Al via UNIME OPEN DAY 2022, le giornate di orientamento universitario organizzate dal COP

Come ogni anno, via libera all’UNIME OPEN DAY! Il COP (centro di orientamento e placement), collaborando con i vari dipartimenti, centri e strutture, si è occupato dell’organizzazione dell’evento che si svolgerà nell’intero mese di Maggio.

A chi si rivolge l’evento l’open day 2022 di UniMe?

L’evento si rivolge principalmente agli studenti delle scuole superiori che si accingono ad intraprendere il percorso universitario e anche ai loro professori. Tuttavia è aperto a chiunque voglia conoscere l’offerta formativa di UniMe.

Obiettivi

Come tutti gli eventi del genere, l’open day ha come obiettivo principale quello di presentare un Ateneo vicino alle esigenze degli studenti, e, inoltre, di garantire un orientamento consapevole sulla scelta del percorso successivo alla maturità.

Come si svolgerà l’evento

Nonostante il periodo e le circostanze, questo evento è un momento chiave per la vita universitaria. Per facilitare l’accesso a tutti, si svolgerà online ed in presenza (con numero di posti limitato). Inoltre l’evento sarà articolato in due parti: una formativa/informativa, l’altra espositiva; tutto ciò per fare in modo che vi sia un ampio ed efficace coinvolgimento dei giovani.

I webinar di presentazione

Per gli aspiranti studenti UniMe, il COP ha pianificato una serie di attività, tra cui due webinar che si terranno rispettivamente il 4 e il 10 maggio su piattaforma microsoft teams:

  • “Study at UniME: tradition and innovation at the heart of the Mediterranean Sea” : webinar del 4 maggio, in cui gli studenti stranieri dello “Student Ambassadors Programme” racconteranno la loro vita in Ateneo e nella città dello Stretto. Per partecipare compila il seguente form.
  • Presentazione dei servizi UniMe: webinar del 10 maggio in cui verranno presentati ai ragazzi i vari servizi di cui usufruire all’interno dell’Università di Messina: alloggi in convenzione, attività sportive gratuite, sostegno psicologico, orientamento allo studio e al lavoro e servizi bibliotecari. Per partecipare clicca qui.  Noi di UniVersoMe saremo parte attiva nella conduzione del webinar presentando il nostro ambizioso progetto.

Open day al Polo Papardo 18 e 19 maggio

Il 18 e il 19 maggio, rispettivamente dalle ore 09.00 alle 17:30 e dalle ore 09:00 alle 15.00, verranno allestiti, preso il Polo Universitario Papardo, degli stand espositivi per fornire una chiara idea delle opportunità che UniMe offre. Il Cerip (centro di ricerca e di intervento psicologico) effettuerà degli screening sulle attitudini e sugli interessi dei ragazzi al fine di orientarli verso una scelta di studi che sia il più consapevole possibile.

Per informazioni sul programma clicca qui.

Giovanni Alizzi

Energie rinnovabili: svolta nell’immagazzinamento dell’energia solare

Energia solare, l’energia rinnovabile green del presente e futuro. Nonostante ciò, viene utilizzata con un dispendio non indifferente di materie prime rare. Oggi, con la nuova tecnologia MOST (Molecular Solar Thermal Energy Storage Systems), introdotta grazie ad uno studio sino-svedese, è possibile immagazzinare l’energia fino a 18 anni con il successivo utilizzo anche a distanza, divenendo così il vero fulcro energetico del futuro.

Indice dei contenuti

Cos’è l’energia solare?

Utilizzo e limiti

Tecnologia MOST

Utilizzi futuri

 

Cos’è l’energia solare?

L’energia solare è l’energia associata alle radiazioni solari (energia radiante generata dal sole attraverso reazioni termonucleari di fusione ed emessa successivamente nello spazio trasportando con sé energia solare), rappresentando la forma primaria di energia sulla terra.

Fonte: www.bluabitare.com

Utilizzo e limiti

In natura viene utilizzata direttamente dagli organismi in grado di utilizzare la fotosintesi clorofilliana (autotrofi o vegetali) e indirettamente attraverso essi, grazie all’energia chimica proveniente dalla loro digestione e utilizzo, anche dagli altri organismi (animali, uomo, ecc).

Fonte: www.scuolamania.it

Dal punto di vista energetico, rappresenta la principale fonte di energia rinnovabile insieme all’energia nucleare. Può essere utilizzata per generare calore (solare termico) o elettricità (fotovoltaico), attraverso sistemi differenti di utilizzo e immagazzinamento.

  • Il solare termico utilizza dei sistemi a circolazione naturale o forzata. Il liquido posto all’interno dei pannelli una volta riscaldato, viene successivamente messo in circolo.
  • Il fotovoltaico utilizza delle celle fotovoltaiche attraverso le quali converte la luce in energia elettrica, con un’efficienza massima del 19-20%. L’energia viene prodotta solamente durante le ore diurne ed ha bisogno, per l’utilizzo dell’energia derivante, di essere messo in rete o dell’utilizzo di accumulatori ingombranti e costosi.
Fonte: www.auraimpianti.com

Queste tecnologie hanno dei limiti che ne impediscono un utilizzo consumer:

  • l’irraggiamento solare medio (corrispondente a 3kWh al nord e 5kWh al sud) e la continuità di utilizzo;
  • l’utilizzo di materie prime provenienti dalle terre rare;
  • efficienza energetica bassa.

Tecnologia MOST

Una ricerca sino-svedese nata nel 2007 e che ha coinvolto gli atenei Shanghai Jiao Tong University e Chalmers University of Technology di Göteborg, ha dimostrato che grazie al MOST e ad un termoregolatore, è possibile catturare e immagazzinare energia, senza l’uso di una batteria. La Molecular Solar Thermal Energy Storage Systems (MOST) si basa sull’utilizzo di una molecola composta da carbonio, idrogeno e azoto (appositamente progettata) che, quando colpita dall’energia solare, si trasforma in un isomero ricco di energia (molecola con gli stessi atomi ma disposti in maniera differente). Questi, trasferiti in una soluzione di toluene, possono conservare tale energia fino a 18 anni. Successivamente, un generatore termoelettrico (spessore di 300 nm), trasforma il calore derivante dal ritorno alla forma originale degli isomeri in energia elettrica pronta ad essere utilizzata.

Fonte: DDay
Fonte: https://www.dday.it/

Utilizzi futuri

Al momento si tratta di una tecnologia acerba, ma sicuramente con un ventaglio di applicazioni notevole. Uno dei ricercatori ha commentato:

“Il generatore è un chip ultrasottile che potrebbe essere integrato nell’elettronica come cuffie, orologi intelligenti e telefoni. Finora abbiamo generato solo piccole quantità di elettricità, ma i nuovi risultati mostrano che il concetto funziona davvero. Sembra molto promettente. Stiamo lavorando per ottimizzare il sistema. La quantità di elettricità o di calore che può estrarre deve essere aumentata. Anche se il sistema energetico è basato su materiali di base semplici, deve essere adattato per essere sufficientemente conveniente da produrre, e quindi da introdurre in modo più ampio.”

Livio Milazzo

Bibliografia

DDay

Wikipedia

Chip-scale solar thermal electrical power generation – ScienceDirect

 

“Volontari per l’educazione” – presentazione del progetto di Save the Children

L’Università degli Studi di Messina ospiterà, giorno 12 aprile 2022, un seminario per presentare il Progetto “Volontari per l’educazione”, durante il quale interverrà la dott.ssa Giulia Consolini, referente nazionale per Save the Children.

L’evento si è reso possibile grazie all’adesione da parte dell’Ateneo al Progetto “Volontari per l’Educazione promosso da Save the Children con il supporto della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e della RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile.

Questo progetto si prefigge di contrastare la dispersione scolastica e facilitare il processo di recupero dell’apprendimento e della motivazione verso lo studio in quelle aree che sono state più colpite dalla diffusione del  Covid19, con conseguente crescita del divario culturale in bambini e ragazzi tra i 9 e i 17 anni.

Durante il primo anno 950 volontari e volontarie hanno già dato supporto a più di 1500 bambini e ragazzi su tutto il territorio nazionale.

Dove

Il seminario si svolgerà in modalità blended alle ore 16.00. Sarà possibile partecipare:

  • in presenza: Presso l’Aula dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, Piazza S. Pugliatti n. 1.;
  •  in modalità telematica: sulla piattaforma Microsoft Teams a questo link: http://tiny.cc/vepstc2022.

Cosa prevede il progetto

Volontari per l’Educazione” intende affiancare ad un singolo bambino o adolescente, o ad un piccolo gruppo, un volontario con adeguate competenze in modo da seguirli in un percorso volto a facilitare lo studio online.

Chi può diventare volontario per l’educazione?

Il progetto vuole coinvolgere gli studenti universitari, compresi dottorandi e specializzandi, fornendo loro una formazione iniziale, grazie anche ad incontri di approfondimento e al supporto di educatori pronti ad aiutarli per ogni necessità.

Dopo aver portato a termine l’esperienza, a ciascun volontario sarà rilasciato un openbadge digitale per riconoscere le competenze acquisite durante il percorso.

Gli studenti che diventeranno volontari, inoltre, potranno richiedere il riconoscimento di CFU  come attività libere extracurriculari rispetto al proprio piano di studi (secondo quanto stabilito dai propri Consigli dei Cds nell’ambito delle attività “altre” del Corso di laurea di cui all’art. 10 comma 55, lettera d) del D.M. 270/2004), come approvato da delibera del  Senato Accademico del 21/02/22.

Ornella Venuti

Il viaggio continua: alla ricerca dei luoghi più pericolosi del mondo

Il viaggio alla ricerca dei luoghi più pericolosi al mondo non è affatto breve. Tra il terrore e la meraviglia, il nostro pianeta non smette di offrirci scenari sublimi, che non possono non suscitare curiosità e voglia di scoperta.

Sublime è il senso di sgomento che l’uomo prova di fronte alla grandezza della natura sia nell’aspetto pacifico, sia ancor più, nel momento della sua terribile rappresentazione, quando ognuno di noi sente la sua piccolezza, la sua estrema fragilità, la sua finitezza ma, al tempo stesso, proprio perché cosciente di questo, intuisce l’infinito e si rende conto che l’anima possiede una facoltà superiore alla misura dei sensi”
-Immanuel Kant

Il Guatemala Sinkhole

Il 30 maggio 2010, nella città di Guatemala, un’area profonda circa 90 metri è collassata. Si è pensato che il motivo della formazione della dolina fosse stata la combinazione tra la tempesta tropicale Agatha, l’eruzione del vulcano Pacaya (l’ultima è recente e risale al 2021) e il malfunzionamento delle tubature fognarie. Al di sotto della città del Guatemala vennero trovati depositi di pomice vulcanica, quindi il luogo è esposto a facile erosione del terreno.

C’è chi però ha sostenuto maggiormente la tesi dell’errore umano. Il geologo del Dartmouth College Sam Bonis, ha ritenuto che la causa della catastrofe fosse da ricondurre esclusivamente all’erronea fissazione dei tubi fognari. Aggiunse inoltre, che proprio per tale motivo il termine “dolina” sarebbe improprio, indicando un fenomeno solo naturale. Secondo lo studioso invece, la causa dell’evento fu artificiale.

Ad ogni modo, è certo che nella città del Guatemala la formazione di doline fosse molto probabile: anche nel 2007 si era assistiti a un simile accaduto. Oggi la voragine è considerata uno dei luoghi più pericolosi al mondo. A incutere timore è la contezza di quanto fragile sia il terreno sotto cui potremmo trovarci.

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Fonte: www.themarysue.com

L’isola dei coccodrilli

L’isola di Ramree, detta anche Yangbye Island, si trova in Birmania ed è considerata uno dei luoghi meno adatti alla sopravvivenza. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu terreno di vari scontri militari tra forze inglesi e forze giapponesi. L’Inghilterra aveva cercato di stabilirvi una base aerea ma i giapponesi rivendicarono subito l’occupazione dell’isola. Gli inglesi sovrastarono i giapponesi, i quali si misero in fuga cercando rifugio nella giungla di mangrovie. Ma la giungla sembra essere stata un nemico peggiore delle truppe inglesi. Tra le mangrovie giunsero circa 500 soldati giapponesi ma si racconta che solo 20 di loro sopravvissero all’attacco dei coccodrilli che abitano la giungla.

Questo avvenimento non sembra essere attestato da molte fonti, dunque non si sa se ritenerlo solo una leggenda. L’isola resta comunque un luogo molto pericoloso, dato che è realmente occupata da un gran numero di coccodrilli. Rientra infatti nel Guinness dei Primati per i pericoli riservati a uomini e animali.

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Fonte: www.pinterest.it

La Death Valley

La Death Valley (Valle della Morte) è una depressione che fa parte del Grande Bacino e si estende fra Sierra Nevada a ovest e Stato del Nevada a est. È attualmente considerata uno dei luoghi più pericolosi al mondo per le stringenti condizioni di sopravvivenza per animali e vegetali a causa delle condizioni climatiche-ambientali. Quest’area fa parte della zona climatica del deserto del Mojave, quindi vi è molto caldo. Da maggio a settembre la temperatura può raggiungere picchi di 54°, il che significa che in estate non vi è la possibilità di muoversi durante il giorno. In generale, è comune tra i turisti visitare la Valle in primavera, quando il deserto fiorisce a seguito delle brevi ma intense piogge.

Vi sono numerosi punti panoramici da cui poter ammirare la Valle, tra cui il  Zabriskie Point e il Dante’s View (così chiamato proprio perché da qui si osserva l’ “inferno”, ovvero la Death Valley). Ai punti panoramici si aggiungono aree in cui osservare fenomeni particolari. Un esempio è la Racetrack Valley Road in cui per via dei venti invernali le pietre si muovono lungo un lago asciutto, lasciando delle scie.

Sebbene le temperature pericolose in alcuni periodi dell’anno, la Death Valley è un luogo che stupisce, in cui è necessario addentrarsi con i giusti accorgimenti.

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Fonte: wall.alphacoders.com

Il villaggio di Ojmjakon

Per parlare ancora di pericoli e di temperature particolari il luogo perfetto è Ojmjakon, un villaggio di 800 abitanti situato nella Siberia orientale. Il nome è molto eloquente: esso deriverebbe da “ejumu”  che nella lingua sacha significa “lago ghiacciato”.

In questa località, così come in altre zone della Siberia, vi sono temperature bassissime: il 6 febbraio 1913 si registrarono -67,7 gradi. Per questo motivo Ojmjakon è stato candidato per l’appellativo di “polo Nord del freddo”, ossia il posto in cui è stata registrata la temperatura più bassa. Ad oggi si contende il titolo con altre due località siberiane: Verchojansk e Tomtor.

Dunque, in questo caso le temperature troppo basse sembrano rendere Ojmjokon non molto ospitale e ai turisti viene sconsigliato di visitarla. Sembra che le uniche persone ad essersi abituate alle sue temperature siano i pochi abitanti del posto.

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Fonte: trebinjelive.info

Gli otto inferni giapponesi

Quando si arriva a Beppu, in Giappone, si osservano subito fumi e vapori sulfurei. La città poggia su sorgenti termali dalle quali fuoriescono 70.000 metri cubi di acqua caldissima ogni giorno (tra i 37 e quasi i cento gradi). La città giapponese è pertanto considerata la seconda fonte più grande di acque termali dopo lo Yellowstone National Park. Tra le circa 2800 sorgenti termali vi sono otto laghetti che si distinguono, concentrati nelle zone di Kannawa e Shibaseki. Vengono chiamati jigoku”, cioè “inferni” di Beppu, per la tradizione giapponese che vuole che l’Inferno si suddivida in otto strati. Tra questi quello più famoso è il Chinoike Jigoku, o Blood Pond Hell. Le sue acque raggiungono temperature elevatissime e inoltre la grande quantità di ossido di ferro conferisce al lago un colore rosso, tanto da sembrare sangue. Alla pericolosità delle temperatura, si aggiunge un aspetto macabro che fa del luogo, per quanto spaventoso, un posto unico.

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Fonte: siviaggia.it

Conclusioni

Ancora una volta si è potuto osservare come la Terra sia sempre pronta a sorprenderci, suscitando timore ma anche moltissimo stupore. Capire anche i pericoli che vi si celano è necessario per comprendere l’estremo rispetto che merita il pianeta e ciò non può mai smettere di essere ribadito. L’amore per la Terra deve nascere dalla consapevolezza del male e del bene che contiene, imparando ad accettare entrambi e cercando la via più giusta per convivere con essi.

 

Giada Gangemi

Per approfondire:

I 15 posti più pericolosi del mondo (nextme.it)

Gli inferni di Beppu – Orizzonti blog 

Il giro del mondo: alla ricerca dei luoghi più pericolosi

 

Orgoglio in casa UniMe: alcuni tra i riconoscimenti e premi conferiti nell’ultimo periodo

L’università di Messina, ogni anno, rende orgogliosi studenti e docenti tramite i numerosi riconoscimenti ricevuti. UniVersoMe ha deciso di dedicare un articolo ad alcuni di essi.

Young Investigator Award  2021 a ricercatrice UniMe

Partiamo dal premio 2021 Young Investigator Award  per il settore della Biofisica molecolare assegnato – dall’International Journal of Molecular Sciences – alla dott.ssa Maria Teresa Caccamo, ricercatrice del Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra (MIFT). Questo importante  premio internazionale viene conferito, annualmente, a cinque ricercatori di età inferiore ai quarant’anni, che operano nei settori della Biochimica, Biofisica molecolare, Biologia molecolare, Biomateriali e Medicina molecolare.

Premio nazionale University 4 EU – il tuo futuro la nostra Europa

Altro interessante riconoscimento ricevuto “in casa UniMe”, precisamente dai Dipartimenti di Giurisprudenza e di Scienze Politiche e Giuridiche, è il prestigioso premio nazionale University 4-EU il tuo futuro la nostra Europa, finanziato dal Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il titolo del progetto del Dipartimento di Giurisprudenza risultato vincitore è “EUROPE FOR HOPE – EUR(H)OPE – UE luogo geopolitico di migrazione solidale ed economicamente sostenibile”.

Il tema, incentrato sulla migrazione e l’accoglienza, è stato sviluppato attraverso delle video-interviste realizzate dagli stessi studenti e in seguito pubblicate sulla piattaforma della Conferenza sul futuro dell’Europa. Protagonisti sono stati i maggiori “attori” interessati da tale fenomeno: rappresentanti delle istituzioni e migranti stessi.

Gli studenti di Giurisprudenza – con la realizzazione di questo video – hanno avuto l’occasione di mettere in pratica le conoscenze acquisite tramite laboratori, simulazioni processuali e legal clinics, confrontando sul campo le esperienze dei migranti con quelle dei rappresentanti delle istituzioni volte all’ accoglienza e all’ integrazione.
Europe for Hope – Eur(H)ope – UE. Fonte UniMe.it
Il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche, invece, ha realizzato un evento di due giorni dal titolo “Progettare un futuro più verde” con i propri studenti e quelli del Liceo Classico “G. La Farina” e del Liceo Statale “E. Ainis” per partecipare alla Conferenza sul futuro dell’Europa.
Gli studenti, in una sorta di full immersion,  hanno elaborato le loro idee su green economy e sviluppo sostenibile, presentate successivamente nel corso di una sessione plenaria. In seguito sono stati coinvolti in giornate di studio e laboratori presso la Factory smArt recyclING Schipani e il Parco letterario Horcynus Orca.                             
Le iniziative dello Scipog, realizzate con la collaborazione del Centro di documentazione europea, sono state curate dai professori Anna Pitrone, Michele Messina, Francesca Perrini, Patrizia Accordino, Mariafrancesca Tommasini, Emanuele La Rosa, Alberto Marchese, Francesco Martines e dai dottori Loriana Maimone Ansaldo Patti, Giulia Colavecchio e Daniele Musmeci.
Un momento delle giornate organizzate dal Dipartimento Scipog. Fonte: UniMe.it

L’elezione della Professoressa Spanò nell’ Esecutivo del Centro di Ricerca Europeo di Biologia Marina

L’Università di Messina, grazie all’elezione della prof.ssa Nancy Spanò nel Executive Committee di EMBRC-ERIC, avvenuta durante la prima assemblea generale alla Stazione Zoologica Anton Dorhn di Napoli, entra a far parte dell’European marine Biological Resource Centre (EMBRC). Si tratta di una infrastruttura di Ricerca, con sede amministrativa presso la Sorbonne Université di Parigi, a cui aderiscono nove paesi (Belgio, Francia, Grecia, Israele, Italia, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Spagna) formando lo European Research Infrastructure Consortium (ERIC), una sorta di consorzio europeo per la ricerca.

La prf. Spanò durante l’assemblea generale alla stazione zoologica di Napoli Anton Dorhn. Fonte:UniMe.it

L’EMBRC-ERIC offre un punto d’accesso unico a livello europeo nell’ambito delle infrastrutture di ricerca in biologica marina oltre ad un ampio portafoglio di servizi, piattaforme di studio, accesso a ecosistemi marini e risorse biologiche a cui anche UniMe adesso potrà attingere.

 

Alessandra Cutrupia

Biblioteche UniMe: riapertura della sala studio di Scienze Giuridiche e capienza al 100%

Il ritorno alla normalità continua spedito in casa UniMe. Dopo l’annuncio della ripresa delle lezioni in presenza dal prossimo 4 aprile, l’Ateneo Peloritano riapre con capienza al 100% le sale lettura annesse alle biblioteche di Ateneo, eccezion fatta per la Biblioteca del Polo Annunziata sez. umanistica ancora interessata dai lavori di ristrutturazione, conclusi invece per l’aula studio di Scienze Giuridiche, ubicata nel plesso centrale dell’Ateneo, che torna disponibile dal lunedì alla domenica temporaneamente e con orario provvisorio.

Come accedere alle sale studio

Gli studenti per accedere alle sale lettura dovranno essere muniti di:

  • Mascherina FFp2
  • Certificazione verde

E dovranno esibire:

  • Carta di identità
  • Mail di prenotazione posto rilasciata dall’App

Come prenotare il posto nelle sale lettura

Lo studente per accedere alle sale studio dovrà:

  • Accedere al seguente link (clicca qui);
  • Indicare dal menù a tendina la sala lettura di interesse;
  • Compilare il form.

N.B. 

  1. S.O.S. La mail di conferma dell’avvenuta prenotazione potrebbe arrivare nelle cartelle dello spam/altra/indesiderata;
  2. Lo studente che intende cancellare la prenotazione dovrà cliccare sull’apposito link presente nella mail di conferma ricevuta al momento della prenotazione.

Elenco aule studio disponibili

  • Aula Studio Scienze Giuridiche (Rettorato) lunedì- domenica 8.30-18.00 (orario provvisorio);
  • Biblioteca del Polo Centrale – Economia lunedì-giovedì 8.30-16.30 e venerdì 8.30-13.30;
  • Biblioteca del Polo Centrale – Scienze Cognitive martedì, giovedì e venerdì 8.30-13.30, lunedì e mercoledì 8.30-16.30;
  • Biblioteca del Polo Centrale – Scienze Politiche
    • Sala lettura dal lunedì al venerdì 8.30-13.30;
    • Postazione informatica dal lunedì al venerdì 8.30-13.30;
  • Biblioteca del Polo Annunziata – Sez. Biomedica  (ancora inagibile per qualche giorno) dal lunedì al giovedì 8.30-16.30 e venerdì 8.30-13.30;
  • Biblioteca del Polo Policlinico lunedì, mercoledì e venerdì 8.30-13.30, martedì e giovedì 8.30 –  16.30;
  • Biblioteca del Polo Papardo – Ingegneria  lunedì, mercoledì e venerdì 8.30-13.30.

Servizi di prestito e richiesta di articoli cartacei

I servizi di prestito e la richiesta di articoli cartacei continueranno ad essere erogati dalle biblioteche del:

  • Polo Centrale;
  • Polo Annunziata sez. biomedica;
  • Polo Papardo;
  • Polo Policlinico. 

Chi può fare richiesta

I servizi di prestito e la richiesta di articoli cartacei erogati dalle biblioteche di Ateneo sono riservati a:

  • Docenti;
  • Ricercatori;
  • PhD;
  • Dottorandi;
  • Specializzandi;
  • Studenti.

N.B. Gli studenti potranno effettuare un massimo di 3 richieste per volta.

Come effettuare richiesta

Gli studenti o il personale accademico strutturato per presentare richiesta per il servizio di prestito dovranno:

Gli studenti o il personale accademico strutturato per richiedere articoli da riviste cartacee o capitoli di libri dovranno:

o in alternativa

Durata del servizio, consegna e restituzione

La durata del prestito è di:

  • 1 settimana per le opere di consultazione;
  •  3 giorni per i testi d’esame (senza possibilità di rinnovo);
  •  4 settimane (con possibilità di rinnovo) per le altre pubblicazioni (eccetto i materiali esclusi dal prestito secondo Regolamento);

Per la consegna e restituzione gli studenti o il personale accademico strutturato devono recarsi presso i front office delle seguenti sedi:

  • Biblioteca di Giurisprudenza: al momento piano terra Biblioteca di Economia;
  • Biblioteca di Economia: piano terra Biblioteca;
  • Biblioteca di Scienze Cognitive: COSPECS – Sala lettura piano terra;
  • Biblioteca di Scienze Politiche: SCIPOG – atrio piano terra P.zza XX settembre, 4;
  • Biblioteca del Polo Annunziata – sezione umanistica: piano terra Biblioteca;
  • Biblioteca del Polo Annunziata – sezione biomedica: front office Biblioteca di Veterinaria;
  • Biblioteca di Ingegneria: front office Biblioteca, 4° piano – Blocco C;
  • Biblioteca di Medicina: front office Biblioteca.

Elidia Trifirò

L’importanza della salute mentale nel seminario organizzato da UDU Messina

Riceviamo e pubblichiamo quanto pervenuto alla Redazione di UniVersoMe da UDU Messina relativamente al seminario che si è svolto ieri, presso l’Aula Magna dell’Aulario di Via Pietro Castelli, dal titolo “A casa tutto bene? Indagine sulla salute mentale studentesca nel post pandemia”.

Grande successo ha ottenuto il seminario promosso da UDU Messina – Unione degli Universitari – in collaborazione con l’Ateneo Peloritano, che grazie alla modalità blended ha permesso la partecipazione di molti studenti. L’incontro, infatti, è stato seguito sia su teams che in diretta Facebook sulla pagina di UDU Messina.
Il titolo dell’evento era: “A casa tutto bene? Indagine sulla salute mentale studentesca nel post pandemia”.
Abbiamo approfondito, con i relatori presenti, i temi del benessere psicologico, della salute mentale, con un particolare focus sugli studenti  e sull’impatto che il distanziamento fisico ha avuto sulle nostre relazioni e quindi sulle nostre vite.

Gli autorevoli interventi

Tra gli ospiti è intervenuta anche Camilla Piredda, membro dell’esecutivo nazionale dell’Unione degli Universitari, che ha presentato la campagna Chiedimi come sto, promossa dall’UDU, dalla Rete degli Studenti Medi e dallo SPI, che ha l’obiettivo di sensibilizzare riguardo questi temi e di contrastare lo stigma culturale che ancora oggi esiste sulla salute mentale.
La prof.ssa Cammarota, docente e sociologa, ha cercato di mettere a fuoco quello che già succedeva prima della pandemia in termini di fragilità già esistenti nella nostra società.
Con la prof.ssa Nanetti, ricercatrice in sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’UNiversità di Bologna, invece abbiamo avuto modo di constatare i numeri e i risultati della ricerca su scala nazionale dal nome “l’esperienza di vita degli studenti universitari”. La docente ha messo a disposizione degli studenti la sua presentazione che è consultabile sul Team del seminario.
Il prof. Mostaccio, ricercatore in sociologia e salute globale del Dipartimento Cospecs,  ha fornito un prezioso punto di vista sul lavoro fatto sul territorio che ha reso più chiara la situazione in cui ci troviamo e quali scenari ci aspettano, dandoci numerosi spunti di riflessione anche sul tipo di università che immaginiamo di vivere.
Il prof. Formica, docente e psicoterapeuta, con un taglio più psicologico, ha offerto uno sguardo approfondito sulle relazioni sociali, sull’impatto che hanno sulle nostre vite e sull’importanza fondamentale che le caratterizza.
Era presente il segretario dell’FLC CGIL Messina Pietro Patti che ha portato i suoi rinnovando l’impegno per la costruzione di scuole e università sempre più inclusive.
E’ stato possibile porre diverse domande e considerazioni sia in aula che da casa. Il seminario ha riscosso un ottimo successo; ci auguriamo che questa giornata abbia portato ad una maggiore consapevolezza rispetto all’importanza del benessere psicologico nostro e di chi ci sta attorno.
UDU Messina

Torna il Taobuk Festival: tutte le attività formative per gli studenti

Il Festival Internazionale del libro Taobuk si rinnova per la XII edizione e come ogni anno, le opportunità per gli studenti UniMe sono numerose e diversificate.

Il Festival avrà come tema la ‘Verità’ e si svolgerà dal 16 al 20 giugno coinvolgendo il centro storico di Taormina e più di 100 autori e ospiti provenienti da diversi Paesi.

Gli eventi delle giornate renderanno possibile l’incontro tra la letteratura, il cinema, il giornalismo, l’arte, la musica e la cultura enogastronomica. Una serata da non perdere sarà di certo quella del 18 giugno in cui verranno presentati i vincitori dei Taobuk Awards 2022: Paul Auster, Michel Houellebecq e Giorgio Parisi, lo scienziato italiano che ha esplorato i ‘sistemi complessi’ ottenendo il Premio Nobel per la Fisica nel 2021.

Per presentare le stimolanti iniziative è stata trasmessa sulle pagine Facebook del Festival e dell’Ateneo una diretta a cui hanno partecipato il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, il Presidente e Direttore Artistico Taobuk, dott.ssa Antonella Ferrara ed il Direttore esecutivo Taobuk, dott. Alfio Bonaccorso.

Durante l’incontro sono state descritte le attività del campus e degli stage attraverso una presentazione video (clicca qui per vedere). Gli studenti avranno a disposizione una vasta gamma di esperienze formative in cui cimentarsi, oltre al contatto diretto con gli illustri ospiti.

Attività per gli studenti

Partecipare, come volontario al Festival, prevede due diverse aree:

  • Collaborare con la Direzione artistica in un’attività di “Stage”;
  • Dare il proprio contributo alle attività del “Campus”;

Le attività dello Stage inizieranno nei mesi che precedono l’evento per poi continuare nelle giornate dell’evento stesso. Per questo è richiesta disponibilità già da Aprile 2022.

I ruoli da ricoprire, in base alle personali inclinazioni e preferenze, saranno:

  • Segreteria organizzativa ( collaborare con l’ Ufficio del Cerimoniale, affiancamento alla Direzione artistica);
  • Responsabili di progetto (ad. es., Taormina Design Promenade, Taormina Cult, Mostre antologiche e personali);
  • Supporto alle attività dell’Ufficio stampa;
  • Social Media Management;

Le attività del Campus comprendono le seguenti mansioni:

  • Info-point (es. dare informazioni sul calendario e sugli eventi connessi a Taobuk);
  • Assistenza Eventi (essere di supporto agli autori e al pubblico);
  • Squadre Mobili (allestimento e gestione degli appuntamenti, distribuzione di programmi e locandine prima e durante il Festival);
  • Supporto logistica e allestimenti (supporto alle squadre di lavoro);
  • Taobuk Family – attività per i più piccoli: ( intrattenere i più piccoli nelle varie attività);
  • Accompagnamento Autori ( assistenza in caso di problemi di comunicazione, accoglienza dell’autore);
  • I fotografi del Festival;
  • Taobuk Operatori Video;
  • Free-lance (es. affiancare le attività dell’ufficio stampa);

Vitto e alloggio per gli studenti universitari saranno a carico dell’organizzazione.

Come partecipare

Per partecipare basterà registrarsi attraverso un form disponibile sul sito del Festival, a questo seguiranno dei colloqui one-to- one, svolti dall’organizzazione.

Agli studenti che parteciperanno verranno riconosciuti Crediti Formativi (CFU).

Per un’ulteriore presentazione del Taobuk Festival e per coinvolgere maggiormente gli studenti interessati, si terrà un webinar mercoledì 30 marzo alle ore 12:30.  È possibile seguirlo su teams cliccando il seguente link

oppure tramite diretta Facebook.

Per ulteriori domande o dubbi scrivere a: info@taobuk.it.

 

 

Ornella Venuti

 

UniMe: in arrivo proroga A.A. 2020/2021. Su esse3 la procedura di adesione

L’Ateneo Peloritano, in attuazione del D.L. 24 dicembre 2021 convertito con legge 18 febbraio 2022 n.11 (decreto milleproroghe), ha prorogato al 15 giugno 2022 l’ultima sessione di laurea per l’Anno Accademico 2020/2021.

Sarà competenza di ciascun Dipartimento fissare gli appelli di laurea ulteriori visibili alla voce “Bacheca, appelli di laurea”.

Chi potrà usufruirne

Potranno usufruire gli studenti e le studentesse che sono:

  • regolarmente iscritti all’Anno Accademico 2021/2022;
  • che intendono laurearsi a marzo/giugno 2022 qualora abbiano sostenuto tutti gli esami e concluso tutte le attività formative previste dal proprio piano di studi tra gennaio e i 7 giorni prima della sessione di laurea prevista per giugno 2022.

N.B. I laureandi che hanno concluso tutte le attività formative previste dal proprio piano di studi entro il 31 dicembre 2021, sono ammessi di diritto a conseguire il titolo nell’Anno Accademico 2021/2022. Pertanto non dovranno espletare alcuna procedura per aderire alla suddetta proroga. 

Come aderire alla proroga

Gli studenti interessati dovranno comunicare la propria adesione tramite Area Riservata Esse3 cliccando la voce “Prolungamento Anno Accademico 2020/2021 cd Decreto Milleproroghe”

N.B. Non saranno prese in considerazione ulteriori modalità di adesione, neanche sotto forma di istanze inoltrate all’indirizzo mail del protocollo generale d’Ateneo.

Come rinunciare alla proroga

Gli studenti che, avendo richiesto adesione alla proroga, per qualsiasi motivo risultassero impossibilitati al conseguimento del titolo nella sessione di giugno 2022, sono tenuti a comunicare alla Segreteria Didattica del proprio Dipartimento la rinuncia alla seduta di laurea calendarizzata.

Qualora non lo avessero già fatto, saranno tenuti al rinnovo iscrizione A.A. 21/22 e al pagamento delle tasse previste.

CdS non ammessi alla proroga

Gli studenti iscritti ai CdS delle Professioni Sanitarie non rientrano nella suddetta proroga, salvo diverse disposizioni del MUR di concerto con il Ministero della Salute.

Appello esami di maggio

È prevista una sessione straordinaria dell’appello per gli esami di profitto maggio 2022, così da consentire a chiunque possa usufruire della proroga di completare gli esami di profitto nei termini.

Tasse

Gli studenti che, essendosi già immatricolati per l’A.A. 21/22, dopo aver usufruito della proroga dell’A.A. 20/21, vogliano iscriversi per l’A.A. 21/22 ad un corso di laurea UniMe potranno ottenere la compensazione delle somme già versate per l’A.A. 21/22 senza aggravio di mora per questa ulteriore immatricolazione oltre i termini.

N.B. La nuova immatricolazione dovrà perfezionarsi entro 30 giorni dal conseguimento del titolo di laurea, altrimenti non vi potrà essere compensazione.

Le somme del contributo onnicomprensivo annuale già versate non saranno soggette a rimborso.

                                                   Ilenia Rocca

 

 

 

 

 

 

Irradiazione protonica: possibile svolta con la terapia laser

Terapia protonica (protonterapia), una tecnologia innovativa e in evoluzione costante, ma con difficoltà legate agli enormi costi. Recentemente però, grazie alle nuove scoperte (protonlaserterapia) potrebbe diventare una delle nuove e più potenti armi contro il cancro.

INDICE

Cos’è la protonterapia?

Cosa sono i protoni e come funziona?

Quali malattie si possono trattare?

Nuove scoperte e prospettive future

Approccio terapeutico

 

Cos’è la protonterapia?

La protonterapia è una metodica di radioterapia esterna, che sfrutta i protoni per irradiare un tessuto malato (come una massa tumorale), al fine di danneggiare il DNA delle cellule e “uccidere quelle bersaglio”, portando a guarigione il paziente.

Cosa sono i protoni e come funziona?

I protoni sono particelle pesanti subatomiche dotati di carica positiva, facenti parte degli adroni (nello specifico dei barioni, contenti un numero dispari di quark). È proprio questa caratteristica che li rende adatti alla radioterapia. Infatti, grazie alla loro massa, posseggono una bassa dispersione laterale nell’attraversamento dei tessuti e, inoltre, la dose erogata al tessuto è massima solamente negli ultimi millimetri del tragitto della particella (questo punto è chiamato picco di Bragg, Fig 1).

(Fig. 1) Fonte: http://www.informa.airicerca.org/

Questo consente di evitare che il fascio si diffonda ai tessuti sani e rimanendo localizzato sul bersaglio, garantisce la massima efficacia terapeutica con bassi effetti collaterali, permettendo di utilizzare delle dosi più cospicue per una migliore prognosi ( a differenza dei raggi x o radioterapia tradizionale, dove non si possono utilizzare dosi più elevate senza il rischio di compromettere i tessuti sani a causa della dose d’uscita).

Fonte https://linearbeam.com/protonterapia/
Fonte https://linearbeam.com/protonterapia/

Quali malattie si possono trattare?

I tumori che ad oggi si possono trattare sono tutti quelli in cui attualmente si utilizza la radioterapia convenzionale.  Essa è indicata nei casi di tumori radio-indotti (sorti in pazienti già trattati con radioterapia convenzionale), nei tumori vicino a organi nobili (come il cervello) e contro tutti i tumori solidi pediatrici.

Nello specifico, secondo la US National Library of Medicine i tumori che possono essere trattati sono:

  • Tumori cerebrali, cordomi e condrosarcoma della base cranica;
  • Melanomi oculari;
  • Tumore dei seni paranasali;
  • Tumore delle ghiandole salivari;
  • Melanomi mucosa delle alte vie respiratorie;
  • Linfomi;
  • Tumore al pancreas e del fegato;
  • Tumore alla prostata, cordoni e contro sarcoma sacrali, tumori del retto;
  • Sarcomi le parti molli.

Nuove scoperte e prospettive future

Uno dei principali problemi della terapia protonica è che richiede grandi acceleratori di particelle e costi elevati. Proprio per questo motivo, gli studiosi, hanno analizzato l’impiego di metodiche alternative, come i sistemi laser, per ovviare al problema.
Un team di ricerca presso l’HZDR (Helmholtz-Zentrum Dresden-Rossendorf), ha testato con successo l’irradiazione con protoni laser sugli animali.
La Dott.ssa Beyreuther ha spiegato che è frutto di un intenso lavoro ed avanzamento delle tecnologie: “Lavoriamo al progetto da 15 anni, ma solo negli ultimi tempi siamo riusciti ad ottenere, finalmente, miglioramenti cruciali, soprattutto grazie ad una migliore comprensione dell’interazione dei flash laser. Ora possiamo adattarli per creare impulsi di protoni che hanno energia sufficiente e sono anche abbastanza stabili“.

Fonte: HZDR / Juniks

Approccio terapeutico

Il nuovo approccio si basa su due principi:

  • Laser ad alta potenza;
  • Enorme intensità che permetterebbe la somministrazione della dose di radiazioni nell’arco di un milionesimo di secondo.

Elke Beyreuther ha infatti affermato: “È importante un laser ad alta potenza per generare forti impulsi di luce di estrema brevità, che vengono poi sparati su una sottile lamina di plastica o metallo. In seguito, l’intensità di questi lampi emette fasci di elettroni, creando un forte campo elettrico che può raggruppare i protoni in impulsi ed accelerarli ad alte energia. Ci sono indicazioni che una somministrazione di una dose così rapida aiuta a risparmiare il tessuto circostante sano anche meglio di prima. Vogliamo quindi condurre studi preclinici per studiare quando e come questo metodo di irradiazione rapida dovrebbe essere utilizzato per ottenere un vantaggio nella terapia del cancro“.

Livio Milazzo

Bibliografia

Irradiazione protonica: la nuova frontiera per combattere il cancro (everyeye.it)

Tumour irradiation in mice with a laser-accelerated proton beam | Nature Physics

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Linearbeam