Il CUS Unime non trova il colpaccio a Ragusa e dice addio alla prima posizione

CUS Unime – Hockey
La Polisportiva Valverde infligge un secco 3-0 alla squadra universitaria, apparsa troppo contratta e senza mordente per tutto l’arco della gara. Gli etnei si aggiudicano con una giornata d’anticipo il girone e passano matematicamente ai playoff.

Doveva essere la partita perfetta ma cosi non è stato ed alla fine s’infrangono in quel di Ragusa le residue speranze del CUS Unime di agguantare il primo posto in classifica – l’unico che permette l’accesso diretto ai playoff promozione di Uras, in programma a giugno prossimo. I ragazzi allenati da Mister Spignolo, invece, si sono resi protagonisti di una partita non certo indimenticabile: appannati e poco determinati per tutti i settanta minuti di gara, gli universitari si sono arresi con un rotondo 3-0 alla Polisportiva Valverde, autentica corazzata del torneo di Serie B che ottiene, con questa vittoria, l’aritmetico primato nel girone e, dunque, l’accesso diretto ai playoff. Solo in un frangente i gialloblu si sono affacciati in maniera pericolosa nell’area avversaria, con due occasioni consecutive capitate a D’Andrea, fermato dalla traversa, ed in successione a Mirone che, sulla ribattuta, trova il caschetto dell’estremo difensore di casa a negargli la gioia del gol. Troppo poco, però, per impensierire la compagine etnea, in vantaggio già dopo il primo minuto di gioco con Barbagallo, lesto a ribattere una pallina finita sul palo dopo il cross dell’argentino Romani che approfitta di una dormita generale della retroguardia ospite. Nonostante i messinesi non riescano mai ad entrare realmente in partita l’1-0 non si sblocca fino al 63’: dopo il pericolo scampato con la doppia occasione capitata ai cussini, la Pol. Valverde preme sull’acceleratore e chiude definitivamente i conti con Giulio (63’) e Barbagallo (69’).

Amareggiato il tecnico cussino Spignolo che, certamente, si sarebbe aspettato un’altra partita: “Oggi in campo ha vinto la squadra più forte del campionato. Anche oggi hanno meritato la vittoria e noi, dall’altro alto, non ci siamo fatti trovare pronti. Capisco anche che la tensione possa giocare brutti scherzi: abbiamo una squadra piena di giovani che probabilmente hanno patito un pò troppo l’importanza dell’evento. Complimenti alla Polisportiva Valverde: sono certo che anche a Uras farà molto bene”.

Pol. Valverde Catania – Cus Unime 3-0 (Marcatori: al 1 Barbagallo, al 63 Giulio, al 69 Barbagallo)

Pol. Valverde: Guida,Abraha Henok, Sardo, Giulio, Lupo, Indelicato, Parisi, Barbagallo, Lo Cascio, Lombardo, Romani. A disposizione (entrati) Felis, Giannino, Chiarenza, Lutterotti.
All. Nunzio Pacino.

CUS Unime: De Domenico, Siracusa, Ragonese, Curreli, Spignolo A., D’Andrea, Rinaldi, Mirone, Cardella, Spignolo L., Blandini. A disposizione (entrati) Arena M., De Gregorio, Arena L., Romano, Cantale. All. Giacomo Spignolo.

Arbitri: Fresta di Catania e Coletta di Palermo
Note. Angoli corti 3 a 3, ammoniti Spignolo L e Cardella (Cus Unime), Lombardo (Valverde)

CUS Unime sconfitto in gara 1 della semifinale playoff per l’A2

CUS Unime – Basket

Le universitarie cedono la semifinale d’andata alla Nico Basket. Nonostante un buon avvio il CUS cede progressivamente alla maggior fisicità delle padrone di casa, subendo uno scarto finale di 17 punti.

Il CUS Unime impatta in maniera busca le semifinali nazionali per la promozione in Serie A2. Al PalaPertini di Ponte Buggianese, in provincia di Pistoia, le messinesi vengono superato con un pesante 59-42 dalle padrone di casa della Nico Basket femminile, formazione costruita alla vigilia del torneo e rafforzatasi ulteriormente nel mercato di gennaio. Dopo aver visto per due stagioni di fila il girone tosco-ligure di Serie B, in questa stagione le pistoiesi hanno chiuso come seconde la stagione regolare ma hanno tutte le carte in regola per fare il salto di categoria. Dall’altro lato le cussine si rendono protagoniste di un buon avvio rimanendo avanti nel punteggio per buona parte del periodo di gioco per poi chiudere sul -1 alla prima sirena (16-15).

Con il passare dei minuti, però, i maggiori chili e centimetri di cui sono dotate le atlete della Nico si fanno sentire e, complice anche un metro di giudizio degli arbitri molto permissivo (il duello tra le lunghe Bona e Kramer è quasi da arti marziali ma la messinese non sente mai un fischio a favore), nei quarti centrali le ospiti faticano a trovare la via del canestro, favorendo l’allungo delle pistoiesi. Alla terza sirena, cosi, l’incontro è saldamente nelle mani della Nico (50-31). Solo quando Elisabetta Scardino deve uscire per infortunio a causa di un contatto pericoloso i direttori di gara riprendono a fischiare con continuità e le cussine riescono ad aggiudicarsi l’ultimo parziale.

Adesso il tutto per tutto il CUS Unime se lo giocherà nella gara di ritorno, prevista domenica prossima, alle ore 18.00, presso il PalaNebiolo.

Nico Basket femminile: Nerini, Ieri, Menchetti, Luciani 10, Cecconi, Bona 19, Giorgi 2, Vannucci, Giari 13, Pagni, Petri, Giglio Tos 12. All. Biagi.
Cus: Kramer 9, Boncompagni, Borgia 5, Scardino 11, Zagami, Polizzi 7, Grillo 8, Pellicanò 2, Cascio, Mazzullo. All. Zanghì.

Arbitri: Coraggio e Cattani.

 

Chi ce lo fa fare: scrivere per ritrovarsi

“Chi te lo fa fare?”

In due anni di onorato servizio qui su UniVersoMe, non c’è dubbio che questa sia stata la domanda più frequente che mi sia mai stata posta (o che mi sia mai posto) a riguardo.
Ed è una domanda all’apparenza sensata. Dopotutto siamo universitari, e si sa, il ritmo della nostra vita è scandito dal pendolo schopenhaueriano che oscilla tra una sessione e l’altra, tra lo studio di una materia e lo studio della prossima. Arrivi al punto in cui tutto quello che c’è in mezzo a questo intervallo, a meno che non serva a soddisfare un bisogno immediato (mangiare, bere, accoppiarci coi nostri simili, insomma mantenerci vivi) o a facilitare la sua soddisfazione, diventa automaticamente etichettato come “perdere tempo”, quest’espressione che è l’incubo di ogni universitario che si rispetti, capace di risvegliare atavici e inarrestabili sensi di colpa in ciascuno di noi.

Bene, se accettiamo questa definizione ci sono pochi dubbi sul fatto che UniVersoMe sia stato, per me come per molti altri, “perdere tempo”.
Magari questa assunzione, oggi in cui questa attività consente di acquistare i tanto agognati CFU (ma solo in alcune facoltà) o, per chi studia Giornalismo, addirittura di svolgere tirocinio, può suonare meno vera rispetto a quando per la prima volta mi sono accostato al giornale. Ma quando, insieme a tanti dell’attuale direttivo o della redazione, abbiamo iniziato a scriverci, tutto questo non esisteva. E se magari alcuni di noi, spinti da velleità di carriera giornalistica, avrebbero potuto vedere quest’esperienza come un banco di prova per il loro futuro professionale, per me come per molti altri non ci sono mai stati dubbi: certo non lavorerò domani facendo il giornalista.

Quindi, tornando a noi, “chi me lo fa fare”? È una domanda che pesa un po’ se penso che questo, che state leggendo, sarà il mio ultimo editoriale, dato che sto per lasciare il direttivo di UniVersoMe. Quindi direi che è ora di abbozzare una risposta.

Intanto, lo ho fatto perché mi piace scrivere. Lo ho fatto perché mi ha consentito di riscoprire un lato creativo in me che credevo completamente sopito. Lo ho fatto perché mi ha aiutato a conoscere, e fare conoscere, tante cose che non sapevo o che altri non sapevano sulla nostra città di Messina. Lo ho fatto perché mi ha permesso di mettermi in contatto con gente che condivide le mie stesse passioni e i miei stessi interessi, e scambiarci le idee ci ha fatto crescere insieme.
L’ho fatto perché mi ha aiutato a mettermi alla prova, ad assumermi degli impegni, ad essere parte di qualcosa. E l’ho fatto anche perché UniVersoMe nasce per questo, per creare un ponte fra l’università, la città e gli studenti: inseguendo l’idea di fondo che l’impegno che ci abbiamo messo a far crescere questo progetto è impegno investito nel rendere, nel nostro piccolo e nel limite delle nostre possibilità, l’Università di Messina un posto un po’ più simile a come vorremmo che fosse.

Per tutte queste cose io devo ringraziare UniVersoMe e a tutto il suo team, Alessio e tutti gli altri colleghi direttori, insieme a tutti i ragazzi della redazione e della radio che ogni giorno ci mettono il loro tempo, le loro capacità e il loro entusiasmo per fare crescere questo “qualcosa” a cui tutti apparteniamo e che ci appartiene. Grazie a tutti, è stata una esperienza che è valsa e continua a valere la pena, e anche se adesso mi rendo conto di non avere più tempo per adempiere al ruolo di membro del direttivo, spero di averne quantomeno per continuare a scrivere, ogni tanto, e crescere insieme.

E a voi che mi state leggendo, e magari siete incuriositi dal progetto, ma vi state chiedendo tutto sommato “chi ve lo fa fare”, l’unico consiglio che posso dare è: buttatevi, mettetevi in gioco, lasciatevi coinvolgere; dite no alla logica alienante che pretende che l’università sia solamente un posto in cui darsi le materie e prendere la laurea, e aiutate UniVersoMe a trasformarla in un posto più bello, un luogo di incontro, di scambio di opinioni, di crescita collettiva.

 

Gianpaolo Basile

Il favoloso mondo di Amelie: una favola stravagante su sfondo impressionista.

Film del 2001 del regista francese Jean Pierre Jeunet, Il favoloso mondo di Amelie è considerato un cult del nuovo millennio. La pellicola ha riscosso un gran successo non solo in Francia, ma anche in tutta Europa e negli USA. 

Amelie cresce in una famiglia fredda, composta da un padre anaffettivo e da una madre nevrotica. A causa di una malattia fittizia (legata alla mancanza di affetto che prova Amelie), la bambina viene educata in casa e non ha alcun rapporto con i bambini della sua età. Per sopperire alla solitudine, sviluppa una fervida immaginazione e sogna ad occhi aperti le cose più impensabili. Una volta cresciuta, la ragazza si trasferisce a Parigi, dove lavora come cameriera in un bistrot. La sua esistenza viene sconvolta dal ritrovamento in casa propria di una scatola dei ricordi nascosta lì da un bambino negli anni ’50. Dopo aver restituito la scatola al legittimo proprietario, Amelie viene colpita così intensamente dalla reazione dell’uomo, da decidere di dedicare la sua vita ad aiutare il prossimo. Basterà questo a renderla felice?

È interessante vedere come, al di là della trama principale, il film faccia entrare lo spettatore nella vita dei personaggi più disparati, che vengono presentati da una voce fuori campo con uno stile quasi documentaristico. Sebbene non sia subito evidente, ben presto ci si accorge che tutti i personaggi sono accomunati dalla solitudine.

C’è ad esempio l’uomo di vetro, affetto da osteogenesi imperfecta, che rappresenta la fragilità umana.

Oppure c’è Georgette, che cerca di attirare l’attenzione con mille malattie immaginarie.

Abbiamo poi Raphael, il padre di Amelie, che non riuscendo ad affrontare la morte della moglie, si impegna in modo quasi maniacale nella costruzione di un mausoleo per le ceneri della consorte.

Vi è poi Nino che colleziona le fototessere cestinate, forse per riuscire a trovare la propria identità.

Infine c’è Amelie, una ragazza introversa e sensibile, attenta agli altri. Incapace di comunicare, per imbarazzo o paura di essere rifiutata, si chiude in un “favoloso” mondo immaginario. In psichiatria si parlerebbe di disturbo di personalità evitante. Il processo per superare la paura del rifiuto è lungo e per sapere se la protagonista ce la farà bisogna vedere il film.

Sicuramente la resa dei personaggi è legata in buona parte alla prova recitativa degli attori. Semplicemente meravigliosa è Audrey Tatou (nel film Amelie) che grazie al successo del film è stata lanciata sulla scena internazionale e che ha reso Amelie un personaggio ormai iconico. Degna di nota anche la recitazione del simpaticissimo Mathieu Kassovitz (Nino) e di un eccezionale Serge Merlin (l’uomo di vetro).

Non si può non parlare della fotografia, che sembra portare lo spettatore in un quadro impressionista di Renoir, uno di quelli che l’uomo di vetro ama dipingere per hobby. La scelta dei colori è spesso lo specchio dell’umore della protagonista: si vedano ad esempio la preponderanza dei colori rosso e verde nelle scene più allegre e la presenza della pioggia nei momenti più tristi.

Menzione a parte merita la colonna sonora composta Yann Tiersen, che può essere considerato sia come elemento cardine del film, ma anche come capolavoro a sé stante. Nell’ambito del film lo si può definire come ponte tra lo sfondo, una Parigi dal sapore malinconico impregnata di colori e odori, e il mondo interno dei personaggi, su cui il regista pone sempre l’attenzione.

Il favoloso mondo di Amelie è una favola stravagante, a volte troppo buonista, ma in grado di sciogliere anche i cuori più gelidi, insomma indimenticabile.

Renata Cuzzola

Il CUS Unime non perde un colpo. Piegato anche il Crotone

CUS Unime – Pallanuoto

Non conoscono sosta i messinesi che superano Crotone, conquistano la quattordicesima vittoria stagionale e volano a +20 sulla nuova seconda in classifica, il CUS Palermo.

Procede a ritmi elevati la marcia vincente del CUS Unime che, alla cittadella sportiva universitaria, rifila un 11-7 finale alla Rari Nantes Auditore di Crotone e la condanna alla quarta sconfitta consecutiva. Nulla da fare per gli ospiti che tentano di sorprendere con una partenza sprint i padroni di casa passando in vantaggio. Poi, come al solito, i cussini prendono in mano le redini del gioco e già a metà gara scrivono la parola fine sull’incontro piazzando un parziale di 8-0 tra la prima e l’inizio della terza frazione. La reazione d’orgoglio dei calabresi nel finale di gara servirà solamente a rendere meno largo il passivo di una partita tenuta saldamente in pugno dalla compagine di casa. Crotone che, con quest’ennesima sconfitta, viene scavalcato dal CUS Palermo, vincente contro l’Etna Waterpolo e nuova seconda forza del girone 4.

I primi ad esultare sono gli ospiti con Spadafora che regala il vantaggio ai suoi a meno di un minuto dal primo scatto per la palla. L’1-0 calabrese dura diversi minuti ma serve solamente ad illudere gli ospiti che, già prima dell’intervallo sono sotto 2-1, colpiti da Russo ed Ambrosini. Il CUS Si sblocca e mette il turbo, piazzando 6 reti di fila che chiudono praticamente l’incontro. Ben 4 le marcature gialloblu nella seconda frazione (a segno Cusmano con una doppietta, Cama e Maiolino) ed altre 2 subito dopo il cambio vasca con Balaz e di nuovo con un’incontenibile Cusmano, autore della rete numero 200 in stagione per gli universitari. Dopo un lungo digiuno il Crotone torna a segnare e tenta di mettere una pezza alle scorribande dei messinesi che, prima del terzo intervallo, andranno a segno altre due volte (Aiello e De Francesco); in mezzo le reti calabresi siglate da Morrone, l’ex Namar e Latanza. La reazione d’orgoglio degli ospiti prosegue nell’ultima frazione (complice anche il naturale calo di ritmo dei peloritani): gli ospiti rispondono all’undicesima marcatura cussina (De Francesco) con tre reti (Amatruda, Cavallaro, Chiodo), troppo poco, però, per impensierire la corazzata di casa.

Penultima di regular season di nuovo in casa per il CUS Unime, che sabato prossimo ospiterà alla cittadella la Polisportiva Acese.

CUS Unime – RN Crotone: 11-7 (2-1, 4-0, 4-3, 1-3)

CUS Unime: Spampinato, Russo 1, Maiolino 1, De Francesco 2, Giacoppo, Condemi, Cusmano 3, Aiello 1, Amborsini 1, Naccari A., Vinci, Balaz 1, Cama 1.
RN Crotone: Conti, Namar 1, Amatruda 1, Chiodo 1, Grazian, Ciligot, Candigliota, Morrone 1, Spadafora 1, Lucanto, Manna, Latanza 1, Cavallaro.

Arbitro: Acierno

La capolista CUS Unime attende alla Cittadella il Crotone

CUS Unime – Pallanuoto

Messo in cassaforte il primato del girone 4 con ben 4 giornate d’anticipo, torna in acqua il CUS Unime che domani, con inizio alle ore 15.00, sarà di scena alla cittadella sportiva universitaria contro il Crotone, attuale terza forza del torneo. La compagine universitaria si appresta ad affrontare gli ultimi turni di regular season con il chiaro obiettivo di concludere il girone da imbattuta e di confermare i numeri da record registrati sino a questo momento: ben 196 le reti segnate e solamente 65 quelle subite, in sintesi miglior attacco e miglior difesa di tutti e 4 i gironi del torneo cadetto. Ultimi turni che, inevitabilmente, saranno affrontati anche con un occhio anche al girone 3, dal quale verrà fuori l’avversaria delle prossime semifinali playoff e che, per il momento, risulta molto incerto, con ben 5 squadre raggruppate in sole 9 lunghezze. Dall’altro alto i pitagorici arrivano in riva allo Stretto fermi in terza posizione, con una sola lunghezza di distanza dalla seconda piazza, occupata attualmente dall’Etna Waterpolo. Dopo una campagna acquisti faraonica che ha portato in Calabria atleti di assoluto livello come Bezic, Conti e gli ex gialloblu Namar e Manna, alla vigilia del torneo il Crotone era accreditato come antagonista principale dei cussini. La partenza ha confermato le aspettative ma poi, alla quinta giornata, lo stop casalingo proprio per mano del CUS che ne ha condizionato il cammino; da quel momento, infatti, per i crotonesi una serie di risultati altalenanti e l’appuntamento con la vittoria che manca ormai dallo scorso 24 marzo.

Adesso, dunque, i calabresi sono chiamati a concludere la regolar season puntando almeno al secondo posto cosi da evitare incroci pericolosi nelle semifinali; per far ciò è necessario vincerle tutte, partendo proprio dall’incontro della cittadella, Vietato abbassare la guardia, dunque, come sottolinea il tecnico gialloblu Sergio Naccari: “”Ad inizio stagione questa partita sarebbe stata preventivata come il match di cartello dell’intero girone 4 e decisiva per il nostro cammino. Oggi, invece, per nostro grande merito siamo riusciti a trasformarla in una semplice tappa di avvicinamento ai prossimi impegni ben più importanti. La vittoria dell’andata in casa dei calabresi ha rappresentato una vera e propria di forza che indirizzato in maniera netta il nostro cammino in questo torneo ed adesso la situazione con la quale affrontiamo l’incontro è radicalmente diversa: tra noi e loro ci separano ben 18 punti e, inoltre, i calabresi arrivano da tre sconfitte consecutive, motivo per cui saranno molto determinati a rifarsi. Noi, dal canto nostro, siamo decisi a non fare sconti a nessuno: stiamo continuando a lavorare molto seriamente ed in settimana ci siamo anche allenati con l’Ortigia per proseguire al meglio la nostra bella cavalcata”.

La stessa determinazione traspare dalle parole di Ciccio Cama, il “bronzo” calabrese di nascita ma ormai da diversi anni in calotta gialloblu: “La posta in palio dell’incontro di domani è molto diversa rispetto all’incontro dell’andata; merito nostro, ovviamente, che con mesi di sacrificio ed impegno collettivo abbiamo raggiunto l’obiettivo playoff con largo anticipo: ci siamo resi protagonisti di un cammino quasi perfetto, imponendoci con autorità contro qualsiasi avversaria ed affrontando ogni incontro con la corretta mentalità e determinazione. Chiaramente domani entreremo in acqua per vincere, consapevoli che dall’altro lato troveremo una squadra che farà di tutto per tornare a casa con punti pesanti. Adesso arriva il bello: abbiamo una rosa molto competitiva e completa in ogni reparto e tutti quanti stiamo lavorando sodo per farci trovare pronti al rush finale sia dal punto di vista fisico che, soprattutto mentale. Nessun pronostico per il finale – conclude Cama con un pizzico di scaramanzia – ma mi sento di dire che il lavoro ripaga sempre”.

Contro Valverde al CUS Unime serve solo la vittoria

CUS Unime – Hockey

La compagine cussina domenica sarà di scena a Ragusa ospite della Polisportiva Valverde di Catania, leader indiscusso del torneo di Serie b. La vittoria è l’unico risultato che permetterebbe ai gialloblu di alimentare le speranze playoff.

Una vera e propria finale quella che, domenica prossima, attenderà il CUS Unime nel neutro del Colajanni di Ragusa. Avversari del team gialloblu saranno i catanesi della Polisportiva Valverde, autentica leader del girone e avanti 3 punti rispetto ai messinesi, ai quali toccherà il difficile compito dir rendersi protagonisti di una vera e propria impresa sportiva per strappare agli etnei tre punti fondamentali al fine di alimentare le speranze di approdare ai playoff, in programma ad Uras (Nuoto) il 9 e 10 giugno. Gli universitari, infatti, con la vittoria appaierebbero Valverde in testa alla classifica e, in caso di arrivo a pari punti, lo scavalcherebbero per aver avuto la meglio nello scontro diretto.

Tutti calcoli che hanno bene in mente i messinesi, spronati da Mister Spignolo a dare il massimo: “Per noi si tratta di una gara da dentro o fuori, una tappa fondamentale per raggiungere un obiettivo che ci eravamo prefissati ad inizio stagione. Dovremo essere bravi, però, ad interpretare l’incontro in maniera perfetta: il minimo errore, infatti, potrebbe costarci caro contro una squadra che ha dimostrato di essere la più forte, dotata del miglior attacco e della miglior difesa del torneo. In settimana abbiamo lavorato molto bene e siamo veramente tanto determinati. I ragazzi ci credono fermamente e, quindi, ci sono tutti i presupposti per poter tornare a Messina con 3 punti che ci permetterebbero di tornare in coro per i playoff”.
Tutti a disposizione per il tecnico cussino che potrà contare sull’intero poster a disposizione. In campo dal primo minuto anche Andrea Blandini: a lui il compito, dall’alto della sua grande esperienza, di guidare i tanti under presenti in organico e spronarli a dare il massimo.
Questi i convocati per la sfida contro il Valverde:
De Domenico, Ragonese, Siracusa, Curreli, Spignolo A., D’Andrea, Mirone, Rinaldi, Cardella, Spignolo L., Bladini, Romano, Arena M., De Gregorio, Cantale, Arena L.

 

Giornata internazionale del colore 2018

Il colore, fattore esogeno della percezione ed endogeno nella sua trasformazione rappresentativa offre la possibilità di riflessioni sull’esistenza nella sua modalità organizzativa dal punto di vista mentale. 

E’ questo il senso della Giornata Internazionale del colore che si celebra l’8 Maggio di ogni anno e che la Cattedra di Psicologia Clinica e dei Dipartimenti BIOMORFO organizzano il prossimo martedì 8 Maggio nell’ambito della III missione, offrendo due contributi:

Il Primo derivante dalla Psicodiagnostica Rorschach attraverso il senso e l’interpretazione del colore nelle tavole specifiche.

Il secondo sul ruolo del colore nell’Arte terapia.

Relatori:

Il Prof. Salvatore Settineri, Associato di Psicologia Clinica,

La Dott.ssa Gabriella Cinà, arte terapeuta, psicoterapeuta ad orientamento junghiano.

Il seminario inizierà alle ore 9.00 presso l’Aula Magna dell’Università Centrale di Messina e si concluderà alle ore 12.00.

L’ingresso è aperto agli studenti.

 

Daniela Cannistrà

CUS Unime insaziabile. Vittoria e conquista matematica del primo posto

CUS Unime – Pallanuoto
Ennesima vittoria del team universitario che supera a domicilio la Waterpolo Catania e raggiunge la matematica certezza del primo posto nel girone.

Ennesima prova di forza del CUS Unime che torna dalla piscina Nesima di Catania con la tredicesima vittoria su altrettanti incontri disputati. Il 12-7 finale con il quale i messinesi regolano i padroni di casa della Waterpolo Catania vale tre punti utili non solo ad allungare la striscia di vittorie in questa stagione ma anche, e soprattutto, a raggiungere la matematica certezza del primato nel girone 4 di Serie B con ben 4 turni d’anticipo. Un’altra perla della squadra allenata da Sergio Naccari che, come suo solito, confeziona la vittoria già nei primi due quarti dell’incontro. Parte bene la squadra di casa che tra primo ed inizio del secondo quarto costringe gli ospiti ad inseguire.

Il primo vantaggio catanese, siglato da Viola a meno di un minuto dall’inizio del match, resiste quasi per tutta la prima frazione di gioco fino a quando De Francesco, a 1.09 dalla prima sirena, riporti le due squadre in equilibrio. Prima dell’intervallo di nuovo avanti la Waterpolo con Privitera e di nuovo pari a 6 secondi universitario dalla fine ancora con De Francesco. L’equilibrio nel punteggio rimane invariato sino alla metà della seconda frazione, quando Viola sigla il temporaneo 3-2 per Catania; si tratta, però, dell’ultimo squillo della compagine di casa che rimarrà a bocca asciutta sino alla quarta frazione subendo la veemente reazione dei cussini che nel giro di 12 minuti piazzano un break di 7-0 che spegne qualsiasi velleità della squadra di casa. Ci pensa prima Balaz a pareggiare (3-3) poi, prima del cambio vasca, il CUS ne fa altri tre con De Francesco (per lui tripletta personale) ed ancora due volte con Balaz per il momentaneo 6-3. La carica agonistica della capolista prosegue anche nella terza frazione e porta ad altre tre marcature griffate da Russo, Aiello e Cusmano che valgono il +6 cussino e la chiusura definitiva dei giochi. Nell’ultima frazione, complice anche un fisiologico calo di tensione da parte dei messinesi, arriva la reazione d’orgoglio della Waterpolo che piazza quattro reti (Arnaud, Faro, Privitera, Arena), utili solamente a rispondere ad altre tre marcature dei cussini (doppietta di Giacoppo e Aiello) ed a contenere il passivo.

Waterpolo Catania – CUS Unime: 7-12 (2-2, 1-4, 0-3, 4-3)

Waterpolo Catania: Pellegrino, Arnaud 1, Viola 2, Faro 1, Vinci, Torrisi, Arena B., Cammino, Privitera 2, Anfuso, Arena A. 1, Scicali, Sfogliano.
CUS Unime: Spampinato, Russo 1, Maiolino, De Francesco 3, Giacoppo 2, Condemi, Cusmano 1, Aiello 2, Ambrosini, Naccari F., Vinci, Balaz 3, Cama.

Arbitro: Palmieri

Per la quattordicesima di Serie B il CUS Unime in acqua a Catania

CUS Unime – Pallanuoto

Ad un passo dalla certezza matematica della prima piazza di Serie B, domani i cussini fanno visita alla Waterpolo Catania. All’andata in casa finì 12-3 per gli universitari.

Quattordicesimo turno di campionato per il CUS Unime che, ad un solo punto dalla matematica certezza della prima posizione del girone 4 di Serie B, domani sarà di scena alla piscina Nesima di Catania, ospite della Waterpolo. All’andata il finale alla cittadella sportiva universitaria fu di 12-3 in favore dei gialloblu; dovrebbe essere, quindi, quasi scontato il risultato anche nell’incontro di ritorno, con gli universitari che marciano ad un ritmo impressionante (ormai il muro delle 200 reti segnate è lontano solo 16 lunghezze) e che mirano a chiudere da imbattuti la regular season. Dall’altro lato, però, c’è la Waterpolo Catania, avversario da non sottovalutare e che soprattutto tar le mura amiche ha sempre dimostrato di poter dare filo da torcere a qualsiasi avversario, come dimostra l’8-6 inflitto al Crotone nell’ultima uscita appena 7 giorni fa. Tutti a disposizione di mister Naccari che, per l’occasione, approfitterà per dare minuti ai giocatori meno impiegati e per testare diverse soluzioni di gioco.

Attenzione massima, però, a non sottovalutare l’impegno e non commettere errori di distrazione, come ammonisce il tecnico degli universitari, Sergio Naccari: “Siamo molto determinati a continuare il nostro percorso. Siamo ad un passo dal nostro primo obiettivo di stagione: manca, infatti, un solo punto alla certezza matematica del primo posto in classifica e vogliamo chiudere la pratica prima possibile. Ci piacerebbe, inoltre, rinsaldare il primato per quel che concerne reti segnate e reti subite (184 e 58), ben lontano da tutte le altre squadre del girone. Affrontiamo, però, una squadra spigoloso. Ad inizio stagione era considerato dagli addetti ai lavori come nostra possibile antagonista, sia per la qualità della rosa che per la capacità del loro tecnico. Quindi dovremo stare attenti a partire concentrati e determinati, per mettere in chiaro la nostra superiorità sin dalle prime battute”.