La VI edizione della Piazza dell’Arte.

Anche quest’anno sulla  Scalinata del Rettorato dell’Università di Messina si è svolta “Piazza dell’Arte”.

La manifestazione  tanto attesa dal pubblico universitario e non, è giunta alla sua VI edizione e ha raddoppiato gli appuntamenti.
Per la prima volta infatti l’evento si è svolto in due giorni, 9 e 10 Maggio.
Organizzata dall’associazione Morgana in collaborazione con la Consulta Provinciale degli studenti di Messina, l’Università degli Studi di Messina, l’Ersu Messina e quest’anno anche con il Liceo Artistico Basile.
Mercoledì 9 Maggio sono stati proprio gli studenti del Basile i protagonisti della manifestazione, che sono stati impegnati in varie performance artistiche.

Nella giornata successiva, il rettorato ha iniziato a riempirsi fin dal pomeriggio grazie all’organizzazione di laboratori di scrittura, esposizioni fotografiche, corsi di danza, il tutto come sempre accompagnato da tanta musica.
Musica e spettacoli si sono prolungati fino a notte fonda, quando la serata si è poi conclusa con la premiazione del concorso fotografico.

Doppio appuntamento e doppio successo quindi per questa sesta edizione di uno degli eventi più attesi dalla comunità messinese.
La scalinata, brulicante di gente, era immersa in un’atmosfera festosa, circondata da musica, luci e ovviamente tanta arte.

Presente anche Radio UniVersoMe che ha preso parte all’evento documentando in diretta l’intero svolgersi della manifestazione.

 

Piazza dell’Arte attira ogni anno sempre più pubblico, diventando ormai un simbolo dell’Università di Messina e un punto di riferimento per gli studenti e per i tanti artisti emergenti che ogni anno si riuniscono qui.

Non resta quindi che aspettare il prossimo anno e sperare in un prosieguo!

 

Benedetta Sisinni

Impegno costante e passione, le basi per la gestione del Rettore Salvatore Cuzzocrea.

“Magnifico no, io sono e resto Salvatore”

Questa frase pronunciata dal neo eletto rettore Salvatore Cuzzocrea nel suo discorso inaugurale dimostra la modestia di un uomo che, per prestigio scientifico e internazionale, potrebbe affermare tutt’altro.
È una frase che racchiude in sé l’emblema del professore, il quale non sta dietro la cattedra distante dal mondo ma è interlocutore vicino per formare gli allievi ed ascoltare e gestire le esigenze di questi e dell’amministrazione universitaria.

La linea della “governance” che intende seguire il professore è nel solco di quella uscente dell’onorevole Navarra.
Rendere Messina una città in cui l’Università abbia un ruolo centrale e il nome dell’UNIME sempre più internazionale.
L’impegno costante e la necessità di un continuo miglioramento sono le attitudini principali.

La vittoria schiacciante dimostra che la comunità scientifica dell’Università di Messina è dalla parte del professore.
Molto scarna è stata l’affluenza al seggio da parte degli studenti il professore durante il discorso ha speso delle parole a riguardo affermando che si discuterà per modificare la pesatura del voto per arrivare ad una giusta ripartizione.

Abbiamo raccolto le dichiarazioni dei senatori dell’Ateneo che fra loro sono molto simili.

Stefania Cicero senatore eletta con la lista Orum si ritiene molto soddisfatta della vittoria del Prof. Cuzzocrea. “Noi dell’associazione Icaro insieme all’associazione Orum siamo stati i primi a sostenere il programma del professore poiché abbiamo ritrovato in esso molti punti in comune, come ad esempio l’istituzione di uffici di orienteering ed info point delocalizzati sul territorio.
Siamo stati ben felici di dare il nostro supporto alla candidatura del professore e di essere stati determinanti per il raggiungimento di questo risultato.
Speriamo quindi di iniziare un lavoro in sinergia con il nuovo rettore, pronti a dare un fattivo contributo alla realizzazione del programma proposto da quest’ultimo”.

 

 

 

Andrea Celi senatore eletto con la lista GEA fa i migliori auguri al professore Cuzzocrea ricordando un recente incontro avuto con lo stesso durante il quale si è dimostrato Assolutamente disponibile ad ogni tipo dialogo. Mi ha fatto molto piacere che durante il suo primo discorso abbia fatto cenno proprio alla questione del voto degli studenti perché a seguito di questa elezione è emerso come il voto è stato totalmente ininfluente e basso che è stato l’unico lato negativo di queste elezioni. Ha mostrato grande apertura al dialogo con il corpo studentesco e noi rappresentanti e mi auguro che questo comporti la nascita di un ottimo rapporto per il sessennio a venire.”

Arianna Crea senatrice eletta con la lista Università Eclettica afferma “l’augurio che faccio è sicuramente che si possa dare maggiore dignità agli studenti e ai loro rappresentanti. E non soltanto per le elezioni del Rettore – che non sono un tassello isolato – ma per tutto ciò che riguarda la vita accademica. Spero si possa (e si voglia!) uscire da questa visione paternalistica dei giovani come inesperti, incompetenti, passivi fruitori di “servizi” e si inizi, piuttosto, a considerarli come pilastri, anch’essi, dell’Università. D’altronde, se è vero che dobbiamo guardare sempre a chi è meglio di noi (e questo è l’augurio che ha segnato il passaggio di consegne) proprio in questi giorni il vice-chancellor della Cambridge University ha affermato (fonte roars.it) che “ridurre gli studenti a semplici consumatori ha senso solo se il valore delle università è semplicemente economico. Questo sarebbe un errore fondamentale. Per secoli, le università hanno aiutato le generazioni successive a raggiungere il loro potenziale in questi luoghi di scoperta mozzafiato e intuizioni dirompenti”.

Andrea Fiore senatore eletto con la lista Atreju spera nella rimodulazione del voto in vista anche delle imminenti votazioni per i direttori di dipartimento aggiungendo “Bisogna intervenire sulla questione tasse perché è inaccettabile che la nostra università sia nei primi posti delle classifiche italiane per il valore delle tasse che ci tocca pagare. Questo discorso ci ricollega ai servizi per i quali io chiedo che venga convocato un tavolo tecnico per discutere sui servizi per i quali bisogna ancora investire e quei servizi che non vengono più utilizzati perché ritenuti dagli studenti non più utili.”.
Il senatore si augura inoltre che il professor Cuzzocrea “mantenga sempre questo lato del suo carattere, che ritengo la sua qualità migliore, ossia di essere molto sbottonato, giovanile, in mezzo agli studenti e quindi una volta divenuto Rettore non rimanga chiuso nella sua stanza ma che qualche volta si faccia una passeggiata per i dipartimenti per comprendere al meglio quali sono e il perché delle richieste degli studenti e le esigenze.
In questo contesto dovrà essere affrontata il prima possibile la questione calendario didattico, soprattutto in funzione dello sciopero del mese di giugno.”

Lavinia Rita Parisi senatore eletta con la lista Morgana si augura che il Rettore mantenga la linea che aveva affermato nella lettera di presentazione, ciò che le sta più a cuore è la questione voto studentesco. Aggiunge inoltre che la scarsa affluenza sia dovuta a questo motivo ma anche alla visione del Rettore come una figura lontanissima. “Io vorrei un rettore umano, un rettore che ascolti le esigenze degli studenti e gli sia vicino. Che vi sia un dialogo continuo, che deve essere alla base di una Università, di una istituzione, non solo dal punto di vista statistico ma anche da quello reale. Ricevendo dei feedback positivi dagli studenti che ci studiano. […] vorrei un rettore umano, aperto al dialogo, attento alle esigenze degli studenti e disposto ad ascoltarli e poi che abbia quella determinazione e carisma necessari per la gestione di una istituzione importante e vasta com’è l’Università di Messina.”.

L’auspicio collettivo è quello di avere un dialogo continuo e formativo con la guida dell’Università che si è dimostrata fino ad ora desiderosa del confronto con gli studenti.

Per aspera ad astra, Salvatore!

 

Arianna De Arcangelis

Seminario psicologia clinica dedicato alla giornata Internazionale della Pace Interiore

La Pace Interiore è per l’individuo un obiettivo consistente nel raggiungimento dell’equilibrio tra affetti, simboli, immagini e rappresentazioni del mondo interno.

E’ questo il senso della Giornata Internazionale della Pace Interiore che si celebra il 21 Marzo di ogni anno e che la Cattedra di Psicologia Clinica e dei Dipartimenti BIOMORFO e COSPEES organizzano il prossimo mercoledì 21 Marzo.

Un primo intervento del Prof. Paolo Valerio dell’Università di Napoli farà riferimento alla ricerca della Pace Interiore dell’identità dei soggetti con Disforia di genere che com’ è noto, desiderano cambiare sesso. Qui la psicopatologia insegna alla normalità che la definizione del sé può passare per strade complesse e ignote.

Un secondo intervento fatto dal Dottor Ferdinando Testa psicanalista del CIPA centra il ruolo dell’inconscio nella Pace Interiore.

Il terzo intervento svolto dal Professor Settineri, sottolinea il processo di individuazione secondo il punto di vista di C. J. Jung nel raggiungimento della Pace Interiore.

L’ultimo intervento proposto da Fabio Frisone, redattore della Rivista Mediterranean Journal of Clinical Psychology, MJCP porrà l’accento sulla dimensione della fraternità nella Pace Interiore.

Il seminario che inizierà alle ore 8.30 presso l’Aulario di Via Pietro Castelli si concluderà alle ore 11.00 con un workshop di disegno di Mandala, quale strumento della rappresentazione del sé.

L’ingresso è aperto agli studenti. Verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

 

     Daniela Cannistrà

The five years of MJCP: index and goals of an open access academic journal

Si terrà a Messina una conferenza organizzata in due giornate che riunirà ricercatori  e professionisti:  “Nuove frontiere nella comunicazione scientifica” (primo giorno, giovedì 22 febbraio, ore 15.00, Messina, Palazzo Congressi Policlinico “G. Martino “) e “Processo di editing in Psicologia clinica” (secondo giorno, venerdì 23 febbraio, ore 9.00, Accademia dei Pericolanti, Messina).

L’evento celebra i risultati che hanno contrassegnato i cinque anni di pubblicazione di Mediterranean Journal of Clinical Psychology (MJCP).
MJCP, rivista edita dall’Università di Messina nel 2013 con Editor in-Chief Prof. S. Settineri e Dott.ssa C. Mento Journal manager, supportata tecnicamente dal Sistema Bibliotecario di Ateneo.
È una rivista Internazionale ad accesso aperto che tratta temi che abbracciano discipline di Psicologia Clinica come la psicopatologia e psicoterapia, la psicologia sperimentale, l’analisi di gruppo e psicoanalisi, l’applicazione di tecniche cliniche in psicologia clinica, la psicologia della salute, gli approcci clinici nei metodi proiettivi, la psicologia forense nella ricerca clinica, la psicologia dell’arte e della religione, la metodologia di ricerca di base e clinica. Si è collocata in breve tempo tra le riviste di qualità indicizzate da SCOPUS e Web of Science. In particolare, la prima giornata (22 febbraio), sarà dedicata alle trasformazioni del sistema di comunicazione scientifica alla luce dei principi di trasparenza, condivisione ed integrità della scienza di cui si fa portatore il movimento dell’Open Science. Inoltre, saranno presentate altre esperienze di pubblicazione ad accesso aperto, l’archivio istituzionale IRIS per il deposito delle pubblicazioni di Ateneo e delle Tesi di Dottorato.

La seconda giornata (23 febbraio) sarà riservata all’area specialistica della Psicologia Clinica con un workshop teorico-pratico dedicato all’editing di contributi specialistici dell’area, che sarà tenuto da un ospite internazionale che metterà a disposizione la sua esperienza di editor in riviste internazionali.

Per maggiori informazioni:

http://cab.unime.it/journals/index.php/MJCP

                                                                                                                                                        Daniela Cannistrà

La nuova scoperta nella lotta al cancro. Orgoglio italiano (fuggito) su Nature

Correva l’anno 2000 quando, sulle pagine de La Repubblica, nei primi giorni di ottobre, compariva l’ennesimo articolo sulla fuga di cervelli italiani all’estero.

Forse, il Prof. Antonio Iavarone e la moglie Anna Lasorella, autori di quell’articolo-denuncia, non immaginavano che dopo vent’anni la situazione per gli studenti e ricercatori italiani sarebbe rimasta la stessa, anzi peggiorata.

I due lavoravano al Gemelli di Roma, presso il reparto di Oncologia pediatrica, dove portavano avanti ricerche estremamente innovative riguardo tumori pediatrici: il loro laboratorio “non aveva nulla da invidiare a quelli americani” affermava con una nota di rabbia e dispiacere Lavarone ai tempi. Fin quando, per il solito nepotismo e ostruzionismo, furono costretti a percorrere vie legali contro il primario di allora. Come è facile immaginare, nonostante la causa fu vinta, quel laboratorio non sarebbe stato più loro, e “l’esilio” oltre oceano si fece obbligatorio.

Oggi, 18 anni dopo, il gruppo di ricerca guidato dal Prof. Iavarone alla Columbia University a New York (Department of Neurology and Institute for Cancer Genetics) conta una equipe di circa 20 ricercatori, di cui 8 italiani. Stefano Pagnotta, Marco Russo, Luciano Garofano, Angelica Castano, Luigi Cerulo, Michele Ceccarelli, Anna Lasorella, Antonio Iavarone, sono loro gli italiani che hanno inaugurato il nuovo anno con la pubblicazione sulla rivista Nature di una scoperta che offre un potenziale del tutto nuovo per la terapia contro il cancro, e che apre strade finora inesplorate. Il 3 gennaio, infatti, l’articolo A metabolic function of FGFR3-TACC3 gene fusions in cancer annunciava, sulla rinomata rivista scientifica, l’avvenuta “identificazione della funzione di un’importante alterazione genetica che causa una consistente percentuale di diversi tipi di tumori, fra cui il glioblastoma, il più aggressivo e letale di quelli al cervello”. È difatti, il culmine di un lavoro che va avanti da anni, frutto di una serie di mattoncini impilati a poco a poco grazie anche all’utilizzo di tecniche complesse ed estremamente innovative, come l’analisi dei Big Data: lo studio delle sequenze genetiche dei tumori, catalogati dal progetto americano The Cancer Genome Atlas (Tcga) di cui Iavarone ricopre la carica di coordinatore per la sezione riguardante i tumori al cervello.

Scendendo più nei dettagli, già nel 2012 era stata descritta, dallo stesso gruppo di Iavarone, la fusione dei geni fgfr3-tacc3 (abbreviata f3-t3) nel 3% dei casi di glioblastoma umano. Il primo è un gene che codifica per la proteina “Fibroblast Growth Factor Receptor 3”, recettore di membrana che gioca un ruolo cardine nella regolazione della crescita, differenziazione e divisione cellulare fin nello sviluppo embrionale. Il secondo è un gene che codifica per la “Transforming Acid Coiled-coil Protein 3”, che ricopre un ruolo cardine nella generazione e regolazione del fuso mitotico durante la proliferazione cellulare.

I due geni risiedono sullo stesso braccio del cromosoma 4, ed è qui che avviene la loro fusione, dovuta ad una duplicazione in tandem (vedi figura).

Successivamente altri studi hanno riportato una simile frequenza di tale alterazione in altri tipi di neoplasie, indicando che f3-t3 è ormai da ritenere una tra le alterazioni che conferisce potere oncogenico in cellule di vari tessuti.

La novità è aver scoperto come la fusione FGFR3-TACC3 genera e fa crescere i tumori. Questa alterazione genica scatena un’attività abnorme dei mitocondri, organelli presenti all’interno della cellula che funzionano come centraline di produzione energetica. L’eccesso di energia alimenta l’impulso alla proliferazione incontrollata e all’invasione tipico delle cellule tumorali. Appurato il significato dell’alterazione, la strategia che si profila è ora quella di colpire non solo la fusione genica, ma anche la sua funzione, bloccando il metabolismo energetico, cruciale per la sopravvivenza delle cellule tumorali.

L’integrazione di inibitori classici e inibitori specifici per tale alterazione renderebbe la terapia oltre che più efficace, anche mirata in quei casi in cui è presente l’alterazione in questione. Sono in atto sperimentazioni cliniche con farmaci «bersaglio» all’ospedale Pitié Salpetrière di Parigi, dirette dal prof. Marc Sanson, coautore dello studio di Iavarone. I primi risultati dei test su cellule tumorali in coltura e nei topi mostrano che si può interrompere la produzione di energia e fermare la crescita tumorale.

L’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano potrebbe partecipare alle nuove sperimentazioni. “Da tempo sono in contatto con i suoi ricercatori – dice Iavarone – per questioni burocratiche e regolamentari non è stato possibile trasferire rapidamente le nostre sperimentazioni cliniche anche in Italia, spero che dopo la pubblicazione su Nature dello studio si riesca presto a lavorare insieme”.

Iavarone, intervistato in questi giorni, ha dichiarato di sentirsi ancora italiano a tutti gli effetti, e che avrebbe voluto conseguire questo traguardo in Italia, così da contribuire al prestigio del proprio Paese. Il professore, a onor del vero, era stato chiamato, ai tempi del governo Monti, per prendere parte alla rifondazione della ricerca in Italia, ma di quel periodo ricorda solo “tante riunioni, importanti conferenze e nulla di concreto”. La sua visione non è totalmente pessimista, auspica che si realizzi il tanto chiacchierato Human Technopole, l’infrastruttura multi-disciplinare lanciata all’EXPO di Milano, che avrebbe come obbiettivo quello di rilanciare l’Italia nel settore delle biotecnologie, della medicina molecolare e genica, e della bio-informatica, e ancor di più spera nella realizzazione di uno Human Technopole del Sud, da cui proviene.

“Il mio sogno -rivela infine Iavarone al Corriere- è quello di proiettare l’Italia tra i primi Paesi al mondo nel settore della ricerca dei big data, della medicina personalizzata e dell’oncologia. Un sogno, certo. Ma la vita mi ha insegnato che tutto è possibile”.

Antonio Nuccio

Eventi della settimana

22 NOVEMBRE


I’M INFINITA COME LO SPAZIO

Dove: FeltrinelliPoint via Ghibellina 32

Quando: ore 18:00

Cosa: presentazione del libro “I’m infinita come lo spazio” alla presenza dell’autrice Anne Riitta Ciccone regista dell’omonimo film in ucita il 16 novembre

 

APERIBOOK ALLA FELTRINELLI

Dove: FeltrinelliPoint

Quando: 21:00

Cosa: Appuntamento settimanale del ‘aperibook; l’aperitivo a buffet.
Drink e buffet 10 euro
Consultazione libri e Wi-Fi free

ERASMUS IN RETRO- PAROLIMPARTY

Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33

Quando: ore 23:30

Cosa: Tutto lo staff di ESN Messina è sempre attento alle tematiche sociali e, perciò, questa settimana dedichiamo una festa alle persone diversamente abili, sostenendo un progetto valido quale il Paraolimparty promosso da Mediterranea events asd, AISM ad associazione Bios grazie alla collaborazione della fondazione Vodafone Italia.

Il progetto Parolimparty (POP) è volto alla diffusione della pratica sportiva tra i disabili e, nello specifico, alle persone affette da sclerosi multipla, come motore di crescita, aggregazione e
inclusione sociale.

Per sostenere il progetto Parolimparty è possibile visitare la pagina dedicata www.parolimparty.it o il link www.ognisportoltre.it/progetti.

Anche tu puoi contribuire!

L’ingresso è garantito solo in lista e fino ad esaurimento della capienza del locale!

>>> Ingresso GRATIS entro 00.00 per le donne e in tenuta sportiva! Per liste, tavoli o agevolazioni contatta gli admin! <<<

DJ alla consolle:
Lorenzo Musolino
Federico Frisone

 

24 NOVEMBRE

UPBALCONY SOUND FEST

Dove: Piazza Antonello

Quando: dalle ore 20.30 alle ore 00.30

Cosa: 15 DJ si esibiranno dai balconi del Comune di Messina, della Città metropolitana di Messina (ex Provincia) e dell’ Università degli Studi di Messina animando la piazza come mai prima d’ora.

Sarà proprio durante quella sera che vi chiediamo di esserci, per divertirvi con noi e contribuire concretamente per poter realizzare il progetto PAROLIMPARTY.

“NON ESISTE PIU’ BELLA COMPETIZIONE SE NON QUELLA IN CUI A VINCERE….E A PARTECIPARE… SIAMO TUTTI”

 

 

 SEMINARIO DI PSICOLOGIA DELLA CONVIVENZA

Dove: Aula Magna del pad. E AOU Policlinico G. Martino

Quando: ore 14:30

Cosa: Evento avente come scopo avvicinare la Sanità, le famiglie, il malato alle istituzioni, normalmente ciò viene indicato come “Terzo Settore”.
La psicologia clinica si occupa di ciò, avendo a cuore l’incontro con persone che abbiano problemi di vita reali, ponendo al centro il malato nel suo contesto non come pezzo d’organo, ma con il suo vissuto nella quotidianità.
Il Medico, il sanitario attento a questo aspetto ha maggiori capacità diagnostiche e di allungamento della vita, come ampiamente dimostrato con il malato oncologico.
In ambito psicopatologico l’approccio alla convivenza per diminuire pregiudizi, crea presupposti basati sul soggetto essere unico e irripetibile e non oggetto di studio metodologico, approccio che sarà poi successivo.
Le istituzioni Sanitarie (Corsi di Laurea Triennali, magistrali e specialistici) sono preposti a questa visione?
Visione sia antica e moderna, antica perché in origine era così, moderna perché attualmente la medicina ha perso di vista il paziente per oggettivare la malattia.
Vi sarà la Relazione Magistrale del Professore Franco Di Maria dell’Università di Palermo, sostenente la Tesi della convivenza quale componente simbolica della relazione sociale.

L’evento apre Il ciclo di Seminari di Psicologia Clinica e Dinamica, Cattedra del Prof. Salvatore Settineri, Ordinario di Psicologia Clinica dell’Università di Messina.
Vi aspettiamo numerosi per un pomeriggio interessante, che possa risvegliare in voi qualcosa.
Verrà rilasciato l’attestato di partecipazione.

 

APERICENA CON IL CENTRO DI RECUPERO FAUNA SELVATICA DI MESSINA

Dove: FeltrinelliPoint via Ghibellina 32

Quando: 20:15-22:00

Cosa: La Feltrinelli point è lieta di supportare il centro recupero fauna selvatica di Messina con un apericena a buffet.

Nel corso della serata osserveremo insieme le foto proiezioni delle attività del centro e ci sarà spiegato come comportarci per dare un primo soccorso nel caso di ritrovamento di animali selvatici in difficoltà.

 

Apericena+drink 15 euro

 

25 NOVEMBRE


SIT-IN CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Dove: Galleria Vittorio Emanuele

Quando: ore 16:00

Cosa: Il 25 Novembre Non Una Di Meno si adopererà in tutti i territori nazionali per discutere di una tematica che viene spesso affrontata, ma questo non toglie il fatto che sia bene parlarne ancora: la violenza. Per violenza non intendiamo soltanto quella fisica o psicologica, ma una vasta gamma di violazioni alla figura femminile che vengono fatte in ogni ambito della vita quotidiana.
Ovviamente anche Messina ha un piano.
Nella giornata del 25 ci riuniremo nella Galleria Vittorio Emanuele, durante il primo pomeriggio, per discutere – tramite una serie d’interventi – delle varie sfaccettature che a volte non si associano alla parola “violenza” ma che toccano ognuno di noi.

A intervenire ci saremo ovviamente noi di Non Una Di Meno Messina, il CEDAV, il CIRS, Arcigay, Unione degli Sutdenti, Sinistra Classe Rivoluzione ed eventuali. Sarebbe un piacere per noi vedere la stessa partecipazione popolare che abbiamo visto nei nostri eventi della stagione precedente.

 

FILASTINE & NOVA LIVE

 

Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33

Quando: 22:00

Cosa: Filastine & Nova sono un duo multimediale che lavora per minare i confini. La loro musica unisce la produzione di battere elettroniche con vocals stratificati, suoni concreti e sintetizzatori analogici. La rivista Spin lo chiama ” Bass Music per i futuri urbani in rovina” e Pitchfork dice che “suonano meno come la musica del mondo e più come la musica di un altro mondo”. Un altro mondo è proprio quello che vogliono creare, utilizzando il suono, il video, il design , e ballare per esprimere una visione radicalmente diversa del possibile.

Ritornano per presentare il nuovo bellissimo album ” Drapetomania”.
INGRESSO 7 €

Aftershow djset Davide Patania e Davide Pedelì

 

27 NOVEMBRE

 

BISTRÒ NUOVO- NICOLÒ CARNESI

 

Dove: Retronouveau via croce rossa 33

Quando: 20:30

Cosa: Secondo appuntamento della stagione per i concerti da tavola in cui potrete assaggiare piatti mediterranei e sorseggiare buon vino godendo di ottima musica.

Lunedì 27 Novembre Bistrò Nuvò presenta:

Nicolò Carnesi
Inserito nel circuito della musica da quando aveva 17 anni, comincia a farsi conoscere in Sicilia, sua isola natia per poi spostarsi un po’ in tutta Italia grazie all’etichetta discografica Malintesi Dischi.

Ad oggi ha pubblicato un EP e tre album.

Menù degustazione €15, calice di vino e concerto inclusi .

Solo concerto €6

 

Arianna De Arcangelis

UniME Mobile: l’Università si digitalizza.

Nel secolo di Internet, dell’intelligenza artificiale e degli smart phone, tutte le relazioni interpersonali sono inevitabilmente mediate dalla tecnologia digitale. Sorprende, in questo senso, che, fino a qualche anno fa, la rivoluzione digitale, con tutti i vantaggi in termini pratici che ne conseguono, fosse percepita all’interno delle aule universitarie come un fenomeno distante che, al più, poteva interessare ben altre realtà.

E’ sotto gli occhi di tutti una generale controtendenza rispetto a questo scenario: l’amministrazione universitaria ha iniziato un percorso virtuoso volto a rendere l’Università di Messina al passo con i tempi che corrono, svecchiando l’intero sistema. Il lancio di “UniME Mobile”, l’app istituzionale di UniME, rappresenta solo una tappa di questo processo: nel 2014 è stato rinnovato totalmente il sito istituzionale, successivamente l’Ateneo è sbarcato sui social network più cliccati, scommettendo anche sulla creazione di un canale Telegram, il tutto in un clima di chiara apertura verso tutti i processi informatici che potessero offrire un servizio sempre migliore all’utenza.

E’ sotto questo punto di vista che bisogna inquadrare la presentazione di oggi: è stata proprio l’esigenza di offrire un servizio di qualità a studenti, docenti, personale tecnico amministrativo e a chiunque venisse in contatto con l’Università, che ha spinto l’Unità Organizzativa Sistemi e Infrastrutture ICT e Rete di Ateneo (CIAM), in collaborazione con il dott. Pagano dell’Unità Organizzativa Innovazione, Ricerca e Formazione (CIAM), a sviluppare questa applicazione per dispositivi mobili che da oggi è disponibile gratuitamente per tutti.L’appuntamento di stamattina in Sala Senato al Rettorato, alla presenza del Prorettore per i Servizi agli Studenti, prof. Eugenio Guglielmino, del Presidente del CIAM, prof. Antonio Puliafito, del Responsabile della Segreteria Tecnica Infrastrutture ICT e Rete d’Ateneo del CIAM, dott. Riccardo Uccello, e del dott. Francesco La Rosa, Funzioni specialistiche universitarie U.OP. Servizi di rete, è stata occasione per presentare i contenuti di UniME Mobile.

L’app consente, previa autenticazione, di accedere a tutte le informazioni che, fino ad oggi, si trovavano in varie sezioni del sito istituzionale o della piattaforma esse3. In particolare gli studenti possono accedere alle informazioni relative alle news, alla carriera, alle tasse , al calendario degli esami e ai docenti; il sistema consente inoltre di geolocalizzare tutte le aule del nostro Ateneo, di accedere in pochi passaggi ai contatti delle segreterie, delle strutture universitarie e degli uffici e di raggiungere i canali social.Comune a tutti coloro che sono intervenuti è stata la soddisfazione di aver messo fine ad una colpevole assenza dell’Università nella galassia degli smart phone, situazione che ha spinto alcuni studenti a “fare da sé” creando degli espedienti tecnologici che potessero sopperire a tale mancanza. Nel richiamare queste vicende, il prof. Guglielmino, ha proposto la creazione di una commissione permanente Università-Associazioni Studentesche al fine di raccogliere le impressioni degli utenti che più di tutti saranno fruitori di questa applicazione con l’obiettivo di migliorare il software puntando sulle competenze in house, come suggerito dal prof. Puliafito in conclusione.

Ancora una volta l’amministrazione si dimostra aperta al confronto e disponibile ad ascoltare le istanze provenienti da tutta la comunità universitaria. Se tale confronto si rivelerà costruttivo il percorso di digitalizzazione dell’Ateneo procederà a ritmi serrati.

Umberto De Luca

 

Grande festa al Polo Annunziata

Domani, martedì 7 Novembre, alle ore 14 presso la Cittadella Universitaria del nostro Ateneo si terrà l’inaugurazione della Club House, un centro ricreativo provvisto di biblioteca, cafè, tutto in un ambiente rilassante e legato alla tradizione siciliana: infatti la struttura è un antico casale ristrutturato per questo nuovo progetto. Ci sarà un buffet che accoglierà gli ospiti (cibo gratis, ragazzi, la migliore pausa pranzo) tra cui uno d’eccezione, il presidente del CONI, Giovanni Malagò il quale visiterà gli impianti sportivi del CUS e nella stessa occasione, con la presenza del nostro Rettore e della Delegazione del Comitato Olimpico Nazionale, inaugurerà il nuovo Centro di Equitazione. Due campi, un’area di oltre 4000 mq e 18 box, un’esclusiva nel panorama dei centri sportivi universitari nazionali.

Successivamente, nei locali del Polo Annunziata, Giovanni Malagò sarà l’ospite d’onore alla Cerimonia di Consegna dei Diplomi post-laurea. I protagonisti della cerimonia saranno i laureati che hanno conseguito nel corso dell’A.A. 2015/16 un Dottorato di Ricerca, una Specializzazione o un Master di I o II livello (ad eccezione dei Master finanziati da enti esterni). Si tratta della prima edizione di Cerimonia di consegna dei Diplomi post-laurea, la quale seguirà l’impostazione di quella che si svolge, da due anni a questa parte, presso il Teatro Antico di Taormina.

Che dire, giornata intensa e ricca di eventi per l’UniMe!

Giulia Greco

Mira Rai: correre ed indipendenza.

Ci sono storie che sembrano trame di film e invece sono realtà.
Ci sono storie che vanno raccontate perché, in tempi così, possono trasmettere fiducia nelle proprie capacità e nel seguire i sogni.

Sono incappata nella storia di Mira Rai per caso, è una fra le trail runner più forti al mondo, quest’anno National Geographic l’ha nominata Adventurer of the Year”.
Nasce a Bhojpur una cittadina della parte orientale del Nepal, a dodici anni smette di frequentare la scuola per occuparsi della casa, del bestiame e percorre chilometri e chilometri fra le montagne, come racconta lei in un’intervista Ho sempre camminato a lungo, per ore, spesso a stomaco vuoto, a piedi nudi e sola, anche soltanto per andare a prendere l’acqua o il riso al mercato”.

Non vuole piegarsi alla società fortemente patriarcale nepalese così a quattordici anni si unisce ai ribelli maoisti, impara il karate (è cintura nera) e il suo maestro la spinge verso la corsa.
L’accordo fra governo nepalese e maoisti era stato firmato nel 2006, Mira vive l’esperienza dei ribelli lontano dalla guerra civile, vive la parte degli addestramenti fisici e mentali.
Fino ad allora non aveva idea di cosa fosse lo sport: è instillata in lei la determinazione di superare qualsiasi ostacolo.

Due anni dopo tornata nel suo villaggio e partecipa alla sua prima gara la “Kathmandu West Valley Rim 50”. È l’unica donna, nevica e non ha equipaggiamento tecnico: si impone su tutti.

Caso volle che giunga in Italia tramite un’altra runner italiana, inizia ad allenarsi sulle Dolomiti e partecipa sia alla “Sellaronda Trail Race” che al “Trail degli eroi” arrivando sempre prima.
Il passo, o la falcata, è breve e si qualifica per le World Series dell’International Skyrunning Federation” in Australia, ad Hong Kong e in Norvegia e se avete capito l’andazzo: arriva sempre sul podio.

Il corridore, il maratoneta è una figura intrigante, più di ogni altro sportivo, si spinge al limite delle proprie capacità e sente come propria necessità quella di correre.
Murakami descrive finemente l’intreccio fra corsa e le emozioni che si provano. La necessità.
Mira Rai ha iniziato a correre per necessità, per sopravvivenza, la causalità degli eventi l’ha portata ad essere una corridora “con i piedi al sicuro in scarpe comode” per citarla.

Nel 2016 si è infortunata al legamento crociato anteriore e ciò l’ha portata a prendersi una pausa dalla corsa, in questo periodo ha deciso di organizzare la prima gara di trail nel suo paese di origine.
Mira ha 27 anni e un viso luminoso e uno sguardo profondo, tramite lo sport vuole liberare le nepalesi dalla prigionia della società patriarcale, insegnare che esiste un mondo diverso di vivere, stracciare il tendone che copre gli animi delle bambine.

Lo fa, con la determinazione (permettetemi il gioco di parole) di “mirare sempre più in alto”.

 

Arianna De Arcangelis

 

nda: ripresasi dall’infortunio ha partecipato alla Ben Nevis Ultra in Scozia lo scorso settembre, è arrivata prima stabilendo il nuovo record di percorso. E che ve lo dico a fa.

…dietro le origini della nostra Università si cela un primato mondiale?

Il portale dell’antico collegio, nel cortile interno della nuova sede universitaria

Ebbene sì, possiamo vantarcene: la nostra Università detiene un primato storico-culturale a livello mondiale! Fu fondata, infatti, dalla Compagnia di Gesù come primo collegio al mondo aperto esclusivamente ai laici. “Primum ac Prototypum collegium”: così si legge sull’iscrizione in latino posta sopra l’antico portale del collegio, unico elemento rimasto della struttura originaria e ancora oggi visibile nel cortile della sede centrale dell’università, passando da via Venezian. Non si trattava, dunque, solamente del primo istituto di formazione gesuita ma anche di un prototipo, un modello per le innumerevoli strutture che tale ordine religioso avrebbe costruito a seguire in tutto il mondo.

Le origini di quello che può considerarsi il nucleo storico della nostra Università risalgono al 1548. In quell’anno il Senato messinese, appoggiato dal viceré Juan de Vega, diede il suo consenso alla fondazione di un collegio gesuita. Ad interessarsi personalmente e a presentare istanza per la creazione dell’istituto di formazione presso il papa, Paolo III, fu sant’Ignazio di Loyola in persona.

Ignazio di Loyola in un dipinto di Pieter Paul Rubens

Il religioso spagnolo, fondatore nel 1534 della Compagnia di Gesù, si trovava allora in Italia con i suoi; qui si dedicava alle opere di carità e alla predicazione, attività principali del neonato ordine religioso. In Messina, posta tra l’Occidente e l’Oriente, scorse il terreno adatto in cui creare un importante centro culturale e religioso; così, il 16 novembre del 1548, ottenne l’istituzione formale dello Studium attraverso la bolla papale “Copiosus in misericordia Dominus”. Questa prevedeva che a gestire il collegio fosse proprio la Compagnia del Gesù, mentre spettava alla città finanziarne le attività.

Ovviamente ciò portò i gesuiti e le istituzioni locali ad avere non pochi contrasti, che si sarebbero risolti nel 1550 con la divisione dello Studium in due rami: uno laico, con gli insegnamenti di diritto e medicina, retto dal Senato; l’altro gesuitico, con gli insegnamenti di teologia e filosofia, retto dalla Compagnia di Gesù. Quest’ultima poi, nel 1565, verrà addirittura estromessa totalmente dalla gestione dello Studio, il quale aderirà al modello universitario “bolognese”.

Un altro ostacolo, non di poco conto, che la neonata Università messinese si trovò ad affrontare fu l’ostilità del Siciliae Studium Generale di Catania, che, istituito nel 1445, rivendicava solo per sé il diritto di conferire titoli dottorali in Sicilia. Solamente nel 1596, grazie all’intervento del tribunale della Sacra Rota, lo Studium di Messina conferì la sua prima laurea. Nello stesso periodo la città ottenne da Filippo II una cospicua donazione di 200 mila onze, che permise la rifondazione dell’Università.

Da allora ha inizio una storia che, passando tra varie chiusure e successive riaperture dello Studium, collegate alle vicissitudini storiche della città dello Stretto, porta ai nostri giorni ed a quella che è oggi la nostra Università. La quale, diciamolo, ha avuto degli albori tanto originali quanto gloriosi!

Francesca Giofrè

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Image credits:

  1. Giulia Greco
  2. Di Pieter Paul Rubens – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6675601