Intervista a Liliana Di Napoli: “un’influencer di cultura”

Risale all’8 novembre scorso il primo video su Instagram di Liliana Di Napoli, giovane dottoranda UniMe in Filologia e cultrice di letteratura greca, e ad oggi il suo profilo conta già più di 1000 followers.

La sua pagina Mellichomeidos (Μελλιχόμειδος) si propone come uno strumento nuovo ed innovativo per fare conoscere e apprezzare il greco, tramite appuntamenti settimanali.

Abbiamo avuto il piacere di “entrare” nella sua cameretta, set dei suoi video, per fare una chiacchierata con lei e ne siamo rimaste piacevolmente colpite: conosciamola assieme.

Liliana Di Napoli direttamente dalla sua cameretta – © Liliana Di Napoli

Domanda che sicuramente ti avranno fatto e rifatto, ma come nasce la tua passione per il mondo greco? Hai frequentato un liceo classico? Cosa ci puoi dire sul tuo percorso scolastico prima e universitario dopo?

In realtà no, io ho frequentato un liceo scientifico. È una cosa che non mi piace sottolineare perché può essere interpretata in due modi: da una parte c’è chi inizialmente mi ha sottovalutata per questo, soprattutto agli inizi; dall’altra potrebbe sembrare che io me ne voglia vantare, in entrambi i casi c’è un errore di fondo. Il tutto è cominciato alle scuole medie dove mi sono perdutamente innamorata dell’epica, leggendo l’Iliade e l’Odissea. Ho molto apprezzato le versioni tradotte da Rosa Calzecchi Onesti e mi sono detta «io da grande voglio fare quello che fa questa signora!». A 13 anni, però, è difficile prendere una decisione che condiziona poi gli anni a venire. Molti professori mi consigliavano di seguire la strada del liceo classico, ma al contempo mi fu detto che lo scientifico mi avrebbe preparata meglio a tutte le facoltà Universitarie. Vi posso dire che non è affatto così. Studiare lingue antiche non è soltanto utile dal punto di vista culturale. C’è tutto un modo di ragionare dietro la traduzione, lo studio della morfologia; diventi più analitico nella vita e questa capacità la puoi poi applicare alla chimica, alla fisica, all’ingegneria. In questo senso è una scuola che ti prepara a tutto, ma non ti da nulla di concreto alla fine. Adesso c’è la cultura del “tutto e subito” ed è per questo che il liceo classico sta perdendo consensi: è preferibile un sapere che ti dia qualcosa di concreto nell’immediato, cosa che il liceo scientifico fa maggiormente.

Gli studi classici ti distruggono e ti ricostruiscono, ti rinnovano, ti cambiano, alla fine non sei più lo stesso.

Ai tempi mi sono fidata del consiglio e per questo mi sono ritrovata in un liceo scientifico. Ero molto studiosa e mi sono diplomata con il massimo dei voti; non ho sofferto, ma ho capito già dopo il primo anno che non ero nel posto giusto per me. Per questo ho deciso di aggiustare il tiro all’Università. Qui ho scelto lettere classiche, perché nonostante al liceo mi fossi innamorata del latino, grazie anche alla passione della mia insegnante, era giusto che conoscessi il mondo antico in toto. Da latinista convinta, il greco è stato un colpo di fulmine.

“Incontrare” il greco è stato come essere stati fidanzati da una vita con un uomo, credendo di amarlo, e poi conoscere l’altro e capire che in vita tua non avevi mai amato.

Come ti è venuta l’idea di diventare “un’influencer di cultura”?

Io non mi definirei proprio influencer per via della connotazione che questo termine oggi ha assunto. Anche se in realtà questo anglismo è una vox media, non ha una valenza né positiva, né negativa. Inoltre l’influencer per antonomasia è colui che ha tanti seguaci, non è questo il mio caso né tantomeno il mio obbiettivo. L’idea è nata facendo le mie lezioni di tutorato su Teams e registrandole affinchè gli studenti potessero riascoltarle. Poi ho collaborato con un collega che insegna in un liceo classico di Pescara, facendo un intervento sulla Medea di Euripide durante una sua lezione. Voleva dimostrare ai suoi studenti, prossimi alla maturità, che proseguire i loro studi scegliendo un percorso come lettere antiche, non fosse una scelta polverosa, ma piuttosto un mondo vissuto e condiviso da giovani. Lì ho avuto la scintilla ed ho unito le due cose. È stato tutto molto naturale: in una notte ho girato il primo video e l’indomani l’ho pubblicato sulla pagina.

Io sono molto sensibile al valore della bellezza, intesa non nella sua accezione puramente fisica. Già nelle mie pagine social personali postavo poesie, citazioni di libri, musica. Ho sempre voluto diffondere bellezza, l’ho sempre sentita come una mia vocazione, vorrei che gli altri vedessero la bellezza che vedo io con i miei occhi.

 

Il tuo username “Mellichomeidos” cioè “dal sorriso di Miele” è il nome con cui Alceo decanta Saffo, come mai lo hai scelto?

Durante il primo lockdown ad aprile, ho partecipato ad una diretta con la pagina “La setta dei poeti estinti”. Avevano organizzato una serie di incontri per sfruttare al meglio il tempo che avevamo a disposizione e nello specifico io ho fatto una lettura sui lirici greci. Tra i tanti brani ho letto proprio questo frammento di Alceo in cui apostrofa Saffo come «dal sorriso di miele». Dopo la diretta ho ricevuto molti complimenti e tra questi uno in particolare mi ha fatta proprio emozionare: «Liliana, quando racconta in greco, ha proprio il sorriso di miele di Saffo». Mi fa piacere che si veda tutto l’amore che ci metto, non è sempre così scontato.

Molti scelgono di lasciare la propria città per studiare fuori, tu hai scelto di restare a Messina e puntare tutto su UniMe. Ci puoi raccontare la tua esperienza?

Io sono molto legata alla Sicilia, sono una «siciliana di scoglio» – per citare Camilleri – e non ho mai sentito l’esigenza di andarmene. Quando mi sono iscritta all’Università di Messina ho capito che effettivamente avevo preso una scelta giusta. Qui ho trovato una qualità che altrove non c’è, e lo dico perché ho avuto modo di confrontarmi con altri ragazzi che hanno seguito il mio stesso percorso di studi in Atenei di città diverse; quindi sono doppiamente contenta. Spesso andarsene è una moda, un’esterofilia, e sono sempre dell’idea che sia giusto fare esperienze fuori per poi tornare e arricchire la nostra terra.

Se gli intelletti più promettenti se ne vanno, non potremo mai risorgere, questa è la cosa triste.

Che messaggio vorresti mandare ai liceali e alle matricole che si affacciano per la prima volta al mondo del greco antico e della letteratura classica?

Innanzitutto non bisogna avere paura della fatica, a prescindere dall’indirizzo di studi, perché la fatica e lo studio fondamentalmente sono le uniche cose che possono portare ovunque.

Bisogna avere il coraggio di affaticarsi ed avere coraggio ad avere paura.

Io stessa ho avuto paura, uscendo da un liceo scientifico, di approcciarmi a lettere classiche e sicuramente non è stato facile. Però credo fortemente che per certe cose si nasca. Io, grazie al greco, mi sono riscoperta, mi ha aiutata a capire chi fossi. Se qualcun altro che non abbia fatto degli studi classici, sentisse il richiamo, dovrebbe intraprendere questo percorso di studi. Alle matricole voglio dire che i latini dicevano “per aspera ad astra” cioè “attraverso la fatica si raggiungono le stelle”. Voglio rassicurarvi: le stelle ci sono, arriveranno, dovete solo avere l’audacia di intraprendere questa strada, che per quanto faticosa, darà gioie grandissime.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?

Sicuramente finire il dottorato il prossimo anno. Nel periodo che siamo costretti a vivere è molto duro fare ricerca, avere contatti con l’esterno o fare convegni. Non disprezzo la figura del professore, anzi, però la ricerca è la mia più grande passione e vorrei continuare a farla.
Dalla pagina invece, non mi aspetto nulla; mi richiede molto tempo e io ho già un lavoro. Cerco di aggiornarla nel tempo libero, magari il sabato sera non potendo uscire causa Covid, e mi piacerebbe anche ampliarla con uno spazio sulla letteratura, oltre quello già dedicato alla grammatica. In maniera molto tranquilla continuerò a condividere contenuti senza pretese, non voglio di certo diventare la nuova Chiara Ferragni del greco.

Non cerco popolarità e ritengo che per far innamorare bisogna essere innamorati, ed io sono innamorata del greco.

Giuseppina Simona Della Valle e Claudia Di Mento

CeRIP: riattivato il servizio gratuito di consulenza psicologica

Il CeRIP, Centro di Ricerca e Intervento Psicologico, si occupa da tempo di fornire supporto psicologico gratuito ed in totale anonimato a tutti gli studenti durante il loro intero percorso universitario.

Elevate le richieste durante il primo lockdown

Già durante il periodo di quarantena che ha segnato i primi mesi di quest’anno, il servizio era stato esteso a chiunque ne avesse bisogno, oltre i confini universitari, segno di sensibilità e attenzione continua da parte del personale esperto.

Il servizio è stato riattivato il 16 novembre sotto la supervisione scientifica della Prof. Marina Quattropani, e oltre che agli studenti, la fruizione del supporto sarà estesa a tutti gli operatori sanitari e in generale a tutta la cittadinanza.

Il Direttore del Centro, Prof.ssa Larcan, sostiene, infatti, che in questo particolare momento di fragilità e debolezza, il sostegno psicologico è fondamentale e gli Psicologi del centro non rimangono indifferenti a questa manifesta necessità.

Riconoscimenti del Ministero della Salute

Oltre la cittadinanza e coloro che ne hanno usufruito, anche il Ministero della Salute ha molto apprezzato l’impegno del CeRIP, tanto da inserirlo nell’Elenco Nazionale degli Enti che erogano servizi di aiuto psicologico.

Informazioni per la fruizione del servizio

  • Il servizio è attivo lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 14:00 alle ore 18:00.
  • È necessario chiamare il numero 3295457990 per prendere un appuntamento con gli Psicoterapeuti.
  • L’incontro si svolgerà tramite l’account Skype del centro: “Cerip Unime”

Il servizio, per motivi deontologici, garantisce l’anonimato.

Per ulteriori aggiornamenti: Coronavirus II Fase

Elena Perrone

Intervista al fumettista Lelio Bonaccorso: quando il disegno diventa attivismo

Lelio Bonaccorso è un fumettista e illustratore di Messina, classe 1982. La passione per il disegno e – più nello specifico – per il fumetto nasce in lui sin dall’infanzia. Così, dopo aver conseguito il diploma presso l’istituto d’arte Ernesto Basile di Messina, si sposta nel 2004 a Palermo, dove frequenta la Scuola del Fumetto, tappa obbligatoria per la sua crescita e formazione. Lelio è un siciliano DOC, sentimentalmente legato alla sua terra: non perde occasione per descriverne le bellezze anche nelle sue opere, allo stesso tempo cosciente e attento alle molte contraddizioni che la Sicilia porta con sé. Non a caso una delle sue prime opere, dal titolo ‘’ Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia’’, racconta la storia dell’attivista di Cinisi ucciso dalla mafia per ordine del Boss Tano Badalamenti, il 9 maggio del 1978. La volontà di conoscere e di raccontare lo spingono nel 2017 a bordo della nave Aquarius, impiegata dalla ONG SOS Méditerranée nel soccorso ai migranti che tentano di attraversare il canale di Sicilia. Da questa esperienza nasce Salvezza, opera pubblicata da Feltrinelli nel 2018, che ha suscitato l’interesse anche di molti quotidiani nazionali. Ho avuto il piacere di scambiare con Lelio un’interessante chiacchierata: ecco tutti gli spunti e le curiosità che mi ha raccontato.

Fonte: profilo Facebook di Lelio Bonaccorso

 

Pur vivendo nella stessa città siamo costretti a vederci l’uno nello schermo dell’altro . Battute a parte, è banale ma altrettanto necessario iniziare chiedendoti come l’emergenza Covid19 abbia influenzato il tuo 2020 dal punto di vista professionale.

A livello strettamente professionale e tecnico per me è cambiato poco, diciamo che noi siamo sempre in smart working. Naturalmente il lockdown di marzo ha rallentato tanti progetti, la chiusura delle librerie ha portato gravi perdite anche per le case editrici e tutto il settore in generale ne ha risentito… un bel guaio.

Facciamo un salto nel passato: quando nasce la passione per il disegno? Quando hai deciso che sarebbe stata la tua strada?

La passione per il disegno nasce nell’infanzia, dai primi scarabocchi. Contestualmente ho sempre avuto l’esigenza di raccontare qualcosa, esigenza che si è costantemente manifestata durante il corso della mia carriera e formazione. Ho sempre voluto fare questo nella vita, non avevo un piano B. Inizialmente mi sono iscritto al liceo artistico; a quei tempi però il fumettista quasi non veniva considerato un lavoro. A Messina non c’era una scuola adatta al tipo di formazione che cercavo. Per questo sono stato costretto a spostarmi a Palermo per frequentare La Scuola Del Fumetto: da lì le prime collaborazioni ed esperienze fino ad oggi. Ho qui in mano la mia copia dell’ultimo numero di “Dylan Dog Color Fest”, in una delle 3 storie di questo numero ci sono i miei disegni e la storia è scritta dal mio collega ed amico Marco Rizzo, con il quale ho scritto i fumetti più importanti della mia carriera. Devo ammettere che leggere il mio nome nei credits di uno dei miei fumetti preferiti mi ha emozionato.

Fonte: profilo Facebook di Lelio Bonaccorso

Molti dei tuoi lavori raccontano argomenti di rilevanza collettiva e di attualità. Penso al fumetto su Peppino impastato, a quello sulla storia del ciclista Marco Pantani, a Salvezza, il più famoso, che riguarda il fenomeno dell’immigrazione dall’Africa verso l’Europa. Come se in te coesistessero 2 anime: quella da fumettista ed illustratore e quella da giornalista. Mi sbaglio?

No, non ti sbagli. Il fumetto per me è stato un mezzo per sfogare l’esigenza di conoscere prima e raccontare poi che ho sempre avuto. Questo mi ha permesso di vivere esperienze fortissime anche dal punto di vista umano: conoscere i familiari e gli amici di Peppino impastato e sentirli raccontare la sua storia mi ha lasciato il segno. Ultimamente si parla sempre meno di mafia, come se con la fine della fase stragista fosse stata sconfitta e sappiamo bene che non è così… ha solo cambiato forma.

 

Illustrazione di Peppino Impastato – Fonte: profilo Facebook di Lelio Bonaccorso

Nel 2017 con Marco Rizzo sali sulla Aquarius, nave impiegata da una ONG per la ricerca e il soccorso in mare nelle acque internazionali tra Libia, Italia e Malta: da questa esperienza nascerà il fumetto “Salvezza”. Ci racconti qualcosa a riguardo?

Credo che per raccontare una storia sia importante viverla in prima persona. Da questo nasce la volontà di salire a bordo dell’Aquarius, usare gli occhi come telecamere provando ad immagazzinare quante più scene possibile. Essere lì mi ha permesso di cogliere delle sfaccettature che noti solo provando sulla tua pelle determinate sensazioni. Ho ricordi incredibili di quei momenti, nel bene e nel male, gli occhi di queste persone spaventate ma felici di essere scampate dalla morte, la disperazione di chi ha appena perso un caro in mare ma anche la speranza di trovare un posto migliore una volta arrivati a terra. Magari le loro aspettative sono superiori spesso rispetto a quello che realmente troveranno una volta sbarcati in Europa, ma mi sento di dire che in ogni caso è meglio di ciò da cui scappano.

Fonte: profilo Facebook di Lelio Bonaccorso

Parlaci un po’ di Messina: cosa provi per la tua città?

Il solo fatto che io abbia deciso di non andare via la dice lunga, sono innamorato della mia terra e della mia città. Certo, non è il periodo migliore per Messina, ma sono convinto che prima o dopo qualcosa cambierà, arriverà il momento giusto e contestualmente la cittadinanza sarà pronta a compiere un passo in avanti, ne sono certo. Quello che non so invece, è quando questo accadrà, potrebbe essere tra un anno come tra 100. Siamo abituati naturalmente ad avere come orizzonte temporale il periodo che trascorriamo in vita, ma la storia va avanti anche quando il nostro ciclo personale finisce. Messina vive di dualismi e di contrasti, Messina ha il bianco ed il nero. Dovremmo essere capaci di far coesistere entrambi i colori e prendere il buono che esce da questo incontro: invece, spesso più che incontro diventa scontro e rimaniamo immobili.

Un ultima domanda: oggi il dibattito pubblico si è spostato sulle piattaforma social e i toni si sono incredibilmente inaspriti. Da comunicatore, che idea ti sei fatto a riguardo?

Secondo me abbiamo spesso l’impressione che la maggioranza della popolazione sia quella che commenta in modo verbalmente violento o che non ha rispetto per l’interlocutore, ma credo sia solo un’impressione. Banalmente il trambusto, le urla, si sentono di più di chi resta in silenzio o non alza i toni. C’è sicuramente una parte di popolazione preparata e informata, anche se magari fa meno chiasso.
Pochi giorni fa Parlavo con Marco (Rizzo, n.d.r.) di fake news. Lui è favorevole all’introduzione di norme che gestiscano questo problema, io no. Ho il timore che cercando di risolvere un problema ne vai a creare altri: formi una commissione? Chi gestisce questa commissione? Chi traccia la sottile linea di demarcazione tra una tesi alternativa – ma plausibile – ed una invece totalmente falsa? È complicato.
La falsa informazione oggi è un problema concreto ma dovrebbe essere combattuta dallo Stato mettendo i cittadini nella condizione di poter scegliere cosa leggere, su cosa informarsi e allo stesso tempo riconoscere una notizia inventata. Se risali alla fonte del problema trovi l’ignoranza e la rabbia sociale, fattori sui quali mi concentrerei.

 

Ringraziando Lelio, gli auguro in bocca al lupo per tutti i progetti in cantiere, nella convinzione che la chiacchierata di oggi possa dare molti spunti di riflessione ai nostri lettori.

 Emanuele Paleologo

Foto di copertina: siciliando.org

Borse di studio Fondazione Carrozza S. Leonardo Pollicino ETS

In un periodo in cui l’attenzione della comunità scientifica è dedicata al coronavirus, la Fondazione Carrozza S. Leonardo Pollicino ETS ha messo a concorso tre borse di studio per il perfezionamento in oncologia e lo sviluppo della ricerca contro i tumori finalizzata al progresso scientifico del paese.

A chi è rivolto il concorso

Per partecipare al concorso è necessario:

  • essere un medico specializzato e/o specializzando
  • avere superato l’esame di laurea con il massimo dei voti o con votazione pari a 110/110.

Le borse saranno fruite sotto la supervisione scientifica del responsabile della Struttura di Ricerca Clinica che sottoscriverà il progetto del singolo candidato, anche presso strutture Clinico-Scientifiche Nazionali o Internazionali diverse dall’Ateneo di Messina.

Borsa di studio

Le borse di studio, della durata di 12 o 24 mesi a partire dalla data del conferimento della stessa, sono così strutturate:

  • numero 2 borse pari a € 12.500,00 per il territorio nazionale;
  • numero 1 borsa pari a € 25.000,00 per l’estero.

Informazioni utili

Le suddette saranno corrisposte in 10 rate mensili anticipate e le successive alla prima lo saranno nella sede della Fondazione alla presentazione, da parte del beneficiario, di un certificato che attesti l’attività svolta nel mese precedente e rilasciato dal Responsabile scientifico per la ricerca.

Come partecipare

  • La domanda di partecipazione deve essere indirizzata e inviata, in duplice copia, al Magnifico Rettore e al Presidente della Fondazione.
  • Tali richieste devono pervenire ad entrambi gli enti entro e non oltre il termine di 40 giorni dalla presentazione del concorso e con esplicita dichiarazione di conoscere e accettare le condizioni e gli obblighi imposti dal regolamento.

Termine ultimo

La scadenza di presentazione delle domande è fissata al 27 novembre.

Bando concorso borse di studio Edizione 2020-1

Giovanni Alizzi

Vaccino Pfizer: arriva la firma UE per 300 milioni di dosi, 27 all’Italia. Borse in rialzo e Trump all’attacco

Una luce in fondo al tunnel si è accesa con l’annuncio dell’efficacia al 90% del vaccino prodotto dall’industria farmaceutica americana Pfizer in collaborazione con la società tedesca Biontech.

Sarebbe semplicistico pensare di essere giunti alla resa dei conti nella lotta contro la pandemia. Troppe sono le incertezze intorno all’efficacia e alla possibilità di distribuzione del nuovo vaccino che rendono la soluzione al problema ancora lontana.

Si tratta di un vaccino innovativo, che stimola la risposta genetica nella lotta al virus sfruttando il MRNA. Per tutti i dettagli sulle caratteristiche tecniche del vaccino Pfizer e degli altri vaccini anticovid in via di sperimentazione vi rimandiamo a questo articolo.

Al momento si parla solo di una speranza che, comunque, non ha tardato a suscitare entusiasmo e fervore.
La prima a rispondere positivamente? La borsa.

L’impatto economico dell’annuncio di Pfizer

L’annuncio dell’efficacia del vaccino ha avuto una forte incidenza sui mercati azionari di tutto il mondo: le principali borse hanno registrato un rialzo.
I guadagni, superiori al 5%, hanno coinvolto in particolare il settore del turismo, il settore aereo e quello petrolifero, i grandi sacrificati dal Covid. Si apre invece una fase di discesa per i colossi che hanno trainato l’economia durante tutta la pandemia: a Piazza Affari è il caso di Diasorin, società leader nella produzione di test sul Covid e tamponi; una battuta d’arresto si ripercuote anche su Amazon e Netflix. Lo conferma Equita:

Riteniamo che la notizia abbia risvolti positivi per alcuni settori come petroliferi, finanziari e consumi discrezionali e negativi per healthcare e consumer staples”.

Il Ftse Mib negli ultimi 12 mesi, Borsa Italiana – Fonte: it.businessinsider.com

Secondo gli esperti di Barclays, la banca internazionale britannica, l’eliminazione dei due fattori principali di incertezza, cioè l’elezione del presidente americano e la ricerca di un vaccino, potrebbe provocare una “rotazione settoriale”, dalle obbligazioni e dai beni di rifugio, come l’oro, verso investimenti più rischiosi.

La teoria del complotto di Donald Trump

L’impatto si è fatto sentire, in particolare, negli Stati Uniti d’America, dove l’annuncio ha innescato, all’indomani delle elezioni presidenziali, forti polemiche. Protagonista della scena è Donald Trump che non ha esitato ad utilizzare la notizia del vaccino come un’ulteriore arma di contestazione dell’esito delle elezioni.

Trump sostiene la teoria del complotto su Twitter – Fonte: www.express.co.uk

Il presidente ancora in carica ha accusato la casa farmaceutica statunitense di aver aspettato il risultato delle elezioni per dichiarare l’efficacia di un vaccino che, come confermato dal vicepresidente Mike Pence, sarebbe stato finanziato da lui stesso.
Trump si dichiarerebbe vittima di una cospirazione pianificata da Pfizer: se la notizia fosse stata divulgata prima del tre novembre, Joe Biden non avrebbe avuto alcuna possibilità di conquistare la Casa Bianca. Ne è sicuro Trump Jr., il quale definisce la tempistica dell’annuncio “nefarious”.

Il figlio di Trump sostiene la teoria del complotto – Fonte: www.dailymail.co.uk

Non è la prima volta che la Pfizer si distacca dall’azione del quasi ex presidente. Adesso respinge le accuse e nega di aver ricevuto dei fondi pubblici. A quanto detto dalla casa farmaceutica, la sperimentazione del suo vaccino non avrebbe niente a che fare con l’operazione Warp Speed, l’iniziativa statunitense di collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo di vaccini, terapie e test diagnostici contro il coronavirus. Lo ha chiarito Kathrin Jensen:

Non siamo mai stati parte di Warp Speed. Non abbiamo mai preso denaro né dal governo Usa né da nessuno”.

Gli unici fondi pubblici utilizzati sarebbero quelli tedeschi versati a Biontech. Pfizer avrebbe invece attinto esclusivamente a fondi privati.

Del resto, sarebbe difficile immaginare una collaborazione tra Trump e la casa farmaceutica: i rapporti erano già da tempo in rotta di collisione, soprattutto dopo la battaglia intrapresa dal presidente, nel luglio del 2018, contro l’aumento del prezzo dei farmaci sostenuto da Pfizer. Di certo all’azienda farmaceutica non mancava una ragione per provare astio nei confronti di Trump: l’annuncio avvenuto dopo le elezioni potrebbe essere, come sostenuto dal presidente, la vendetta di Pfizer? Non abbiamo alcun dato certo né per confermarlo né per smentirlo. Certa e innegabile è però la slealtà di Trump che, pur di portare acqua al suo mulino, sarebbe capace di inventare qualsiasi menzogna: un dato che sembra far crollare la teoria del complotto.

Il vaccino Pfizer in Europa

Nessuna teoria e congettura, invece, in Europa dove, come affermato da Eric Mamer, portavoce dell’esecutivo comunitario, in queste ore l’Ue dovrebbe firmare con Pfizer un contratto per avere 300 milioni di dosi. Il collegio dei commissari dell’Ue ha dato già il via libera a sottoscrivere il contratto.

La distribuzione del vaccino, come spiegato dalla Commissione Ue

avviene sulla base della popolazione di ciascun Stato membro rispetto al totale degli abitanti dell’Ue”.

L’Italia dovrebbe ottenere il 13,5 % della prima tranche di dosi, cioè 27 milioni di dosi, già disponibili fra fine dicembre e inizio gennaio, previsione confermata anche dall’approvazione dell’Ema, l’agenzia europea per i medicinali.

Rassicuranti questi dati che danno l’immagine di una speranza che ha intrapreso la strada della realtà.

Chiara Vita

L’associazione Orione presenta: “La misura del silenzio”

L’associazione universitaria Orione è lieta di invitarvi oggi 10 Novembre 2020 alle ore 16:30 al convegno “La misura del silenzio”.

Il primo ospite sarà la Professoressa Maria Teresa Collica: docente di Diritto Penale all’Università degli Studi di Messina, che esaminerà l’evoluzione del modus operandi che caratterizza le associazioni criminose di stampo mafioso.

Luigi Leonardi è un imprenditore napoletano vittima di estorsioni da parte di associazioni mafiose; nonostante le intimidazioni ha deciso di ribellarsi e di denunciare i suoi estorsori, motivo per il quale adesso si trova sotto protezione dello stato. Luigi Leonardi sarà il secondo ospite del convegno.
Giuseppe Piraino fa l’imprenditore edile. È di Palermo e da tempo collabora con i giudici in un’operazione antimafia: è stato anche lui vittima di estorsioni. Piraino decide di non piegarsi ai suoi aguzzini ma di filmarli e denunciarli; è lui ad essere il terzo ospite del convegno.
Ismaele è un ragazzo di Palermo che ha deciso, attraverso l’attività giornalistica, di studiare, approfondire e combattere il fenomeno mafioso. Grazie ai suoi sforzi, nel 2014, è stato eletto vincitore del premio Oscar della legalità. È lui ad essere il quarto ed ultimo ospite.

Dove partecipare

Il convegno sarà trasmesso sui seguenti canali:

A partire da oggi pomeriggio potrete registrarvi attraverso questo link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSe0sYQtzA3nlEYo5orcjvKukFNyDdfpN8p2Zq3J0RBQU0cvVg/closedform

Saranno attribuiti 0,25 CFU ai partecipanti.

Locandina dell’evento

UniMe tra gli sviluppatori di PACE, tool software per la lotta alla Covid-19

PACE: è questo il nome del tool software sviluppato dalle Università di Messina e Catania in sinergia con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per contrastare l’epidemia da Covid-19.

PACE è stato pensato per essere uno strumento di supporto ai radiologi nella lotta al COVID-19.

Per l’Università di Messina hanno preso parte alla ricerca il prof. Giovanni Finocchio del Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e della Terra (MIFT), il prof. Michele Gaeta e il dr. Giuseppe Cicero del Dipartimento di Scienze biomediche, odontoiatriche e delle immagini morfologiche e funzionali.

Per l’Università di Catania il lavoro di ricerca è stato svolto dal prof. Aurelio La Corte del Dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica e l‘ing. Giulio Siracusano, assegnista di ricerca presso lo stesso Dipartimento.

In pazienti Covid-19, la valutazione radiologica di lesioni polmonari è necessaria per il monitoraggio dell’evoluzione della malattia e fornisce risposte per specifiche terapie.

  • Il software aiuta a rendere meno complicata la valutazione radiologica in pazienti che, nella fase acuta della malattia, sono non collaborativi e\o in terapia intensiva.
  • La capacità di PACE di supportare il monitoraggio dell’immagine dello stato di salute dei pazienti COVID-19 è stata testata in 79 pazienti.
  • Da un punto di vista clinico, il miglioramento dell’immagine indotto dal metodo implementato in questo lavoro ha dato origine ha una più rapida rilevazione delle lesioni polmonari.

PACE ottimizza il contrasto delle immagini radiografiche del torace.

Attualmente, è stato applicato a immagini di pazienti Covid-19 del Policlinico Universitario “G. Martino”, mostrando la capacità di migliorare significativamente la lettura del radiogramma da parte del radiologo.

AOU “G. Martino” – Fonte: unime.it

Il prof. Giovanni Finocchio, dal punto di vista tecnico, ha spiegato come una delle difficoltà maggiori nello sviluppo del tool software sia stata la riduzione dei tempi di calcolo. La prima versione impiegava 30-40 minuti di tempo per l’elaborazione delle immagini, attualmente, il software fornisce la risposta in circa 3-4 minuti.

L’algoritmo combina lo stato dell’arte di tool numerici di elaborazione delle immagini, quali la decomposizione empirica bi-dimensionale, il filtro omomorfico e l’equalizzazione adattiva dell’istogramma in modo opportuno.

Dal punto di vista clinico, è stato importante trovare un modo per verificare che le informazioni aggiuntive osservate nelle immagini post-processate fossero reali. A tal proposito, ha sottolineato il prof. Michele Gaeta, l’elaborazione delle immagini sono state effettuate di pari passo alle radiografie del torace ed alle TAC, metodiche ampiamente in uso.

La mia sorpresa principale è stata quella di vedere come le lesioni aggiuntive osservate nelle immagini elaborate con PACE fossero confermate dalle TAC.

I risultati della ricerca sono a disposizione liberamente della comunità medica e non, liberamente, sulla rivista scientifica Sustainability 2020, 12(20), 8573.

PACE ha un impatto significativo sulle applicazioni mediche e, poiché la qualità dell’assistenza sanitaria incide direttamente sulla qualità della vita di un paziente, l’utilizzo dell’imaging per migliorare le prestazioni degli specialisti medici è una questione prioritaria.

Maria Cotugno

 

 

Nuovo DPCM: ecco tutte le nuove disposizioni UniMe

A seguito dell’aggravarsi della situazione epidemiologica locale e nazionale in merito alla pandemia da SARS-CoV-2, considerato il dpcm in vigore da domani 06/11/2020 che classifica la Sicilia come regione arancione, con decreto rettorale si dispone quanto segue:

Lezioni

  • Le attività formative e curriculari si svolgeranno a distanza.
  • Le lezioni per le matricole proseguiranno in modalità blended. Se gli studenti saranno in numero inferiore a 10, il corso verrà erogato esclusivamente da remoto.
  • Le attività didattiche presso le sedi decentrate si svolgeranno in modalità a distanza.

Laboratori

  • Le attività relative si svolgeranno esclusivamente in modalità telematica.

Biblioteche

  • Le sedi bibliotecarie e le aule studio saranno esclusivamente fruibili per il servizio di prestito libri e non come locali studio.

Esami

  • Gli esami di profitto si svolgeranno in modalità telematica.

Lauree

  • Le sedute di laurea, gli esami di diploma di specializzazione e gli esami di dottorato di ricerca si svolgeranno in modalità a distanza.

Tirocini

  • I tirocini si svolgeranno in modalità a distanza.
  • Per i TFA sostegno e per i tirocini del corso di laurea di Scienze della Formazione Primaria verrà fatta richiesta ai Dirigenti scolastici di prevedere l’ingresso nelle aule virtuali dei tirocinanti iscritti ai corsi di riferimento.

Attività di ricerca

  • Le attività di ricerca di dottorandi, tesisti e specializzandi di area non medica, non coinvolti in attività sanitarie a diverso titolo, purché non provenienti da zone rosse, potranno svolgersi in presenza.
  • Tutte le attività degli specializzandi di area medica continueranno a svolgersi in presenza.

Mobilità internazionale

  • Gli spostamenti relativi al programma Erasmus e a tutti i programmi di mobilità internazionale sono sospesi per docenti, studenti e personale TA degli Atenei siciliani, eccetto i casi di percorsi già avviati.
  • Le Università siciliane rimangono disponibili, in presenza di richieste pervenute da Atenei stranieri, nel rispetto delle direttive dell’agenzia Erasmus, di accogliere studenti che possano frequentare in modalità da remoto.
  • Sospesi anche i tirocini curriculari e post curriculari fuori Regione e all’estero.

Sedute e Convegni

  • Le riunioni degli organi collegiali di ogni ordine e grado si svolgeranno in modalità a distanza tramite piattaforma Teams.
  • Le attività convegnistiche e congressuali, i seminari e i workshop si svolgeranno esclusivamente in modalità telematica.

Claudia Di Mento

Times Higher Education: UniMe tra le migliori Università al mondo

L’Università di Messina si è nuovamente distinta a livello internazionale figurando tra le migliori università al mondo nella prestigiosa classifica THE del “World University Rankings by Subject” 2021.

Le classifiche THE (Times Higher Education) sono le uniche tabelle che mettono a confronto in maniera equilibrata le università globali e per questo vengono ritenute affidabili dagli accademici, dai dirigenti universitari, dalle industrie e dai governi. Sono inoltre una fondamentale risorsa per gli studenti nella scelta universitaria, in questo caso validando l’offerta dei corsi di laurea dell’Ateneo Peloritano a livello nazionale ed internazionale.

https://www.timeshighereducation.com/world-university-rankings/2021/world-ranking#!/page/0/length/25/sort_by/rank/sort_order/asc/cols/stats
Fonte: https://www.timeshighereducation.com/world-university-rankings/2021/world

Il Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea, in seguito alla notizia ha dichiarato:

Come ho già avuto modo di dire commentando altre classifiche precedenti, sapere che il nostro Ateneo, sulla base di indicatori molto precisi, è classificato tra le migliori università del mondo rappresenta uno stimolo per lavorare con maggiore passione e impegno. In un momento difficile per la nostra società, la Comunità Accademica, sta dando il massimo per garantire agli studenti e al territorio il miglior servizio. La crescita degli iscritti del 10% e queste attestazioni sulla qualità della ricerca e della didattica a livello internazionale certamente ci confortano e nel contempo ci stimolano a fare sempre meglio.

Il punteggio finale è la summa di una serie di punti dati ai vari indicatori standardizzati, permettendone così l’associazione tra campi molto diversi e non associabili, su cui viene calcolata la funzione di probabilità cumulativa, ad eccezione del Sondaggio sulla reputazione accademica che richiede una componente esponenziale.

Indicatori di performance

Sono 13 gli indicatori di performance calibrati che vengono esaminati per stilare la classifica, estrapolati dalla bibliometria dal database Scopus di Elsevier (2015-2020) e poi raggruppati in 5 aree:

  • Insegnamento (l’ambiente di apprendimento)
    o Indagine sulla reputazione – Insegnamento;
    o Rapporto tra personale accademico e studente;
    o Dottorati rilasciati / Diplomi universitari assegnati;
    o Dottorati conseguiti / Personale accademico;
    o Reddito istituzionale / Personale accademico;
  • Ricerca (volume, reddito e reputazione)
    o Indagine sulla reputazione – Ricerca;
    o Reddito della ricerca / Personale accademico;
    o Pubblicazioni / Personale (Personale accademico + Personale di ricerca);
  •  Citazioni (influenza della ricerca)
    o Impatto della citazione ponderata sul campo;
  •  Prospettive internazionali (personale, studenti e ricerca)
    o Proporzione di studenti internazionali;
    o Proporzione del personale accademico internazionale;
    o Co-autore internazionale (pubblicazioni internazionali / pubblicazioni totali);
  • Entrate del settore (trasferimento di conoscenze)
    o Entrate della ricerca da industria e commercio / personale accademico.

I risultati di UniMe

Per la prima volta tra le migliori 400 università al mondo per:

  • Ingegneria (fascia 301-400 al mondo e 11° in Italia);
  • Psicologia (fascia 301—400 al mondo e 9° in Italia).

Tra le prime 500 università al mondo per:

  • le discipline legate alla medicina e alla salute – “Clinical, Pre- clinical & Health” (fascia 401-500 al mondo e 14° in Italia);
  • scienze biologiche – “Life Sciences” (fascia 401-500 e 15° in Italia);
  • scienze informatiche – “Computer Science” (fascia 401-500 al mondo e 14° in Italia).

Infine si è classifica tra le prime 800 su 3000 università valutate per:

  • le scienze naturali – “Physical Sciences”;
  • le scienze umanistiche – “Arts & Humanities”.

Times Higher Education World University Rankings, ha quasi cinque decenni di esperienza come fonte di analisi: una competenza globalmente riconosciuta sullo studio delle prestazioni universitarie. Si presta dunque come un valido strumento di benchmarking, utilizzato da molte università prestigiose per valutare le proprie prestazioni con altre di riferimento (“best in class”) ed effettuare poi un post-benchmarking, cioè azioni in grado di migliorare le performance sulla base dei risultati del confronto.

AlmaLaurea e aumento del tasso di occupazione

Anche Il Consorzio interuniversitario AlmaLaurea, aveva avuto modo di sottolineare un altro dei brillanti traguardi dell’Università di Messina per il 2020: l’Incremento esponenziale dell’employability dei laureati (per saperne di più leggi anche AlmaLaurea 2020: tasso di occupazione dei laureati UniMe al massimo storico). Segno di una realtà finalizzata non soltanto alla formazione accademica, ma orientata anche verso una stabilità lavorativa futura: un ponte verso il mondo del lavoro.

Tutto ciò non fa che rendere l’Ateneo Peloritano sempre più competitivo nel confrontarsi con Università apparentemente più blasonate a livello nazionale ed internazionale. Innovazione, miglioramento e globalizzazione sono le sfide che il nostro tempo ci lancia e che UniMe non ha esitato a raccogliere.

Giuseppina Simona Della Valle 

Nature Electronics: pubblicato uno studio targato UniMe

L’Università di Messina si distingue nuovamente a livello internazionale grazie al co-authorship del Professore Giovanni Finocchio, associato di Elettrotecnica afferente al Dipartimento MIFT dell’Ateneo peloritano, su uno studio sulla nucleazione e manipolazione degli skyrmions magnetici, mediante l’applicazione di gradienti di temperatura.

https://www.nature.com/natelectron/
Fonte: www.nature.com/natelectron

L’abstract è stato pubblicato sulla rivista “Nature Electronics“, considerata ormai una delle più autorevoli ed antiche riviste della comunità scientifica internazionale – insieme alla rivista Science -,  conosciuta sin dal 4 novembre 1869, data della sua prima pubblicazione.

Lo studio tratta del progetto sullo spin-caloritronico, un campo di studio sulle interazione tra spin elettronici e correnti termiche che può fornire le basi teoriche per la creazione di nanomotori termici ed per il recupero energetico dal calore dissipato in sistemi dalle dimensioni nanometriche, convertendolo in correnti di spin.

Il professore Finocchio ha fornito i modelli necessari a descrivere quantitativamente il comportamento sperimentale, utilizzando i parametri dei dispositivi valutati sperimentalmente e integrati poi nello studio. Questi sono serviti a spiegare come gli skyrmions magnetici, solitoni topologicamente protetti, si muovono dalle regioni calde alle regioni fredde del dispositivo.

L’obiettivo della ricerca è migliorare di molto la dissipazione dell’energia sotto forma di calore in dispositivi integrati, cosi facendo si migliorerebbe la scalabilità e potenzialmente aumenterebbe la frequenza di utilizzo.

Questo lavoro va ad aggiungersi ad un campo in espansione come quello della spin-caloritronica.

Non è il primo riconoscimento che i professori dell’Università di Messina ricevono nel campo del magnetismo applicato, infatti la Sezione Italiana dell’Istituto degli Ingegneri Elettrici ed Elettronici (IEEE) ha conferito, per il secondo anno consecutivo, il “Best Chapter Award 2020” al Chapter di Magnetismo guidato proprio dal prof. Finocchio. Nel team è presente anche il prof. Vito Puliafito, ricercatore RTD-A di Elettrotecnica appartenente al Dipartimento di Ingegneria di UniMe che gestisce il Chapter, con il ruolo di Segretario/Tesoriere.

Il Chapter di Magnetismo è stato premiato per le intense attività di divulgazione scientifica organizzate negli ultimi 12 mesi, anche in forma telematica durante la pandemia da COVID-19; seminari organizzati con cadenza mensile con la partecipazione di alcuni tra i migliori ricercatori mondiali nel campo del magnetismo applicato all’ingegneria, ad esempio la professoressa Phallavi Dhagat, Presidente della IEEE Magnetics Society.

Come se non bastasse il Chapter di Magnetismo sponsorizza un premio annuale in denaro per motivare e finanziare giovani ricercatori a presentare le loro ricerche ai colleghi in ambito mondiale.

Giuseppina Simona Della Valle