Chi dorme non piglia pesci, ma voti più alti

Quante volte, prima di un esame o di un’interrogazione, siete costretti a rinunciare a ore preziose di sonno per studiare? Le maratone notturne o la sveglia all’alba spesso si rendono necessarie per portare a termine il programma di studio, ma possono rivelarsi una pericolosa arma a doppio taglio.

Dormire migliora il rendimento scolastico

Il rendimento non dipende soltanto dalle ore di studio passate sui libri; molti altri fattori, individuali e ambientali, possono contribuire in maniera variabile. Tra i vari fattori, molti studi concordano sull’importanza centrale del sonno ai fini di un miglior profitto universitario e scolastico.

Quanto contribuisce il sonno?

Uno studio del 2015 ha provato a quantificare l’incidenza del sonno nei risultati universitari di circa 600 studenti di economia, seguendone il rendimento per un semestre. Ogni studente ha compilato un questionario che fornisce un punteggio utile a caratterizzare la qualità del sonno (PSQI, Pittsburgh Sleep Quality Index). Esso si ricava da molteplici fattori che dipendono dalla durata e dalla qualità del riposo e dallo stato fisico durante il giorno. Più alto è il punteggio ottenuto, peggiore è la qualità del sonno. Lo studio riporta come ad un aumento del punteggio si associ un peggioramento dei voti universitari di circa il 5%.

Non è importante solo quanto si dorme

Dormire bene non significa dormire solo un numero sufficiente di ore. Una pubblicazione su un’importante rivista evidenzia come la regolarità delle ore di sonno sia importante almeno quanto la durata. A parità di ore di sonno, soggetti che dormono mantenendo gli stessi orari e associando il ritmo sonno-veglia all’alternanza luce-buio, hanno un rendimento migliore rispetto a coloro che dormono in maniera irregolare.

Cosa accade alla nostra memoria durante il sonno

La memoria e il sonno sono due capitoli delle neuroscienze molto complessi e ancora non compresi fino in fondo.

La memoria, dal punto di vista informativo, può essere divisa in dichiarativa e procedurale. La prima consiste nella capacità di ricordare e riproporre verbalmente concetti precedentemente memorizzati; in ambito scolastico viene quindi principalmente utilizzata questo tipo di memoria.

Processazione della memoria durante il sonno
Fonte – Sculpting memory during sleep: concurrent consolidation and forgetting

Durante lo studio le informazioni vengono codificate in stimoli elettrici, raggiungono il nostro cervello e sono inizialmente immagazzinate in una piccola regione che prende il nome di ippocampo. L’ippocampo non rappresenta il sito finale di archiviazione dei ricordi, che dovranno essere ulteriormente consolidati a livello della corteccia cerebrale. Il sonno sembrerebbe avere un ruolo centrale nel “dialogo” tra ippocampo e corteccia che starebbe alla base di questo processo.

Durante il sonno sembrerebbero verificarsi delle riattivazioni ripetute dei circuiti cerebrali formati durante l’apprendimento di nuove informazioni che ne determinerebbero l’archiviazione a livello della corteccia. Questo processo sembra contribuire al potenziamento della memoria dichiarativa.

Il riposo notturno pare stare alla base anche dell’omeostasi della memoria: durante il sonno si osserva infatti uno “sfoltimento” delle connessioni nervose. In particolare sembrerebbe verificarsi una riduzione delle connessioni deboli che lascerebbe spazio all’immagazzinamento di nuove informazioni al risveglio e, allo stesso tempo, al consolidamento dei ricordi importanti. Il principio ricorda molto la potatura di un albero, con l’obiettivo di eliminare le parti più deboli e lasciare spazio allo sviluppo dei rami più forti.

Dormi bene e rendi meglio

Nonostante i ritmi didattici possano essere frenetici e il tempo sembri sempre non bastare, sono numerose le ragioni per cui si debba preferire una sana dormita ad una maratona notturna. Allo stesso tempo, dormire un po’ di più al mattino potrà garantirvi una maggior lucidità e quindi dei migliori risultati.

Adesso che siete a conoscenza dei benefici del sonno mettete da parte i sensi di colpa e concedetevi qualche ora in più di sano riposo.

Antonino Micari

Lo sport in sessione è importante quanto lo studio: ecco perché

“Mens sana in corpore sano”, una delle frasi più conosciute e poco messe in pratica dagli studenti universitari italiani. È stimato che molti di essi, durante il periodo di esami e l’intero percorso universitario, tendono ad abbandonare l’attività fisica, ad avere uno stile di vita scorretto per via dello studio. Dedicarsi allo sport durante l’università, specialmente nel periodo di esami, è considerato una grossa perdita di tempo.

E’ veramente necessario chiudersi in casa sui libri per giornate intere, seduti su una sedia, alimentandosi male e velocemente? E’ utile ad ottenere un buon risultato? È necessario fare molte rinunce, non ascoltando le proprie esigenze fisiche, per portare a casa un bel voto? Per esser soddisfatti bisogna sgobbare fino al giorno in cui arriverà  la sudata laurea?

Diversi studi dimostrano che praticare uno sport migliora di gran lunga il rendimento scolastico. E’ considerato la “migliore droga naturale” che esista.

Un recente studio di Los Angeles, in cui sono stati coinvolti 2000 studenti, dimostra che i ragazzi che sono ben allenati, con un adeguato peso corporeo, rispetto alla propria età, hanno migliori prestazioni scolastiche, rispetto a chi non si allena.

In particolare gli studenti che praticano sport all’aria aperta rispondono meglio ai test standard per le funzioni di memoria e apprendimento. Ciò è stato testato su una corsa di un chilometro e mezzo, i ragazzi che impiegavano meno tempo e si allenavano regolarmente, avevano un punteggio superiore ai test.

Gli atleti universitari studiano ben 15/20 ore in meno alla settimana, ottenendo voti migliori o uguali alla media.

Una delle tante spiegazioni scientifiche è legata all’aumento della circolazione sanguigna. Il movimento aumenta il maggior apporto ai tessuti e l’irrorazione del cervello.Quest’ultima coinvolge ed integra più aree del cervello.

 

I livelli di il BDNF (Brain derived neurotropic factor), aumentano dopo l’esercizio fisico. Esso è una proteina in grado di far crescere le cellule neuronali e prolungarne la sopravvivenza. Inoltre, aumentando l’energia fisica, aumenta la concentrazione, la capacità di ragionamento, la memoria.

Studi dinamici condotti su campioni di soggetti monitorati per un periodo di 10 anni, hanno mostrato come l’attività fisica stimoli l’intelligenza, attivando nuovi circuiti su cui si svilupperanno capacità intellettive diverse e superiori. In relazione al tipo di sport, infine, vengono sviluppate capacità motorie e percettive peculiari.

Il motivo per cui la memoria migliora, potrebbe esser legato al fatto che l’esercizio fisico favorisce l’aumento di endorfine e la diminuzione del cortisolo, ormone dello stress.Il quale è in grado di esercitare se in eccesso, un’azione negativa sulla plasticità neuronale e sulle sinapsi.

Lo sport insegna ai ragazzi la disciplina: la capacità di porsi piccoli obiettivi costantemente, per poi raggiungere grandi risultati, allenarsi con costanza per vincere.

In fondo anche l’università è una palestra di vita!

Uno studio ha mostrato che i ragazzi che fanno sport, in seguito ad un insuccesso accademico come una bocciatura o un brutto voto, subiscono un impatto psicologico meno forte. Questo effetto si pensa sia dovuto alla forma mentis abituata ad affrontare i propri limiti e sconfitte.

Non solo movimento, insomma, ma una filosofia di vita! Il motto è non mollare, non arrendersi, esser determinati.

Lo sviluppo della personalità diventa completo e armonico: culturale, fisico, ed emotivo. Studi dimostrano che coloro che praticano sport abbiano anche una maggiore intelligenza  emotiva. Abilità poco sviluppata, ma importante nelle relazioni, nella società.Gli sportivi hanno una virtù cardinale la temperanza.

Per cui anche in sessione dedicate del tempo per voi, praticate sport regolarmente, mangiate sano, non rinunciate alle vostre passioni!

Impegnatevi nello studio ma godetevi gli anni più belli della vostra vita.

Buona sessione!

    Daniela Cannistrà

Esiste ancora la Goliardia a Messina? I misteri del Sacro Ordine della Zammàra

I giorni della merla possono risultare un periodo surreale. C’è ancora particolarmente freddo, eppure siamo già tornati alla nostra routine, lasciandoci alle spalle pranzi e cene natalizi che tradizionalmente le rallegrano. È proprio durante queste occasioni che mia zia mi raccontò dell’esistenza a Messina di una misteriosa associazione di studenti, che giravano adornati da abiti d’altri tempi e che si rendevano protagonisti di imprese folli, animando la collettività accademica: era l’ordine dei Goliardi.

Ma cos’è la Goliardia? E cosa ne è della Goliardia messinese?

Non stiamo parlando delle confraternite in stile American Pie, ma poco ci manca!

Film “American Pie presents: Beta House” (Andrew Waller, 2007)

Storicamente, la Goliardia viene fatta risalire agli albori dell’Università, come risposta alla chiusura del sapere accademico confinato nei monasteri. Goliardo era il clerico vagante, lo studente che per la ricerca del sapere si recava ubicumque (ovunque, ma non più a casa), vivendo di poco o nulla, se non della questua (piccole offerte concesse ai viaggiatori) e del sostegno reciproco dei colleghi.

Fu così che le comunità accademiche si fecero un’unica forza, sodalizio, associazione: in una parola, Universitas.  È in questo contesto che nasce la Goliardia, termine dall’origine dubbia: c’è chi sostiene che venga da gula, sottolineando lo scolaro goloso ed avvezzo agli eccessi, oppure da Golia, il colossale guerriero biblico. Minimo comune denominatore di queste espressioni è uno stile di vita da studentileggeri di cuore e di borsa“, ma anche “spensierati e goderecci“.

Le vacanze continuavano a passare, così ne approfittai per interrogare quante più persone potessi su quei misteri, e più ricercavo più sembrava che quei luoghi, quelle mura, riprendessero a respirare, iniziando a dialogare con me. E così la storia iniziò a rispondermi, facendomi ritrovare un vecchio berretto appartenuto a mia nonna paterna. Quell’indumento era la tipica feluca (cappello tipico dei goliardi, ornato da ninnoli e piume) che poco ha a che fare con l’imbarcazione per la caccia al pesce spada, sebbene ne ricordi la forma puntuta ed allungata!

Feluca appartenuta a Maria Ermelinda Panagia, studentessa Unime (a.a. 1952-53) – © Salvatore Nucera

Saziata momentaneamente la mia curiosità, iniziai a cercare informazioni sull’Università di Messina, rimanendo sorpreso dalla quantità di storie riscoperte. Appresi infatti che la Goliardia messinese fu particolarmente florida negli anni 50’, con la nascita del Sacer Ordo Zammarae (Sacro Ordine della Zammàra, parola che deriva dall’arabo sebbana, una pianta grassa capace di scacciare il malocchio). Tra canti e scorribande, i Goliardi assicuravano il benvenuto alle nuove matricole imponendo le più varie penitenze, ed impedendo loro di muoversi liberamente nell’Ateneo se non mostravano il papello, un documento in pergamena realizzato da artisti del tempo (tra i quali il celebre Togo).

Mata durante la celebrazione della fondazione della città di Messina-Fonte: La settimana Incom 00150 del 30/04/1948

Appresi dunque che la Goliardia messinese di quegli anni rimase celebre per numerose imprese, come l’organizzazione delle Feriae Matricularum (la festa della matricola), o il tentativo – rimasto tale fortunatamente – di portare la statua di Mata dentro il cortile del Rettorato.

Ma la Goliardia architettò anche di rendere omaggio alla città che la ospitava, come testimonia l’Archivio storico Luce del 30 Aprile 1948: in quell’occasione gli studenti rievocarono la fondazione di Messina, simulando una vera e propria battaglia tra siculi e saraceni in groppa a cavalli e somari, rinsaldando ancor di più il senso di appartenenza alla città, edulcorato dalla sognante leggenda di guerra e d’amore tra Mata e Grifone.

La Goliardia degli anni migliori è stata dunque un movimento di incontro, tra studenti, docenti e comunità locale, uniti da convivialità e reciproco scherno, come testimonia il dialogo tra il Professor Pugliatti ed un suo studente, il quale, pur di passare l’esame di diritto civile, era pronto a trasferirsi all’Università di Palermo:

  • Pugliatti: “Io nei miei principi resto fermo/ caro Le Donne va pure a Palermo”.
  • Nino: “E io le dico con voce da cornacchia/ professore a Palermo c’è la pacchia”.
  • Pugliatti: “Caro Le Donne chi si contenta gode/ ma se ritorni qui le prendi sode”.

La facondia di Pugliatti ebbe, anche in questo caso, l’ultima parola.

La storia della Goliardia ha avuto non pochi episodi di discontinuità, con alti e bassi a seconda della diversa fase storica. Come dovette sopravvivere durante gli anni del fascismo, così risorse nel 2° dopoguerra sfoggiando costumi anticonformisti ed irriverenti. Dopo il 1968 iniziò una nuova fase discendente per la Goliardia (a Messina come in altre città) a causa del processo di politicizzazione delle Università.

A 50 anni da quegli eventi ed in un momento storico in cui gli studenti si trovano davanti ad un mondo in repentino cambiamento per cui il futuro è adesso, immergerci nella storia delle proprie origini può essere non solo un modo per comprendere meglio la relatività che ci circonda, bensì una chiave di volta per riaccendere nuovamente lo spirito accademico.

Un senso di appartenenza che appare talvolta rarefatto, ma che continua a spirare latente tra le mura dell’Università, in attesa del tempo propizio.

Salvatore Nucera

Fonti:

Immagine in evidenza – cappelleriamalaguti.com

Ballanti Gallanti, Pietro Abelardo, La rinascita scolastica del XII secolo, La Nuova Italia.

Di Giacomo Sergio, Gli ultimi fuochi della Goliardia messinese.

Graziosi Elisabetta, Gaudeamus Igitur, Studenti e Goliardia (1888-1923), Bologna University Press, 1995, pp.142.

Griffo Maurizio, Per una storia della goliardia politica, il Mulino Vol. 313, no. 5 (settembre-ottobre 1987), 847-854.

Istituto Luce, La settimana Incom 00150 del 30/04/1948, Goliardi messinesi celebrano la fondazione della città, disponibile su https://www.youtube.com/watch?v=qyaTioJputc.

Loteta Giuseppe, Messina in bianco e nero: la Goliardia negli anni 50, disponibile su http://www.messinaora.it/notizia/2016/01/29/messina-in-bianco-e-nero-la-goliardia-negli-anni-50/70789.

Principato Nino, Il Sacro Ordine della Zammara, disponibile su http://www.mutualpass.it/post/1017/1/il-sacro-ordine-della-zammara.

Digitalizzazione domanda di laurea

Fonte: osla.sm

 

L’Università degli studi di Messina a partire dalla sessione di laurea di Dicembre, ha provveduto a informatizzare la procedura per la visualizzazione e l’accettazione dello statino di laurea. 

L’iniziativa è finalizzata a rendere l’università sempre più smart e tecnologica, snellire la burocrazia e pertanto agevolare il “controllo amministrativo” da effettuare comodamente su Esse3 o tramite l’App Unime; inoltre i laureandi riceveranno una comunicazione e-mail con le istruzioni utili per effettuare la procedura online.

Se non avete provveduto a trasmettere i documenti inerenti alla tesi (Cd contenente la tesi, frontespizio della tesi firmato, dichiarazione di conformità e se presente libretto cartaceo), sarà necessario recarsi all’Infopoint.

Per problematiche riguardanti difformità e/o incongruenze nello statino, sarà necessario inviare una mail (completa di dati anagrafici, n. matricola, CdS di appartenenza e problematica riscontrata) al seguente indirizzo: laureaonline@unime.it e recarsi presso la propria segreteria studenti.

 

Livio Milazzo

Fondo sostegno giovani: UniMe premia gli studenti

unime.it/it

L’Università degli studi di Messina sostiene economicamente e premia gli studenti che hanno scelto corsi di studio di interesse internazionale: il “Fondo Sostegno Giovani” proviene dal Miur ed è rivolta a studenti che frequentano specifici corsi di laurea di carattere scientifico.

Possono partecipare al bando gli studenti che durante l’anno accademico 2019/20 frequentano il secondo o il terzo anno dei seguenti corsi di studio: Chimica, Fisica, Informatica, Analisi e gestione dei rischi naturali e antropici, Matematica, Ingegneria civile e dei sistemi edilizi, Ingegneria elettronica ed informatica e Ingegneria industriale. Gli studenti del secondo anno per partecipare devono aver conseguito al 30 settembre 2019 almeno 40 cfu. Gli studenti del terzo anno devono aver conseguito alla stessa data almeno 80 cfu.

Possono inoltre iscriversi gli studenti che frequentano il primo anno del corso di Scienze geofisiche, laureati durante l’anno accademico 2018/19, presso l’ateneo di Messina, con voto non inferiore a 95/100.

Non possono invece partecipare al bando gli studenti fuori corso, con iscrizione a tempo parziale, che abbiano ricongiunto la propria carriera universitaria, che abbiano chiesto la convalida di esami sostenuti in precedenti carriere universitarie.

La domanda deve essere presentata entro l’11 dicembre 2019 sulla piattaforma esse3: è sufficiente entrare nella propria area riservata e seguire le voci “iniziative/bandi” e poi “Fondo Sostegno Giovani”.

Per avere maggiori informazioni sui requisisti di partecipazione e sull’ammontare dei fondi stanziati potete consultare direttamente il bando di partecipazione.

Se le informazioni presenti nel bando non dovessero essere chiare potete rivolgervi invece all’Unità Operativa “Agevolazioni e Premialità Studenti” in Via Consolato del Mare n.41 o scrivere una mail ad agevolazionipremistudenti@unime.it

 

Federica Cannavò

Studiare medicina: sogno o incubo? La depressione tra gli studenti

Fin dai tempi antichi lo studio della medicina ha sempre affascinato l’uomo.
Chi riusciva a comprendere il complesso meccanismo del corpo umano era osannato e paragonato quasi a un dio, intoccabile e indiscusso.
Oggi la figura del medico, pur ridimensionata, è ancora importante dal punto di vista sociale.
Non stupisce, dunque, che siano in molti covare il desiderio di poter vestire un giorno il camice bianco.
Sia per un riscatto sociale che la professione sembra poter dare, sia per una effettiva passione per queste materie così affascinanti.
A volte però il sogno di una vita può trasformarsi in un vero e proprio incubo. Orari massacranti, privazioni, rinunce ai propri hobby per non restare indietro con gli esami e lo stress accumulato dallo studio per superare i test di ingresso creano un cocktail esplosivo. Tutto ciò nuoce alla salute mentale di molti ragazzi e anche i più appassionati possono ritrovarsi in un limbo: bloccati tra l’amore per ciò che studiano è l’ansia per una meta che sembra non arrivare mai.

Cosa dicono gli esperti

Uno studio che ha coinvolto varie università americane mostra risultati allarmanti.
L’obiettivo era stimare la percentuale di studenti che manifestavano una sindrome depressiva o intenzioni di suicidio tramite questionari e interviste.
Gli studiosi hanno preso in considerazione studenti di medicina provenienti da ben 43 Paesi diversi.
Il 27,2% di questi studenti presentava sintomi depressivi, che sono rimasti invariati durante il periodo degli studi (quindi sia durante i primi anni che negli anni successivi, quelli in cui si studiano materie prettamente cliniche e, magari, più stimolanti).
Per quanto riguarda invece il pensiero ricorrente al suicidio, si attestava all’11 % con 24 Paesi partecipanti.
Inoltre fu dimostrato che chi presentava depressione durante gli anni dell’università tendeva a portare dietro questi segni anche una volta conseguita la laurea, con gravi ripercussioni sulla produttività lavorativa.

La pressione sociale

I giovani si trovano dunque stretti in una morsa: da una parte le aspettative della famiglia e della società, dall’altra il senso di inadeguatezza nei confronti dei colleghi.
La competizione gioca un ruolo fondamentale, e lo studente può arrivare anche a compiere gesti estremi, sotto il peso delle materie accumulate.
Molto spesso si sentono infatti notizie di ragazzi che si tolgono la vita perché non riescono ad affrontare le difficoltà universitarie.


In questo mondo che è sempre di corsa, alcuni non trovano spazio per dedicarsi alla salute mentale, che viene trascurata a lungo.
Altre motivazioni a questa alta prevalenza della depressione negli studenti di medicina potrebbero essere i frequenti contatti con la malattia e la morte, che raramente lasciano indifferente chi è alle prime armi.

Una possibile soluzione

È importante riconoscere al più presto le avvisaglie della depressione e intervenire con delle sedute di psicoterapia, mirate a individuarne la causa.
Anche la sensibilizzazione dei giovani sull’approccio a questa patologia potrebbe essere un ottimo punto di inizio per sradicare il problema.
Tuttavia il primo ostacolo da abbattere è senza dubbio il pregiudizio.
I taboo che ancora girano intorno a chi soffre di questa malattia pregiudicano l’adesione a qualunque tipo di trattamento, con risvolti a volte tragici.
Si spera quindi che un giorno tali barriere possano essere abbattute, per migliorare la permanenza dei giovani all’università.

Maria Elisa Nasso

Le settimane della valutazione – al via la ROS

Iniziano le settimane dedicate alla Rilevazione delle Opinioni degli Studenti (ROS): si tratta di info volte al miglioramento dell’offerta didattica e/o della correzione di eventuali criticità; le valutazioni, inoltre, sono utili ai singoli docenti per una riflessione sulle opinioni dei propri studenti.

Privacy e anonimato

  • Il questionario è pseudo anonimo
  •  La pseudonimizzazione dei dati è fondamentale per l’adeguamento al GDPR (General Data Protection Regulation) e quindi garantire un certo livello di sicurezza.

Dai questionari si saprà su quale insegnamento/modulo ogni studente ha espresso la propria opinione, ma NON SI CONOSCERA’ IL NOME dello studente che ha compilato il questionario!

I questionari saranno aperti secondo il seguente calendario:

  • I° semestre: dal 18/11/2019 al 09/03/2020
  • II° semestre e ciclo annuale: dal 20/04/2020 al 30/09/2020

In questi periodi si svolgeranno le “Settimane della Valutazione”, durante i quali gli studenti saranno invitati a compilare i questionari in aula nel corso delle lezioni, utilizzando la nuova AppUniME.
Le “Settimane della Valutazione” si terranno:

  • per il I° semestre: dal 18/11/2019 al 06/12/2019
  • per il II° semestre e ciclo annuale: dal 20/04/2020 al 08/05/2020

 

Per un ulteriore aiuto nella compilazione dei sopracitati, di seguito troverete i link esplicativi:

 

Jessica Cardullo

International Skills Meeting – dal 20 al 22 Novembre

Nei giorni 20,21 e 22 novembre si svolgerà alla sede centrale dell’Ateneo la II edizione di International Skills Meeting, la Rassegna dedicata alle Competenze, all’Orientamento, alla Formazione e al Lavoro.

Chi può parteciparvi?

  • Tutti gli studenti degli istituti scolastici della Sicilia e della Calabria
  • Studenti universitari
  • Studenti del conservatorio
  • Giovani laureati e professionisti
  • Docenti
  • Personale amministrativo
  • Micro, piccole e medie imprese
  • Organizzazioni no-profit ed associazioni giovanili

–> Per una maggiore affluenza degli studenti alle attività formative, è stata disposta la sospensione dell’attività didattica nei pomeriggi del 20, 21 e 22 novembre <–

La partecipazione è gratuita e basta iscriversi compilando il modulo seguente: https://www.eventbrite.it/e/registrazione-international-skills-meeting-rassegna-internazionale-delle-competenze-80276417927?aff=ebdssbdestsearch

Cosa prevede questa rassegna?

  • 32 workshops e 6 seminari con oltre 100 ore di formazione;
  • 3 giorni di orientamento ed un giorno dedicato al Recruitment con la partecipazione di 14 aziende (Heineken, Mura – Net Result, TXT, Decathlon, Hays, Comersud, Man Power, We Business, Alleanza Spa, Cloudtec, Iniziativa Viaggi, Formula 3, Arces e Gi Group).

Coloro che vorranno sostenere un colloquio lavorativo con le aziende presenti giorno 21 novembre 2019 dalle 9.00 alle 16.00, presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Messina, potranno farlo gratuitamente registrandosi a questo link

Per il programma completo di queste giornate di rassegna: https://www.unime.it/sites/default/files/ISM2019Programma.pdf

ISM 2019 ha l’obiettivo di:

  • Orientare i giovani per una scelta consapevole rispetto al successivo percorso di studio;
  • Avvicinare i laureandi, i laureati e gli studenti al mondo del lavoro con informazioni, strumenti e opportunità lavorative e di tirocinio in Italia e all’estero;
  • Informare i giovani e gli adulti delle opportunità di mobilità, volontariato internazionale e apprendimento permanente;
  • Fornire strumenti per l’accrescimento di competenze professionali e trasversali;
  • Favorire il lavoro autonomo

 

Jessica Cardullo

 

Muri d’odio – ieri e oggi

A trent’anni dalla caduta del muro di Berlino, nuovi confini e chilometri di filo spinato dividono continuamente il mondo; sono barriere fisiche o ancora immateriali. 

La notte di Berlino 

15 Giugno 1961. Riecheggiano nitide le parole di Walter Ulbricht, presidente del consiglio di Stato della DDR – “Nessuno ha intenzione di costruire un muro” – alle porte di Brandeburgo. 

13 Agosto 1961. Data simbolo della costruzione del muro che per 28 anni dividerà una città in due, separerà famiglie, affetti; le sue fondamenta sono nient’altro che la bassezza degli interessi politici. 

Il buio e il freddo calano su Berlino in una notte lunga come quei 155 km dai quali non sembra oltrepassare un alito di vento: il filo spinato, le torri di guardia, i fossati, i campi minati, i bunker inaspriscono l’aspetto già crudele di un recinto che vuole sottolineare la prigionia. 

Se è stata sufficiente una notte per costruire la Grande Muraglia della Germania, è stata altrettanto sufficiente una notte per abbatterla. 

9 Novembre 1989. Il rumore della moralità, della speranza abbattono la costruzione dell’oppressione di un popolo: il muro di Berlino cade, diventando esempio della libertà oltre le barriere imposte. 

 

I muri di oggi 

Se trent’anni fa si contavano 16 muri – con la caduta di quello di Berlino – oggi gli studiosi ne contano circa 77. Paradossale, no? Lo avreste mai detto, ad oggi, in questa nostra società che sproloquia tanto la cosiddetta ‘’globalizzazione’’? 

Tra Ungheria e Serbia, tra Ucraina e Russia, tra Corea del Nord e Corea del Sud, tra Turchia e Iran, tra Stati Uniti e Messico; in Palestina erge un ‘’muro di prigione’’ che circonda Gerusalemme. 

Muri come barriere oltre la dignità, oltre la tolleranza, oltre l’umanità. I muri di cemento di oggi vedono la loro progettazione nei cardini della paura dello sconosciuto, del potere di chi può attraversarli ghettizzando la popolazione confinata. 

 

Muri oltre la geografia 

Dimentichiamoci, se pur possibile, delle barriere presenti sulla nostra cartina geografica e pensiamo a quali altri muri – oggi, tutti i giorni – ergiamo o da cui veniamo emarginati. 

Sono i muri costruiti dalle parole che diciamo, che giudicano, che allontanano e, perché no – volendo usare un ossimoro- abbattono le persone costruendo fortezze inespugnabili di insicurezza e solitudine. 

Ci sono i muri mediatici, quelli di informazione e di comunicazione che alimentano ignoranza, individualismo e i soliti muri dei potenti che silenziano spesso la realtà per impedire crescita e consapevolezza. 

 

Ma a somme fatte: a cosa servono realmente questi muri? La risposta è semplice: a niente. 

I muri – geografici e interumani- non hanno mai risolto un problema, ma hanno solo alimentato odio e discriminazione; hanno tolto e tolgono aria e libertà, incentivando lo smarrimento. 

I muri, le barriere, le parole che si innalzano come limiti possono spaventare, ma mai spegnere sogni e speranza. 

 

Jessica Cardullo

 

Riaperture termini per l’ammissione ai corsi di laurea

 

Riaperti i termini per l’ammissione per i seguenti corsi di laurea con le relative date di scadenza:

  • SCIENZE MOTORIE, SPORT E SALUTE con pre-immatricolazione dal 04/11/19 e scadenza alle ore 13.00 del 25/11/19 — per info e-mail areamedica2@unime.ittel. 0906768554-8555-6494

 

  • FARMACIA con pre-immatricolazione dal 04/11/19 e scadenza alle ore 13.00 del 25/11/19 — per info e-mail areamedica2@unime.ittel. 0906768554-8555-6494

 

  • CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE con pre-immatricolazione dal 04/11/19 e scadenza alle ore 13.00 del 25/11/19 — per info e-mail areamedica2@unime.ittel. 0906768554-8555-6494

 

  • SCIENZE BIOLOGICHE con pre-immatricolazione dal 04/11/19 e scadenza alle ore 13.00 del 25/11/19 — per info e-mail scienzeetecnologie@unime.it tel.090/6768514-5-6

 

  • SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE CLINICHE E PREVENTIVE con pre-immatricolazione dalle ore 13.00 del 05/11/19 e scadenza alle ore 13.00 del 25/11/2019 — per info:  e-mail areeumanistiche@unime.ittel. 0906768512

 

  • LINGUE, LETTERATURE STRANIERE E TECNICHE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA con pre-immatricolazione dal 04/11/19 e scadenza alle ore 13.00 del 25/11/19 — per info: e-mail areeumanistiche@unime.it  – tel. 0906768511

 

  • SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (sede di Messina) con pre-immatricolazione dalle ore 13.00 del 05 /11/19 e scadenza alle ore 16.00 del 12/11/19 — per info: e-mail: areeumanistiche@unime.ittel. 090/6768512

 

Ammissione al Corso di Laurea:

– per via telematica

-procedura di pre-immatricolazione online con Esse3 secondo le istruzioni indicate > https://unime.esse3.cineca.it

 

Posti diponibili per CDS:

  • Scienze motorie, sport e salute: 29
  • Farmacia: 14
  • CTF: 24
  • Scienze biologiche: 152
  • Scienze e tecniche psicologiche cliniche e preventive: 40
  • Lingue, letterature straniere e tecniche della mediazione linguistica: 22

 

Jessica Cardullo