Grande successo per l’evento del SISM di Messina: “La salute scende in piazza”

 

Sabato 16 febbraio dalle ore 9:30 sino alle 19:30 a Messina, a Piazza Cairoli, si è tenuto un evento fortemente voluto da diverse associazioni no profit messinesi (SISM, Cambiamenti APS, Croce Rossa Messina, Admo, Aido, Avis, Unicef, UICI, AISO, A.G.D. Messina e Nonno Ascoltami).

È Roberta Minasi, presidentessa del Sism Messina, a fornirci delucidazioni in merito all’evento:

“Già da tempo, grazie anche al prezioso aiuto del policlinico di Messina, il SISM Messina organizza iniziative di sensibilizzazione su tematiche specifiche con lo scopo di educare la popolazione alla conoscenza di alcune tematiche attuali di rilievo nell’ambito della salute e della sanità pubblica.

Il SISM, come ogni anno, si è fatto portavoce de “La salute scende in piazza”, un evento di salute pubblica, che si pone l’obiettivo di portare all’attenzione della cittadinanza sia il vero significato di “salute”, sia i suoi principali determinanti. In tal modo si rende la popolazione capace di conoscere e di conseguenza riconoscere eventuali comportamenti nocivi, facendo sì che gli stessi cittadini diventino fautori della diffusione di tale ideale.

Si tratta di un evento dedicato non solo all’intera popolazione, dai progetti per i più piccini agli screening per adulti ed anziani, ma mirato anche alla crescita e formazione degli studenti di medicina, consapevoli dell’importanza della prevenzione.

Numerose le associazioni che, già da tempo, hanno lavorato e lavorano in sinergia con il SISM e che sono scese in piazza, come la Cri Messina, che in occasione della giornata di sensibilizzazione è presente con un importante progetto: “Non sono un bersaglio”.

Il presidente del Comitato di Messina della Cri, Dottor Dario Bagnato, dichiara attraverso un’intervista che:

Sono 3.000 i casi di violenza a operatori sanitari italiani registrati nel 2018, a fronte di sole 1.200 denunce all’Inail: aggressioni a medici e infermieri in ospedale, nei Pronto Soccorso e nei presidi medici assistenziali.

Altro drammatico aspetto è quello delle aggressioni agli operatori delle ambulanze e dei danneggiamenti ai mezzi stessi. Basta leggere i giornali e troviamo frammentate ma cicliche notizie al riguardo, da nord a sud.

Ecco perché, tenendo conto dei logici distinguo, la Croce Rossa Italiana ha deciso di realizzare una campagna per denunciare, oltre a quanto accade in scenari internazionali, una realtà pressoché sconosciuta o spesso sottovalutata che ci coinvolge da vicino e che riguarda anche (e non solo) i volontari CRI: quella delle violenze ai danni dei nostri operatori e/o strutture sanitarie. Così nasce “Non sono un bersaglio”.

Il Dottor Bagnato ricorda che chi aggredisce un operatore socio-sanitario si sta precludendo la possibilità di essere curato. È come se si stesse aggredendo da solo, come suggerisce l’immagine stessa scelta per la loro locandina. Pertanto, fa appello alla coscienza di ogni cittadino onde evitare il perpetuarsi di altre violenze.

I volontari delle varie Onlus partecipanti hanno realizzato dei punti informativi affinché ogni cittadino potesse avere tutte le notizie desiderate sulle attività svolte dai gruppi associativi e più in generale sulla tutela del bene salute. Durante la giornata è stato possibile effettuare vari test di screening come quello dell’HIV (sia ematico sia salivare). È stata inoltre dedicata una particolare attenzione a due progetti, interamente indirizzati ai più piccini: lo Smile-X (progetto dei dottor clown, che effettuano ogni giovedì clown therapy al policlinico), e l’Odp, cioè l’Ospedale Dei Pupazzi: un progetto di sensibilizzazione volto a ridurre il timore dei più piccoli nei confronti del camice bianco e dell’ambiente ospedaliero: la paura viene esorcizzata attraverso dei peluche che vengono curati dai più piccoli su dei tavoli da gioco.

 

 

Gabriella Parasiliti Collazzo

Il valore del ricordo a quarant’anni dalla morte di Mario Francese

La mafia ha sempre mietuto molte vittime, ma per non renderle vane occorre perpetuarne il ricordo. Le idee di chi ha lottato e dedicato la propria vita alla ricerca della verità non moriranno mai. E continueranno a vivere nelle parole e nelle azioni di chi ne racconta l’operato, commemorandoli nel nome di un ricordo che mai si affievolisce. Sono tante le categorie colpite dalla malavita, che non risparmia nessuno: civili, magistrati, forze dell’ordine, ispettori e giornalisti. Sì, giornalisti, come Mario Francese, garante ideale dell’informazione per antonomasia, uno dei primi pionieri delle inchieste antimafia, risoluto, ostinato ed eccellente professionista considerato scomodo da un sistema criminale, e per questo zittito. A quarant’anni dal suo omicidio avvenuto per mano mafiosa, studenti, professori e giornalisti si sono raccolti per riflettere, nell’aula dell’accademia dei pericolanti dell’università degli studi di Messina. Vi hanno preso la parola il prof. Giovanni Moschella, presidente del centro studi sulle mafie, il prof. Luigi Chiara, direttore del centro studi sulle mafie, il prof. Marco Centorrino, docente di sociologia della comunicazione e Claudia Benassai, giornalista e promotrice della realizzazione dell’evento, in collaborazione con UniVersoMe, la testata giornalistica degli studenti universitari di Messina, il cui direttore generale, Alessio Gugliotta, ha moderato gli interventi.

©Marina Fulco, Messina 2019

 

©Marina Fulco, Messina 2019

Presente anche Giulio Francese, in veste di presidente dell’ordine dei giornalisti di Sicilia, nonché figlio del giornalista prematuramente scomparso, testimone della vita del padre, di cui ha descritto e condiviso i tratti della personalità in un discorso toccante e ispirante che ha visibilmente risvegliato gli animi e smosso le coscienze dei partecipanti. “Il giornalista con la schiena dritta” è l’espressione che ha dato il titolo alla ricorrenza, che, come ha dichiarato Giulio Francese, rispecchia a pieno la figura del padre incorruttibile, coraggioso, con un modus operandi eticamente corretto, che agiva con trasparenza e responsabilità. Figura esemplare per chiunque voglia intraprendere un percorso giornalistico. Non c’è coraggio senza paura. Il figlio di Francese ha infatti negato che il padre non avesse paura. Sicuramente ne ha provata molta nello svolgere il suo lavoro, ma non ha mai lasciato che prevalesse sul senso del dovere. La reputazione odierna del ruolo di giornalista tende a subire generalizzazioni ed essere compromessa, denigrata, infangata, privata di dignità, sminuita, svilita ed erroneamente ridotta a mero sciacallaggio. Raccontare di un giornalista come Mario Francese aiuta a ripristinare quell’immagine genuina di interprete della realtà riportata con credibilità e senza essere distorta. A proposito di storpiature, dalle parole di tutti gli intervenuti è emersa un’amara consapevolezza: l’esistenza di chi vorrebbe manipolare e orientare l’informazione, ingannando la società e divulgando le sempre più diffuse fake news. Tra i consigli per riconoscerle, quello di verificare sempre le fonti di ciò che leggiamo, confrontare diversi testi e approfondire i contenuti, analizzandoli con criterio e spirito critico. Il lascito di Francese è un’eredità intellettuale e culturale che dovrebbe fungere da monito per non ricommettere più gli stessi errori. L’aver ottenuto giustizia, se pur parziale e con tante congetture irrisolte, non colmerà mai il dolore di persone come Giulio Francese. Ciò nonostante, egli stesso ha affermato, durante il suo intervento, di credere che prima o poi la verità emergerà. Se è vero che la storia insegna, quella di Mario Francese non deve più cadere nell’oblio, dove è finita per vent’anni, prima di essere rivalutata e riportata in auge per i restanti venti.

Gli interventi di tutti gli altri relatori hanno rappresentato stimoli e spunti di confronto per un dibattito interessante. In particolare, i professori Moschella e Chiara hanno analizzato la figura del giornalista Mario Francese in relazione al contesto storico della Sicilia degli anni settanta, scenario in cui l’organizzazione mafiosa si stava consolidando in modo capillare controllando molti aspetti del sistema politico e sociale della regione e dello Stato. Moschella ha definito Francese un giornalista che esercitava la propria professione scevro di condizionamenti, emblema che incarna un prototipo giornalistico sano e autentico come elemento fondante della coscienza democratica e civile. Il suo operato, che ha pagato con la vita, è la dimostrazione di come l’attività di informazione non possa essere disgiunta dal perseguire la verità”. 

Il professore Centorrino ha ribadito, in linea con quanto già sottolineato dai colleghi, la centralità di una delle funzioni del giornalismo: la tutela della democrazia e di indagine in opposizione alla criminalità organizzata. Da parte del professore è stato doveroso e spontaneo menzionare il parallelismo tra Francese e “un altro giornalista con la schiena dritta, altra vittima della mafia che si è distinto per il suo operato altrettanto degno di nota: Beppe Alfano, con il quale Centorrino ebbe il privilegio di lavorare durante l’esperienza di cronista di nera per il quotidiano “La Sicilia” di Catania”.

La giornalista Claudia Benassai, molto sensibile alla tematica ed esperta del caso Francese, su cui ha elaborato la sua tesi di laurea, durante l’incontro ha approfondito le inchieste condotte da Francese e spiegato le modalità di svolgimento del suo lavoro di ricerca, citando come modello l’articolo “Perché il Belice è un terreno minato” scritto proprio dal giornalista stesso. Il figlio Giulio ha ricordato l’importanza della lettura dei testi redatti dal padre, di cui è possibile prendere visione nel sito marioegiuseppefrancese.it., in una sezione del sito dedicata all’archivio pazientemente creato con la collaborazione del fratello Giuseppe, che fino a poco prima di togliersi la vita, si prodigò per la raccolta di dati in favore della ricostruzione dell’omicidio del padre.

©Marina Fulco, Messina 2019

La Benassai ha inoltre riportato la testimonianza del giornalista Vincenzo Vasile, collega di Mario, che per lui rappresentò un mentore dall’impeccabile etica professionale, al quale ispirarsi. Ecco un estratto del suo racconto, in cui dichiara:

“In alcune fiction recenti gli sceneggiatori tratteggiano un personaggio anacronistico, riscrivendo il profilo professionale e culturale di Mario con lo stereotipo del cosiddetto “giornalismo di inchiesta”. È invece la normalità, la quotidianità del mestiere di informare, il tratto caratteristico di Francese, e il suo omicidio dice dell’impossibilità, del divieto mafioso del mestiere di informare, alla svolta della metà degli anni Settanta. Mario lavorava una quindicina di ore al giorno, come facevano a quei tempi i veri cronisti. E la cronaca normale – riferire un rapporto dei carabinieri sui maneggi mafiosi e politici su una diga nel Corleonese – era divenuta impossibile. Un invisibile confine si era spostato. E Mario Francese lavorando normalmente quelle quindici ore al giorno si trovò un passo oltre quel confine per fare nient’altro che il suo mestiere. 

©Marina Fulco, Messina 2019

Molto significativa è stata la risposta della platea, che ha partecipato con attenzione e rispettoso silenzio, al quale è seguito un momento di interazione in cui il pubblico ha potuto rivolgere curiosità e domande agli ospiti. L’evento ha sortito l’effetto che la testata UniVersoMe si era prefissata tra gli obiettivi, e cioè, come ha affermato il coordinatore Gugliotta, quello di non speculare sul dolore e di non strumentalizzarlo con pietismo, ma di volgere il quarantesimo anniversario della morte di Francese alla sensibilizzazione dell’intera comunità studentesca e di quei giovani che, se pur non contemporanei all’epoca in cui è vissuto Francese, hanno il dovere morale di conoscerne la storia per non dimenticare. 

 

Giusy Boccalatte   

Il Cus Unime atteso dalla difficile trasferta a Latina. Naccari: “Continuiamo a crescere”.

Altro scontro complicato per il Cus Unime che domani, per la nona giornata del torneo di A2, dovrà giocare per il secondo turno consecutivo lontano dalla cittadella ed ancora una volta con un top team del campionato, il Latina Pallanuoto, attuale vicecapolista che ha perso il gradino più alto del podio proprio nell’ultima uscita stagionale, quando è stata sconfitta in trasferta e raggiunta al secondo posto dal Telimar Palermo, costretta al contempo a cedere alla Rari Nantes la prima piazza, seppur i salernitani sono avanti di una sola lunghezza.

Tra le principali candidate alla promozione, la formazione laziale sino a questo momento ha fatto un percorso quasi perfetto, piegandosi solo due volte lontano dalla propria piscina solamente contro la prima e la seconda. Poi solo vittorie per il Latina, che si conferma una vera e propria corazzata dotata di tante pedine micidiali soprattutto in fase offensiva, come dimostrato dalle 91 reti realizzate sino a questo momento (l’attacco più prolifico di entrambi i gironi di A2). La squadra allenata da Maurizio Mirarchi (fino alla scorsa stagione sulla panchina della Waterpolo Messina femminile) vanta un sette dal livello altissimo: al centro La Penna si sta confermando su standard molto elevati mentre sul semicerchio su tutti si sta distinguendo il croato Goreta, attuale capocannoniere del torneo.

In casa, inoltre la formazione di Latina oltre a vincere ha sempre superato le avversarie con un ampio margine, ad ulteriore conferma, dunque, di una trasferta che si prospetta molto complicata per i cussini i quali, comunque, dal canto loro hanno lavorato molto bene in settimana ed andranno a Latina con l’obiettivo di fare il meglio possibile, come confermato dal tecnico cussino Naccari: “Sappiamo che ci troviamo di fronte ad una grande squadra, sono dotati di tanti giocatori importanti ed hanno una grandissima capacità realizzata. Poi in casa loro, come dimostrano i risultati ottenuti sin qui, sono veramente temibili. È chiaro che noi andremo a Latina per giocare la nostra migliore pallanuoto: abbiamo voglia di recuperare presto dai due passi falsi degli ultimi turni e la squadra sin grande rimonta, con il recupero definitivo di diversi uomini dopo influenze ed infortuni vari. Pur sapendo che questo non è l’impegno più agevole per rifarsi, in settimana abbiamo lavorato con serenità ed abbiamo anche fatto un bel test con l’Ortigia e, per come stiamo arrivando all’incontro, tutto mi fa pensare che domani avremo una bella prestazione”.

Le nuove frontiere della comunicazione universitaria: al via Live Chat, Contact Form e FAQ

 

Unime apre le porte alla multicanalità: nuovi canali bidirezionali di comunicazione permettono con estrema facilità di accedere e reperire le più svariate info. Il ventaglio di possibilità per l’utenza universitaria si amplia: al Call Service Numero Verde, un servizio coordinato dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) in collaborazione con “Radio Call Service”, si aggiunge una pagina web che attraverso tre differenti modalità d’uso consente un dialogo sempre aperto tra l’Ateneo e la compagine studentesca.

Il servizio di Call Center, valutato nel 2018 da apposita indagine di Customer Satisfaction, si è attestato su livelli di eccellenza, gli stessi che si auspica possano raggiungere anche le nuove tre frontiere della comunicazione accademica.

Nello specifico, questa pluralità di canali si articola in:

⦁ Live Chat
⦁ Contact Form
⦁ FAQ

L’uso singolo o congiunto di questi canali, studiati affinché risultino intuitivi e di semplice fruizione, favorisce l’accesso più diretto ad un’informazione trasparente, aggiornata e puntuale.

La pagina clienti.radiocallservice.it/unime/, consultabile anche in lingua inglese, permette la scelta della modalità di comunicazione più adatta alle proprie esigenze: al click del canale prescelto, si apre una nuova pagina contente le istruzioni d’uso ed eventuali orari di accessibilità ed inattività.

 

Mariachiara Villari

Nove studenti Unime a casa Sanremo, previste dirette e collegamenti dal backstage

Quest’anno in occasione del 69° Festival di Sanremo, cinque studenti iscritti al DAMS del Dipartimento Cospecs e quattro studentesse della redazione di UniVersoMe, testata giornalistica multiforme degli studenti UniMe, si troveranno a Casa Sanremo per l’importante manifestazione che si svolgerà dal 5 al 9 febbraio nella cittadina ligure.

Marta Frangella, Cristina Geraci, Giulia Greco ed Elena Perrone, rappresentanti della redazione di web radio di UniVersoMe, avranno la possibilità di accedere al parterre di Casa Sanremo, grazie all’affiliazione con Raduni (l’Associazione che riunisce le radio universitarie italiane). Gli studenti Dora Anastasi, Alfio Alessio Coco, Greta Olivo, Giorgia Puglisi e Denise Reale, accompagnati dalla docente Antonella Cava, svolgeranno un tirocinio, sulla base di un protocollo d’intesa tra l’Ente Consorzio Gruppo Eventi e il Dipartimento Cospecs. In questa occasione avranno la possibilità di stare a contatto con scenari stimolanti riguardanti la comunicazione e organizzazione di uno degli eventi più importanti dell’anno. Casa Sanremo, che nasce nel 2008, è un luogo di aggregazione per giornalisti, artisti e addetti ai lavori che ogni anno approdano nella cittadina ligure per il Festival della Canzone Italiana.

“E’ una grande opportunità per la crescita e la formazione degli studenti Unime – ha detto il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea -. Sarà un’ esperienza meravigliosa che non dimenticheranno mai, con il valore aggiunto che la stessa si inserisce nel percorso di studi da loro intrapreso”.

Durante la manifestazione la web radio dell’Ateneo peloritano si collegherà in diretta, raccontandoci cosa succede dietro le quinte del Festival, ed intervisterà gli ospiti di Casa Sanremo.

Le dirette si potranno seguire tramite i canali social di UniVersoMe.

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Cus Unime straripante nel derby in casa della Rescifina

CUS Unime – basket femminile

Con un rotondo 65-37 finale il Cus Unime si aggiudica al PalaTracuzzi la stracittadina in casa della Polisportiva Rescifina, riscattando con gli interessi la sconfitta subita all’andata. Ottima la prestazione delle cussine che, seppur con qualche atleta ancora non al meglio della forma ed Elisabetta Scardino ferma ai box per influenza, ritrovano una difesa aggressiva e punti sotto canestro, grazie al rientro di Sabrina Natale e della lettone Zane Neilande, finalmente al lavoro in settimana dopo l’infortunio alla caviglia. Le padrone di casa partono comunque bene e riescono a chiudere in vantaggio il primo quarto di gioco (16-15). Ma lA reazione ospiti è pronta e veemente: subito dopo il primo intervallo e cussine prendono il sopravvento e piazzano un parziale di 17-4 che abbatte le ospiti ed orienta la gara verso i binari della vittoria. Nella seconda metà della gara, infatti, le ragazze allenate da Zanghì continuano ad avere la meglio sulle avversarie e ad allungare con una certa facilità, con Ilaria Ingrassia in splendida forma e sempre una costante spina nel fianco per la difesa delle padrone di casa.

    

Rescifina Messina – Cus Unime   37-65   (16-15, 22-32, 29-50)

Rescifina: Marchese 6, Turiano, Kalach 6, Davì 4, Melita Ra. 2, Melita Re, Cosenza, Rescifina 8, Codagnone, Spadaro 4, Vento 7. All. Interdonato.

Cus: Boncompagni 9, Scordino 8, Pellicanò, Natale, Scardino, Certomà 10, Polizzi, Neilande 19, Grillo 3, Ingrassia G., Ingrassia I. 16. All. Zanghì.

Arbitri: Perrone e Barbagallo.

Bando Borse di mobilità Erasmus+ Studio A.A. 2019-2020

Indetto dall’Università di Messina un nuovo bando per l’assegnazione di 935 borse di mobilità Erasmus+ Studio verso i Paesi Europei e la Svizzera, relativamente all’A.A. 2019/2020. La mobilità per studio offre la possibilità di soggiornare all’estero per un periodo compreso tra i 3 ed i 12 mesi, presso un’Istituzione universitaria europea che abbia stipulato Accordi Interistituzionali Erasmus+ con la nostra Università. La borsa di mobilità, finanziata dall’Agenzia Nazionale Erasmus+/INDIRE, verrà utilizzata nel periodo compreso tra il 1° giugno 2019 ed il 30 settembre 2020: non è prevista deroga alcuna. Le domande dovranno pervenire entro e non oltre le ore 13 del 1° marzo 2019. 

 

Chi può partecipare? 

La selezione è rivolta agli studenti UniMe che soddisfano contemporaneamente i seguenti requisiti: 

  • essere regolarmente iscritti (nella durata normale del CdS, non ammessi pertanto i c.d. fuori corso) a corsi di Laurea Triennale, Laurea Magistrale/ a Ciclo Unico, Dottorato di ricerca, al momento della candidatura (A.A. 2018-2019) e per tutta la durata del soggiorno all’estero (A.A. 2019-20); 
  • essere in possesso della competenza linguistica richiesta dalle Università Partner in cui si intende effettuare il periodo di mobilità; 
  • essere ancora in possesso dei mesi di mobilità consentiti dal Programma Erasmus+ nel proprio ciclo di studio.  

Gli studenti selezionati devono inoltre: 

  • aver rinnovato l’iscrizione per l’A.A. 2019/2020 e provveduto al relativo pagamento, prima della partenza (pena la decadenza della borsa); 
  • effettuare la mobilità durante il CdS a cui erano iscritti al momento della presentazione della candidatura. 

 

Quali attività si possono svolgere durante il soggiorno all’estero? 

  • frequentare CdS presso le Università ospitanti, sostenendo esami e conseguendo i relativi CFU; 
  • effettuare attività finalizzate alla stesura della tesi; 
  • svolgere consecutivamente al periodo di studio un tirocinio. 

 

Come è possibile candidarsi?  

Le procedure di presentazione della candidatura saranno espletate esclusivamente attraverso piattaforma Online Esse3, entro le ore 13 del 1° marzo 2019. Per l’accertamento delle conoscenze linguistiche è stato predisposto un sistema di verifica presso il Centro Linguistico d’Ateneo (CLAM), rivolto a chi non avesse già un certificato linguistico idoneo ad una tariffa agevolata di 10 euro. 

È inoltre previsto un contributo economico aggiuntivo alla borsa Erasmus, calcolato in base ai CFU conseguiti durante la permanenza nell’Università ospitante. La borsa di mobilità potrà dunque raggiungere un importo complessivo massimo di 800/850 euro al mese. 

 

Quali criteri orienteranno le procedure di selezione? 

Sarà valutata la carriera accademica dei candidati, unitamente alle preferenze espresse in merito alla sede di destinazione. Questa sarà l’esito incrociato di quattro fattori:  

  • il punteggio ottenuto secondo le formule per il calcolo del punteggio di merito, sulla base delle carriere studenti alla data di scadenza del bando; 
  • l’ordine delle preferenze espresse dal candidato; 
  • il livello linguistico attestato/autocertificato; 
  • il numero di posti disponibili.  

 

Durante la fase di apertura del Bando lo staff dell’Unità operativa Mobilità Erasmus organizzerà degli incontri rivolti agli studenti ed ai docenti in cui verrà presentato il Bando, le modalità di partecipazione al concorso e le procedure di riconoscimento delle attività svolte all’estero. Luoghi e date saranno resi noti in seguito. 

Su Unime.it, alle voci International > Opportunità all’estero > In evidenza, il bando Mobilità Erasmus+ Studio, con i relativi allegati.  

 

Per ulteriori info: 

-Unità Operativa Mobilità Erasmus: erasmus@unime.it 

-CLAM: http://clam.unime.it 

  

Mariachiara Villari

Giorno della memoria: lunedì 28 convegno nell’aula magna dell’Ateneo

Nell’ambito delle iniziative commemorative del “Giorno della memoria”, si terrà lunedì 28 gennaio, alle ore 9.30 nell’Aula Magna dell’Ateneo, un convegno organizzato dalla Prefettura di Messina, dall’Università di Messina e dall’Istituto di Istruzione Superiore “La Farina Basile”.

Dopo i saluti del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, del Prefetto di Messina, S.E. dott.ssa Maria Carmela Librizzi, dell’On. Cateno De Luca, Sindaco di Messina, della prof.ssa Giuseppa Prestipino, Dirigente scolastico I.I.S. “La Farina Basile”, i lavori saranno introdotti dalla prof.ssa Paola Ricci, docente di Filosofia morale del Dipartimento di Scienze Cognitive. Interverranno, inoltre, il prof. Antonino Carabellò (I.I.S. “La Farina Basile”), la prof.ssa Giovanna Costanzo (Dipartimento DICAM), la dott.ssa Lucrezia Piraino (Dottore di Ricerca) e la dott.ssa Fabiana Russo (Dottore di Ricerca).

Nel corso dell’incontro è previsto un momento di memoria e testimonianza, con letture tratte dal libro “Fino a quando la mia stella brillerà” della Senatrice Liliana Segre, che è stato oggetto di studio e approfondimento da parte degli studenti che parteciperanno all’incontro. A conclusione dell’evento è prevista la testimonianza del sig. Paolo Cardile, insignito della Medaglia d’onore in quanto cittadino italiano deportato e internato nei lager nazisti.

Programma_42

Domani storico derby siciliano di A2 con il Telimar Palermo. Naccari: “Sarà un incontro da non perdere”

CUS Unime – Pallanuoto

Sarà un appuntamento storico per il Cus Unime quello di domani alla cittadella sportiva universitaria dove, con la prima palla a due alle ore 15.30, gli universitari ospiteranno il Telimar Palermo per un derby isolano mai disputato prima nel campionato di Serie A2.

La classifica, al momento, vede entrambe le compagini appaiate a quota 12 punti insieme alla Roma 2007 Arvalia e 3 lunghezze dietro le due regine Latina e Rari Nantes Salerno. Il Telimar, corazzata giudicata dagli addetti ai lavori come una delle possibili candidate al salto di categoria, arriva in riva allo Stretto con la voglia di rifarsi dal passo falso dell’ultimo turno (il secondo dopo la sconfitta furi casa del quarto turno contro la Rari Nantes Salerno) quando i ragazzi allenati dal tecnico Mustur si sono arrese per 9-11 in casa del Pescara. Umori opposti, invece, tra le file cussine: Cusmano e compagni sono reduci dall’entusiasmante vittoria in casa dell’Acquachiara ed hanno il duplice obiettivo di proseguire sulla via della vittoria e recuperare allo stop rimediato nell’ultimo turno giocato davanti ai propri tifosi, quando arrivò la sconfitta di misura per mano di Salerno. A proposito di tifosi, si prevede il pubblico delle grandi occasioni alla Cittadella per questo incontro, certamente il match clou della settima giornata e che attira l’attenzione di tutta la categoria.

“Sarà certamente una gara spettacolare, da non perdere – queste le parole del tecnico cussino Sergio Naccari – Giocare contro il Telimar per noi è motivo d’orgoglio: i palermitani, insieme ad altre 2-3 compagini, rappresentano il meglio della pallanuoto siciliana e, tra l’altro, a livello giovanile è una delle società più importanti dell’intero panorama italiano, con tanti scudetti in bacheca. Sono una squadra completa e temibile in tutti i reparti: sul semicerchio vantano tanti nomi importanti ed al centro lo storico centroboa di casa Lo Cascio rappresenta uno dei più forti nel suo ruolo di tutta la categoria. I favori del pronostico vedono avanti i palermitani ma noi siamo pronti: sappiamo che una vittoria ci darebbe ulteriore slancio e ci allontaneremmo maggiormente dalle zone calde. La squadra è al gran completo e si sta assestando sempre di più; in settimana ci siamo allenati con la Nuoto Catania ed il test è stato molto positivo. È chiaro, non siamo ancora al top della forma ma ci stiamo avvicinando. Domani ci aspettiamo il pubblico delle grandi occasioni: sarà uno spettacolo per tutti gli appassionati di sport perché a Messina partite di questo livello non si vedono da anni”.

Immatricolazioni fino al 31 gennaio

L’Università degli Studi di Messina offre 81 percorsi di Laurea per l’anno accademico il 2018/19: ci sono 48 corsi triennali ed a ciclo unico, destinati ai neo diplomati e 33 magistrali, per chi ha già conseguito un titolo di primo livello.

– Le immatricolazioni ai Corsi di Laurea, ad eccezione di quelli a numero chiuso,  e le iscrizioni agli anni successivi per l’a.a. 2018/19 sono state prorogate, con aggravio di mora pari ad 80 euro,  al 31 gennaio 2019.

La procedura è semplice e viene effettuata on-line su Unime.esse3 .

Cos’è Unime Esse3? E’ la pagina iniziale del portale web dedicato ai Servizi Informatici per gli Studenti e i Docenti dell’Università degli Studi di Messina.

Gli Utenti non registrati potranno, dal menu di navigazione, ottenere informazioni riguardo alle Strutture, alle Sedi e alla Didattica dell’Ateneo.

Devono necessariamente effettuare la “Registrazione” gli Utenti che intendono:

  • immatricolarsi ad uno dei Corsi offerti dall’Ateneo;
  • iscriversi ai concorsi di ammissione ai Corsi a numero programmato;
  • partecipare al bando di trasferimento per anni di corso successivi al primo degli studenti provenienti da altro Ateneo per i corsi di laurea a numero programmato a livello nazionale;
  • partecipare ai test di valutazione (OFA) dei Corsi di Studio che li prevedono;
  • iscriversi ai concorsi di ammissione alle Scuole di Specializzazione;
  • iscriversi ai concorsi di ammissione ai Corsi di TFA e di abilitazione per il Sostegno;
  • iscriversi ai concorsi di ammissione ai Master e ai Corsi di perfezionamento;
  • iscriversi ai concorsi di ammissione ai Corsi di Dottorato di Ricerca.

L’Utente registrato potrà, in seguito, accedere alla funzione di “Immatricolazione” ad uno dei Corsi di Studi dell’Ateneo.

  • Chi è già in possesso del nome utente (che è il proprio Codice Fiscale) e della password d’accesso, perché già iscritto precedentemente a questo portale o già immatricolato all’Università di Messina, potrà cliccare direttamente su “Login” per l’accesso all’Area Riservata.
  • Chi non riesce ad accedere perché non più in possesso della password, può usare la funzione “Password dimenticata”, dal menu di navigazione, che invia una nuova password all’email inserita in anagrafica.
    Chi non ricevesse l’email automatica con le nuove credenziali, perché il suo indirizzo di posta elettronica non è presente in anagrafica o è errato, è pregato rivolgersi agli sportelli della Segreteria Studenti o all’Info Point (Piazza Antonello, Palazzo Mariani).

Ripresa carriera ex studenti: gli studenti che desiderano iscriversi nuovamente al proprio Corso di laurea possono presentare la domanda in qualsiasi periodo dell’anno, previo pagamento di un contributo fisso, pari ad € 155,00 per i primi tre anni accademici per i quali non sia stata consecutivamente effettuata/rinnovata l’iscrizione e di € 60,00 per gli eventuali successivi anni di mancata iscrizione dello studente, entro e non oltre l’ottavo.

 

Jessica Cardullo