Nature Electronics: pubblicato uno studio targato UniMe

L’Università di Messina si distingue nuovamente a livello internazionale grazie al co-authorship del Professore Giovanni Finocchio, associato di Elettrotecnica afferente al Dipartimento MIFT dell’Ateneo peloritano, su uno studio sulla nucleazione e manipolazione degli skyrmions magnetici, mediante l’applicazione di gradienti di temperatura.

https://www.nature.com/natelectron/
Fonte: www.nature.com/natelectron

L’abstract è stato pubblicato sulla rivista “Nature Electronics“, considerata ormai una delle più autorevoli ed antiche riviste della comunità scientifica internazionale – insieme alla rivista Science -,  conosciuta sin dal 4 novembre 1869, data della sua prima pubblicazione.

Lo studio tratta del progetto sullo spin-caloritronico, un campo di studio sulle interazione tra spin elettronici e correnti termiche che può fornire le basi teoriche per la creazione di nanomotori termici ed per il recupero energetico dal calore dissipato in sistemi dalle dimensioni nanometriche, convertendolo in correnti di spin.

Il professore Finocchio ha fornito i modelli necessari a descrivere quantitativamente il comportamento sperimentale, utilizzando i parametri dei dispositivi valutati sperimentalmente e integrati poi nello studio. Questi sono serviti a spiegare come gli skyrmions magnetici, solitoni topologicamente protetti, si muovono dalle regioni calde alle regioni fredde del dispositivo.

L’obiettivo della ricerca è migliorare di molto la dissipazione dell’energia sotto forma di calore in dispositivi integrati, cosi facendo si migliorerebbe la scalabilità e potenzialmente aumenterebbe la frequenza di utilizzo.

Questo lavoro va ad aggiungersi ad un campo in espansione come quello della spin-caloritronica.

Non è il primo riconoscimento che i professori dell’Università di Messina ricevono nel campo del magnetismo applicato, infatti la Sezione Italiana dell’Istituto degli Ingegneri Elettrici ed Elettronici (IEEE) ha conferito, per il secondo anno consecutivo, il “Best Chapter Award 2020” al Chapter di Magnetismo guidato proprio dal prof. Finocchio. Nel team è presente anche il prof. Vito Puliafito, ricercatore RTD-A di Elettrotecnica appartenente al Dipartimento di Ingegneria di UniMe che gestisce il Chapter, con il ruolo di Segretario/Tesoriere.

Il Chapter di Magnetismo è stato premiato per le intense attività di divulgazione scientifica organizzate negli ultimi 12 mesi, anche in forma telematica durante la pandemia da COVID-19; seminari organizzati con cadenza mensile con la partecipazione di alcuni tra i migliori ricercatori mondiali nel campo del magnetismo applicato all’ingegneria, ad esempio la professoressa Phallavi Dhagat, Presidente della IEEE Magnetics Society.

Come se non bastasse il Chapter di Magnetismo sponsorizza un premio annuale in denaro per motivare e finanziare giovani ricercatori a presentare le loro ricerche ai colleghi in ambito mondiale.

Giuseppina Simona Della Valle

Approvato il ddl per l’abolizione degli esami di abilitazione: ecco cosa prevede

 

“Fare insieme esame di laurea e di stato permette di risparmiare un anno di tempo.”

fonte: Il Messaggero

Giorno 18 ottobre è stato approvato dal Consiglio dei Ministri n.67 il disegno di legge recante “Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti”. Figura centrale dietro l’ideazione e la sottoposizione al vaglio di Palazzo Chigi del suddetto disegno è stato il ministro dell’università e della ricerca, Gaetano Manfredi. Proprio Manfredi negli scorsi mesi è stato spesso invitato da numerosi gruppi studenteschi, universitari e laureandi, ad operare una massiccia opera di riforma circa gli esami di abilitazione di alcune professioni.

(Qui i nostri articoli a riguardo: https://universome.unime.it/2020/06/06/universitari-protestano-a-piazza-municipio-stop-allesame-di-abilitazione-lintervista-alla-dott-ssa-luciana-morabito/ ; https://universome.unime.it/2020/06/05/esame-di-stato-anche-gli-studenti-di-psicologia-protestano-ecco-perche/).

Il disegno di legge prevede l’abolizione dell’esame di Stato per alcune tra le professioni regolamentate ferma restando la necessità dello svolgimento di un tirocinio pratico, similmente a come già previsto per la laurea in medicina e chirurgia successivamente all’entrata in vigore dal decreto Cura Italia. L’obiettivo, come ben esplicitato nella relazione che accompagna il disegno di legge, è quello di consentire una “più diretta, immediata ed efficace collocazione dei giovani nel mercato del lavoro”.

Il Ddl è composto da 5 articoli da attuare in tre fasi diverse:

  1. una prima interesserà le lauree in odontoiatria, farmacia, veterinaria e psicologia;
  2. una seconda toccherà invece geometri, agrotecnici, periti agrari e periti industriali laureati iscritti a uno dei tre nuovi corsi di laurea professionalizzanti appena creati e che necessiteranno di almeno 3 anni di tempo per la realizzazione;
  3. infine, ma solo sulla base della richiesta dei consigli nazionali degli ordini o federazioni, sarà la volta di biologi, geologi, chimici fisici tecnologi alimentari dottori agronomi e forestali assistenti sociali attuari;

Passiamo dunque ad analizzare nel dettaglio il contenuto del disegno di legge.

Esame finale delle lauree magistrali a ciclo unico

All’articolo 1 vengono prese in esame le lauree magistrali. In particolare, si fa riferimento all’esame finale per il conseguimento delle seguenti lauree a ciclo unico: odontoiatria e protesi dentaria, farmacia e farmacia industriale, medicina veterinaria, oltre alla laurea in psicologia. Con l’entrata in vigore del progetto di legge lo stesso esame abiliterà anche all’esercizio delle professioni di odontoiatra, farmacista, veterinario e psicologo. Condizione necessaria sarà però quella di avere acquisito almeno 30 crediti formativi con un tirocinio pratico-valutativo interno ai corsi di studio.

Lauree professionalizzanti

Altro step sono invece le lauree professionalizzanti. Al riguardo l’articolo 2 prende in considerazione le nuove classi di laurea istituite dal MIUR con decreto del 12 agosto 2020, n. 446. Si tratta dei corsi di laurea: professioni tecniche per l’edilizia e il territorio, professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali, professioni tecniche industriali e dell’informazione. Come per le lauree magistrali indicate all’articolo 1, anche tali percorsi formativi abiliteranno all’esercizio della professione nei rispettivi singoli corsi di studio. Quindi geometra laureato, perito agrario laureato e perito industriale laureato. “Le specifiche modalità di svolgimento, valutazione e certificazione del tirocinio obbligatorio che si dovrà svolgere durante gli studi sono previste nell’ambito della disciplina delle classi e dei regolamenti didattici delle singole università” spiega il Ddl.

Modalità di svolgimento dell’esame di laurea

L’articolo 3 specifica anche come saranno verificate le competenze acquisite. L’esame finale di laurea prevedrà lo svolgimento di una prova pratica in base alla quale verranno valutate le competenze professionali acquisite durante il tirocinio interno ai corsi di studio. La commissione giudicatrice, dovendo comprendere anche aspetti pratici della professione, sarà integrata da professionisti designati dagli Ordini, dai Collegi professionali o dalle federazioni nazionali. Le modalità di svolgimento e di valutazione delle prove pratiche valutative saranno stabilite con uno o più regolamenti.

Possibili ulteriori abilitazioni su proposta degli enti di categoria

L’articolo 4 riguarda invece gli “ulteriori titoli universitari abilitanti”. In questo ambito rientrino tutte quelle professioni regolamentate per cui è il Ministero dell’Università a indire gli esami e che non sono state ricomprese in questo Ddl (disegno di legge). Ben potrebbero in un futuro prossimo diventare abilitanti ma sarà necessario che i Consigli degli Ordini, i Collegi professionali e le relative federazioni nazionali forniscano indicazioni utili al MIUR. Tra queste, ricordiamo: assistente sociale, architetto, biologo, chimico, geologo, ingegnere, dottore commercialista, esperto contabile e revisore legale ed infine avvocato. Sarà dunque gli enti di categoria a doversi attivare per eliminare l’esame di Stato. Rispetto alla bozza presentata lo scorso 12 ottobre, è possibile vedere come sia stato accorciato l’elenco di professioni a cui è rivolta la liberalizzazione dell’accesso. Sul punto il ministro Manfredi ha comunque aperto alla possibilità di “tornare sulla questione successivamente a un dibattito parlamentare”

I tempi di realizzazione non saranno certamente immediati ed infatti saranno numerosi gli aspetti che necessiteranno di un’opera di integrazione e revisione. È facile quindi immagine una notevole produzione di decreti attuativi. Infine, la collaborazione con gli ordini professionali sarà fondamentale sia per venire incontro alle esigenze di tutela dei professionisti iscritti agli albi che per far valere davanti al MIUR gli interessi e le posizioni di coloro volenterosi di iscriversi ai suddetti.

Filippo Giletto

“Il Dams in sala”: dal 6 ottobre il cinema restaurato alla Multisala Iris

Da martedì 6 ottobre arriva la IV edizione de “Il Dams in sala” rassegna  cinematografica curata dal prof. Federico Vitella, docente di Storia del Cinema al Dipartimento di Scienze Cognitive, in collaborazione con la Multisala Iris di Messina e la prestigiosa Cineteca di Bologna, che ogni anno distribuisce alcuni tra i capolavori cinematografici in versione restaurata.

In programma 8 lungometraggi, tra i più importanti della storia del cinema, da Pier Paolo Pasolini a Godard. Ad aprire la rassegna “The Elephant Man” di David Lynch.

Le proiezioni de “Il Dams in sala” si terranno alla Multisala Iris con doppio turno:

  • alle 18:00 e alle 21:00

Il Dams in Sala all’Iris

Una rassegna cinematografica pensata per gli studenti e presentata dagli studenti. I ragazzi del Dams, infatti, salgono in cattedra per confrontarsi sui capolavori cinematografici in programma. Dal nuovo cinema italiano alla Nouvelle vague, dal Cinema classico hollywoodiano al Cinema d’autore americano ed europeo.

La rassegna:

  • 6 e 7 ottobre: The Elephant Man di David Lynch (1980)
  • 20 e 21 ottobre: Caro Diario di Nanni Moretti (1993)
  • 24 e 25 novembre: Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard (1960)
  • 12 e 13 gennaio: Quando eravamo re di leon Gast (1976)
  • 9 e 10 febbraio: Gli spostati di John Huston (1961)
  • 2 e 3 marzo: Accattone di Pier Paolo Pasolini
  • 13 e 14 aprile: Serpico di Sidney Lumet (1973)

(Il calendario potrebbe subire delle variazioni)

Informazioni Utili

  • Le proiezioni sono aperte a tutti;
  • Gli studenti universitari avranno delle agevolazioni: singolo biglietto a 3,50 euro, abbonamento per tutta la rassegna a 20 euro. L’abbonamento darà diritto anche alla sottoscrizione gratuita della University Card, che permette di avere sconti sia sui biglietti sia al bar tutti i giorni.

 

La rassegna ha il suo destinatario ideale negli stessi studenti dell’Università di Messina, di qualsiasi corso di laurea essi siano, ma è aperta pure alla cittadinanza, nella convinzione che sia quantomai urgente riannodare il filo con la grande cultura cinematografica del Novecento. Al tempo dello streaming di massa, nella congiuntura complicata in cui ci troviamo, vedere un film al cinema rischia di essere un’esperienza inattuale. Ma la sala cinematografica non è il museo del cinema, quanto il luogo deputato al consumo naturale del film. Questo, per i più giovani, non è più scontato.

 

Interverranno gli studenti: Alessia Caridi, Alice Soffia, Chiara Longo, Emanuela Licciardelli, Federica Giglia, Francesca Longo, Giorgia Scaltrito, Giovanna Manetto, Greta Olivo, Ilaria Lipari, Ludovica Larocca, Maria Luisa Cucinotta, Marco Castiglia, Martina Foti, Marzia Morale, Samuele Tripodi, Sara Ragusi, Simonetta Pisano, Valeria Barbera.

 

La locandina dell’evento

Mappa per raggiungere il luogo dell’evento:

Immagine in evidenza via: Coming Soon 

Presentazione delle iniziative del Festival Internazionale del Libro Taobuk

Si svolgerà oggi,  giovedì 17 settembre, alle ore 18, sulla piattaforma Teams e in diretta Facebook sul profilo dell‘Università degli Studi di Messina , un webinar per la presentazione delle iniziative della X edizione del Festival Internazionale del libro Taobuk per gli studenti Unime.

All’incontro interverranno il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, il Prorettore ai servizi agli studenti, prof.ssa Roberta Salomone, il prof. Francesco Pira, Delegato alla Comunicazione, Il presidente Taobuk, dott.ssa Antonella Ferrara e il direttore esecutivo Taobuk, dott. Alfio Bonaccorso.

L’incontro di oggi ha lo scopo di presentare le attività di campus e stage che ogni anno si rivelano un efficace laboratorio per ragazzi con diversi background universitari ma con la medesima voglia di cimentarsi con un grande evento culturale internazionale. I partecipanti potranno svolgere attività di assistenza e guida a scrittori e giornalisti, assistere ed essere protagonisti di incontri con scrittori, giornalisti e attori. Da quest’anno, inoltre, il Festival provvederà alla copertura delle spese di ospitalità per gli studenti universitari che seguiranno gli eventi Taobuk.

Una sinergia, quella tra l’Università e il Taormina International Book Festival, che ha permesso, già da molti anni, la partecipazione di studenti dell’Ateneo che si sono impegnati a stretto contatto con la direzione artistica e la segreteria organizzativa del Festival.

▪Per seguire l’evento su teams:  http://tiny.cc/taobuk2020

▪Per seguire l’evento su Facebook: https://www.facebook.com/messinauniversity

AlmaLaurea 2020: tasso di occupazione dei laureati UniMe al massimo storico

Incremento esponenziale dell’employability dei laureati all’Università di Messina.

Con il comunicato del 12 giugno 2020, AlmaLaurea, la banca dati on-line dei laureati del sistema universitario italiano, svela i risultati delle indagini svolte quest’anno su un campione di 3901 soggetti, dimostrando una crescita rispetto a quelli della precedente rilevazione di circa il 6%.

Sotto i riflettori le scelte intraprese dagli Organi di Governo dell’Ateneo negli ultimi anni, il miglioramento dell’offerta formativa e i cambiamenti rivolti alle esigenze di studenti provenienti anche da paesi esteri. Su questo ultimo punto, lodevole la capacità di attrarre studenti stranieri pari ormai all’1.3% del totale (in crescita rispetto all’1% del 2019 ed allo 0.8% del 2018), rimasta invece invariata a livello regionale (0.6% nel 2019). Ottimo risultato se ricordiamo che a livello nazionale si è registrato un calo al 3.1% (3.5% nel 2019).

Altro dato importante dello studio si riferisce alla provenienza geografica degli studenti dell’Ateneo Peloritano. Una volta chiarito il contributo della favorevole posizione geografica nello stretto e, di conseguenza, la vicinanza alla penisola, anche su questo fronte si è registrata una flessione positiva: il 21.1% degli iscritti proviene da fuori regione (dato nazionale: 20.1%; dato regionale: 5.1%).

In evidenza la superiorità dell’Università di Messina rispetto alla media regionale, una valida scelta per gli studenti Messinesi e non.

Il tutto dimostrabile con il trend in costante miglioramento di tutti gli indicatori precedentemente richiamati, ai quali si associano il calo dell’età media dei laureati peloritani a 26.anni (rispetto ai 26.anni del 2019, media nazionale: 25.8; media regionale: 26.anni) e l’aumento al 51.9% dei laureati in corso (sotto la media nazionale ma nettamente superiore alla media regionale 44.7%).

Non trascurabili gli indicatori relativi al grado di soddisfazione degli studenti: nettamente superiore al dato regionale. Intervistati i neolaureati, ben il 90.1% (rispetto all’88.9% del 2019) ha espresso un giudizio di piena soddisfazione per quel che riguarda la loro esperienza, mentre il 68.3% dichiara che si iscriverebbe nuovamente all’Università di Messina. La valutazione circa l’adeguatezza delle aule ed in generale delle strutture disponibili, risulta l’unico dato negativo sulla media regionale.

Il dato relativo all’employability degli studenti messinesi

Lauree Triennali

Il tasso di occupazione è pari al 61% (dato regionale: 59.0%; dato nazionale: 74%). Coloro che hanno iniziato a lavorare dopo la laurea sono pari al 74% (dato regionale: 69.1%; dato nazionale: 58.4%).

Con soddisfazione si riscontra che il 66.8% dei laureati triennali messinesi ritiene che il proprio percorso di studi abbia facilitato la ricerca di una occupazione, dato superiore a quello regionale ed a quello nazionale. Apprezzabile sopratutto in relazione al mercato del lavoro siciliano non tanto favorevole o ampio come quello nazionale.

Lauree Magistrali

Il tasso di occupazione, pur mantenendosi al di sotto del dato nazionale, è aumentato sensibilmente al 54.2% (51.9% nel 2019),  invariato il tasso di occupazione nel medio periodo (5 anni dal conseguimento del titolo) sempre più alto nel primo anno dopo la laurea. Per quanto riguarda la retribuzione netta mensile si mantiene di poco superiore alla retribuzione media regionale. Anche qui si nota con soddisfazione che il 68.3% dei laureati (circa punti percentuali inferiori al dato nazionale) ha confermato l’importanza del percorso di studio nella ricerca di un impiego.

Il valore dell’Università oggi

Le valutazioni di AlmaLaurea 2020 ci delineano un’immagine perfetta del ruolo chiave dello studio universitario in una realtà come quella siciliana, in cui le scelte dei giovani diplomati ricadono maggiormente sul mondo lavorativo e meno su quello accademico.

Così facendo Almalaurea non esalta solo gli sforzi degli Organi Accademici dell’Università di Messina nel rendersi ogni anno più competitiva a livello nazionale, variegando i suoi percorsi di studi in funzione della richiesta del mercato; ma anche sottolineando l’importanza dell’orientamento nelle scuole superiori di secondo grado, per far comprendere ai liceali che iscriversi ad un corso universitario è un investimento per un futuro impiego stabile e una remunerazione superiore a quella media.

Fonte: almalaurea.it

Dal 13 Novembre 2019 c’è un aiuto in più! È infatti disponile sul portale di AlmaLaurea la nuova App per trovare lavoro: AlmaGo! L’applicazione permette di:

  • consultare le offerte di lavoro,
  • candidarsi,
  • conoscere nuovi colloqui di assunzione.

ed è stata creata appositamente per oltre il 90% dei laureati e per i 75 atenei che aderiscono ad AlmaLaurea.

 

Giuseppina Simona Della Valle

L’esperimento carcerario di Stanford

La mente umana è piena di lati oscuri e di misteri ai quali forse non daremo mai una spiegazione razionale in toto.

Tuttavia gli studi condotti fino ad oggi risultano essere indispensabili al fine di comprendere, seppur in minima parte, quali possano essere i determinanti di uno specifico comportamento e se questi siano influenzati o meno da vari fattori.

L’esperimento carcerario di Stanford offre una nuova chiave di lettura sull’importanza che hanno i fattori esterni circa il comportamento umano in determinate situazioni. Ciò può offrire degli spunti rilevanti per la psicologia e per la sociologia, ma ha fornito materiale anche per svariati film dei quali vogliamo parlarvi oggi.

Gli studenti durante l’esperimento – Fonte: simplypsychology.org

I fatti

Venne condotto nel 1971 nell’Università di Stanford a Palo Alto dal professor Philip Zimbardo.

Il professore pose alla base dell’intero esperimento la teoria della deindividuazione. Secondo Zimbardo, soggetti facenti parte di un gruppo coeso, in determinate situazioni, tendono a perdere l’identità personale ed il senso di responsabilità per mettere in atto comportamenti aggressivi e violenti, che in altri contesti non porrebbero mai in essere a causa di questioni morali o vincoli personali.

Egli selezionò 24 studenti che avrebbero dovuto trascorrere 14 giorni all’interno del seminterrato dell’Università adibito a carcere. Infatti, l’esperimento prevedeva una simulazione vera e propria di vita carceraria per studiare i comportamenti dei giovani, i quali vennero quindi suddivisi casualmente in due gruppi da 12 fra detenuti e guardie.

I prigionieri erano obbligati a indossare divise tutte uguali tra loro e dovevano sottostare alle regole imposte dalle guardie.

I carcerieri avevano in dotazione anch’essi una divisa con l’aggiunta di un paio di occhiali da sole, che non permettevano ai detenuti di guardarli negli occhi. Erano inoltre provvisti di manganello, manette e fischietto e soprattutto erano liberi di stabilire i metodi da attuare per mantenere l’ordine.

Il professor Zimbardo con alcuni studenti che interpretano i detenuti poco prima di iniziare l’esperimento – Fonte: science.howstuffworks.com

Inizialmente fu preso come una sorta di gioco da ambedue le parti.

Il secondo giorno i detenuti decisero per divertimento di attuare una ribellione. Si strapparono i vestiti e si barricarono tutti insieme in alcune celle mentre insultavano i carcerieri. Le guardie sedarono la rivolta e decisero di spezzare il legame di solidarietà tra i detenuti. Di lì in poi il clima all’interno del carcere non fu più lo stesso. Gli agenti infatti iniziarono a punirli con percosse e li costrinsero a cantare canzoni oscene, a defecare in dei secchi che non venivano poi lavati, a pulire le latrine a mani nude. Insomma, in pochissimo tempo le guardie si trasformarono in degli autentici aguzzini ed i prigionieri diventarono vittime passive delle loro angherie.

Due detenuti dopo solo 3 giorni vennero rilasciati in quanto manifestarono preoccupanti segni di crisi. Un detenuto ebbe un’eruzione cutanea di origine psicosomatica quando gli fu rifiutata la richiesta di essere rilasciato. Alcuni prigionieri, fortemente spaventati, decisero di obbedire meticolosamente a qualsiasi ordine impartito dalle guardie.

Vi fu anche un tentativo di evasione di massa che venne contrastato a fatica dalle guardie e dallo stesso professor Zimbardo.

Dopo soli 5 giorni il professore fu costretto ad interrompere l’esperimento dato che i prigionieri mostrarono segni di disgregazione individuale e la loro percezione della realtà era compromessa da forti disturbi emotivi, mentre le guardie continuavano a comportarsi in modo sadico.

Considerazioni

L’esperimento di Stanford conferma la fondatezza della teoria della deindividuazione dell’individuo.

Quando l’esperimento inizia a dare i suoi frutti – Fonte: angolopsicologia.com

Si è dimostrato che assumere una funzione di controllo su altri soggetti nell’ambito di un’istituzione (in questo caso il carcere) induce a riconoscere le regole di quella determinata istituzione come unico valore al quale adeguarsi.  Ciò comporta un mutamento della psicologia umana. Chi deve far rispettare le regole (guardie) agisce senza vincoli come pietà o sensi di colpa, che in un altro contesto ne frenerebbero le azioni. Chi è obbligato a rispettare le regole (detenuti) invece non è più padrone di un’autonomia personale, ma l’unica cosa che può fare è uniformarsi al volere collettivo del gruppo.

A questo fenomeno il professore diede il nome di effetto Lucifero.

Cinema

Sull’esperimento di Stanford furono girate tre pellicole: The Experiment – Cercarsi cavie umane (2001) di Oliver Hirschbiegel, The Experiment (2010) di Paul Scheuring, Effetto Lucifero (2015) di Kyle Patrick Alvarez.

Il primo è un film di produzione tedesca che si discosta parecchio dalle reali vicende del 1971. Innanzitutto non furono scelti degli studenti per condurre l’esperimento, bensì persone comuni dopo un annuncio pubblicato sul giornale. La trama risulta essere fortemente romanzata, tant’è che il film ad un certo punto si trasforma in un action movie. Risultato: film mediocre.

The Experiment del 2010 presenta nel cast attori di alto calibro come Adrien Brody e Forest Whitaker. Il film è un remake della pellicola tedesca, quindi anche in questo caso non vengono scelti degli studenti per mandare avanti l’esperimento e non viene analizzato approfonditamente il tema della vicenda, ma si trasforma anch’esso in un action (si basa più sulla volontà del personaggio interpretato da Brody di trattenere il suo istinto violento). È un prodotto più elaborato del primo film e gli attori sono autori di eccellenti interpretazioni.

Effetto Lucifero del 2015 è il film maggiormente incentrato sull’esperimento. I ruoli da detenuti e da guardie vengono ripartiti tra studenti.

Scena del film Effetto Lucifero del 2015 – Fonte: programma.sorrisi.com

Nel corso della pellicola si assiste ad una graduale alterazione comportamentale di tutti i soggetti, ma resta un film psicologico, non diventa un film d’azione come gli altri (dove mancava solo Bruce Willis). È l’unica delle tre pellicole che conduce un’attenta analisi sulle varie fasi dell’esperimento stesso e ne approfondisce i contenuti, non utilizza il lavoro di Zimbardo come una scusante per girare una pellicola e guadagnarci. Inoltre la fotografia e le luci del film destano stupore.

 

È giusto condurre un esperimento su giovani menti che magari ancora non sono del tutto mature per scopi scientifici? A voi l’ardua risposta.

Vincenzo Barbera

Charlotte valve: idee in apnea vengono a galla

Ospedali allo stremo, sempre più persone positive, chi mostra segni di miglioramento chi invece, purtroppo, peggiora e si addentra in una realtà in cui i posti letto e attrezzature sanitarie scarseggiano. In tempi così duri anche un piccolo contributo da parte di una persona può fare la differenza. Ma quando parlo di contributo non mi riferisco necessariamente alla “moneta”, cosa che potrebbe venire in mente date le numerose campagne di raccolte fondi online che sono emerse in questo mese.

Sebbene il denaro aiuta le aziende ospedaliere a far fronte alle spese per l’acquisto delle attrezzature, il problema non sempre può essere risolto utilizzando i fondi disponibili, come all’Ospedale di Chiari a Brescia, dove i numeri dei pazienti in terapia intensiva sono centinaia e la struttura non dispone di maschere e relative valvole a sufficienza per tutti. Nonostante avessero richiesto le valvole ai produttori, questi non erano in grado di far fronte alla commessa in un lasso di tempo così breve, anche perché questa si sommava a quella di altri ospedali.

Un contributo che invece ha fatto la differenza è stato quello dell’ormai nota società Isinnova, che grazie all’utilizzo di stampanti 3D, riesce a rifornire l’ospedale con più di 100 valvole per respiratori. Grazie all’idea innovativa e all’aiuto delle tecnologie moderne hanno salvato delle vite, collaborando e facendo gruppo con i medici in prima linea per affrontare il problema.

Tra questi medici, Renato Favero, contribuisce alla causa ed estende la soluzione anche nel caso in cui a mancare fossero le maschere per i respiratori. Insieme alla società, hanno progettato la valvola Charlotte, che applicata alla maschera da snorkeling si trasforma in una maschera C-PAP per la terapia sub-intensiva. La valvola è stata brevettata, ma cosa ancora più importante, e gesto di grande valore umano è stato quello di rendere questo brevetto libero, “perché è nostra intenzione che tutti gli ospedali in stato di necessità possano usufruirne” spiega Isinnova.

Ci hanno dato la bicicletta? ora pedaliamola; e a premere sui pedali sono produttori, associazioni, università e chiunque voglia dare una mano al mondo in questo periodo complicato.

UniMe non si è tirata indietro e creerà il supporto per 10 mila maschere da snorkeling che saranno riconvertite in C-PAP da una rete formata dalle competenze nella stampa 3D, presenti al Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina e nell’Azienda Irritec di Capo d’ Orlando, con la collaborazione dell’Ing. Sveva Arcovito di Sicindustria. Queste saranno poi messe a disposizione in tutta la regione da parte di UniMe.

Anche FabLab Messina, community di makers messinese, ha aderito alla cosiddetta MAKER CALL CHARLOTTE 1 in sinergia con il Dipartimento di Ingegneria dell’UniMe e provvede a fornire la prima tranche di 50 adattatori Charlotte 1 al Policlinico “G. Martino” di Messina.

Il Rettore dell’Università di Messina ha dato piena disponibilità nell’utilizzo strutture dell’Ateneo per il lavoro di riconversione, dopo un confronto con l’Assessorato Regionale alla Sanità, che ha acquisito la notevole quantità di maschere dall’azienda produttrice. 

Non mancano i ringraziamenti da parte del Rettore agli studenti, ai docenti ed al personale dell’Ateneo: “Mi sento di ringraziare tutte le strutture dell’Ateneo per il sacrificio e la passione con cui stanno lavorando senza sosta. La nostra Università – ha affermato il Rettore – continua a produrre il gel disinfettante, a tenere aperto lo sportello d’ascolto psicologico.

Inoltre, sta lavorando a progetti, come quello delle maschere, per supportare la sanità siciliana in tempo reale. Crediamo molto che essere Università oggi è anche questo: mettere eccellenze e competenze a disposizione del territorio” […] “Tutto questo – ha sottolineato il prof. Cuzzocrea – avviene mentre sono partite regolarmente on line le lezioni del secondo semestre in tutti i Dipartimenti, abbiamo laureato tanti studenti e gli abbiamo fatto sostenere regolarmente gli esami. Abbiamo anche messo a disposizione, attraverso il nostro sistema bibliotecario volumi e riviste on line.”

In segno di solidarietà la facciata dell’Ateneo sarà illuminata con il tricolore, aderendo all’iniziativa adottata dal Governo.

Foto di messina.gazzettadelsud.it

Gianluca Carbone

 

Studenti Unime – guida per le nuove disposizioni accademiche

Le misure adottate dal DPCM del 4 Marzo  tutelano tre principi essenziali:

  • la salute pubblica
  • il diritto allo studio
  • la continuità dei servizi erogati alla comunità

Con la precisazione che le carriere degli studenti non verranno compromesse in alcun modo dalle misure disposte di seguito; oltre agli appelli già previsti ed alle lezioni e agli esami in fase di calendarizzazione, ne saranno predisposti altri tra Maggio e Giugno.

Le disposizioni, inoltre, mirano specificatamente ad evitare la presenza prolungata di flussi ed assembramenti di persone ad una distanza inferiore a quella ritenuta necessaria (distanza di 1 metro) per evitare o contenere il contagio.

N.B. Provvedimenti disposti fino al 3 Aprile.

Unime- TEAMS

Teams è il servizio Microsoft per la collaborazione tra gruppi di lavoro; è un’applicazione che permette di interagire con altri utenti mettendo a disposizione in maniera integrata vari strumenti:

  • comunicazione via chat, audio-conferenza, video-conferenza
  • condivisione di documenti e cartelle con un’altra persona o con un gruppo
  • condivisione di applicazioni sul proprio computer, o dell’intero desktop in modo cooperativo

 

Lezioni ed esami

Dal sito d’Ateneo bisogna accedere alla pagina “LOGIN” cliccando sul link presente in alto nella pagina principale.

1) Inserendo le proprie credenziali d’Ateneo [codicefiscale@studenti.unime.it] potrete quindi accedere ad una pagina in cui sono presenti alcune funzioni riservate agli studenti.

2) Cliccando sull’icona di Teams teledidattica ci si recherà sul sito di didattica-online: https://moodle2.unime.it/didatticaonline.

3) Da qui sarà possibile visualizzare un elenco delle discipline e degli esami attualmente forniti in modalità teledidattica.

4) Seguire le istruzioni presenti all’interno della pagina per poter partecipare alle lezioni.

Link con ulteriori spiegazioni grafiche: https://sway.office.com/sTiodrCQ5PPUmc7v?ref=Link

 

 

Antonio Mulone

“Casa Unime” 2019-2020 – pubblicato il bando del programma

E’ stato pubblicato il bando per l’annualità accademica 2019-2020 del programma “Casa Unime”, iniziativa innovativa dell’Università di Messina che mette a disposizione degli studenti fuori sede 140 mila euro complessivi, sulla base di precisi criteri di reddito, perché possano frequentare più agevolmente le lezioni del proprio corso di studio.

La somma stanziata è utilizzabile dagli studenti Unime domiciliati a Messina e residenti in un altro Comune, che abbiano stipulato e registrato un regolare contratto di locazione relativamente a un immobile sito nel Comune di Messina, per almeno 10 mesi.

Al contributo finalizzato all’abbattimento dei costi relativi al canone di locazione possono accedere al contributo gli studenti fuori sede iscritti per l’A.A. 2019/20, entro i termini consentiti dall’Università degli Studi di Messina e che abbiano perfezionato l’iscrizione prima della presentazione della domanda, ai corsi di:
a) laurea;
b) laurea magistrale;
c) laurea magistrale a ciclo unico.

I richiedenti devono essere in possesso dei requisiti relativi allo status di fuori sede, alla condizione economica documentata tramite specifica attestazione ISEEU ( documento ISEE ai fini universitari), al merito e alla carriera universitaria.

I candidati dovranno seguire un apposito procedura sulla piattaforma ESSE3, accessibile dalla propria Area riservata al link: https://unime.esse3.cineca.it/

Le cinque categorie di graduatorie sono divise per:

1) Studenti iscritti al 1° anno di un Corso di Laurea triennale o di un Corso di Laurea magistrale a ciclo unico offerto dall’Università di Messina 2019/2020, che hanno conseguito un voto di diploma di scuola media superiore o titolo di studio straniero equivalente con votazione non espressa in centesimi (/100);

2) Studenti iscritti al 2º anno o 3° anno di un Corso di Laurea triennale o al 2°, 3°, 4° o 5º anno di un Corso di Laurea magistrale a ciclo unico offerto dall’Università di Messina, con esclusione del Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e del Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi Dentaria;

3) Studenti iscritti al 2°, 3°, 4°, 5° o 6° anno di un Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e di un Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi Dentaria offerti dall’Università di Messina;

4) Studenti iscritti al 1° anno di un Corso di Laurea magistrale biennale offerto dall’Università di Messina;

5) Studenti iscritti al 2° anno di un Corso di Laurea magistrale biennale offerto dall’Università di Messina.

 

Elaborazione della graduatoria

La graduatoria sarà generata tramite procedura informatica e pubblicata sul sito istituzionale di Ateneo.
Entro quindici giorni dalla pubblicazione della graduatoria, gli studenti vincitori dovranno inviare per email a: agevolazionipremistudenti@unime.it  il contratto di locazione registrato all’Agenzia delle Entrate e le quietanze di pagamento già in possesso.

I vincitori potranno ottenere il rimborso ( che sarà erogato in due trance) del canone d’affitto, fino a un massimo di 2mila euro.

 

> Per maggiori informazioni consultare il seguente bando al link: http://ww1.unime.it/albo/files/001586866-UNMECLE-de5a38fe-a8a4-4c4f-b82a-eff068ccdf85-000.pdf

 

Antonio Mulone

Domani è un altro giorno

Il 30 ottobre 1938 lo sceneggiato radiofonico “La guerra dei mondi” di Orson Welles generò la fuga di un
discreto numero di cittadini e un notevole disordine cittadino. Cosa aveva di tanto spaventoso da provocare una  reazione tale?

L’adattamento del romanzo di H.G. Wells d’inizio secolo interruppe bruscamente il consueto programma di
musica serale con una serie di comunicati che ricalcavano i toni del giornale radio. Questi riportavano notizie in tempo reale di creature aliene appena atterrate in una fattoria del New Jersey, dando aggiornamenti continui circa la natura ostile della loro visita.

La guerra dei mondi. Wikipedia

La magistrale interpretazione di Welles stesso, mista al carattere di attendibilità e contemporaneità attribuita
all’informazione via radio dagli ascoltatori, ebbe conseguenze decisamente inaspettate anche per il suo
ideatore, il quale scrisse il giorno seguente all’amico Peter Bogdanovich: «Furono le dimensioni della reazione ad essere sbalorditive. Sei minuti dopo che eravamo andati in onda le case si svuotavano e le chiese si riempivano; da Nashville a Minneapolis la gente alzava invocazioni e si lacerava gli abiti per strada. Cominciammo a renderci conto, mentre stavamo distruggendo il New Jersey, che avevamo sottovalutato l’estensione della vena di follia della nostra America.»

Riportando questo episodio alla vostra attenzione non è mia intenzione avvalorare quelle teorie che propongono la comunicazione di massa come un “potentissimo mezzo per inoculare qualsiasi tipo di messaggio”. Il mio interesse scaturisce dalla diffusione, negli ultimi giorni, di alcune foto su Facebook che ritraggono supermercati lombardi letteralmente svuotati a seguito dell’annuncio di alcuni casi di coronavirus in Italia.  A questi si aggiungono i video personali pubblicati da molti utenti attivi ed i contenuti semplicemente ricondivisi da tutti, me compreso. Che essi abbiamo un contenuto sarcastico, divulgativo, politico poco importa, una volta postati entrano nello stesso sistema contribuendo ad alimentare le conoscenze della comunità intera.

Il Resto del carlino

Questi “atomi di cultura”, brevi e dal linguaggio informale, risultano sempre più interessanti per gli utenti rispetto alla trattazione tecnico-scientifica dei format televisivi o delle comunicazioni istituzionali, imponendosi come punto di partenza per un acceso dibattito online ed offline. Proprio in questi giorni, nella nostra città, possiamo assistere a qualcosa di simile grazie all’impatto che ha avuto il video dell’infermiere del policlinico, successivamente sospeso, o gli audio simil-istituzionali che descrivono le misure cautelari decise dal Sindaco De Luca (al momento non ancora approvate). Ne risulta una conoscenza superficiale e frammentata della materia che non aiuta il corretto “passaparola”, affascinati dai contenuti più apocalittici ritagliamo frasi di discorsi e le incolliamo decontestualizzate in giro per il web creando una notizia diversa dalla notizia che è destinata a subire altre modifiche.

Le affinità tra le reazioni al programma di Welles e l’allarme coronavirus mostrano la parte più debole
dell’essere umano che, nel momento in cui sente la sua vita a rischio, si abbandona al panico più irrazionale. La mancanza di un ascolto critico e della giusta voglia di analizzare la situazione generano spesso fraintendimenti che rendono sempre più difficile la diffusione del messaggio completo.

Così ho assistito negli ultimi giorni ad: un signore che ha acquistato ben 5 casse di Coca-Cola in un supermercato cittadino a seguito di un link ricevuto via whatsapp da sua nuora che descriveva la bevanda in questione come uno scudo impenetrabile per il virus, due anziani discutere animatamente di come servizi segreti mondiali (?) abbiano infettato la popolazione mondiale per prepararci ad una guerra batteriologica con i jihadisti ed infine un medico-chirurgo chiedere al suo agente di viaggio se fosse sicuro partire per una crociera nel Mediterraneo.

Insomma, il panico generale mi ha portato a scrivere questo articolo nell’umile intenzione di convincere, almeno una sola persona, di quanto sia importante accertarsi dei fatti ed avere una visione d’insieme lontana da quello che vorremmo fosse vero o temiamo possa essere vero (prendendo in prestito le parole di Bertrand Russell). Anche perché, se non fossero scappati, i radioascoltatori di Welles, avrebbero scoperto che alla fine gli alieni venivano sconfitti.

Davide Pedelì