UNIME: Esami, tirocini e scadenze durante la fase 2. Ecco tutte le novità della Teledidattica

Il rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, ha avviato nelle ultime ore una serie di incontri con i docenti, il personale e i sindacati al fine di concertare le modalità per la fase 2.

E’ on line, inoltre,  la nuova dashboard per la formazione a distanza, dove si trovano elencati i teams creati per le lezioni, e tutti i riferimenti a guide, numeri telefonici e contatti. Alla nuova dashboard si può accedere anche cliccando  prima su Login in Home page e poi su Teledidattica.

Di seguito tutte le informazioni utili per la TeleDidattica:

ESAMI DI PROFITTO:

Tutti gli esami di profitto per tutti i corsi di studio, fino a nuova disposizione, si svolgeranno in modalità telematica mediante piattaforma Microsoft Teams in uso all’Ateneo dal 7 marzo 2020, nel rispetto dei principi in materia di trasparenza e pubblicità: la forma pubblica della seduta d’esame sarà garantita permettendo agli altri studenti iscritti all’esame, l’accesso alla piattaforma. Per l’ultimo esaminando, verrà assicurata la presenza virtuale di almeno 2 (due) testimoni, precedentemente individuati, su base volontaria, dalla Commissione.

Agli studenti con diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento o con disabilità certificata è assicurato lo svolgimento a distanza degli esami, con l’ausilio delle misure normativamente previste, previa verifica degli adattamenti necessari in collaborazione con l’articolazione competente;

Non sono al momento programmabili gli esami da svolgere in forma scritta: tale tipologia d’esame sarà riorganizzata in forma orale.

La prenotazione degli esami da parte degli studenti è consentita sulla procedura informatica Esse3 fino a 48 ore prima della data dell’esame.

Nel periodo dell’emergenza sanitaria, ai fini dell’assolvimento degli obblighi di frequenza sarà tenuto conto della sospensione della frequenza delle attività delle attività formative svolte con modalità frontale;

L’appello di esami di profitto di Maggio 2020, già riservato ai fuoricorso, verrà esteso alla totalità degli studenti di tutti i Corsi di Studio dell’Ateneo, ad esclusione degli insegnamenti del secondo semestre attualmente in fase di erogazione per l’anno accademico 2019/2020.

ASSOLVIMENTO DEGLI OFA (OBBLIGHI FORMATIVI AGGIUNTIVI):
Per gli immatricolati all’a.a. 2019/20, si potrà considerare colmato il debito OFA se risulti superato l’insegnamento identificato quale determinante per verificare il recupero del debito, anche per gli studenti che non hanno potuto sostenere il TOLC per la verifica della preparazione in ingresso.
Ogni CdS, qualora non già previsto, dovrà individuare uno o più esami di profitto che possano attestare il recupero del debito OFA e garantire, in questa fase critica, un numero superiore di appelli utili per sostenere questi insegnamenti.
Il recupero del debito OFA, e quindi l’accertamento di un’adeguata preparazione di base, potrà essere attestato dal Docente titolare dell’insegnamento, anche in caso di mancato superamento dell’esame utile per valutare il debito.
Nel caso in cui il debito OFA non venga colmato entro il primo anno di corso e, comunque, fino al termine ultimo dell’iscrizione all’anno successivo, lo studente sarà iscritto al primo anno ripetente.  

ESAMI FINALI DI LAUREA:
Fino a nuova disposizione, si svolgeranno in modalità telematica tramite la piattaforma online Microsoft Teams, secondo lo schema pubblicato sul sito istituzionale d’Ateneo (Visualizza calendario sedute di laurea ) utilizzando la formula di rito con l’attribuzione del voto di laurea.
Laureati nella sessione straordinaria per l’A.A. 2018-2019 (marzo 2020), entro 15 giorni dalla data del conseguimento del titolo, possono immatricolarsi per l’A.A. 2019-2020 ad un Corso di Studio (Laurea/Laurea Magistrale) dell’Ateneo senza il pagamento della mora per immatricolazione oltre i termini e con la possibilità di presentare ISEE valido per lo studio universitario entro tale data, senza applicare la mora per tardiva sottoscrizione della DSU.
In ottemperanza alle disposizioni governative, i Direttori dei Dipartimenti potranno valutare l’opportunità di prevedere una ulteriore sessione straordinaria di Laurea per l’Anno Accademico 2018-19 entro il 15 giugno 2020. Resta inteso che potranno beneficiare della proroga esclusivamente gli studenti che hanno superato tutti gli esami del proprio piano di studi entro il 31/12/2019.

SERVIZI DI RICEVIMENTO AL PUBBLICO:
Gli Uffici dei Dipartimenti amministrativi che curano la gestione delle carriere di studenti, specializzandi e dottorandi, fino a nuova disposizione, garantiranno i servizi di ricevimento dell’utenza esclusivamente con modalità telematica. A tal fine, sono già stati potenziati i servizi di comunicazione digitale quali Live chat d’Ateneo e Conference Call con studenti mediante Teams.

PROROGA SCADENZE DELLE RATE DELL’IMPORTO DEL CONTRIBUTO OMNICOMPRENSIVO ANNUALE A.A. 2019-2020 PER STUDENTI, SPECIALIZZANDI E DEI DOTTORANDI:
Le scadenze delle rate dell’importo del Contributo Omnicomprensivo Annuale A.A. 2019-2020 per studenti, specializzandi e dei dottorandi sono prorogate come da schema.

TIROCINI CURRICULARI E EXTRACURRICULARI:
Possono essere attivati solo i tirocini in modalità a distanza. Per le nuove attivazioni, il soggetto ospitante dovrà inviare la richiesta di autorizzazione a svolgere il tirocinio in modalità a distanza, unitamente al progetto formativo. Per i tirocini che saranno attivati o proseguiranno in modalità a distanza, l’ente ospitante dovrà garantire la supervisione costante delle attività da parte del tutor:

Pertanto, sono sospese le attività formative di tirocinio curriculare ed extracurriculare anche all’estero, previste dai Regolamenti dei corsi di studio.

Nel caso in cui tali attività sono state realizzate nella misura del 60% del totale delle ore previste, il periodo effettuato sarà equiparato – a tutti gli effetti – al completamento dell’intero tirocinio previsto dal Corso di Studio e considerato valido per l’acquisizione dei crediti previsti. Ove non sia stato raggiunto il 60% delle ore previste, le ore di tirocinio potranno essere completate fino al raggiungimento di detta percentuale, concordando con il tutor universitario e/o con quello aziendale prove/attività sostitutive a distanza quale, a titolo di esempio, un’integrazione consistente in una riflessione scritta sul/i processo/i di lavoro osservato/i durante il tirocinio diretto. Questa integrazione confluirà nella relazione finale, se prevista, o in un elaborato scritto che verrà validato dal docente referente, prima di procedere alla valutazione e alla compilazione dei documenti di chiusura del percorso.

Per i tirocini dei Corsi di Studio delle professioni medico-sanitarie, al fine di garantire il pieno rispetto delle disposizioni in tema di sicurezza sanitaria e impedire l’assembramento nei reparti e nelle strutture sanitarie, gli studenti dei predetti Corsi di laurea potranno svolgere l’attività di tirocinio anche a distanza, attraverso modalità di tele-medicina o tutorial organizzate dal Corso di laurea e autorizzate dal Coordinatore.

Gli studenti dei Corsi di Studio diversi da quelli delle professioni medico-sanitarie che, per potersi laureare nella sessione estiva dell’A.A. 2019-2020, devono acquisire i CFU relativi al tirocinio curriculare, ove non già svolto nella misura del 60%, potranno sostituirlo fino al raggiungimento di detta percentuale con altre attività anche di tipo pratico (casi studio, esercitazioni, relazioni, seminari etc.) organizzate dal proprio Corso di Laurea e autorizzate dal Coordinatore. Eventuali specifiche valutazioni e determinazioni dovranno garantire agli studenti di poter proseguire il loro percorso formativo nelle tempistiche previste e senza significative ricadute.
Per particolari tirocini curriculari, quali – ad esempio – quelli previsti per i corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico in Farmacia, di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche (CTF) e di Medicina Veterinaria, che si svolgono, di norma nel corso del penultimo o ultimo anno, obbligatoriamente presso strutture esterne (professionisti coordinati dai relativi ordini professionali, scuole, laboratori), nelle more di un intervento ministeriale, saranno verificate le singole posizioni degli studenti interessati, per adottare soluzioni idonee a contemperare gli interessi emergenti, salvaguardando il percorso di studio condotto.
In ogni caso, a conclusione del periodo emergenziale, l’Ateneo si impegna a riorganizzare tutte le attività formative attraverso una ricalendarizzazione dei tirocini.
Sono, altresì, sospese, fino a nuova disposizione, le attività di tirocinio extracurriculari di formazione e orientamento di cui alla Conferenza Stato-Regioni del 15 maggio 2017 per i quali l’Ateneo è soggetto promotore, che non possono essere svolte a distanza.

PERCORSO DI SPECIALIZZAZIONE SUL SOSTEGNO, IV CICLO:
In linea con le indicazioni ministeriali, il Percorso di Specializzazione sul Sostegno, IV Ciclo, sarà completato in via telematica. Dal 27 aprile al 6 maggio 2020 si svolgeranno gli esami finali di specializzazione.

DISPOSIZIONI MUR LAUREA MAGISTRALE A CICLO UNICO IN MEDICINA E CHIRURGIA
In ottemperanza alle disposizioni di cui al D.L. n. 18/2020, la Laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia è abilitante all’esercizio della professione di Medico Chirurgo. Pertanto, gli studenti laureatisi dopo l’entrata in vigore di tali disposizioni, sono considerati abilitati alla professione se in possesso del giudizio di idoneità del tirocinio pratico valutativo ex D.M. n.58/2018, secondo le indicazioni e le modalità di cui alla nota ministeriale del 25 marzo 2020.
Il regolamento didattico di Ateneo disciplinante l’ordinamento del corso di studio della Classe LM/41-Medicina e Chirurgia è in fase di adeguamento secondo le indicazioni fornite dal Decreto del Ministro della Università e della Ricerca relativo all’ordinamento Didattico della classe LM/41.
Per gli studenti appartenenti ad ordinamenti didattici diversi dalla classe LM/41 si attendono ulteriori ed eventuali disposizioni da parte del Ministero competente.

Una volta terminata la fase emergenziale le misure organizzative sopra richiamate saranno, se del caso, riconsiderate. 

 

 

“Un drive-in alla cittadella universitaria”. La proposta dell’Associazione Chirone

Dopo il 4 maggio, in Italia si ricomincerà (un pezzo alla volta) a tornare alla “normalità”. Il regime di distanziamento sociale tuttavia, resta l’unica soluzione utilizzabile per essere certi di non mettere a repentaglio la salute pubblica. In questa direzione si staglia la proposta presentata dall’Associazione studentesca Chirone, che suona un po’ come ritorno al passato: realizzare un drive-in alla cittadella universitaria. Il campus di zona Annunziata pensato come luogo di incontro “sicuro”, dove organizzare una rassegna all’aperto negli ampi spazi del parcheggio del Cus Unime.

Chiediamo che – si legge nella richiesta protocollata – una volta che l’avvio della cosiddetta “Fase Due” sia considerato rodato e la suddetta ampiamente sperimentata, si possa allestire nei parcheggi del plesso sportivo universitario un cinema all’aperto,  fruibile attraverso i propri mezzi di trasporto, rispettando le misure di distanziamento sociale e di contenimento dei contagi, previste dalle normative vigenti. 

L’evento, pensato come un ciclo di incontri in cui proiettare una serie pellicola relativa ad un tema attuale, ha visto da subito la collaborazione dei destinatari della proposta, che in questi giorni si riuniranno per deliberare, come affermato dal Presidente dell’associazione Giuseppe Mangiapane: «La nostra idea nasce dalla volontà di ripartire promuovendo delle occasioni di vita in comune, nel pieno rispetto delle norme previste dal distanziamento sociale. Da qui l’idea di un drive-in, ovverosia l’allestimento di un cinema all’aperto, da realizzare all’interno della cittadella universitaria, dove ognuno potrà recarsi con la propria auto e seguire il film rimanendo all’interno della propria vettura. Abbiamo così proposto la nostra idea all’amministrazione universitaria ed ai vertici del CUS».  

«Considerata la funzione sociale che ha assunto l’Ateneo durante questa fase emergianziale – ha detto Ludovico Irrera, rappresentante allo C.S.A.S.U. – abbiamo ritenuto opportuno presentare questa proposta. Siamo convinti che si debba ripartire dalla cultura e quale miglior posto dell’università per farlo». All’interno della proposta, viene inoltre chiesto di tenere in considerazione la possibilità di prevedere un riconoscimento di CFU ai partecipanti. 

 

Bando SAW – Students Around the World

Fonte: aeren-abogados.blogspot.com

È stato pubblicato il Bando “STUDENTS AROUND THE WORLD” (SAW) per l’assegnazione relativa al contributo economico inerente alle borse di mobilità per studio presso università extraeuropee nell’ambito di accordi di cooperazione internazionale per l’anno accademico 2020/2021.

L’importo del contributo sarà fino ad un massimo di 600€ in base al reddito (solo per i redditi che non superino i 30.000,00 sulla base dell’ISEE)

 

Come presentare la domanda?

Inviare la propria candidatura dal proprio account e-mail istituzionale (codicefiscale@studenti.unime.it) a protocollo@unime.it, inserendo in oggetto “Candidatura Bando SAW – C.A. “Unità Operativa Cooperazione Internazionale”.

Prima di presentare la domanda, con il supporto del docente
referente per la mobilità internazionale del CdS e dell’ “Unità Operativa Cooperazione e
Didattica Internazionale”, consultare le informazioni disponibili sul sito internet delle Università verificando autonomamente presso la sede estera: l’offerta didattica, il calendario
accademico ed i requisiti linguistici richiesti dall’Università ospitante per il Corso di Studio
prescelto.

Entro quando presentare la domanda?

Sarà possibile presentare la domanda entro le 23:59 del 22 Maggio 2020. Le borse saranno assegnate fino ad esaurimento fondi  sarà garantita la copertura finanziaria di mobilità della durata minima di 3 mesi (acquisizione minima obbligatoria di 12 CFU) fino ad un massimo di 6 mesi (acquisizione minima obbligatoria di 20 CFU). Sarà possibile estendere il periodo di mobilità fino ad un massimo di 12 mesi.

 

Per ulteriori informazioni in allegato il bando

 

Livio Milazzo

Contributi affitti fuorisede

Uscito il bando della Regione Siciliana per la concessione di contributi economici a studenti universitari fuori sede inerente all’ A.A. 2019/2020 a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Chi può richiedere il contributo?

https://www.anni60news.com/wp-content/uploads/2020/04/universitari.jpg
  1. Studenti residenti in Sicilia frequentanti corsi universitari fuori dalla Regione Siciliana da almeno un anno dalla data di pubblicazione del bando che rispettino i requisiti economici (ISEE  non superiore a € 23.508,78). Inoltre non devono essere iscritti a corsi tenuti in Sicilia da Università aventi sede fuori dalla Regione o che siano in possesso di altro titolo di studio di pari livello.
  2. Studenti residenti e domiciliati in Sicilia frequentanti corsi universitari all’interno della Regione Siciliana che hanno richiesto il contributo alloggio agli ERSU siciliani per l’anno 2019/2020 e che sono risultati nelle relative graduatorie “idonei”, ma non assegnatari del contributo richiesto.

A chi rivolgersi?

Per partecipare al concorso, i richiedenti il contributo economico dovranno:

  1. Per gli studenti frequentanti corsi al di fuori della Regione Siciliana e ricadenti nel territorio nazionale: accedere all’applicazione internet appositamente predisposta e raggiungibile nel sito istituzionale;
  2. Per gli studenti frequentanti corsi all’estero: accedere all’applicazione internet appositamente predisposta e raggiungibile nel sito istituzionale.

Come procedere?

  • Compilare la domanda a partire dalle ore 9:00 del 30/04/2020 ed entro le ore 14:00 del 15/05/2020;
  • Stampare e firmare la richiesta di partecipazione al beneficio (autocertificazione);
  • Scannerizzare in un unico file pdf e della dimensione massima di 2 MB, l’autocertificazione
    firmata, la copia del documento d’identità e la documentazione aggiuntiva prevista dal
    bando (es. certificazione che attesti invalidità, ecc…);
  • Caricare (upload) il suddetto file entro le ore 15:00 del 16/05/2020

L’importo del contributo economico è fissato in € 800,00.
Le richieste di contributo economico straordinario saranno soddisfatte nei limiti delle risorse disponibili.

In allegato il bando completo da poter leggere per ulteriori chiarimenti.

 

Livio Milazzo

Binge Watching: perché la maratona non ti fa bene

Non appena abbiamo un momento libero o bisogno di evadere dalla realtà, cerchiamo rifugio nel nostro amato Black Mirror: e no, non è solo un riferimento alla nota serie tv, ma allo schermo nero dei nostri dispositivi.

Le nostre case ormai ne sono piene, ed è come se non avessimo più altro modo di passare il tempo. Però questa moda potrebbe diventare una necessità e addirittura una possibile patologia.

Consideriamo la questione dello streaming e delle serie tv come un fenomeno che sta dilagando e che potrebbe renderci tutti Binge Watchers: come dei maratoneti… ma che corrono tra una puntata e l’altra.

Fonte : macine24 – netflix invents

Premettendo che in molti si sono spesi sull’argomento, cerchiamo di capire cosa succede quando guardiamo la tv e soprattutto come evolve questa potenza mediatica, tanto da renderci così addicted al prodotto.

Rapporto produttore – consumatore

Dalla loro parte, le piattaforme di streaming ci propongono:

Prossimo episodio *barra che si carica in 3,2,1*… la comodità, la mancata interruzione di pubblicità e l’alta definizione.

D’altro lato, i contenuti proposti hanno un qualcosa che ci incanta :

  • l’effetto cliffhanger: la puntata che finisce sul più bello e, soprattutto, quest’ultima è come se fosse la parte di un film che dura 10 ore (e che non si può non completare);
  • il feuilleton: un vero e proprio romanzo a puntate che funzionando come una macchina gratificatoria, provoca tensione e poi la scioglie, per poi riprovocarla e così via.

Così facendo riescono ad attivare i meccanismi della gratificazione e in particolare la via mesolimbica.

Fonte: la menteemeravigliosa – sistema limbico

Questa interessa il nucleo accumbens che, collocato nei meandri del nostro cervello, regola il meccanismo della ricompensa, rilasciando dopamina: il famoso neurotrasmettitore del piacere.

Questi circuiti, che sono implicati nei meccanismi delle dipendenze, potrebbero giustificare (in casi di iper-attivazione) il perché qualcuno potrebbe definire il Binge Watching una patologia, quasi come il gioco d’azzardo.

Sicuramente c’è una condizione scientifica alla base.

Fasi in crescendo: dall’ intrattenimento alla patologia

Sulla  rivista Scientific American Mind, già nel 2004 viene descritto quando e come comincia ad esserci un’ evoluzione in qualcosa di più grave: “quando al piacere di guardare un telefilm si sostituisce l’urgenza di doverlo fare e la difficoltà nell’interrompere l’attività“.

Fonte: adirai – bingewatching

Ma c’è chi ha approfondito la situazione e molto recentemente tre scienziati dell’ Università di Austin: Sung, Kang e Lee hanno detto la loro.

Alla 65ma Conferenza annuale dell’associazione internazionale delle comunicazioni è stato dimostrato un possibile link tra Binge Watching e depressione.

Fonte: humanmachinecommunication – logo

Il loro studio è stato condotto su un campione di persone tra i 18 e i 29 anni, somministrando un semplice questionario:

  • quante volte guardi la tv ?
  • come ti senti dopo?

Il risultato è sconcertante: ci si sente più soli e tristi per la fine di qualcosa, ma addirittura sembra esserci una vera e propria propensione a chiudersi a casa e ad essere depressi.

Non tutti i soggetti reclutati sono stati definiti dei “Binge Watchers highgrade“,  ma è stato definito un vero e proprio atteggiamento, una sorta di propensione a diventarlo.

Quelli che lo studio delinea come “a rischio” sono  dei soggetti che hanno la necessità di utilizzare le maratone televisive per tamponare le emozioni negative o al contrario per riempire momenti in cui non se ne provano.

Fonte: phillymag – crankase

“ Quando la dipendenza dalle serie tv diventa patologica, i soggetti possono iniziare a trascurare il proprio lavoro e le proprie relazioni con gli altri”, commenta il dottor Sung  e sottolinea la possibilità di un interessamento sistemico “le nostre scoperte mostrano che la pratica non dovrebbe essere sottovalutata. Al binge watching sono legati problemi come l’affaticamento, l’obesità e disturbi cardiaci, per cui ci sono buone ragioni per tenere alto il livello di guardia.”

Carenza = Sofferenza

Quindi divorare serie tv potrebbe spiegare anche delle vere e proprie sindromi di astinenza: ansia, tensione e una chiara difficoltà a tornare alla realtà.

La “sindrome dell’orfano” ne è un esempio. Descritta da Emily Moyer-Gusé della Ohio State University , indica come ci si sente alla fine di una serie tv: dopo che ci ha confortato e ci è stata vicino ci abbandona e lascia come una sensazione di tradimento, ansia e angoscia.

Fonte: encrypted

E se questo potrebbe farci sorridere, dobbiamo pensare a dei possibili soggetti predisposti. Per cui chi si sente solo o chi addirittura è incline (scientificamente constatato a tutti i tipi di dipendenze), potrebbe vivere una vera e propria condizione di esasperazione.

Da qui deriverà il problema che chi non ha autocontrollo potrebbe crollare sotto questo peso e sfociare nella patologia. Anche stavolta, il troppo stroppia.

Sicuramente tutti stiamo facendo un esame di coscienza: quante ore ho passato davanti alla tv? In quanto tempo ho finito Breaking Bad?

Dato che Netflix stesso ha twittato: Sadisfyng: the feeling of equally sad and satisfying when you finish a show you binge watched”, dobbiamo chiederci: come ci sentiamo dopo aver fatto questa maratona ? Vale la pena guardare un’altra puntata?

Sicuramente si, ma magari sarebbe l’ideale farlo in compagnia e renderlo un momento di condivisione. A questo ha pensato la grande N stilando un contratto di co-watching (imponendo ai due intestatari delle regole ben precise: non addormentarsi, non prendere il cellulare ecc.) e creando Netflix Party, così da istituire un vero e proprio cineforum virtuale e provare a rendere tutti partecipi di un’attività che, come abbiamo visto, spinge alla solitudine.

Barbara Granata

 

Bibliografia:

Yoon Hi Sung, Eun Yeon Kang, Wei-Na Lee – Why Do We Indulge? Exploring Motivations for Binge Watching

https://www.google.it/amp/s/www.illibraio.it/sadisfyng-netflix-1000560/amp/

https://www.google.it/amp/s/www.wired.it/amp/64199/lifestyle/salute/2015/02/02/binge-watching-depressione/

 

Lo sviluppo cognitivo in quarantena: i videogames

Come ormai sappiamo tutti, l’economia italiana sta affrontando un periodo inaspettato e mai vissuto prima.

Quasi tutte le piccole e grandi industrie sono messe alle corde e cercano una soluzione per uscire anche economicamente da questo tunnel.

Tuttavia, una delle poche economie che tende a non fermarsi, in Italia come nel resto del mondo, è quella legata ai videogiochi.

In Cina, in cui il peggio sembra essere ormai passato, c’è stato un incremento del 39% nel solo mese di febbraio riguardanti i download di app dedicate al mondo dei videogiochi per smartphone e dispositivi portatili. L’app store si è visto aumentare del 62% il traffico da scaricamento per giochi mobile.

La quarantena obbliga tutti a restare in casa ed i videogiochi vengono visti come un ottimo passatempo.

Inoltre, come spiega Ray Chambers, Ambasciatore dell’Oms per la strategia globale“L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in risalto l’efficace potere terapeutico dei videogiochi in questo periodo”, spiegando che essi, in particolar modo quelli con accesso online, permettono alle persone di distrarsi e di restare a contatto nonostante la quarantena.

#PlayApartTogether è l’hashtag lanciato dall’OMS in collaborazione con le maggiori industrie di giochi.

 

E’ stato riscontrato scientificamente che i videogiochi fanno molto bene al nostro cervello.

I videogiocatori infatti sono in grado di ottimizzare l’utilizzo delle proprie risorse mentali (percezione, attenzione e memoria) per risolvere problemi o prendere decisioni in tempi rapidi.

Questi miglioramenti si hanno in quanto spesso nelle realtà virtuali si è soggetti a dover compiere più azioni nello stesso lasso di tempo o in una rapida successione.

Molti gamers possiedono una capacità elevata nell’identificare rapidamente un singolo oggetto, in un contesto estremamente popolato di fonti di distrazione, e di seguirlo con lo sguardo anche in presenza di elementi visivamente molto simili.

Anche sul piano lavorativo i videogiochi possono portare dei vantaggi, soprattutto in ambiti in cui è richiesto un alto livello di attenzione, una buona coordinazione mano-occhio, un’ottima memoria operativa e processi decisionali accelerati.

A proposito di ciò, due ricerche hanno rivelato che la gran parte dei giovani chirurghi con un passato o presente da giocatori seriali mostrano abilità superiori rispetto ai colleghi che non hanno esperienze virtuali.

I videogiochi sono uno strumento terapeutico per il trattamento di molti disturbi legati alle abilità visive e cognitive.

Uno studio effettuato nel 2010, dimostra che l’attività videoludica può rivelarsi un mezzo molto efficace nel trattamento dell’ambliopia (occhio pigro).

Molti dei pazienti coinvolti in questa sperimentazione sono stati sottoposti ad una terapia a base di action game ad alto tasso di dinamismo, ottenendo benefici eccezionali e raggiungendo, in alcuni casi, il recupero completo delle funzionalità compromesse dalla malattia.

Un altro studio eseguito dall’esperto in psicobiologia, Sandro Franceschini, ha addirittura confermato che i videogiochi possono essere usati efficacemente nel trattamento della dislessia mettendo in risalto come i bambini coinvolti nell’esperimento dimostrassero miglioramenti più importanti rispetto a quelli ottenuti con le metodiche di base.

L’intrattenimento digitale può offrire un importante contributo anche nel limitare il declino mentale causato dall’invecchiamento.

È stato dimostrato che l’attività videoludica può contribuire al mantenimento di flessibilità cognitiva, livello d’attenzione, memoria operativa e ragionamento astratto, andando quindi ad influire positivamente sulla qualità di vita degli anziani.

I giovani giocatori, invece, sono dotati di migliori capacità di concentrazione, buona memoria, analisi e giudizio ragionato. Senza dimenticarci che essendo usati da grande parte dei ragazzi, essi rappresentano un importantissimo fattore di inclusione.

L’altra faccia della medaglia: i Gaming Disorders

Ovviamente tutti questi vantaggi si raggiungono se si gioca responsabilmente e senza esagerare. Se, invece, si passano intere giornate davanti al mondo virtuale, subentrano numerosi svantaggi fino a parlare di Gaming Disorder (dipendenza da videogiochi).

Nonostante ad oggi, vista la situazione causata dal Covid-19, è stato fatto un piccolo passo indietro, l’OMS ha inserito il Gaming Disorder tra i disturbi mentali riconosciuti dall’ente internazionale.

Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la dipendenza dal gioco consiste in comportamenti continui e ricorrenti che prendono il sopravvento su altri interessi della vita, in quanto si tende a dare priorità al gioco.

Tutto ciò ovviamente può portare disagi sia in famiglia sia a livello professionale.

L’obiettivo dell’OMS è quello di trovare terapie adeguate per la cura di questa dipendenza. Ovviamente quando si arriva a parlare di ciò, ci si riferisce a casi veramente molto gravi.

In conclusione non si può non dire che collegarsi virtualmente un paio di ore al giorno può rivelarsi un toccasana per chiunque.

In questo periodo così difficile, oltre ai gamers, molti di noi si stanno ritrovando a dissotterrare quella Nintendo o quella Playstation piena di polvere, rivivendo emozioni rinchiuse nei giochi virtuali che preferivamo da bambini.

Roberto Cali’

Bibliografia:

https://www.everyeye.it/articoli/speciale-i-videogiochi-fanno-dannatamente-bene-vostro-cervello-dice-scienza-39847.html

https://www.journalofplay.org/sites/www.journalofplay.org/files/pdf-articles/7-1-article-video-games.pdf

https://www.semanticscholar.org/paper/The-impact-of-video-games-on-training-surgeons-in-Rosser-Lynch/c4fed15b73fc12cb8e71a7f8400568416ff90e07

https://openarchive.ki.se/xmlui/handle/10616/44614

https://journals.plos.org/plosbiology/article?id=10.1371/journal.pbio.1001135

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0960982213000791

https://icd.who.int/dev11/l-m/en#/http%3a%2f%2fid.who.int%2ficd%2fentity%2f1448597234

“Per gli studenti fuorisede questa situazione è drammatica”. La nota dell’Associazione Gea Universitas

Riceviamo e pubblichiamo una nota diramata dall’Associazione Gea Universitas sulla condizione degli studenti fuori sede durante la pandemia.

Dall’entrata in vigore del decreto governativo dell’10 marzo 2020, tutte le attività didattiche sono state sospese”, ha annunciato quasi un mese fa il Premier Giuseppe Conte.
Per via della crescita esponenziale dei contagi, l’Italia è stata dichiarata “zona rossa”. Stop agli spostamenti e blocco di ogni manifestazione, chiusura delle aziende preposte alla produzioni di beni, non considerati di primaria importanza, sospensione delle attività didattiche nelle Scuole e nelle Università.

Sorge spontaneo, in un contesto drammatico come quello che stiamo vivendo negli ultimi giorni, pensare alle migliaia di studenti fuori sede che hanno fatto rientro nelle loro abitazioni, abbandonando tutti gli appartamenti situati nelle città dove frequentano i corsi di laurea d’appartenenza.
Quasi uno studente universitario su tre, sceglie di frequentare un ateneo fuori sede, cioè situato fuori dalla città di residenza, da ciò possiamo dedurre che una fascia prospicua della popolazione studentesca sia costituita per l’appunto da studenti fuorisede.

All’interno delle molte famiglie italiane, genitori e studenti, non hanno più la possibilità di poter lavorare o di avere uno stipendio fisso, come lo era nei mesi precedenti. E far fronte ad ulteriori spese, anche se minime, sta diventando un macigno troppo pesante da poter affrontare e sopportare.
“Nella realtà Messinese, molti sono gli studenti fuori sede provenienti dalle Province Siciliane e Calabresi, e ad oggi, in quanto studentessa fuori sede, sto riscontrando tutte le problematiche a cui siamo stati sottoposti, in un frangente drammatico come questo – ha sottolineato Federica Maria Sacco, studentessa fuori sede e coordinatrice dell’Associazione Gea Universitasmolte sono le famiglie e gli studenti che dall’oggi al domani, si ritrovano a non poter più incassare lo stipendio. Famiglie che già facevano sacrifici enormi per poter mantenere gli studi dei propri figli fuori città. Così, migliaia di studenti come me, stanno provando in questi giorni a dar rilievo alla realtà giovanile in cui ci troviamo, tramite petizioni o articoli di giornale, ma nel nostro piccolo stiamo cercando di dare un contributo alla Voce di un’intera popolazione studentesca. Ovviamente tenendo conto anche delle esigenze dei vari locatori“.

Il Governo Italiano, per far fronte a tale emergenza sanitaria, ha adottato misure straordinarie. Nel Decreto “Cura Italia”, sono state introdotte misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per lavoratori, famiglie e imprese. Ma ad oggi, nessuna misura è in grado di tutelare i diritti degli studenti fuorisede, ancora ad oggi non è una tematica ritenuta di così considerevole importanza, da trovarvi una soluzione.
Noi studenti continueremo a farci sentire- conclude Federica– fin quando non vedremo la realizzazione di qualcosa di concreto“.

Charlotte valve: idee in apnea vengono a galla

Ospedali allo stremo, sempre più persone positive, chi mostra segni di miglioramento chi invece, purtroppo, peggiora e si addentra in una realtà in cui i posti letto e attrezzature sanitarie scarseggiano. In tempi così duri anche un piccolo contributo da parte di una persona può fare la differenza. Ma quando parlo di contributo non mi riferisco necessariamente alla “moneta”, cosa che potrebbe venire in mente date le numerose campagne di raccolte fondi online che sono emerse in questo mese.

Sebbene il denaro aiuta le aziende ospedaliere a far fronte alle spese per l’acquisto delle attrezzature, il problema non sempre può essere risolto utilizzando i fondi disponibili, come all’Ospedale di Chiari a Brescia, dove i numeri dei pazienti in terapia intensiva sono centinaia e la struttura non dispone di maschere e relative valvole a sufficienza per tutti. Nonostante avessero richiesto le valvole ai produttori, questi non erano in grado di far fronte alla commessa in un lasso di tempo così breve, anche perché questa si sommava a quella di altri ospedali.

Un contributo che invece ha fatto la differenza è stato quello dell’ormai nota società Isinnova, che grazie all’utilizzo di stampanti 3D, riesce a rifornire l’ospedale con più di 100 valvole per respiratori. Grazie all’idea innovativa e all’aiuto delle tecnologie moderne hanno salvato delle vite, collaborando e facendo gruppo con i medici in prima linea per affrontare il problema.

Tra questi medici, Renato Favero, contribuisce alla causa ed estende la soluzione anche nel caso in cui a mancare fossero le maschere per i respiratori. Insieme alla società, hanno progettato la valvola Charlotte, che applicata alla maschera da snorkeling si trasforma in una maschera C-PAP per la terapia sub-intensiva. La valvola è stata brevettata, ma cosa ancora più importante, e gesto di grande valore umano è stato quello di rendere questo brevetto libero, “perché è nostra intenzione che tutti gli ospedali in stato di necessità possano usufruirne” spiega Isinnova.

Ci hanno dato la bicicletta? ora pedaliamola; e a premere sui pedali sono produttori, associazioni, università e chiunque voglia dare una mano al mondo in questo periodo complicato.

UniMe non si è tirata indietro e creerà il supporto per 10 mila maschere da snorkeling che saranno riconvertite in C-PAP da una rete formata dalle competenze nella stampa 3D, presenti al Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina e nell’Azienda Irritec di Capo d’ Orlando, con la collaborazione dell’Ing. Sveva Arcovito di Sicindustria. Queste saranno poi messe a disposizione in tutta la regione da parte di UniMe.

Anche FabLab Messina, community di makers messinese, ha aderito alla cosiddetta MAKER CALL CHARLOTTE 1 in sinergia con il Dipartimento di Ingegneria dell’UniMe e provvede a fornire la prima tranche di 50 adattatori Charlotte 1 al Policlinico “G. Martino” di Messina.

Il Rettore dell’Università di Messina ha dato piena disponibilità nell’utilizzo strutture dell’Ateneo per il lavoro di riconversione, dopo un confronto con l’Assessorato Regionale alla Sanità, che ha acquisito la notevole quantità di maschere dall’azienda produttrice. 

Non mancano i ringraziamenti da parte del Rettore agli studenti, ai docenti ed al personale dell’Ateneo: “Mi sento di ringraziare tutte le strutture dell’Ateneo per il sacrificio e la passione con cui stanno lavorando senza sosta. La nostra Università – ha affermato il Rettore – continua a produrre il gel disinfettante, a tenere aperto lo sportello d’ascolto psicologico.

Inoltre, sta lavorando a progetti, come quello delle maschere, per supportare la sanità siciliana in tempo reale. Crediamo molto che essere Università oggi è anche questo: mettere eccellenze e competenze a disposizione del territorio” […] “Tutto questo – ha sottolineato il prof. Cuzzocrea – avviene mentre sono partite regolarmente on line le lezioni del secondo semestre in tutti i Dipartimenti, abbiamo laureato tanti studenti e gli abbiamo fatto sostenere regolarmente gli esami. Abbiamo anche messo a disposizione, attraverso il nostro sistema bibliotecario volumi e riviste on line.”

In segno di solidarietà la facciata dell’Ateneo sarà illuminata con il tricolore, aderendo all’iniziativa adottata dal Governo.

Foto di messina.gazzettadelsud.it

Gianluca Carbone

 

Nuovo preoccupante esodo dal Nord Italia, prese misure precauzionali

Negli ultimi giorni si sta verificando un nuovo fenomeno di fuga dal nord, dalla Lombardia, da Milano.

Si potrebbe definire il “nuovo esodo milanese” quello compiuto da migliaia di studenti e lavoratori fuorisede che in questa complessa situazione di panico vogliono ricongiungersi con le famiglie.

Il rischio correlato a questa evasione di massa dal nord è quello di favorire la diffusione esponenziale del Coronavirus nelle regioni del sud-Italia che in queste ore appaiono come le meno colpite da quella che L’Oms ha definito una “pericolosa pandemia”.

Due le tratte più affollate: la Milano-Siracusa-Palermo e la Milano-Lecce; importanti e preoccupanti anche gli afflussi nelle tratte notturne dei giorni precedenti.

Tante le denunce vane e disperate del personale a bordo dei treni che ha più volte evidenziato l’assenza di sicurezza sanitaria nei vagoni letto, la promiscuità tra passeggeri alla quale si è obbligati pur di raggiungere la meta dell’agognato viaggio.

Il Ministero dei Trasporti ha comunicato la sospensione totale ed immediata dei treni notturni al fine di contenere l’emergenza sanitaria.

Il Ministro di competenza De Micheli ha dichiarato in merito:

Il governo sta garantendo e sta attuando le misure che consentono alle persone di spostarsi esclusivamente per comprovate esigenze lavorative o per motivi sanitari urgenti e improcrastinabili. Resta quindi forte la raccomandazione di evitare gli spostamenti inutili, la partenza da una regione all’altra per incontrare familiari o amici.”

La decisione forte del ministero sullo stop ai convogli notturni è stata sollecitata anche da molti amministratori delle regioni del sud-Italia affinché potessero essere bloccate potenziali linee di contagio e garantite la tutela della salute della popolazione, del personale viaggiante fino ai cittadini delle regioni dove ancora il virus parrebbe darci il tempo di issare un argine.

Il Governatore della Puglia Emiliano si è sfogato così sulle sue pagine social:

Ci state portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare. In Puglia ieri, in un giorno, si sono registrati 50 casi in più, il conto è arrivato a 158 positivi”.

Le autorità hanno predisposto per le persone che arrivano in queste ore nuove e rigorose prescrizioni restrittive alle quali attenersi, come l’obbligo di segnalare il loro arrivo e rimanere in quarantena per 14 giorni.

Spostamenti non giustificati che rischierebbero di vanificare l’enorme sforzo degli italiani per arginare la diffusione del virus. Nelle ultime ore, infatti, sembra che sia ripreso il flusso di viaggiatori che lasciano le Regioni del Nord per raggiungere via rotaia il Mezzogiorno, soprattutto a seguito della soppressione dei voli.

Venerdì già il Governo Musumeci aveva dimezzato le corse degli autobus pubblici e privati e delle navi traghetto, sospendendo le linee non essenziali. “Non escludiamo, per quanto di nostra competenza, un’ulteriore stretta”, ha detto il presidente della Regione Sicilia.

Regole precauzionali in atto anche nei comuni dello Stretto di Messina, nello specifico la stazione di Villa San Giovanni e Messina impegnate sinergicamente, come ha comunicato il sindaco di Messina De Luca, nella supervisione e nel controllo degli arrivi attraverso autocertificazioni obbligatorie, controlli con il termoscanner agli imbarcaderi di Messina con obbligo di isolamento per eventuali casi sospetti.

Ci attendono sicuramente settimane difficili nelle quali a fare la differenza nella battaglia al Coronavirus saranno la responsabilità ed il buon senso collettivi, che gli italiani nei momenti complicati hanno sempre dimostrato.

Antonio Mulone

Studenti Unime – guida per le nuove disposizioni accademiche

Le misure adottate dal DPCM del 4 Marzo  tutelano tre principi essenziali:

  • la salute pubblica
  • il diritto allo studio
  • la continuità dei servizi erogati alla comunità

Con la precisazione che le carriere degli studenti non verranno compromesse in alcun modo dalle misure disposte di seguito; oltre agli appelli già previsti ed alle lezioni e agli esami in fase di calendarizzazione, ne saranno predisposti altri tra Maggio e Giugno.

Le disposizioni, inoltre, mirano specificatamente ad evitare la presenza prolungata di flussi ed assembramenti di persone ad una distanza inferiore a quella ritenuta necessaria (distanza di 1 metro) per evitare o contenere il contagio.

N.B. Provvedimenti disposti fino al 3 Aprile.

Unime- TEAMS

Teams è il servizio Microsoft per la collaborazione tra gruppi di lavoro; è un’applicazione che permette di interagire con altri utenti mettendo a disposizione in maniera integrata vari strumenti:

  • comunicazione via chat, audio-conferenza, video-conferenza
  • condivisione di documenti e cartelle con un’altra persona o con un gruppo
  • condivisione di applicazioni sul proprio computer, o dell’intero desktop in modo cooperativo

 

Lezioni ed esami

Dal sito d’Ateneo bisogna accedere alla pagina “LOGIN” cliccando sul link presente in alto nella pagina principale.

1) Inserendo le proprie credenziali d’Ateneo [codicefiscale@studenti.unime.it] potrete quindi accedere ad una pagina in cui sono presenti alcune funzioni riservate agli studenti.

2) Cliccando sull’icona di Teams teledidattica ci si recherà sul sito di didattica-online: https://moodle2.unime.it/didatticaonline.

3) Da qui sarà possibile visualizzare un elenco delle discipline e degli esami attualmente forniti in modalità teledidattica.

4) Seguire le istruzioni presenti all’interno della pagina per poter partecipare alle lezioni.

Link con ulteriori spiegazioni grafiche: https://sway.office.com/sTiodrCQ5PPUmc7v?ref=Link

 

 

Antonio Mulone