrozze di un treno che stava attraversando il ponte sul fiume Bagmanti caddero in acqua a causa di un ciclone, causando oltre 500 vittime.

La speranza non muore mai

In mezzo alle lacrime e alla disperazione di coloro che hanno perso un parente o un amico, tuttavia, c’è spazio anche per un piccolo miracolo. The Times of India, infatti, ha riportato la storia di Helaram Malik, padre di Biswajit Malik, un giovane ventiquattrenne che si trovava a bordo del Coromandel Express al momento dell’impatto. Appena appresa la notizia dell’incidente l’uomo ha viaggiato per ore fino ad arrivare sul luogo del disastro, ma una volta giunto a destinazione non ha trovato nessuna traccia del figlio, neanche all’ospedale. Affranto dalla disperazione si è recato così in obitorio per cercare la salma del giovane. Qui la sorpresa: nonostante le numerose ferite, il ragazzo – creduto deceduto – era ancora vivo pur se privo di sensi. Portato subito in rianimazione, dopo due giorni di cure le sue condizioni sono state dichiarate gravi ma stabili.

Giuseppe Cannistrà