L’Italia Spring Training si avvia verso lo sprint finale

Dopo il trittico di partite della scorsa settimana la manifestazione internazionale di baseball si avvia verso la conclusione con le ultime tre partite ufficiali tra Italia e Repubblica Ceca, in programma allo Stadio del Baseball Primo Nebiolo giovedi, venerdì e sabato, con inizio alle 15.30 (ingresso gratuito).

Non si ferma la macchina organizzativa dell’Italia Spring Training che, dopo aver ospitato dallo scorso 24 febbraio gli under di Italia e Germania ed aver proseguito con i seniores delle nazionali italiana e tedesca, si avvia verso la fase finale con gli ultimi giorni di allenamenti e partite per il team “Azzurro” e per la Nazionale della Repubblica Ceca (giunta in Riva allo Stretto domenica scorsa in sostituzione del team teutonico).

Ancora partite sul diamante del Primo Nebiolo sul quale, lunedi e martedì scorso, la Repubblica Ceca ha affrontato gli atleti della rappresentativa siciliana (in entrambi i casi hanno vinto i Cechi per 6-1 e 12-8). Incontri di rifinitura in vista del momento clou dell’ultima parte di manifestazione, con l’ultimo trittico di partite tra Italia e team Ceco in programma giovedi 15, venerdì 16 e sabato 17 marzo, con inizio alle ore 15.30 e con ingresso gratuito. Anche in queste occasioni, come già successo la settimana scorsa, sarà assicurato un grande spettacolo, con gli Azzurri del Manager Gerali determinati a lasciare Messina con delle belle prestazioni ed anche con una vittoria finale da regalare agli appassionati che accorreranno all’Impianto di Contrada Conca d’Oro e concludere al meglio l’esperienza dell’Italia Team in riva allo Stretto.
Esperienza già di per sé molto positiva, come più volte confermato dallo Staff della Nazionale e dai vertici della Federazione Italiana Baseball e Softball. Plausi arrivati anche da molto più lontano ed in particolare d parte di Dan Bonanno (Referente di Major League Baseball per l’Europa) il quale, in visita nei giorni scorsi tra Cittadella Sportiva Universitaria e Complesso Primo Nebiolo, ha apprezzato l’ottimo lavoro di CUS Unime ed Università di Messina, confermando la volontà di organizzare per il prossimo ottobre proprio all’interno degli Impianti universitari il Cadett Camp di Major League Baseball.

Eventi della settimana

14 marzo

CULTURAL AND SOCIAL IMPACT OF HUMAN MIGRATION

Dove: Dipartimento COSPECS Aula Magna via Concezione 6-8

Quando: ore 15:00

Cosa: Dal 12 al 17 marzo, su iniziativa dei proff. Francesco Martines (Diritto Amministrativo) e Mary Ellen Toffle (Lingua Inglese) una delegazione di 10 studenti della Columbia Law School di New York accompagnati dalla prof.ssa Kathleen Maloney, docente di diritto dell’immigrazione, sarà ospite dell’Università di Messina per approfondire i temi dell’immigrazione e dell’accoglienza.

APERIBOOK A TUTTO SWING

Dove: FeltrinelliPoint via Ghibellina 32

Quando: ore 20

Cosa: Aperitivo a ritmo di swing. Drink+Buffet 10 euro
Consultazione libri e wi-fi free

 

15 marzo

IMMIGRATION POLITICAL AND LEGAL ASPECTS IN ITALY AND THE EU

Dove: Aula Buccisano piazza XX settembre 1 Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche

Quando: ore 9:00

Cosa: nel contesto della partnership fra il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche e la Columbia Law School è la seconda giornata di studio e approfondimento delle tematiche dell’immigrazione e accoglienza. Interverranno :

Giovanni Moschella (Full Professor of Public Law; Director of the Department of Political and Legal Sciences)
Adele Marino (Assistant Professor of Maritime Law; Responsible of International Relations of the Department)
Francesco Astone (Full Professor of Administrative Law)
Michele Messina (Assistant Professor of EU Law)
Kathleen Maloney (Researcher in Law at Columbia University, NY and Asylum Officer at USCIS)
Daniele Pompejano (Full Professor of History and Institutions of Americas) Valentina Prudente (Assistant Professor of Administrative Law)
Antonina Astone (Assistant Professor of Private Law)
Rosalba Rizzo (Assistant Professor in English Language)
Francesco Martines (Assistant Professor of Administrative Law; Coordinator of the Project UniME/Columbia University NY)
Mary Ellen Toffle (Researcher in Cross-Cultural Communication; Coordinator of the Project UniME/Columbia University NY)
Salvatore Trovato (Lieutenant Italian Coast Guard of Messina, Head of the Navigation Safety Section) Marica Santoro (Mediator with migrants)
Buba Faye (Refugee from Zambia)

 

16 marzo

RETRODISCO SOUNDS FROM THE GOLDEN AGE OF DISCO

Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33

Quando: ore 22:30

Cosa: Dal 1970 al 1999, una carica di stili e tendenze che hanno creato il principio di dancefloor moderno.
Funk, Disco per arrivare alla primissima forma di House music, ricalcando i modelli dei locali che hanno fatto la storia come il The Loft di David Mancuso, il Paradise Garage di Larry Levan e il Music Box di Ron Hardy.
Oltre tre ore di full immersion di vintage sound, una cavalcata inarrestabile di pezzi che hanno segnato un’epoca e tante gemme rare, in versione originale o re-editata.

Ingresso gratuito entro 00.00
6€ con drink incluso da 00.00 in poi
In consolle:

Davide Patania
Lorenzo Macrì
Kate

 

17 marzo

SCHUMANN E DINTORNI

Dove: Palacultura viale Boccetta

Quando: ore 18:00

Cosa: Progetto “Schumann e dintorni”
DARIO CANDELA pianoforte
Programma:
F. LISZT Klavierstucke S192
Ballata n.2
R. SCHUMANN Studi Sinfonici op. 13

 

TRIBUTO AI CANTAUTORI ST. PATRICK DAY LIVE @ ST. TAURUS PUB

Dove: St. Taurus Pub via Ettore Lombardo Pellegrino 105-109

Quando: ore 21:30

Cosa: Per il giorno di San Patrizio festeggiamo insieme.
Con performance dei “Per qualche Spiccio in Più” in un tributo ai cantautori italiani del passato.

 

THE DEVILS IRON BUTT TOUR

Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33

Quando: ore 22:30

Cosa: I The Devils sono Gianni Pregadio (chitarra e voce) e Erica Toraldo (batteria e voce) e scelserso il nome del loro duo in onore della famosa pellicola cult “The Devils” di Ken Russel.
Formatisi a Napoli nel 2015, hanno registrato il primo e il nuovo album “Iron Butt” con Jim Diamond (The Dirtbombs, White Stripes, etc…), poi pubblicati dalla rinomata Voodoo Rhythm Records.
Il sound dei The Devils è semplice, primitivo ed efficace, ispirato dai ripetuti ascolti blues-punk-garage di Cramps, Monks, Deviants, Stooges, Magic Sam e Fugazi .
Lui vestito da Predicatore, lei da Killer Nun, sono selvaggi, molto rumorosi e terribilmente sexy!!!

Aftershow dj set Davide Patania

Ingresso 5 euro

 

18 marzo

MARE NOSTRUM (DOPPIO SPETTACOLO)

Dove: Chiesa di Santa Maria Alemanna

Quando: ore 18:00 e 21:00

Cosa: MARE NOSTRUM
con Loredana Bruno, Michele Carvello, Martina Cassenti, Bruno Prestigio
allestimento Valeria Mendolia
disegno luci Stefano Malarazza Barbagallo
sound fx Filippo La Marca
regia e drammaturgia di Elena Zeta Shara
QA – Quasi Anonima Produzioni

III Appuntamento V edizione 
Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena
rassegna di nuova drammaturgia

Sotto gli occhi di un’enorme luna piena, sulla riva di una piccola spiaggia recintata dalla scogliera, Salvo e Maria, tra le bolle, la schiuma e le onde, notano un’insolita preda: una folta chioma di capelli neri, una ragazza svenuta, in balìa delle correnti.

Costo del biglietto
Intero: 13 euro
Under 30: 11 euro
Abbonamenti
Sei spettacoli: 70 euro
Quattro spettacoli: 50 euro

Under 30
Sei spettacoli: 60 euro
Quattro spettacoli: 40 euro

Per info e prenotazioni
tel: 328 3192600
mail: attounicoteatro@gmail.com

I biglietti saranno in vendita alla Chiesa di Santa Maria Alemanna il giorno dello spettacolo a partire dalle 17.00.

 

Arianna De Arcangelis

 

Un super CUS Unime vince in casa del Gravina

Dopo la rotonda battuta d’arresto dell’ultimo turno contro la capolista Volley Nizza rialza subito la testa il CUS Unime che, con una prestazione sorprendente, batte a domicilio la quarta forza del torneo. A tre giornate dalla conclusione ancora in bilico la seconda piazza, valida per la promozione diretta.

Prestazione superlativa del CUS Unime che, nel quart’ultimo turno del torneo di Serie D, supera a domicilio l’U.S.CO. Gravina e conquista punti importanti in vista del rush finale. Partita bella e combattuta da entrambe le formazioni, determinate ad ottenere riscatto dopo le pesanti sconfitte dell’ultimo turno (3-0 delle padrone di casa in casa della Pallavolo Roccalumera e 3-0 subito dal CUS Unime al PalaNebiolo per mano della capolista del torneo, il Volley Nizza) ed a conquistare punti fondamentali per conquistare la seconda pizza, valida ad ottenere l’accesso diretto in Serie C. Ne viene fuori una gara “infinita”, durata circa due ore e mezzo durante le quali non sono mancati sorprese e belle azioni di gioco. Partono subito bene le ospiti gialloblu che conquistano un combattuto primis et con il finale di 25-20. Le padrone di casa non ci stanno e già dal secondo parziale di gioco rialzano la testa: il Gravina sbaglia meno e risulta più incisivo in fase d’attacco, riuscendo cosi a pareggiare il conteggio dei set (25-16) e, addirittura, ad operare il sorpasso nel terzo set con un 25-22 finale. La partita, però, non è ancora finita, merito delle ragazze allenate da Mister Leandri che non mollano e, con tanta determinazione si aggiudicano per 25-18 in rimonta il quarto set. Il tie break si gioca tutto all’ultimo espiro: le due squadre se la giocano punto su punto ma, alla fine, è premiata la difesa più attenta e determinata delle ospiti che si aggiudicano il quinto ed ultimo set con il finale di 15-13.

Due punti fondamentali per il CUS Unime che riesce a mantenere la seconda posizione con 30 punti all’attivo seguita, però, a strettissimo giro dalla Pallavolo Zafferana (vincitrice per 3-1 in casa del Trinisi e subito dietro in terza posizione a quota 29). Poco più indietro, a 27 punti, proprio le ragazze del Gravina. A tre giornate dalla conclusione del torneo, dunque, non sono concessi passi falsi, a partire dal prossimo turno casalingo contro l’Olimpia Lavina Acibonaccorsi.

U.S.CO. Gravina – CUS Unime 2-3 (20-25, 25-16, 25-22, 18-25, 13-15)

U.S.CO. Gravina: Guglielmino, Spataro, Farmaci, La Ferrera, De Luca, Scalisi, Tomaselli, Silvestri, Brucato, Fazio, Strazzeri (k), Bertino (L1), Giordano (L2). All. barbaglio
CUS Unime: Maisano, Savasta, Pace, Venuto (k), Falanga, Salvato, Arena, Alibrandi, Sgambati, Leandri V., Agnosto (L1), Mindinici (L2). All. Leandri

CUS Unime sconfitta in casa dalla Nuovo Trogylos

La formazione di Priolo espugna il PalaNebiolo e continua la sua corsa verso il vertice della classifica. Il CUS Unime parte male ed è costretto ad inseguire per tutta la partita.

Inizia male la fase ad orologio per il CUS Unime, superato tra le mura amiche del Palasport di Contrada Conca d’Oro dalla Nuova Trogylos Priolo. Le messinesi non riescono mai ad entrare in partita e da subito vengono messe sotto dalla formazione ospite che, dal canto suo, non conosce sconfitte da quando ha inserito in organico la terza straniera, la lettone Karlsone, scalando la classifica e candidandosi per la vittoria finale del torneo. Pesa tra le fila cussine l’assenza di Sabrina Natale, assente da ora sino a fine stagione perché voltata all’estero per un’esperienza in Erasmus. Formula ad orologio molto penalizzante, tra l’altro, per il CUS Unime costretto ad affrontare nelle due partite previste le due squadre più forti della serie.

Partono bene le ospiti e costringono le gialloblu ad inseguire per tutta la partita che, comunque, pur con tanti errori sotto canestro rimangono a contatto con le siracusane, riportandosi sempre sotto anche quando le avversarie tentano l’allungo (34-38 al 24’ e 51-55 al 33’). Alla fine, però, paga la maggiore fisicità della Nuova Trogylos e, nonostante i canestri di Giulia Borgia, la sconfitta diventa inevitabile per le cussine.

Prossimo impegno per le cussine previsto il 14 marzo, quando le ragazze allenate da Coach Zanghì faranno visita alla Rainbow Catania, vittoriosa nel primo turno con un sonoro 93-30 in casa della Basket School Pantera 08.

Cus Unime – N. Trogylos Priolo 61-70 (11-17, 24-33, 42-52)

CUS Unime: Kramer 10, Boncompagni, Borgia 19, Scardino 10, Zagami, Polizzi 6, Grillo 6, Pellicanò, Cascio 10, Mazzullo. All. Zanghì.

Nuova Trogylos Priolo: Cigic 21, Spampinato 14, Karlsone 17, Capici 6, Cocina, Seino Barbon 12, Caliò. All. Catanzaro

Arbitri: Castorina e Puglisi.

La nostra compagna musica

La musica è ovunque.
La sua fruibilità grazie ai servizi streaming, Youtube, Soundcloud è diventata facilissima, l’ascoltiamo nelle cuffie, al pc, col cellulare, alla radio.
Ci viene servita, senza poterci opporre, anche nei locali, nei negozi, dove il suo valore viene svilito, è un rumore di sottofondo non più un piacere per la nostra anima e mente.
Il facile accesso ha portato negli ultimi anni ad un fenomeno quasi opposto, si è riscoperto il vinile.
Chi li acquista (o più facilmente recupera quelli dei genitori) decide di ritagliare del tempo per la musica, che perde quella funzione di compagna per le attività della giornata e diventa la protagonista del momento.
Si pulisce il piatto, si sistema LP, la puntina si posiziona sulla superficie e via: la magia inizia.

https://www.youtube.com/watch?v=bX0Ynv6fEO4

La musica è così parte del nostro essere umani che è strano fermarsi a pensare “cosa significa per noi”, ne beneficiamo in modi diversi ed ineffabili per compierne una disamina. Gli stessi musicisti hanno difficoltà a definire il loro lavoro, il perché, anzi alcuni la ritengono una domanda sciocca.
La musica è immortale, è vitale per l’umanità come l’acqua da bere.
La canzone nel momento in cui l’ascoltiamo la facciamo nostra, diviene parte di noi, ci parla e le conferiamo una interpretazione.
Il musicista ci racconta una sua esperienza, una sua idea ma non ci impone una lettura obbligata.
È un amico che ci dice implicitamente “guarda che non sei solo, non sei l’unico a pensare/provare ciò”.

Jimmy Page in una intervista alla BBC racconta la genesi di Starway to Heaven “L’idea di Stairway to Heaven era quella di avere un pezzo di musica, una canzone che si sarebbe dovuta sviluppare su più strati e dovesse andare a coinvolgere diversi stati d’animo. Tutta l’intensità e la finezza dovevano servire per dare spinta al brano sotto ogni punto di vista, sia quello emozionale che musicale. Per questo la canzone continua ad aprire e ad esplorare un certo tipo di schemi”.

L’ascolto di un intero album dalla prima canzone all’ultima ti trasporta in una altra storia, vita, tramite la concatenazione che c’è fra un brano e l’altro, i riferimenti impliciti nei testi.
I musicisti creano una relazione intensa con chi sceglie la loro musica,  nelle esibizioni dal vivo più che mai, dove è la capacità dell’artista di connettersi all’auditorium ad avere funzione principale.
Io lo reputo un gesto volontario di mettersi completamente a disposizione del pubblico, di farsi conoscere veramente da loro. I concerti sono condivisione e connessione fra gli spettatori e fra questi e il performer.
Guardate il video di seguito, come sono sbigottiti gli spettatori durante la performance di Janis Joplin all’ormai storico Monterey Pop nel 1967.

https://www.youtube.com/watch?v=Bld_-7gzJ-o

Peter Gabriel sostiene che la musica, la conoscenza anche teorica di questa, sia una “cassetta degli attrezzi per le emozioni”.
In effetti a seconda dei diversi momenti della nostra vita, noi ritorniamo, scopriamo canzoni che ci permettono di affrontare, comprende e sublimare i nostri sentimenti. Spesso abbatte le barriere che abbiamo creato dentro e fuori di noi.
Luca Sofri il direttore de Il Post in un suo articolo “Leccanzòni” ha scritto una frase sulla musica che mi è rimasta impressa più di mille canzoni

Forse non si esportano. La musica non cambia il mondo, come dicono in molti: la musica è il mondo. Il bicchiere mezzo pieno del mondo.

La musica è un riparo inviolabile, è mettersi in contatto con sé e col resto del mondo. Dalla notte dei tempi è la compagna dell’umanità.
Che la musica ci travolga che è il migliore terapia per la nostra anima.

 

Arianna De Arcangelis

Buona la Prima: Californication

C’è un detto famoso che dice “chi ben comincia è a metà dell’opera” e se decidi di iniziare il primo episodio della tua serie sulle note di “You Can’t Always Get What You Want” dei Rolling Stones, beh, caro mio Tom Kapinos (ideatore del progetto), aspettati una standing ovation.

La scena si apre con Hank Moody (David Duchovny), protagonista della serie, che guida la sua Porsche 911 Cabrio, rigorosamente nera, verso una chiesa immersa nel verde di Los Angeles, dove spera di ritrovare, attraverso un dialogo con Dio, l’ispirazione per ricominciare a scrivere romanzi. Ma non sarà la preghiera la risoluzione di tutti i problemi dello scrittore, poiché ad aiutarlo arriverà un’attraente suora che si offrirà di fargli una “fellatio”. Malauguratamente per lui, si tratta solo di un sogno bizzarro ed al suo risveglio, Hank si ritroverà nel letto di un’avvenente donna sposata (non con lui). Il ritorno del marito di lei, infarcito da una serie di pungenti battute di stampo sessuale, darà il via alla vera trama della puntata, con il protagonista costretto ad una rocambolesca fuga in macchina, senza i pantaloni…

Nella scena seguente facciamo la conoscenza di due altri personaggi fondamentali per la storia: la ex compagna di Hank, Karen Van Der Beek (Natascha McElhone), e di sua figlia Rebecca “Becca” Moody (Madeleine Martin), che lo stanno aspettando sotto casa sua da parecchio tempo.

È un incipit chiaro quello che gli autori vogliono dare alla puntata, quasi a far capire immediatamente ciò che la serie vuole raccontare agli spettatori. Non ci sono maschere, non c’è vergogna, il politically correct è completamente spazzato via dalle scene, ma questo non significa creare un prodotto scadente, superficiale e di mero intrattenimento di serie B.

Il fulcro di tutta la serie è ovviamente Hank Moody che in molti hanno ipotizzato potesse essere la perfetta riproposizione in epoca moderna dello scrittore più sporcaccione del ‘900: Charles Bukowski. Sesso e alcool dipendente, abilissimo nell’usare le parole, tanto quanto nel portare a letto più donne possibili durante tutto l’arco di una singola puntata, ma contemporaneamente in costante lotta con se stesso e con gli altri per cercare di rimettere in carreggiata la sua vita e la sua relazione con la ex compagna. La performance di David Duchovny – che, per chi non lo ricordasse, è stato il protagonista della fortunata serie “X-Files” – è impeccabile, tanto da valergli la vittoria di un Golden Globe nel 2008 come “Miglior attore in una serie drammatica”.

Se fossimo su “4 Ristoranti” e io fossi Alessandro Borghese, questo sarebbe il momento di assegnare cinque punti bonus ad una delle peculiarità della serie TV e, senza ombra di dubbio, in questo caso il fiore all’occhiello di “Californication” sarebbe sicuramente la colonna sonora. Oltre ai già citati Rolling Stones, sono tantissimi i gruppi che prestano la loro musica (e in alcuni casi anche la loro faccia, vedi il cameo di Tommy Lee dei Mötley Crüe) tra cui: Jimi Hendrix, Nancy Sinatra, The Who, The Doors, Roy Orbison, ZZ Top, Nirvana, Whitesnake, The Velvet Underground e chi più ne ha più ne metta. Tutti i pezzi più iconici di questi grandi artisti sono perfettamente amalgamati tra le varie scene, danno il ritmo alla narrazione e, in molti casi, regalano momenti emozionanti ed indimenticabili in cui il testo delle canzoni si riflette perfettamente su ciò che si vede in scena.

Il sesso, l’alcool e l’umorismo pungente la faranno da padrone, ma senza mai stancare, senza mai risultare eccessivamente opprimenti, e questo perché all’interno di tutto l’enorme guazzabuglio di avvenimenti che quotidianamente rendono la vita di Hank Moody favolosa ed al tempo stesso deprimente, si nasconderà una morale, una piccola, ma al tempo stesso fondamentale lezione, che tutta la storia cerca di darci sin dal primo secondo della prima puntata: “You can’t always get what you want… but if you try sometime, you find, you get what you need”.

Buona visione a tutti!

 

Giorgio Muzzupappa

Jessica Jones è tornata!

Quando Netflix e l’universo Marvel si unirono qualche anno fa per dare vita a due serie tv tutti erano un po’ scettici, poi Jessica Jones ha fatto ricredere tutti.
L’eroina torna sulla piattaforma streaming più prolifica al mondo oggi giorno 8 marzo (quale data migliore?).

Jessica Jones è tratta dall’omonimo fumetto creato da Brian Michael Bendis e  Michael Gaydos nella serie tv è interpretata da Krysten Ritter (Braking Bad, Asthma).
Lo sfondo è New York.
È dotata di una forza e resistenza sovrumana, ma non è tagliata per fare la supereroina quindi lavora come investigatrice privata. È una donna alcolista, cinica, dal tagliente senso dell’umorismo di cui però è facilissimo invaghirsi perché dal cuore buono.
Questo personaggio è il centro e il motivo per cui vedere questa serie televisiva : è umana e imperfetta. I traumi passati non la rendono invulnerabile il contrario e sono queste vicende che vengono raccontate nella serie.
La sua nemesi è tale Kilgrave uomo capace di controllare le menti , che negli anni precedenti si era invaghito di lei e l’aveva resa la sua amante-schiava. Jessica gli era totalmente succube, a causa del potere di quest’uomo. Questo antagonista non è un semplice strumento narrativo, è una metafora estrema di un disagio che viene vissuto in altri contesti.
Le figure femminili della serie sono anche altre: Trish (Rachel Taylor) la migliore amica di Jessica che ha subito violenze psicologiche dalla madre che riversava su di lei frustrazioni e aspettative, costringendola a interpretare da giovane un personaggio televisivo “Patsy”. Poi c’è Jeri (Carrie Anne Moss la Trinity di Matrix) l’avvocatessa spietata (che ritorna anche in Daredevil e Iron Fist).
Di seguito una clip in cui Kristen Rytter parla del personaggio.

https://www.youtube.com/watch?v=0KVdGX051Go

La prima stagione è avvincente e divertente, nonostante la storyline in alcuni casi un po’ contorta, ma anche per i “profani” semplice da seguire. Rientra in un genere noir con qualche sprazzo di comicità.
Krysten Ritter è perfetta per il ruolo e da qualcosa in più al personaggio.

https://www.youtube.com/watch?v=78SCXvhJhl0

Della seconda stagione si sa poco nulla a parte che i 13 episodi sono stati girati da registe e scritta per lo più da sceneggiatrici.
Fra queste troviamo Liz Friedlander (la firma dietro diversi video degli U2, Celine Dion, Alanis Morissette), Deborah Chow, Mairzee Almas (Smallville, Once Upon a Time) e Minkie Spiro (Downtown Abby, Better Call Saul).
Vedremo Jessica combattere con i propri demoni interiori alla ricerca delle verità sul suo passato.
Forse non è una serie da sottoporre a “binge watch” ma è un ottimo modo di passare del tempo a casa.

 

Arianna De Arcangelis

Eventi della settimana

7 febbraio

APERIBOOK SULLE NOTE DI FABRIZIO DE ANDRÈ

Dove: LaFeltrinelliPoint via Ghibellina 32

Quando: ore 20:00

Cosa: Accompagnati dalla musica del grande Fabrizio De Andrè vi aspettiamo mercoledì per brindare e mangiare all’aperibook.

Drink+Buffet 10euro
consultazione libri e wi-fi free
THE POLICLINIC PARTY SHOW
Dove: Centro Multiculturale Officina via Croce Rossa 69
Quando: ore 23:00
Cosa: L’Associazione “Figli d’Ippocrate” è lieta di Presentarvi: “ THE-POLICLINIC PARTY-SHOW ”
the 4th Anniversary -Ocean Production Surprise-
2 DANCE FLOOR : MAINSTAGE –REGGAE/TEC STAGE
MAIN STAGE
LINE UP BACK TO BACK
MASSIMO TRUNFIO VS DJ PHILIP1 VS DJ IVAN LA ROSA
SPECIAL VOICE
MARCO PARISIREGGAE/TEC STAGE
FABIO RUSSO DJ VS 2P BROS VS HEAVID SAIHNT

INGRESSO ESCLUSIVAMENTE IN PREVENDITA :

DONNA: 12 € CON CONSUMAZIONE
UOMO: 15€ CON CONSUMAZIONE

PACCHETTI TAVOLO MAIN
PACCHETTI TAVOLO PRIVÈ
PACCHETTI TAVOLO SUPER PRIVEE’
9 febbraio
COLAPESCE LOVES VINYL – VINYL DJ SET / STEREO8 & FEDERICA VITA 
Dove: Colapesce via Mario Giurba 8/10
Quando: ore 19:30 – 23:30
Cosa: “il lunedì cadi a pezzi
il martedì e il mercoledì mi spezzi il cuore
Il giovedì nemmeno inizia
è il venerdì che sono innamorato”
trad. “Friday I’m in love, The Cure (1992)Colapesce torna ad agitare la sua potente calamita per attrarre a sè
nuovi dischi e librarsi in effusioni amorose lungo i solchi di nuove sonorità.
Ad aprire le proprie valigie dei sogni questo Venerdì saranno
MR STEREO8
❥dal suo cilindro continua ad estrarre cimeli da mostrare ma soprattutto preziosità da ascoltare;
FEDERICA VITA
❥Si vocifera che per compiacere Colapesce abbia persino fatto man bassa anche dei dischi di papà;

Non resta che drizzare le orecchie.

COMA COSE LIVE AT RETRONOUVEAU
Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33
Quando: ore 22:30
Cosa: Francesca alias California e Fausto Zanardelli aka Fausto Lama sono i Coma_Cose, duo alternative-rap italiano nato per caso, un po’ come il loro nome:”Coma” è una provocazione, riferito ad un momento storico in cui,secondo loro, è arrivato il momento di aprire gli occhi, di svegliarsi; “Cose”, invece, non vuol dire nulla, l’hanno messo accanto a “Coma” perché, sempre secondo loro, ci stava bene.
Nei loro pezzi raccontano com’è la vita milanese (citando spesso luoghi di Milano, come rosticcerie e posti simbolo della movida – ma anche trasporti pubblici come il tram 14 direzione Lorenteggio); la loro musica è un’ “attitudine urbana, che suona come gli ingressi dei palazzi di Milano di notte, Laura Palmer o giù di lì.”
Su YouTube i primi pezzi sono stati pubblicati in questo ordine: “Cannibalismo” (febbraio 2017), “Golgota” (marzo 2017), “Deserto” (maggio 2017), “Jugoslavia” (giugno 2017).
“Inverno ticinese” è uscito lo scorso 13 ottobre: è un EP che contiene appena tre pezzi in cui i Coma Cose mischiano generi e stili, dal rap all’elettronica, passando per il cantautorato. I pezzi sono prodotti dal trio di producers Mamakass.Aftershow Dj set CLIMA – dj set Davide Patania
APERTURA PORTE: 22.30
START SHOW: 23.30
INGRESSO: €10 al botteghino
10 febbraio
CUSUNIME – CUSPALERMO
Dove: CUS Unime ASD viale Giovanni Palatucci 13 SS Annunziata
Quando: ore 14:50
Cosa:  Campionato Serie B di pallanuoto maschile
GIOVANNI GUIDI IN “PLANETH EARTH” – PIANO SOLO TOUR
Dove: Palacultura viale Boccetta
Quando: ore 18:30
Cosa: “PLANET EARTH” – Piano Solo Tour
GIOVANNI GUIDI pianoforte
Programma
GIOVANNI GUIDI (1985)
Trilly
Leonie
The Night it Rained forever
The house Behind This one

OSVALDO FARRES (1903-1985)
Quizas, quizas, quizas
LEO FERRÈ (1916-1993)
Avec le tempsIngresso per i non abbonati:
BIGLIETTO INTERO 15€
BIGLIETTO RIDOTTO (giovani sino a 30 anni) 10€
STUDENTI (sino a 18 anni) 5€

L’Artista
Giovanni Guidi nasce a Foligno nel 1985. Frequentando i seminari estivi di Siena, viene notato da Enrico Rava, che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21, trasformatosi in seguito in Rava New Generation. Con quest’ultimo gruppo ha inciso nel 2006 e nel 2010 due Cd per l’Editoriale l’Espresso. Attualmente, oltre alla collaborazione con Enrico Rava, all’acclamatissimo duo “Soupstar “con Gianluca Petrella, al trio “Thanks For The Fire” con il trombettista Luca Aquino e il percussionista Michele Rabbia, al duo “Closer” con Daniele Di Bonaventura al bandoneon, ai ” Three Pianos” con Claudio Filippini e Mirko Signorile, con cui ha pubblicato un bell’album per la rivista Musica Jazz, alla collaborazione in trio con Matthew Herbert ed Enrico Rava, è leader di propri gruppi come ” Drive” con cui si esibisce al fender rhodes, con Joe Rehmer al basso elettrico e Federico Scettri alla batteria, al trio con Thomas Morgan e Joe Lobo, a cui, per la sua prossima registrazione targata ECM, si aggiungeranno Francesco Bearzatti al sax tenore e Roberto Cecchetto alla chitarra, ai Gam Scorpions, gruppo che ha costituito insieme ad alcuni richiedenti asilo provenienti da Gambia e Senegal. Si è esibito in vari importanti festival: Umbria Jazz, Zurich Nu Jazz, Umbria Jazz Balcanic Windows, Stavanger Mai Jazz, Jazzaldia, North Sea Jazz Festival, Molde Jazz, Berlino Jazz Festival, Copenhagen Jazz Festival, Barcelona Jazz, Varsavia Jazz Days, Le Mans Festival, Portland Jazz Festival, San Francisco Jazz Festival ed anche in teatri e club a New York, San Paolo, Rio De Janeiro, Buenos Aires, Santiago del Cile , Brasilia, Salvador de Bahia, Dublino, Parigi, Londra, Monaco, Berlino, Seoul, Hong Kong, Tokyo, Jakarta. Il primo album a suo nome “Tomorrow Never Knows” è stato pubblicato nell’agosto 06 per l’etichetta giapponese VENUS e recensito con cinque stelle dal mensile Swing Journal. Successivamente ha pubblicato quattro album con l’etichetta CAM JAZZ. È del 2013 il primo album registrato a suo nome per la prestigiosa ECM di Monaco: “City of broken Dreams” inciso in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo. Ha vinto poi vari premi tra cui il referendum Top Jazz indetto dalla rivista Musica Jazz, come miglior nuovo talento 2007. Nel giugno 2016 ha pubblicato l’album “Rebel Band” per l’Editoriale L’Espresso nell’ambito della collana dedicata ai più importanti jazzisti italiani. Dopo l’uscita nel 2015 di “This is the day” registrato in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo, il 2 Settembre 2016 è uscito il nuovo disco ECM “Ida Lupino” inciso con Gianluca Petrella, Louis Sclavis e Gerald Cleaver, che è stato votato “miglior nuovo album italiano 2016″ da una giuria composta da circa 60 critici e giornalisti specializzati nel referendum Top Jazz indetto dal mensile Musica Jazz. Nello scorso luglio ha compiuto un lungo tour europeo con l’ Enrico Rava – Tomasz Stanko Quintet. Nel Maggio 2018 è previsto un tour europeo con una nuova formazione “Salida”, che comprende David Virelles alle tastiere, Dezron Douglas al contrabbasso e Gerald Cleaver alla batteria.

MALAGRAZIA 
Dove: Clan off teatro via Trento 4
Quando: sabato 10 ore 18:30 e 21:30 – domenica 11 ore 18:30
Cosa: EVENTO SPECIALE IN PRIMA NAZIONALE
FUORI ABBONAMENTO
È consigliata la prenotazione al 388 811.06.18 (chiamando ovvero mandando sms o messaggio whatsapp) oppure tramite email all’indirizzo info@clandegliattori.it, indicando il nome, il giorno e l’orario per il quale si intende prenotare il posto.Ideazione e regia Giuseppe Isgrò
drammaturgia Michelangelo Zeno
con Edoardo Barbone e Daniele Fedeli
architettura del suono Stefano De Ponti
cura del progetto Francesca Marianna Consonni
assistente alla regia Edoardo Barbera
immagine Mauro Vignando
foto Mauro Brovelli
grafica Nicola Gasco
collaborazione alla promozione Giuseppina Borghese
ufficio stampa Le Staffette
uno spettacolo di Phoebe Zeitgeist
in collaborazione con
Evoè, Rovereto / Teatro Civico 14, Caserta / Teatro Rossi Aperto, Pisa / AltoFest, Napoli / Odemà, Milano

Malagrazia ovvero “la grazia che viene dal male”, la straordinaria e controversa capacità umana di resistere alla catastrofe. Ma anche “l’azione fuori dal garbo”, fuori dalla regola data, perché questa regola è venuta meno, è stata dimenticata o non esiste più. In questo mondo nuovo (o forse alla fine di uno vecchio) troviamo due fratelli, rinchiusi, soli con il pensiero costante del fuori, di ciò che è stato, di ciò che sarà. Due bambini persi nel loro gioco che simula il mondo, due orfani che reinventano la propria sconosciuta storia familiare, due superstiti che indagano sulle cause della fine, forse due esemplari di una nuova specie, all’alba di una natura tutta da immaginare. Il loro rapporto è fatto di lotta, soccorso, sfida, gioco, prevaricazione e un amore che non ha più le dimensioni del lecito e del comune. Il luogo in cui sono asserragliati, ora una stanza dei giochi, ora un bunker, ora un’isola, è un territorio sospeso, animato da presenze affilate e pericolose, fantasmi della loro continua ridefinizione di eventi e cose. Ogni oggetto ad essi rimasto, infatti, così come ogni concetto ricordato, acquista un uso nuovo, improprio, paradossale. I due inventeranno mondi passati e presenti, alle prese con pestilenze immaginarie e doveri di stato, fino alla ricerca ultima dell’origine dell’uomo. Questo è il tempo dove si sviluppa malagrazia, il nuovo lavoro di Phoebe Zeitgeist che mette in scena la vertigine emotiva di un’umanità dilaniata dalla paura di restare sola con sé stessa. Il lavoro parte da uno studio dedicato a Franco Scaldati, alla sua parola viva e ai suoi personaggi capaci di una poesia spietata.

MARIAFAUSTA LIVE MILLION FACES RELEASE PARTY
Dove: Retronouveau via Croce Rossa 33
Quando: 22:30
Cosa: Violinista, cantante e compositrice, Mariafausta (alias di Maria Fausta Rizzo) si approccia allo studio della musica a 12 anni.
Si diploma in violino al Conservatorio Corelli di Messina, in jazz al CMDL in Francia e in direzione d’orchestra all’European Conducting Academy di Vicenza.
Collabora con formazioni di tutti i generi dal barocco alla musica pop, l´elettronica, il rock classico e progressive, il blues e il jazz. È stata la leader, cantante / violinista in una rock-progressive band chiamata Spell trio.
In Francia, dove ha vissuto per diversi anni, suona anche al prestigioso Festival di Samois su Seine.
Negli ultimi tre anni scrive colonne sonore per le librerie televisive di R.T.I. Mediaset e si dedica al suo progetto personale “Million Faces”.
Aftershow dj set Davide Patania
APERTURA PORTE: 22.30
START SHOW: 23.30
INGRESSO: €5 al botteghino
Arianna De Arcangelis

Da Messina a Greenwich: la parabola letteraria di Bartolo Cattafi

Una delle pagine migliori riservate a figure poco raccontate e adornate da orpelli di inchiostro della storia della letteratura italiana del’900 reca il nome di Bartolo Cattafi; personalità, all’interno di questa, tra le più inquiete e singolari. Estraneo alle scuole e alle etichette dei critici, il suo lascito poetico ha coinciso con una ricca avventura umana costellata da viaggi negli anni della giovinezza e della maturità, in primo luogo all’interno del mediterraneo, senza mai sfuggire al richiamo dello Stretto, nonostante le esigenze di trovare un posto nel mondo lo portarono per un certo periodo di tempo, dopo una laurea in Giurisprudenza conseguita all’UniMe, a trasferirsi a Milano, arrivando a stringere contatti importanti coi letterati Giovanni Raboni e Vittorio Sereni, continuando a scrivere versi “in preda a non so quale ebbrezza, stordito da sensazioni troppo acute, troppo dolci”. In un bel volumetto che è stato pubblicato da pochi anni, curato da Nino Sottile Zumbo – Le isole lontane – si è tenuto conto di questo suo vagabondare come di un serbatoio capace di nutrire fascinazioni dalle quali Cattafi ha tratto memorie organizzate e trasferite sul verso e nei dettagliati reportage, alcuni tuttora inediti.

In una nota autobiografica, del resto, aveva scritto di sé: “Nato il 6 luglio 1922 a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) (…). Si reca all’estero ogni volta che può e come può (…). Tra i paesi visitati predilige Irlanda, Inghilterra e Scozia”. Gli anni ’50 e ’60 furono quindi per Cattafi un girovagare dettato da un vero e proprio bisogno, come è stato detto, “biologico”, di far coincidere l’attività poetica con l’esistenza in movimento. La poesia per Cattafi nasce, con parole sue, “sotto il segno dell’imprevisto” ed è di conseguenza “avventura, scoperta” per tentare di approdare a “una decifrazione del mondo”. Questo amore per il viaggio è rivolto più che agli ambienti come entità materiali al modo di percepirli e rappresentarli. Una delle isole lontane di Bartolo Cattafi è proprio l’Inghilterra esaltata nelle prose dai titoli Sbarcare a Londra e Ordinata campagna inglese contenute nell’ultima sezione del volumetto. Per lo scrittore Londra rappresenta un punto cardine non solo geografico, poiché: “Si parte sempre da Greenwich/dallo zero segnato in ogni carta e in questo/ grigio sereno colore d’Inghilterra” (poesia omonima contenuta nella raccolta Partenza da Greenwich, 1955).

Poeta prolifico, pubblicò, fino alla sua morte (avvenuta precocemente nel 1979), un notevolissimo numero di raccolte. Prima tappa cruciale è il volume L’Osso, l’anima (1964), al quale è seguito un lungo periodo di silenzio, non privo tuttavia di una brillante vena creativa espressa nelle opere grafiche e in alcuni oli e acquarelli. Il ritorno alla poesia avvenne con L’aria secca del fuoco (1972): la prima sezione dal nome “lo stretto” comprende sedici poesie dedicate a Messina e al suo mare. Una di queste, Cancro, parla del tram a vapore che collegava la linea Barcellona Pozzo di Gotto – Messina, leggibile sulla targa posta oggi dalla Pro Loco, nella città di nascita del poeta, dove un tempo c’era la stazione e adesso si trova la villa comunale. Tutta la produzione di Cattafi abbraccia sovente colori e immagini che fanno capo a Messina, anche quando il suo autore non amò mai rimanere avvinghiato a un solo paese. A questo proposito occorre citare alcuni versi della poesia intitolata Da donna Giovanna, storica trattoria della città dello Stretto, frequentata anche da Salvatore Quasimodo (“una granita di caffè con panna” diceva “è un endecasillabo perfetto”) che recita: “Qui da Donna Giovanna trattoria/ mangio all’ombra d’eucalipti e di palme assenti/ macerie di terremoti e fumanti sciagure/ fatti d’arme commerci alghe e malcerte/ creature d’abisso marino.”

Tirreno e Jonio

 “Si cambiano sovente i connotati

diventano violenti

schiumano sul luogo dello scontro 

e le seppie schizzano inchiostro

le triglie s’aggirano torve come squali

i passeggeri si tengono alle maniglie

se l’acciuga avanza come un mostro”

 

La stessa scrittura in prosa (spesso con accenti lirici) degli articoli apparsi su varie riviste manifesta questo legame verso quei luoghi dell’infanzia. In un volume fotografico dell’Automobile Club d’Italia,Lo stretto di Messina e Eolie” (1961), l’autore nell’introduzione delinea i tratti geografici e storici della città. Ma Cattafi è uno scrittore che sorpassa la dimensione locale, e se la sua Barcellona gli ha intitolato il Palacultura e lo ricorda (sempre mai abbastanza!) con periodici reading di poesie, aumentano al contempo le traduzioni in lingua straniera. E’ Carlo Bo a usare questi termini: “Quando si tireranno le somme del libro della poesia del Novecento, a Cattafi spetterà un posto privilegiato”. E a noi non rimane che adoperarci per riscoprire un autore a lungo dimenticato nell’attesa di una nuova edizione che consegni la ristampa dell’intera opera.

 

 

Eulalia Cambria

50 Sfumature di Rosso: (Finalmente) la fine della trilogia (si spera).

 

L’8 febbraio scorso, in Italia, è uscito il terzo capitolo della saga di “50 Sfumature di”.
In questo caso il colore è il rosso, come la rabbia che mi ha scatenato saperlo al primo posto nel box office nazionale dopo solo un weekend di programmazione.

Ogni anno, nel nostro Paese, si è posizionato tra i film più visti e io continuo a chiedermi il motivo.
Sono fautrice del fatto che non bisogna avere pregiudizi su un qualcosa senza averla vista, ma in questo caso credo che si possa fare abbondantemente un’eccezione.

L’opera da cui questi “film” sono tratti è di livello alquanto mediocre (e sono anche gentile a dire questo), basati su un’idea poco originale. Infatti, per chi non lo sapesse, la saga “più hot” (ma anche no) degli ultimi anni nasce da una fanfiction di Twilight. Converrete con me che comunque le basi non sono delle migliori.
Ammetto di aver visto solo il primo capitolo della saga, e non al cinema, ma in TV per curiosità, per cercare di capire il successo che ha riscosso.
Ebbene, non riesco a capacitarmi perché milioni di persone, soprattutto donne, sono letteralmente impazzite per questi due personaggi. Non è una storia d’amore, ma nemmeno una storia basata sul bondage.
Vedo solo un’accozzaglia di roba condita con dialoghi inconsistenti e delle interpretazioni a caso.

Posso sembrare veramente cattiva a dire certe cose, ma io non andrò a vedere un film del genere al cinema, da donna non posso assolutamente accettare certe cose e non mi sento rappresentata da una ragazza come Anastasia; né tantomeno vorrei al mio fianco un uomo come Christian Grey.
In questa storia non c’è realtà e non c’è morale; non perché ci sono scene di sesso “spinto” (nemmeno quelle ci sono), ma perché vengono calpestati valori come rispetto della persona, meritocrazia, amore, parità tra i sessi e tantissimi altri.
Perché una donna vorrebbe questo? Diciamocelo, se Christian Grey fosse stato un semplice operaio, avrebbe riscosso così tanto successo o lo avrebbero arrestato per stalking o altro?
E mi consola il fatto che sia il terzo e ultimo capitolo.
A meno che non vogliano fare tutta la trilogia con il punto di vista di lui, considerando che “l’autrice” ha riscritto i libri identici, ma con la prospettiva di Grey, vendendo, tra l’altro, milioni di copie, inspiegabilmente secondo me.

Ora vi chiedo, perché ha così successo? Perché io non ho una risposta, spero l’abbiate voi.

Serena Saveria Foti