CRUS: ecco le nuove disposizioni

Nel corso della riunione del CRUS (Comitato Regionale Universitario della Sicilia) svoltasi ieri, 29 ottobre, e convocata dal Presidente Giovanni Puglisi, Rettore dell’Università Kore di Enna, sono stati disposte alcune modifiche riguardanti il prosieguo dell’anno accademico, tenendo conto anche delle richieste arrivate dagli studenti e dai docenti.

Ecco tutte le disposizioni dell’Ateneo perloritano in merito alle attività didattiche del primo semestre 2020/21.

Lezioni

  • Le lezioni continueranno a svolgersi in modalità mista.
  • Nel caso in cui il numero di studenti che richiedono la frequenza della lezione in presenza dovesse essere inferiore a 10, la stessa verrà tenuta esclusivamente da remoto.
  • Le lezioni presso le sedi decentrate (Noto e Priolo) si svolgeranno in modalità telematica.
  • I docenti residenti fuori città potranno essere autorizzati a tenere le lezioni in modalità a distanza.

Lauree

  • Le lauree si svolgeranno in modalità blended.
  • Per le lauree in presenza confermata la possibilità di avere un numero massimo di 5 accompagnatori per ciascun candidato.

Esami

  • Gli esami si svolgeranno in modalità telematica, eccetto per i corsi che prevedono una prova scritta per l’espletamento della quale i docenti responsabili richiedano la presenza in aula.
  • Casi particolari saranno valutati e decisi dai Rettori previa consultazione degli Organi collegiali.

Tirocini

  • I tirocini si svolgeranno in modalità a distanza.
  • Per i TFA sostegno e per i tirocini del corso di laurea di Scienze della Formazione Primaria verrà fatta richiesta ai Dirigenti scolastici di prevedere l’ingresso nelle aule virtuali dei tirocinanti iscritti ai corsi di riferimento.

Attività di ricerca

  • Le attività di ricerca di dottorandi e tesisti potranno svolgersi in presenza.
  • Le attività degli specializzandi continueranno a svolgersi in presenza.

Mobilità internazionale

  • Gli spostamenti relativi al programma Erasmus e a tutti i programmi di mobilità internazionale sono sospesi per docenti, studenti e personale TA degli Atenei siciliani, eccetto i casi di percorsi già avviati.
  • Le Università siciliane rimangono disponibili, in presenza di richieste pervenute da Atenei stranieri, nel rispetto delle direttive dell’agenzia Erasmus, di accogliere studenti che possano frequentare in modalità da remoto.
  • Sospesi anche i tirocini curriculari e post curriculari fuori Regione e all’estero.

Giovanni Alizzi

#Ottobrerosa: la realtà del Policlinico attraverso le parole del Prof. Altavilla

A conclusione del mese della prevenzione e della campagna #Ottobrerosa, abbiamo avuto il piacere di intervistare il professore Giuseppe Altavilla, docente di Oncologia Medica e direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica con Hospice del Policlinico Universitario “G. Martino”.

Partiamo proprio dal concept di #Ottobrerosa inteso come mese di prevenzione e screening per il tumore al seno. Quante donne si sottopongono autonomamente a test di screening e giungono poi alla sua osservazione?

Facciamo una premessa di massima: per screening intendiamo uno strumento che lo Stato offre ad una popolazione a rischio per una determinata malattia ad alto impatto sociale ed è effettuato con metodologie che devono essere efficaci e diffuse. Il cancro della mammella rientra sicuramente tra queste patologie. Tenete presente che nel 2020, secondo “I Numeri del Cancro”  si aspettano circa 56 mila nuove diagnosi con 123000 decessi: l’impatto epidemiologico è particolarmente elevato. Fare quindi uno screening significa guidare la popolazione a maggior rischio di incidenza di cancro della mammella, individuata in questo momento nelle donne tra i 50 e i 69 anni, a fare un accertamento che oggi è rappresentato dalla mammografia. Questo è l’unico esame di screening realmente valido per cercare di detectare delle neoplasie che siano ancora inapparenti.

Fatta questa premessa, diciamo che lo screening è un’attività di pertinenza dell’ASP; questa infatti segue una politica di screening: manda delle lettere d’invito alle donne e da degli appuntamenti per fare una mammografia. C’è da aggiungere anche che in Sicilia, la campagna di screening è attualmente inefficace perché la percentuale di donne che si sottopone all’esame diagnostico è inferiore a quella necessaria affinché lo screening sia funzionale nel ridurre la mortalità.

Da noi (come ospedale e centro specialistico) vengono a fare dell’altro. Abbiamo un ambulatorio di senologia che visita circa 20-25 pazienti al giorno dove giungono anche donne a fare prevenzione e che non hanno alcuna patologia, ma è una cosa diversa dallo screening. La verità è che se ci fosse uno screening realmente efficace nelle nostre zone, noi non avremmo l’evidenza in clinica di tumori di una certa dimensione, li avremmo molto più piccoli, mentre purtroppo continuano a venire da noi donne che spesso hanno tumori di dimensioni maggiori di 2 cm, che a quel punto diagnostichiamo noi.

Reparto di Oncologia Policlinico G. Martino, 2014 – © Serena Piraino

Ci riagganciamo subito al discorso della diagnosi dei tumori in una fase avanzata. Pensa che l’equilibrio, per certi aspetti già precario in Sicilia, possa ulteriormente essere aggravato dalla pandemia in atto?

Assolutamente si, perché le campagne di screening sono state arrestate ad un certo punto di questa emergenza mondiale. La frequenza di visite nei nostri ambulatori si è notevolmente ridotta proprio per paura di questo virus: coloro che si rivolgevano a noi per un certo dubbio diagnostico in questo momento stentano a venire. Questo purtroppo è un dato che si è registrato in tutta la nazione e che pagheremo nei prossimi anni: ci aspettiamo molte più diagnosi di tumori in fase avanzata e non soltanto alla mammella. Il 2020 sarà un anno che inciderà negativamente nella prognosi dei pazienti oncologici.

In questo momento cosa consiglierebbe ad una donna che vorrebbe fare uno screening o una visita senologica: cosa e come può fare?

Quello che posso dire è che gli sforzi che stiamo facendo al Policlinico per mantenere in sicurezza le strutture ci impegnano in maniera continua. Vogliamo mantenere questo stato di sicurezza che dovrebbe tranquillizzare tutte le donne.  Ad esempio stiamo distanziando le visite, cercando di organizzarle in modo da non avere le sale d’attesa affollate. Di certo questo comporta una dilatazione dei tempi e un un notevole sacrificio per il reparto, però lo stiamo facendo per dare una garanzia e un segnale forte.

È necessario che si capisca che di Covid si sta morendo e speriamo che il vaccino arrivi presto e tutto si cominci a risollevare. Ma purtroppo le malattie oncologiche e cardiovascolari, entrambe trascurate quest’anno, avranno ripercussioni notevoli nei prossimi anni.

Quindi bisognerebbe cercare di informarsi sulla presenza di strutture che possono garantire nel migliore dei modi la mancanza di contagio e frequentarle rispettando le regole che le strutture si sono imposte e impongono ai pazienti.

Reparto di Oncologia Policlinico G. Martino, 2014 – © Serena Piraino

Come è cambiata la percezione del tumore alla mammella nel corso degli anni a livello di consapevolezza?

Non possiamo impedire a priori che la noxa patogena causi la cancerogenesi nella cellula tumorale, ma possiamo prevenire andando ad individuare la patologia quando questa non è ancora in una forma avanzata, quindi la consapevolezza è tuttoOnestamente devo dire che la trovo molto aumentata, soprattutto nel gruppo di ragazze e di giovani donne.

Sono oramai docente universitario da circa 40 anni, ed è la prima volta che vengo intervistato da due studentesse relativamente a questo tipo di problema. Qualcosa vorrà pur dire no?

Gli effetti “scientifici” di questa consapevolezza però verranno misurati in termini di efficacia soltanto quando voi giovani donne arriverete alla media età: ci auguriamo che questa corrisponda ad una minore mortalità delle donne del futuro per cancro della mammella. Oggi probabilmente stiamo ancora verificando una consapevolezza probabilmente non troppo matura nelle donne che avrebbero dovuto avere una istruzione adeguata circa 30 anni fa.

Mi piacerebbe che il processo della prevenzione, della diagnosi, della cura, dell’assistenza e, nei casi specifici, anche della terminalità dei tumori (non soltanto della mammella) possa essere in qualche modo reso uniforme. Non si possono incaricare diversi enti e lasciarli sconnessi tra di loro: il processo del malato oncologico dovrebbe essere governato tutto nell’ambito di un dipartimento oncologico provinciale unico. È questa la strada sulla quale bisogna battere moltissimo secondo me. La formazione della rete e di una sua coordinazione reale da parte di chi lavora nell’ambito di questo tipo di patologie è indispensabile.

Pensa che la scuola e l’istruzione in generale possano giocare un ruolo importante da questo punto di vista?

Purtroppo, ogni volta che sono uscito da una conferenza in una scuola media o in un liceo, ero molto deluso. Questo perché secondo me i ragazzi non erano sufficientemente preparati e quell’ora che passavano in aula magna era un modo per scappare dalla classe tra sorrisetti e spintoni.  L’informazione va data da chi è tecnicamente preparato ed io sono sempre stato disponibile nel farmi portavoce, però la scuola deve dare tanto e nell’ambito dei programmi educazionali dovrebbero essere incluse un certo tipo di attività da svolgere in maniera continuativa così da formare anche la coscienza.

Come vivono le pazienti il fatto di avere un carcinoma in una delle parti che le rendono donne? Quanto questo, dal punto di vista psicologico, impatta sulla prognosi e che conseguenze ha sulla terapia?

Se c’è la consapevolezza di cui parlavamo insieme alla certezza che questo tipo di patologia possa essere “presa in carico” – uso questo termine di proposito – da una struttura che da garanzie in temine di qualità ed organizzazione, il problema si supera. La sicurezza che vi possa essere una struttura che possa farsi carico della malata a 360° e darle il meglio che la scienza offre, può dare un miglioramento importante della componente piscologica.

Io talvolta dico a delle pazienti malate di tumore del seno che hanno dei fattori prognostici assolutamente favorevoli (tumore piccolo, l’espressione dei recettori ormonali), che è come se si fossero rotte una gamba. Ci si cura e si guarisce.

Reparto di Oncologia Policlinico G. Martino, 2014 – © Serena Piraino

Lei ha sempre stressato il concetto di umanizzazione delle cure, ma come è nato e quanto è importante offrire una struttura di continuità come l’Hospice o, nel contesto del vostro reparto, di “Una stanza tutta per sé” per mantenere la donna, per quanto sia possibile, tale?

Se avete notato io ho usato il termine “Prendersi carico” piuttosto che “curare” e “malato” piuttosto che “paziente”, che letteralmente vuol dire “colui che sopporta”.

Prendersi cura di un paziente oncologico vuol dire prendersi cura non soltanto dei bisogni fisici, ma anche di quelli psicologici, sociali, spirituali. Sono tutte condizioni che vanno considerate. La tristezza, il peso di una diagnosi di questo genere, va in qualche modo accompagnata dal processo di umanizzazione.

Ho cominciato questo percorso di umanizzazione delle cure in Oncologia nel 2013, dopo avere assistito ad una rappresentazione teatrale in cui una donna malata di cancro veniva ricoverata e nella sua stanza, accanto al suo letto libero, c’erano altri 3 letti. Lei che si era comprata il pigiama “non pigiama” e le pantofole “non pantofole” per cercare di sdrammatizzare la gravità del suo ricovero, improvvisamente aveva il problema di una promiscuità e di un ambiente tetro.

Ho visto il mio reparto di allora, in cui di letti ce ne erano cinque e non c’era neanche il bagno in camera, e ho capito che tutto doveva essere cambiato. Mi sono impegnato in questo percorso – aiutato da tutta una serie di donazioni che mi hanno consentito di avere dei fondi per riformare il reparto – e nella scrittura di un progetto per l’umanizzazione delle cure in Oncologia che ha portato negli ultimi anni ad un florido finanziamento. Grazie a questo, ma anche grazie alla sensibilità di tutti i miei collaboratori, un malato che entra in ospedale , che vede e “sente” un ambiente che non sembra un ospedale, sta sicuramente meglio.

Un’oncologia deve avere la capacità di seguire un paziente in tutte le sue fasi, anche in quella terminale ecco perché oggi abbiamo questo Hospice: per dare una possibilità e una vita sociale in un vero e proprio residence ospedaliero. Per rendere il tutto non semplice sopportazione.

Reparto di Oncologia Policlinico G. Martino, 2014 – © Serena Piraino

Il tutto potrebbe avere un effetto anche sulle cure?

Questo è stato verificato scientificamente con HuCare, un programma italiano che ci ha consentito di misurare la soddisfazione dei pazienti prima e dopo un certo percorso di umanizzazione. Abbiamo verificato come i pazienti immersi in questo genere di ambienti abbiano avuto una compliance molto aumentata. Il calcolo che ha raggiunto la significatività statistica, è un dato oggettivo.

Abbiamo appreso con piacere come accanto all’innovazione scientifica, al potenziamento delle strutture esistenti e all’inaugurazione di nuovi ambienti ci siano – e ci debbano essere – l’amore e la passione per quello che si fa, per i propri pazienti e per l’umanizzazione delle cure. Da questo non si può prescindere.

Barbara Granata e Claudia Di Mento 

 

Collaborazione Italia-Cina: linee guida per la nutrizione dei bambini con paralisi cerebrale

La nutrizione in età pediatrica, in particolare la malnutrizione, è oggetto di studi a livello mondiale in tutti i suoi possibili aspetti: basti pensare al problema dell’obesità nel mondo occidentale e a chi soffre la fame nei paesi del terzo mondo.

All’attenzione del Prof. Claudio Romano e di un team di ricerca cinese ci sono, questa volta, i problemi di malnutrizione che affliggono i pazienti in età pediatrica con paralisi cerebrale.

Professore e direttore della Gastroenterologia Pediatrica e dell’Unità Fibrosi Cistica del Dipartimento di Scienze Pediatriche Mediche e Chirurgiche “G. Barresi” dell’Università di Messina, il Prof. Romano dirige una collaborazione scientifica Italia-Cina per la formazione di linee guida a supporto della gestione dei suddetti pazienti, insieme con Nestlè Health Science.

Il Prof. Claudio Romano – Fonte: unime.it

Incidenza del problema

Nel mondo, infatti, i bambini affetti da paralisi cerebrale a vari livelli superano il milione, in Italia toccano quota 250.000. Si tratta di piccoli pazienti spesso soggetti a complicanze tra cui, appunto, la carenza di un apporto nutritivo adeguato. Tra i fattori di rischio gioca senza dubbio un ruolo fondamentale il parto pretermine , in particolare tra le 18 e le 20 settimane in cui il rischio di sviluppare danni neurologici rimane parecchio alto. In Cina l’incidenza è molto simile a quella europea ed è proprio per la carenza di supporti  necessari per sviluppare cure appropriate e la difficile gestione dei pazienti a rendere necessaria la ricerca.

Le linee guida

Oggi le linee guida utilizzate dai centri ospedalieri sono quelle europee ESPGHAN (European Society for Paediatric Gastroenterology Hepatology and Nutrition) con cui si è cercato di standardizzare le procedure di intervento chirurgico e terapeutico migliorando decisamente le aspettative di vita dei piccoli pazienti. Ed è proprio il prof. dell’Ateneo Peloritano ad essere il primo autore e coordinatore delle suddette linee guida ed egli stesso, ultimamente, ospite del Nutritional forum cinese, ha suscitato interesse nel paese orientale il quale ha dato il via alla ricerca clinica coinvolgendo ben 6 centri cinesi di eccellenza.

Lo studio

L’obiettivo è di educare e sensibilizzare la comunità medico-scientifica alla necessità di avere punti di riferimento standardizzati nella gestione del paziente con paralisi cerebrale e sviluppare e adattare nuove linee guida affinché possano essere implementate correttamente dal personale medico cinese.

Lo studio consterà di due fasi: una fase retrospettiva ed una prospettica.

  1. La prima, a breve termine, in cui vengono illustrati i punti di forza delle linee guida italiane ed europee nella gestione dei pazienti, includendo l’organizzazione di sessioni educazionali con specialisti medici in Cina per valutare lo stato attuale delle conoscenze e la possibile condivisione di strumenti di supporto, utili in questa gestione.
  2. La seconda fase, invece, promuoverà nuove modalità di nutrizione specifiche per i soggetti con follow-up sull’attuazione di queste tecniche nei vari centri.

Il Prof. Claudio Romano ha così dichiarato:

Sono profondamente onorato e orgoglioso del progetto che stiamo sviluppando a livello internazionale. Questo è il primo passo di un’apertura verso l’area asiatica che va nella direzione di unire le forze e creare una sinergia, soprattutto nell’area della nutrizione. Fornire alimenti completi e dispositivi di nutrizione enterale all’avanguardia, garantisce al paziente di migliorare la qualità e l’aspettativa di vita. La nostra ambizione è quella di partire dall’ambito pediatrico, per arrivare ad avere gli stessi livelli di efficacia anche nell’adulto.

Giovanni Alizzi

 

Rimandato il test per la Magistrale in Professioni Sanitarie previsto per il 30 ottobre

Nota del 29/10/2020

  • A seguito dei recenti dati sull’Emergenza Covid-19, il MIUR rinvia i test di ammissione per i Corsi di Laurea magistrale delle Professioni sanitarie, inizialmente previsti in data 30/10/2020.
  • La nuova data di svolgimento della prova di ammissione, tenuto conto dell’evoluzione del quadro pandemico e di eventuali ulteriori disposizioni in materia, sarà fissata entro il mese di marzo 2021.
  • Gli atenei, nell’ambito della loro autonomia organizzativa e gestionale, assicureranno il recupero delle attività formative e degli esami di profitto relativi al primo semestre nel corso dell’anno accademico 2020-2021.

 



Il 30 ottobre 2020 si terranno i Test di accesso ai Corsi di Laurea Magistrale delle Professioni Sanitarie.

Sede della prova

I candidati dovranno seguire i percorsi pedonali per accedere ai vari livelli delle aule di Ingegneria, evidenziato nella guida.

Fonte: https://www.unime.it/sites/default/files/Accessi%20Papardo-compresso.pdf

Orario della prova

  • L’ingresso è consentito dalle ore 8.00 e alle ore 10.00.
  • La prova inizierà alle ore 11.00 e per il suo svolgimento saranno assegnati 120 minuti.

Aule

I candidati saranno distribuiti in più aule in base a:

Documenti utili

Si ricorda che è necessario portare quanto segue:

  1. Documento di riconoscimento in corso di validità;
  2. Ricevuta di pagamento del contributo di partecipazione;
  3. Ricevuta della domanda di iscrizione online al concorso;
  4. Dichiarazione Covid-19 già compilata e sottoscritta ai sensi dell’art. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000;

Norme Covid-19

I candidati dovranno rispettare obbligatoriamente le regole anti-Covid-19 per evitare di essere allontanati dall’aula. A tal proposito si ricorda di portare con sé:

  1. Mascherina chirurgica da mantenere per tutta la durata della prova;
  2. Dichiarazione Covid-19 già compilata e sottoscritta ai sensi dell’art. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000;

Regole generali

  • I candidati non potranno portare con loro effetti personali come: zaini, carta, calcolatrici, telefoni cellulari, palmari, smartphone, smartwatch, tablet, auricolari, webcam, penne e cancelleria varia, pena l’esclusione;
  • Dovranno accedere senza accompagnatori all’area del test;
  • È permesso introdurre una bottiglietta d’acqua nell’aula dell’esame.

Come spiegato nel regolamento da rispettare in aula.

Numero di posti a disposizione per ciascun corso di studio

Ricordiamo che per l’anno accademico 2020/2021, il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha definito:

  • Scienze Infermieristiche ed Ostetriche LM/SNT1
    • 83 posti complessivi di cui 80 per i candidati EU;
  • Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie LM/SNT2:
    • 51 posti complessivi di cui 50 per i candidati EU;
  • Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Diagnostiche LM/SNT3:
    • 51 posti complessivi di cui 50 per i candidati EU.

I restanti saranno dedicati ai candidati non-UE residenti all’estero. Ogni Ateneo dispone l’ammissione ai suddetti corsi di studio in base ad apposita graduatoria di merito, nel limite del contingente ad essi riservato.

Pubblicazione graduatorie finali

  • L’Università creerà due distinte graduatorie: una per i candidati dei Paesi UE e dei Paesi non UE di cui all’art. 39, comma 5, del Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e l’altra riservata ai candidati dei Paesi non UE residenti all’estero.
  • Le graduatorie di merito saranno pubblicate sul sito dell’ Ateneo dopo le verifiche amministrative.
  • I vincitori dovranno immatricolarsi attraverso la procedura on-line sul sito: Esse3, pena l’esclusione.
  • I candidati saranno ammessi se collocati in posizione utile in base al  punteggio e fino ad esaurimento posti disponibili.

Informazioni utili

  • L’immatricolazione ai Corsi di Laurea avverrà non oltre il 1 marzo 2021.
  • I candidati già iscritti ad un altro corso di laurea potranno immatricolarsi con riserva se lo terminano entro il 31 dicembre 2020.

Link bando.

Giuseppina Simona Della Valle

ERSU: pubblicate le graduatorie relative al Servizio abitativo 2020/2021

Sono state pubblicate le graduatorie dedicate agli studenti partecipanti al concorso per l’assegnazione del Servizio abitativo per l’A.A. 2020/2021.

Presa in considerazione l’emergenza Covid-19 ancora in corso, è stato diminuito il numero di posti alloggio presso le residenze universitarie – secondo decreto del Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ERSU di Messina n. 13 del 26/10/2020 – da n. 275 posti, come previsto dal bando, a n. 257 posti in modo tale da garantire la disponibilità di camere singole che potranno essere utilizzate per la gestione di possibili casi positivi a Covid-19 o soggetti a isolamento fiduciario.  

Per l’a.a. 2020/2021 si è disposto di fondi straordinari al fine di consentire l’estensione del beneficio anche agli studenti che, conseguentemente alle difficoltà relative all’emergenza Covid-19, non avevano raggiunto i requisiti di merito nell’a.a. 2019/2020.

Per questo motivo gli studenti potevano fare domanda su due linee in base al numero di crediti conseguiti.

  • Linea A: rivolta a coloro i quali non hanno conseguito il numero di crediti previsti entro il 10 agosto 2020.
  • Linea B: rivolta a coloro i quali sono in possesso del “Bonus Covid”, ovvero hanno conseguito un numero di crediti ridotti rispetto a quelli previsti per la Linea A.

Di seguito le graduatorie divise per categorie e linee:

Graduatoria dedicata ai primi anni: https://www.ersumessina.it/wp-content/uploads/2020/10/primi-anni.pdf

Graduatorie dedicate a corsi triennali:

Graduatorie dedicate a corsi magistrali:

Graduatorie dedicate a corsi a ciclo unico:

Graduatoria dedicata a corsi di specializzazione: https://www.ersumessina.it/wp-content/uploads/2020/10/corsiSpecializzazione.pdf

Ornella Venuti

 

Eletto il nuovo Presidente della SICUT: è il Prof. Eugenio Cucinotta

La SICUT (Società Italiana di Chirurgia d’Urgenza e del Trauma) durante il 48° Congresso Nazionale, ha eletto il Prof. Eugenio Cucinotta, ordinario di Chirurgia Generale presso l’Università degli studi di Messina e Direttore del Dipartimento di Patologia Umana DETEV, Presidente per il biennio 2023-2024.

Fonte: accademiapeloritana.it

Di seguito le parole della sua candidatura:

Il mio obiettivo è di assicurare che la Società rappresenti sempre un luogo di incontro e di confronto in cui ciascun partecipante abbia l’occasione di esprimere il proprio punto di vista e comunicare la propria esperienza. Un progetto di “squadra” competitiva e motivata, gruppo omogeneo di Amici e Professionisti. Io spenderò il mio tempo e impegnerò tutte le mie forze affinché la SICUT abbia la funzione che più le si addice: quella di una Società al servizio della chirurgia e del territorio.

La SICUT è stata fondata nel 1982, riunendo tutti i chirurghi dedicati alla Chirurgia d’Urgenza, di Pronto Soccorso e del Trauma. La società ha l’obiettivo di favorire il progresso di questa disciplina sia nel campo scientifico che nella ricerca per la risoluzione di problemi a carattere organizzativo per un uniforme e qualificato progresso della ricerca e della assistenza socio-sanitaria. Si tratta di un’istituzione apolitica che ha lo scopo di tutelare il prestigio e gli interessi professionali dei cultori della Chirurgia e di favorire lo scambio di esperienza tra i chirurghi, promuovendo tutte quelle attività culturali e pratiche, universitarie ed ospedaliere, che si estendono dalla prevenzione al trattamento extra ed intra ospedaliero, iniziale e definitivo, delle situazioni acute.

Ornella Venuti

Premio Bernardo Nobile per lauree e dottorati

L’Università di Messina mette all’attenzione dei suoi studenti un’importante iniziativa: l’assegnazione di un premio da parte di Area Science Park per tesi di laurea o dottorati che abbiano come fonte di informazione principalmente i brevetti.

Il premio è consegnato in nome del dott. Bernardo Mobile, creatore e primo responsabile del Centro PatLib di Area Science Park, una rete di centri di informazione brevettuale presenti in tutta Europa.

In particolare verranno assegnati €2.500 a ciascuna delle tre differenti categorie previste dal bando:

  • Tesi di laurea magistrale, specialistica o del vecchio ordinamento;
  • Dottorato di ricerca;
  • Tesi di laurea magistrale specialistica o del vecchio ordinamento nel quale l’utilizzo dei brevetti non sia unicamente con finalità informative, ma abbia portato al deposito di una domanda di brevetto o alla nascita di una nuova impresa.

A chi è rivolto

Il bando si rivolge a tutti gli studenti laureati e dottori di ricerca che hanno conseguito una laurea magistrale specialistica o del vecchio ordinamento, utilizzando l’informazione brevettuale per lo sviluppo della tesi e della bibliografia stessa.

Come partecipare

La domanda di partecipazione deve essere inviata entro e non oltre lunedì 26 ottobre, pena l’esclusione del candidato. La stessa può essere presentata personalmente o a mezzo di raccomandata all’indirizzo Ricerca Scientifica e Tecnologica di Trieste – Area Science Park oppure tramite PEC all’indirizzo protocollo@pec.areasciencepark.it.

La domanda dovrà essere compilata in carta semplice secondo le modalità dettate dal bando specificando per quale premio il candidato vuole concorrere.

Elementi prioritari di valutazione

  1.  l’estensione e la metodologia della disamina dello stato dell’arte nel settore, rispetto all’argomento
    oggetto della tesi;
  2. la ricchezza, l’articolazione e i collegamenti con il testo del lavoro di bibliografia, in termini di capacità
    di ricerca, utilizzo, valorizzazione e organizzazione dei dati bibliografici, ricchezza della
    documentazione utilizzata e citata, presenza di rimandi espliciti nel corpo della tesi, sistematizzazione
    della bibliografia, precisione delle citazioni, estensione della copertura temporale;
  3. la valorizzazione delle informazioni estratte dalla documentazione brevettuale internazionale;
  4. la diversificazione e l’originalità delle fonti documentali consultate e citate;
  5. la rispondenza ai requisiti del Bando e la motivazione di partecipazione;
  6. l’eventuale carattere di multidisciplinarietà del lavoro di tesi.

Il testo delle tesi vincitrici verrà pubblicato integralmente sul sito web di Area di Ricerca Scientifica e
Tecnologica di Trieste – Area Science Park nella pagina dedicata al Premio (www.areasciencepark.it/premionobile).

Link e contatti utili

Per ulteriori informazioni: https://www.areasciencepark.it/

Per consultare il bando: https://www.areasciencepark.it/bando.pdf

Informazioni sulle modalità di presentazione della Domanda e sulla documentazione da allegare potranno richiedersi telefonando ai numeri 040 375 5309 / 040 375 5142 o scrivendo all’indirizzo
formazione@areasciencepark.it.

Federica Cannavò

Webinar UniMe: “Il fenomeno del body shaming”

Si è svolto ieri, 19 Ottobre 2020 alle ore 15:00 in diretta Facebook e sulla piattaforma Microsoft Teams dell’Ateneo di Messina, il webinar “Il fenomeno del body shaming“. L’iniziativa si è tenuta nell’ambito della presentazione dei Corsi di Laurea dei Dipartimenti di Civiltà Antiche e Moderne e di Giurisprudenza ed all’interno del ciclo di incontri con le Scuole Superiori su “Social Media e nuove tendenze”. Un incontro realizzato per far comprendere ai più giovani come gli istituti universitari consentano loro di affrontare tematiche quotidiane, di vivere meglio nella realtà in cui si trovano e di comprendere appieno i fenomeni che li circondano, quindi osservando questo fenomeno dal punto di vista del diritto e della comunicazione.

La prof.ssa Francesca Pellegrino, coordinatrice del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, ha presentato le finalità e gli obiettivi del corso, parlando di un rinnovamento che prevede tre diversi percorsi: Forense, Impresa, Lavoro e Pubblica amministrazione e, infine, Internazionale ed europeo. Questi percorsi, a differenza dei precedenti indirizzi esistenti, sono stati orientati sui possibili sbocchi occupazionali della laurea in Giurisprudenza. Sono previsti insegnamenti in lingua inglese proprio per indirizzare il corso verso un piano internazionale. Al termine del percorso vi è la possibilità di acquisire un doppio titolo, in quanto è stata attivata una convenzione con l’università spagnola: Universidad de Castilla -La Mancha.

Il prof. Marco Centorrino, coordinatore del corso di laurea in Scienze dell’Informazione: Comunicazione pubblica e tecniche giornalistiche, ha affermato che, in occasione del decimo anno di inaugurazione del corso, si è deciso di modificare in parte la struttura del corso per aggiornarlo rispetto a quelle che sono le esigenze del momento, il mercato del lavoro e ciò che il mercato del lavoro richiede.

Dopo l’introduzione ai corsi, il prof. Francesco Pira, delegato del Rettore alla Comunicazione, ha preso la parola, partendo dalla definizione di social network, affermando che “sono divenuti ormai luoghi di costruzione identitaria in cui definire anche la propria intimità, sessualità e genere. Al centro di tutto vi è il corpo che rappresenta il dominio della sessualità e quest’ultima rappresenta l’io. Nell’era della vetrinizzazione, il modo di presentarsi, essere grassi o magri, alti o bassi, il modo di vestire e di truccarsi, scatenano il linguaggio d’odio e forme di bullismo, cyberbullismo e discriminazione.” Con questo incipit introduce il fenomeno del body shaming. Le vittime di body shaming le possiamo trovare in ogni contesto sociale, in modo particolare nel mondo dello spettacolo dato che parliamo di personaggi che ogni giorno si espongono e, anche nei momenti in cui si vorrebbe avere un po’ di privacy, quest’ultima viene negata dai paparazzi che colgono l’attimo giusto per mostrare quei pochi momenti di vita da persona comune in prima pagina. Tra le vittime di body shaming ha citato la cantante Elodie, la quale racconta che un noto cantante le ha detto più volte di mangiare per il suo fisico; Vanessa Incontrada che ultimamente ha fatto molto parlare di sé per la sua scelta di posare nuda sulla copertina di Vanity Fair, proprio per combattere il fenomeno del body shaming; la cantante Arisa, attraverso un post su Instagram, mette in mostra tutte le sue forme scrivendo: “Sono un albero di arance, un panino al latte, una dea.” Il post ha raggiunto in poche ore tantissimi like come segno di apprezzamento per il gesto. Un’altra vittima recente di body shaming nel mondo dello spettacolo è stata la cantante Billie Eilish: “in 10 mesi ha sviluppato un corpo da mamma”, “fa più schifo di Adele 10 anni fa”, “a me fa senso quella pancetta”. Questa è la generazione dei selfie e di Instagram, le cui massime esponenti sono le influencer, modelle dai corpi presunti perfetti, che sono il frutto del fotoritocco d’immagine o della chirurgia estetica. Questa nuova logica di “Influencer system” influenza i comportamenti dei ragazzi, e, in particolare, delle ragazze.

Oggi sui social perdiamo ogni freno inibitorio. Pensiamo di pubblicare tutto quello che di gradevole o assurdo produciamo. Dobbiamo, invece– conclude il professore Pira- imparare a salvaguardare la parte emozionale legata al proprio io. Viverla fuori dallo schermo del nostro smartphone per entrare nella vita reale. Non bisogna avere nessun complesso di inferiorità a causa dell’aspetto fisico, andare al di là delle imperfezioni, imparare a riconoscere quanta bellezza è presente in noi indipendentemente da quelle che possono essere le forme e le proporzioni.

Il prof. Stefano Agosta, organizzatore dell’incontro, ha ricostruito un modello descrittivo di questo fenomeno. Descrive il body shaming come una violenza più subdola, in quanto non parliamo di violenza fisica, ma di violenza psicologica. Si distinguono, dal punto di vista etimologico, Body shaming e Body shame. Body shaming è l’atto di far vergognare qualcuno per il proprio corpo, e si contrappone o si completa con l’espressione body shame che riguarda la conseguenza di questo atto sulla persona. Distingue diversi tipi di esteriorità: un aspetto fisico caratterizzato dalle nostre parti del corpo, un aspetto fisico modificato a causa di patologie e un aspetto fisico modificato per libera scelta. Le critiche interessano persone di ogni età e sesso, ma i più colpiti sono i giovani a causa dell’era dei social in cui viviamo, con maggiore incidenza sulle donne. Afferma che “è importante distinguere quella che è l’espressione di un giudizio costruttivo, non dettato da una volontà distruttiva ma da una preoccupazione, dal commento distruttivo volto al disprezzo e alla derisione. Conclude affermando che, per combattere il body shaming, hanno fondamentale importanza gli incontri con le scuole. Importante è anche la disapprovazione da parte degli utenti, infatti è stato inaugurato l’hashtag #bodypositive da alcune influencer.

La prof.ssa Maria Astone, docente di diritto privato nel dipartimento di Giurisprudenza e presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Sicilia (CO.RE.COM), afferma che l’intervento del CO.RE.COM Sicilia sia importante perché presta attenzione a tutte le problematiche che si pongono in internet nei confronti dei soggetti vulnerabili, infatti, a Luglio 2020, è stato istituito l’Osservatorio Internet e Soggetti Vulnerabili proprio per monitorare i fenomeni di abusi e devianza che si consumano sulla rete, di cui fanno parte professori delle università siciliane, tra cui sociologi e psicologi.

Il webinar si è concluso con le domande dei ragazzi delle scuole superiori, alle quali i docenti hanno risposto chiarendo dubbi e curiosità.

 

Diana Colombraro

 

Immagine in evidenza: changethefuture.it

Webinar UniMe: “Il fenomeno del body shaming”

Lunedì 19 ottobre, alle ore 15, in diretta Facebook e sulla piattaforma Microsoft Teams dell’Ateneo di Messina, si svolgerà il webinar “Il fenomeno del body shaming“.

L’iniziativa si terrà nell’ambito della presentazione dei Corsi di Laurea dei Dipartimenti di Civiltà Antiche e Moderne e di Giurisprudenza ed all’interno del ciclo di incontri con le Scuole Superiori su “Social Media e nuove tendenze”.

Dopo i saluti dei proff. Giuseppe Giordano e Francesco Astone (rispettivamente Direttore DiCAM e Direttore Giurisprudenza), a cui farà seguito il saluto della prof.ssa Maria Astone (Presidente CO.RE.COM. Sicilia), i lavori saranno introdotti e moderati dalla prof. ssa Cinzia Ingratoci e Anita Di Stefano, delegate all’orientamento dei due Dipartimenti.

I CdL verranno presentati dai proff. Marco Centorrino (Coordinatore del CdS in Scienze dell’Informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche) e Francesca Pellegrino (Coordinatrice del CdS a ciclo unico in Giurisprudenza).
Interverranno i docenti Francesco Pira e Stefano Agosta. Al termine delle attività ci sarà un dibattito.

Locandina evento

Sospensione attività didattiche al Policlinico

È appena stata resa nota, con relativo comunicato stampa, la sospensione delle attività didattiche in presenza, comprese le esercitazioni, laboratori e tirocini, programmate nelle aule ubicate presso l’A.O.U. Policlinico “G. Martino”.

La decisione nasce a seguito delle mutevoli condizioni epidemiologiche in atto a livello nazionale e locale e in virtù del fatto che la maggior parte delle attività didattiche dei corsi di studio triennali, magistrali e a ciclo unico di area medica si svolgono all’interno del nosocomio “G. Martino”, individuata dalla Regione Siciliana quale Azienda di riferimento per i malati Covid-19 della provincia di Messina.

La sospensione è limitata al primo semestre 2020/2021.

Lezioni

  • A decorrere dal 16 ottobre 2020, tutte le lezioni programmate nelle aule all’interno dell’A.O.U. Policlinico “G. Martino” dovranno essere erogate esclusivamente in modalità telematica.
  • Le lezioni relative ai corsi di studio di area medica programmate presso i locali del Dipartimento di Ingegneria continueranno a svolgersi in modalità blended.

Esami

Gli esami di profitto relativi ai corsi di studio di area medica continueranno a svolgersi in modalità blended e dovranno tenersi presso altre strutture didattiche dell’Ateneo, ubicate all’esterno dell’A.O.U. Policlinico “G. Martino”.

Lauree

Gli esami di laurea relativi ai corsi di studio di area medica dovranno svolgersi presso altre strutture didattiche dell’Ateneo, ubicate all’esterno dell’A.O.U. Policlinico “G. Martino”.

Tirocini

  • I tirocini e le esercitazioni previsti in tutti i corsi di studio di area medica dovranno svolgersi in modalità telematica.
  • I tirocini e le esercitazioni del corso di laurea triennale in Scienze Motorie, sport e salute (L-22) e del corso di laurea magistrale in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (LM-67) dovranno svolgersi in modalità telematica.
L’accesso alle strutture dell’Ateneo sarà consentito esclusivamente al personale docente, al personale tecnico-amministrativo e agli studenti. I soggetti diversi da quelli indicati potranno accedere previa autorizzazione dei responsabili apicali e/o loro delegati delle singole strutture.

Claudia Di Mento