Marco Bellocchio: il grande cinema a Messina

Lo scorso 7 dicembre 2023, Marco Bellocchio, noto regista, sceneggiatore, produttore e docente di cinema, è stato insignito dall’Università di Messina del dottorato di ricerca honoris causa in Scienze Cognitive, curriculum Teorie e tecnologie sociali, territoriali, dei media e delle arti performative. Nel pomeriggio della stessa giornata, è stato ospite al Messina Film Festival Cinema & Opera ed ha partecipato alla consegna del premio per miglior cortometraggio a tema, vinto dalla giovane regista Maria Francesca Monsù Scolaro con il filmCon-Divise.

Biografia di Marco Bellocchio

Marco Bellocchio nasce il 9 novembre 1939 a Bobbio, in provincia di Piacenza ed è durante la frequentazione delle scuole salesiane che scopre la sua grande passione per il cinema, che lo porta a frequentare il Centro sperimentale di cinematografia di Roma, dove si diploma come regista nel 1962, sotto la guida di Andrea Camilleri. Il suo primo lungometraggio, I Pugni In Tasca, realizzato alla giovane età di ventisei anni, gli garantisce la selezione al Festival del film Locarno e vince il premio  Vela d’argento nel 1965. In questa e in altre pellicole come La Cina è Vicina (1967), premiato con il Leone D’Argento al Festival di Venezia, ha dimostrato il suo anticonformismo, mettendo a nudo l’ipocrisia borghese e facendo riferimento ai moti del’68.

In moltissimi dei suoi lungometraggi, caratterizzati da un procedere piuttosto calmo e lento, traspaiono i suoi interessi sociali e politici. Alcuni tra i titoli più noti sono Buongiorno, Notte (2003) in cui racconta il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro; Il Traditore (2019), relativo al mondo della mafia. Il culmine della sua carriera è stato raggiunto proprio quest’anno con Rapito, in cui racconta il caso di Edgardo Mortara.

 

Il regista Marco Bellocchio con il prof. F.Vitella. Ph. © Ilaria Denaro

Dottorato honoris causa a Marco Bellocchio

Non ho più l’età per perdere la testa, ma sono estremamente felice

Sono queste le parole pronunciate da Bellocchio, una volta insignito del dottorato. Egli è stato accolto come membro dell’Università di Messina dai docenti Alessandra Falzone, Coordinatrice del Dottorato in Scienze Cognitive; Carmelo Maria Porto, Direttore del Dipartimento di Scienze Cognitive; il Prorettore Vicario Eugenio Cucinotta; il Direttore Generale Francesco Bonanno e il Decano Antonio Panebianco.

Marco Bellocchio
Da sx Carmelo Maria Porto, Direttore del Dipartimento di Scienze Cognitive,il Prorettore Vicario Eugenio Cucinotta, il Decano Antonio Panebianco, il Direttore Generale Francesco Bonanno. Ph.©Ilaria Denaro

 

La Laudatio, invece, è stata affidata al professore Federico Vitella, ordinario di Cinema, fotografia e televisione, che è stato il primo sostenitore del conferimento del titolo a Bellocchio e che, con il suo discorso, ha ripercorso le tappe principali della carriera del regista.

Abbiamo l’onore di consegnare il dottorato – ha esordito – al più grande regista italiano vivente. Esponente del nuovo cinema italiano degli anni Sessanta, ha saputo innovare l’arte cinematografica, svecchiandone la narrazione e spalancando le porte al cinema moderno. Ha saputo anche rinnovare costantemente sé stesso, pur rimanendo fedele a uno stile inconfondibile, come la scelta dell’inquadratura lunga o della teatralità dello spazio, ed alcuni temi che definiscono il suo orizzonte poetico.

Queste, invece, le parole di Bellocchio:

Questo titolo, che arriva dopo la Laurea Honoris Causa alla Iulm, non sarà qualcosa che metterò al muro e lascerò impolverare, ma un segno davvero importante, una conferma e una soddisfazione che mi dà ancora più voglia di lavorare e creare. […] Stiamo mettendo a fuoco questo progetto che è una serie in sei episodi su Enzo Tortora. In questi mesi cerco di non distrarmi in nessun altro progetto, poi vedremo, prima di tutto vediamo di farlo e di farlo bene. Poi se uno ci pensa, ci sono tanti progetti da realizzare, da Giovanni Pascoli o storie molto internazionali come il processo di Norimberga, per esempio, però il nostro lavoro è molto concreto, bisogna capire se ci sono anche le possibilità economiche per poterlo fare; quindi, ci misuriamo sempre con il possibile. […] Il Dottorato Honoris Causa ricevuto in questo affascinante contesto mi inorgoglisce molto e mi impegna a rispondere ad una responsabilità in più. Dovrò compiere una meticolosa ricerca, al di là della gloria, dei traguardi o degli onori, che possa essere fortemente umana nell’ambito di un mestiere molto pratico, abituato a mediare tra diverse esigenze per produrre i suoi risultati. Il riconoscimento odierno testimonia l’entusiasmo per il mio lavoro e mi dona ancora più forza e convinzione per continuare a fare ciò che mi piace. Ai giovani, dico di essere entusiasti e di indagare a fondo per comprendere se il cinema è davvero la loro più grande passione da inseguire con tutte le energie di cui dispongono.

Nel pomeriggio, poi, come detto in precedenza, il regista è stato ospite al Messina Film Festival Cinema & Opera, ed in questa occasione, sono stati proiettati quattro dei suoi lavori: I pugni in tasca (1965); Vincere (2009); Addio del passato (2002); Pagliacci (2016).

 

Giorgio Maria Aloi

Si dimette il rettore Cuzzocrea: la lettera alla comunità universitaria

Annuncia questa mattina le sue dimissioni, il rettore Salvatore Cuzzocrea, convocando una riunione con i direttori di dipartimento. Da li a poche ore la lettera aperta a tutta la comunità studentesca, ai colleghi ed al personale tecnico amministrativo. Riportiamo di seguito testo della lettera:

A tutta la Comunità Accademica
Care Studentesse e cari Studenti, Care Colleghe e cari Colleghi, Amiche ed Amici del personale tecnico amministrativo,
Ho scelto finora di non rispondere alle accuse che mi vengono mosse attraverso gli organi di stampa non per mancanza di rispetto dell’importante e fondamentale ruolo dei giornalisti che, in forza dell’art. 21 della Costituzione, hanno il diritto-dovere di cronaca.

Speravo che le imminenti elezioni del successivo Rettore del nostro Ateneo avrebbero “rasserenato” gli animi, ma, nelle ultime ore, mi sono reso conto che si è determinato un clima conflittuale che, a mio avviso, rischia di non consentire un confronto pacato su programmi e obiettivi che la nuova governance dovrà portare avanti.
Desidero, invece, indirizzare questa lettera principalmente ai tanti, tantissimi studenti che hanno scelto l’Ateneo di Messina per la propria crescita culturale. Quest’anno si è raggiunto il picco delle iscrizioni che rimane il principale “termometro” del “benessere” della nostra Università.
Sono fiero di avere offerto la possibilità ai nostri giovani di formarsi nella nostra città.
Vi scrivo perché le scelte effettuate durante il mio rettorato sono sempre state ispirate ad un solo obiettivo: rendere l’Ateneo un luogo abitabile e sicuro, attraverso, anche, l’erogazione di ulteriori servizi finalizzati a favorire la partecipazione attiva di ognuno di voi.
Avete avuto modo di verificare come durante questi anni siano stati garantiti momenti di socializzazione, di approfondimento culturale, di incontro e confronto fondamentali per accrescere il vostro senso di appartenenza e le occasioni di crescita culturale.
Non credo che sia necessario fare l’elenco delle azioni migliorative poste in essere. Sono sotto gli occhi di chi vuole vedere le cose con onestà intellettuale.
Il Rettore di un Ateneo è chiamato, quotidianamente, ad esercitare una non facile azione di indirizzo generale, a coordinare, a rappresentare e ad ascoltare le esigenze di tutti, compiendo scelte complesse e assumendosi gravi responsabilità. Sin dall’inizio del mio mandato, mi sono dovuto confrontare con attacchi diretti e indiretti che ho cercato di affrontare con l’unico obiettivo di garantire la serenità necessaria, affinché tutti potessero continuare a svolgere il proprio lavoro, docenti, personale universitario e tutti gli studenti.
Le persone che hanno lavorato al mio fianco conoscono bene il clima che ha accompagnato questi sei anni di rettorato, ma, tutti noi, abbiamo fatto squadra con il solo obiettivo di garantire un clima organizzativo sereno nei Dipartimenti, nelle strutture didattiche e amministrative che, a diverso titolo, fanno andare avanti una macchina molto complessa.
Non è stato certamente un compito facile. Non immaginavo però che, una parte, sia pure minoritaria, piuttosto che rappresentare le legittime perplessità o le diverse opinioni, con le modalità previste dai diversi regolamenti e/o durante le sedute del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione avrebbe dedicato tempo ed energie col solo fine di screditare l’immagine dell’Ateneo e del Rettore. Un loro diverso contributo sarebbe stato più utile ed efficace se reso nella corretta dialettica istituzionale.
Sono fiero di aver promosso l’acquisto di nuove strutture e l’ammodernamento di quelle esistenti.
Sono fiero di avere istituito la Società Sportiva Dilettantistica UniMe garantendo agli studenti la possibilità di fruire gratuitamente degli impianti sportivi.
Sono fiero di aver dedicato tempo ed energie, per garantire un ampio reclutamento di giovani ricercatori. Giovani che rappresentano il futuro del nostro Ateneo e che sapranno trasmettervi le loro competenze e il loro entusiasmo.
Sono fiero di essermi assunto le responsabilità di garantire una significativa crescita qualitativa e quantitativa del personale tecnico-amministrativo.
Rivendico la mia scelta in questi anni di non aver mai fatto clamore mediatico per difendermi dai tanti e immotivati attacchi restando con fermezza nel solco dei rapporti istituzionali ed evitando di farmi trascinare, e trascinare l’Ateneo, “nella macchina del fango” come auspicato sin dal principio da qualcuno.
Ho sempre dedicato ogni mia energia per ridare a questa Università almeno in parte ciò che dalla stessa ho avuto in termini di crescita culturale, umana e professionale.
Come sapete, mi sono laureato a Messina e, dopo esperienze in altre istituzioni universitarie e all’estero, ho scelto di rientrare nella mia città e nel mio Ateneo. Ho avuto importanti occasioni per migliorare le mie conoscenze scientifiche e mi sono impegnato per mantenere alto il nome dell’Istituzione.
Siate orgogliosi del Vostro Ateneo e siate stimolo e motivo di continui e crescenti miglioramenti nell’offerta formativa, nelle strutture e nei servizi con quel rispetto, quella misura che vi caratterizzano.
Per quanto riguarda la mia persona, non posso consentire che questo attacco mediatico continui oltre a discapito dell’immagine del mio Ateneo. Dietro al mio operato e alle mie scelte ci sono tantissime persone che in questi anni non si sono risparmiate, che hanno lavorato giorno e notte, che hanno fermamente creduto che la nostra Università avesse notevoli margini di miglioramento. Non posso permettere che la campagna elettorale ruoti attorno alla mia figura.
Non posso consentire che qualcuno continuamente metta in discussione ciò che a tutti è evidente: il nostro Ateneo è cresciuto negli ultimi sei anni anche e soprattutto grazie a tutti coloro che ci hanno creduto e non si sono mai risparmiati.
L’orgoglio, l’unione di intenti, il senso di appartenenza hanno raggiunto, a mio avviso, l’apice nel periodo dell’Emergenza Covid. Mi auguro che ognuno di voi ritrovi lo stesso spirito e continui ad alimentare il senso di appartenenza e lo spirito di servizio.
Auspico che il nuovo Rettore e la nuova Governance siano in grado di migliorare quanto già fatto e proporre ulteriori e nuove iniziative.
Per i motivi sopra esposti, sereno e consapevole del mio operato, nel rispetto dell’Istituzione, ma soprattutto nel rispetto del lavoro svolto dal personale che, a diverso titolo, ha contribuito alla crescita del nostro Ateneo, e ancor di più, nel rispetto di ognuno di voi e al fine di garantirvi quel clima sereno e accogliente secondo me indispensabile, ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni, che formalizzerò nei modi previsti dalle attuali norme che regolano il funzionamento delle nostre Università.
Scelta che deriva unicamente dal profondo rispetto che nutro per le Istituzioni e per il sistema Universitario Italiano che ho l’onore di rappresentare e per ciascuno di voi, per la mia famiglia e per me stesso.

Si da inizio agli Unime Games!

L’attesa è ormai quasi finita! Domani avrà inizio la seconda edizione degli Unime Games: dopo la cerimonia di apertura che si terrà alle 9 presso la Cittadella sportiva universitaria con i saluti istituzionali del rettore prof. Salvatore Cuzzocrea e della rappresentanza di 12 dipartimenti, alle 11 si darà inizio ai giochi. Gli Unime Games dureranno poi fino a giorno 8 ottobre, quando si terrà la cerimonia di premiazione alle 19 e l’imperdibile festa di chiusura al parcheggio polivalente alle 21, con il supporto di Redbull.

Le discipline sportive in gara quest’anno sono le stesse del 2022: calcio a 11, basket, pallavolo, tennis doppio e staffetta nuoto 4×50. A queste si aggiunge la staffetta podismo. Sono tantissime le squadre che si sono formate e che parteciperanno all’evento rappresentando il proprio dipartimento: dipartimenti come patologia umana, chibiofarm, mift e medicina hanno creato più squadre anche per gli stessi sport.

Sport e sensibilizzazione

Saranno organizzate anche altre attività di intrattenimento e di sensibilizzazione: ci sarà un importante appuntamento con la DECATHLON, durante il quale tutti potranno conoscere più da vicino l’azienda sportiva! È, infatti, previsto un momento dedicato alla presentazione aziendale: il 6 ottobre dalle 11:00 alle 13:00. Gli interessati poi potranno, invece, partecipare a dei colloqui di selezione, tenuti il 7 ottobre alle ore 10:00.

A proposito delle attività di sensibilizzazione è stato pianificato, quest’anno, un evento chiamato ‘Try This Ability’, grazie all’aiuto dell’atleta Antonella Rigano e di una rappresentanza di giocatori professionisti della Mediterranea Eventi. A seguire, un breve elenco delle attività previste per l’occasione:

6 ottobre alle 16:00BLIND TENNIS
6 ottobre alle 17:00CALCIO BALILLA PARALIMPICO (l’evento sarà disponibile anche il 7)
7 ottobre nelle pause tra partiteSHOWDOWN
7 ottobre dalle 17:40 alle 18:40SITTING VOLLEY / BASKET IN CARROZZINA

Anche noi di UniVersoMe saremo presenti a quest’edizione degli Unime Games. Super attivi e pronti ad intrattenere il pubblico, gli studenti e gli atleti Unime con la nostra postazione radio, e i nostri inviati che si impegneranno ad aggiornare istantaneamente i nostri ascoltatori riguardo tutte le partite.

Inoltre, non perdete d’occhio i nostri canali social, poiché ci impegneremo ad aggiornare tempestivamente tutti sui risultati delle varie partite!

A seguire, il programma delle giornate degli Unime Games:

6 OTTOBRE

Tennis 

06/10: Quarti di Finale

11:00= Mift vs Pat 2

15:00= Dimed vs Ing

17:00= Pat 1 vs Pat 3

19:00= Chibio 1 vs Chibio 2

 

Pallacanestro

11:00= Pat 1 vs Pat 2

12:00= Chibio vs Ing

13:00= Bio 1 vs Bio 2

 

Pallavolo

15:00= Ing 2 vs Ing 3

15:40= Bio 1 vs Bio 2

16:20= Dimed 1 vs Dimed 2

17:00= Mift 1 vs Mift 2

17:40= Chibio 1 vs Chibio 2

18:20= Pat 5 vs Giuri

19:00= Vet vs Scipog

19:40= Pat 3 vs Pat 4

20:20= Pat 1 vs Pat 2

 

Calcio 

11:00= Dimed 1 vs Dimed 2

12:30= Pat 1 vs Pat 2

15:00= Bio 1 vs Bio 2

16:30=Mift vs Scipog

18:00= Vet vs Chibio

19:30=Eco vs Giuri

 

 Ilaria Denaro
Domenico Leonello

Arriva la Notte mediterranea delle ricercatrici a Messina

La notta del 29 Settembre 2023 si è svolto, presso il rettorato dell’Università di Messina, l’evento “Notte mediterranea delle ricercatrici”, organizzato dall’ente Mednight.

I ricercatori che hanno partecipato all’iniziativa. Fonte

Il progetto ha avuto inizio alle 17 del pomeriggio e si è protratto fino a sera. Durante la prima parte si sono svolte delle attività destinate ai bambini. Nei vari stand era possibile osservare vari esperimenti e, in alcuni, eseguirli in prima persona. Dalle 19 in poi, invece, avevano inizio attività rivolte a un pubblico più maturo. Gli argomenti trattati spaziavano tra clima e alimentazione, salute e inquinamento, fino a toccare temi come la robotica.

Quest’ultimo ci ha particolarmente colpito, tra i primi che abbiamo visto, per le sue particolarità: gli studenti ci hanno illustrato un progetto riguardante il pilotaggio automatico tramite intelligenza artificiale di un “hardware” molto simile a una macchinina radiocomandata. Questa era capace di capire il percorso da seguire a partire dagli ostacoli messi dagli sviluppatori.

Alcuni degli stand presenti. ©Salvatore Donato

Abbiamo potuto osservare varie specie animali in esposizione, tra cui larve di mosca soldato e un esemplare di zebrafish. Per quanto riguarda il secondo abbiamo carpito come sia una specie di grande importanza nell’ambito della sperimentazione. Il primo animale è stato quello che ci ha colpito di più perché era soggetto di ben tre progetti legati tra di loro. Il primo riutilizzava le sostanze all’interno del corpo di queste larve per creare agenti antinfiammatori con varie finalità, tra cui quella medica. Nel secondo stand ci hanno spiegato come gli esoscheletri di queste larve possano essere trasformati in bioplastiche.

Molte scuole hanno portato i bambini a vedere esperimenti come questo ©Salvatore Donato

In generale abbiamo notato una forte attenzione nei confronti del tema inquinamento. In più stand, infatti, era possibile, tramite degli esperimenti, rendersi conto dei danni causati da alcuni agenti inquinanti. Molti erano diretti ai bambini con esperimenti colorati e semplici, ma d’impatto assoluto.

I progetti di ricerca mostrati davano, dunque, degli spunti interessanti e sono stati un’occasione per avvicinarsi a questo mondo e comprendere meglio come funziona.

Matteo Mangano e Alessia Sturniolo

#EleUnime2023: il grande vincitore di quest’anno è l’assenteismo

#ELEUNIME2023 Quest’anno i rappresentanti degli studenti sono stati scelti da meno del 18% dell’intera comunità studentesca. Un’affluenza ancor più bassa rispetto a quella delle elezioni del 2019, quando il dato sull’affluenza generale ammontava al 26,70%.

 

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Un nuovo modo di votare

I dati si riferiscono alle prime elezioni post-Covid con modalità mista: registrazione puramente in presenza, mentre per votare è stato elaborato un software apposito dal consorzio Cineca che, tramite un log-in su credenziali personalizzate ed assegnate direttamente alla registrazione, ha permesso a ciascun elettore di selezionare comodamente con un click il candidato desiderato – oppure, di lasciare la scheda in bianco con omonimo tasto.

Dopo due giorni di intense votazioni, peraltro in piena sessione estiva, lo scrutinio è avvenuto venerdì pomeriggio ed è stato relativamente.. breve. Infatti, gli scrutinatori hanno conteggiato appena 4602 schede, su una totalità degli aventi diritto di 25720. Ma osserviamo nel dettaglio i dati relativi a quelle giornate e, soprattutto, ai risultati. 

affluenza
© UniVersoMe – Valeria Bonaccorso

La lista

Agli Organi Superiori, O.R.U.M. si riconferma la grande vincitrice di quest’anno – e anche l’unica! Viene meno la seconda qualificata del 2021, Genesi, le cui componenti sono in parte confluite in O.R.U.M. (come Atreju – La compagnia degli studenti e UDU – Unione degli Universitari). 

La lista ha trionfato al Senato Accademico quanto al CdA, nonché allo CSASU (vale a dire, il Comitato Sovrintendente alle Attività Sportive Universitarie), con un totale di 7186 voti. Oltre agli O.S., O.R.U.M. ha conquistato il CdA dell’Ersu. 

Tuttavia, anche per O.R.U.M. l’assenteismo si è fatto sentire: per fare un veloce paragone, il primo eletto al Senato (dell’Associazione Morgana) è salito con 846 voti, 254 voti in meno rispetto all’ultimo eletto del 2021, con 1100 voti. 

Ai Dipartimenti le cose sono andate diversamente, con una ramificazione di candidati che hanno scelto di non unirsi ad O.R.U.M. per correre ai Dipartimenti e ai CdL. Forte la presenza di Morgana, sia con ORUM che senza. 

Il candidato emergente: la scheda bianca

Se da un lato cala l’affluenza, dall’altro aumentano le astensioni: 3060 nel 2023, contro le 1277 del 2019 e le 821 del 2021*. Questa la somma delle schede bianche sul totale delle preferenze esprimibili, nel segno dell’espressa volontà di non scegliere: un voto assolutamente valido, con cui l’elettore dichiara di astenersi dall’esprimere una preferenza e di accettare il risultato che si calcolerà sulla base dei restanti voti positivi. 

Fila per votare, seggio del Rettorato. Fonte: Unime.it

*I dati sulle schede bianche attengono al calcolo delle singole schede bianche nei vari organi collegiali, compresi il CdD di Ricercatori e Specializzandi, ad esclusione dei singoli Corsi di Laurea. I dati attengono ai decreti di nomina dei Rappresentanti degli studenti del 2019 e del 2021, mentre quelli del 2023 attengono allo spoglio avvenuto in diretta tramite la piattaforma Teams.

Rappresentanza di genere

Analizziamo il trend relativo alla rappresentanza di genere negli organi collegiali.

Agli Organi Superiori la rappresentanza femminile si abbassa leggermente rispetto al 2021, arrivando al 22.2% (-11.1%) con due candidate elette su un totale di nove. Si conferma la sottorappresentanza femminile al Senato: nel 2021 e nel 2023 solo una Senatrice su cinque (nell’annata 2021, alla decadenza del Sen. Gullifà era subentrata la Sen. Parisi). Nel 2019, nessuna Senatrice.

Ai Dipartimenti, da un iniziale 44.4% nel 2019 si passa ad un 51.81% del 2021*, ove il genere più rappresentato era quello femminile… ++IN AGGIORNAMENTO++

*I dati attengono ai decreti di nomina dei Rappresentanti degli studenti del 2019 e del 2021. Il calcolo si è basato sul numero di seggi ricoperti da donne rispetto al totale dei seggi complessivi. I dati del 2023 attengono allo spoglio avvenuto in diretta tramite la piattaforma Teams.

#EleUnime2023: la campagna elettorale

La campagna elettorale, ancor prima di iniziare, ha riscontrato alcuni problemi. Come lamentato da UDU Messina in un post di Instagram, il regolamento elettorale di quest’anno non presentava la norma sui 45 giorni di preavviso prima del voto, lasciando solo dieci giorni per la presentazione delle liste a partire dalla data di pubblicazione del decreto. Ciò ha dato il via ad una campagna elettorale flash, estremamente social ed, in certi casi, ad una vera e propria caccia al candidato necessario a raggiungere il minimo per la presentazione della lista. 

La presentazione dei singoli candidati ha avuto formalmente inizio ai primi di giugno, quando i social hanno iniziato ad essere tempestati da foto di candidati e programmi elettorali. 

Iperconnessi, ma distanti

Il sofisticato software segna la prima sperimentazione dell’eredità del periodo pandemico, che ha permesso all’Ateneo di unire alla votazione in presenza – fondamentale presidio di democrazia e legittimità del voto – la modalità online, già adottata nel 2021. Nonostante la sveltezza che si presupponeva portare con sé, non sono mancati i problemi, che hanno generato lentezza generale e lunghe file di persone accaldate e nervose negli atrii dell’Ateneo in attesa di votare. Così, prontamente, è stato disposto l’allestimento rapido di nuovi seggi per permettere alla comunità studentesca di votare più speditamente. 

elettore al seggio elettorale
Registrarsi al seggio elettorale del Rettorato. Sullo sfondo, fila per il voto. Fonte: Unime.it

Ciononostante, il dato sull’affluenza non è cambiato. Si direbbe che l’elettore, dopo aver sperimentato la comodità della votazione da casa, difficilmente sia riuscito a distaccarsene per tornare alla normalità. Ma ciò che ha giustificato una situazione di emergenza non può costituire un annoso precedente, col rischio di allontanare sempre più la comunità studentesca dalla realtà di Ateneo, che è – e dev’essere – una realtà dinamica, solidale e presente

Ma bando alle ciance: la sfida principale dei nuovi rappresentanti sarà proprio quella di riavvicinare lo studente alla realtà universitaria che lo circonda, affinché la volontà studentesca possa ritrovare un’ampia e partecipata rappresentazione. Per questa ed altre ragioni, noi di UniVersoMe non possiamo che augurare: Buon lavoro, Consiglieri e Senatori!

Valeria Bonaccorso

Con Luca Abete all’UniMe il futuro non fa paura!

Si è svolta lunedì 8 Maggio 2023, presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Messina, la settima tappa del tour #NonCiFermaNessuno, la campagna motivazionale di Luca Abete dedicata interamente agli studenti. Con l’obiettivo di incoraggiare i giovani ad affrontare le difficoltà lungo il percorso accademico, il talk mira ad incrementare il confronto individuale e a offrire a ciascuno la possibilità di condividere e al tempo stesso ricevere esperienze e testimonianze.

Ad introdurre l’incontro sono stati i saluti del Magnifico Rettore Cuzzocrea, che con un sentito ringraziamento ad Abete per la sua presenza in Ateneo, ha sottolineato la compatibilità tra i valori del format della campagna e quelli della nostra università. “La nostra attenzione è totalmente rivolta agli studenti ai quali sento di dire: non permettete a nessuno di togliervi il diritto di sognare”. Queste le parole di Cuzzocrea rivolte ai ragazzi, per esortarli a non lasciarsi sopraffare dal sentimento di sconforto che possono dare i piccoli insuccessi riscontrati lungo il cammino verso i propri obiettivi.

Come superare paure e pregiudizi? Ce lo spiega Milena Bertolini

Ospite di questa nuova tappa, vi era in collegamento il commissario tecnico della Nazionale Femminile di Calcio Milena Bertolini, che in risposta alla domanda di Abete su come gestire l’ansia di un pre partita, ha rivelato di combatterla attraverso l’azione: “Bisogna in parte accogliere l’ansia e trasformarla in energia positiva attraverso l’azione, nella partita ma anche nel lavoro quotidiano”. Il consiglio della Bertolini è quello di tenere a mente nei momenti di sconforto, che così come in campo, anche nella vita non si è mai soli nell’affrontare le proprie paure.

In collegamento il ct della Nazionale Femminile di Calcio Milena Bertolini. Ph: Serena Previti

Il talk: ragazzi e ragazze raccontano di sé

La fase di vita che contraddistingue il percorso universitario, sebbene possa essere arricchente sotto molteplici punti di vista, spesso non è esente da momenti di sfida in grado di mettere noi studenti a dura prova. In perfetta sintonia con il tema della campagna sociale, ragazzi e ragazze hanno condiviso le proprie storie di coraggio e resilienza.

La timidezza porta talvolta a isolarci, a non sentirci all’altezza. È di questo che parlano Fabrizio e Gianluca. Bastiano porta a galla un altro tema: il disagio sociale, che, spesso va di pari passo con la paura del giudizio altrui.  Come fa notare Giuseppe è importante, ma non per questo dobbiamo permettere che condizioni le nostre scelte.

Anche per Joan il percorso universitario è stato altalenante: dopo aver realizzato di aver scelto il corso di laurea sbagliato, ha dato una svolta alla sua vita con una stimolante esperienza all’estero, e adesso è finalmente felice di studiare lingue all’università.

Talvolta uno degli ostacoli che possono insorgere durante gli anni accademici è la maternità. È il caso di Manuela, studentessa di medicina e mamma di due figli, che con impegno e dedizione è riuscita a conciliare la crescita dei bimbi con l’Università.

La sfida alla quale ha dovuto far fronte Valeria, invece, è una patologia: la distonia. Si tratta di una malattia molto rara che causa contratture muscolari involontarie prolungate nel tempo. Con la sua testimonianza Valeria desidera aiutare il prossimo, e ha deciso di studiare scienze del servizio sociale.

Alcuni studenti raccontano le loro esperienze. Ph: Serena Previti

 

Il premio #NonCiFermaNessuno

Uno degli obiettivi della Campagna Sociale è quello di valorizzare le storie di resilienza quotidiana che nascono nelle Università italiane e metterle a disposizione degli utenti della community. Per questo motivo tre anni fa è nato il Premio #NonCifermaNessuno. Un progetto molto apprezzato dal mondo accademico, che gode del patrocinio e del supporto della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), del Ministero dell’Università e della Ricerca, del Ministero per le Politiche Giovanili e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il format ha persino ricevuto nel 2018 la Medaglia del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il Premio #NonCiFermaNessuno, dal valore simbolico, in questa settima tappa è stato consegnato ad Abdul Raouf Mastan, studente al quinto anno di Medicina e Chirurgia, e responsabile dello Student Ambassador Program, il progetto dedicato alla componente internazionale della comunità studentesca dell’Università di Messina. Seppure in Italia da pochi anni, Raouf ha messo a disposizione la propria esperienza per i suoi coetanei.

 

Abdul Raouf Mastan riceve il premio #NonCiFermaNessuno. Ph: Serena Previti

L’azione solidale e l’impronta green della campagna

Il valore del volontariato come opportunità di crescita rappresenta uno dei pilastri fondanti della campagna. Per questo motivo da otto anni #NonCifermaNessuno supporta il Banco Alimentare in modo concreto, e quest’anno lo fa attraverso il web game Super Foody, prodotto da TreeWeb del gruppo MAC. L’obiettivo è raccogliere pasti completi da donare alla rete solidale presente sul territorio nazionale del banco alimentare. In che modo? Facile: giocando! Super Foody è infatti, il videogioco con il quale divertirsi e al contempo raccogliere pasti completi forniti dal food donor Lidl Italia.

L’obiettivo di questa nona edizione è rendere ecosostenibili le aree di ristoro con distributori automatici presenti negli atenei, attraverso il progetto RiVending che mira al recupero e riciclo di bicchierini, palette e bottiglie in plastica grazie alla distribuzione di specifici contenitori utili alla raccolta.

La paura non fa futuro!

Ciò che è emerso da questo incontro è che la paura ostacola le nostre azioni, il nostro sviluppo e i risultati che possiamo ottenere. La paura limita le opportunità, e ci distrae dal perseguire i nostri obiettivi. Più abbiamo paura di qualcosa, infatti, più rischiamo che la nostra azione generi le cose temute. Ecco che il consiglio di Luca Abete offerto a tutti gli studenti: concentriamoci sul presente, perchè “il futuro inizia oggi e non domani!

 

Giulia Giaimo, Gabriella Pino

Caro affitti. Il Ministero reagisce alle proteste: 660 milioni per gli alloggi universitari

Il problema del caro affitti in Italia ha quasi i caratteri di un’emergenza. Sarebbe sbagliato definirlo così per la sua prevedibilità e la sua stasi nel tempo, ma di un’emergenza presenta certamente l’inclinazione cronica. La corsa dell’inflazione e la crisi economica generale hanno stravolto i prezzi del mercato edilizio; a soffrirne sono più degli altri gli studenti fuori sede, che per abitare Roma, Milano o Bologna devono accettare spesso il peso del debito. 

Ma, voce più voce, gli universitari hanno fatto avanzare le proprie pretese, giungendo, qualche giorno fa, a uno scacco verso le istituzioni. La corale “protesta delle tende” ha funzionato! Il governo sbloccherà 660 milioni per gli alloggi accademici!

Caro affitti, la “protesta delle tende”

Riporta le informazioni Rainews24. La succitata “protesta delle tende” si è diffusa a partire dall’azione della studentessa Ilaria Lamera, del Politecnico di Milano, che pochi giorni fa aveva piantato una tenda davanti al suo ateneo per “accendere una luce sul problema del caro affitti”. Dopo di lei, infatti, altri “colleghi” da tutta Italia hanno portato ai fatti la loro ribellione. 

Vari gruppi studenteschi hanno innestato le proprie tende di fronte alle università di Torino, Firenze, Cagliari, Pavia e Roma, ripresentando fortemente le loro presunzioni. Leone Piva, coordinatore dell’associazione Sinistra Universitaria della Sapienza e organizzatore della mobilitazione romana, ha sostenuto:

I prezzi degli affitti sono diventati altissimi, a Roma non si scende sotto i 500 euro per una camera. Quella che stiamo vivendo è un’emergenza abitativa. Gli studenti chiedono un tavolo con gli atenei e la Regione per trovare una soluzione

Mentre Damiano, uno studente al primo anno di Lettere e Filosofia dello stesso ateneo, ha lamentato:

È un problema che vivo in prima persona. Faccio il pendolare, tutti i giorni ci metto 3 ore per andare a lezione e tornare a casa a Civitavecchia, dove vivo. Una casa non me la posso permettere.

Caro affitti
Sapienza Università di Roma. Fonte: Wikimedia Commons

Le risposte istituzionali al caro affitti: problema in via di risoluzione?

Riporta le informazioni SkyTg24. Il Consiglio dei ministri ha autorizzato la presentazione di un emendamento per “confermare l’immediata operatività” delle misure “che destinano 660 milioni di euro all’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore”.

Una misura che il governo potrà adottare grazie ai fondi messi a disposizione dal PNRR. L’emendamento, difatti, prima di giungere a Palazzo Chigi è passato per un’interlocuzione nella Commissione europea, la quale ha consentito di escludere “la natura di aiuti di Stato” di tali intervenienti.

L’esempio UniMe: in anticipo sul problema

Anche l’Università degli Studi di Messina ha preso a cuore il problema caro-affitti: grazie al progetto “Casa UniMe”, 230 studenti ricevono un contributo per le loro spese di locazione. E dal 2 maggio, per mezzo di un accordo con l’Università, l’Hotel Liberty ha messo a disposizione degli universitari 102 posti letto aggiuntivi.

Tutto ciò è il frutto di un lavoro comunitario che ha visto convolti: l’ERSU (Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario), la società UNI. LAV., l’amministrazione accademica nella figura del Magnifico Rettore Salvatore Cuzzocrea e il dott. Pietro Franza, concessore delle risorse dell’Hotel Liberty.

Gabriele Nostro

Edoardo Giacomo Boner: il cantore del Bosforo d’Italia

Continuiamo l’approfondimento sugli “Scrittori dei due Mari”, dopo avervi raccontato della puitissa  Maria Costa, oggi scriviamo di uno degli autori più importanti della città di Messina, Edoardo Giacomo Boner. 

Gli inizi

Edoardo Giacomo Boner nacque a Messina nel 1864, da padre svizzero e madre italiana. Già durante l’adolescenza mostrò una grande predilezione per la letteratura italiana, ma anche per quella tedesca, della quale negli anni sarebbe divenuto profondo conoscitore. Finiti gli studi letterari sia in Italia che in Germania, divenne insegnante di tedesco all’istituto tecnico “Carlo Gemmellaro” di Catania e poi , dal 1893, lettore di lingua e letteratura tedesca all’Università di Messina. Nello stesso periodo insegno letteratura italiana presso il Liceo classico Maurolico

Successivamente fece tappa a Roma, dove divenne docente di letteratura tedesca all’università.

Facciata del Rettorato dell’Università degli Studi di Messina. Fonte: Archivio UvM

Un instancabile intellettuale

Boner non fu solo insegnante, ma fu un importante traduttore, poeta, e letterato. Tra le sue opere si ricorda Sui miti delle acque, una raccolta di racconti sui miti che il letterato rivisita, affrontando la tematica lontana da schemi idealistici e veristi. La prima edizione risale al 1895. Mentre è del 1896 un’altra opera dell’autore; I Saggi di letterature straniere, che spaziano fra tanti argomenti. Dal pessimismo nel romanzo russo, passando per lo studio del Natale e del Capo d’Anno nella letteratura nordica, per analizzare infine l’influenza italica nella letteratura tedesca. Insomma, l’autore qui non si lasciò sfuggire nulla.

Copertina Sui miti delle acque, di G.Boner2

L’amicizia con Rapisardi

Come accennato, Boner ha insegnato anche a Catania. Egli era noto fra i più importanti intellettuali italiani, tra i quali spicca in particolare G.Pascoli , che lo stimava moltissimo. Lo stesso Pirandello dedicò a Boner le sue Elegie renane. Ma tra le sue amicizie migliori vi era quella con il poeta e traduttore Mario Rapisardi, nato e deceduto a Catania. I due intellettuali spesso si scambiavano lettere, dove si aggiornavano costantemente sulla loro quotidianità. Boner però morì prima, a causa di un tragico terremoto, mentre Rapisardi morì nel 1912.

L’ultima raccolta

L’ultima opera del poeta è Le Siciliane, una raccolta di versi, probabilmente in omaggio alla Sicilia. La prima edizione è del 1900, ma nel corso del tempo è stata più volte rivista, fino ad arrivare alle recenti edizioni del 2018 e del 2019. Dopo quest’opera non ce ne furono altre, anche perché il poeta morì nel 1908, a seguito del terremoto che colpì le città di Messina e Reggio Calabria.

 

Lapide funebre di Boner nel cimitero monumentale di Messina. Fonte: Messinatoday1

La morte tra mito e realtà

Il poeta morì nel 1908, a seguito del devastante terremoto. Il suo corpo fu ritrovato solo diciotto mesi dopo e il luogo del ritrovamento è oggi noto come Via Edoardo Boner. Interessanti le circostanze e le modalità del suo ritrovamento. Ad indicare il luogo dove giaceva il corpo del poeta fu una bambina che affermò di aver fatto un sogno, nel quale era il poeta stesso a dirle dove si trovava il proprio corpo. E così l’intellettuale fu ritrovato e oggi  sepolto al cimitero monumentale di Messina. Vi è anche un piccolo monumento a lui dedicato, sul quale è scolpita anche la figura simbolica della bambina.

 

Roberto Fortugno

Fonti:

Edoardo Giacomo Boner – Luciano Zagari – Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 11 (1969)

Treccani : https://www.treccani.it/enciclopedia/edoardo-giacomo-boner_%28Dizionario-Biografico%29/

1 – L’immagine della lapide funebre di E.G.Boner è stata presa da: https://www.messinatoday.it/attualita/gran-camposanto-monumenti-curiosita-intervista-principato.html

2 – Edoardo Giacomo Boner, Sui miti delle acque, La Coda di Paglia, ed. 2017.

 

Giustizia Smart, concluso il primo seminario al dipartimento di Giurisprudenza di Palermo. UniMe presente.

Si è tenuto giorno 3 marzo 2023 il primo seminario del progetto Giustizia Smart: Strumenti e Modelli per ottimizzare il lavoro dei giudici, che vede coinvolte 5 delle Università delle Isole

L’evento, svoltosi nella suggestiva cornice dell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, è stato introdotto dai saluti istituzionali del Prof. Armando Plaia, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza UniPa, del Prof. Davide Galli e del Dott. Ettore Sala e prosegue con gli interventi dei presidenti delle Corti d’appello delle città di Palermo, Messina, Catania, Cagliari, Sassari e Caltanissetta.

Il punto della situazione con i Presidenti delle Corti d’Appello della Macroarea 6

Nel suo intervento, il Presidente della Corte d’Appello di Palermo, S.E. Dott. Matteo Frasca ha voluto chiarire con estrema sincerità ed in modo molto esplicito quali sono, al momento, le criticità degli Uffici Giudiziari, affermando che «la sinergia tra accademia e giurisdizione è fondamentale».

Gli obiettivi del progetto mirano ad una riduzione dell’arretrato del 50% per le Corti d’Appello e del 65% per i Tribunali entro il 2024, obiettivo più volte definito ambizioso da parte dei Presidenti.Ci si domanda infatti quali siano stati i parametri di valutazione, utilizzati dal legislatore, per la definizione di questi obiettivi.

Per Frasca non ci sono dubbi: Il vero problema della giurisdizione italiana è quello dell’arretrato. Se non ci fosse arretrato ci si potrebbe concentrare di più sull’ottimizzazione dei tempi ed accorciare il periodo necessario per la definizione dei provvedimenti, ma soprattutto è importante fare attenzione ai numeri riportati dagli uffici statistici. Le parole del Presidente Frasca sono condivise anche dal Dott. Alessandro Castello della Corte d’Appello di Cagliari.  Egli infatti definisce l’arretrato civile «un vero macigno» e ritiene il progetto una grande iniziativa ed il principio di un grande sviluppo per il mondo giuridico.

Anche il Presidente Filippo Pennisi della Corte d’appello di Catania nel suo intervento afferma che «l’esigenza di fare presto e di fare bene sono due parole che devono sempre risuonare all’interno del progetto. Rischiamo, se siamo troppo astratti, di non riuscire a identificare i problemi». Nel suo intervento, il Presidente Sebastiano Neri, della Corte d’Appello di Messina, ammette che «il rischio è che per fare presto, si possa non fare bene» ma fiducioso sullo sviluppo del progetto, è «convinto che il percorso intrapreso, sia un percorso di grande utilità», e ringrazia il Prorettore Vicario dell’Università di Messina, Prof.re Giovanni Moschella e la Prof.ssa Maria Astone per l’interesse e l’impegno nel portare avanti il progetto con l’aiuto di numerosi assegnisti e borsisti.

Nel corso del progetto è emerso che all’interno dell’UPP (Ufficio per il Processo) c’è un’oggettiva mancanza di professionalità dettata soprattutto da una mancata definizione del lavoro dell’addetto all’UPP, in cui molti si sono preparati da soli, calibrando questo nuovo organo più ad uffici di primo grado, come i tribunali, piuttosto che alla Corte d’Appello. Sempre nell’ambito del modello organizzativo dell’UPP si pronuncia anche la Presidente S.E. Dott.ssa Maria Grazia Vagliasindi, promuovendo l’acquisizione di una cultura di Staff all’interno degli Uffici Giudiziari per risolvere le problematiche relative all’organizzazione, ribadendo che «amministrazione e giurisdizione servono un’unica platea!».

L’evento prosegue con due Panel con interventi da parte di un relatore per ogni università,

Primo Panel – Linee d’azione

Introduce il primo panel, il Prof. Enrico Camilleri, ordinario di Diritto privato del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, responsabile della MacroArea 6 del progetto Giustizia Smart che, dopo i ringraziamenti per questo primo seminario, condivide con i partecipanti delle idee per il potenziamento del modello organizzativo dell’UPP, confrontandolo con dei modelli di benchmark utilizzati in ambito bancario e finanziario. Modernizzazione, massimazione delle sentenze e formazione sono gli aspetti cardine per il progresso dell’UPP, ma in questo momento la massimazione e la formazione non sono prioritari allo stato dell’arte, ma «sono terreno di proiezione dei nostri sforzi e dei risultati del nostro progetto», e concludendo l’intervento affermando che sempre più professionalità sono richieste all’interno degli Uffici Giudiziari, tra cui ingegneri gestionali e statistici.

Per il distretto di Messina, interviene il Prof.re Massimo Villari, ordinario di Informatica presso l’Università di Messina, che ribadisce l’importanza dell’utilizzo di tecnologie open source per organizzare al meglio gli uffici giudiziari e per semplificare il lavoro degli avvocati e dei giudici attraverso nuovi strumenti che consentono di affiancare alla mole di lavoro che investe i magistrati e funzionari il supporto dell’intelligenza artificiale. Tutto questo, facendo particolarmente attenzione ai dati sensibili, presentando un modello, in fase di sviluppo che permetterà di ottenere documenti totalmente anonimi in tempi rapidissimi.

Secondo panel – Stato di avanzamento, assetto organizzativo

Nel secondo panel, dopo la pausa pranzo, interviene per l’Università di Messina la Prof.ssa Maria Astone, Responsabile Scientifico del progetto e ordinario di Giurisprudenza ad UniMe, presentando le iniziative e le strategie adottate nel distretto di messina per ridurre l’arretrato e migliorare il rendimento dell’UPP, attraverso la valutazione degli uffici giudiziari con il supporto della piattaforma in fase di sviluppo da parte del team informatico. Particolare attenzione è stata prestata dal team degli avvocati ai casi studio, cercando di individuare le affinità tra i diversi casi, prendendo in analisi gli schemi di provvedimento.

Conclusioni

L’evento si conclude con i saluti di Scaletta che dà la parola al Capo Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia, Presidente Maria Rosaria Covelli la quale dichiara che «Il ministero non ha mai fatto un’analisi così attenta degli uffici giudiziari» e ringraziando tutte le università per il lavoro svolto. Un profilo molto importante è quello della formazione. 

«La grande attività che state portando avanti, genera formazione per i futuri addetti ai lavori. I benefici sono numerosi: ricerca dell’università, ricerca mirata alla giurisprudenza italiana e tutto ciò ha portato confronto tra le università, tra i diversi dipartimenti, e tra gli studenti. E’ un sapere organizzativo che rimarrà!»

Sulle note di quanto detto dagli altri Presidenti delle Corti d’Appello, intervenuti ad inizio giornata: «se non si elimina l’arretrato, la giustizia civile non splenderà mai», e conclude augurando una buona continuazione dei lavori a questa magnifica task force.

Mense Ersu e il nuovo Bar Centrale

Dopo la lunga pausa, tra vacanze natalizie e l’interminabile sessione, ricominciano le tante amate/odiate lezioni.  Una delle piaghe che colpisce ogni studente è “Cosa mangio nella pausa pranzo?”.  E inevitabilmente molte volte si finisce per accontentarsi di un frugale panino mangiato alla svelta.  Pochi sanno che, nella nostra amata città, ogni polo didattico ha vicino a sé un punto ristoro dove poter consumare un pasto completo che sia alla portata di ogni studente.  Questi punti sono le mense ERSU (Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario) dislocate nei punti focali della nostra vita universitaria. 

ERSU/ Le mense

Le quattro mense si trovano:

  • La Centrale, cioè quella più vicina al Rettorato e vari dipartimenti lì posti, è ubicata in via Ghibellina, n. 146 (annessa alla Casa dello Studente di Via C. Battisti). Con il servizio che viene erogato dal lunedì al sabato dalle ore 12,00 alle ore 14,30 e dalle ore 19,00 alle ore 20,30.
  • L’Annunziata, posta all’interno della cittadella UnimeSport Annunziata. Offre i seguenti orari: pranzo dalle 12,00 alle 14,30, dal lunedì a domenica; cena dalle 19,00 alle 20,30 dal lunedì a domenica; chiusa nei giorni festivi
  • Policlinico, viale Giovanni Battista Cortesi, all’interno della cittadella dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “ G. Martino – ore pranzo dalle ore 12,00 alle ore 14,30, dal lunedì al venerdì; ore cena chiusa; chiusa nei giorni festivi.
  • Polo Papardo (facoltà di Scienze ed Ingegneria) a pranzo dalle ore 12,00 alle ore 14,30, a cena dalle ore 19,00 alle ore 20,30 dal lunedì al venerdì.

 

Per ulteriori informazioni di accesso al servizio, clicca qui e qui.

L’ERSU si rinnova – Il nuovissimo Bar

Da quest’anno, anzi, da pochissimi giorni, è stato inaugurato il Bar all’interno della mensa centrale, così da diventare sempre più punto d’incontro per gli studenti. Un luogo perfetto dove poter andare a fare colazione o consumare il caffè subito dopo pranzo, dove poter fare aperitivo o trovare degli squisitissimi panini a prezzi davvero vantaggiosi. Ma il bar non è solo questo, infatti, è anche possibile previa prenotazione, organizzare eventi o incontri, il tutto contorniato dalla gentilezza degli operatori.

 

Mense Ersu e il nuovo Bar Centrale
Paolo e Salvatore Alessi, chef titolari del servizio catering “Ad Majora” con il personale, nel giorno di apertura del bar. Fonte: Paolo Alessi©

 

Il bar, almeno per il momento, data la fase di rodaggio iniziale, effettuerà i seguenti orari: Dal lunedì a venerdì dalle 8,30 alle 10 e pomeriggio dalle 12 alle 15; invece il mercoledì nelle ore pomeridiane, è possibile recarvisi anche dalle 17,00 alle 19,00.

Nulla da dire, sia benvenuta una città ed un’Università sempre più a misura di studente.

 

Gaetano Aspa

Fonte: https://www.ersumessina.it/