Unime e la “bellezza ovunque”

“Ovunque è bellezza” è il titolo del nuovo laboratorio teatrale che l’Ersu sta organizzando in collaborazione con UniversiTeatrali, il Centro Internazionale di Studi sulle Arti Performative del Dipartimento di Scienze Cognitive, Psicologiche, Pedagogiche e Studi Culturali.

In questo momento in cui tutto si fa sempre più difficile, occorre immediatamente ritrovare il contatto con la Bellezza, rialzare lo sguardo al mondo. Lo si percepisce nel silenzio dei tram, nei lunghi corridoi dei centri commerciali, negli sguardi alienati della gente davanti ai loro telefoni cellulari. In quegli sguardi persi nel vuoto è come se ognuno, senza saperlo, si chiedesse: “cosa ci sta accadendo?”

Ecco perché dedicare, a partire da uno studio del Verbo degli uccelli del maestro persiano Farid-ad-din Attar (1145-1220), un laboratorio alla Bellezza che sta nella riscoperta dell’altro come altrove, familiare e straniante al contempo, giacché quella familiarità e quella estraneità sono, in primo luogo, dentro di noi e nessun “social” potrà rivelarle quanto un confronto franco, diretto, autentico.

Gli organizzatori dell’evento sottolineano che mai come oggi, il teatro ha la grande responsabilità di sciogliere i nodi e i travisamenti dell’io. Il lavoro del drammaturgo, del regista, dell’attore, deve puntare verso un senso più alto di responsabilità. L’Arte tutta è, infine, un percorso di ricerca che parte da un’urgenza, da una necessità. Solo quando questa vocazione è autentica, la mente e il corpo cospirano affinché, di là da essi, tale necessità possa essere espressa, nella sua più̀ profonda essenza.

Il primo incontro del laboratorio, aperto a tutti gli studenti, sarà martedì 19 gennaio 2016 alle ore 16.00 presso il Dipartimento di Scienze Cognitive, Psicologiche, Pedagogiche e Studi Culturali sito via Concezione 6.

Pietro Genovese

Continuano le iniziative natalizie firmate CUS-UNIME

Il Centro Universitario Sportivo, dopo aver organizzato la festa dello sport e la festa dell’atleta, continua con le iniziative legate al natale.

Martedì giorno 5 Gennaio ecco un altro imperdibile appuntamento firmato CUS. A partire dalle ore 17.30 presso l’ex segreteria, si terranno una serie di iniziative legate a grandi a grandi e piccini.

Si inizierà con un momento di libera espressione, dove i più piccoli, attraverso il gioco e la musica avranno modo di imparare l’educazione motoria. A seguire invece, spazio riservato anche ai grandi con una gara di torte fatte in casa.

Una “speciale” giuria giudicherà la torta più originale e più buona. A questa andrà il primo premio che consiste in un abbonamento di dieci ingressi presso le strutture sportive. A questa gara, così come sottolineano gli organizzatori, si potrà partecipatre chiamando lo 090356700 (int. 25-40-12).

La serata continuerà poi con la tombolata. Il primo premio consiste in una imperdibile settimana bianca a Tarvisio, splendida località sciistica sita in Provincia di Udine.

Per finire spazio riservato ancora ai più piccoli con l’arrivo della befana che per l’occasione, non mancherà di consegnare a grandi e piccini dolci e carbone.

Appuntamento dunque alle ore 17.30 del 5 gennaio, con il divertimento targato CusUnime.

Piero Genovese

Canottaggio: dal prossimo anno al via i corsi targati CUS Unime

Il CUS Unime ha avviato l’attività di canottaggio indoor ed in barca, finalizzata al potenziamento fisico, all’attività aerobica, alla tecnica di voga ed alla pratica dell’agonismo. Il Centro Universitario Sportivo infatti, a partire dal prossimo sarà affiliato alla Federazione Italiana Canottaggio e formerà la propria squadra agonistica.
I promotori dell’iniziativa, precisano che gli interessati che decideranno di avvicinarsi a questa affascinante disciplina sportiva possono scegliere due diversi percorsi: amatoriale ed agonistico. Il percorso amatoriale è propedeutico a quello agonistico, e prevede inizialmente tre turni di allenamento settimanali.
La preparazione prevede uno sviluppo della resistenza di base, un allenamento nell’attività motoria di base, un potenziamento fisico, lo sviluppo di elasticità motoria, equilibrio e coordinamento generale, la tecnica di voga di base ed avanzate e la preparazione specifica per l’agonismo .
I corsi sono aperti a tutti i ragazzi e le ragazze dagli 8 anni in su e il requisito minimo a loro richiesto è quello di saper nuotare.
L’attività agonistica, così come precisato dal CUS, comporterà la partecipazione a gare regionali, nazionali ed internazionali. Gli equipaggi inoltre, saranno formati in base al livello di preparazione degli atleti, delle affinità tecniche e della disponibilità di imbarcazioni.
Per essere iscritti ai corsi agonistici è necessario possedere il certificato medico per attività sportiva agonistica. In caso di corsi amatoriali e di scuola, ed in caso di bambini fino ai 10 anni compiuti, basta essere in possesso del certificato per attività sportiva non agonistica.

Di seguito la tabella con i costi dei corsi e gli orari e i giorni in cui questi si terranno:

canottaggiotesto

 

Piero Genovese

Una mano per gli amici senza tetto

Si è svolta ieri la manifestazione #UNAMANOPERGLIAMICISENZATETTO, che da tre anni viene tenuta dall’associazione universitaria “Messina Giovane”. L’evento, che come di consueto consiste nell’apporre la propria mano colorata di vernice su di un enorme telo bianco, quest’anno ha visto protagonista la costruzione di una casetta di legno dedicata per lasciare il proprio segno, previa donazione libera, e che verrà esposta in stazione come messaggio di solidarietà e condivisione. Prevista anche la possibilità di raccogliere indumenti e beni di prima necessità. L’incasso sarà devoluto al gruppo “Quelli del Lunedì”, che puntualmente ogni inizio settimana fornisce servizi ai senza fissa dimora, e che giorno 3 gennaio organizzerà un pranzo al termine del quale verrà consegnato l’intero ricavato.

Salvo Bertoncini

Buon natale, campione

-Vedo la paura nei tuoi occhi, campione.
-Io credo di amarla.
-Sciocchezze! Le tue solite dannate sciocchezze.
-Sarà ma …-Sbagli, campione, non esiste alcun “ma”, quello che esiste è il tuo obbiettivo, limpido e fulgido, che ti chiama a sé e ti sussurra parole dolci e ti assicura una felicità che lei non può darti.
-Cosa ne sai di cosa può darmi?
-So cosa vuoi.
-Mi stai chiedendo di rinunziare all’amore.
-Sì, per ottenere tutto il resto. E non te lo sto chiedendo ma ti sto solo esortando.
Non rispose nulla, abbassò lo sguardo, mani in tasca, e poi disse
-Fammi sedere un attimo,
-Bravo, è proprio ciò che ti serve. Siediti un attimo e rifletti. Nel mentre vado a prenderti da bere.Lasciai Claudio lì, seduto sul divano, con il gomito destro sullo schienale, a scrutare fuori dalla finestra tra tutti quegli invitati e mi diressi verso il bar. Attesi che l’uomo dietro il bancone servisse due ragazze, gli sorrisi e gli ordinai due bicchieri di vino. Dopo che me li diede, passai in mezzo a due donne, incrociai lo sguardo intenso di una, mi fermai e le dissi piano all’orecchio
-Sei bellissima.
Senza aspettare risposta andai oltre, diretto verso Claudio. Lo vidi nell’identica posizione di quando lo lasciai pochi minuti fa, così assorto che mi indusse a fermarmi e a ricordare una notte spesa a contemplare lo stretto, nella quale mi disse
-Marco, non vidi mai nevicare a Natale. So bene che aspettarsi questo a Messina è quasi una speranza vana ma, fin da bambino, spero ogni volta che questo mio così innocente desiderio possa realizzarsi. Vorrei sorseggiare un buon bicchiere di vino, accanto al mio albero di Natale, la notte della Vigilia, e contemplare, attraverso il vetro della portafinestra, la neve cadere languida sul mio giardino, osservare quei candidi fiocchi volteggiare pacatamente in cielo, perdermi tra le loro innumerevoli schiere e bere la loro pace.
-E chiedere loro un tocco di dolcezza -intervenni io -e poi che coprano ogni cosa, ogni rumore, così da poter ascoltare indisturbati il respiro di Dio.Sorrisi a quei ricordi, poi finalmente gli diedi il suo bicchiere, che prese alzandosi, guardandomi negli occhi.
-Allora, campione, -gli dissi –ora non vedo più paura nei tuoi occhi.
-E cosa vedi? –mi chiese dopo un sorso di vino.
-Vedo risoluzione.
-Per tutta la vita mi limitai a desideri innocui e irrealizzabili, ora non mi trovo di fronte a uno di questi ma a un preciso obbiettivo e che sia senza conseguenze per gli altri o no non mi preme più.Gli sorrisi e lo guardai allontanarsi da me per dirigersi verso Giulia. La interruppe nel mezzo di una conversazione, carezzandole da dietro una spalla e sussurrandole qualcosa all’orecchio. Lei gli sorrise e infine li vidi uscire dal salone, verso il corridoio. Sapevo dove stavano andando e non potevo perdere quell’occasione. Così uscii in giardino, discosto in un cono d’ombra vidi il nonno di Giulia fumare un sigaro e parlare con due suoi amici, lo sorpresi alle spalle e gli dissi a bassa voce
-Finalmente Claudio si è deciso a parlare con Giulia.
-Davvero? –me lo chiese con viva gioia, quasi fosse un bambino.
-Sì, signor Collodi, che ne dice se, in tutta innocenza, andiamo a spiarli un po’?
-Sei impazzito, ragazzo. Ci vedranno sicuramente.
-Si fidi di me. Venga.
Lo presi a braccetto e, facendo il giro della casa, ci fermammo dietro un cespuglio vicino la camera di Giulia dal quale potevamo osservare tutta la scena. Claudio eGiulia erano in piedi, abbracciati, lui le carezzava il viso e la baciava dolcemente mentre le diceva qualcosa, poi la fece sedere sul letto, facendole cenno di attendere. Dopo di che Claudio uscì in giardino.
-Dove sta andando, giovanotto?
-A prendere qualcosa in macchina, ne sono certo.
-Ah, guarda come la mia nipotina aspetta lì seduta,
-È tenerissima, davvero. Shh, Claudio sta tornando.
Vidi Claudio rientrare nella stanza di Giulia con un grosso pacco regalo sotto il braccio, poi si chiuse la finestra alle spalle e sedette accanto alla sua donna.
-Dici che le sta per chiedere la mano?
-Oh, le chiederà molto di più,
-Giovanotto, -sbottò scherzosamente il nonno di Giulia –non dimenticare che stai parlando di mia nipote.
Non risposi nulla e osservai Claudio aprire da sé quel pacco, estrarre un fucile a canne mozze e puntarlo sulla fronte di Giulia.
-Cosa diavolo, -fece il signor Collodi senza riuscire a terminare la frase.
Sorrisi alla fredda risoluzione di Claudio e premei la pistola, che avevo estratto quando Claudio fece altrettanto col fucile, sul petto del vecchio e gli dissi piano
-Ora, signor Collodi, la prego di telefonare a sua moglie e di comunicarle che Claudio e Giulia, avendo un annunzio da fare, gradirebbero che lei raccogliesse tutti gli invitati, compresi camerieri e cuoco, in salone, in attesa.
-Non scherzate con me
,-Non scherzi lei, signor Collodi. Le faccio notare come Claudio ha un grosso fucile puntato sulla esile sua nipote e come guarda nella nostra direzione aspettando un mio cenno.
-Maledetti, cosa volete? Ditemelo e facciamola finita,
-Non c’è fretta, signor Collodi. Intanto chiami la sua signora.
Si strofinò il viso con la mano destra, mi guardò afflitto e poi disse mesto
-Va bene.Il nonno di Giulia estrasse il cellulare dal taschino interno della giacca, chiamò un numero in rubrica e disse, guardando il mio sorriso,
-Cara, riunisci tutti in salotto, ospiti e servitori, ché Claudio e Giulia hanno qualcosa di importante da dirci.
Chiuse la chiamata senza attendere risposta e gli feci
-Grazie, signor Collodi. Ora uniamoci ai due teneri amanti.
Spinsi il signor Collodi verso la camera della nipote, vi entrai con calma e dissi, rivolto a Claudio,
-Il signor Collodi è stato così gentile da chiamare la sua signora per far riunire gli ospiti, così possiamo direttamente accomodarci in salotto come pattuito.
Claudio annuì, poi disse a Giulia, mentre si straziava le mani in gesti nervosi,
-Ora alzati lentamente e precedimi, senza fare alcuna follia.
Uscimmo dalla camera dalla porta interna, attraversammo il corridoio, con Giulia davanti a noi di qualche metro, la quale fu accolta, appena entrata in salone, da delicati applausi d’incoraggiamento, che si spensero subito alla visione di Claudio con quel suo fucile. I due si fermarono in mezzo alla grande sala, li superai, sempre tenendo a braccetto il signor Collodi, e, inginocchiandomi, sorrisi a un bambino, gli presi un cappello da Babbo Natale dalla testa e lo indossai. Poi mi rivolsi alla sala
-Miei cari signori, in quel grosso pacco regalo che vedete ai piedi dell’albero di Natale vi sono delle corde e dei bavagli. Immaginerete sicuramente la noia che mi comporterebbe il legarvi personalmente uno a uno. Dunque ora incaricherò la signora Collodi di prendere quel graziosissimo pacco, di aprirlo e di consegnare a ogni donna le corde e i bavagli. Codeste signore dovranno poi, cortesemente, legare i loro mariti o compagni, di modo che alcun uomo rimanga libero. Fatto ciò la signora Collodi farà altrettanto con le donne e finalmente, dopo aver legato da me la padrona di casa, ah mi permetta di ringraziarla per l’ottima serata, passerò a sincerarmi dei legacci. Ora, signora Collodi, la prego di procedere.
La signora nonna di Giulia rimase immobile e sconvolta, così dovetti ripetermi
-Per favore, signora Collodi, non faccia attendere i suoi ospiti.
Attesi ancora qualche istante poi, mentre picchiai d’improvviso in faccia suo marito, urlai alla signora
-Forza!
La signora si portò le mani al viso, piagnucolò un istante, poi si mise all’opera. Mi bastò solo qualche altro piccolo sollecito per far sì che tutto si svolgesse secondo le mie volontà. Quando finii di controllare l’ultimo ospite mi rivolsi a Claudio,
-Su, campione, ora fatti accompagnare dalla tua cara alla cassaforte.
-Lei non conosce la combinazione.
–disse apprensivo il nonno.
-Certo che la conosce, lo confessò una volta lei stessa al suo Claudio. Non è così, Giulia?La ragazza si limitò ad abbassare la testa, senza dir nulla, sempre straziandosi le mani. Claudio la esortò con un gesto ma prima che uscissero dal salone fermai Claudio,
-Ah, campione. Non dimenticare i sacchi. Sono nella scatola.
Mentre i due si diressero verso il piano di sopra ne profittai per immobilizzare il signor Collodi e per intrattenere gl’invitati.
Stavo fumando una sigaretta nell’ammirazione dell’albero di Natale, complimentandomi con la signora Collodi per la dolcezza che riuscì ad infondergli, quando sentii alle mie spalle un forte sparo. Mi voltai e vidi Giulia con in mano sacchi colmi e poco più avanti Claudio, col fucile puntato ancora verso di me. Mi accasciai al suolo inconsapevole, insensibile al dolore. Claudio mi si accostòe disse piano
-Mio dolce amico, ciò che mai capisti è quanto, senza l’amore, sia impossibile larealizzazione della nostra prima volontà.
Poi lo vidi sfocato uscire di casa insieme alla sua donna e il mio sangue scorreva caldo sul pavimento, rispecchiando le mille luci dell’albero, le quali mi parvero vivida neve. Chiudendo gli occhi tornai a pensare a quella sera quando contemplammo lo stretto di Messina. Ricordai cosa Claudio, continuando a fissare il mare, mi disse quando mi voltai verso la macchina per tornare a casa,
-Sai cosa si dice dei fiocchi di neve?
-Cosa?
-Che non ve ne sia uno uguale all’altro.
-Sì, credo sia vero.
-Ma, per quanto possa esserlo, quando questi cadono tutti al suolo, diventano solo una grande, immensa, bianca distesa di neve.

Fabio Martinez

UniChristmas, Gran Galà di beneficienza

Si è svolto nella suggestiva cornice di Villa Pace, struttura Universitaria sita in via Consolare Pompea, nella serata del 22 Dicembre l’UniChristmas- GranGala di Beneficienza (a cura dell’associazione culturale ed universitaria GEA UNIVERSITAS, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Messina). L’evento è stato organizzato, come raccolta fondi, a favore dell’associazione Messinese ADG, che assiste ragazzi e bambini che sviluppano precocemente il diabete mellito di tipo I, e supporta le loro famiglie.
L’evento è stato aperto con un discorso tenuto dalla dott.ssa Salzano, che ha esposto e spiegato come l’ADG si occupa delle cure di questi piccoli pazienti per far condurre loro un tenore di vita il più normale possibile. È quindi iniziata la serata con un ricco buffet, curato dai ragazzi del CdS in Scienze Enogastronomiche, seguito da musica dal vivo ed, infine, da un’estrazione a premi natalizia (i cui premi sono stati sponsorizzati da varie firme messinesi).
Tra foto, chiacchiere ed abiti eleganti, la serata si è conclusa con ‘’danze, balli e cotillon’’ ed il piacere di avere aiutato il prossimo.

Elena Anna Andronico

Piacere, UniVersoMe

Dicembre 2015: nasce il primo giornale dell’Università degli Studi di Messina. Ma, per capire di cosa parliamo, è meglio fare un passo indietro.
Correva il mese di maggio quando l’Ateneo, carico di proposte provenienti dalle associazioni universitarie, propose loro di lavorare ad una testata multiforme, e di cercare ragazzi che si sarebbero sobbarcati l’onore e l’onere di costruire la macchina, e farla partire.
Da quel giorno, un team di studenti, coadiuvato da alcuni responsabili dell’ufficio stampa, ha lavorato per mesi con il solo scopo di regalare a tutta la popolazione studentesca il contenitore ideale per le proprie idee, proposte, sogni, o più semplicemente per passarsi un po’ il tempo.
Ma, andando al sodo, cosa è UniVersoMe? Il nome, chiaro gioco di parole, vuole dare una concezione fresca e pregna di significato di Università che ti viene incontro, che abbraccia le esigenze degli studenti. UniVersoMe, come già detto, è una testata multiforme: oltre alla piattaforma di giornale online, sarà adibita una radio, sempre gestita dagli studenti, e punta ad inaugurare, dopo qualche tempo, anche una Web Tv per occasioni particolarmente importanti.
Le tematiche entro cui ci si destreggerà sono le più disparate: tempo libero, vita universitaria, erasmus life, recensioni di libri e film, scienza e ricerca, cultura, eventi, una apposita area gallery, e chi ne ha più ne metta. Sarà possibile per tutti gli studenti, indipendentemente da età o corso di laurea, partecipare al progetto e scrivere per il proprio giornale.
Lo strumento, quello dell’informazione, è il più potente che potesse essere messo in mano a dei giovani universitari pronti a far sentire la propria voce, a coltivare le proprie idee, ma anche a far crescere l’università e se stessi, non più con un antiquato metodo unidirezionale, ma coniugando il bisogno che Ateneo e studente hanno l’uno dell’altro.
Oggi possiamo dire davvero di essere arrivati ad un’Università 2.0. L’ultimo step di modernizzazione che mancava, era proprio un mezzo fresco e diretto che potesse accogliere la voce e le impressioni degli studenti, l’umore dei ragazzi di fronte a problemi della vita universitaria di tutti i giorni, e portare una ventata di novità ad un Ateneo troppo spesso oggetto di critica.
Adesso tocca a noi portare questo strumento, voce univoca degli studenti, a vivere giorni fasti, tocca a noi dimostrare che l’Università di Messina è viva e può contare su studenti preparati, svegli e con tanta voglia di fare, tocca a noi essere finalmente il cambiamento che abbiamo sempre auspicato.

Alessio Micalizzi

“Messina città universitaria”: tutti gli sconti per i possessori della Unime Card

In seguito alla collaborazione tra Ateneo e Confcommercio Messina, sono state stipulate numerose convenzioni di cui gli studenti (e, in alcuni casi anche i loro familiari) potranno usufruire.
La Unime Card, che in precedenza permetteva di usufruire dei servizi di trasporto, e di quelli di CUS ed ERSU, adesso permetterà di ricevere sconti presso numerosi esercizi commerciali.
Il Coordinatore del Collegio dei Prorettori, Prof. Giovanni Cupaiuolo, ha spiegato stamane in conferenza stampa come questa iniziativa sia volta a soddisfare ogni esigenza degli studenti.
Il progetto, è stato coordinato dal Direttore Generale Prof. Francesco De Domenico: ““Sono felice di aver trovato il Presidente di Confcommercio Messina, Carmelo Picciotto, immediatamente favorevole all’idea che, per quanto ci riguarda, trova un senso preciso nel percorso intrapreso di attivazione di una rete sempre più ampia di relazioni con il territorio”.
A sua volta, il Presidente Picciotto ha risposto con entusiasmo: “È importante sollecitare la domanda interna con idee come questa, per aiutare la città a venire fuori dalla crisi. Questo è uno dei motivi per i quali abbiamo immediatamente dato un riscontro all’Università. La convenzione, attiva già da oggi, conta la partecipazione di oltre 90 esercenti, ma siamo al lavoro per far crescere ulteriormente il numero degli aderenti già nei prossimi giorni”.
La Unime Card (Genius Card) si può richiedere gratuitamente presso la sede di Palazzo Mariani, sino al 31 dicembre in concomitanza con gli orari di apertura delle Segreterie Studenti, on-line al seguente linkhttps://www.unicredit.it/it/privati/minisiti/universitadeglistudidimessina.html, ma è anche possibile rivolgersi all’apposito Numero Verde 800660693 (attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 09,00 alle ore 18,00).

Di seguito, l’allegato con tutte le convenzioni attive: http://www.unime.it/__content/files/20151223115947CONVENZIONE.pdf

Alessio Micalizzi

Intitolata al Commissario Giuliano l’aula 4 del nuovo aulario

L’aula 4 del nuovo aulario di Via Pietro Castelli è stata intitolata al Commissario Giorgio Boris Giuliano. Commissario di polizia e Medaglia d’Oro al Valore Civile, cresciuto a Messina dove si è laureato in Giurisprudenza nel 1956, è stato uno degli elementi di spicco nella lotta alla mafia a Palermo, dove era a capo della Squadra Mobile, e dove venne ucciso ad opera di Leoluca Bagarella nel luglio del 1979.
Presenti alla cerimonia il fratello e la moglie, Ines Maria Giuliano, che ha scoperto la targa insieme al Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche, Prof. Moschella che ha commentato: “Non è solo il giusto riconoscimento ad un delle figure più significative nella lotta alla criminalità organizzata, ma sopratutto un segnale preciso indirizzato alle nuove generazione, nei confronti delle quali abbiamo il compito di veicolare simboli positivi di legalità. In tal senso ricade anche la scelta dell’Università di istituire un Centro Studi e ricerche sulla criminalità mafiosa e un Master sul contrasto dei fenomeni mafiosi e sulla gestione dei beni confiscati”.
Grande entusiasmo anche da parte del Direttore Generale, Prof. Francesco De Domenico, che ha espresso la soddisfazione di tutto l’Ateneo per il nuovo percorso intrapreso.

Alessio Micalizzi

Amico caro, fatti una Convenzione tutta tua..

Anno nuovo, o forse no. Neanche il tempo di abituarsi alle vacanze estive (di difficile collocazione per noi studenti universitari) che l’anno accademico è ricominciato. Sorrisi, speranze, progetti e ambizioni si rimescolano al panorama cittadino, sempre più confusionario e imperfetto, ma pur sempre “presente”. Passi che dalle parti di noi direttori il concetto di progetto è ormai fin troppo chiaro (finalmente ci siamo, questo giornale decolla…menomale perché Micalizzi stava per incatenarsi al Rettorato) ma pensando a chi si affaccia per la prima volta al nostro Ateneo la vita non deve sembrare proprio una passeggiata. Pensateci: riempire chili e chili di documenti (quanti alberi abbattuti), rispettare scadenze, stare ore e ore alla segreteria di Palazzo Mariani nella speranza di uscire entro il prossimo cambio di moneta. E tralascio la parte “di contenuto” che si appresta ad affrontare la matricola: lezioni a qualsiasi orario di materie magari non tanto interessanti da svegli ma miracolose per schiacciare un pisolino. In tutto questo “tram tram” nelle ultime settimane ha tenuto banco, sui social e non solo, la questione riguardante la nuova convenzione ATM – UNIME per il trasporto pubblico, che consentirà ad ogni studente dell’Università di Messina la fruizione di bus e tram dalle 07:00 alle 22:00 al costo di 30 Euro, pagabile comodamente scaricando il MAV dal nostro spazio personale su ESSE3. Ma in quali giorni varrà questo abbonamento? Solo nei cosiddetti “feriali” cioè dal lunedì al sabato, escludendo i” festivi” che non sono solo le domeniche, come qualcuno poco argutamente potrebbe pensare, ma anche tutte le altre festività segnate in rosso sul calendario. Neanche il tempo di postare il testo integrale sul sito dell’Ateneo che già si scatenano le prime polemiche su Facebook , il miglior modo per amplificare qualcosa (fosse pure una cacca di piccone sull’auto del Rettore). Si va dal “a Milano costa meno” ad un “già paghiamo tasse alte, 30 Euro è un furto” e ci fermiamo qui per non essere censurati. Qualche precisazione forse però è utile a chiarire le idee: l’ATM ha precisato che l’anno scorso, a fronte di un tesserino al costo di 3 Euro e ad una previsione d’utenza pari a 2.500, ne erano state fatte oltre il doppio ed in virtù di questo il contributo richiesto è stato aumentato: niente di strano tutto sommato, se non fosse che a canone aumentato non corrisponde incremento del servizio (fermo restando l’evidente crescita di affidabilità: ci sono molti piu bus in giro e si dice a breve ne arriveranno altri). Spieghiamoci meglio: a parte ricordare che le navette per il Polo Papardo e per l’Annunziata continueranno ad essere fornite ditte private, pagate profumatamente, e non fornite dal servizio pubblico, se Messina è città universitaria come si può negare, a chi rientra ad esempio dalla provincia le domeniche, la possibilità di viaggiare gratis? Ha torto chi dice che i 30 Euro sono un furto (se si fa un conto veloce il computo mensile è comunque irrisorio) ma appaiono sproporzionati rispetto a quel che si riceve pagando quella somma. Ma ha torto pure chi si lancia nel paragone, da Codice Penale onestamente, con Milano, come se la somiglianza tra le due realtà urbane fosse evidente e soprattutto come se le rispettive società di trasporto pubblico fossero nelle stesse condizioni finanziarie. Ridiamoci su ragazzi, facciamoci una Convenzione tutta nostra: dove un tram non è l’apparizione di un santo ma la normalità e dove i bus corrono felici e puntuali senza imprecazioni varie dei passeggeri .. Due parole, infine, sull’emergenza idrica che ci ha fatto divertire (si fa per dire) per quasi un mese. Troppi messinesi si sono lanciati nel paragone col “Terzo mondo”, denominazione ufficiale oramai per i paesi poveri dell’Africa. Ora, a parte che il sottosviluppo non è una caratteristica di un solo continente, ci sembra che tirare in ballo il “Terzo Mondo” sia davvero eccessivo, soprattutto se si pensa che in quei luoghi, purtroppo, è lo stesso concetto di “acqua corrente” che viene disconosciuto, senza contare tutti gli altri problemi che fortunatamente noi non abbiamo (fame, malattie ecc) all’insaputa dei messinesi, ovviamente. Si è detto tanto su questo, si è pensato che “nel 2015 queste cose non possono accadere”, dimenticando che ogni giorno migliaia di disperati muoiono nella speranza di una nuova vita in un altro paese, che ogni anno parliamo di cambiamento ma sprechiamo risorse del pianeta senza renderci conto che il nostro benessere è pagato da chi non ha nulla . Questo è quanto: affrontiamo ogni giorno al meglio, sperando di poter vedere qualcosa di buono.